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Aureolus in Britannia


Illyricum65

Risposte migliori

Ciao,

tranquilli… non vi è nessuna fonte storica che riporta di una permanenza di Aureolo sul suolo inglese :D. Più che altro un acquisto inglese compiuto recentemente mi ha portato ad occupare un vuoto negli scomparti dei vassoi e a rivedermi un po’ la storia dell’Impero Gallico. L’esemplare è questo:

aureolus.JPGaureolus rovescio.JPG

Consunto ma leggibile nei tratti principali con un aspetto a mio avviso gradevole conferitogli dalla patina verde e parziali deposizioni di malachite a rovescio. Il ritratto, a moneta in mano, ha buoni dettagli. Corrisponde a

Aureolus, billon antoninianus, AD 267-8, 1,4 g per 18,5 mm sull’asse maggiore. Emesso in onore di Postumus presso la zecca di Mediolanum. [IMP]  POS[TVMVS AVG], busto radiato e drappeggiato rivolto a destra / F[IDES E]QVIT, Fides seduta verso sinistra, reggente patera e stendardo. P in exe. RIC V-II Mediolanum 377; Elmer 615; AGK 18b; Cunetio 2489, 2491.

postumus FIDES EQUIT.JPG

Questo è un esemplare per confronto in stato di conservazione migliore.

Evito di entrare negli eventi bellici e nelle cause che precedettero l’usurpazione di Aureolo.

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Gli esemplari emessi da Aureolo quasi sempre presentano diritti a nome di Postumo e riferimenti alla cavalleria (EQVIT), per cui il messaggio trasmesso è indirizzato al primo riconoscendone l’autorità rispetto a Gallieno e i rovesci elogiando le sue truppe [EQVIT(ES)].

aureolus371_concord equit.jpgaureolus378fides euit.jpgaureolus386 Virtus Equit.jpg

aureolus382[postumus]salus avg.jpg

 

Detto ciò, la curiosità che mi è sorta è relativa alla diffusione degli esemplari di Postumo emessi da Aureolo. Circolavano sia in Gallia che nel Nord Italia (quantomeno vi sono ritrovamenti documentati in Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Veneto). Quindi venivano accettati/tollerati sia nell’Impero Centrale che in quello Gallico: in quest’ultimo, anche si trattava di emissioni non ufficiali, richiamavano l’autorità di un legittimo imperatore gallico e quindi mi pare abbastanza semplice l’idea dell’accettazione nel flusso monetale da parte della popolazione. Del tutto diversa la situazione in quello Centrale dove ci si trovava di fronte alla celebrazione di un’autorità del tutto non legittimata da Roma. D’altra parte in seguito in Italia circoleranno anche monete dei Tetrici … a tal riguardo proporrei al vostro vaglio due ipotesi:

·         che la tolleranza statale fosse molto ampia (nonostante fossero in vigore leggi contro la produzione di monete fraudolente o quantomeno non ufficiali) specie nei confronti della monetazione gallica, fors’anche per il consueto discorso legato alla scarsità monetale circolante

oppure

che nonostante vi fossero stati inizialmente degli scontri militari tra Postumo e Gallieno (cui il primo aveva ucciso il figlio) in seguito la rivalità fosse abbastanza di facciata e poco sostanziale, con una sorta di tregua forse non scritta ma accettata da entrambe le fazioni. Se un accordo vi fu questo probabilmente fu stipulato da Claudio II dopo la riconquista della Gallia Narbonensis (269 d.C.), in quanto in seguito non vi è menzione di scontri tra le due parti. Claudio II sembra interessato maggiormente a intervenire contro la minaccia gota che non ad annettere nuovamente i territori controllati dall’Impero Gallico. In fin dei conti la suddivisione dei territori imperiali europei in due settori consentiva a Roma di occuparsi dei turbolenti settori danubiani senza doversi preoccupare anche della pressione cui era soggetto il limes renano e viceversa delegava non legittimamente ma di fatto la difesa i quest’ultimo all’Imperatore Gallico: nel settore mediorientale invece una funzione analoga la svolgeva lo stato cuscinetto filoromano del Regno di Palmira contro i Sasanidi. Quindi se da parte gallica non vi fu spirito espansionistico verso i territori nord italiani (vi fu in seguito solo una breve riconquista dell’Aquitania sotto Tetrico I) nemmeno da parte di Roma vi fu una spinta decisa e perentoria finalizzata alla riannessione delle aree secessioniste almeno fino al regno di Aureliano. La mia impressione pertanto è che la questione gallica fosse presente nell’ agenda imperiale ma che l’attenzione maggiore fosse rivolta agli invasori balcanici (e quindi mediorientali), evitando un sanguinoso scontro fratricida che avrebbe indebolito le difese nei confronti dei nemici “esterni”.
In pratica la secessione gallica creava danno allo Stato (diminuendone le entrate fiscali) ma dopo un primo tentativo di reazione, in assenza di una reale minaccia militare, si prese coscienza che la creazione di uno Stato “comunque pienamente romanizzato” consentiva un migliore e razionale impiego delle forze militari e che quindi in quel determinato contesto storico costituiva un “male minore” da risolvere in seguito.

 

 

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A conferma delle ipotesi appena formulate si potrebbero portare alcune considerazioni:

-          la mancata accoglienza da parte di Postumo all’appello di Aureolo di un intervento militare nel Nord Italia

-          il fatto che anche quando gli Imperatori di Roma furono impegnato in campagne militari in altri settori non vi furono mai azioni contemporanee di invasione da parte dei Gallici che avrebbero giovato dell’impegno di truppe avversarie in altri settori

-          una volta ripristinato il controllo dei confini danubiani lo sforzo militare romano si rivolse primariamente alla riconquista dei settori mediorientali del Regno di Palmira. Grazie all’intervento militare dei palmireni la pressione sasanide si spense e una volta pacificato il settore danubiano Roma puntò al reintegro della ricca area orientale e del “granaio di Roma” ovvero dell’Egitto (annesso dai palmireni)

-          l’intervento di Aureliano si concretizza al termine di un periodo durante il quale Roma si trova costretta ad intervenire contro invasioni portate da invasori germanici (Alemanni, Sarmati, Vandali, Goti, etc…) e mediorientali (Sasanidi). Solo dopo aver sistemato gli altri settori dell’Impero Roma potè occuparsi della situazione occidentale e l’occupazione militare dell’Aquitania da parte di Tetrico dette al “collega” romano il pretesto per mettere fine ad un equilibrio finora mantenuto e al quale Roma ormai non aveva interesse a mantenere

-          quando i Tetrici furono sconfitti da Aureliano a Chalons questi furono costretti a sfilare nel trionfo a Roma ma non furono incarcerati o giustiziati e successivamente a Tetrico I fu conferita una carica statale (corrector Lucaniae et Bruttiorum). Analoga situazione si può rilevare nei confronti di Zenobia cui fu dato in marito un senatore romano e visse in una proprietà nell’odierna Tivoli. Per cui la ritorsione nei loro confronti non fu quella fatale di solito spettante a chi aveva osato sfidare l’autorità imperiale.

Dopo queste considerazioni generali, torno ora all’esemplare di cui sopra.

La particolarità di questo esemplare è che proviene da un campo nei pressi di Salisbury (la romana Sorviodunum) nell’Inghilterra meridionale, dove è stata rinvenuta 3 anni fa. Dovrebbe esser stata segnalata al PAS inglese ma non è presente tra gli esemplari on-line e il rivenditore si è fatto carico di ricercare informazioni in merito e segnalarmele. Tra l’altro nel PAS vi sono 13 FIDES EQVIT, per cui son è comunissima ma nemmeno rara. La distribuzione geografica dei ritrovamenti è la seguente, pur essendo rappresentati solo 6 esemplari su 13 (attenzione, mi sono rivolto esclusivamente al tipo FIDES EQVIT).

pas map.JPG

Alcuni non segnalati provengono dall’area di Cardiff per cui possiamo notare una distribuzione prevalente nell’Inghilterra meridionale. Quelli più settentrionali (non indicati) sono stati rinvenuti nell’East Riding Yorkshire e uno non descritto proviene dal Braithwell Hoard! Quindi venivano tranquillamente tesaurizzati alla stessa stregua di un antoniniano ufficiale…

post-18735-0-33087600-1334574900.jpg

Postumo, antoniniano battuto in suo nome da Aureolus (Aureolo). Impero romano-gallico (267?-268 d.C.). Zecca di Milano, I officina

AE, 3.43 gr., 17,0 x 19,0 mm; qBB (aVF)

D/: IMP POSTVMVS AVG, busto radiato e drappeggiato di Postumo rivolto a destra.

R/: FIDES EQVIT, Fides seduta a sinistra reggente tiene la patera e uno stendardo, P in ex.

RIC 376; Braithwell Report #151 (questa moneta)

Provenienza: trovato nel 2002 a Braithwell (UK). Hoard disperso nel 2007 da CNG auctions (asta 176).

Per completezza segnalo che una ricerca “Postumus + Mediolanum” evidenzia un totale di 35 esemplari distribuzione che segue la tendenza di addensamento nell’Inghilterra meridionale e l’esemplare più settentrionale è un VIRTVS EQVIT rinvenuto nei pressi di York/Eboracum. Nell’East Riding of Yorkshire sono presenti 3 monete.

pas map totale.JPG

NB: le lettere identificano addensamenti di esemplari

Chi poteva aver perduto la moneta nei pressi di una cittadina romana? C’ho riflettuto invano senza riuscire a prendere una decisione certa.

-          Il fatto di non aver trovato notizia di alcun esemplare rinvenuto nella Britannia del Nord, area contraddistinta da una forte presenza militare romana e la distribuzione in un ampio areale meridionale mi porterebbe a ipotizzare che l’esemplare non sia giunto in Britannia per mano di militari dell’esercito gallico bensì mediante scambi commerciali e di persone con la Gallia del Nord. In questa ottica la presenza di due monete nello Yorkshire sarebbe motivata come testimonianza dei traffici marittimi con il continente effettuati da Eboracum per mezzo del suo porto (Petuaria).

-          Per contro, si potrebbe obiettare, le due monete rinvenute nei pressi dell’attuale Cardiff potrebbero provenire da militari di stanza nell’antica Caerleon, sede di una fortezza legionaria, al pari di Chester (Deva Victrix) e, appunto, York (Eboracum). Ma allora perché non si hanno ad esempio segnalazioni di esemplari rinvenuti presso il Vallo Adrianeo? E se gli esemplari provenissero dalle paghe dei soldati allora questo dato indicherebbe che i Postumo/Aureolo venivano accettati e quindi utilizzati a tutti i titoli da parte del sistema statale che li impiegava anche per il pagamento degli stipendi dei militari?

Che ne pensate? Chi è il probabile responsabile? Il militare? Il mercante? O ... ?

Ciao

Illyricum

;)

 

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Ciao @Illyricum65 , come al solito ci presenti argomenti interessantissimi e ottimamente articolati , ma le domande alle quali vorresti risposte sono difficili da esaudire in quanto ognuna e' plausibile .

Nel mio piccolo , a completamento del tuo post , un breve estratto di storia di Aureolo come ci viene tramandata dalla Storia Augusta :

Vita di Aureolo : “Anche costui , comandante degli eserciti d’ Illiria , sali’ al potere come tutti in quel tempo , per volonta’ dei militari che disprezzavano Gallieno . Quando Macriano al comando di un grande e forte esercito , insieme con il figlio omonimo (Macriano il Giovine) marcio’ contro Gallieno , Aureolo corruppe e trasse dalla sua parte molti soldati dell’ avversario . In tal modo divento’ un rivale temibile e Gallieno visti fallire i suoi tentativi di batterlo , fini’ con l’ accordarsi con lui prima di affrontare Postumo . Come si vede , seguitiamo a trattare gli stessi personaggi di cui gia’ si e’ parlato molto , eppure molto ancora rimane da dire .
Dopo la morte di Gallieno tocco’ a Claudio sbarazzarsi di Aureolo , il quale fu ben presto vinto e ucciso presso il Ponte che ancora oggi porta il suo nome
(Pons Aureoli = Pontirolo sull’ Adda) . La’ fu anche sepolto per benevola concessione di Claudio , in una modesta tomba su cui e’ ancora oggi visibile un epitaffio in Greco che tradotto suona cosi’ : <Vittorioso sul tiranno dopo tante battaglie , a buon diritto superstite l’ ormai felice Claudio ( II ) , ad Aureolo concesse il sepolcro e l’ onore dei morti . Anche la vita gli avrebbe concesso , se non fosse un dovere del buon soldato negare la salvezza a tutti e soprattutto ad Aureolo . Ma per pieta’ ne raccolse i miseri resti a lui intitolando questo Ponte e questo tumulo> . Ho riportato i versi nella traduzione di un grammatico , non perche’ non si possano tradurli meglio , ma per rispetto di quella fedelta’ storica che e’ il mio principale obiettivo , superiore perfino all’ eleganza dello stile . La mia vuole essere storia di fatti , non di parole , e quando si tratta di scrivere simultaneamente la vita di trenta tiranni , i fatti da esporre sono un’ infinita’” .

Di Aureolo non si conosco monete emesse a suo nome , ma solo quelle coniate a nome di Postumo .

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Ave Legio :D!

4 minuti fa, Legio II Italica dice:

Ciao @Illyricum65 , come al solito ci presenti argomenti interessantissimi e ottimamente articolati , ma le domande alle quali vorresti risposte sono difficili da esaudire in quanto ognuna e' plausibile .

Nel mio piccolo , a completamento del tuo post , un breve estratto di storia di Aureolo come ci viene tramandata dalla Storia Augusta :

Vita di Aureolo : “Anche costui , comandante degli eserciti d’ Illiria , sali’ al potere come tutti in quel tempo , per volonta’ dei militari che disprezzavano Gallieno . Quando Macriano al comando di un grande e forte esercito , insieme con il figlio omonimo (Macriano il Giovine) marcio’ contro Gallieno , Aureolo corruppe e trasse dalla sua parte molti soldati dell’ avversario . In tal modo divento’ un rivale temibile e Gallieno visti fallire i suoi tentativi di batterlo , fini’ con l’ accordarsi con lui prima di affrontare Postumo . Come si vede , seguitiamo a trattare gli stessi personaggi di cui gia’ si e’ parlato molto , eppure molto ancora rimane da dire .
Dopo la morte di Gallieno tocco’ a Claudio sbarazzarsi di Aureolo , il quale fu ben presto vinto e ucciso presso il Ponte che ancora oggi porta il suo nome
(Pons Aureoli = Pontirolo sull’ Adda) . La’ fu anche sepolto per benevola concessione di Claudio , in una modesta tomba su cui e’ ancora oggi visibile un epitaffio in Greco che tradotto suona cosi’ : <Vittorioso sul tiranno dopo tante battaglie , a buon diritto superstite l’ ormai felice Claudio ( II ) , ad Aureolo concesse il sepolcro e l’ onore dei morti . Anche la vita gli avrebbe concesso , se non fosse un dovere del buon soldato negare la salvezza a tutti e soprattutto ad Aureolo . Ma per pieta’ ne raccolse i miseri resti a lui intitolando questo Ponte e questo tumulo> . Ho riportato i versi nella traduzione di un grammatico , non perche’ non si possano tradurli meglio , ma per rispetto di quella fedelta’ storica che e’ il mio principale obiettivo , superiore perfino all’ eleganza dello stile . La mia vuole essere storia di fatti , non di parole , e quando si tratta di scrivere simultaneamente la vita di trenta tiranni , i fatti da esporre sono un’ infinita’” .

Di Aureolo non si conosco monete emesse a suo nome , ma solo quelle coniate a nome di Postumo .

in effetti non esiste una risposta precisa ai miei quesiti e soprattutto quella legata al possessore della moneta. Diciamo che entrambe quelle che ho proposto come ipotesi principali (militare? commerciante?) sono plausibili ma non confermabili, volevo sentire in merito se qualche utente trovava dei punti deboli alle congetture e più in generale lasciavo spazio a liberi interventi anche senza una preparazione specifica sul tema. Infatti nella frase

Cita

Chi è il probabile responsabile? Il militare? Il mercante? O ... ?

l' "O ... ?" intendeva lasciare spazio a ogni interpretazione. Infatti potremmo metterci anche ad esempio un viaggiatore gallico che aveva passato la Manica... oppure se di militare si trattava potrebbe essere stato un soldato trasferito dalla Gallia alla Britannia (anche se un Postumo o un suo successore avrebbe spostato le truppe sul continente a tutela dei territori piuttosto che non sull'isola dove sembra ci fosse una certa relativa "calma").

 La biografia e gli eventi legati a Aureolo sono poco chiari... le fonti sono alquanto lacunose in merito.

Esistono un paio di monete che recano la legenda a nome di Aureolo e che potrebbero essere esemplari rari da emissioni a suo nome prodotte dopo il "due di picche" ricevuto da Postumo. Ma sono state sollevati molti dubbi sulla loro autenticità.

Approfitto per augurarti un Buon 2017

Ciao

Illyricum

;)

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37 minuti fa, Illyricum65 dice:

Ave Legio :D!

in effetti non esiste una risposta precisa ai miei quesiti e soprattutto quella legata al possessore della moneta. Diciamo che entrambe quelle che ho proposto come ipotesi principali (militare? commerciante?) sono plausibili ma non confermabili, volevo sentire in merito se qualche utente trovava dei punti deboli alle congetture e più in generale lasciavo spazio a liberi interventi anche senza una preparazione specifica sul tema. Infatti nella frase

l' "O ... ?" intendeva lasciare spazio a ogni interpretazione. Infatti potremmo metterci anche ad esempio un viaggiatore gallico che aveva passato la Manica... oppure se di militare si trattava potrebbe essere stato un soldato trasferito dalla Gallia alla Britannia (anche se un Postumo o un suo successore avrebbe spostato le truppe sul continente a tutela dei territori piuttosto che non sull'isola dove sembra ci fosse una certa relativa "calma").

 La biografia e gli eventi legati a Aureolo sono poco chiari... le fonti sono alquanto lacunose in merito.

Esistono un paio di monete che recano la legenda a nome di Aureolo e che potrebbero essere esemplari rari da emissioni a suo nome prodotte dopo il "due di picche" ricevuto da Postumo. Ma sono state sollevati molti dubbi sulla loro autenticità.

Approfitto per augurarti un Buon 2017

Ciao

Illyricum

;)

Cari Auguri di Felice Anno anche a te , estesi a tutti gli amici della sezione .

Un saluto

Claudio

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c'è stato un periodo in cui mi sono interessato della zecca di milano, e mi sono capitati questi due

il primo pesa 3,1 gr, il secondo 3,2 gr, provenienza Inghilterra. Una curiosità da totale ignorante, come è stato possibile stabilire che queste produzioni fossero battute da Aureolo, e non da Postumo stesso? Per il fatto che fossero battute a Milano? Mi sembra un po poco 

 

aureolo-1.jpg

aureolo-2.jpg

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35 minuti fa, Claudius dice:

c'è stato un periodo in cui mi sono interessato della zecca di milano, e mi sono capitati questi due

il primo pesa 3,1 gr, il secondo 3,2 gr, provenienza Inghilterra. Una curiosità da totale ignorante, come è stato possibile stabilire che queste produzioni fossero battute da Aureolo, e non da Postumo stesso? Per il fatto che fossero battute a Milano? Mi sembra un po poco 

 

aureolo-1.jpg

aureolo-2.jpg

Altro esemplare da Britannia...

Postumo non resse mai la zecca di Mediolanum. Poi le caratteristiche del ritratto sono difformi da quelle di Treveri e Colonia. Inoltre la legenda EQVIT è riferita sempre e solo alle emissioni di Aureolo. Vi è anche una SALVS AVG che presenta la P in essergo...

Ciao

Illyricum

;)

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Tutti gli studiosi concordano su ciò, motivandolo con il legame tra Aureolo e la cavalleria che a partire dal III secolo d.C. assume sempre più importanza rispetto alla fanteria pesante (vedi Legioni) o leggera. Deriva dagli scontri tra Roma e Sasanidi ovvero tra Roma ed i cavalieri catafratti (ovvero pesante).

Aureolo era comandante della cavalleria (francamente non so se in toto o solo in parte) e ciò è assodato.

equit.JPG

https://books.google.it/books?id=yi2wCQAAQBAJ&pg=PA565&lpg=PA565&dq=equit+aureolus&source=bl&ots=KMrKCHgOkq&sig=WwBg7fsO3lvF4nCZJaxoIvyXLuA&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_vb_B2KbRAhVC8RQKHdBoDuwQ6AEIIzAB#v=onepage&q=equit aureolus&f=true

Se questo viene dato per certo, i dubbi sono altri...

Ciao

Illyricum

;)

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E' da tempo che non scrivo in questa sezione, l'interesse però è sempre vivo e vi leggo con attenzione. Nella mia modesta raccolta di esemplari della zecca di Mediolanum è presente questo Postumo/Aureolo molto particolare. La moneta infatti appartiene all'unica tipologia non riportante un riferimento alla cavalleria, il rovescio è una "classica" SALVS AVG con Esculapio (vedasi anche l'ultimo esemplare del post #2 di questa discussione). Mi chiedo il perchè di questa scelta per il rovescio...

IMG_2396.JPG

IMG_2397.JPG

Un caro saluto,

Antonio

Modificato da anto R
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15 ore fa, anto R dice:

E' da tempo che non scrivo in questa sezione, l'interesse però è sempre vivo e vi leggo con attenzione. Nella mia modesta raccolta di esemplari della zecca di Mediolanum è presente questo Postumo/Aureolo molto particolare. La moneta infatti appartiene all'unica tipologia non riportante un riferimento alla cavalleria, il rovescio è una "classica" SALVS AVG con Esculapio (vedasi anche l'ultimo esemplare del post #2 di questa discussione). Mi chiedo il perchè di questa scelta per il rovescio...

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Un caro saluto,

Antonio

Caro Antonio,

questo è un interrogativo che mi sono posto anch'io: strana questa associazione tra rovesci recanti appelli alla cavalleria (EQVIT) e uno con la SALVS AVG.

Le uniche interpretazioni plausibili a mio avviso sono queste:

  • appello alla Salute di Postumo per consentirgli l'intervento in Italia settentrionale
  • stato di salute precario di Postumo (magari anche una ferita riportata in Italia) non riportato dalle fonti storiche
  • in un periodo di epidemie provenienti da Oriente (peste?) e che flagellavano popolazione e regnanti (vedi Claudio qualche anno dopo) indica l'appello a garantire all'Imperatore (e quindi al suo popolo) la salute

Delle due direi che ritengo più verosimile la terza.

Si tratta però di una mia interpretazione personale.

Ciao

Illyricum

;)

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Il 3/1/2017 at 20:17, Claudius dice:

ok 

ma chi ha stabilito che EQVIT = Aureolo. La mia domanda è più profonda

A mio avviso, nonostante si siano pronunciati a riguardo fior fiore di storici e numismatici, il tutto potrebbe essere revisionato in altri termini.

Partiamo dai fatti certi:

A Milano nelle monete di Gallieno erano stati introdotti dei segni distintivi che identificavano la zecca, ne riporto alcune a titolo esemplificativo:

Goebl_1197c.jpg

RIC_0306[j].jpg

RIC_0311[j]_MS.jpg

notate soprattutto il secondo e terzo esemplare dove all'esergo si legge la sigla MP e MS (Milano Prima officina e Milano Seconda officina).

E' quindi assodata la presenza di una zecca nel nord Italia, a Milano, operativa con un sistema di più officine (sicuramente almeno tre).

Di Aureolo sappiamo qualcosa dalle fonti storiche, che tuttavia sono tutte postume e in parte riadattate e romanzate e sostanzialmente ripescate da un probabile corpus "storico" andato perduto da cui hanno attinto i primi (e più affidabili?) autori. Vanno invece prese con le pinze le fonti secondarie (sebbene da non escludere a priori) quali per esempio l'Historia Augusta che non brilla sicuramente per aderenza storica, ma che comunque offre il suo contributo.

Dicevamo, le fonti. Ecco le principali:

Cita

AURELIO VICTOR

De Caesaribvs 33, 17-18

Namque Aureolus, cum per Raetias legionibus praeesset, excitus, uti mos est, socordia tam ignavi ducis sumpto imperio Romam contendebat. Eum Gallienus apud pontem, cui ex eo Aureoli nomen est, fusum acie Mediolanum coegit.

 

Epitome 32, 4

Pari modo Aelianus apud Mogontiacum, in Aegypto Aemilianus, apud Macedonas Valens, Mediolani Aureolus dominatum invasere.

 

Epitome 33, 2

Novissime adversus Aureolum profectus est. Quem cum apud pontem, qui ex eius nomine Aureolus appellatar, obtentum detrusumque Mediolanum obsedit, eiusdem Aureoli commento a suis interiit.

 

Cita

HISTORIA AUGUSTA

Tyranni Triginta 11, 1-7

Hic quoque Illyricianos exercitus regens in contemptu Gallieni, ut omnes eo tempore, coactus a militibus sumpsit imperium et cum Macrianus cum filio suo Macriano contra Gallienum veniret cum plurimis, exercitus eius cepit, aliquos corruptos fidei suae addixit et cum factus esset hinc validus imperator cumque Gallienus expugnare virum fortem pfrustra temptasset, pacem cum eo fecit contra Postumum pugnaturus. quorum pleraque et dicta sunt et dicenda.

 

Hunc eundem Aureolum Claudius interfecto iam Gallieno conflictu habito apud eum pontem interemit qui nunc pons Aureoli nuncupatur, atque illic ut tyrannum sepulchro humiliore donavit. exstat etiam nunc epigramma Graecum in hanc formam:

 

Dono sepulchrorum victor post multa tyranni

proelia iam felix Claudius Aureolum

munere prosequitur mortali et iure superstes,

vivere quem vellet, si pateretur amor

militis egregii, vitam qui iure negavit

omnibus indignis et magis Aureolo.

ille tamen clemens, qui corporis ultima servans

et pontem Aureoli dedicat et tumulum.

 

hos ego versus a quodam grammatico translatos ita posui ut fidem servarem, non quo non melius potuerint transferri, sed ut fidelitas historica servaretur, quam ego prae ceteris custodiendam putavi, qui quod ad eloquentiam pertinet nihil curo. rem enim vobis proposui deferre, non verba, maxime tanta rerum copia ut in triginta tyrannorum simul vitis

Cita

ZOSIMO

Storia Nuova (trad. dal greco di Fabrizio Conca)

(40, 1-3) Mentre questa era la situazione in Oriente, Gallieno, impegnato nella guerra contro gli Sciiti, viene informato che Aureolo, comandante di tutta la cavalleria, incaricato di sorvegliare a Mediolanum l’arrivo di Postumo in Italia, aveva deciso di ribellarsi e aspirava a conquistare il potere. Turbato da queste notizie, si diresse subito in Italia, dopo aver affidato il comando della guerra contro gli Sciiti a Marciano, uomo assai esperto in operazioni militari. Mentre costui conduceva con successo la guerra, Gallieno, in viaggio verso l’Italia, cade nell’insidia che segue. Eracliano, prefetto del pretorio, dopo avere rivelato il suo progetto a Claudio, che sembrava esercitare il potere dopo il sovrano, trama un’insidia mortale a Gallieno; trovato un uomo quanto mai adatto per una tale impresa, che comandava un reparto dalmata, gli affida il compito. Costui, avvicinatosi a Gallieno mentre stava pranzando, disse che uno degli esploratori aveva annunziato l’arrivo di Aureolo con le forze a sua disposizione. Tali parole turbarono l’imperatore: allora, chieste le armi e balzato a cavallo, diede ordine ai soldati di seguirlo in armi e senza neppure aspettare le guardie del corpo si lanciò: il comandante di cavalleria appena lo vide senza protezione, lo uccide.

(41, 1) Poiché i soldati, per ordine dei loro comandati, rimasero calmi, Claudio si impadronisce del potere, che già prima tutti gli avevano accordato con decisione unanime. Intanto Aureolo, che per molto tempo si era sottratto al potere di Gallieno, mandò subito un’ambasciata a Claudio e, consegnatosi, viene assassinato dai soldati dell’imperatore, adirati per la sollevazione.

Cita

ZONARA

Zonara_Aureolo01.jpgZonara_Aureolo02.jpgZonara_Aureolo03.jpgZonara_Aureolo04.jpg

Relativamente alle fonti "numismatiche invece, un buon "punto della situazione" lo fa Drinkwater nel suo fondamentale testo "Gallic Empire" (ancora caposaldo di riferimento per chi studia questa monetazione, ma comunque con delle parti da rivedere: lampante l'assenza di qualsiasi cenno a Domiziano II per esempio!).

Cita

DRINKWATER

Gallic Empire, da p. 145 

The second Italiam mint (Milano) struck regularly and extensively throughout the reign of Gallienus and continued into that of his successo, Claudius II. Strangeòy, however, there occours a group of coins in the style of the latest Milanese issues of Gallienus, but in the name of Postumus (RIC, 327). Elmer followed Alfoldi’s brilliant explanation of this phenomenon, as indeed have all subsequent scholars. Throughout Gallienus’s reign Milan had been built up as the base of a powerful new mobile cavalry force, designed both to protect northen Italy and to keep a careful eye on the Danubian frontier. It was probably to provide support for this unit that a mint was established in the city. The emperor’s death was occaioned, ironically, by the rebellion of the commander of this force, Aureolus: Gallienus was assassinated while laying siege to the usurper in Milan. Since this city must have been the headquarters of the revolt it had been remarked as curious that there was no flood of coins from its mint hailing Aureolus as Augustus. This problem dissolves if, with Alfoldi, the mysterious Milanese coins of Postumus are attributed to the rebel, in other words, if it is supposed that Aureolus did not claim power for himself but threw in his lot with the Gallic emperor. In this way ‘Postumus’s’ slogans concernings the virtues of cavalrymn on the reverses of these pieces – Fides Equitum, Concordia Equitum, Virtus Equitum – becomes understandable. Thus during the late-summer and early-autumn of 268 three mints struck in the name of Postumus: his official estabishments at Trier and Cologne and one not of his own making at Milan. This state of affairs did not last long. The Gallic emperor proved either unable or unwilling to exploit Aureolus’s gesture to his own lasting advantage. No help, it seems, was given to the rebel and eventually, being forced to capitulate, he fell victim to the fury of the troops of Claudius II. A single extant coin proclaming Aureolus as Augustus perhaps indicates the usurper’s last-minute acceptance of his isolation (nota 82: M. R. Bland has pointed out to me, it must be said that this coin has not been since it was described by Banduri in 1718). The dating of these events is of course, important. Elmer noted the large number of coins produced by Aureolus, and concluded that he must have held out in Milan for a matter of months. Thus if Gallienus died during the late-summer or early-autumn of 268, Aureolus is likely to have declared for Postumus late in 267 or early in 268.

Ora, alcune riflessioni partendo dalle fonti e da altre notizie che si danno per "certe" storicamente.

Aureolo era a capo della cavalleria (tutta? assolutamente no. A capo di un corpo di cavalleria stanziato nel nord Italia, acquartierato a Milano e creato appositamente per difendere la frontiera a nord-ovest dell'Impero da possibili invasioni, anche dell'insorto gallico Postumo). Aureolo si era distinto sotto Gallieno e da lui dipendeva.

A un certo punto, apparentemente, tutti gli storici concordano su una sua insurrezione proprio contro Gallieno. Per quale motivo? Cosa può essere accaduto? Manie di grandezza? Desiderio di emulare il vicino Postumo? In caso affermativo, su che estensione territoriale poteva ambire? La città di Milano, sicuramente, e poi? Da una parte il relativamente ben consolidato impero gallico dall'altra l'inaffondabile colosso dell'impero centrale (ipotizzare una ribellione di Aureolo per una successiva discesa a Roma è pressoché impensabile). In più, su che effettiva potenza militare poteva contare Aureolo? Un'intera legione? Un minor numero di unità, ma di buona potenza d'attacco (la cavalleria lo era)?

Di sicuro Postumo e Aureolo si scontrarono (prima della probabile insurrezione di quest'ultimo) e Postumo ebbe la peggio anche se (attenzione! su questo punto in seguito ci ritorneremo) Aureolo, sebbene alcune fonti indicano che ne ebbe la possibilità, non catturò (per poi eliminare) Postumo, ma lo lasciò andare in ritirata con le sue truppe.

Aureolo un bel giorno decide di fare la rivoluzione. E qui sembrano tutti concordi.

Ma a quei tempi ogni ribelle di turno cercava i suoi cinque minuti di popolarità battendo monete a nome proprio... magari emissioni esigue, destinate a un uso prettamente limitato nel territorio, giusto per integrare la paga dei propri uomini e dar loro l'illusione di un nuovo impero con a capo il loro comandante, nuovo impero che avrebbe avuto gli stessi militari ribelli quali fautori attivi (esempi relativamente vicini e lampanti sono Domiziano II e Proculo per nominare forse i due più rari e con il minor numero di pezzi noti).

Perchè mai Aureolo, che non aveva a disposizione mezzi di fortuna ma, a quanto pare, una zecca vera e propria, ben strutturata e attiva per di più su tre distinte officine, resistette a questa tentazione? Cosa lo trattenne e soprattutto cosa lo spinse a battere in nome di un altro? Qui gli storici (contemporanei) sembrano tutti indicare in coro in maniera chiara la ragione di questa scelta: una ribellione con contestuale richiesta di aiuto al vicino insorto (militarmente più forte) Postumo. Ci sta? Si certo, può starci: diversi anni più tardi Carausio dalla Britannia farà qualcosa di simile con una serie di emissioni congiunte anche a nome di Massimiano e Diocleziano.

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Tuttavia, badate bene, l'operazione di Carausio è differente: prima batte moneta a nome proprio (anche con mezzi di fortuna, senza disporre di una vera zecca) e solo successivamente anche a nome dei sovrani legittimi quasi a dare dignità e parità di legalità al suo regno.

Aureolo ha fatto qualcosa di simile? Antiche fonti numismatiche riportano emissioni a suo nome:

Senza nome.jpg

Tuttavia di tale moneta non sembra esserci esistenza certa. A differenza invece di questa:

Senza nome2.jpg

D/ [iMP] CME AVRPOLVS

R/ HERCVL[...]ANO

che tuttavia è una emissione imitativa, decisamente lontana dall'essere battuta a Milano e che con molta fantasia può essere interpretata come una imitazione di una emissione ufficiale (?) di Aureolo... ma a riguardo nutro decisi dubbi (ci vedo più probabile un Aureliano).

E' il momento di trarre qualche conclusione circa le cosiddette emissioni di Aureolo in nome di Postumo.

Indubbiamente lo stile di queste emissioni è omogeneo e differisce dalle emissioni ‘canoniche’ di Postumo e quindi deve trovare una qualche spiegazione. Essendo Aureolo a capo della cavalleria la versione di Alfoldi (il primo a indicare in maniera chiara e "provata" questa attribuzione) rimane più che plausibile, ma francamente – ammesso che oltre a essere plausibile sia anche reale – non sono convinto del tutto circa la soluzione data “batto in nome tuo per chiedere il tuo aiuto”. Perché? Semplicemente perché se Postumo avesse accettato la richiesta di Aureolo, cosa sarebbe successo? Alla fine avrebbe solo cambiato “datore di lavoro”: da capo della cavalleria di Gallieno a capo della cavalleria di Postumo: è sufficiente per placare la sete di indipendenza, potere e ribellione di un generale romano a capo di un corpo scelto come la cavalleria? Sinceramente mi appare poco accettabile questa motivazione.

Ma allora quale altra ragione (o ragioni)?

E se le fonti non fossero corrette e necessitassero di una interpretazione leggermente differente? Se effettivamente Aureolo non si fosse ribellato in nome suo ma avesse "solamente" cambiato bandiera spinto da Postumo?

Postumo si era salvato in uno scontro diretto proprio con Aureolo (vi ricordate quanto vi dicevo qualche paragrafo fa?): bravura, e fortuna, del sovrano gallico e dei suoi uomini oppure occasione per siglare un accordo tra i due?

Se la realtà fosse il desiderio di Postumo di espandere i propri domini e stesse proprio trattando con Aureolo per penetrare in Italia via Milano e il tutto sia poi sfumato a causa dei problemi interni ai territori gallici causati dall'insurrezione di Leliano (che per inciso iniziò subito col battere moneta a nome proprio)?

Aureolo non si sarebbe quindi ribellato esponendosi in prima persona e con il desiderio di creare un suo personale regno, ma per spinta (corruzione, promesse di potere, denaro, maggior controllo territoriale ecc) di Postumo: ecco allora una più logica spiegazione di queste emissioni a nome di Postumo. Quasi una sorta di lasciapassare per una "marcia su Roma" gallica: "Postumo, che la Salus sia con te e ti preservi, io ci metto la Fides, la Virtvs e la Concordia della mia cavalleria... poi te ricordati di mantenere quanto mi hai promesso".

Gli storici, antichi in primis,  non avevano vissuto in diretta gli eventi che narrano e sicuramente il loro intento era un utilizzo dei fatti teso a esaltare l'impero ufficiale per, indirettamente, incensare l'imperatore a loro contemporaneo. Ecco che potrebbero quindi (anche intenzionalmente) aver distorto i reali accadimenti descrivendo la ribellione di Aureolo come un tentativo di usurpazione in proprio, cosa a mio avviso rivedibile con questa rilettura dei fatti.

Certo, sono ipotesi, suggestioni, possibili scenari e valutazioni fatte a posteriori in assenza di fonti dirette e di reali prove storiche... tuttavia non la ritengo un'ipotesi così peregrina.

Voi che dite?

...spero di non avervi tediato, ma questo "sassolino" nella scarpa circa Aureolo ce l'avevo da molto tempo!

 

 

Modificato da grigioviola
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Mi unisco ai complimenti per l'elaborato pensiero di @grigioviola. Trovo la teoria plausibile e non sarebbe la prima volta che la numismatica, almeno in parte, smentisce le fonti storiche (un esempio per rimanere nel periodo, la durata del regno di Quintillo di 20 giorni secondo la Historia Augusta).

Certo, dobbiamo esser cauti quando le fonti sono tanto unanimi come in questo caso, ma la mancanza di coniazioni a proprio nome è un dato di realtà da non trascurare.

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Alcune considerazioni generali: è appurato che venne emesso un editto che vietava la circolazione di monete coniate dagli usurpatori gallici all'interno dell'impero centrale. Ciò comunque non toglie che comunque per i più svariati motivi possano essere arrivate tali monete oltre confine e difatti sembra che in Italia del Nord quindi nelle terre di confine tale editto non abbia avuto molto successo (Journal des Savants 1969)
Riguardo la monetazione di Postumo coniata Milano, per un qualunque viaggiatore, commerciante o artigiano che fosse si trattava sempre e comunque di una moneta con l'effige di Postumo.

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  • 4 mesi dopo...

Allora, esistono:

- RIC vol. Vb

-Elmer: https://www.academia.edu/2095512/Elmer_1941_Part1 e https://www.academia.edu/2095516/Elmer_1941_Part_2 e https://www.academia.edu/2183114/Elmer_Tables

- Schulzki, Heinz-Joachim: Die Antoninianprägung der Gallischen Kaiser von Postumus bis Tetricus (AGK). Typenkatalog der regulären und nachgeprägten Münzen. 1996 (a cui vanno abbinate le correzioni di Weder: Münzen und Münzstätten der Gallisch-Römischen Kaiser, Teil I SNR 76, 1997 & Teil II, SNR 77, 1998)

Poi gli studi dei due principali hoard di riferimento:

- The Cunetio treasure : Roman coinage of the third century A.D. di Edward Besly; Roger Bland; Ian Carradice; Christopher Gingell (Londra 1983)

-  The Normanby hoard nad other Roman coin hoards di Roger Bland; Andrew Burnett (Londra 1992)

Specifico sui bronzi di Postumo:

- P. Bastien, Le Monnayage de Bronze de Postume, Wetteren 1967.

In più, non strettamente legati alla catalogazione ma alla conoscenza della storia dell'Impero Gallico:

- J. F. Drinkwater, The Gallic Empire, Stuttgart 1987.

- R. J. Bourne, Aspects of the Relationship between the Central and Gallic Empires in the Mid to Late Third Century AD with Special Reference to Coinage Studies, BAR 963 Oxford 2001.

Molti studi specifici e importanti cataloghi sono in Tedesco come puoi vedere dalla principale bibliografia di riferimento. Personalmente non posseggo i testi di Schlzki e Weder (al di là del fatto che non sono semplici da trovare!), mentre solo recentemente sono riuscito a procurarmi i due testi sul Normanby e il Cunetio hoard (quest'ultimo sto ancora aspettando che mi venga recapitato!).

L'Elmer è un testo datato e superato, ma ancora abbastanza valido e soprattutto abbastanza completo quanto a tipologie descritte. Il RIC è lo strumento di riferimento standard per una catalogazione "moderna".

I due testi sui ripostigli sono importanti perché affrontano la riorganizzazione delle serie emesse e della struttura delle officine operanti nell'Impero Gallico oltre ad analizzare alcuni tipi inediti.

Esistono poi diversi studi in inglese, tedesco e francese specifici sul periodo, analisi di singoli ripostigli, saggi su pezzi inediti ecc ecc. C'è un sacco di materiale (pressoché nulla in italiano) che necessiterebbe di una bella riorganizzazione aggiornata.

Una volta appreso il sistema di catalogazione di questi pezzi, il bello diventa l'avventurarsi tra le varianti di legenda, le specifiche emissioni, le serie di coniazione ecc ecc e le letture più interessanti sono quelle dei ripostigli (anche "minori" o comunque recenti).

Sarò di parte, ma il bello degli imperatori gallici (e delle imitative di questo periodo) è l'abbondanza di materiale (sia numismatico che bibliografico) e al tempo stesso la relativa facilità di riuscire a fare ancora piccole scoperte e approfondimenti interessanti.

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