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Napoleone e famiglia


picchio

Risposte migliori

L'argento è molto curato nel ritratto, lo preferisco come rappresentazione all'oro e la firma è sempre quella di Tiolier. Come per tutte le monete dell'800 o quasi la testa sull'argento è orienta all'opposto di quanto avviene per l'oro, in questo caso a desta. E' un bel conio di rilievo, i capelli radi e spessi, proporzionato nel campo,

All'inizio del diciannovesimo secolo vi fù un notevole cambiamento che investì tutto il mondo delle monete europee.

Per centocinquant'anni i disegnatori monetali avevano mostrato una forte predilizione, quasi una passione, spesso

carica di enfasi retorica, per le elaborate decorazioni, espresse nello stile barocco, in sintonia con il linguaggio dei

poeti,dei pittori edegli scultori di quel periodo.

Questa tendenza venne abbandonata quasi all'improvviso.

Al posto delle decorazioni comparve uno stile lineare, la ricchezza di dettagli cedette il posto a qualcosa di simile

alla semplicità.

I ritratti, invece di enfatizzare il ruolo temporale dei sovrani e dei principi, appuntarono l'attenzione sulla loro

personalità.

Si attribuì più importanza al carattere, piuttosto che a l'apparato esteriore delle vesti e delle armi.

In breve l'uomo era di nuovo al centro dell'interesse.

Proprio in Francia la trasformazione dello stile monetale fù totale. Agli stravaganti ritratti di Luigi XVI,

tanto innaturali ed eccessivi da divenire quasi una convenzione stilizzata, seguirono le raffigurazioni

di Napoleone come primo console dove egli appare con classica semplicità.

Il disegnatore di questi "splendidi" ritratti fù appunto Nicolas-Pierre Tiolier, che sarebbe divenuto

poi il capo incisore della zecca di Parigi. Egli impresse ai tratti somatici di Napoleone caratteristiche

che influenzarono profondamente i contemporanei. I concetti politici dell'epoca, con il loro volgersi

verso le antiche virtù della Roma repubblicana, trovavano piena espressione nelle forme classiche.

Il ritratto di Napoleone era tagliato all'altezza del collo, nel modo che in termini tecnici si dice un

busto "coupè" nuovamente dopo un intervallo di 700 anni, l'occhio dell'osservatore è condotto,

dalle linee morbidamente incurvate della sezione del collo, verso la forza austera delle caratteristiche

del volto. La capigliatura ricade in ciocche disposte senza affettazione, quasi egli fosse un nuovo

Augusto destinato a ricreare un grande impero.

Gli occhi e la bocca sono delineati con la massima cura e vigore; e il fascino accativante che

emana dal ritratto, esattamente come accadeva a quelli di età greca e romana, è dovuto all'

osservazione acuta di tutte le caratteristiche, rese in modo emotivamente coinvolgenti,

ed esaltanti nella loro individualità.

La bellezza naturale della concezione è sottolineata dalla bravura nel conferire il giusto rapporto

proporzionale tra la testa, più grande del consueto, e l'estensione del campo.

Il linguaggio classico di Tiolier, non durò, e non poteva durare a lungo. Era frutto di un

breve, rigoroso momento politico, quando l'avventura rivoluzionaria stava cedendo il passo ad

una consapevole ricerca di una nuova autorità.

Le sue opere più tarde, che culminarono nei ritratti di Luigi Filippo, mostrarono un progressivo

distacco dalla limpida e assoluta semplicità della verosimiglianza napoleonica.

Ma egli non abbandonò mai le sue principali qualità: le sue teste continuarono ad essere

concepite in dimensioni tali da consentire uno straordinario modellato, e continuarono a

raffigurare uomini reali, con una vivida e corretta fedeltà al vero.

C.H.V. Sutherland

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aggiungo la mia

qui in inghilterra nella storiografia popolare e in quella ufficiale a Napoleone viene contrapposto l ammiraglio Nelson (non a re Giorgio) accoppiamento storicamente sbagliato visto che uno era un ammiraglio mentre l altro un imperatore.

Napoleone con la decimalizzazione spazza via anche il sistema monetario che si aveva dai tempi di carlo magno basato su libbra divisa in 20 soldi e 12 denari

inoltre la ragione per cui tutti voi in europa circolate sul lato sbagliato della strada e` dovuto a Napoleone mentre noi in Uk per far vedere che non eravamo sottoposti a napoleone decidemmo di guidare sul lato sinistro della strada.

nel periodo napoleonico poi in Uk cessa praticamente l emissione di moneta a causa delle penurie collegate alle guerre napoleoniche e si diffondono i cosidetti penny token emessi privatamente , Giorgio III perde anche il potere nei suoi domini tedeschi del Brunswick Luneburg

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Ci sarebbe da discutere su quanto asserito Sutherland, ma siamo solo al soldo e quindi ... tiriamo avanti.

Il 1807 è l'anno di transizione tra il progetto monetale e la monetazione definitiva, il tutto attraverso le uniche monete del periodo napoleonico in Italia che recano la firma degli incisori al diritto ed al rovescio. Sono il soldo, 3 centesimi e centesimo. Indicano chiaramente il maestro di zecca e direttore Luigi Manfredini ML al diritto ed il suo allievo coadiuvante, al rovescio Giuseppe Salvirch GS.

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inoltre la ragione per cui tutti voi in europa circolate sul lato sbagliato della strada e` dovuto a Napoleone mentre noi in Uk per far vedere che non eravamo sottoposti a napoleone decidemmo di guidare sul lato sinistro della strada.

Rick2 in primo luogo non siamo "noi" in Europa a guidare dal lato sbagliato della strada ma "Voi", in secondo luogo immagino il traffico di Vauxhall, Morris, Jaguar, Bentley, RR, MG, Austin Healey, a... dimenticavo le Rover ai primi dell'800 per le strade di Londra.

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la regolazione della circolazione predata l automobile

comunque hai ragione !

la prima legge l highway act e` del 1773 , la leggenda di napoleone pare sia un mito

riporto il passaggio da wikipedia

History

In 1998, archaeologists found a well-preserved track leading to a Roman quarry near Swindon, England. The grooves in the road on the left side (viewed facing down the track away from the quarry) were much deeper than those on the right side. These grooves suggest that the Romans drove on the left, at least in this particular location, since carts would exit the quarry heavily loaded, and enter it empty.[3]

Some historians, such as C. Northcote Parkinson, believed that ancient travellers on horseback generally rode on the left side of the road. As more people are right-handed, a horseman would thus be able to hold the reins with his left hand and keep his right hand free—to offer in friendship to passing riders or to defend himself with a sword, if necessary.[19]

The history of the keep-left rule could be tracked back to ancient Greece, Egypt and Rome. In retrospect, it was more widely practised than right-side traffic. Ancient Greeks, Egyptians and Romans adhered to the left side while marching their troops. If two men riding on a horseback were to start a fight, each would edge toward the left. Thus, they would be enabled to draw swords from their right and uphold a defensive position. Eventually, this turned into custom, and later, a law.[20] The keep-left rule was formally established in ancient Rome. Resulting from congestions in the city, strict traffic rules came into being. Throughout the Roman Empire rules banning wagons and chariots during the day, and wheeled traffic during the night – so as not to disturb citizens from sleep – were promulgated.[21] Thousands of pilgrims arrived to Rome forming one massive celebration of the eternal church. Pilgrims who wished to visit the city were instructed to keep to the left side of the road. By the time the Pope ordered instructions to keep left of the road, this rule was already widely used.[21] The regulation has been practised by some countries ever since.

In England, however, keeping to the left was perceived more as a custom than a rule. It was due to the increase in horse traffic by the end of the 18th century, that the British Parliament was urged to entrench the keep-left rule into a statute. By the 1771, the number of coaches rose from 300 in 1639 to 1000.[21] The first legal reference in Britain to an order for traffic to remain on the left was in 1756 with regard to London Bridge. Disobeyers would have to pay a penalty of 20 shillings.[21] Increasing demand for improvement of traffic and roads in the world of growing economy, commerce, agriculture and industry encouraged the passing of the General Highway Act in 1773 consolidating regulations of individual roads.[22] The Highway Act 1773 contained a recommendation that horse traffic should remain on the left and this is enshrined in the Highway Act 1835.[23] In the late 18th century, the shift from left to right that took place in countries such as the United States was based on teamsters' use of large freight wagons pulled by several pairs of horses. The wagons had no driver's seat, so a postilion sat on the left rear horse and held his whip in his right hand. Seated on the left, the driver preferred that other wagons pass him on the left so that he could be sure to keep clear of the wheels of oncoming wagons.[24] He did that by driving on the right side of the road.[19]

There is a popular story that Napoleon changed the rule of the road in the European countries he conquered from keep-left to keep-right. Some justifications are symbolic, such as that Napoleon himself was left- (or right-) handed, or that Britain, Napoleon's enemy, kept left. Alternatively, troops passing on the left may have been tempted to raise their right fists against each other. Forcing them to pass on the right reduced conflict. Hence, island nations such as Britain and Japan (using ships to move troops around and having less need to move them overland) continued to drive on the left. These stories have never been shown to have a factual basis and appear to be legends.[25]

Countries that became part of the British Empire adopted the British keep-left rule, although some have since changed. In Canada, the Maritime provinces and British Columbia initially drove on the left, but changed to the right to make border crossings to and from other provinces easier. Nova Scotia switched to driving on the right on 15 April 1923.

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(Riproduzione vietata)

Visto che si parla di Napoleone e famiglia..., questo Peppino (Giuseppe) avrebbe voluto prendere parola ma... non sapeva che dire. :blum:

Modificato da BiondoFlavio82
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Con l'effige di Napoleone si coniano le pezze da 40 lire, 20 lire in oro, 5 lire, 2 Lire, 1 lira, 10 soldi e 5 soldi in argento, Soldo, 3 centesimi e centesimo in rame. Da principio il bordo è in rilievo, e quinid il tondello tende ad avere una forma leggermente irregolare, poi, modificata la ghiera di contenimento il bordo è ben circolare e com la legenda in incuso.

La monetazione in rilievo esordisce nel 1807 ( ci sono varianti nella spaziatura della data e della legenda) al 1809, ma contestualmente già nel 1808 fanno apparizione i primi tipi a bordo incuso.

Dato che la monetazione del Regno d'Italia è ben nota mi soffermerò su alcune piccole varianti per tipo monetale, illustrandone, per quanto sia capace la particolarità.

Il 40 lire senza segno di zecca è frutto di una inversione assai anomala dei conii posizionati in macchina da stampa. Solitamente i conii delle monete d'oro, d'argento e di rame erano conservati separatamente, in armadi differenti con chiusure assolutamente indipendenti l'una dall'altra. Quindi è anomalo per non dire sospetto che possa accadere che vi sia stata una leggerezza tale da aver inavvertitamente montato il diritto del conio del soldo con il rovescio del 40 lire, sicchè il segno di zecca nel soldo è al rovescio ... Milano è stata espropriata della sua zecca.

Il peso coincide perfettamente con la tiratura che ha il segno di zecca, idem per il diametro e spessore. Ne furono emessi non pochi esemplari, anche se negli anni prima della grande guerra era considerata una massima rarità. Volutamente do pochi riferimenti bilbiografici, descrizione di legende e altre amenità accademiche, ci stiamo facendo una chiacchierata nel parco.

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gran bel pezzo da 90 un 120 grana del 1806, è tra il migliori che ho mai visto .... ma arriveremo anche a Pepe Botiglia come lo chiamavano in Spagna data l'innata dote di vuotarle sino all'ultima goccia.

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gran bel pezzo da 90 un 120 grana del 1806, è tra il migliori che ho mai visto .... ma arriveremo anche a Pepe Botiglia come lo chiamavano in Spagna data l'innata dote di vuotarle sino all'ultima goccia.

Pino (Giuseppe, giuseppino) ringrazia

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Archiviata la circolazione automobilistica a Londra nei primi dell'800 ed il 40 lire che in omaggio alla circolazione nel Continente guarda a sinistra, passiamo alla seconda moneta aurea per importanza, il 20 lire. Di varianti ce ne sono a iosa, le abbiamo a bordo incuso con i puntali aguzzi e sagomati, con le cifre spazia, ribattute, sovrapposte, con la coppa grande e piccola, la melagrana tonda oppure meno lineare ed infine con la stella a 5 o 6 punte, più tutte quelle che non ricordo.

Postiamo un esemplare a stella a sei punte, in realtà è il punzone della stella che si deve essere mosso generando questo strano effetto ed una seconda a 5 punte.

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Se il tipo con la stella a sei punte raramente si trova in grande conservazione, parlo di quello che i cultori della perfezione chiamerebbero Splendido, il tipo stella standard si trova con più facilità, anche se oggi per la rgrande richesta di marenghi si fa più fatica a reperirle e quando si trovano .... anche in questo caso non le regalano.

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Con l'oro è tutto; ci sarebbe da scrivere un saggio, dato che l'hanno già fatto e meglio di me, evito il confronto eeeeh rivolgiamo l'attenzione all'argento. La moneta principe è il 5 lire, lo scudo come è in uso chiamarlo nell'800 (quando ero giovane e con i capelli erano le 5.000 lire ... bei tempi). Scelgo lo scudo che non è di Napoleone ma di Francesco I restaurato a Milano.

Si perchè se Napoleone perde a Waterloo e truffaldinamente caricato armi e bagli sul bastimento e trasferito su uno scoglio in mezzo all'oceano (ed aggiungo assassinato ... ma anche questa è un'altra storia), le sue monete sopravvivono e colmo della sorte sono emesse dal suocero autriaco, con l'effige del francese per far fronte alla mancanza di circolante.

Per questa ragione il 1814 si trova facilmente in bella conservazione, è stato coniato sino al 1820, e lungamente tesaurizzato.

Un' esempio ? questo esemplare con tanto di cartellino degli anni '20 che è sempre rimasto in casa.

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Sarà ma un 1806 Napoli come quello di Biondo Flavio è merce ben più rara del mio 1814 intonso, mai circolato, stato zecca, conservazione eccezionale, fondi a specchio, flanbrunì, nuovo come il conio l'ha fatto un mattino d'aprile del 1815, tenuto via dal bisnonno del mio biszio!

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S'impone che dopo al 5 lire si parli del 2 lire, non ho molte idee. ... I due lire sono piuttosto regolari e "anonimi" nella monetazione di Napoleone, poche variazioni sul tema, nessun errore di legenda, ne aneddoti interessanti, l'unica anomalia di rilievo le correzioni di conio. Si dice che una grande quantità di conii per mezzo di mezzo di matrici (possibile grazie all'introduzione delle nuove macchine di zecca) fosse stata approntata nel 1809 e poi corretti negli anni successivi con la ripunzonatura del millesimo finale.

In questo esemplare si nota al diritto la correzione delle due cifre finali 10 sovrascritte al 09.

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La lira c'è n'è una che tutti conoscono ... quella di NATOLEONE ..

...post-682-0-70612600-1334997401_thumb.jpg...

Scusate ne posto solo una parte, purtroppo c'è il malvezzo su certe immagini di rapinarle e pubblicarle come inserzioni o su cataloghi, dato che non ho voglia di fare a pugni con la maleducazione della gente mi limito a porzionare questa moneta ... cult, se poi viene dalla collezione dè Felissent lotto 72 vendita Clerici del 1914 è proprio autentica, già perchè di queste farlocche ne ho viste più di una.

Non so quante ne siano state battute se 32 pezzi o come più plausibile un centinaio almeno. Se è vero che Manfredini ci rimise il posto per questa bravata, se fu lui a modificare il conio o ... qualcun altro per fargli le scarpe, certo che tanta saggezza in quella parola ...

Sugli IMPERARORE ed IMPERAPORE non mi esprimo, oggi non ho una gran vena polemica.

La giornata è splendia, c'è il sole, l'aria è fresca ... potrebbero venirmi dei pensieri ... così stasera ho qualcosa da scrivere !

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Il primo pensiero è che il 15 soldi del 1810 non esiste .... bella scoperta però è una moneta leggendaria, classificata, riportata in cataloghi e pubblicazioni sino agli anni '70.

Pagani prima edizione è il n. 141, e riferimento il CNI 73; anche nell'edizione del 1982 è ancora presente al n. 50. quindi si presume che la moneta fosse nella collezione Reale, ma così non è. Il 15 soldi è classificato dallo Gnecchi monete di Milano, quindi i compilatori del CNI non l'hanno mai vista. Gnecchi da come riferimento Millin - Tav LVI N. 342 - Mazzuchelli - Argento Lomb. Tavola VII,n.4 ed esistente nella collezione Gnecchi. Allora si guarda sul catalogo della vendita della collezione Gnecchi. Milano fu venduta nella seconda parte il 20 maggio del 1902 a Francoforte da parte della casa L. & L. Hamburger. Lotto 3248, 15 soldi 1808, 9, 14 Gn. 57,58, 60 . Per la cronaca il lotto fu scondizionato il 15 soldi 1808 + 1809 fecero 8 marchi ed il 1814 fu aggiudicato a 5 marchi, quindi su un errore di compliazione siano andati avanti a cercare per anni una moneta che era solo immaginata. Il 15 soldi 1810 l'ho avuto ... falso, era un 1814 ribulinato, un lavoro di tanti anni fa, prima della fotografia digitale ... bella patina scura, moneta quasi splendida, fatta davvero bene, tanto che non me ne accorsi (ma a quei tempi non distinguevo un cavallo da un'autobotte numismaticamente parlando), fu il venditore stesso, un collezionista a farmi notare la falsità. (se prendete il Crippa 4 volume in nota al 34/C è riportato più o meno quello che ho appena scritto - non so se avesse visto anche lui il mio stesso esemplare, i tempi coincidono abbastanza). Probabilmente ero giovane e non ha affondato la lama o più semplicemente erano altri tempi.

Gli anni di coniazione sono solo 3 quindi : 1808 , 1809, 1814 ed è battuta solo nella zecca di Milano.

Il primo anno furono emessi 37.771 esemplari dalle tirature ufficiali ed infatti è una moneta che si vede nelle collezioni tipologiche; nel 1809 14.858 e questa invece è rara davvero, non un un R4 ma quasi per intenderci e poi la bufala del 1814 con un'emissione di soli 371.

Ma noi lamonetiani approfondiamio e leggiamo che la moneta al pari di tutto l'argento è stato batutto anche dagli austriaci e probabilmente quante ne sono state emesse in realtà nessuno lo sa. Personalmente la considero appena più rara del 1808, con il vantaggio ch esi trova più facilmente in conservazione SPE (come le chiama un amico mio, grande numismatico) SPE per SPECIALE.

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Il 10 ed il 5 soldi li bypassiamo, sono uguali al 15 rimangono le stesse monete solo più piccole. In questo caso la moneta misteriosa, per compilazione del CNI è il 5 soldi con le stellette in rilievo che non ho mai visto e che dubito fortemente esista.

Soldo che moneta fantastica, era la moneta corrente per tutti i giorni, era l'unità di conto del commercio spicciolo, di tutti i giorni, ed ancora oggi la ricchezza si misura in soldi ! ... ma quanti soldi hai ? In quanti modi di dire compaiono i soldi, per non parlare dei soldati che non esisterebbero senza i soldi (non che sarebbe stato un male),

Bon, Napoleone ed i soldi sono un continuo di cambiamenti; tempo fa è stato scritto su panorama numismatico la progessione del soldo durante il regno d'Italia, quindi ancora una volta hanno scritto più accuratamente e meglio di quanto non possa fare io.

Sino ad ora abbiamo visto monete del Manfredini, ma come detto nell'inciso relativa alla lira di NaToleone nel 1810 viene dimissionato e relegato a ruolo secondario in zecca. Oltre alla Lira aveva manifestato la sua avversione politica con una medaglia dell'Encelado dove Napoleone schiaccia l'Europa, Chiaro che la cosa non potesse essere gradita a Versailles.

Morale, al posto del Luigi arriva il Girolamo (l'articolo prima del nome è un tipico lombardismo cui noi altri milanesi facciamo ampio uso).

Girolamo Vassallo subentra a Manfredini alla fine del 1810, e lo sostituisce nei conii al diritto dei conii dei pezzi di rame; infatti, abbaimo una rappresentazione di Napoleone inedita. La testa è maggiormente allungata, i capelli più spessi, ed un ghigno in volto.

Francamente non è un ritratto che mi piaccia, anzi, preferivo lo stile plastico del Manfredini ... Salwrich avrà pensato tra se e se :"se era per farlo così ... ero buono anch'io !"

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Per il 3 centesimi torniamo alla monetazione del Manfredini, così abbiamo un confronto diretto con il conio del soldo post 1810.

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e chiudiamo con il promo centesimo del 1807 sempre ad opera del Manfredini.

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E con questo per il Regno d'Italia è tutto.

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Ci rimane una sorella, tre fratelli ed un cognato. Andando per millesimo, e non per effettiva estrazione Elisa ha come primo anno il 1805; mentre la prima emissione di Murat è del 1806 per il Ducato di Berg, l'anno successivo conia come GranDuca di Berg e Cleve, nel 1809 inizia le emissioni da Napoli sino al 1815. Giuseppe anch'egli da Napoli tra il 1806 e 1808, quindi come re di spagna dal 1808 al 1813. Luigi solo in Olanda dal 1806 al 1810, ma la sua testa appare l'anno successivo il 1807. Gerolamo Napoleone inizia nel 1807 e termina le emissioni nel 1813. Ummm .... direi di iniziare da quest'ultimo per varie ragioni, E' una monetazione che in Italia si vede poco, e solitamente sempre le stesse tipologie di monete, è molto complessa ed ha portato avanti contemporaneamente la monetazione decimale imposta dal fratello e quella in uso nella diversità dei territori che costituivano il regno di Westfalia. Coesistevano al tempo stesso il taglio di convenzione da 20 fiorini ed il taglio di Lipsia da 18 fiorini a Brunswick e nell'Hannover. In Germania furono utilizzate tre zecche, quella di Clausthal, Cassel e Brunswick per l'appunto. In aggiunta la maggior parte dei conii per il sitema decimale furono approntati a Parigi ed inviati in Germania per la coniazione, ma in parte fu trasportato solo il prodotto finito mantenendo la produzione in Francia.

Gerolamo Napoleone nato nel 1784 ed incoronato re di Westfalia nel 1807 a soli 23 anni, si era già sposato nel 1803 in America con Elisabeth Patterson, non ci stava male anzi avevano un figlio ma la cosa non rientrava nei piani di Napoleone che pretendeva legami di sangue della sua famiglia con tutte le maggiori casate d'Europa per affermare uno status regale che la nascita gli aveva negato.

Quindi nel 1807, il 18 di agosto dopo aver divorziato sposa la principessa Caterina di Wurtemberg figlia del re da cui avrà tre figli. Non ha mai avuto un rapporto facile con Napoleone di cui mal sopportova le intemperanze ma ne riconosceva la piena autorità. Dopo la sconfitta a Lipsia nell'ottobre del 1813, abbandona il reame, ritorna in Francia, partecipa a Ligny e Waterloo, e dopo la caduta dell'Impero rientra in Germania con il titolo di Duca di Montfort. Trascorre un breve periodo in Italia prima di far rientro in Francia nel 1847. Quando Luigi Napoleone, suo nipote sale al trono viene designato come successore. Muore nel 1860 e le sue ceneri riposano agli Invalidi.

Dovessimo fare uno studio approfondito e completo la monetazione di HN ci porterebbe via metà libro, fortunatamente per me si tratta solo di una breve carrelalta di ritratti dell'imperial famiglia Bonaparte, e fortunatamente su HN c'è tanta materia cui attingere.

Zecca di Kassel = C per Cassel

Limitiamo il nostro interesse alle monete che recano l'efige del sovrano, per fortuna, ed evitiamo la costosissima ed affascinante tallero con lo stemma (rintracciabile su Coin Archive, ne ricordo uno venduto nella collezione Kohlmoos MuM 91).

Il primo ed unico incontro, per Kassel, lo facciamo con il tallero di convenzione. La moneta è emessa tra il 1810 ed il 1813. A seconda degli anni la testa è grande o piccola ma di recente ho acquistato un tallero con la testa media per il 1811 che risulterebbe non essere censito. Il testo di riferimento è lo Jaeger anche se un relativametne datato è chiaro e con note esplicative, VG per tutta la monetazione Napoleonica direi che l'equivalente del nostro Pagani ma a differenza di questi ha note storiche in francese e valutazioni (del 1946). Infine l'AKS che fa le veci tedesche del Gigante. Mettendo assieme tutti questi testi si ha un quadro abbastanza dettagliato delle rarità e delle stime.

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Due francesismi che, un buon addetto alle pubbliche relazioni, gli avrebbe fatto notare la poca grazia nel ricordarle.

La legenda al rovescio termina con FR. PR. che sta per franzosischer prinz, considerato che gli erano "zompati in casa" nel 1807 e che queste definizioni erano un retaggio '600esco poteva lasciar stare, in più la legenda è in tesedco ma la zecca è C per Kassel. Sugli spezzati che non vedremo in quanto non hanno l'effige del sovrano per la monetazone di Kassel compare una F per Dieter Henrich Fulda, direttore dal 1783 al 1831.

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La seconda zecca in questione è Clausthal che come Kassel ha segno di zecca C. Come si fa a sapere se una moneta coniata a Kassel o Clausthal ? Si compra lo Jaeger e si guarda. A parte il tallero prima illustrato il resto del battuto è per Clausthal (metodo ponderale di convenzione da 20 fiorini).

Gerolamo Napoleone appare a Clausthal sulle monete da 2/3 di tallero, dal tallero, ed in oro per le emissioni da X talleri e V talleri. La parte più varia è il 2/3 di tallero che è emesso negli anni 1808, 1809, e 1810; anche in questo caso esiste una moneta inesitente ma riportate nel corso degli anni da più o meno tutta la bibliografia ufficiale, e sono di recente vienne messa in dubbio la sua effettiva produzione.

I° Tipo

Gerolamo Napoleone è raffigurato con la testa nuda a sinistra, ed in basso nel giro il segno di C. - la legenda da destra HIERONYMUS NAPOLEON. ed è emesssa per il 1808 e 1810 ma di quest'ultima emissione, se mai avvenuta non c'è traccia nel mondo numismatico. Manca in tutte le collezioni pubbliche e private e non è mai comparsa in nessun catalogo d'asta. Al rovescio troneggia in valore a tutto campo, e nel giro su due righe KOENIG VON WESTPHALEN. F.P. // N.D. REICHS FUSS FEIN SILBER

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II° Tipo è simile al primo ma la legenda la legenda da sinistra HIERONYMUS NAPOLEON. ed è emesssa per il 1809 e 1810 Al rovescio troneggia in valore a tutto campo, come nel tipo precedente.

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Nel 1811 viene sostituito il tipo a testa nuda, di esecuzione quasi infantile, decisamnte un soggetto poco gradevole e molto tedesco nell'esecuzione con un'immagine più aggraziata dell'imperatore. Il conio non è firmato, ma la testa laureata ricorda l'emissione per Kassel del tallero.

Clausthal batteva sul piede di Lipsia (12 talleri per Marco fine) ed infatti lo troviamo chiaramente riportato nella legenda della moneta del 2/3 di tallero di III° tipo, qui illustrato a sinistra della testa di HN. Dato che furono utilizzati più conii al diritto ed al rovescio ci sono numerose varianti, nei punti, dimensioni dei caratteri, testa di HN. Al rovescio troneggia in valore a tutto campo, e nel giro su due righe KOENIG VON WESTPHALEN. F.P. // N.D. LEIPZIGER FUSS FEIN SILBER mentre al diritto si conferma la legenda HIERONYMUS NAPOLEON ed in basso la C puntata di Clausthal.

Sul fatto che in 2/3 di tallero di IV° tipo sia stato battuto a Clausthal direi non ci siano dubbi, più in grande non potevano scriverlo ! E' altrimenti detto "delle miniere" infatti il GLUCK AUF era il saluto, gli auguri tipici delle miniere per la visita della coppia reale alla miniere nell'agosto del 1811. Anche in questo caso ci sono almeno due varianti al diritto ed altrettnte al rovescio nei rami che compongono la corona di alloro e bacche. Di questa emissione esiste un multiplo moneta/medaglia del peso in oro di ducati ducati o 8 luigi d'oro. Personalmente sono propenso a considerarla una medaglia, non era destinata alla circolazione.

Non sono monete costose, si trovano spesso in bella conservazione e non le considererei rare a meno di non cercare una determinata emissione o variante.

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Modificato da picchio
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