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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 18/05/2020 in tutte le aree

  1. Complimenti a tutti per le monete postate, inserisco un paio di monete alle quali sono più affezionato, sono monete che ho già mostrato in precedenza quindi niente scoop ma credo meritino di stare in questo bel post. Saluti Marfir
    9 punti
  2. Buonasera a tutti i lamonetiani...sta sera condivido questa: 12 cavalli 1797 legenda al dritto con caratteri più piccoli (Magliocca 319a)...moneta con il suo "patinone" originale che presenta un gran bel rovescio a gusto mio! Rara due volte. E' in arrivo anche la sorella FEDINAN!! D : FERDINAND .IVSICILIAR.REX / P. sotto il busto R : UN GRANO CAVALLI R.12 C. Contorno con treccia in rilievo Graditi i pareri e anche la visione dei vostri tondelli. Buona serata.
    5 punti
  3. Salute avevo voglia di rivederla: REGNO DELLE DUE SICILIE Ferdinando II 10 Tornesi 1841. Rame D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1841 Riferimento:Pannuti Riccio 190 La moneta proviene da collezione privata
    3 punti
  4. inserisco anche la mia moneta con la V barrata ( dove si vede bene il particolare )
    3 punti
  5. 3 punti
  6. Ho seguito da ''esterno'' il fenomeno delle carte telefoniche. Mi chiedevo che fine avessero fatto tutti i collezionisti di queste carte. Ora lo so. Sono tutti su Lamoneta! Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  7. Io preferisco questo bozzetto, soprattutto per quanto riguarda il Vaticano in quanto una moneta con la sola effige mi sa tanto di moneta ordinaria, quasi sempre questo stato ha infatti usato il volto del Santo Padre sulle sue monete e quindi aggiungendo qualcosa a mio avviso la si rende più una commemorativa
    3 punti
  8. Il termine intagliatore lo vedo meglio per il legno. Per il metallo preferisco incisore. Ma sono dettagli, l'importante è capirsi. Io quest'anno festeggio (festeggio???) i quarant'anni di numismatica. E ho sempre pensato, e visto, in tutte le epoche, incisori bravi e meno bravi. La stessa moneta può nascondere particolari meravigliosi per chi sappia apprezzarli. Le monete veneziane non sfuggono a questa regola. E, come ho già detto in più occasioni, le monete di Venezia nascondono molta più bellezza di quanta si possa immaginare dopo un'occhiata superficiale... Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  9. Buongiorno, nel mare di follis abbastanza standardizzato della Prima Tetrarchia, ovvero pre riforma, (per chiarire mi riferisco agli esemplari di diametro attorno ai 28 mm e peso attorno ai 10.08 g – ovvero 1/32 di libbra) troviamo più frequentemente i vari GENIO, per lo più sacrificante su altare (POPVLI ROMANI). Comunemente i “follis grosso modulo” non vengono molto apprezzati perché giudicati dai collezionisti “troppo ripetitivi”; in realtà come tutte le monetazioni hanno tutta una serie di specifiche e stili che ne caratterizzano le emissioni. Personalmente ho sempre provato per vari motivi un certo interesse per questi esemplari: innanzitutto perché il grande modulo (e proporzionalmente il peso) interrompe transitoriamente una tendenza alla riduzione che poi si ripresenterà nelle successive riforme e un po’ perché rappresentano un tentativo di innovazione (l’idea di Diocleziano di suddividere l’Impero in 4 settori non era pellegrina ma non teneva conto della fame di potere dei vari regnanti). Dopo questo preambolo, volevo cogliere l’occasione per mostrare proprio una di quelle tipologie di bronzi Prima Tetrarchia che escono dal vasto gruppo “GENIO” e testimoniano uno specifico evento storico. Siamo precisamente nel 293 d.C. . Diocleziano divide l’Impero in quattro parti rette da due Augusti (lui stesso per la parte orientale e Massimiano per quella occidente) e due “vice”, i Cesari Galerio e Costanzo I (Cloro). E’ da anni che Massimiano sta cercando di risolvere il “problema britannico” e di annettere nuovamente l’isola all’Impero Centrale. E l’attenzione per un settore inevitabilmente comporta il dover strascurare altri meno pressanti. In questo caso, il settore africano. I Berberi e le varie etnie a loro collegate, che fin dal 258-60 d.C. danno filo da torcere alle truppe romane di stanza (guidate da tale Faraxen, poi vinto e imprigionato) approfittano della ridotta presenza militare e nel 288 razziano i territori della Mauritania. Nel 289 il Governatore locale romano riesce a bloccare i disordini ma non in modo definitivo e in breve le incursioni berbere riprendono. Gli anni passano e Massimiano assieme al Cesare Costanzo Cloro riescono a portare a buon fine la riconquista della Britannia (296). Costanzo I Cesare, multiplo da dieci aurei, zecca di Treviri, 297 d.C. Dritto: FLVALCONSTA-NTIVSNOBILCAES. Busto di Costanzo I a d., con corona di lauro, corazza e paludamento trattenuto sulla spalla sinistra da una fibula. Rovescio: REDDITORLVCIS-AETERNA-E. L’imperatore, in abiti militari, con lancia nella destra, avanza a cavallo verso la personificazione di Londinium, inginocchiata fuori dalle mura della città, che lo accoglie con le braccia sollevate; sotto, LON. In primo piano, galera con quattro soldati che avanza sulle onde (del Tamigi?).
    2 punti
  10. Bella davvero, e rara. Mi manca ancora. Intanto pubblico il mio FEDINAN.
    2 punti
  11. Aggiungo la mia seconda Pubblica 1790 Regia Corte.
    2 punti
  12. Due belle monete, vista la provenienza (essendo tu in Francia immaginavo potesse essere quel sito ) non dovrebbero esserci dubbi sull'autenticità (e in effetti, per quel che si può giudicare da una foto, direi che non ce ne sono). La conservazione assegnata TTB+, corrispondente al nostro BB+, mi trova d'accordo per la moneta di Elagabalo, a quella di Giuliano assegnerei anche un mezzo punto in più, arrivando fino a SPL (stupendo il ritratto). Non posso invece aiutarti per quel che riguarda il prezzo, non seguo molto il mercato, quel che so di quel sito è che non è tra i più economici, ma su questo qualcun'altro potrà essere più informato di me. petronius
    2 punti
  13. Finiti i like...magnifica carrellata di tondelli gente....io argento del 15 e del 16 non ne ho in collezione,quindi non posso aggiungere nulla, se non i complimenti per le magnifiche monete!!!
    2 punti
  14. Ciao, È un mezzo grosso di Camerino, periodo governo popolare.
    2 punti
  15. Ma va là, meglio due risposte che niente, no? ? Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  16. Ciao @nikita_ in effetti è un vero peccato che nelle vecchie discussioni non si riescano più a visualizzare le immagini da tinypic.com che ( ho letto ) è stato dismesso un anno fa. Una domanda: chi ha postato le foto con questo sito le può recuperare? Inserisco due monete della mia raccolta, stessa tipologia e anno, ma come tutte le monete del Regno delle Due Sicilie mi sembrano diverse. Chiedo aiuto all'amico Rocco @Rocco68. REGNO DELLE DUE SICILIE - 120 GRANA 1836 ( 1 ) Questa è inserita in Collezione perchè mi sembra migliore come conservazione.
    2 punti
  17. Ciao Arka, L'interesse per le schede è stato azzerato innanzi tutto dalla grande speculazione commerciale di cui fu oggetto (e questo avvenne anche per monete e francobolli coevi), e poi anche dal fatto che non vennero più usate. Penso che non fosse affatto banale, come raccolta : innanzi tutto per la varietà e l'impegno grafico profuso, visto che erano usate come veicoli pubblicitari e dunque dovevano risultare efficaci, in grado di attrarre interessi e attenzione. Inoltre molte si collegano a fatti ed eventi della nostra Storia e del Costume, e sono quelle che preferisco. La discussione sulle schede è stata iniziata da un visitatore del Sito che ne ha chiesto notizia, e subito altri si sono accodati, mostrando esemplari delle proprie raccolte. Difficilmente chi le raccoglieva le avrà buttate via, magari le ha conservate da qualche parte : e ha fatto bene ! Saluti.
    2 punti
  18. @giacutuli, ripropongo un documento pubblicato (se non sbaglio) da @fedafa dove viene chiaramente svelata l'esistenza dei segni segreti, anche se (giustamente) non vengono rivelati.
    2 punti
  19. Buonasera allo stato attuale non possiamo definire delle date future, dall'ultimo DPCM del 17 maggio del Governo, all’art.1 c.1 punto i), decreta che non sono consentite attività fieristiche. Il settore degli eventi, più di qualunque altro, almeno per tutto l'anno 2020, risulterà quello che ripartirà più tardi, quasi impossibile organizzare rispettando le attuali distanze sociali e le altre misure di contenimento. Se ci saranno informazioni ufficiali positive o negative dagli organi preposti, rapidamente sarà effettuata una corposa comunicazione sui vari canali social, blog e testate giornalistiche. Nel frattempo v'invio un caro saluto affettuoso, insieme ai vostri cari, con l'augurio di rivederci presto con l'entusiamo e il calore di sempre.
    2 punti
  20. Facciamo così.....tenuto conto che stanno venendo fuori parecchie foto di monete da un Tornese di Filippo II, vi faccio un piccolo regalino: tenete però in considerazione, che quelli di questa scheda sono solo un 30% dei Tornesi che ho classificato....davvero una quantità per tipo esorbitante, mi hanno fatto impazzire.....eh...eheheheh. Chi li ha può iniziare a smarcare la sua collezione.....ma occhio, perchè questi sono solo una parte dei Tornesi che non hanno la Medusa. Le rarità......le lascio, i prezzi No.
    2 punti
  21. Ciao @sandokan, un conoscente mi ha girato questa foto del congresso. L'arco della medaglia era per commemorare il cartellone che era esposto
    2 punti
  22. Buona giornata Ritirata la mia copia questa mattina dalla cassetta delle lettere. L'articolo riguardante la medaglia d’onore per le madri di famiglie numerose scritto da Gianni Graziosi è stato una bella scoperta; finalmente ho delle informazioni esaustive, non solo riguardanti quella italiana, che rispondono alla mia curiosità. Ho un esemplare di questa medaglia appartenuta a mia nonna .... ben 12 fiocchetti ma si sa, chi stava in campagna ed aveva la fortuna di avere un po' di terra da coltivare ed animali da accudire, aveva bisogno di braccia che lavorassero "gratis"; non sempre il reddito generato poteva bastare per assumere braccianti. Era una esigenza "rurale" a prescindere dalla politica del ventennio. Altrettanto interessante, per me, l'articolo di Andrea Keber e Italo Vecchi, riguardante una bolla plumbea veneziana a nome del Doge Pietro Tradonico. L'emissione di questa bolla, di fatto, è antecedente a quella descritta dal Prof. Asolati nella RIN 117 del 2016 - Una bolla plumbea del doge Orso I Particiaco (864-881) e ritenuta, allora, dallo Stesso, la più vecchia conosciuta. E' una bella sorpresa. saluti luciano
    2 punti
  23. È una bella moneta, se è autentica costituisce veramente un bel pezzo. Falla vedere a un perito, tipo @Tinia Numismatica oppure Moruzzi a Roma (ma ce ne sono tanti altri) Se invece la vuoi buttare ti agevolo, passo io a ritirare la spazzatura ?
    2 punti
  24. For a long time I've been meaning to tell you one of my own favorite facts about american coins, @Burkhard . While it ts very often said that the American dollar is based on the Spanish dollar (8-reales), that isn't really true. Instead, the true statement is: the American dollar is based on the Spanish dollar as it was then circulating in the United States. Alexander Hamilton took 100 random Spanish dollars from circulation. weighed them, and decided the weight of the new American dollar accordingly. v.
    2 punti
  25. La Norvegia riporterà alla luce la sua prima nave vichinga dopo oltre un secolo Per evitare il rischio decadimento dovuto ad attacchi fungini, le autorità norvegesi hanno deciso di riportare alla luce la nave vichinga Gjellestad, lunga 20 metri, che era stata localizzata nel 2018 usando il georadar e rimasta sepolta per ben oltre un millennio. Per la prima volta dopo oltre un secolo, una nave vichinga verrà dissotterrata e riportata alla luce in Norvegia. Il Governo ha già stanziato 15,6 milioni di Corone Norvegesi (1,4 milioni di Euro) per lo scavo della nave Gjellestad trovata a Halden, nella contea di Østfold, nel 2018. La scoperta venne fatta quando il proprietario di un terreno agricolo chiese un drenaggio del suolo e nell’autunno di quell’anno vennero trovate le tracce del reperto sondando il terreno con strumenti elettromagnetici. All'epoca non era chiaro quanto la nave fosse effettivamente ben conservata ma subito erano iniziati gli studi. A gennaio, l'archeologo Jan Bill ha avvertito che la nave, posta a poca profondità, stava subendo un attacco fungino dato che era entrata in contatto con l’aria. Successivamente, la direzione norvegese per i beni culturali, aveva raccomandato il disseppellimento e trasferimento della nave a causa del rischio decadimento. Mentre lo stato effettivo di conservazione e l’importanza del reperto rimane ancora non del tutto noto, Rotevatn si è detto sicuro che valga la pena investire per recuperare la testimonianza storica. "Sì, lo è sicuramente. Non sappiamo ancora quanto sia conservata bene la nave, ma si tratta di una nave vichinga quasi completa, e ci sarà sicuramente molto da imparare dalla chiglia e da altri elementi che potranno spiegare diversi aspetti della Storia della Norvegia", ha detto Rotevatn. Håkon Glørstad, direttore del Museo di storia culturale, è molto lieto che la nave verrà finalmente riportata in superficie. I resti della nave vichinga furono trovati a circa mezzo metro sotto terra. Uno studio successivo della chiglia rivelò che era fatta di quercia cresciuta tra il 603 e il 724. Pertanto, la nave risale molto probabilmente al periodo di transizione all'era vichinga, che viene formalmente calcolato dall'attacco a Lindisfarne nel 793. Le ‘Dreki’ tombali L’usanza delle dreki, si chiamano così le tipiche navi vichinghe, utilizzate a scopo di onoranza funebre, era tipica della civiltà vichinga. Per gli individui di alto rango che morivano a terra, era comunque prevista una sorta di sepoltura metaforica ‘in mare’, grazie ad una vera e propria dreki che veniva sepolta e che fungeva da sarcofago. Finora, solo una dozzina di sepolture di navi funerarie vichinghe sono state trovate nel Nord Europa. Due dei principali tesori culturali della Norvegia, le navi di Oseberg e Gokstad, sono giunte a noi proprio grazie al fatto che, dopo lunghi viaggi in mare, vennero utilizzate per l’onoranza funebre di alti dignitari vichinghi. E’ solo grazie al fatto di essere state sepolte che il legno di quelle formidabili navi si è conservato e oggi le possiamo ammirare al Museo di Oslo, dove oggi i norvegesi non vedono l’ora di poter esporre anche la nave di Gjellestad. https://it.sputniknews.com/amp/scienza-e-tech/202005129075770-la-norvegia-riportera-alla-luce-la-sua-prima-nave-vichinga-dopo-oltre-un-secolo/ PS: la barca (il cui profilo è visibile nel riquadro) è stata trovata accanto al tumulo monumentale di Jell Mound, in una fattoria della Norvegia. - Lars Gustavsen/NIKU
    2 punti
  26. A proposito del segno ‘guada’ riporto un passo tratto dal volume ‘Il tesoro di Alberese. Un ripostiglio di fiorini d'oro del XIII secolo’, di Massimo De Benetti e Roberto Farinelli. Un saluto, Valerio
    2 punti
  27. Da tempo sappiamo che i Vichinghi, un tempo associati quasi esclusivamente alla navigazione nei mari del nord o alle scorrerie e ai saccheggi ai danni delle vicine Isole britanniche, non furono in realtà un popolo di rozzi pirati, ma sapevano anche apprezzare i lussi e avevano abitudini, quali la cura e l’igiene del corpo, ignorate, nella loro epoca, dai popoli ritenuti più ‘civili’. Si ignorava, tuttavia, che i loro interessi commerciali fossero rivolti anche verso il lontano Oriente. Da una ricerca, durata quattro anni, di Marianne Vedeler, professore associato presso il Museo di Storia Culturale dell’Università di Oslo, apprendiamo che i Vichinghi norvegesi mantennero intensi rapporti commerciali sia con la Persia che con l’Impero Bizantino, in particolare per quanto riguardava l’importazione della seta. Una rete di operatori economici trasportava il prezioso tessuto verso i paesi nordici, attraversando una estrema varietà di luoghi e di culture, tanto da tracciare una vera e propria seconda ‘via della seta’, precedente a quella che abbiamo conosciuto grazie al ‘Milione’ del nostro Marco Polo. Già nella nave di Oseberg, un drakkar datato all’834 d.C. e riportato alla luce quasi cento anni fa, furono trovati più di cento piccoli frammenti di seta, i più antichi rinvenuti in Norvegia, senza immaginare che questo materiale provenisse addirittura dalla lontana Persia. Inizialmente, fu ritenuto trattarsi di brandelli di stoffe o paramenti cristiani, frutti di saccheggi di chiese o monasteri in Inghilterra o in Irlanda. Invece, altri resti vennero ritrovati in varie località dei paesi nordici: a Gokstad, nella contea di Vestfold; a Sandanger e Nedre Haugen, nella contea di Ostfold. L’ultima scoperta, in ordine di tempo, è stata fatta due anni fa a Ness, nella contea di Nordland. Il più alto numero di sepolture con resti di stoffe di seta è stato trovato a Birka, nella regione Uppland, a pochi chilometri da Stoccolma. La maggior quantità di seta è stata comunque trovata a Osenberg”, afferma la dottoressa Vadeler. “Quindici diversi tessuti e ricami; molti di questi tagliati in strisce sottili e forse utilizzati per l’abbigliamento”. La seta di Osenberg è tessuta con una tecnica particolare, il samitum, un sofisticato metodo praticato in Oriente, e più precisamente in Persia. Risultano visibili dei motivi religiosi, come un Shahrokh, un uccello che nella mitologia persiana fungeva da benedizione regale, in combinazione con foglie di trifoglio, simbolo che richiama il culto di Zoroastro. E’ abbastanza curioso – per così dire – che queste immagini religiose e mitologiche di paesi tanto diversi venissero apprezzate per i luoghi di sepolture pagane nei paesi nordici. In Oriente, la seta aveva una forte valenza simbolica, essendo associata al potere e alla forza. Esisteva quindi una varietà di qualità differenti di tessuto a seconda dei gradi gerarchici di chi indossava i vari capi d’abbigliamento e a Bisanzio vigevano severe leggi sulla esportazione della seta. Alcuni tipi di seta erano comunque riservati per doni a diplomatici di paesi stranieri. Molto probabilmente, però, secondo la ricerca, in Scandinavia giungeva seta di qualità inferiore alla media. Sulle modalità di trasporto di questo prezioso materiale si può supporre che siano avvenute risalendo i fiumi russi con navi mercantili provenienti da Bisanzio e dalla Persia. Le due aree di massima distribuzione dovettero essere la Turchia, in particolare l’antica Miklagard o Costantinopoli (l’attuale Istanbul), e la Persia, da cui si attraversava l’Europa centrale fino alla Norvegia risalendo il Dnepr, via principale da Costantinopoli e il Volga per quanto riguardava il collegamento con il Mar Caspio. http://gaianews.it/scienza-e-tecnologia/archeologia/i-vichinghi-importavano-seta-dalla-persia-47706.html#.XsIHR3nOM0M Frammenti di seta rinvenuti nella nave di Oseberg
    1 punto
  28. Monete stupende, la prima sono riuscito anche io a metterla in collezione,il secondo pezzo spero di inserirlo in futuro. Complimenti
    1 punto
  29. Dovrebbe essere il Denaro Bolognese (o Bolognino appunto) a nome di Enrico VI, MIR 1 o 2 a seconda del peso D/ ENRICIIS; nel campo lettere IPRT a croce R/ BONOMI; Grande A
    1 punto
  30. 1936 Regno d'Italia - 50 e 20 Centesimi in nickel Due monete trovate in ciotola anni fa a 50 cent/€ mischiate ad altre estere, mentre il 50 centesimi nickel è stato conteggiato alla fine della "pesca" per 50 cent/€ (4 monete = 2 euro), il 20 centesimi nickel, dato il suo stato pietoso, non è stato conteggiato e quindi gratis.
    1 punto
  31. Ave! Come libro per iniziare, ti consiglierei Monete romane di Adriano Savio, e anche La moneta romana - Società, politica, cultura, di Gian Guido Belloni. Il primo lo trovi facilmente su amazon (anche francese) o IBS (ma puoi cercare anche altrove), per il secondo ti metto il link alla casa editrice (e anche in questo caso, naturalmente, puoi fare un'ulteriore ricerca). http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843021055 Puoi mettere tranquillamente il link alle monete che intendi acquistare, e troverai senz'altro chi ti darà un parere sulla loro conservazione, autenticità, e giusto prezzo da pagare. petronius
    1 punto
  32. È un vierer della Contea di Gorizia di Massimiliano I d'Austria. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  33. L'emissione del 1993 (la prima) è quella di maggiore tiratura di tutta la serie, tanto che anche con l'oro basso di una quindicina di anni fa si faticava a vendere a premio rispetto al mero valore del fino. Le emissioni degli anni successivi invece un plusvalore, sia pur non enorme, di solito lo avevano. Col tempo il delta fra il valore numismatico e quello del fino è andato sempre più scemando fino ad annullarsi. Oggi il valore a peso è nettamente superiore a quello numismatico che si aveva quindici anni fa. Una decina di anni fa comprai il solo 100000 lire del 1996 dedicato alla certosa di Pavia, una tra le tirature minori della serie. Lo pagai a peso, 43€/grammo fino, che era la quotazione massima che aveva raggiunto l'oro in quel momento, prima di una discesa che durò qualche anno prima del rally di questi ultimi mesi. Per anni pensai di aver fatto un ben magro affare, tanto che l'avevo a lungo proposta in vendita a varie persone a puro prezzo di costo, ricevendo solo sdegnati rifiuti. Oggi sono ben contento di averla presa....
    1 punto
  34. Appena arrivo a casa ci guardo... Mi ero scordato...
    1 punto
  35. Io non sono un tecnico, solo un appassionato, quindi il mio parere non conta. Però, in onestà, a me lo stile non convince. Anche se sono assolutamente d'accordo sul fatto che si debba partire dal concetto che sia autentica. Per questo ti consiglio di farla periziare.
    1 punto
  36. E' proprio questo lo spirito che mi ha spinto a scrivere i miei primi post al fine di comprendere cosa è meglio fare e come muoversi. Per questa ragione tengo in conto tutti i consigli che mi vengono dati. Tutti vostri consigli sono stati sempre chiari ed è pacifico che voi tutti (e anche io) teniate alla materia e abbiate rispetto non solo per le monete come oggetti artistici ma anche come testimonianza di storia e cultura. Grazie ancora a tutti, mi spiace se la discussione é stata motivo di incomprensione fra alcuni.
    1 punto
  37. Io invece la apprezzo proprio perché non c'è solo l'immagine del Papa, che l'avrebbe resa molto banale per me
    1 punto
  38. Bravissimo era quello che veramente volevo dire .Una vera moneta FDC oltre a (come dici) non avere usura di alcun genere (no graffi ,appiattimenti rilievi,colpi,campi puliti)deve avere un lustro perfetto e lucente che deve riflettere molto anche alla luce.Ultima cosa che molti profani dimenticano è il bordo che deve essere alto e tagliente e questo vale per tutte le monete .Per le monete centesimi di resto mi è capitato tante volte anche a me (monete da rotolini non più fdc ma al massimo qfdc per via del lustro rovinato da due o più ditate)
    1 punto
  39. British West Africa 1/10 di penny 1936, coniato in nome di Edoardo VIII°
    1 punto
  40. Da domani 18 maggio lunedì sino al 24 maggio domenica si passa all'anno successivo: ╠═►1836◄═╣ Nella discussione originaria fu l'unica moneta postata per questa data. @vathek1984
    1 punto
  41. Più propriamente qFDC (quasi Fior Di Conio) ovvero monete che hanno circolato poco. Come già detto prima non basta che una moneta sia lucida e senza graffietti per essere FDC, deve essere anche non circolata. Infatti i sinonimi usati in ambito internazionale sono BU (Brillant Uncirculated, lucida/brillante non circolata) e UNC (Uncirculated, non circolata). Vado un attimo off-topic con un esempio pratico. Mi è capitato diverse volte alle casse del supermercato/bar/negozi vari di ricevere di resto spiccioli da 1, 2 e 5 centesimi presi da un rotolino di zecca aperto proprio sotto i miei occhi, le monete vengono toccate solo dalla cassiera e poi da me che le metto in una tasca separata del portamonete. Quando arrivo a casa rimuovo le monete dal portafogli e le metto in delle capsule. Dopo qualche giorno si possono notare sulla superficie degli aloni causati proprio dal contatto con gli acidi (sudore) presenti sulle mani.
    1 punto
  42. O a una punzonatura che lo ha coperto... oppure avevano fatto un punto piccolo... ma si può trovare su tante tipologie, un esempio lo puoi trovare sui piccoli grossetti col busto di Carlo Emanuele I che sul busto sembra abbia un orecchino, cadendo proprio in prossimità dell'orecchio Ti posto come esempio un due fiorini di Carlo Emanuele I, il primo che ho sottomano..
    1 punto
  43. Buongiorno a tutti, @pietromoney la mia modesta 1816 con rombo dopo la data E niente dopo REX
    1 punto
  44. Eccola, ma non mi ero appuntato la data ma solo la variante, è un 1815 e non 1816... Chiedo scusa per il disguido...
    1 punto
  45. Anche il marengo aratrice ha il suo fascino....
    1 punto
  46. Permettetemi di presentare qui un perfetto esempio di ricerca del "pelo sull'uovo". Ovvero come si possono ancora trovare piccoli inediti aguzzando la vista. Si tratta di un denaro arcivescovile di Ravenna del XIII secolo. La particolarità è data dal segno dello zecchiere inserito in legenda fra la croce e la lettera A: dovrebbe trattarsi di un semplice punto, come si trova comunemente. In questo caso però la forma del segno non è per nulla circolare, dalla foto sembra una piccola losanga o qualcosa del genere. Ma non potrebbe trattarsi di una semplice errore, un circoletto uscito male? No, perchè a ben guadare anche la lettera A ha una forma che non ha riscontri nei denari di Ravenna: le stanghette orizzontali sono due, microscopiche ma due! Anche altre caratteristiche la collocano "lontano" temporalmente dalle sorelle col puntino. Va quindi aggiunta una nuova casella all'elenco degli appalti della zecca. Insomma, una bella soddisfazione e la conferma che non si finisce mai di scoprire qualcosa di nuovo (anche se si tratta solo di un puntino...)
    1 punto
  47. Non dirle nulla ? ..... E non fartele spedire a casa
    1 punto
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