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Antiochia: una strana lettera.


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Ho un dubbio su questo bronzo di Traiano, Antiochia: una delle solite grosse monete con SC (16,7 g. e 27 mm.) Al rovescio, sotto la SC, ci sono in questo caso ben due lettere, una A e una "dubbia" I, nel senso che la forma è un po' curvilinea e richiama vagamente una S inversa. Ho visto però altri casi in cui la I maiuscola è di questo tipo. Chiedo a Roberto, che possiede il Mc Alee, anche per capire che cosa sono queste lettere, almeno nel caso di Traiano: è una numerazione tipo controllo di emissione? Oppure ha a che fare con l'anno di regno (ma ne dubito)? E anche: è un 11 nella numerazione greca? In effetti, la scrittura greca più comune del numero 11 è: IA, tuttavia in rari casi può presentarsi come AI. Che mi dite?

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GianFranco, intanto la tua moneta a è la numero 487k con legenda: avtopk kaic nep traianoc ceb germ dac, (naturalmente traslitterato dal greco ).

Questo tipo di moneta è stata coniata negli anni 102-114, quindi esclude le lettere sotto SC come data.

Leggendo l' introduzione del McAlee, mi pare di aver capito, che non c'è una interpretazione univoca di queste lettere, ( ricordo il mio non inglese ), due mi paiono prevalenti, la prima semplicemente che rappresentino le officine di coniazione, la seconda che rappresentino invece la serialitá delle emissioni.

Va ricordato come nel primo periodo venivano introdotti dei dot, posizionati ai quattro punti cardinali attorno al SC, per evidenziare quello che in seguito sará sostituito dalle lettere.

Una mia ipotesi, suggerita da una intuizione, ma non certamente dalla competenza, è quella che nel primo periodo le officine erano massimo cinque, nel tempo invece sono aumentate fino al periodo di questa moneta di averne 12. Da rilevare che contrariamente a questa ipotesi, già due anni dopo si sono sensibilmente ridotte e nei due ulteriori anni successivi ritornate ad aumentare. Direi che è un problema a me poco conosciuto, eventualmente a chi ne fa richiesta, posso fare una scansione del testo in inglese, e magari si potrebbe postare se non la traduzione almeno le ipotesi contenute.

Roberto

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DE GREGE EPICURI

Molte grazie Roberto. A me il testo del Mc Alee interessa; se non è troppo lungo puoi inserirlo qui? Altrimenti,quando puoi, mandami una scansione per email.

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Sono tre paginette, non so se posso per i diritti d'autore, postare singole parti di libro in questo sito, cercherò di capire dagli amministratori la possibilità o no di inserimento. Se mi mandi email personale, questo è sicuramente possibile.

Roberto

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Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Grazie alla disponibilità di Alfaomega posso riassumervi quanto è detto da Mc Alee sulle "sigle" (lettere, numeri e globetti) nella monetazione provinciale di Antiochia. La situazione più chiara è quella delle tetradracme , su cui tutti gli studiosi concordano. Al D., a partire da Traiano Decio, sotto il busto dell'imperatore, da 1 a 5 globetti indicano le prime officine (dalla prima alla quinta), mentre le lettere S e Z indicano le due officine successive. Da Treboniano Gallo in poi, al rovescio vi sono lettere greche (da A a Z) fra le gambe dell'aquila, ad indicare sempre l'officina.Negli imperatori precedenti, per lo più non vi sono indicazioni di officina, salvo alcune eccezioni (es. Filippo).

Per i bronzi con SC, invece, le ipotesi avanzate sono state molto varie, e vengono citate su RPC: officine (già con Pick, 1887), poi i mesi dell'anno, le iniziali dei magistrati, l'identificazione del singolo conio, la seriazione dei conii.  Era stata anche confermata, ad un certo punto, l'idea della "sequenza cronologica" rappresentata dalla lettera: si erano trovate monete impresse dallo stesso conio, in uno stato progressivo sempre più usurato. Altri esemplari però sembravano smentire la tesi. Nel tempo, si è imposta anche qui la convinzione che le lettere rappresentino le officine  (studi a partire da Domiziano).  Ampie oscillazioni esistono nel numero delle officine, e quindi delle lettere. Sotto Traiano si osservano molti cambiamenti: prima si arriva fino a 13 officine (11 può essere AI oppure IA, 12: BI o IB, 13 infine: gamma-I oppure I-gamma).  Successivamente le officine furono ridotte, ma se ne mantenne il "ricordo" nella sigla, per cui AB sta per la nuova officina che fonde le prime due (A e B), gamma-delta è quella che fonde le officine gamma e delta, ecc.  Così si spiegherebbero quelle associazioni di lettere che, nella numerazione greca ordinaria, dovrebbero significare dei numeri altissimi! Una particolarità: la N corrisponde in realtà ad una Z coricata (settima officina).

Infine, esistono bronzi privi di lettere sotto la SC, forse per errore dell'incisore, forse per usura grave del conio.

Modificato da gpittini
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Grazie GianFranco della spiegazione, finalmente comincio a capirci qualcosa anche io.

Roberto

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