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Analisi (parziale) sugli hoard britannici


Illyricum65

Risposte migliori

Ciao a tutti,

 

volevo proporre ai fruitori della Sezione un articolo a nome dell’archeologo inglese Adrian Chadwick. Attualmente risiede e lavora a Leicester (come ricercatore presso la locale Università) ma per un certo periodo è stato nello Yorkshire, occupandosi delle evidenze dell’Età del Bronzo, del Ferro e romane di questa zona. Studiando quest’ultimo periodo non ha potuto fare a meno di occuparsi degli hoards monetali romano/britannici specie nell’area dello South Yorkshire. Da ciò ha tratto l’idea di pubblicare i dati emersi dall’analisi dei depositi monetali in un articolo dal titolo “Coin hoard data from South Yorkshire” consultabile su Academia.edu:

 

https://www.academia.edu/8183161/Chadwick_A.M._2014._Coin_hoard_data_from_South_Yorkshire

 

Di seguito ve ne propongo un riassunto.

 

L'articolo si basa sull'analisi di 79 hoards rinvenuti nell'area di studio in vari anni.

 

Innanzitutto emerge che nella maggior parte vi sono carenze nei dati inerenti sia gli aspetti paesaggistici e topografici dei contesti (32 dei casi pari al 41%)  che quelli del contesto e più specificamente deposizionali (64 pari all’81%!). Ciò deriva probabilmente dall’epoca di rinvenimento: fino a qualche  anno fa non si era molto attenti a riportare compiutamente i dettagli dei vari rinvenimenti monetali. Inoltre la  presenza di hoard magari non troppo rappresentati numericamente o considerati tutto sommato “comuni” ha sicuramente portato a questa carenza informativa.

 

Per il discorso “aspetti paesaggistici e topografici “ tagliamo quindi 14 hoard su cui non si hanno alcun dato. Otteniamo 65 siti con i seguenti riscontri:

 

post-3754-0-51094000-1438375785_thumb.jp

 

 

Ovvero:

Colline/montagne (sommità)

6

9.23%

Colline/montagne (declivi/fianchi)

38

58.46%

Colline/montagne (base)

1

1.54%

Affioramenti rocciosi

2

3.08%

Fondovalle/pianura alluvionale

11

16.92%

Basso piano (sommità) (?)

1

1.54%

Basso piano (declivio) (?)

5

7.79

Rive fluviali

1

1,54

 

NB:.il termine “low ground” mi era un po’ ermetico come significato. Spero di averlo interpretato correttamente in “bassopiano” intendendo con ciò un rilievo continuo e inferiore ai 300 mt di altitudine, dal  momento che si parla di "sommità" e "declivio", la prima delle due non riscontrabile in una "terra bassa" ovvero una depressione del terreno.

 

post-3754-0-92331400-1438375826_thumb.jp

 

E’ bene notare che l’ambiente “collina” (sai esso sommitale o in declivio) rappresenta ben il 68% del totale!

 

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Per gli aspetti “ contesto e deposizione” su 79 abbiamo ben 70 (!) , pari all’88%, di mancate indicazioni. Rimuovendo questo ampio campione ne rimango solo 9 che danno un campione purtroppo limitato. La situazione rappresentata è la seguente:

 

post-3754-0-52161400-1438376192_thumb.jp

 

9 elementi di cui 3 campioni in cista (inteso come spazio delimitato da pietre piatte poste verticalmente a delimitare lo uno spazio), 2 in pozzo/fossa, 2 in terrapieni/bastioni, 1 in strato a ciotoli e 1 in affioramenti rocciosi.

 

Associazioni di materiali culturali

 

Di molti depositi monetali non si hanno notizie sulla giacitura. Nei 38 dove questa è nota si hanno i seguenti dati:

 

Fibule

3

7.89%

Altri oggetti in lega di rame

3

7.89%

Vaso fittile/frammenti ceramici

27

71.1%

Oggetti in argento

4

10.53%

Oggetti in pietra

1

2.63%

Oggetti in ferro

2

5.26%

Niente

1

2.63%

 

post-3754-0-41359100-1438376298_thumb.jp

 

Il totale è > di 38 in quanto in alcuni depositi monetali presentano più oggetti in associazione.

Ad esempio il Bentley Hoard (vedi link https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/265589 ), descritto come un “forger’s hoard” ovvero “deposito di un falsario” era costituito da monete bronzee (2 radiati), blanks (ovvero dischetti metallici lisci da usare per coniare moneta) e frammenti ceramici che però non si sa se contestualizzati o meno.

 

In cinque casi comunque erano presenti resti di due vasi.

 

Per contro la categoria “nessun manufatto oltre alle monete” può indicare sia una deposizione di monete “sciolte” in una buca scavata nel terreno (il modo più veloce e rapido per una deposizione – ma lo attribuirei a piccoli hoard) sia in contenitore in materiale deperibile, sia esso ligneo (senza parti metalliche), tessile o di origine animale (cuoio ad esempio).

 

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Riassumendo si può affermare che nel South Yorkshire la maggior parte degli hoards sono provenienti da siti su sommità di colline, dorsali o sui loro declivi (67%) e ciò è paragonabile a quanto osservato nel Somerset (67% vs. 71%). Infatti la maggior parte del territorio è collinare. D’altra parte è proponibile l’ipotesi che fossero scelte aree elevate che permettevano il controllo dell’area circostante. La loro stessa posizione ha permesso una giacitura  abbastanza tranquilla e scevra da fenomeni umani collegati ad arature e scavi che di solito vengono effettuati in pianura/valle.

 

Oppure la scelta della deposizione in altura può segnalare pratiche rituali magari rivolte alle “divinità del cielo” come Taranis/Marte –Totatis o Giove.

Le deposizioni tipo Shellow Hoard (http://www.lamoneta.it/topic/139690-i-denari-di-skellow-hoard/?hl=skellow ), su sommità o declivio di un rilievo lievissimo in aree particolarmente pianeggianti può testimoniare la ricerca conscia di posizioni più elevate rispetto all’insieme locale.

Nel confronto con il Somerset, simile per caratteristiche geografiche, nello Yorkshire si nota comunque una maggior presenza di depositi monetali (16.92%)  nei fondovalle può esser spiegata con la presenza di ben 8 siti nell’area del fiume Don e in genere nei pressi di Doncaster. Viceversa due-tre hoard (forse provenienti da un unico ritrovamento) deposti in “affioramenti rocciosi” provengono dall’area di Edlington Wood, rilievo calcareo collinare a nord est di Braithwell, già sede di frequentazioni umane nell’età del ferro e quindi romana.

 

Un solo caso risulta deposto su rive fluviali: si tratta di un hoard presso Bawtry, poche monete contenute nella imboccatura di un’anfora nei pressi di un forte romano del IV secolo posto a protezione di un probabile ponte sul fiume Idle, lungo la strada Colonia Lindonensis (Lincoln) - Danum (Doncaster).

 

post-3754-0-52277500-1438376472.jpg

 

Nei pressi esisteva il fortino di Scaftworth.

 

post-3754-0-66926100-1438376499.jpg

 

Le caratteristiche della deposizione ne fanno supporre uno scopo di tipo rituale attribuibile al IV secolo.

 

Alcuni depositi invece sono associati a sorgenti, come il Plumbley Hoard (http://museums-sheffield.org.uk/blog/2015/3/roman-treasure-the-plumbley-hoard ) ma non si tratta di un caso isolato. Va ricordato che in Britannia la deposizione di monete e/o manufatti (es. armi) in siti umidi (laghi, stagni) o sorgenti è abbastanza tipica dell’età pre-romana.

 

Tra i depositi misti abbiamo ad esempio il Marr Hoard (79 monete), deposto in un vaso ceramico assieme a due anelli di argento. Il sito distava circa 150-200 mt dal recinto Romano-Britannico ivi individuato assieme ad un circuito viario.

 

post-3754-0-92848900-1438376716.jpg

 

Le analisi geofisiche hanno identificato due recinti principali, una suddivisione del territorio con fossati e la strada; sono presenti molte ossa umane, ceramiche del II-IV secolo d.C. e frammenti di fibule in bronzo romane.

 

post-3754-0-42376700-1438376721.jpg

 

Segue un capitoletto sul Cadeby Hoard, il deposito monetale più ricco dell’area

http://www.lamoneta.it/topic/92837-altre-vicende-inglesi-e-treasure-act/?hl=%2Bcadeby+%2Bhoard

 

 

In conclusione… personalmente non sono un estimatore a oltranza delle statistiche ma queste possono dare comunque indicazioni interessanti. Ci permettono intanto di stabilire un “modello” medio o, quantomeno, più rappresentato. Una osservazione che mi pare palese è che i risultati di questo studio si può applicare solo in aree geograficamente simili: in questo caso aree collinari o con lievi alture comunque inferiori ai  300 metri di altezza. Ovvero South Yorkshire, Somerset o Cambridgeshire ad esempio. In queste aree possiamo segnalare che gli hoard sono di solito deposti in aree elevate o sui fianchi delle colline (67%) e frequentemente raccolti in recipienti ceramici (71%). Ma quanto avrà influenzato il dato statistico la perdita di depositi monetali deposti in aree pianeggianti soggette per quasi 2000 anni ad interventi agricoli più o meno pesanti?

 

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Ringrazio per la dotta e interessante disamina dell'articolo inglese.

Non mi stupisce che la maggiore concentrazione di ritrovamenti monetali sia a livello dei pendii collinari.

Al solito mancano puntuali rassegne, ma io stimerei che circa un 80% di ripostigli monetali trovati in Sicilia fosse concentrato sulle alture (sia in sommità che sui declivi). 

Le ragioni sono molteplici. In primo luogo è sulle colline che si concentravano le forze militari, anche per ragioni strategiche, come anche molti centri abitativi, almeno in Sicilia, erano concentrati, oltre che sulle coste, soprattutto sulle alture, anche per ragioni di sicurezza.

Dopo l'occupazione romana, alcuni centri indigeni furono fatti trasferire in pianura, per un migliore controllo delle popolazioni e per incentivare l'agricoltura, al servizio di latifondisti.

Aggiungo che i siti pianeggianti sono stati poi intensamente frequentati dall'uomo anche in epoche successive e i sistemi agricoli, come aratura, ecc., hanno in qualche modo agevolato una precoce dispersione del materiale monetario.

Modificato da acraf
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Lettura fatta, io non sapevo nulla di tutti questi dati statistici, molto interessanti i dati e soprattutto i motivi ipotetici che hanno creato queste situazioni!!

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Buongiorno,

 

innanzitutto ringrazio per gli apprezzamenti sulla discussione che ho proposto e in secondo luogo voglio “dare a Cesare ciò che è di Cesare” ovvero renderli idealmente a Chadwick che ha proposto nell’articolo già indicato i risultati delle sue analisi. Da buon ricercatore (ha all’attivo altre pubblicazioni sulle sue ricerche nel territorio del South Yorkshire relative al periodo protostorico e Romano-Britannico) ha pensato di proporre le evidenze attualmente note in un’area di cui ha un’ottima conoscenza . Il fine ultimo del suo lavoro, ritengo, non sia stato tanto quello di presentare le evidenze locali di una determinata area ma quello di proporre lo stimolo a ricerche analoghe in altre aree. Io nel mio piccolo ho presentato il suo lavoro non tanto come tema finito ma per stimolare una discussione su quanto presentato.

 

Come avevo già accennato, a mio avviso vi sono dei limiti ai risultati emersi in seguito alla sua analisi.

  • In primis bisogna rapportare i risultati con aree geografiche simili (come in effetti fatto nell’articolo) senza dimenticare però che le mutuate condizioni geografiche possono portare a risultati diversi.  L’ideale sarebbe quello di allargare i confronti ad altre aree britanniche contraddistinte da diversi ambienti, al fine di evidenziare comportamenti comuni a prescindere dalla collocazione geografica. Ovvero, quello che ritengo auspichi l’autore stesso, sebbene non scritto chiaramente.

 

  • Mia opinione personale è che alle origini del fenomeno dell’hoarding (trattando di evidenze britanniche concedetemi il vezzo di usare la loro terminologia) vi siano molti fattori e non sempre le cause che hanno avviato il processo di occultamento siano state le medesime. E ciò può variare le caratteristiche specifiche.  L’applicazione di un’analisi statistica può dare un’idea generale su un fenomeno ma a mio modesto avviso quando entra in campo il “fattore X”, ovvero quello umano, l’applicazione di modelli matematico/statistici spesso può risultare fuorviante.

 

  • Sono assolutamente convinto che una buona parte dei depositi in pianura sia stata distrutta e dispersa fin dall’antico a seguito di attività umane collegate all’agricoltura o allo stesso sviluppo urbano/viario, abbassandone la percentuale. Oppure, per contro, che si trovino attualmente sepolti sotto sedimenti alluvionali più recenti (nel caso di valli di tipo alluvionale). O, ancora, seppelliti sotto strutture abitative che hanno sigillato il deposito. Infatti dall’area immediatamente circostante Doncaster/Danum, abitata per almeno 350 anni, si hanno scarsi depositi monetali.

 

  • Un’altra concausa per la scelta privilegiata di declivi/sommità di rilievi potrebbe venire dal fatto che nei fondovalle si trovavano i percorsi viari (siano stati essi sentieri in terra battuta o strade “maggiori”) salvo che si trattasse di aree estremamente umide o soggette ad inondazioni, nel qual caso il percorso viario si sarebbe snodato a mezzacosta dei rilievi collinari. La presenza di detti percorsi avrebbe comportato il rischio di venir individuati durante l’occultamento con logica compromissione della sicurezza di quanto deposto.

 

  • La motivazione cultuale della deposizione  su alture mi soddisfa solo parzialmente e solo in determinati casi; mi trovo più concorde nell’accettare come spiegazione il fatto di poter vigilare sull’area circostante immediatamente prima (e durante) la deposizione. Non va dimenticato però un fatto ovvero la vegetazione poteva essere, al tempo, ben differente. Proprio l’area meridionale di studio, se andiamo a ritroso nel tempo, almeno fino al Medio Evo era coperta da una copertura arboricola spontanea di un certo rilievo (ovvero le propaggini nord della cosiddetta “Foresta di Sherwood” nota ai più per le gesta del leggendario Robin Hood) che probabilmente non consentiva di abbracciare con lo sguardo ampie zone di terreno limitrofe. Stesso discorso in genere per la situazione geografica e ambientale nell’epoca romana. Le aree orientali ed occidentale di Doncaster/Danum hanno dato scarsissimi depositi monetali (a memoria Hatfield Hoard) ma si trattavano di aree paludose e non sussistevano presupposti per deposizioni di monete (salvo il caso citato, su un piccolo dosso elevato sull’area contigua).

 

  • Manca tutta una categoria (o è estremamente scarsamente rappresentata) di depositi prossimi o siti all’interno di strutture di epoca romano-britannica. Di solito si tratta di Ville (in realtà fattorie o al limite “ville rustiche” che nell’area esaminata sono scarsamente rappresentate a differenza dell’area meridionale britannica o, se gettiamo lo sguardo a nord,  nell’area circostante York/Eburacum) ed insediamenti militari.

 

Spero di avervi dato qualche spunto di confronto di opinioni.

 

Ciao

Illyricum

:)

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