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Risposte migliori

Lungi da me creare divisioni, ma converrai che suona abbastanza strano che un dipinto di Guido Reni ottenga, hic et nunc, l'attestato di esportazione solo e soltanto erché siamo alla biennale, mentre per lo stesso dipinto, se venduto all'asta ALFA&BETA ci vogliano mesi.

E mi riferisco alla stessa categoria di Antiquari.

Se devo dare ascolto al mio istinto, direi che quelle della biennale sono opere già "attestate", perché mi sembra anche materialmente difficile espletare nell'immediatezza tutta la procedura ex novo legata al rilascio dell'attestato.

Ma ovviamente non voglio dare ascolto all'istinto e mi informerò più dettagliatamente. Se si scoprisse che sono opere preventivamente già 'attestate", confesso che rimarrei molto deluso.

Rimane tuttavia ferma la mia disaffezione verso i "privilegi" di qualunque tipo che, proprio perché tali, di solito rimangono confinati in "orticelli" che non diventeranno mai praterie (non ci vedi un tocco impressionista in questa metafora degli orticelli e delle praterie?...Mah).

M.

M.

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Veramente il tocco impressionista lo cerco piu' nei musei che nelle metafore che al massimo possono sembrarmi bucoliche .

Credo che tu fraintenda un'intesa che porta ad uno sforzo congiunto per espletare pratiche in maniera piu ' efficiente con supposti benefici concessi ad una categoria in virtu' di conoscenze particolari.

Non credo sia cosi . Un Guido Reni giudicato inespirtabile non lo diventa solo perche' offerto alla Biennale di Firenze. Non diciamo cose inesatte o , peggio, tendenziose.

A Firenze vi e' un distacco degli uffici della Soprintendenza che rispondono del proprio lavoro non certo 'compagnetti della parrocchietta' pronti a chiudere occhi.

L'esempio di Firenze non era per voler segnare un percorso da seguire per il commercio numismatico che ha altre dinamiche naturalmente, ma solo un esempio di come si possono ottenere dei risultati muovendosi e attivandosi nel rispetto delle regole.

Buon anno a tutti gli amici numismatici!

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Non ci siamo.

Non intendevo, nell'esempio del dipinto, dire che alla biennale il Guido Reni diventava esportabile quando altrove non lo era.

Ho scritto che trovavo ingiusto che per lo stesso dipinto del Reni - esportabile - , per ottenere l'attestato bastasse un giorno alla biennale mentre ci volesse un mese se venduto ad un'asta.

Inoltre il fatto che questa cosiddetta agevolazione riconosciuta alla sola biennale a mo' di "privilegio" esclusivo, non mi pare un segno di apertura quanto piuttosto un "favore" fatto a qualcuno.

Se sono questi i cosiddetti segnali di dialogo e di apertura siamo davvero messi male, altro che piangerci addosso.

Se devi aspettare due anni per avere un'unica occasione in cui puoi espletare rapidamente una pratica di esportazione (ammesso anche che l'opera da esportare non abbia già ricevuto il "via libera"), stiamo veramente parlando di "graziose concessioni" una tantum.

Ma non è che con questa biennale c'entri la politica? Perché in tal caso si spiegherebbero anche certi "privilegi".

M.

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@@numa numa

@@bizerba62

 

Numa non sta incensando gli sforzi degli antiquari e svilendo quelli dei numismatici.

Penso che stia prospettando come, in questo modo (marginale o meno non importa), gli antiquari sia siano posti quali interlocutori.

Insomma l'importante è cominciare a parlare.

Piccoli passi che possono essere forieri di possibili sviluppi ulteriori.

 

Polemarco

 

P.S. la lectio esatta è "compagnucci della parrocchietta".

 

Da wikipedia:

 

262px-Palasordi.jpg

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Ciao Polemarco.

Beh..che numa abbia un tantino voluto svilire gli sforzi dei numismatici rispetto a quelli messi in campo dagli antiquari...mi sembra riscontrabile..."per tabulas".

Ma di ciò non gliene facciamo mica una colpa...anzi...le Sue critiche le prendiamo come uno stimolo.

Quello che bonariamente contestavo a numa è ciò che lui definisce un segnale di dialogo (citando la best practice in vigore alla biennale) che a me pare invece un privilegio avulso da tutto il resto, in quanto espressamente riservato solo a quell'unico evento.

Diciamo che per voler vedere dall'esempio di numa il 'bicchiere mezzo pieno' e scorgere un segnale rassicurante, ancorché embrionale di collaborazione, mi occorre una scorta di immaginazione e di fiducia che al momento non dispongo.

Però dicono che per innovare bisogna essere dei visionari e quindi chissà che non abbia ragione Lui.

P.S. 1 Ma chi ha detto quella cosa sui visionari ha mai avuto modo di rapportarsi con la burocrazia italiana? Ne dubito.

P.S. 2 Mi spieghi la cosa dei "compagnucci della parrocchietta", che non l'ho capita?

M.

Modificato da bizerba62
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Grazie dell'assist Polemarco

L'importante e' proprio "cominciare a parlare"

se solo lo capissimo tutti sarebbe gia' un bel passo avanti..

PS

Si certo il lemma giusto era "compagnucci"

compagnetti e' una corruzione succedanea :)

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Nel frattempo avevo inviato un MP a Numa proprio per i "compagnucci".

 

Il termine era stato usato (da Numa) che, probabilmente, voleva far perno  sull'accezione latamente negativa a volte assegnata a "Parrocchia", nel senso di congrega dedita ad accordi non commendevoli, anche se di poco conto ("è tutta una parrocchia", "è della stessa parrocchia", "è di un'altra parrocchia").

 

Ma il riferimento principe è ad un film di Alberto Sordi: Mamma mia che impressione (ricorderete lo scout biondo e un po' sciocco, innamorato della "Signorina Margherita").

 

Il personaggio era appunto uno dei compagnucci della parrocchietta (che dovrebbe essere la chiesa di Sant'Eurosia nel quartiere romano della Garbatella).

 

Sembra che Andreotti abbia ripreso Sordi lamentando che questi compagnucci facevano una figura un poco melensa.

 

La singolarità della citazione è che il significato  "compagnucci della parrocchietta" è, dunque, ben diverso da quello dei "furbetti del quartierino" (tanto per citare un altro modo di dire tipicamente romano).

 

Lo so, lo so: sono ossessionato dalle parole. 

 

Chiedo venia.

 

E buon anno a tutti.

 

Polemarco

Modificato da Polemarco
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vero

Ho preferito i 'compagnucci " per un'accezione meno aggressiva e per indicare una congrega che si ontendeva su qualcosa

rispetto invece ai "furbetti" dove invece l'intento era da subito quello di turlupinare il prossimo.

Chiuso off-topic :)

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Toh. A proposito di "dialogo", ecco un tentativo concreto ed autorevole di un parlamentare che risale al 2005, al quale non dovrebbe essere mai stata neppure fornita una risposta.

Ma forse rivolgersi al Ministero con un'interrogazione parlamentare non è elegante.

Forse sarebbe meglio chiedere certe cose nell'ambito di un ballo in maschera o di un vernissage a Porto Cervo.....

Si avrebbero più possibilità di ....dialogo?

m.

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_15318_14

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@@bizerba62

@@numa numa

Per tornare ai nostri montoni (cito I Promessi Sposi), la situazione è così degradata che qualsiasi "movimento"' ( a destra, a sinistra, sopra, sotto) è comunque un passo in avanti.

Viviamo in un assoluto indifferenziato dove qualsiasi iniziativa non confligge con le altre.

Ognuno coltivi la propria e non ostacoli e non giudichi quella degli altri.

Vediamo quello che succede.

MA è solo una opinione.

Di nuovo auguri.

Polemarco

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D'accordo Polemarco.

Purtroppo io continuo a pensare che il Dialogo postuli la disponibilità di due parti a confrontarsi paritariamente mediante strumenti chiari e trasparenti.

Quando si esce da questi schemi ho molte difficoltà a considerare qualunque altra soluzione come un Dialogo.

Forse è per questo che la politica non fa per me.

Ricambio gli auguri con sincerità.

M.

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D'accordo Polemarco.

Purtroppo io continuo a pensare che il Dialogo postuli la disponibilità di due parti a confrontarsi paritariamente mediante strumenti chiari e trasparenti.

Quando si esce da questi schemi ho molte difficoltà a considerare qualunque altra soluzione come un Dialogo.

...

M.

A volte si ha necessità di dialogare con una parte che non e' in partenza ben disposta eppure la necessità' del dialogo e' ineludibile ( pensiamo ai conflitti , alle parti sociali, a fazioni contrapposte) e se si vogliono ottenere dei risultati , parlarsi piuttosto che uno sterile e aventiniano contrapporsi , e' sovente l'unico modo di fare progressi o raggiungere l'obiettivo

Come dice Polemarco la materia e' troppo fluida e il contesto indistinto per permettersi troppi distinguo. Come nella lotta per debellare un virus : sul terreno vale alla fine la ricetta piu' efficace non necessariamente quella piu' logica o dottrinalmente corretta

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Ha ragione Arka; qualche tempo fa ho comprato da privati un paio di fumetti di Nick Carter. Non ci crederete, erano stati rubati poco tempo prima; il derubato li ha visti nella bancarella ed ha chiamato i Carabinieri. Io, come un fesso ero lì presente e sono stato identificato da CC e denunciato a piende libero con l'accusa di ricettazione. Ho dovuto anche restituire i fumetti, con tanto di verbale di sequestro ed affidamento in custodia al derubato. Il mio avvocato dice che debbo stare tranquillo, ma io non comprerò più ai mercatini...

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... che strano! Perché non intervengono prima dell'acquisto visto che già sanno?

C'è libero mercato, perché incasinare economicamente e legalmente la vita di persone che acquistano innocentemente e all'insaputa del fatto illecito? Secondo voi, se l'acquirente sapesse anticipatamente che l'oggetto di vendita è causa di reato lo comprerebbe? :(

 

secondo me se intervengono prima dell'acquisto c'è una "perdita" a loro sfavore, cioè incriminerebbero solo una persona, quindi pagherebbe la multa e tutte le varie spese accessorie solo una persona......

 

Lo fanno per "spaventare" gli acquirenti e ingenerare  paura  negli acquisti  on line! Piombando a casa del privato,  inoltre,  si può  mettere  altra carne  al fuoco oltre a quella  che già  c'e! !

 

permettimi di usare un francesismo, usato da Fantozzi in uno dei suoi film: cito "è una ca..ta pazzesca"

Non quello che dici tu, visto che sono daccordo, ma il loro "modus operandi"

In Italia sembra che ci sia la "presunta colpevolezza" invece della "presunta innocenza fino a prova contraria"......

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secondo me se intervengono prima dell'acquisto c'è una "perdita" a loro sfavore, cioè incriminerebbero solo una persona, quindi pagherebbe la multa e tutte le varie spese accessorie solo una persona......

permettimi di usare un francesismo, usato da Fantozzi in uno dei suoi film: cito "è una ca..ta pazzesca"

Non quello che dici tu, visto che sono daccordo, ma il loro "modus operandi"

In Italia sembra che ci sia la "presunta colpevolezza" invece della "presunta innocenza fino a prova contraria"......

Riguardo l'ambito numismatico sicuramente.

E' un dato di fatto purtroppo. In un Paese che ha una fortissima tradizione di collezionismo storico che ha contribuito ai nuclei fondamentali di moltissimi musei, oggi il collezionista e' pesantemente discriminato.

Modificato da numa numa
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