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IGNORED

It's only a dime...


petronius arbiter

Risposte migliori

...è solo un decino, una moneta da nulla :rolleyes:

Eppure, è su questa moneta da nulla che un giovane papero ha costruito la sua fortuna, fino a diventare il papero più ricco del mondo, come ci racconta Don Rosa

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Il primo soldino guadagnato col mio lavoro!

Ma quel soldino, guadagnato lucidando scarpe, era una moneta americana, inutile in Scozia, dove viveva il giovane protagonista di questa storia

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Aspetta! Questa è una moneta americana! Un DIME! Quell'imbroglione mi ha ingannato!

petronius oo)

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Don Rosa, l'artista disneyano che con la sua monumentale Saga di Paperon de' Paperoni (The Life and Times of $crooge McDuck) ha dato nuova vita al personaggio creato da Carl Barks, ci dice anche con precisione che tipo di dime è la moneta che sarebbe diventata la "Numero Uno" di Zio Paperone.

Un Seated Liberty del 1875, proprio come questo

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petronius :)

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Il 9/9/2014 alle 18:44, petronius arbiter dice:

Aspetta! Questa è una moneta americana! Un DIME! Quell'imbroglione mi ha ingannato!

Ma il giovane Paperone non si perde d'animo

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Che mi serva di lezione! La vita è piena di lavori duri, e ci saranno sempre dei furbi pronti a imbrogliarmi!

Bene, sarò più duro dei duri e più furbo dei furbi...e farò quadrare i miei conti!

Dopodiché si lancia alla ricerca di un nuovo cliente, mentre suo padre, poco lontano, commenta

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Ho la sensazione che questo sia l'inizio di qualcosa di GRANDIOSO!

Per noi, è l'inizio di una nuova storia, nella quale cercheremo di ripercorrere le tappe di una "moneta da nulla", quella americana da 10 centesimi meglio conosciuta come "DIME".

Dai primi campioni, coniati quasi clandestinamente in una cantina con l'argento fornito dalla famiglia Washington, alla moneta "orfana" del 1844, dalle "dime novels" alla "marcia dei dimes", dalla raffigurazione (presunta) di un dio, alla firma (anch'essa presunta) di un dittatore...e molto altro ancora, attraverso 220 anni di storia.

Tutto questo, naturalmente, senza avere la presunzione che la nostra storia sia GRANDIOSA come quella di Paperon de' Paperoni, perchè in fondo...it's only a dime! ;)

petronius oo)

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Una sola piccola precisazione da appassionato delle storie di Barks e Don Rosa...il dime identificato come la Numero 1 di Zio Paperone è il Seated Liberty del 1875 zecca di San Francisco, lo si vede chiaramente in diverse storie di Don Rosa...;)

Stupenda idea per una discussione...e poi che incipit...:D

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Il 9/9/2014 alle 22:45, vathek1984 dice:

Una sola piccola precisazione da appassionato delle storie di Barks e Don Rosa...il dime identificato come la Numero 1 di Zio Paperone è il Seated Liberty del 1875 zecca di San Francisco

Rimedio subito :D

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petronius :)

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C'era una volta il Disme

Quando, nel 1792, il Congresso degli Stati Uniti votò il Coinage Act (più propriamente "An Act establishing a Mint, and regulating the coins of the United States") si decise di adottare per la nuova monetazione federale il sistema decimale, già caldeggiato da Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, Alexander Hamilton e David Rittenhouse fin dal 1783.

Il dollaro venne indicato come unità di misura della nuova monetazione, e vennero fissati i rapporti tra esso e i suoi multipli e sottomultipli. Tra questi ultimi, alla moneta da 10 centesimi venne assegnato il nome di Disme.

La parola disme viene fatta risalire a Simon Stevin Van Brugghe, o Simone Stevino, ingegnere, fisico e matematico fiammingo che, tra le altre cose, scrisse un trattato su una nuova notazione per i numeri decimali, che permetteva di estendere a tali numeri le normali operazioni algebriche sui numeri interi, anziché usare la notazione frazionaria. Tale trattato, dal titolo "De Thiende", pubblicato nel 1585, ebbe un buon successo nel mondo scientifico dell'epoca, tanto da essere immediatamente tradotto in francese e, nel 1608, in inglese, da Robert Norton, che lo intitolò "Disme: the art of tenths, or, Decimally arithmeticke" (Disme: l'arte dei decimi, o, aritmetica decimale).

L'opera di Stevino fu ristampata nel 1634, trovando apprezzamento anche nelle colonie americane, e quando queste raggiunsero l'indipendenza, i Padri Fondatori videro nell'adozione del sistema decimale un modo per operare un taglio netto con la monetazione del passato. E il titolo del trattato, DISME (dal francese dixième, derivante a sua volta dal latino decimus), diede il nome alla moneta da 10 cents.

petronius :)

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Nell'estate del 1792, a seguito dell'approvazione del Coinage Act nell'aprile di quell'anno, furono coniate monete di prova da 1, 5 e 10 centesimi. Poiché la Zecca non aveva ancora una sua sede, la coniazione avvenne nella cantina di una segheria di proprietà di un certo John Harper, sita a pochi isolati di distanza dalla futura sede della zecca di Philadelphia.

Secondo quanto stabilito dal Coinage Act il disme avrebbe dovuto essere una moneta composta di 892,4 parti d'argento e 107,6 parti di rame, del peso di 41,60 grani (circa 2,70 grammi), ma nel 1792 soltanto 3 monete furono coniate in argento

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mentre una quindicina furono quelle interamente in rame.

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Quasi tutto l'argento disponibile venne infatti usato per coniare l'half-disme, la moneta da 5 centesimi di cui furono prodotti 1.500 esemplari, tanto che ancora oggi si discute se si sia trattato davvero solo di una moneta di prova (pattern) o se invece abbia effettivamente circolato.

Secondo la leggenda, l'argento per queste coniazioni sarebbe stato donato da George e Martha Washington, sotto forma di vassoi e posaterie, trasformati poi in monete.

Il disegno del disme è attribuito a diversi artisti, tra cui Adam Eckfeldt e Mr. Birch (di questo artista, che ha dato il nome al Birch cent non si conosce il nome di battesimo).

Al dritto, mostra un busto di Miss Liberty volta a sinistra, con i lunghi capelli sciolti, fluenti all'indietro. La data compare sotto il busto, mentre nel giro si possono leggere le iscrizioni LIBERTY PARENT OF SCIENCE & INDUS. (per INDUSTRY)...la Libertà Madre della Scienza e dell'Industria, un motto chiaramente derivato da quella filosofia illuminista di cui erano permeati i Padri Fondatori.

Al rovescio un'aquila in volo, con le iscrizioni UNITED STATES OF AMERICA e DISME.

Peccato che questo disegno, di indubbio fascino, non sia poi stato utilizzato anche per le monete destinate alla circolazione.

Come tutte le monete conosciute in un numero limitatissimo di esemplari (meno di 20 tra argento e rame) anche il disme dev'essere considerato di estrema rarità, con prezzi di conseguenza. Non ho riscontri per l'argento, ma un esemplare in rame, classificato Proof-62, ha realizzato in asta Heritage del luglio 2008 la bella somma di 690.000 dollari :rolleyes:

petronius oo)

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Come tutte le monete conosciute in un numero limitatissimo di esemplari (meno di 20 tra argento e rame) anche il disme dev'essere considerato di estrema rarità, con prezzi di conseguenza. Non ho riscontri per l'argento, ma un esemplare in rame, classificato Proof-62, ha realizzato in asta Heritage del luglio 2008 la bella somma di 690.000 dollari :rolleyes:

petronius oo)

ho a disposizione delle realizzazioni degli ultimi half disme:

- 1792 H10C Judd-7, Pollock-7, SP67 PCGSCAC. R.4 as a Business Strike, Unique as a Specimen del 7/08/2014 Heritage 1.292.500 $

- 1792 H10C Judd-7, Pollock-7, R.4 -- Damage -- PCGS Genuine. VF Details del 7/08/2014 Heritage 17.625 $

- 1792 H10C Half Disme -- Plugged, Scratches -- NGC. VF Details. Judd-7, Pollock-7, R.4 Heritage del 24/04/2014 18.212,50 $

- 1792 H10C Half Disme, Judd-7, Pollock-7, R.4 -- Scratched, Cleaned -- ANACS. Fine 15 Details Heritage del 27/04/2014 35.250 $

- 1792 H10C Half Disme, Judd-7, Pollock-7, R.4, MS65 PCGS Heritage del 9/01/2014 528.750 $

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Awards

Il 10/9/2014 alle 10:19, petronius arbiter dice:

C'era una volta il Disme

...poi lo chiamarono Dime

Dalle prove del 1792 passarono quattro anni prima che le monete da 10 centesimi iniziassero ad essere prodotte per la circolazione.

Nel frattempo, gli americani si erano accorti che pronunciare quella parola mezzo-francese, disme, gli riusciva alquanto difficile. Così, con quel pragmatismo che da sempre li contraddistingue, decisero di togliere una lettera, trasformandola nel più semplice DIME :)

petronius oo)

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I difficili inizi

Nel 1796, nella ormai pienamente attiva Zecca di Philadelphia, furono coniate le prime monete da 10 centesimi destinate alla circolazione, 22.135 in tutto. L'anno seguente se ne aggiunsero 25.261, che esauriscono il quantitativo della prima tipologia di dimes, nota come Draped Bust - Small Eagle Reverse.

L'autore delle monete era Robert Scot, primo Chief-engraver della Zecca statunitense, assunto in questa mansione dal presidente Washington in persona il 23 novembre 1793. Scot aveva iniziato la sua carriera a Fredericksburg, Virginia, nel 1775, come incisore di banconote. Nel 1780 era diventato Engraver for the Commonwealth of Virginia, e in tale veste il suo lavoro era stato notato e apprezzato dal futuro presidente Thomas Jefferson. Nel 1781 si era trasferito a Philadelphia, dove era stato poi assunto alla Zecca alle dipendenze del suo primo Direttore, David Rittenhouse.

L'incarico di Chief-engraver, Incisore-capo della Zecca, non era, contrariamente a quel che potremmo pensare oggi, particolarmente ambito, né particolarmente remunerato. Il salario annuo fissato dalla legge per questa mansione era di 1.200 dollari, inferiore non solo a quello del Direttore, che era di 2.000 dollari, ma anche a quello di altre figure come il Tesoriere, il Chief-coiner e l'Assayer.

Probabilmente, per un incisore in gamba, c'era da guadagnare di più lavorando per i privati, e infatti Thomas Jefferson, allora Segretario di Stato (la Zecca all'epoca era una divisione del Dipartimento di Stato, sarà trasferita al Dipartimento del Tesoro qualche anno più tardi) aveva cercato invano un incisore europeo disposto ad assumere l'incarico (si riconoscevano agli incisori europei maggiori esperienza e capacità, rispetto agli incisori autoctoni), ripiegando infine su Scot, di cui comunque, come detto, conosceva e apprezzava il lavoro.

In questa interessante tabella, possiamo vedere quali erano, nel 1795, i salari di tutti i dipendenti della Zecca, dal Direttore agli impiegati di più basso rango, indicati con nome e cognome. Da notare la presenza di Adam Eckfeldt (è l'ultimo della prima parte della lista, con un salario di 500 dollari annui), iniziatore di una vera e propria dinastia al servizio della Zecca...a partire da Adam, uno o più Eckfeldt è sempre stato impiegato alla Zecca degli Stati Uniti, in varie mansioni, fino al 1920.

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petronius :)

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Scot utilizzò per il dime lo stesso disegno delle altre monete d'argento da lui realizzate, dall'half dime al dollaro.

Per Miss Liberty, si basò probabilmente sul disegno di una nota esponente dell'alta società di Philadelphia, Ann Willing Bingham, moglie del politico William Bingham, fornitogli dal pittore Gilbert Stuart, famoso tra i numismatici soprattutto per il ritratto di George Washington che campeggia sulla banconota da un dollaro.

Miss Liberty è una formosa matrona, dai lunghi capelli arricciati appena contenuti dal nastro e dal fiocco. Il suo volto è dotato di una dignità che rimanda a certi busti in marmo dell'antichità classica, Minerva o la Dea Roma, il tipo di antichità che stava arrivando proprio allora nel Nuovo Mondo, sotto forma di calchi in gesso che costituirono una fonte di ispirazione per molti artisti americani.

Intorno a Miss Liberty sono 15 stelle, nell'emissione del 1796, 13 o 16 in quella del 1797. Le stelle stavano a indicare gli Stati costituenti l'Unione. Erano 15 quando furono coniati gli esemplari del 1796, ma nel giugno di quell'anno si aggiunse il Tennesse, e così nei primi esemplari coniati nel 1797 le stelle diventarono 16.

Ma poi ci si rese conto che se fossero continuati ad entrare Stati, e si fosse continuato ad aggiungere stelle, la cosa sarebbe presto diventata ingestibile. Si decise così di limitarle a 13, tante quante le colonie inglesi che avevano dato vita al primo nucleo degli Stati Uniti, e una parte dei dimes del 1797 fu coniata con questo numero.

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L'aquila al rovescio, in piedi sulle nuvole all'interno di una corona di palme e rami d'ulivo, non è il ritratto dell'animale in natura, ma deriva piuttosto da una tradizione, lunga almeno una generazione, di sculture americane in legno, decorazioni su porte, fregi sulle poppe delle navi e insegne di negozi. In nessuna parte della moneta compare il valore, sotto nessuna forma...per questo bisognerà aspettare il 1809.

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petronius :)

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...Intorno a Miss Liberty sono 15 stelle, nell'emissione del 1796, 13 o 16 in quella del 1797. Le stelle stavano a indicare gli Stati costituenti l'Unione. Erano 15 quando furono coniati gli esemplari del 1796, ma nel giugno di quell'anno si aggiunse il Tennesse, e così nei primi esemplari coniati nel 1797 le stelle diventarono 16.

Ma poi ci si rese conto che se fossero continuati ad entrare Stati, e si fosse continuato ad aggiungere stelle, la cosa sarebbe presto diventata ingestibile. Si decise così di limitarle a 13, tante quante le colonie inglesi che avevano dato vita al primo nucleo degli Stati Uniti, e una parte dei dimes del 1797 fu coniata con questo numero.

Un problema simile colpite prime bandiere americane. Per ogni nuovo stato una nuova stella è stato aggiunto alla bandiera, ma anche una nuova striscia. Un esempio famoso è la "Star - Spangled Banner" che volò sopra Fort McHenry nel 1814 e ispirato l'inno nazionale—aveva 15 stelle e 15 strisce.

Buonsenso rapidamente assunto, tuttavia. Stelle continuarono ad essere aggiunto come nuovi Stati hanno aderito all'Unione, ma il numero di strisce nella bandiera era il rollback e congelato a 13 originale.

Altre, una nota randagio circa la dime. Il pezzo di 10-cent Canada non è un “dime," nonostante la facilità con cui l'americano confinante rientrano in tale uso della parola. Petronius accennato più presto, la "dime" è una denominazione specifica legislativo creato dagli Stati Uniti nel 1792. Non così con la Canada moneta di 10-cent, che è una moneta di 10-cent, e mentre non è nessuna grande cosa, sto attento a non parlare di "Canadian dimes" intorno a collezionisti canadese.

:) v.

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A similar problem affected early American flags. For each new state a new star was added to the flag, but also a new stripe. One famous example is the “Star-Spangled Banner” that flew over Fort McHenry in 1814 and inspired the national anthem—it had 15 stars and 15 stripes.

Common sense quickly took over, however. Stars continued to be added as new states joined the union, but the number of stripes in the flag was rolled back and frozen at the original 13.

One other, stray note about the dime. The Canadian 10-cent piece is not a “dime,” despite the ease with which the neighboring American fall into that word usage. As petronius mentioned earlier, the “dime” is a specific denomination created legislatively by the U.S. in 1792. Not so with the Canadian 10-cent coin, which is a 10-cent coin, and while it’s no big thing, I am careful not to talk about “Canadian dimes” around Canadian collectors.

:) v.

Modificato da villa66
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Una nuova tipologia di dimes viene varata nel 1798, sempre su disegno di Robert Scot. Il dritto rimane identico, con le ormai canoniche 13 stelle, ma il rovescio abbandona ogni pretesa di fedeltà all'ornitologia (se mai ne aveva avute :rolleyes:).

L'aquila è ora quella che compare sul Grande Sigillo (Great Seal) degli Stati Uniti, adottato nel 1782, un disegno che può essere visto anche su alcune medaglie coniate nei primi giorni della nazione, e che per pochi anni a cavallo del secolo verrà adottato su tutte le monete d'oro e d'argento, per essere poi riproposto con qualche variante anche in molte produzioni successive, fino a oggi.

Sul dime è applicato dal 1798 al 1807, ma la moneta non venne coniata nel 1799 e 1806.

La moneta, chiamata Draped Bust - Heraldic Eagle Reverse, mostra nell'aquila tutti gli attributi che saranno propri di molte coniazioni future: il motto E PLURIBUS UNUM nel becco, le frecce di guerra e il ramo d'ulivo di pace negli artigli, lo scudo. Le nuvole, in precedenza sotto le zampe, sono ora sopra la testa e, tra le ali, compaiono le stelle. Che, a differenza del dritto, continuano a essere in numero variabile: sono 13 o 16 nel 1798, 13 o 14 nel 1804, 13 in tutti gli altri anni.

Ancora una volta, non c'è alcuna indicazione del valore.

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Si deve riconoscere che i disegni di Scot, Draped Liberty e Heraldic Eagle, sono tra i più belli dell'intera monetazione statunitense, e fanno certo una gran figura sull'ampia superficie del dollaro, ma anche quando vengono trasposti su monete più piccole, mezzi dollari, quarti e, a maggior ragione, dimes, non ne risentono particolarmente, e mantengono tutta la loro monumentalità. Gli impiegati della Zecca mettevano infatti la massima cura e attenzione in queste emissioni, ed è molto raro trovare monete coniate male o frettolosamente.

La monetazione di questi primi anni, dà l'impressione di essere stata progettata per un piccolo gruppo di intenditori di una piccola nazione. Impressione rafforzata anche dal numero, estremamente limitato, di monete prodotte. Per il dime di questa tipologia, solo 422.010 in otto anni di effettiva coniazione.

petronius :)

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A questo punto, qualcuno forse si starà chiedendo perché ho intitolato questo capitolo "I difficili inizi" (post #13)...o più probabilmente lo avevate già dimenticato :P

Il riferimento è non solo al dime ma, più in generale, alle difficoltà incontrate dalla Zecca di Philadelphia nei suoi primi anni di attività. La bassa qualità dei macchinari, la scarsità delle materie prime e di manodopera specializzata, rendevano davvero improbo il compito della Zecca, incapace di produrre monete in quantità sufficiente a soddisfare i bisogni e le richieste della popolazione.

E così, era davvero raro vedere in circolazione monete americane al difuori delle grandi città del nordest. Nel 1800, sebbene la Zecca fosse in funzione fin dal 1793, quasi tutte le monete circolanti erano straniere.

Il Congresso era stato costretto a rinnovare più volte il corso legale di queste monete, e molti incominciavano a perdere la pazienza.....tra il 1800 e il 1802 furono presentate e discusse diverse mozioni per la chiusura della Zecca, e l'adozione di diversi sistemi per la produzione e la distribuzione delle monete.

Oltretutto, molte monete d'argento prendevano la via dell'estero, soprattutto l'Estremo Oriente, dove circolavano più e meglio che in patria. E le monete d'oro, si era scoperto, valevano più del facciale, a causa di un errore di calcolo di Alexander Hamilton (primo Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, oggi ritratto sulla banconota da 10 dollari) nel 1791, a cui non si era ancora posto rimedio. Il risultato era che anche la maggior parte delle monete d'oro venivano esportate, per essere poi quasi immediatamente rifuse per recuperare il valore del metallo.

Alla fine, le uniche monete a circolare dappertutto in larga misura, erano solo quelle in rame da uno e mezzo centesimo, e la loro ampia produzione riflette questo stato di cose.

Un altro dei motivi per cui le monete frazionali in argento erano così scarse (tra esse il dime, con poco meno di 470.000 pezzi coniati dal 1796 al 1807, nelle due tipologie finora prese in esame) era che coloro che depositavano l'argento per poi riprenderselo trasformato in monete (di questo viveva la Zecca, non aveva riserve proprie) potevano richiedere quale tipo di monete preferissero ricevere. E poiché i maggiori depositanti erano le banche, richiedevano sempre i tagli più alti possibili, così da essere facilitate nei conteggi.

E la stessa Zecca era d'accordo su questo, dal momento che era molto più semplice ed economico coniare 100 monete da 1 dollaro piuttosto che 1.000 dimes. E così non c'erano mai spiccioli d'argento a sufficienza per togliere di mezzo le innumerevoli monete estere <_<

Col tempo, tutti questi problemi verranno affrontati e risolti, ma il loro definitivo superamento avverrà soltanto negli anni '40 dell'Ottocento.

In allegato, la prima sede della Zecca di Philadelphia in un acquerello di Edwin Lamasure Jr.

petronius :)

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Prima di passare ad altra tipologia, diamo uno sguardo al Draped Bust Dime dal punto di vista del collezionismo.

Come tutte le monete statunitensi dei primi anni, anche questa è da considerare rara, sia nella versione Small Eagle che in quella Heraldic Eagle.

Questo vale soprattutto per le conservazioni medio-alte, ma anche monete in bassa o bassissima conservazione possono comportare un impegno significativo per il collezionista.

A titolo di esempio, un dime del 1797 in conservazione AG-3 (About Good-3), nella più rara variante con 13 stelle, è stato venduto, in un'asta del settembre 2011, per 2.013 dollari.

Per capire meglio, questa è una moneta di quel tipo in conservazione AG-3, certificata tale da NGC...spendereste più di 2.000 dollari, oggi 1.540 euro, per una moneta in queste condizioni? :rolleyes:

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In realtà, si può spendere anche di meno. La moneta in foto, presa solo a titolo di esempio (non ne ho trovate del 1797 in questa conservazione), è un più comune dime del 1796 con 15 stelle, che ha realizzato in un'asta di GoldberG, 805 dollari, poco più di 600 euro...si incomincia a ragionare ;) e si può trovare qualcosa anche a meno, sempre in questa conservazione.

All'altro estremo della scala, troviamo un dime del 1796 in conservazione MS-64, venduto nell'aprile 2012 per 40.250 dollari. Cifra comunque ben lontana da quello che dovrebbe essere il record (il condizionale è d'obbligo, potrei non essere al corrente di realizzi recenti) per un Draped Bust Dime.

Un esemplare del 1804, nella rara variante con 14 stelle al rovescio, in conservazione AU-58 (niente di eccezionale, quindi) è stato aggiudicato, in asta Heritage del luglio 2008, per la bellezza di 632.500 dollari oo)

Nella stessa asta, da segnalare anche un dime del 1797 con 13 stelle, aggiudicato in conservazione MS-65 per 402.500 dollari.

petronius -_-

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Arbitri, amanti e cappelli

Nel gennaio 1806 la Zecca vide la nomina del suo quarto Direttore, Robert Patterson.

Patterson non era molto soddisfatto del disegno delle monete, e scettico sulle qualità di Robert Scot, che rimase comunque Chief Engraver fino alla morte nel 1823.

Si diede così a cercare un altro incisore da affiancargli, e lo trovò nella persona di Johann Matthias Reich, un immigrato tedesco nato a Furth, in Baviera, nel 1768, e trasferitosi in America nel 1800.

Reich, che al suo arrivo negli Stati Uniti aveva anglicizzato il suo nome in John, aveva appreso il mestiere dal padre, anch'egli incisore. Già nel 1801, appena un anno dopo essersi trasferito, alcuni suoi lavori erano stati notati da Thomas Jefferson, che lo aveva raccomandato per un impiego alla Zecca. Impiego che, però, non fu a tempo pieno, ma solo per piccoli lavori, tanto che pochi anni dopo, disilluso, stava pensando di tornarsene in Europa.

Per sua (e in fondo, nostra ;)) fortuna, Patterson intuì le sue qualità, e nel 1807 lo nominò Second Engraver, col compito di ridisegnare la gran parte delle monete in circolazione.

Già in quello stesso anno, il nuovo disegno di Reich comparve sul mezzo dollaro e sulla half eagle e, a seguire, su tutte le monete d'oro e d'argento allora in produzione...sul dime dal 1809, per rimanervi fino al 1837.

petronius oo)

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La Lady Liberty incisa da Reich sul Capped Bust Dime (e sulle altre monete) è una prosperosa matrona, che un critico disse, probabilmente non senza ragione, essere il ritratto della grassa amante dell'artista :wub:

Ma non fu questo a scandalizzare gli americani, quanto piuttosto il berretto indossato da Lady Liberty, che nelle intenzioni di Reich voleva rappresentare un cappello frigio, simbolo di libertà (Liberty Cap), ma fu invece interpretato in altro modo.

Si disse, anche qui non senza qualche ragione, che un cappello come quello lo si poteva vedere su alcuni fregi e bassorilievi funerari dell'antica Roma, tra la fine della Repubblica e l'inizio dell'Impero, ed era un oggetto donato ai liberti, gli schiavi liberati dal loro stesso padrone....naturalmente, nessuno poteva concepire gli Stati Uniti come una nazione di schiavi a cui gli inglesi avevano graziosamente concesso l'indipendenza :mellow:

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Dovette intervenire il presidente Jefferson in persona, pressoché onnipresente, come abbiamo visto in altri post, in tutte le questioni riguardanti la Zecca e le monete, a spiegare che quello non era affatto un berretto da schiavo, bensì un cappello alla moda :rolleyes:

Più precisamente, un mob cap, un cappello tondo e morbido, solitamente di lino o di una sorta di garza, con dei volant decorativi intorno al bordo, spesso ornato di pizzo o nastro. Molte donne usavano portarlo, soprattutto in casa (era po' leggerino per essere indossato all'aperto), per tenere raccolti i capelli.

Tra esse, Jefferson citò Martha Washington, la prima First Lady d'America, della quale in effetti esiste più di un ritratto con indosso questo copricapo...a quel punto, nessuno potè obiettare più nulla ^_^

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petronius oo)

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Anche l'aquila al rovescio non ha mancato di suscitare critiche.

Un funzionario governativo disse che l'animale sfidava sia la natura che l'araldica. Qualcun altro paragonò l'aquila ad ali spiegate con lo scudo sul petto a un sandwich (e il disegno divenne poi noto come sandwich-board). Secondo il noto numismatico e storico dell'arte Cornelius Vermeule, lo scudo somiglierebbe piuttosto alla protezione di un arbitro di baseball :rolleyes:

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Ma, nonostante le critiche, questo disegno rimase per oltre 80 anni sulle monete d'argento (non sul dime) e cioè dal 1807 al 1891, quando Charles Barber ridisegnò tutti i nominali.

Ed è con questo disegno che, sul dime, compare per la prima volta il valore, ma nella forma 10 C...per poter leggere, finalmente, la parola DIME, ci vorranno ancora quasi 30 anni.

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petronius oo)

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Sempre Vermeule, nel 1971 avanzò l'ipotesi che quello dell'aquila non fosse un disegno orignale di Reich, e non fosse nemmeno americano, ma derivasse da un gettone prodotto in Inghilterra per la ditta di gioiellieri Mott di New York, e noto come Mott token.

Il gettone, datato 1789, porta al dritto (ma quale sia davvero il dritto è questione anch'essa controversa) un orologio da tavolo, e al rovescio un'aquila che somiglia tremendamente a quella di Reich. Le iscrizioni, sia al dritto che al rovescio, parlano dei Mott come importatori, commercianti e produttori di articoli in oro e argento, in particolare orologi e gioielli.

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Ma la teoria di Vermeule venne successivamente contestata, sulla base di un ritrovamento di un Mott token riconiato su un Large cent del 1837-1839. Il gettone sarebbe dunque stato retrodatato, e in questo caso sarebbe stato l'ignoto autore dello stesso a copiare l'aquila sulla moneta, e non il contrario.

Ma poi, altri misero in discussione l'autenticità del pezzo riconiato sul centesimo, altri ancora, facendo ricerche sulla ditta Mott, datarono il gettone agli anni 1820, ma qualcuno tornò a dar ragione a Vermeule, sostenendo che il token risalisse alla fine del '700.

Insomma, un maledetto intreccio di ipotesi e opinioni :rolleyes: che, se volete, potete provare a districare leggendo questo link

http://www.coins.nd.edu/ColCoin/ColCoinIntros/Mott.intro.html

che racconta nel dettaglio la storia del Mott token...io, per stasera, mi fermo qui ;)

petronius :)

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