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  1. Buon giorno a tutti, secondo voi: il terzo numero è 8.. oppure 9 grazie.
  2. Buongiorno, vorrei sottoporre alla vostra attenzione questa monetina che sembra imitare il Quarto di Savoia. Al dritto leggo un FERT (o simile) in gotico tra linee parallele e croce sotto. Si distinguono due lettere della legenda, apparentemente in gotico, che non riesco a interpretare. Al rovescio croce mauriziana e l’inizio di una legenda, probabilmente CRV. queste caratteristiche mi hanno indirizzato verso i quarti di Passerano del tipo CRVX EMANAT, di cui tuttavia non mi convincono la legenda del dritto nè il peso (0,28 g il mio esemplare). vi chiedo dunque se mi è sfuggito qualcosa e quale potrebbe essere la classificazione corretta. un cordiale saluto
  3. ARES III

    Terme romane a Yenne

    Francia, in Savoia scoperto un grande complesso termale del II secolo d.C. Importante scoperta archeologica in Savoia (Francia), nei pressi della città di Yenne, dove è stato rinvenuto un grande complesso termale del II secolo d.C. Importante scoperta archeologica in Francia, a circa 3 km a nord-est del comune di Yenne (Savoia), dove nel corso degli scavi di archeologia preventiva imposti dalla Direction Régionale des Affaires Culturelles (DRAC, omologa della nostra soprintendenza) dell’Alvernia e del Rodano-Alpi in vista della costruzione di una casa unifamiliare, è stato rinvenuto un complesso termale del II secolo d.C.: la DRAC, a seguito di una campagna di fotografie aeree, aveva intuito che nell’area sarebbe potuta emergere la presenza di edifici romani, così nel 2020 è cominciato lo scavo dell’intero lotto interessato. Questa operazione ha rivelato l’esistenza di bagni termali occupati per almeno un paio di secoli, fino all’abbandono del sito alla fine del IV secolo. Questo stabilimento termale si trova ai piedi del massiccio del Giura, sulle rive del letto principale del Rodano. Si trova nelle immediate vicinanze di una cascata le cui acque cariche di tufo (roccia calcarea) servivano ad alimentarla, come dimostrano i depositi di inerti contro le pareti delle strutture idrauliche ritrovate. L’uso del marmo bianco venato di calcare grigio e da bianco a giallastro sembra prevalere senza che sia stato possibile stabilire se questi colori fossero già presenti nella costruzione originaria o se siano stati adoperati durante il restauro dei locali. Il pavimento di almeno una stanza è decorato con piastrelle di calcare bianco-rosa o rosso. Il sito appare conservato in modo irregolare. Dopo l’abbandono, il complesso fu infatti probabilmente utilizzato come cava di materiale da costruzione. Inoltre, essendo queste terme costruite su un terreno in pendenza, se nel suo tratto a valle le pareti erano parzialmente preservate dal colluvio proveniente dalla collina, nella sua parte a monte sono rimaste solo le strutture interrate, in questo caso la piscina, i pavimenti degli ipocausti (cioè i basamenti degli ambienti riscaldati) e le fondazioni delle mura. La planimetria generale permette di proporre stabilire quale fosse l’uso di tutti i locali portati alla luce. L’intero edificio può essere suddiviso in quattro quarti di superficie comparabile. Nell’area settentrionale del sito, la presenza di alcuni pali rinvenuti denota la presenza degli ambienti riscaldati. L’allineamento delle tre stanze osservate in questo luogo è comune per questo tipo di stabilimento: una stanza calda adiacente a un’altra più temperata, che dà accesso a una stanza fredda. Un vasto bacino con funzione di piscina occupa la zona orientale, mentre uno spazio aperto, probabilmente un giardino, copre la parte occidentale. Infine, un edificio con solai in cemento lisciato e pareti rivestite da decorazioni pittoriche coincide con il settore meridionale. Le decorazioni sono di due ordini. Le pareti di un corridoio sono rivestite da un sobrio disegno (fondo bianco segnato da cornici rosse), mentre le pareti di uno dei due ambienti conservano tracce di una decorazione più ricca. Lo studio e il rimontaggio dei frammenti raccolti non è stato ancora effettuato, ma da una prima analisi sembrerebbero pannelli neri separati da fasce rosse decorate con motivi floreali. La funzione di questi locali rimane più incerta. Se l’ipotesi dei guardaroba rimane possibile, appare più opportuna la possibilità di più funzioni accessorie (biblioteca, negozio, riserva). Durante il II - IV secolo lo stabilimento termale fu oggetto di un importante restauro. Se le funzioni delle stanze sembrano conservate, ne guadagnarono in superficie. Ovviamente i percorsi tra i diversi spazi risultano modificati e la piscina non era più in uso. La collocazione prescelta per queste terme è molto probabilmente correlata con gli edifici, tra cui un probabile fanum (tempio) nei suoi pressi, ma anche con l’approvvigionamento di acqua carica di tufo, naturalmente più calda. Infine, lo stabilimento è ubicato non lontano da una nota zona di attraversamento del Rodano collegata all’antica cittadina di Etanna (forse l’odierna Yenne), citata dalla tavola Peutingeriana. Francia, in Savoia scoperto un grande complesso termale del II secolo d.C. https://www.finestresullarte.info/archeologia/francia-scoperto-complesso-termale-in-savoia Scoperte terme romane affrescate, nei pressi di una cascata. Meraviglie emergono dal terreno Scoperta archeologica Veduta d’insieme del sito scoperto a Yenne (Savoia) nel 2023. È stato portato alla luce un antico complesso balneare. © Emanuele Ferber, Inrap I resti di splendide terme romane, probabilmente pubbliche, probabilmente collegate ad un Fanum – un luogo di culto – sono stati scavati e portati alla luce dagli archeologi dell’Inrap, l’Istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive. Gli ambienti di quest’area termale dovevano essere sontuosi come dimostrano parti di affresco sopravvissute – emerse proprio in queste ore – e lo sviluppo planimetrico degli edifici. L’area si trova nei pressi di una cascata, le cui acque alimentavano l’impianto. Probabilmente nei pressi dell’edificio termale c’era anche una biblioteca. Ampia porzione di intonaco affrescato, scoperta a Yenne (Savoia) nel 2023. © Emanuele Ferber, Inrap Il ritrovamento è avvenuto a circa 3 km a nord-est del comune di Yenne (Savoia) – municipio con circa 3mila abitanti, che ha giurisdizione su un territorio collocato a un’altitudine compresa tra i 200 e i 600 metri – durante gli scavi di accertamento archeologico da svolgere prima della costruzione di una casa unifamiliare. Le immagini aree del luogo segnalavano la presenza di muri articolati nel sottosuolo. Ciò ha indotto lo Stato (Drac Auvergne Rhône-Alpes) a prescrivere una diagnosi archeologica. Questa operazione ha rivelato l’esistenza di bagni termali costruiti nel II secolo d. Cristo. Dopo varie fasi di occupazione, il luogo fu abbandonato alla fine del IV sec e divenne una cava per il recupero di materiale edilizio, per poi essere coperto, nei secoli, dal terreno. Intonaco affrescato © Emanuele Ferber, Inrap Ma come si presentavano, queste terme? “Nel quartiere settentrionale del sito, la presenza di alcuni pali rinvenuti sul terreno che coprono una potente “zattera” sono caratteristici degli ambienti riscaldati. – dicono gli archeologi dell’Inrap – L’allineamento delle tre stanze osservate in questo luogo è comune per questo tipo di stabilimento: una stanza calda adiacente a un’altra più temperata, che dà accesso a una stanza fredda. Un vasto bacino con funzione di piscina occupa il quartiere orientale, mentre uno spazio aperto, probabilmente un giardino, copre la parte occidentale. Infine, un edificio con solai in cemento lisciato e pareti rivestite da decorazioni pittoriche copre il settore meridionale. Le decorazioni sono di due ordini. Le pareti di un corridoio sono rivestite da un sobrio disegno (fondo bianco segnato da cornici rosse), mentre le pareti di uno dei due ambienti conservano tracce di una decorazione più sostenuta. Lo studio e il rimontaggio dei frammenti raccolti non è stato ancora effettuato, ma a priori, potrebbero essere pannelli neri separati da fasce rosse decorate con motivi floreali, tra i quali era ancora presente un letto di piante alla base dei tramezzi durante lo scavo. La funzione di questi locali rimane più incerta. Se l’ipotesi dei guardaroba rimane possibile, appare più opportuna la possibilità di più funzioni accessorie (biblioteca, negozio, riserva)”. https://www.stilearte.it/scoperte-terme-romane-affrescate-nei-pressi-di-una-cascata-meraviglie-emergono-dal-terreno/
  4. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria inviando richiesta a [email protected]
  5. Ciao ragazzi condivido volentieri 😁. Dall’asta Nomisma 67, lotto 1157. Millesimo bisbetico sto qua da trovare in alta qualità, più che il 1816, vi assicuro. Credetemi che lo cercavo da molto tempo. E proprio con questa patina, che sul velluto negli anni acquisirà maggior fascino da moneta “riposata”. Ora ho la serie dei 5 valori di questa monetazione in qFDC o FDC completa tranne il 1819; che è un BB e che da oggi mi metterò in pista per sostituire 😳😂. Not easy neanche lui. 🧐
  6. Buongiorno a tutti i savoiardi... se qualcuno cortesemente può fare una foto o scanner della pagina del libro di Rovera che parla di questa moneta, grazie in anticipo. il MIR dice di si.. il simonetti non menziona nessun tipo di monete per questo regnante, il biaggi non sò, si accettano tutte le vostre opinioni a riguardo. "grazie per il vostro tempo" cordiali saluti.
  7. Buona sera, volevo condividere questa moneta... che grazie ad un carissimo amico mi permette di migliorare come conservazione la mia, grazie a tutti per i vostri commenti. (come al solito le foto fanno un pò schifo)
  8. Buongiorno a tutti, a seguire riporto dati ed immagini di un 5 soldi 1794 zecca Torino , regnante Vittorio Amedeo III . Quello che mi ha incuriosito è la patina: solitamente questo tipo di patina compare su monete e medaglie con una discreta/buona percentuale di argento e non sul rame 100% ... Oppure è stata oggetto in passato di "furiosa" pulizia con qualche sostanza acidula (limone, aceto) ed ora sta ripatinando? Anche se l'impressione avendola in mano non è quella del solo rame... Chiedo vostre preziose opinioni al riguardo. Grazie a chiunque vorrà intervenire. Ad maiora. Diametro massimo: 24,85 mm Spessore: 1,45 mm Peso: 5,00 grammi
  9. Buonasera a tutti, ho provato da solo sul web , ma non sono riuscito ad identificare la moneta di cui a seguire riporto dati ed immagini... Grazie a chiunque vorrà intervenire. Ad maiora. Diametro massimo : 17,70 mm Peso: 0,66 grammi Materiale : mistura (o argento di titolo basso)
  10. Buona sera a tutti,chiedo cortesemente notizie su questa piccolina,se ho identificato correttamente : come da titolo... mezzo soldo, però ho dei dubbi se primo,o secondo tipo. perche ai lati del monogramma ci sono 2 foglie (di palma) credo...ora il MIR lo dà come primo tipo, ma il catalogo del forum "almeno dalle foto" sembra secondo tipo, Grazie a tutti.
  11. Lamonetiani, ecco a voi come promesso.Per quanto riguarda l'asse di coniazione si attesta sui 270°
  12. Buongiorno a tutti, sono in trattativa per questo esemplare con variante • PRINC PEDEM • Purtroppo in condizioni non ottimali in quanto parte della superficie si è sfogliata, e penso che ci andranno dei consolidanti appositi per mantenerla almeno nello stato attuale. Cosa ne pensate?Ne vale la pena prenderla e tentare di salvarla?
  13. Buonasera a tutti... Per il 20 soldi con millesimo 1796 è nota una variante che riporta nella legenda al Rovescio la parola PRIN e non l'usuale PRINC . Attualmente in mio possesso proprio questa variante, di cui posto Dritto e Rovescio Ora vengo alla domanda: in che misura si può determinare il suo grado di rarità? Effettuando una rapida ricerca su google immagini con la chiave "20 soldi 1796" la variante in questione sembrerebbe essere molto più che non comune, non ne compare neanche una...l'unica che sinora ho individuato oltre quella da me qui postata è proprio sul catalogo lamonetiano, con immagine gentilmente concessa da @savoiardo ... che magari , già avrà approfondito l'argomento. Chiedo a lui e chiunque altro vorrà intervenire , uno spunto al riguardo. Ad maiora!
  14. Cari amici in questi giorni sto orgogliosamente ripassando in rassegna la mia raccolta completa di scudi di Carlo Felice per identificare gli esemplari da sostituire per migliorarne la qualità media, che per i 2/3 è mediamente SPL. Ho ripreso in mano per una attenta analisi - cercando di essere critico - il millesimo più ostico, il 1831. Dopo lunghi confronti con gli esemplari noti, e i passaggi in asta, ho concluso che è tutto sommato, considerata la rarità, un esemplare per il momento non da sostituire. Il 1821, 1822 e 1824 (entrambi), meno rari, sono messi più o meno come questo, forse in un paio di casi un quarto di punto in meno. Questa ricercata moneta certo presenta una decisa usura al D sui capelli, ma al R in fondo si contano le righe della corona, le gemme della corona tutto sommato reggono anche se un po’ lisce, presenta qualche macchia di metallo, ma non ha colpi al bordo e l’unico graffietto è presente dietro la testa del Re. Conclusione, me la tengo stretta, avendola anche pagata un prezzo ottimo, esattamente quattro anni fa. Buona serata a tutti, ovunque voi siate ?
  15. Buona sera a tutti spero che qualcuno mi possa aiutare a capire cosa nella storia vissuta e trascorsa ha provocato questo leggerissimo e minuscolo "trauma" alla mia 100 lire di Carlo Alberto. Premetto che sono più che certo che la moneta è autentica al 1000% perché acquistata da un noto, espertissimo e importante perito numismatico della zone in cui mi trovo e garante di infinita serietà. La moneta è in conservazione SPL ed è davvero stupenda anche se comune ma mi piace moltissimo. Voi mi potreste anche chiedere: perché non hai chiesto direttamente a lui? Io vi rispondo con sincerità che all'inizio pensavo ad una minuscola macchia, poi dopo qualche giorno con la lente di ingrandimento mi sono accorto che non si tratta di una macchia nera ma bensì di un minuscolo ammanco di metallo che comunque non abbassa il peso della stessa moneta. Grazie a quanti risponderanno. Buona sera.
  16. Buonasera a tutti, vi sottopongo (sempre se riuscirò ad allegare le immagini) questa monetina malconcia che presenta la particolarità di una R al rovescio , che ho evidenziato in Verde nell'immagine. Spero che qualcuno me ne sappia dire di più. Colgo l'occasione per fare gli auguri di buon Natale a tutti gli amici di questo meraviglioso forum. Ad maiora!
  17. Buonasera, Sarei interessato al vostro parere su queste due monete messe in vendita da un negozio di numismatica in Ungheria, attivo da diversi anni e con buone recensioni. Ho acquistato da loro in passato alcune monete in argento, ma in questo caso gradirei ulteriori opinioni. Per le monete viene rilasciata fattura e garanzia, ma non perizia. Purtroppo il venditore pecca nel realizzare buone immagini e queste che posto sono quelle che ho a disposizione... appena sarò sul posto avrò modo di pesare le monete ed eventualmente chiedere di realizzare foto migliori. VI ringrazio fin da ora per le vostre gradite risposte, Giulio
  18. Autunno tempo di riordino della mia modesta collezione...leggendo il catalogo on line ho trovato che fu il primo a coniare al molinetto...mi chiedevo cosa si intendesse con questo termine. Il molinetto é inteso come lo strumento (tipo bilancere) o come mezzo x procurarsi l energia? Altra domanda la leggenda M IN ITALIA delle monete di Carlo ii cosa significano? Grazie molte Buonagiornata
  19. Finora tutta la bibliografia numismatica, iniziando dal lavoro del Lanfranco in poi, ha considerato i due tagli monetali di ‘Esperimento Tecnico’ (50 Centesimi e Buono da 1 Lira) come prove di ristampa su monete del tipo ‘Quadriga Briosa’. Lo studio da me condotto ripercorre un’attenta analisi sulle quatto prove monetali ristampate sulle suddette monete, rivelando nuove ed entusiasmanti verità, ma, anche dubbi e perplessità sull’operato della Regia Zecca. “Il ritorno della moneta argentea, tra ‘Prove di Stampa’ ed ‘Esperimenti Tecnici’", è ora liberamente fruibile dal sito internet www.ilnumismatico.com
  20. Vittorio Amedeo III - Mezzo Scudo 1786 - Raro Argento 906/1000- gr 17,58 - diametro 38 mm - Zecca di Torino Non in conservazione super ma di buona qualità a mio personalissimo parere Quale conservazione attribuireste a questo modulo?
  21. Ciao a tutti, Giusto stamattina ho acquistato questo quarto di grosso di III tipo di Carlo II, solo che la legenda non combacia... Potrebbe essere una contraffazione di qualche altra zecca? Grazie mille in anticipo per l'aiuto. Buona giornata! Peso: 0.9 g Diametro: 16 mm Materiale: mistura.
  22. Mi rivolgo agli esperti della monetazione Savoia e a quanti vorranno intervenire Non ho praticamente trovato nulla in manuali e scritti che faccia riferimento alle tecniche di coniazione delle monete Savoia nel periodo indicato nel titolo della discussione. Chiedo a chi ha a disposizione materiale e scritti che illustrino i metodi di battitura delle monete in quel periodo. di illustrare a me e agli appassionati di questo forum metodi e tecniche, Vorrei per quanto possibile capire qualcosa in più perché al momento ho solo nozioni molto vaghe e approssimate. Ringrazio in anticipo quanti vorranno intervenire in maniera costruttiva ed illuminante ? Renato
  23. SergioRus

    1 luigino 1665 Monaco

    Buongiorno a tutti, Vorrei sapere se questa moneta è autentica? Il peso e circa 2,15 grammi.
  24. Vittorio Emanuele I - 20 lire 1819 oro 900/1000 - gr 6,45 - diametro 21 mm Zecca di Torino Questa moneta anche se i cataloghi la riportano come rara, la si trova abbastanza facilmente, diventa invece rara in alta conservazione. Renato
  25. Vittorio Emanuele I - Mezzo Scudo 1814 Argento 906/1000 - gr. 17.58 - diametro 36 mm - Zecca di Torino Il contorno é ornato (Catalogo n. 7 del 2020 della Numismatica Scaligera, lotto n. 377) Esemplare di grande bellezza e fascino, patina intensa ma al contempo delicata nelle sue sfumature. Ultimo nominale in argento prima dell'introduzione del sistema decimale il 6 agosto 1816 Il ritratto del Sovrano é ancora per stile riconducibile ai Savoia Vecchi....da Carlo Felice i ritratti dei Sovrani cambieranno decisamente. Renato
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