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L'armata s'agapò


petronius arbiter

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Con questa espressione che in greco significa “ti amo”, la propaganda inglese apostrofava le nostre truppe di occupazione, “tutte intente a sedurre le donne del luogo, prese per fame”.

“L’armata s’agapò” è anche il titolo di un film mancato, che avrebbe voluto raccontare la nostra campagna di Grecia, dal tragico attacco dell'ottobre 1940 sui monti dell'Albania, alla conquista farsesca di Atene al seguito delle truppe della Wehrmacht, all'occupazione di un paese in preda alla fame e alla miseria. Il film, nato da un’idea di Renzo Renzi nel 1953, non si fece mai, i tempi non erano ancora maturi per una riflessione su quella che era stata la nostra partecipazione alla guerra, in Grecia come altrove.

Si girò invece, nel 1991, “Mediterraneo” film di Gabriele Salvatores premiato con l’Oscar, che racconta in forma di commedia (anche "L'armata s'agapò" avrebbe dovuto essere una commedia, ma con finale tragico) le (dis)avventure di un manipolo di soldati italiani dimenticati dalla guerra su un'isola dell'Egeo.

Del film è rimasta famosa, quasi proverbiale, una frase:

“Italiani, greci...una faccia, una razza”
 

Purtroppo non sempre ci riconoscemmo uguali, e benché non avessimo quasi mai seguito l'esempio barbaricamente terroristico dei tedeschi, ogni tanto anche noi fucilavamo qualche ostaggio, per rappresaglia ad attentati da parte dei partigiani greci.

Anche dal punto di vista monetario, non trattammo i greci propriamente come fratelli. Come ogni nazione occupante, non ci facemmo scrupolo di stampare una moneta d’occupazione con la quale, a costo zero per noi, compravamo tutto quel (poco) che la Grecia poteva offrire, donne comprese.
I greci a loro volta, per pagare gli esosi rimborsi di guerra richiesti soprattutto dai tedeschi, non trovarono di meglio che stampare tonnellate di cartamoneta, dal valore nominale sempre più alto, con l'ovvia conseguenza di alimentare un’inflazione sempre più devastante. Subito dopo la fine della guerra si conteranno biglietti dal facciale di miliardi di dracme.

Di tutta questa massa monetaria cartacea, la nostra, la loro, quella tedesca e quella dei partigiani e degli inglesi, circolante in Grecia dal 1940 al 1945, si racconterà in questa discussione, che mi auguro possa interessarvi, e per la quale, come al solito, ogni contributo sarà massimamente gradito.

petronius :)

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La Grecia a cui Mussolini si prepara a "spezzare le reni" nell'ottobre del 1940, è un paese che solo da pochi anni ha ripristinato la monarchia, richiamando sul trono nel 1935, a seguito di un colpo di stato militare, Re Giorgio II, che era stato cacciato dal paese dopo l'instaurazione della Repubblica nel 1924.

Il potere è gestito da una diarchia, simile a quella italiana. A Re Giorgio si affianca il Primo Ministro, Joannis Metaxas: li vediamo entrambi nelle foto.

Metaxas, pur avendo modellato il proprio regime sulla base degli altri governi autoritari contemporanei, soprattutto sul regime fascista italiano, proibendo l'esistenza dei partiti politici, arrestando comunisti, vietando gli scioperi come attività criminali e introducendo una diffusa censura di tutti i media, non nasconde una certa simpatia per gli inglesi, che vede come naturali alleati nel Mediterraneo, dove la loro flotta era una forza preponderante, mentre le mire espansionistiche di Mussolini erano una chiara minaccia per la Grecia.

L'anglofilia di Metaxas è condivisa da Giorgio II, che ha in comune col suo Primo Ministro un'altra importante convinzione...la Grecia deve rimanere neutrale nel conflitto scatenato dalla Germania nazista.

Su quest'ultimo punto, anche Hitler è d'accordo. Il Führer non ha alcun interesse a intervenire nell'area balcanica che, secondo lui, non deve essere toccata nei suoi equilibri interni filo-tedeschi e filo-italiani. L'area è troppo preziosa per la Germania in vista della futura guerra all'Unione Sovietica per essere sconvolta da un conflitto.

Ma l'iniziativa di Mussolini, che ha bisogno di un successo da gettare con clamore sul tavolo di un'opinione pubblica interna che, dopo la magra figura fatta in Francia e il fallimento dell'offensiva di Graziani in Libia, incomincia già a essere stanca di una guerra che, si è capito, non sarà quella passeggiata fulminea pronosticata dalla propaganda, manda all'aria le buone intenzioni tanto dei greci quanto dei tedeschi, che a un certo punto non potranno fare a meno di intervenire per impedire che l'importante alleato italiano venga ricacciato su quei monti albanesi che aveva disceso con orgogliosa sicurezza.

petronius :)

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E' grazie all'intervento germanico che il nostro esercito, male armato, male equipaggiato, e peggio comandato, riuscirà a sbloccare la situazione e ad avere infine ragione di un esercito greco molto più preparato (e motivato) del previsto, e che aveva ricevuto nel frattempo l'aiuto concreto dei britannici.

Entrando in Grecia dalla Jugoslavia, occupata in pochi giorni ai primi di aprile del 1941, i tedeschi hanno in breve ragione della resistenza dei greci e degli inglesi che riescono però, come a Dunkerque, a mettere in salvo via mare 45.000 dei 60.000 uomini di cui si componeva il loro corpo di spedizione.

Il 28 aprile 1941 la bandiera con la croce uncinata sventola sul Partenone <_< il 23 Re Giorgio e la sua famiglia avevano già lasciato la Grecia continentale diretti a Creta e da lì in Egitto, e poi in Inghilterra.

Tra i provvedimenti presi dal governo greco per contrastare in ogni modo gli occupanti italo-tedeschi, c'era stato anche quello di annullare, forandole, le banconote della Banca di Grecia (TΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛAΔΟΣ ) allora in corso.

Parte di queste banconote saranno poi rimesse in circolo, ma nell'immediato si viene a creare una grave mancanza di circolante, tanto più che italiani e tedeschi stanno già litigando su chi abbia il diritto di emettere una propria valuta di occupazione.

Alla fine, gli italiani sforneranno le banconote della Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia, e i tedeschi utilizzeranno i biglietti della Reichskreditkassen già in uso in mezza Europa ma, prima di questi, per assicurare le necessità più immediate, metteranno in corso legale i biglietti per uso interno della Wehrmacht (l'equivalente tedesco dei Military Payment Certificates inglesi e americani) da 1 a 50 reichspfennig, obliterati al retro, che è in bianco, con un doppio timbro, tedesco e italiano.

Ecco il biglietto da 1...

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...e quello da 5 reichspfennig

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Questi biglietti vengono dal benemerito sito di Ron Wise :) li ho anch'io in collezione, ma senza obliterazione, per il normale uso dei soldati tedeschi.

Nel prosieguo della discussione, ove non diversamente indicato, tutti i biglietti dovranno invece intendersi della mia collezione.

petronius oo)

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Sicuramente molto rari perche non l'ho nemmeno mai visti in vendita?! Oltretutto credo bisogna saper riconoscere bene i timbri,l'unica differenza dagli altri (credo sempre) molto più comuni?

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Sicuramente sono molto più rari di quelli senza timbro, dove gli unici di un certo peso economico sono quello da 1 reichspfennig di prima emissione (il più raro di tutti, diverso da quello in foto) e il taglio più alto da 2 marchi.

Per dare un'idea della differenza di valore, il catalogo di cartamoneta tedesca valuta 5 euro il biglietto da 5 reichspfennig in FDS, mentre lo stesso con i timbri, come quello che ho mostrato, sta a 150 euro.

Quanto ai timbri, vale lo stesso discorso di tutti i biglietti del genere, come quelli del Montenegro con "VERIFICATO" o quelli dannunziani di Fiume. Poichè falsificare un timbro è molto più facile che falsificare una banconota, vanno acquistati solo da persone di assoluta esperienza e fiducia.

petronius :)

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ΕΛΛΗΝΙΚΗ ΠΟΛΙΤΕΙΑ

Italiani e tedeschi si suddividono le zone di influenza, con un Comando italiano ad Atene e uno tedesco a Salonicco. Ma i tedeschi chiedono, e ottengono, di insediare una loro rappresentanza anche nella capitale.

Tra le poche cose che i due fanno di comune accordo, c'è l'insediamento, il 30 aprile 1941, di un governo collaborazionista, presieduto dal generale Georgios Tsolakoglu.

Tsolakoglu era un generale dell'esercito greco che, dopo l'entrata nel conflitto dei tedeschi, ritenendo inutile continuare ad opporsi alle soverchianti forze nemiche, insieme ad altri ufficiali decideva di arrendersi inviando un messaggio al comandandante della brigata Leibstandarte SS Adolf Hitler.

Nonostante gli ordini contrari da parte del comandante in capo delle forze armate greche Alexandros Papagos, il 20 aprile 1941, a Larissa, Tsolakoglu firmava la resa incondizionata. In cambio riceveva la presidenza del neonato governo collaborazionista.

Deposto il 2 dicembre 1942 per essere sostituito da Konstantinos Logothepoulos, dopo la liberazione della Grecia viene arrestato e condannato a morte da un tribunale speciale ma la sua pena è commutata in ergastolo. Muore di leucemia nel 1948, ancora in carcere.

Tra i primi provvedimenti in campo monetario presi dal governo di Tsolakoglu, c'è l'emissione di una serie di Biglietti di Stato, datati 18 giugno 1941, che dovevano servire in sostituzione della moneta metallica, e che si segnalano per la dizione "Stato di Grecia" (ΕΛΛΗΝΙΚΗ ΠΟΛΙΤΕΙΑ) e non più "Regno di Grecia" (ΒΑΣΙΛΕΙΟΝ ΤΗΣ ΕΛΛAΔΟΣ) come era stato in precedenza.

Vengono dunque stampati biglietti da 50 lepta, 1 dracma

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2 dracme...

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Altra decisione del governo collaborazionista, in attesa di riprendere le emissioni della Banca di Grecia, e che italiani e tedeschi si mettano d'accordo sulla valuta di occupazione, è quella di rimettere in corso una parte delle banconote già precedentemente ritirate, annullate e pronte per il macero.

Sono banconote oggi di una certa rarità, e disponibili solitamente solo in conservazione molto bassa. Il web ci offre la foto, solo del retro, di un biglietto da 1.000 dracme del 1926 con fori di annullo.

petronius :)

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Sono banconote oggi di una certa rarità, e disponibili solitamente solo in conservazione molto bassa. Il web ci offre la foto, solo del retro, di un biglietto da 1.000 dracme del 1926 con fori di annullo.

La banconota completa, obliterata e timbrata dalla filiale di Kavala (località marinara a nord di Salonicco)

La trovai in un mucchio di banconote greche a Veronafil dello scorso maggio, la comprai solo perché il timbro mi incuriosiva

Ho anche la banconota originaria senza obliterazione

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Modificato da apulian
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Grazie apulian :)

Ad avere sia il timbro che i fori sono in effetti le banconote delle filiali periferiche, mentre quelle con i soli fori si ritiene siano della sede di Atene. Queste banconote restarono in circolazione per circa un anno, e furono ritirate il 1° aprile 1942 in cambio delle nuove emissioni che nel frattempo la Banca di Grecia aveva ricominciato ad emettere.

ΒΑΣΙΛΕΙΟΝ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ

Meritano almeno una breve citazione i Biglietti di Stato del "Regno di Grecia" (ΒΑΣΙΛΕΙΟΝ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ) emessi una prima volta nel 1917-1920, poi soppressi durante il periodo repubblicano, e riesumati nell'aprile 1940 (su decreto del dicembre 1939) per essere di nuovo sostituiti dopo pochi mesi dai biglietti già visti dello "Stato di Grecia".

Ne parliamo qui una prima volta, ma li ritroveremo più avanti, perchè saranno le prime emissioni post-inflazionistiche dopo la fine della guerra.

Nel 1940, due sono i tagli prodotti, quello da 10 dracme....

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...e quello da 20 dracme, che ha al fronte il ritratto di Poseidone, ripreso da un'antica moneta (su quello da 10 dracme c'è Demetra) e al retro le rovine del Partenone.

Si inaugura con questi biglietti una tendenza che sarà propria di molte emissioni della Banca di Grecia fino alla fine della guerra, quella di far rivivere sulle banconote l'antico e glorioso passato storico-artistico, ma anche mitologico, della nazione. Ecco allora che a Demetra e Poseidone faranno seguito Zeus e Atena, e alle rovine del Partenone si affiancheranno quelle del tempo di Egina e la Nike di Samotracia (se qualcuno legge "Naike", come le scarpe, si consideri bannato dal forum :diablo:). E non mancheranno, come vediamo anche in questa serie di Biglietti di Stato, le antiche monete, dal decadramma della ninfa Arethusa al tetradramma di Atene con la civetta.

petronius oo)

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Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia

Gli italiani avevano predisposto la produzione di buoni di occupazione, emessi da una fantomatica Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia e stampati dal Poligrafico di Roma nei valori a 5 a 5.000 dracme, con testo bilingue italiano e greco.

Ma i tedeschi pretendono di utilizzare i loro Reichskreditkasenschein, buoni per ogni occasione, tanto che erano già stati usati in tutti i paesi precedentemente occupati.

In previsione di una lunga occupazione, e forse anche per acquisire una supremazia finanziaria, mentre le trattative tra i due alleati sono ancora in corso, l'Italia decide di stampare anche i buoni da 10.000 e 20.000 dracme.

Alla fine, ognuno rimane sulle sue posizioni, e così entrano in circolazione tanto i biglietti tedeschi che quelli della Cassa Mediterranea, che iniziano a circolare il 15 giugno 1941 nelle isole Ionie, nei tagli fino a 5.000 dracme, e 10 giorni dopo arrivano ad Atene, anche nei tagli da 10.000 e 20.000 dracme.

Il cambio viene fissato in 8 dracme per una lira, mentre i tedeschi chiedono 60 dracme per 1 marco.

Come nota Guido Crapanzano in Soldi d'Italia, più realistico, probabilmente, sarebbe stato il cambio fissato già dal 18 maggio nell'isola di Samo, dal governatore Ettore Bastica, di 6,25 dracme per 100 lire, pari a 16 dracme per lira, ma ancora una volta il nostro Comando aveva dovuto piegarsi ai tedeschi, che avevano già fissato il rapporto di cambio con il marco, e adattarlo di conseguenza, per non penalizzare troppo la nostra valuta rispetto a quella dell'alleato.

I buoni della Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia, nei tagli minori fino a 100 dracme hanno al fronte una testa di Apollo, e due diversi tipi di rovescio, i tagli più alti, da 500 a 20.000, sostituiscono la testa di Apollo con quella del David di Michelangelo, e hanno un retro comune.

petronius :)

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Tutti i tagli sono filigranati.

Il biglietto da 5 dracme ha in filigrana il numero 5. Quelli da 10, 50 e 100 dracme, rombi entro ovali. I tagli più alti, da 500 a 20.000 dracme, la testa filigranata di Atena nell'ovale.

Il biglietto da 50 dracme ha spighe di grano al rovescio, come quello da 5 dracme...

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Il 22/11/2012 at 19:07, petronius arbiter dice:

Alla fine, ognuno rimane sulle sue posizioni, e così entrano in circolazione tanto i biglietti tedeschi che quelli della Cassa Mediterranea

La doppia circolazione, però, funziona poco e male. La mancanza di un controllo unificato rende problematica l'amministrazione finanziaria e così dopo poco più di un mese dalla messa in circolazione dei buoni della Cassa, ai primi di agosto italiani e tedeschi si ritrovano di nuovo intorno a un tavolo per risolvere la questione.

Il 5 agosto raggiungono un accordo che prevede la cessazione dell'immissione in circolazione dei buoni di occupazione, che dovranno essere sostituiti da dracme fornite dalla Banca di Grecia in ragione di un miliardo e mezzo al mese per ogni occupante. Stabiliscono anche che i buoni circolanti fino a quel momento debbano essere rimborsati, sempre dalla stessa Banca di Grecia.

Ma quando si tratta di stabilire l'ammontare dei buoni in circolazione, tedeschi e italiani giocano al rilancio sulla pelle dei greci.

Gli italiani sapevano che i tedeschi avevano introdotto marchi d'occupazione per l'equivalente di 4 miliardi di dracme, mentre i nostri buoni ammontavano a non più di un miliardo e mezzo. Per evitare di ottenere un rimborso inferiore a quello dei tedeschi, lasciamo che siano quest'ultimi a dichiarare per primi le loro richieste, che ammontano a 5 miliardi di dracme, uno in più del valore effettivo, e poi richiediamo la stessa cifra, che i tedeschi accettano senza discutere...tanto saranno i greci a pagare.

Nella foto, il biglietto da 500 dracme, con la testa del David di Michelangelo al fronte, accoppiato a un retro quanto mai anonimo. Tutti i biglietti da 500 a 20.000 dracme (l'unico mancante nella mia collezione) sono uguali, anche nelle dimensioni (con minime differenze), l'unica variante è il colore.

petronius :)

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Poichè abbiamo dichiarato una cifra di molto superiore al reale, tanto vale, finchè ne abbiamo l'opportunità, immettere nella circolazione qualche altro miliardo di buoni.

Così, nonostante la Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia venga ufficialmente chiusa il 18 agosto 1941, facciamo pervenire alle banche italiane che operano in Grecia e a Rodi centinaia di milioni di dracme in buoni della Cassa stessa.

Le banche e i comandi militari, si legge in una nota del Ministero delle Finanze del 19 agosto, "potranno continuare a erogarli ma con riservatezza assoluta, alternandoli con dracme avute dalla Banca di Grecia, e ciò per non dare l'impressione che si voglia continuare a emettere anche dopo la chiusura della Cassa."

petronius oo)

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La circolazione dei buoni della Cassa Mediterranea viene sospesa dal 22 aprile 1942, ma poichè non viene diramata una specifica normativa di demonetizzazione, di fatto continuano a circolare fino a dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, quando le banche greche incominciano a rifiutarne il cambio.

Allego il buono da 10.000 dracme, che completa la mia collezione. Se qualcuno avesse da aggiungere quello da 20.000, o anche altri esemplari dei tagli minori, si faccia pure avanti :)

petronius oo)

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complimenti, molto ma molto interessantissimo! Oggi a veronafil ho provato a cercare qualche banconota reichspfenning, giusto per curiosità, ma non ne ho viste nemmeno l'ombra, o non sono riuscito a trovarle..

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ΤΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ - 1941

L'unico modo che la Banca di Grecia (ΤΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ) poteva adottare per pagare gli esosi rimborsi richiesti dagli occupanti, era quello di stampare cartamoneta.

Incomincia il 10 luglio luglio 1941, con un nuovo taglio da 100 dracme che mostra al retro la bella chiesa di Kapnikarea una delle più antiche di Atene.

Va precisato che, nel conto dei rimborsi, i tedeschi includono anche le spese per i lavori per opere di difesa, strade, porti, aeroporti, caserme e, pur avendo truppe che numericamente sono circa la metà delle nostre, pretendono i 3/4 dell'indennità.

Dall'agosto 1941 all'ottobre 1942, i loro rimborsi ammonteranno a 118 miliardi di dracme, contro i 38 miliardi richiesti dagli italiani.

petronius oo)

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Il 1° ottobre 1941 è la volta di una nuova banconota da 1.000 dracme, che ha al fronte il ritratto di Alessando Magno, ripreso dalle sue monete.

In questo 1941, nonostante la situazione economica della Grecia sia già molto critica, l'inflazione non ha ancora dispiegato i suoi effetti peggiori.

Per cercare di arginarli, nell'agosto 1942 gli italiani propongono di rinunciare all'indennità di guerra, ma i tedeschi da quest'orecchio sono sordi, anzi danno un'ulteriore spinta al'inflazione acquistando al mercato nero, a qualsiasi prezzo, tutte le merci che desiderano, anche per uso voluttuario.

Tutto questo mentre i greci vendono perfino le maniglie delle porte (Ciano annota "anche le figlie", su questo ritorneremo) per sopravvivere <_<

petronius oo)

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Molto interessante, anche se si parla di un'epoca oscura della storia europea che è meglio non dimenticare. Specialmente da parte di chi approfittando delle difficoltà di questi anni polemizza in continuazione contro l' "inutilità" della Comunità europea, forse pensando che il periodo di prosperità e pace che viviamo (crisi mondiali permettendo, specifichiamo) sia una gentile concessione dello spirito santo.

Interessanti soprattutto le banconote naziste d'occupazione con i timbri, non ne ho mai viste dal vero...

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L'armata s'agapò

...i greci vendono perfino le maniglie delle porte (Ciano annota "anche le figlie"...) per sopravvivere <_<

E' in questo frangente che i nostri soldati meritano dagli inglesi il poco eroico nomignolo di "armata s'agapò" perchè secondo loro le nostre truppe sono "tutte intente a sedurre le donne del luogo, prese per fame".

Di questo avrebbe dovuto parlare il film del 1953, mai girato, che il regista Renzo Renzi, già sottotenente in Grecia durante l'occupazione, aveva pensato di intitolare così. Cito alcuni passi relativi alla sua esperienza, tratti da "Si ammazza troppo poco - I crimini di guerra italiani 1940-1943" di Gianni Oliva:

"La chiave di lettura di Renzi è netta: di fronte ad una guerra imperiale che non capiscono, nella situazione grottesca di falsi vincitori, comandati da giovani ufficiali imbevuti di retorica nazionalista che li accusano di non essere all'altezza della «missione imperiale», i militari italiani reagiscono dando sfogo ad un caratteristico istinto nazionale, il «gallismo», tra case di tolleranza, amori mercenari pagati con una pagnotta, facili seduzioni tra i fichidindia e gli ulivi.

Renzi, che ha partecipato alla campagna di Grecia come sottotenente, correda il suo articolo con episodi derivati dalla sua esperienza personale. Alcuni riguardano il coinvolgimento dei vertici militari: «La passione amorosa» scrive «toccava gli stessi alti Comandi. Quando uno di essi si spostò dal Peloponneso all'Epiro, la casa di tolleranza lo seguì al completo perché tutti sapevano che la direttrice era l'amante del comandante».

Altri sottolineano l'ipocrisia dominante: «A Nauplia partecipai a un corso per ufficiali dove si insegnava il comportamento imperiale nei confronti della popolazione, camminare in mezzo alle strade, non cedere mai il passo, non fraternizzare. Intanto ufficiali e soldati andavano giorno e notte, in maniera clamorosa, con le donne greche, per conquistare le quali bastava una pagnotta».

Altri ancora riguardano le ingenuità dei reparti: «I greci sfruttavano la situazione e se avevano bisogno di un permesso, mandavano le mogli o le sorelle a far sorrisi. E lo spionaggio avversario aveva trovato in un intero popolo di donne le sue mille Mata Hari, al punto che gli inglesi conoscevano, di noi, persino le potenzialità più segrete».

Altri, infine, colgono gli aspetti drammatici dell'occupazione: «L'operetta sarebbe stata facile e anche allegra, se non avesse nascosto la sopraffazione e i molti dolori della guerra."

petronius oo)

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ΤΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ - 1942

In questo anno, i tedeschi procedono con le loro metodiche, quasi scientifiche, spoliazioni, mettendo le mani in modo formalmente legale anche sulle imprese economiche greche (e, dopo l'8 settembre 1943, anche italiane in Grecia, come vedremo).

Il paese è ormai ridotto allo stremo, essendo venute a mancare le principali fonti di entrata della sua bilancia commerciale, i noli marittimi, il turismo, le rimesse dei suoi cittadini all'estero.

La Banca di Grecia (ΤΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ), anche nel 1942 non può far altro che continuare a stampare cartamoneta, sempre più priva di valore reale, ma largamente utilizzata dai tedeschi (e anche da noi) per accaparrarsi tutto quello che il paese può ancora offrire.

Il 20 giugno è la volta di un biglietto da 5.000 dracme che, con la Nike di Samotracia al fronte e seminatori nei campi al retro è, a mio giudizio, tra i più belli degli anni di guerra, secondo forse solo a quello da 100.000 dracme del 1944 che riproduce il tetradramma ateniese con la civetta.

Peccato che i greci, nella loro situazione, non fossero in grado di apprezzarne la bellezza :(

petronius oo)

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Il 21 agosto 1942 viene emessa una nuova banconota da 1.000 dracme, ad appena 10 mesi dall'emissione precedente (vedi post #21)...forse avevano già finito le scorte <_<

Questa, ha al fronte il ritratto di una ragazza dell'isola di Thasos in costume tradizionale, e al retro la statua del leone di Amphipolis.

petronius :)

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