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IGNORED

Elenco delle zecche della Magna Grecia


Risposte migliori

Quella del Rutter diciamo e' piu' pratica....

Mi spiace ma non credo sia più pratico, anche perchè è un testo che presenta vari errori di ubicazione, e non solo, tipo....

Velecha ( Volcei, Buccino ), che era in Lucania e che inserisce sotto la voce Nord Campania, o Allifae, ( Piedimonte Alife Sannio ) inserita in Centro, Sud Campania, Meles = Malies inserita nel Sannio, mentre in linea d'aria è ad un paio di Km. da Cales, Phistelia che è stata individuata nel Sannio e compare sotto la voce Sud Campania, Caiatia ( Caiazzo ) circa un paio di Km. da Capua quasi in linea orizzontale, inserita nella Campania del Nord, e la stessa Capua in Campania Centrale.....non vorrei scriverci un altro testo per citare i numerosi errori, ma personalmente credo che l' HN sia ampiamente da rivedere....

concordo con Cid,

se si vuole dare un aiuto a chi si avvicina a questa monetazione é meglio seguire la suddivisione classica, con gli eventuali aggiornamenti corretti in base agli ultimi studi....

ed eventualmente affiancare (dove é possibile) l'ubicazione con il nome attuale, sia della regione che della città o paese o zona...

Marco

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...

se si vuole dare un aiuto a chi si avvicina a questa monetazione é meglio seguire la suddivisione classica, con gli eventuali aggiornamenti corretti in base agli ultimi studi....

ed eventualmente affiancare (dove é possibile) l'ubicazione con il nome attuale, sia della regione che della città o paese o zona...

Marco

Era esattamente quello che proponevo come soluzione ideale..

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Quella del Rutter diciamo e' piu' pratica....

Mi spiace ma non credo sia più pratico, anche perchè è un testo che presenta vari errori di ubicazione, e non solo, tipo....

Velecha ( Volcei, Buccino ), che era in Lucania e che inserisce sotto la voce Nord Campania, o Allifae, ( Piedimonte Alife Sannio ) inserita in Centro, Sud Campania, Meles = Malies inserita nel Sannio, mentre in linea d'aria è ad un paio di Km. da Cales, Phistelia che è stata individuata nel Sannio e compare sotto la voce Sud Campania, Caiatia ( Caiazzo ) circa un paio di Km. da Capua quasi in linea orizzontale, inserita nella Campania del Nord, e la stessa Capua in Campania Centrale.....non vorrei scriverci un altro testo per citare i numerosi errori, ma personalmente credo che l' HN sia ampiamente da rivedere....

Opere di cosi' ampio respiro inevitabilmente comportano sovente imprecisioni o necessita' di correzioni/integrazioni.

Hai provato a contattare il Rutter e farglielo presente ?

numa numa

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Per Malies invece si parla di una località collinosa del Montauro nei pressi di Caianello e quindi tra Teanum e Cales in Campania.

Marco

Per Spora: area inclusa nella provincia di Caserta.

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Entro nella discussione, pur non avendo assolutamente competenze "magnogreche", per dire la mia sulla questione dell'ordinamento/raggruppamento delle zecche.

Il mio punto di vista è ovviamente molto parziale e limitato, basato essenzialmente su ciò che concerne il trattamento delle serie che più mi stanno a cuore, ossia quelle etrusco-italiche (dato che quelle preromane del nord Italia nemmeno trovano posto nell'ordinamento tradizionale...!) e di conseguenza non ha alcuna pretesa di rappresentare alcunchè possa avere un carattere generale.

Come premessa direi di distinguere alcune questioni che hanno a mio avviso "pesi" del tutto diversi e che ritengo vadano tenute separate nel ragionamento.

1. La questione delle attribuzioni delle varie serie ad una specifica zecca o quanto meno autorità emittente.

2. La questione della localizzazione delle zecche/autorità emittenti in uno specifico contesto,tanto in termini topografici e cronologici.

3. La questione del raggruppamento delle zecche/autorità emittenti in insiemi più o meno omogenei secondo determinati criteri e quindi del loro ordinamento.

Mentre le prime due problematiche rivestono un'importanza essenziale negli studi numismatici, rappresentando usualmente uno dei primi obiettivi di indagine, e quindi il punto di partenza per ricerche di più ampio respiro, la terza a mio avviso è del tutto marginale, rappresentando nè più nè meno che una convenzione, arbitraria come tutte le convenzioni, adottata per pura comodità e (a mio avviso) senza alcuna pretesa di carattere scientifico.

D'altronde sarebbe ben difficile rappresentare la complessità del susseguirsi di quei "fatti" storici quali sono le emissioni di moneta, con tutte le implicazioni economiche, politiche, militari che ne hanno determinato la forma e la sostanza, affidandosi ad una semplice lista divisa in paragrafi, nella cui staticità tentare di racchiudere e ordinare la dinamicità dei fenomeni.

Stiamo perciò parlando nè più ne meno che di un puro e semplice "indice", in cui le varie entità emittenti vengono elencate in sequenza e raggruppate (secondo criteri geografici o di altra natura) sotto etichette che, forzatamente, non riuscendo a rappresentare la diacronia del fatto monetario, spesso hanno ben poco a che fare con una rappresentazione scientificamente accettabile della realtà storica, ma hanno il solo scopo di rendere fruibili le informazioni in forma "ordinata".

Detto questo cerco di venire al merito della questione.

La cosiddetta classificazione "classica" ( :) ), viene definita nel lontano XVIII secolo dall'Eckhel nella sua monumentale opera Doctrina numorum veterum.

Era l'epoca in cui si sentiva la necessità di "sistematizzare" le conoscenze in tutti i campi dello scibile umano (si pensi all'opera di Linneo o di Fabricius per quel che riguarda la sistematica naturalistica, o anche alla stessa Encyclopédie di Diderot), e ovviamente tale necessità era sentita anche per un campo sterminato e fino ad allora non esplorato sistematicamente quale la numismatica antica.

Lo studioso tedesco, accingendosi ad un lavoro colossale sulla base delle conoscenze disponibili all'epoca, parte da un assunto piuttosto "forte", considerando greche tutte le monete non romane. Per l'Eckhel fanno pertanto parte della numismatica greca (da lui ordinata geograficamente dalla Spagna alla Mauritania, secondo una sequenza che fa sostanzialmente il giro del Mediterraneo in senso orario) ad esempio le monete celtiberiche (in realtà strettamente connesse con la monetazione romana), le monete celtiche di Gallia, Britannia e area danubiana, le etrusche e italiche, tutte le coloniali romane, ecc., oltre ovviamente a quelle effettivamente greche di Grecia, Asia minore e colonie occidentali.

Le zecche vengono quindi raggruppate in alcuni casi secondo l'entità politica emittente, in altri secondo aggregazioni geografiche che spesso hanno ben poco a che vedere con la realtà storica in cui le varie serie vennero effettivamente emesse, seguendo le conoscenze e le convinzioni del tempo.

Le regioni "classiche" molto spesso non sono pertanto riconducibili a entità (politiche, etniche o monetarie) effettivamente esistenti nell'antichità (quanto meno nel momento in cui le serie alle stesse ricondotte furono emesse), ma bensì ad un'opera di sistematizzazione settecentesca.

Il problema a mio avviso è che mentre in altri settori (quali ad esempio quelli relativi alla sistematica naturalistica) pur facendo tesoro dell'impostazione data dai grandi sistematici del XVIII secolo la ricerca in seguito ha rivisto e adattato i criteri classificatori, per quel che riguarda la numismatica, "grazie" principalmente all'opera dell'Head, che ripropose la classificazione classica dell'Eckhel in un'epoca in cui forse qualcosa di meglio si poteva fare, la classificazione "classica" si è andata cristallizzando, ripresa dalla maggior parte delle SNG con pochi adattamenti, nonostante la ricerca abbia nel frattempo fornito dati che rendono palesemente artificiose e fuorvianti alcune aggregazioni.

In questo senso va dato atto al Rutter (a cui in ogni caso non vanno scontati gli errori e le imprecisioni che per quanto tipici di un'opera di carattere compilatorio, per sua natura tendente ad "ereditare" a sua volta le sviste degli autori precedenti, sarebbero forse stati evitati attuando un maggior controllo sulle fonti) di essersi quanto meno posto il problema, tentando la revisione di un ordinamento sistematico che in alcuni casi non ha alcuna base, è fuorviante e pone anche qualche problema di consultazione, piuttosto che riprodurne pedissequamente gli schemi.

Faccio un paio di esempi.

Ariminum, città fondata secondo Strabone dagli Umbri, quindi occupata dai Senoni.

In realtà lo stato delle ricerche archeologiche tenderebbe a caratterizzare il centro urbano durante la fase procoloniale come un insediamento caratterizzato dalla commistione di elementi etnici gallici, umbri, etruschi e romani.

A seguito della battaglia del Sentino del 295 a.C. e della definitiva sottomissione dei Galli Senoni del 283 a.C., Ariminum verrà nel 268 a.C. dedotta come colonia di diritto Latino.

Nonostante facente parte dell'Ager Gallicus, la sistemazione Augustea la associerà alla Regio VIII Aemilia e non alla Regio VI Umbria et Ager Gallicus.

Secondo la classificazione tradizionale, la zecca di Ariminum, assieme a quelle di Iguvium e Tuder fa parte dell'Umbria, basando l'attribuzione a tale regione sull'individuazione del popolo che secondo la tradizione avrebbe, per l'appunto, fondato la città.

Alla zecca di Ariminum è attribuita una serie di Aes Grave caratterizzata da una testa con fattezze "galliche" al dritto, ed una serie coniata costituita da un unico nominale, con Vulcano al dritto e guerriero gallico ed etnico al rovescio. La presenza dell'etnico in caratteri latini ha fatto sì che l'emissione della serie sia stata ricondotta alla fase successiva all'insediamento della colonia.

La serie fusa al contrario è stata attribuita in passato ai Senoni, ma oggi la critica tende ad attribuirne l'emissione al momento della fondazione della colonia latina, da parte dei coloni stessi, che avrebbero celebrato il nemico sconfitto riproducendone le fattezze nei propri tipi monetari.

In nessuno dei due casi gli Umbri o l'Umbria hanno molto a che fare da un punto di vista storico con l'emissione delle monete di Ariminium.

Ma c'è un'altra considerazione da fare, questa volta di carattere prettamente numismatico. Le serie di aes grave propriamente umbre, quelle di Iguvium e Tuder, sono basate sulla suddivisione duodecimale della libbra, così come le serie romane ed etrusche. L'aes grave di Ariminum al contrario appartiene ad un sistema che (pur nella molteplicità degli standard ponderali) prevedeva la divisione dell'asse in 10 once, esattamente come nel caso dell'Aes Grave di Hatria, di Firmum, dei Vestini e in generale dell'Italia adriatica.

Ha qualche senso a questo punto trovare le monete di Ariminum associate a quelle di Iguvium e Tuder? Non è più corretto ed utile associarle (seppur in un raggruppamento arbitrario) con quelle di Firmum, Hatria e Vestini con cui condividono il sistema di suddivisione della libbra, così come fa il Rutter?

Altro esempio che mi viene in mente sono i bronzi col gallo della valle del Liri (Cales, Aquinum, Caiatia, Suessa, Teanum Sidicinum). E' chiaro che con queste emissioni ci troviamo di fronte al medesimo fenomeno monetario: ha senso che, seguendo la sistematica classica, me le ritrovi disperse tra Latium e Campania? Non è più comodo (a questo serve un indice) che me le ritrovi associate assieme?

Sono certo che nel Rutter si possano trovare esempi di segno totalmente contrario, e la mia non è certo una difesa d'ufficio del lavoro dello studioso britannico (si veda a questo proposito la discussione sulle monete di Todi in Monete Preromane).

Solo ritengo, dando al raggruppamento ed ordinamento delle zecche l'importanza che ha, ossia quella di costituire un semplice indice convenzionale per accedere in maniera strutturata alle informazioni, che forse a quello "classico", datato ed arbitrario, sarebbe utile in qualche caso sostituire qualcosa di più ragionato.

PS

Mi sono reso conto solo ora della lunghezza del post: scusate il papiro :)

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Altro esempio che mi viene in mente sono i bronzi col gallo della valle del Liri (Cales, Aquinum, Caiatia, Suessa, Teanum Sidicinum). E' chiaro che con queste emissioni ci troviamo di fronte al medesimo fenomeno monetario: ha senso che, seguendo la sistematica classica, me le ritrovi disperse tra Latium e Campania? Non è più comodo (a questo serve un indice) che me le ritrovi associate assieme?

Sono certo che nel Rutter si possano trovare esempi di segno totalmente contrario, e la mia non è certo una difesa d'ufficio del lavoro dello studioso britannico (si veda a questo proposito la discussione sulle monete di Todi in Monete Preromane).

Solo ritengo, dando al raggruppamento ed ordinamento delle zecche l'importanza che ha, ossia quella di costituire un semplice indice convenzionale per accedere in maniera strutturata alle informazioni, che forse a quello "classico", datato ed arbitrario, sarebbe utile in qualche caso sostituire qualcosa di più ragionato.

PS

Mi sono reso conto solo ora della lunghezza del post: scusate il papiro :)

...ciao g.aulisio,

concordo in parte con te....

quanto hai scritto e gli esempi che hai citato, mettono in chiaro una parte delle problematiche...

Dal punto di vista storico é chiaro che certe località che hanno emesso moneta,zona per zona, possono sovrapporsi e stridere fra di loro.

Ma penso che i tempi non siano ancora maturi per assistere ad una svolta, credo che la cosa sia molto più complessa e farebbe nascere ulteriori problematiche, legate alle scarne informazioni riguardo a parecchie monetazioni, sia del centro che del sud Italia...

Se per alcune località, sembra tutto chiaro, per altre esistono solo supposizioni o notizie frammentarie e sono ancora in pieno studio...

Per questo credo che (per il momento o almeno per i prossimi anni) sia corretto seguire ancora l'ordinamento classico, come descritto nelle sillogi e nei testi di buona parte degli studiosi italiani... aggiornando di volta in volta con le nuove informazioni...

Marco

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Aggiungo solo una precisazione all'interessante discussione, e non per pedanteria ma perche' importante ai fini della comprensione dell'evoluzione storica dello studio della numismatica.

Non fu l'Eckel il primo a sistematizzare il mondo numismatico greco come l'insieme di tutte le zecche non "romane".

Tale suddivisione aveva radici molto piu' antiche e decine di scrittori numismatici avevano gia' incluso tali zecch in un "ideale" mondo greco, mentre abbiamo inoltre Thesauri della numismatica greca e romana che proponevano compendi, piu' o meno ampi, di tutte le monete conosciute fino a quel momento gia' oltre 100 anni prima dell'Eckel.

Paradossalmente pochi decenni dopo l'invenzione della stampa appaiono i primi libri di numismatica e gia' alla fine del 1500 esistono compendi di numismatica che "sistematizzano" (in modo meno preciso forse dell'Eckel, ma comunque assolutamente compiuto) lo scibile numismatico conosciuto all'epoca con precise suddivisioni per zecca e/o tipologia iconografica.

numa numa

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...ciao g.aulisio,

concordo in parte con te....

quanto hai scritto e gli esempi che hai citato, mettono in chiaro una parte delle problematiche...

Certo Marco, e infatti ho messo in chiaro sin da subito che il mio intervento sarebbe stato "parziale" e limitato ad alcune realtà, non "greche", per le quali l'ordinamento classico "greco" risulta totalmente privo di fondamento ed utilità. E ho anche premesso il carattere particolare e non generale delle mie osservazioni.

Ma penso che i tempi non siano ancora maturi per assistere ad una svolta, credo che la cosa sia molto più complessa e farebbe nascere ulteriori problematiche, legate alle scarne informazioni riguardo a parecchie monetazioni, sia del centro che del sud Italia...

Se per alcune località, sembra tutto chiaro, per altre esistono solo supposizioni o notizie frammentarie e sono ancora in pieno studio...

Per questo credo che (per il momento o almeno per i prossimi anni) sia corretto seguire ancora l'ordinamento classico, come descritto nelle sillogi e nei testi di buona parte degli studiosi italiani... aggiornando di volta in volta con le nuove informazioni...

Marco

Qui entriamo appunto nella questione delle attribuzioni delle varie serie alle autorità emittenti, o alla localizzazione topografica delle stesse, che a mio modo di vedere, come dicevo (evidentemente in modo non sufficientemente chiaro), vanno tenute distinte dalla nuda, cruda e schematica elencazione delle zecche, sia essa "classica" o meno.

L'attribuzione ad una zecca o località è o dovrebbe essere (sperabilmente) un fatto oggettivo, storico. L'aggregazione delle stesse in un insieme a cui assegnare un'etichetta è un fatto arbitrario, sistematico, ed è per l'appunto di questo che stiamo parlando.

Le tematiche relative ad una corretta attribuzione ed effettiva localizzazione delle emissioni, tra l'altro, risultano estremamente più problematiche per il mondo "anellenico" italico che per le emissioni della Magna Grecia.

Ciononostante mi sembra assolutamente palese (rimando a quanto detto sopra per gli argomenti a sostegno) che la classificazione classica, se può in qualche modo essere adeguata per le emissioni greche in senso stretto (non entro nel merito in quanto non ne ho le competenze), risulta totalmente astratta e fuorviante per la monetazione non greca dell'Italia antica.

Quanto alla complessità... ahimè è quella con cui dobbiamo fare i conti. I fenomeni monetari sono fenomeni complessi, e non possono essere certo gli schematismi settecenteschi ad esimerci dalla necessità di affrontarli.

PS

Ribadisco che stiamo sempre parlando di un indice :D

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  • 2 settimane dopo...

Era da tempo a vaglio nella sezione di curatori la possibilità di creare una lista completa delle zecche dell’italia antica, per diversi motivi tale lista preferisco dividerla e pubblicare in questo post l’elenco dei centri che emisero moneta nella Magna Grecia.

È importante però sottolineare che molte di queste zecche sono in realtà indigene , però vengono tradizionalmente inserite nell’area magnogreca ad esempio i Brettii.

Altra cosa infatti sono le vere e proprie poleis italiote fondate in seguito alla colonizzazione dei Greci avvenuta in Italia Meridionale tra l’VIII e VI secolo a.C. , ne cito solo alcune Sibari , Metaponto, Crotone, Taranto.

Partendo da questo elenco, oltre ad avere un quadro generale possono scaturire delle discussioni relative alle singole zecche…….come vedete sono tante e dovrebbero suscitare l’interesse anche di chi non si occupa prevalentemente di monete antiche.

CAMPANIA (Lazio meridionale e Campania)

Acerrae (Acerra, NA)

Atella (tra i comuni di Frattaminore, Orta di atella, Sant'arpino e Succivo, tra le province di Caserta e Napoli)

Caiatia (Caiazzo, CE)

Calatia (tra i comuni di Maddaloni e San Nicola la Strada, CE)

Cales (Calvi Risorta, CE)

Campani (popolo dei..., situato tra l'agro Capuano e quello di Cuma)

Capua (Santa Maria Capua Vetere, CE)

Compulteria (Alvignano, CE)

Cumae (Cuma, NA)

Fenserni (( Popolo dei, l’ ubicazione di questo centro viene tutt’ora dibattuta, tra le falde del Vesuvio da cui prende il nome, Fenserni, Veseris, Vesevis, Vesuvius, NA, e Rocca San Felice nei pressi di Frigento, AV )

Hyrietes, Hyrianoi (Popolo degli, località incerta, nei pressi di Nola, NA )

Irnthií o Irnum (l’ubicazione di questo centro viene tuttora dibattuta, dagli utimi rinvenimenti si propende per l'antica Surrentum NA, invece che della precedente individuata verso la foce dell’Irno nei pressi di Salerno, SA )

Malies (nei pressi di Montauro, a est di Teanum e Cales, CE)

Neapolis (Napoli, NA)

Nola (Nola, NA)

Nuceria Alfaterna (Nocera Inferiore, SA)

Suessa Aurunca (Sessa Aurunca , CE)

Teanum Sidicinum (Teano, CE)

SAMNIUM (Abruzzo, Molise occidentale e Campania orientale)

Aesernia (Isernia, IS)

Akudunniad o Aquilonia (Monte Vairano?)

Allifae (Piedimonte d'Alife, CE)

Beneventum (Benevento, BN)

Peripoloi Pitanatai (probabile emissione tarantina a nome di una popolazione ai confini tra il Samnium e l'Apulia)

Phistelia (località incerta, forse nei pressi di Monte Acero)

Saunitai (lega dei Sanniti)

Telesia (San Salvatore Telesino, BN)

Venafrum ( Venafro, IS )

FRENTANIUM (Molise orientale)

Frentani (popolo dei Frentani, lungo la fascia costiera fra territorio marrucino e la Daunia)

Larinum (Larino, CB)

Pallanum? (zona di Monte Pallano in provincia di Chieti.)

APULIA (Basilicata orientale e Puglia, fino al Salento)

Arpi (presso Arpinova, FG)

Asculum (Ascoli Satriano, FG)

Azetium (zona Rutigliano, BA)

Barium (Bari)

Butuntum (Bitonto, BA)

Caelia (Ceglie del Campo, BA)

Canusium (Canosa, BA)

Grumum (Grumo Apula, BA)

Hyrium (Rodi Garganico, FG)

Luceria (Lucera, FG)

Mateolum (?) (Matera)

Neapolis Peucetia (Polignano a Mare, BA)

Rubi (Ruvo di Puglia BA)

Salapia (presso il lago Salpi, Trinitapoli, FG)

Silvium o Sidion (Gravina in Puglia, BA)

Teate, Teanum Apulum (San Paolo di Civitate, FG)

Venusia (Venosa, PZ)

Calabria (Penisola Salentina)

Baletium o Balethas (sito di Valesio, nei pressi di Torchiarolo, BR)

Brundisium (Brindisi)

Graxa (Fasano, BR)

Hydruntum? (secondo alcuni studiosi Otranto (LE) ma forse potrebbe di una zecca Illirica, forse Dyrrachium)

Orra (Oria, BR)

Kasario (località messapica, forse Porto Cesareo, LE)

Neretum o Nareton (Nardò, LE)

Samadion (forse Scamnum o Sarmadium, località incerte nei pressi di Brindisi)

Sturnium (Ostuni o Cisternino, BR)

Tarentum, Taras (Taranto)

Emissioni Campano-Tarantine

LUCANIA (Campania meridionale, Basilicata occidentale e Calabria settentrionale)

Ami (forse Timpone della Motta, CS)

Heraclea (Policoro, MT)

Lucani (popolo dei...)

Metapontum (Metaponto, MT)

Poseidonia, Paistano, Paestum (Paestum, SA)

Pal/Mol (località incerta, forse rispettivamente Palinuro e Molpè, SA)

Serd (popolo dei Serdaioi, località incerta)

Sirinos/Pyxoes (località incerta, forse nei pressi del Golfo di Policastro)

So (località incerta, forse nei pressi di Vallo di Diano, SA)

Sybaris (vicino all’attuale Sibari, nei pressi dei fiumi Crati e Sibari)

Thurium, poi Copia (località nei pressi del fiume Crati)

Ursentini (località incerta, forse nei pressi di Sant’Angelo le Fratte, PZ)

Velia o Hyele (Ascea Marina, SA)

Volcei, Velecha (Buccino, SA)

BRUTTIUM (Calabria)

Breig/Traes (zona tra Mirto Crosia, Muraglie di Pietrapaola e Cozzo Cerasello, CS)

Brettii (Popolo dei...)

Caulonia (Monasterace Marina, RC)

Consentia (Cosenza, CS)

Croton (Crotone, KR)

Hipponium, poi Valentia (Vibo Valentia, VV)

Hyporum, Hyporon (località incerta)

Laus (Santa Maria del Cedro, CS)

Locri Ephizephirii (Locri, RC)

ME? (secondo recenti studi sarebbe stata identificata una nuova zecca presso il sito

dell'odierna Castellace (RC) vedi Gargano 2008)

Medma o Mesma (Rosarno, RC)

Nuceria (Nocera Terinese, CS)

Pandosia (località incerta, forse Castrolibero, CS)

Petelia (località incerta, forse Strongoli, KR)

Rhegium (Reggio Calabria)

Scylletium (Squillace, CZ)

Temesa (località incerta, forse tra Campora San Giovanni e Serra d’Aiello, CS)

Terina (Sant'Eufemia Vetere, CZ)

Emissioni Cartaginesi nel Bruttium (incisioni di stile e qualità greca)

N.B. In rosso le poleis italiote

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  • 3 settimane dopo...
  • 3 settimane dopo...

In un articolo pubblicato su "Schweizerische Numismatische Rundschau" volume 87-2008,

dal titolo "UNA MONETA DI METHANA DA CASTELLACE? Nuove ipotesi su una zecca "ME" in Italia meridionale,

la Dott. Gargano propone di attribuire con cautela, questa emissione (gia attribuita dal Gabrici a Messana) ad una città nel Bruttium.

L'ipotesi più probabile menzionata é per la zona di Castellace, una frazione del comune di Oppidio Mamertina in provincia di Reggio Calabria.

L'emissione é collocata nel periodo che va dal 356 a.C. al 339/338 a.C.

quattro gli esemplari conosciuti, uno dei quali (in foto) apparso in LHS Numismatik AG Auction 96 (8 May 2006)

Lot number: 1330

Price realized: 1,000 CHF

AE 13 gr.3,60

D/Testa pileata volta a sinistra

R/monogramma ME in circolo pieno

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  • 5 settimane dopo...

Mi complimento con l'autore della lista, davvero ben fatta. Magari sarebbe carino aggiungere anche le identificazioni che in passato sono state fatte (erroneamente) per quei centri. Ho visto che alcuni centri che io credevo si identificassero con altri invece oggi sappiamo che non è così, quindi sarebbe carino riportare: "il Garrucci scrive che...", "il Rutter che...", "il Sylloge Francia la riporta per...", "invece oggi sappiamo, anche grazie a questa campagna di scavo, che il centro è..."

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Mi complimento con l'autore della lista, davvero ben fatta. Magari sarebbe carino aggiungere anche le identificazioni che in passato sono state fatte (erroneamente) per quei centri. Ho visto che alcuni centri che io credevo si identificassero con altri invece oggi sappiamo che non è così, quindi sarebbe carino riportare: "il Garrucci scrive che...", "il Rutter che...", "il Sylloge Francia la riporta per...", "invece oggi sappiamo, anche grazie a questa campagna di scavo, che il centro è..."

nella lista no , in quanto creerebbe confusione ma la sua osservazione è interessante in quanto dalla lista possono scaturie benissmo discussioni

su una specifica zecca in modo da formare una piccola monografia dove inserire anche le attribuzioni storiche ed i vari studi sulla monetazione....

grazie per l'interessamento carlop :)

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  • 5 mesi dopo...

Salve, se mi è permessa una puntualizzazione su calatia in campania, la cui ubicazione è tra i territori attualmente appartenenti ai comuni di Maddaloni e San Nicola la Strada in provincia di caserta. Le fonti ormai datate che portano l'ubicazione "Le galazze" o "San Giacomo delle galazze" non trovano più riscontro (sul territorio, non esiste più nulla che si chiami così) da un paio di secoli ormai quando con quell'appellativo si indicava la località di maddaloni attraversata dalla appia antica, al confine con i comuni di San Marco Evangelista e San Nicola la Strada (Ce), proprio in quella zona (via campolongo/via appia, direzione capodrise) dove è possibile tutt'oggi ammirare, sula destra (in territorio di Maddaloni) i resti delle antiche mura di Calatia.

Dopo questo lungo excursus proporrei di aggiornare l'ubicazione di calatia nell'elenco da voi proposto con questa nuova: Calatia (tra gli attuali territori di Maddaloni e San Nicola la Strada, in provincia di Caserta).

Saluti e buon proseguimento

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La collocazione di Hyrium-Uria garganica, proposta nel 1800 a Rodi Garganico, in base agli scavi del Ferri, oggi non è più accettata.

L'ipotesi più probabile è che la cittadinella si trovi nei pressi dell'attuale Vieste, sul gargano orientale.

Per quanto concerne la discussione generale, credo che la migliore soluzione da proporre, coerentemente con i dati storici, rimanga quella dell'autorità emittente(città)e dell'etnia a cui questa città apparteneva.

Non sarebbe opportuno, infatti, unire, per esempio, la monetazione di Arpi o Ausculum, con quelle di Rubi o Cales, in quanto se è vero che questi centri appartenevano alla Regio II augustea, nel periodo in cui batterono moneta erano popoli ben distinti in Dauni e Peucetii(anzi spesso in lotta fra di loro).

Quindi il rigore storico conduce alla differenzazione e alla "condanna" di manuali generalistici che indicano questa monetazione con il generico termine Apulo.

Meglio seguire la suddivisione dei popoli italici:

Dauni, Peucetii, Messapi, Sanniti, Frentani, Umbri, Etruschi, Galli, Brutii....

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La collocazione di Hyrium-Uria garganica, proposta nel 1800 a Rodi Garganico, in base agli scavi del Ferri, oggi non è più accettata.

L'ipotesi più probabile è che la cittadinella si trovi nei pressi dell'attuale Vieste, sul gargano orientale.

Guardi come lei ben sa non è ancora stato identificato il sito in effetti in passato si pensava che fosse Rodi Garganico o come ha detto lei Vieste..........più recentemente sono state aggiunte tra le ipotesi anche Vicolo del Gargano oppure Cagnano Varano quindi in attesa di una attribuzione sicura abbiamo preferito lasciare la ''vecchia''attribuzione, al massimo si potrebbero inserire le altre alternative.

Quanto alla sua seconda osservazione sicuramente è condivisibile pero la lista è stata creata per dare un quadro generale.........abbiamo discusso a lungo su come sistemare le zecche e i pareri sono stati diversi se le fa piacere può leggere gli interventi precedenti.

saluti

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Salve, se mi è permessa una puntualizzazione su calatia in campania, la cui ubicazione è tra i territori attualmente appartenenti ai comuni di Maddaloni e San Nicola la Strada in provincia di caserta.

Sicuramente lei essendo della zona conoscerà bene la zecca e il territorio ma prima di effettuare una correzione gradirei i pareri di Cid e Gionata , nella lista comunque come poteva vedere ho inserito anche Maddaloni ma non ho informazioni per dare una attribuzione definitiva.

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Salve, se mi è permessa una puntualizzazione su calatia in campania, la cui ubicazione è tra i territori attualmente appartenenti ai comuni di Maddaloni e San Nicola la Strada in provincia di caserta.

Sicuramente lei essendo della zona conoscerà bene la zecca e il territorio ma prima di effettuare una correzione gradirei i pareri di Cid e Gionata , nella lista comunque come poteva vedere ho inserito anche Maddaloni ma non ho informazioni per dare una attribuzione definitiva.

Salve, grazie della risposta.

Infatti l'attribuzione a Maddaloni è corretta, se vogliamo è la nomenclatura che è anacronistica, poichè come le accennavo precedentemente, non è riscontrabile sul territorio, nè un comune, nè un quartiere, nè una contrada o altro assimilabile che possa essere ricondotto a Le Galazze, San Giacomo delle Galazze et similaria. Per rendersene conto basta conoscere la (anche se approssimativa) collocazione della antica città (grossomodo collocabile grazie ai reperti sparsi sull'attuale territorio: la via appia, le mura, la porta di IANO PACIFERO, le necropoli) e sovrapporla all'attuale situazione territoriale.

Vero è il riferimento a S. Giacomo, originariamente patrono della Calatia medievale, tuttavia in quella zona non si riscontra alcun riferimento territoriale a San Giacomo. L'attuale patrono della città di Maddaloni è San Michele Arcangelo.

Tornando alla collocazione, della calatia antica, di piccole dimensioni (circa 16-18 ettari di dimensioni), è collocabile sì nel territorio di maddaloni, tuttavia non interamente, infatti la strada che ripercorre il percorso dell'antica via Appia tra Maddaloni e S. Nicola la Strada, curva bruscamente per evitare i cosiddetti "Turrioni", che non sono altro che i resti delle mura di calatia, dopo circa mezzo chilometro vi è una ulteriore brisca deviazione dove sorge "la cappelluccia" anticamente detta villa Galazia , ma non si tratta di un riferimento territoriale, si tratta di una semplice (piccola) costruzione religiosa risalente al medioevo, la quale può essere al massimo un punto di riferimento visivo, ma sicuramente non una attribuzione geografica, come invece potrebbe essere il decumanus maximus, ovvero l'appia antica tra i territori di Maddaloni e S. Nicola la Strada.

Vi sono diverse fonti bibliografiche alle quali poter fare riferimento, per poter approfondire l'argomento Calatia; tuttavia non mi sembra il caso approfondirla in questa sede dove si discute della semplice collocazione geografica.

Ancora grazie per l'attenzione.

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Fenserni (( Popolo dei, l’ ubicazione di questo centro viene tutt’ora dibattuta, tra le falde del Vesuvio da cui prende il nome, Fenserni, Veseris, Vesevis, Vesuvius, NA, e Rocca San Felice nei pressi di Frigento, AV )

non vorrei dire una stupidagine, ma mi sembra che la successione corretta sia fenserni, venseris, veseris, vesevis, vesevus, vesuvius. Scusate se ho detto una sciocchezza.

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Teanum Sidicinum (Teanum, CE)

L'antica Teanum, terra dei sidicini (per questo detta Teanum Sidicinum), si colloca nell'attuale territorio del comune di Teano, in provincia di caserta, al confine con il lazio e la provincia di Latina.

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Scusate se apro topic uno dietro l'altro, non era assolutamente mia intenzione, tuttavia mi vedo costretto ad intervenire nuovamente sulla collocazione dell'antica Atella, i cui resti archeologici (abitazioni, varie necropoli, il giardino di virgilio) sono dislocati tra i comuni di frattaminore, orta di atella, sant'arpino e succivo, tra le province di caserta e napoli. Il suo decumanus maximus è la via Atellana che la intersecava da sud-ovest fino a Cuma, a Nord-est fino a capua. Parte del tracciato, che arriva da orta di atella a frattamaggiore è attualmente esistente.

Cordialmente

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Ma guardi non vedio gli errori quali siano a parte teanum/teano , semplicemente la lista è fatta in maniera schematica ora dato che lei è interessato alle zecche della Campania e vuole dare maggiori e più puntuali informazioni potrebbe o aprire un post per la zecca di cui vuole discutere oppure proporre allo staff e agli altri conoscitori delle zecche campane come Cid1jazz e Gionata di mettere nei manuali un bell'articolo sull'argomento.

saluti

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sarebbe una iniziativa interessante, certo. Tuttavia mi permetto di insistere sulle correzioni di Calatia, Atella e Teanum sidicinum. Dopotutto si tratta di semplici correzioni, di errori (nel caso di Teano), o di informazioni inesatte o incomplete (come nel caso di calatia e atella), errori che purtroppo si ripetono da tempo nei cataloghi generalisti per queste due città (ancorati a studi numismatici poco approfonditi e decisamente datati, mai sufficientemente supportati da quegli studi archeologici che pure ci sono stati).

Si immagini che ad oggi un collezionista o uno studente universitario che vorrebbe cercare sulla cartina la collocazione data dal Rutter a Calatia (San Giacomo delle Galazze) non troverebbe nulla, poichè lo studioso britannico ha pedissequamente riportato lo studio di Astrom che a sua volta riportava notizie di due secoli prima; quando vi sono diecine di pubblicazioni, più o meno recenti che collocano con precisione l'ubicazione dell'antica città osca. Ragion per cui, perche continuare a essere imprecisi quando esiste un dato certo?

cordialmente

Ps.

Inoltre avrei una proposta in merito all'inserimento in questo elenco di una voce riguardante le "uncertain issues", l'esclusione delle quali sarebbe ingiusta nei confronti degli studiosi che hanno a queste dedicato faticosi ed ingenti studi, molti dei quali dai risultati entusiasmanti. Proposta che inviterei ad elaborare e ad inserire nell'elenco.

Saluti

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