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IGNORED

OBOLI CHE PASSIONE!


Risposte migliori

Dopo aver ognuno legittimamente espresso le proprie opinioni estetiche e tornando ai piccoli moduli, vi propongo l'immagine di una hemilitra Siracusana, giá del periodo classico in questo caso 415a.c, apparsa tempo fa su internet e, a parer mio, molto meritevole della fama acquisita dai suoi incisori.

A proposito di questa emissione, il Calciati scrisse : " Lo stile di questo gruppo di monete, che presentano la E dietro la testa e la stella a 8 raggi al rovescio, é molto coerente, tanto da far pensare, piú che a un marchio di zecca alla firma di un incisore, anche se le firme sui bronzi di Siracusa non si presentano mai con lettere di questo corpo".

Dalla qualitá incisoria espressa in questa coniazione verrebbe da pensare lo stesso :P

Bellissima incisione e moneta affascinante. Concordo sulla datazione, anno più....(probabile) ..anno meno.

Grande stile...ottime proporzioni, ci siamo!

Il mondo greco si esprime in pieno.

Salptor!

Postacene altre.

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Sí, me la ricordo questa moneta. Se non sbaglio la davano come inedita o come unico esemplare conosciuto, vero ?

si, in realta la nac la dava come inedita citando per il diritto un riferimento..ma non per il rovescio; In realtà, credo possa essere si un esemplare unico, ma gia riportato in tavola da Cammarata...

sku

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Per compiacere a Piakos postiamo qualche altra monetina

(ma poi perchè parlaimao di oboli in questa discussione quando i protagonisti principali sono piuttosto le litre ?)

Aitna. Già vista nella discussione, ma non questo esemplare, particolarmente ben conservato.

Qualcuno ci vuole dire dov'è Aitna e il suo rapporto con Katane ?

numa numa

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Per compiacere a Piakos postiamo qualche altra monetina

(ma poi perchè parlaimao di oboli in questa discussione quando i protagonisti principali sono piuttosto le litre ?)

Aitna. Già vista nella discussione, ma non questo esemplare, particolarmente ben conservato.

Qualcuno ci vuole dire dov'è Aitna e il suo rapporto con Katane ?

numa numa

Per rapporto intendi forse la fraterna relazione fatta di ribellioni, stragi, occupazioni, espulsioni e ripopolamenti che intercorre fra le due cittá ? ;)

PS Hai percaso anche una immagine che mi pare sia proprio di questa emissione, ma in condizioni eccellenti e passata da Spink un paio di anni fa ? Io sono fuori sede sennó appena rientro la posto io.

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Ah Piakos, che caduta..

Se avevo apprezzato molto certe tue assonanze stilistiche finora e il gusto nel saper cogliere il particolare dei mikrà,

qui mi distruggi la stiam tenacemente costruita.

Non entro, ripeto, nella sensibilità artistica che per ognuno è la risultanza di un complesso percorso culturale personale, fatto di studi, frequentazioni di musei, esposizioni ad ambiti culturali ed estetici diversi, influenza di scuole e culture cui si è stati esposti, più una sensibilità propria (genetica?) tutti elementi che concorrono a formare per ognuno di noi una particolare sensibilità artistica.

Ma cercare di smontare, ridurre e banalizzare una delle massime (a mio , e non solo, avviso) espressioni estetiche della glittica siceliota del V secolo, che presenta una forza espressiva che non si ritrova nemmeno nella statuaria locale (nota bene locale) mi sciocca e mi sa quasi di sacrilego ...

aiuto Valeria nstanno distruggendo i miei miti.. :D

Scambiare delle meravigliose sensuali labbra carnose per delle labbra troppo grandi,

e lo sguardo terribile e meravigliso del giovane dio per un banale strabismo (quando invece, ci scommetto, il valentissimo artista realizzò appositamente tale artificio per aumentarne il fascino) mi lascia senza parole...

[omissis ... ]

numa numa

Caro Numa, come Medusa, più che un diavolo… ho letteralmente una ... SERPE per capello :P di fronte al tentativo di Piakos di sminuire l'annientante sensualità dell'Apollo di Erakleidas / Kimon!!

Pur preferendo la calda, leggermente scomposta morbidezza dell'Apollo di Erakleidas , continuo a cadere letteralmente ipnotizzata dalla perfezione algida sì…, ma – mi ripeto - annientante… dell'Apollo di Kimon ….: una volta incrociato il suo sguardo penetrante … non riesco più a distogliere il mio… E' VIVO! (possibile??? Eppure…. )

Anche se – devo ammetterlo … - son state proprio le labbra imbronciate (e così sexi ... concedetemelo … :air_kiss:) dell'Apollo sulla litra di Abakainon a richiamarmi il tetra di Kimon…

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ERGO ….

…. [omissis]

Diamo ai mikrà il posto che giustamente gli spetta , ma altrettanto non togliamo nulla ai loro fratelli maggiori...

numa numa

Eraclito … Fr.8 :

"Ciò che è Opposto Concorda … E dai Discordi l' Armonia più bella …" -

Sono certa che tutti noi che stiamo qui discutendo concordiamo totalmente su questo punto…

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E altrettanto CERTA rimango nell'avvertire la sempre accorata difesa dei mikrà Vs i lussureggianti fratelli maggiori …, da parte del carissimo Piakos, come il DOVEROSO (eh… , è pur sempre lui il padrone di casa nel cui salotto stiamo discettando amabilmente … :angel:) , a volte SCOMODO ma sicuramente SOFFERTO tentativo di fungere da Avvocato del :diablo:... Diavolo , allo scopo di rilanciare il dialogo...! ;)

W pertanto l'Enantiodromia, la corsa nell'opposto …: … l'ultima parte del frammento 8 recita infatti

"… e tutte le cose nascono per legge di contesa ... "….

Cari Signori…. GRAZIE a tutti Voi per i Vs interventi generosi che se da un lato arricchiscono le mie conoscenze numismatiche miseramente in fieri … , dall'altro oltremodo mi deliziano…

Valeria

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[... omissis ... ]

Ehi...Numa?

Non vogliamo parlare di stile veramente alto per questa incisione?

Nota la compenetrazione tra lo stile siceliota e quello siculo, cioè tra l'arte che viene dalla Grecia e quella meno canonica ma più espressiva, propria degli insediamente pre-greci, in Sicilia.

Ricordiamo come le manifestazioni artistiche delle popolazioni indigene fossero fortemente permeate di "sopravvivenze egeo-micenee" !

I mercanti minoici e poi quelli micenei esportarono in Sicilia oltre alle merci anche la loro cultura …

Per ricercare in Occidente le materie prime, si servirono sia della via che passava dallo Stretto di Messina sia di quella che circumnavigava la Sicilia. Non si trattò di una vera e propria colonizzazione, ma di scambi intensi e organizzati in probabili centri-emporia situati sui litorali: qui venivano infatti scambiati articoli tipicamente orientali - quali olii, profumi, tessuti, oltre che manufatti micenei - con prodotti locali di tipo agricolo.

Abakainon … il tramonto.

Desidero chiudere la serie di ritratti frontali saltando ad un'altra rarissima monetina, che ci giunge dal tramonto di Abakainon …

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Si tratta di un'onkia di bronzo datata dopo il 241 aC e che ha realizzato 1400 dollari alla vendita CNG 73, Lot: 54 – 13 Settembre 2006. ps: nota la stella sul rovescio ...:rolleyes:

La moneta proviene dalla prestigiosa David Herman Collection. Ex Auctiones 18 (21 September 1989), lot 524. Cf. Campana 32.

La collezione assemblava monete in argento e bronzo che raccontavano lo sviluppo del tipo "ritratto frontale" attraverso i periodi Arcaico ed Ellenistico, tra i Greci, Celti, Parti e Sassanidi.

Di estremo interesse alcune rarissime frazioni che includevano oltre a questa da me proposta anche l'estremamente raro bronzo di Metaponto postato in precedenza sia da Numa numa che da Skubydu …. e che vi riporto per confronto.

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Valeria

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Per chiudere la serie dei Ritratti frontali …. Non si può non ricordarne l' INCIPIT … :

... ... ... l'enigmatico Volto di Medusa, il cosiddetto Gorgoneion !!!! :blum:

Tra le miriadi di rappresentazioni ... (vi rimando per una trattazione completa alle bellissime pagine di Roth37 qui: http://www.roth37.it...onetazione.html )

vi propongo questi due piccoli capolavori di Himera, vero e proprio confine tra le aree ad influenza Greca (ad est) e Punica (ad ovest)….

- una stupenda laminetta aurea con Gorgone in corsa, proveniente dall'antichissimo Tempio A di Himera (dedicato ad Athena - seconda metà del VII sec. a.C.)

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- il Volto inquietante di Medusa sul dritto di questa stupenda emilitra in bronzo datato 415-409 aC, con al R/ 6 globetti (20,38 g, 28 mm).

post-6487-1255803183,45_thumb.jpg

Ma per restare in tema di mikrà a noi tanto cari ….

vi ripropongo la mia Gorgone di Motya su una litra d'argento (0.43 gm), circa 405-397 a.C. che testimonia un evidente influsso etrusco, richiamando il Gorgoneion di Populonia ...

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(vedi anche mio post n. 98 qui : http://www.lamoneta....post__p__497892 )

Per confronto, il Gorgoneion su due argenti di Pupluna – Populonia (a sinistra le due immagini in dimensioni originali, a destra ingrandite)

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- un emiebolo di Populonia (?), ca. 500-450 a.C. (HN Italy) - g.0.40, mm 6 (ripostiglio di Volterra, 1868),

- da 10 unità : Pupluna – Populonia circa 400 a.C. (HN Italy); 215-211 (Vecchi). g 7.38, mm 20-22. Collezione Granducale.

Entrambe le immagini sono state da me scannerizzate (e poi processate) dal bellissimo volume a cura di Fiorenzo Catalli: "Sylloge Nummorum Graecorum ITALIA Firenze Museo Archeologico Nazionale Volume II ETRURIA" – Immagini 57 e 66, Tav. 3 pag. 67

Valeria

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In realtá Piakos questa moneta era piú che altro per "fare tempo" in attesa che arrivasse qualche altro oboletto mirabolante, vero scopo di questo tread. Non nascondo che anche per me la qualitá di incisione é superiore e serve allo scopo, ma il tema é un altro.

Il periodo considerato e definito prima come di transizione fra l'arcaico e classico, é molto interessante e poco approfondito (almeno nel mio caso) sui moduli minori in argento per cui ogni arricchimento risulta "goloso".

Nei tempi morti........... vedró di trovare qualcos'altro B)

Bene!

Ed allora miraboliamo...miraboliamo.

Ecco a Voi...un mikrà nuovo...indovinate da chi fu battuto?

Non ci crederete...ma tanto per cambiare...

ecco a Voi:

una nuova litra di...

ABAKAINON!!!

:D

post-11590-1255823717,91_thumb.jpg

Che stile!

Che espressività!

Che varietà di conii sullo stesso genere.

Cari amici...Abakainon è sicula, non siceliota...ed ogni sua moneta è una fusion!

Mi rammento di un antico disco di John Mayall (blues man inglese dai lunghi capelli biondi): si chiamava "jazz blues fusion".

Ecco, le mikrà di Abaceno potremmo definirle: "etnofusion".

peraltro...hanno anche un buon ritmo sia artistico che iconografico.

Dèh!

Questa antica città...di Abaceno... tra foreste, ghiande e porcellini!

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IMERA / IMERAION - KIMARA … Chimaera ???

Gentili amici scusate se torno a monetine già postate… ma davvero tante sono le suggestioni che continuano ad ispirarmi… :rolleyes:

Ritorno ad Himera …. In particolare vorrei analizzare il tipo del "mostro alato, dal volto umano, lungo corno caprino, testa leonina che sporge dal petto e zampe leonine" …

Eccolo effigiato al D/ di una bellissima litra - a legenda IMERAION – del 465 415 aC. (Immagine da Coinarchive).

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In precedenza ne avevamo già accennato: sia a proposito di un altro mostro dal lungo corno attribuito a Panormos dal Manganaro (vedi mio post qui: #196 http://www.lamoneta....post__p__506942 ), sia attraverso gli esemplari di Numa numa e Scalptor.

G.F. Hill in Coins of Ancient Sicily e pure A.J. Evans in Syracusan Medallions and Their Engravers in the Light of Recent Finds ne propongono una suggestiva interpretazione che coincide con l'impressione che istintivamente mi aveva suscitato questa curiosa immagine …

(Penso anche alla funzione apotropaica della pelle di capra… indossata dalla romana Juno Caprotina di Lanuvium - sede pure di fenomeni vulcanici – che compare su bellissimi denari romani…)

Potrebbe questa tipologia di mostro alato porsi come una variante siciliana della lycia Chimera ???

Presso Himera si trovavano infatti famose sorgenti termali che secondo il mito sarebbero state fatte sgorgare in onore di Eracle dalla Ninfa eponima Himera … (a questo proposito vedi mio post #275 : http://www.lamoneta....da69d9418ca9a34 )

Quando nel 409 a.C. Himera fu rasa al suolo dai Cartaginesi e abbandonata, gli abitanti furono costretti a rifugiarsi proprio presso le sorgenti termali, a Thermai Imeraiai, dove dovettero coabitare con gente puniche.

Sulle emilitre bronzee si trova anche la legenda KIMARA che sembrerebbe riferirsi al caprone - kimaros - effigiato sul rovescio.

L'adozione sulle monete di Imera della tipologia "protome di mostro alato con corno caprino, volto umano zampe leonine e testa di leone sulla spalla" potrebbe pertanto fare riferimento ad un gioco di parole con il termine Kimara – Chimaera …..

Il fatto che già in precedenza esistesse una connessione tra la Chimera e i fenomeni vulcanici (cf. FISCHER, Bellerophon, Leipzig, 1851, p. 90 seqq.) avvalorerebbe la presenza del suo simbolo sulle monete di una città famosa proprio per le sue sorgenti termali…. :wub:

Che ne pensate???

In allegato, per confronto:

- riporto la splendida emidracma di Piakos (a legenda IMERAION? ) con un giovane nudo a cavallo di un caprone che soffia la buccina,

- un inedito Hexas in argento (7 mm, circa 420-410, 0.13 g.) - Ex A.D.M. collection. Immagine: Acsearch.info

Valeria

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Bellerofonte e la Chimera

*********************

Presso l'antica città di Olympos, in Lycia (Turchia), sarebbe avvenuta la mitica lotta fra Bellerofonte e la Chimera:

creatura dal corpo e testa di leone e coda serpentiforme, dal cui dorso sporgeva una testa di capra (in greco: khìmaira).

Qui infatti, in località Yanartas (in turco: rocce ardenti) e tra i resti del Tempio di Efesto sono presenti emissioni naturali di metano ed altri idrocarburi - veicolate dal sistema di faglie attive della costa di Antalya - che bruciano ininterrottamente da oltre duemila anni.

Tale fenomeno è stato interpretato in chiave mitica come la lingua di fuoco della Chimera:

"Era il mostro di origine divina,/ liòn la testa, il petto capra, e drago / la coda; e dalla bocca orrende vampe / vomitava di foco" - Omero - Iliade VI.

Bellerofonte a cavallo di Pegasus sconfigge la Chimera : LICIA, Patara. Gordiano III, 238-244 d.C

Si narra che Bellerofonte avesse fornito la punta della sua lancia di un pezzo di piombo; al calore delle fiamme soffiate dalla Chimera, questo metallo si sciolse in roventi gocce che uccisero il mostro.

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Bellerofonte Pegasus Chimera - Bassorilievo, scolpito nel nenfro sul cassone di un sarcofago etrusco.

Museo Archeologico - Tuscania, VT

Il nenfro è una roccia vulcanica tufacea di colore grigio scuro del complesso vulcanico dei Vulsini ...

Valeria

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Il gatto ha iniziato ad essere ben accetto e venerato da quando le antiche civiltà fluviali (Egitto e Mesopotamia quelle a noi più vicine), per le quali lo stoccaggio dei cereali era fondamentale per abbattere lo stato di necessità dell'uomo in quei tempi, si resero conto che i felini difendevano l'accumolo di granaglie dai topi (temibili e terribili nemici divoratori).

In tempi molto antichi, cioè dal terzo millennio a.C., la coltivazione e il raccolto di granaglie (grano e orzo in primis) era fondamentale. Sulla sconfitta dello stato di necessità primario: l'abbondanza del pane, l'uomo ha iniziato in qualche modo a decollare; socialmente e culturalmente.

Il gatto fu divinizzato, i culti di quei lontani periodi si prestavano a tale divinizzazione.

I Greci appartengono ad un mondo più tardo...il primo millennio a. C., per loro il gatto era già scontato...abituale, non ci vedevano gran che di speciale o di divino oltre a quello che era, un opportunista un po' umorale. Peraltro il mondo greco viveva non solo di granaglie, c'erano altre risorse: il vino, l'olio, l'arte, i commerci, il mare. Le grandi distese ove coltivare erano assenti nella grecia continentale. Il grano veniva dal nord e dalle zone prospicienti il Mar Nero. Anche in Sicilia c'erano buone distese di granaglie...ma i Siculi (italici) e i Sicelioti (greci), preferivano immortalare cavalli, scrofe, porcellini, cirnechi (razza canina), pesci, granchi, mostri, pistrici, civette, gamberi...il gatto non era ritenuto simpatico nè divino. Rappresentava più il cuore della casa...il gineceo...il cortile. Roba da bambini e da donne.

L'hanno tenuto fuori dai giochi.. nell'arte iconografica e nella moneta.

Ed infatti per rimanere in tema...ecco l'immagine di un altro porcellino su un piccolo nominale della sicilia antica.

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Lo conoscete queso nummo?

P.S.

Caro Numa, siamo i solti tre gatti...è vero, ma non credere che siamo pochi già in tre, con qualche amico che ci dà una mano.

Peraltro...non partecipano in molti direttamente...ma ci leggono a sufficienza...non è poco!

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Posto anche il diritto della moneta di cui sopra.

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Una emilitra rarissima di Abakainon.

Ne sono comparsi sul mercato pochi esemplari qualche anno fa.

Sicuramente è nella fase storica calante di Abaceno.

La danno per tarda, invece è della prima metà del IV sec. a.C., uno spicciolo per la spesa al mercato dell'agorà.

Ma ci si compravano tante cosette.

Come vedete...non c'è più Zeus e nemmeno Apollo, il volto sembra femminile.

Chi è che può dirne qualcosa...di questa interessantissima frazione?

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Medusa,

i tuoi interventi sono delle lezioni di storia, poesia, letteratura..

Mi sa che tra poco dovremmo formalizzarle e farci un corso di studi, disponibile presso il Forum :D

... [omissis...]

Ridi ridi, carissimo Numa numa...., ma guarda che poi mando anche te in castigo DIETRO ALLA LAVAGNA!!! ;)

(E tien conto che la mia è attaccata al muro e pure interattiva!! :blum::D:lol:)

.....

A proposito di gatti, ho notato che raramente , per non dire quasi mai compaiono figure di gatto sulle monete greche ......

… quando si dice prendere lucciole per lanterne…., o meglio (dato il tema… ) … GATTI per PANTERE !! B)

Infatti, il tenero felino con cui Taras gioca sul rovescio di questo bellissimo statere-nomos di Tarentum (473-420 a.C.) viene il più delle volte identificato come un cucciolo di pantera … Forse invece ha ragione il Quagliati che lo ritiene un gatto! Questa ipotesi era già stata avanzata anche da Okt nel suo bellissimo post sulle pantere … :wub:

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Un gattone che gioca con la palla sotto il sedile di Giocasto, il mitico fondatore della città di Rhegion, appare inciso anche sul rovescio di questo stupendo tetra (ca 435-425 aC)! Rhegion fu l'antica colonia dei Calcidesi di Eubea, la sua fondazione contemporanea a Zancle (Messina) risale all'VIII secolo a.C...

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E dato che di Oboli e Felini si parla .... eccovene uno celeberrimo da Rhegion ....

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E tema dopo tema, gira e rigira .... si ritorna sempre sullo Stretto ....: là, dove

- come Piakos aveva vVvaticinato... e il grande Roth ci ha poi dimostrato con la sua stupenda cartina geologica :wub: - )

.... tutte le storie, che stiamo via via qui raccontando, ebbero inizio ...

Valeria

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Il gatto ha iniziato ad essere ben accetto e venerato da quando le antiche civiltà fluviali (Egitto e Mesopotamia quelle a noi più vicine), per le quali lo stoccaggio dei cereali era fondamentale per abbattere lo stato di necessità dell'uomo in quei tempi, si resero conto che i felini difendevano l'accumolo di granaglie dai topi (temibili e terribili nemici divoratori).

In tempi molto antichi, cioè dal terzo millennio a.C., la coltivazione e il raccolto di granaglie (grano e orzo in primis) era fondamentale. Sulla sconfitta dello stato di necessità primario: l'abbondanza del pane, l'uomo ha iniziato in qualche modo a decollare; socialmente e culturalmente.

Il gatto fu divinizzato, i culti di quei lontani periodi si prestavano a tale divinizzazione.

I Greci appartengono ad un mondo più tardo...il primo millennio a. C., per loro il gatto era già scontato...abituale, non ci vedevano gran che di speciale o di divino oltre a quello che era, un opportunista un po' umorale. Peraltro il mondo greco viveva non solo di granaglie, c'erano altre risorse: il vino, l'olio, l'arte, i commerci, il mare. Le grandi distese ove coltivare erano assenti nella grecia continentale. Il grano veniva dal nord e dalle zone prospicienti il Mar Nero. Anche in Sicilia c'erano buone distese di granaglie...ma i Siculi (italici) e i Sicelioti (greci), preferivano immortalare cavalli, scrofe, porcellini, cirnechi (razza canina), pesci, granchi, mostri, pistrici, civette, gamberi...il gatto non era ritenuto simpatico nè divino. Rappresentava più il cuore della casa...il gineceo...il cortile. Roba da bambini e da donne.

L'hanno tenuto fuori dai giochi.. nell'arte iconografica e nella moneta.[omissis]

Al di fuori dei confini dell'Egitto la diffusione del gatto sarebbe avvenuta ad opera dei mercanti micenei, i quali ospitando i gatti sulle proprie navi, ne permisero la diffusione in tutta l'area dell'Egeo e da qui nelle colonie della Magna Grecia… EccoVi la celeberrima Grande madre cretese, la cosiddetta Dea dei serpenti (1600aC…) in una statuetta dal palazzo di Knossos: nota il gatto sulla testa … :rolleyes:

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Ed un altro gattone nell'atto di tendere un agguato ad un fagiano su un ammaliante affresco del 1600-1500aC !! Dal Palazzo di HAGHIA TRIADA (sull'acropoli di Phaistos), Museo Candia

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Mi ricorda un altro agguato famosissimo ... su un affresco pompeiano.... ;)

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L'affinità tra le Grandi dee Mediterranee e i felini - e quindi anche per il gatto – si riscontra anche in Arthemide, come testimonia, tra gli altri, Ovidio… : ".. fit … fele soror Phoebi."

Infatti, nelle Metamorfosi (LibroV) Ovidio narra come Tifone, raggiunti in Egitto gli dei olimpici in fuga, li costrinse " a celarsi sotto mentite spoglie: / "Guida del branco", disse, "divenne Giove, per cui in Libia / ancor oggi Ammone è raffigurato con corna ricurve; / il dio di Delo (Apollo) si mutò in corvo, il figlio di Sèmele (Dioniso) in capro, / la sorella di Febo (Artemide) in gatta; in nivea vacca si celò la figlia / di Saturno (Hera), Venere in pesce e nelle piume di un ibis Mercurio".

"… et se mentitis superos celasse figuris; / "duxque gregis" dixit "fit Iuppiter: unde recurvis / nunc quoque formatus Libys est cum cornibus Ammon; / Delius in corvo, proles Semeleia capro, / fele soror Phoebi, nivea Saturnia vacca, / pisce Venus latuit, Cyllenius ibidis alis."

Valeria

ps: ma ora ... torniamo ad Abakainon e alle sue mille varianti .... :wub:

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ABAKAINON...città sicula tra boschi, querce e lecci, non lontata dello stretto e non lontana da Mylai o Myle, porto privilegiato per il collegamento con le Eolie...con Lipara, colonia Cnidia...ove la terra da coltivare era gestita in comune tra i coloni.

Cara Medusa, ti accontento subito e traggo dal cappello, come per magia una nuova emilitra, nuova perchè ancora non postata.

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Ecco l'altro verso:

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Queste sono le emilitre delle monete sinora postate con i vari volti divini e sempre con la scrofa ed i maialini al roverscio...qualche ghianda aggiunta a volte.

Una frazione delle sorelle maggiori, da 0,60/ 0,70 gr.di quelle si passa qui a 0.40 circa.

Sono molto rare.

Pochi sono i collezionisti che se ne interssano...altrimenti sarebbero inacquisibili, in quanto note in pochi esemplari.

Se la numisamtica fosse una passione più diffusa...assisteremmo ad uno sconvolgimento dei valori.

Un po' come era in passato... quando i grandi collezionisti di monete classiche avevano spesso una raccolta privilegiata di frazioni greche con le siciliane in pole position.Erano capaci ed in grado di pagare una frazionemolto rara e ben conservata, più di un bel sesterzio 8che erano considerate monete comuni, si andava al mercato e sempre i campagnoli ne portavano in città..u.nitamente agli altri prodotti della terra ed al pollame e conigliame). L'emilitra di Abakainon era, per converso, introvabile.

Sto tornando indietro nel tempo...diciamo dalla fine dell'800 agli anni '50 del secolo scorso.

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... Cara Medusa, ti accontento subito e traggo dal cappello, come per magia una nuova emilitra, nuova perchè ancora non postata.

Anche questo esemplare bellissimo ... Grazie, Piakos!! Naturalmente spero la galleria di Abakainon non si esaurisca troppo in fretta... Altre varianti di scrofe e cinghiali ci aspettano! Altro che mondo campagnolo.....: ne sono davvero affascinata ... :rolleyes:

ABAKAINON...città sicula tra boschi, querce e lecci, non lontata dello stretto e non lontana da Mylai o Myle, porto privilegiato per il collegamentocon le Eolie...con Lipara, colonia Cnidia...ove la tera da coltivare era gestita i comune tra i coloni.......

Ricordiamo inoltre come Abakainon sorgesse su delle alture strategiche (il nome stesso richiamerebbe il punico Abac, elevare) dalle quali era in grado di controllare la via più breve che collegava il versante tirrenico a quello ionico….

Sicuramente dovevano essere attivi scambi commerciali anche con Naxos, come testimoniano alcuni tesoretti dell'area calcidese… Un esempio.

Tra i ritrovamenti monetari rinvenuti a Francavilla di Sicilia, centro anticamente situato nella chora di Naxos, sono state rinvenute durante scavi archeologici del 1996 soprattutto emissioni delle calcidesi Naxos, Leontinoi e Rhegion (quest'ultima gravitava pure nell'area siciliana) e di due centri indigeni quali furono Stiela e la nostra Abaceno …

In Piazza San Francesco, nello scavo dell'abitato greco è stata rinvenuta una litra di Abakainon del 430aC: l'esemplare, in cattivo stato di conservazione, presenta al D/ la testa della divinità indigena con capelli raccolti sulla nuca e al rovescio un cinghiale a sinistra; esso rappresenta una variante rispetto ai tipi conosciuti da A. Bertino ("Le emissioni monetali di Abaceno" - AIINS 20,1975). Una litra di Abaceno simile a questa è stata rinvenuta anche a Naxos (all'interno di un modesto gruzzoletto probabilmente smarrito in un momento vicino alla distruzione della città, nel 403aC) assieme a piccoli nominali dell'ultimo quarto del V sec. aC di Naxos e di Rhegion. [Fonte: Archeologia del Mediterraneo: studi in onore di Ernesto De Miro]

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Si tratta dello stesso (ammaliante ... :air_kiss:!!! ) "Giove" postato in precedenza da Piakos???

http://www.lamoneta....post__p__537875

Qui su altri esemplari con al R/ cinghiale a destra:

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Questa litra si porrebbe cronologicamente nel momento di passaggio ad un nuovo tipo di diritto con testa della divinità con capelli corti sulla nuca.

E' questa la tipologia a cui si allude nel saggio???

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Che si tratti stavolta di Dionysos ???

In ogni caso... la divinità effigiata sia col capello lungo raccolto e laureato, sia corto e selvaggio...

... mi ricorda in qualche modo gli affascinanti e assai variegati profili dell'insuperabile Dionysos di Naxos ...

Dico un'eresia???

(Confronta con la ricca galleria di Dionisi di Naxos postata in precedenza da Numa numa e da noi tutti ...)

Valeria Medusa

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Abakainon - c. 450-400 a.C : AR Litra, Divinità locale con i capelli raccolti dietro alla nuca / Cinghiale a destra, ghianda - Etnico retrogrado SNG ANS 897.

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Naxos, c. 450 a.C : AR Emilitra, (0.23g) Dionysos / Kantharos, sei globetti.

Valeria

Entrambe le frazioni da Wildwinds.com

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Naxos...Abakainon...itinerari di mezza montagna, da Mylai e da Himera, lungo la costa occidentale della Sicilia antica...poi si tagli all'interno, passando sotto Abakainon si traversano i monti Peloritani e si discende sul mare dopo Messana...verso sud la costa ionica dello stretto prosegue sino a Capo Passero. Sul percorso la dorica Siracusa: città grande e terribile...sotto le cui mura prima e nel suo porto grande infine, Atene perse la guerra del Peloponneso. Quante monete e quante storie ancora da raccontare in questa nostra discussione...temo che siamo poco oltre l'inizio...ce ne saranno ancora di cose da dire...da evocare, per noi, plendida squadra di visionari di due mondi che si compenetrano: il siculo e il Siceliota.

Ecco un altro esemplare dell'emilitra postata dalla Divina Medusa:

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Questa volta la qualità non è il massimo possibile...ma la moneta è sufficientemente rara da non permettere ampia scelta.

Da confermare l'assonanza stilistica notata (con occhio lungo ed esperto) dalla nostra Musa.

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Ciao Mimmo...grazie per il tuo contributo.

Con il tuo ultimo post...frazione in argento di Reghion (emiopbolo o emilitra) ...ci ributti tutti nello Stretto...(oggi di Messina)

Allora mi viene da pensare che ha ragione la nostra Musa...Medusa, quando annotava poco sopra...che tutto inizia e finisce da quella terribile frattura della terra...che separa due magiche terre.

Per me, innamorato di quei luoghi e della loro antica storia è un invito che non posso rifiutare.

Quindi riprendo a navigare in quelle acque perigliose con la nave di cui vedete la prora in questa interessante moneta:

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Qualcuno ha idea di che nave sia...e di chi fossero i naviganti...che la conducevano nello Stretto.

Sono in vista di Zankle....tra poco entreranno nel porto dalla forma di falce.

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