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  1. Archeologia: ritrovato a Roma un ponte romano del II sec. a. C. Sulla Tiburtina. Soprintendente Porro "Grande interesse" Un ponte romano risalente all'età repubblicana che attraversava il Fosso di Pratolungo è stato riportato alla luce dagli archeologi della Soprintendenza Speciale di Roma al 12° chilometro della via Tiburtina. A segnalarne la presenza erano state le indagini di archeologia preventiva legate ai lavori di allargamento della strada da parte del Comune. Si tratta, come sottolinea la soprintendente speciale di Roma Daniela Porro, di "un ritrovamento di grande interesse archeologico e, del pari, storico e topografico". Ora le indagini continueranno, sottolinea Porro, "per ottenere una conoscenza quanto più completa della struttura e delle sue fasi d'uso. Ancora una volta Roma ci regala preziose testimonianze del suo passato, che permetteranno di comprendere meglio la sua storia millenaria". Gli scavi, ancora in corso, sono condotti con la direzione scientifica di Fabrizio Santi, archeologo della Soprintendenza Speciale di Roma, dalle archeologhe Mara Carcieri e Stefania Bavastro della Land Srl. La presenza di un ponte sul Fosso di Pratolungo era documentata dalla cartografia storica per l'età rinascimentale, ma le tracce della struttura di età romana non erano state ancora portate alla luce. L'eccezionalità della scoperta è dovuta anche alla sua datazione: i ritrovamenti ceramici e il tipo di muratura in grandi blocchi di tufo indicano come probabilmente la struttura risalga al II secolo avanti Cristo, in età medio-repubblicana. Il ponte permetteva alla via Tiburtina di attraversare il Fosso DiPratolungo. L'antichissima strada congiungeva l'Urbs a Tibur (Tivoli): inizialmente via di transumanza, successivamente percorso di penetrazione romana nel territorio degli Equi e, infine, allungata fino al mare Adriatico. Al termine delle indagini il ponte verrà ricoperto dopo un accurato rilevamento e mappatura, che permetteranno, assieme alla analisi dei reperti, uno studio e una dettagliata comprensione di questa importante scoperta. https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/lazio/2022/02/04/archeologia-ritrovato-a-roma-un-ponte-romano-del-ii-sec.-a.-c._360193e0-fa44-482a-8de8-7c894bd85708.html
  2. Buongiorno. Ho ritirato oggi una monetina delle serie Vrbs Roma/lupa romana che ho acquistato perché incurosito dal disegno nel campo al rovescio che non ho ritrovato in letteratura e che non riesco a identificare. Questi i dati generali forniti dal venditore as is: Constantine I (306-337 AD) - C, 333-334 AD - Trier Mint. Obv: VRBS ROMA, helmeted and mantled bust of Roma left. Rev: She-wolf standing left, suckling the twins (Romulus and Remus); two stars above; (palm branch)//TRP Ref: RIC VII 561 Diametro: 16mm Peso: 2.35g Come è possibile vedere dall'immagine la dimensione del tondello è leggermente più piccola rispetto al conio così che non si riesca a leggere nella sua interezza l'elmo di Urbs Roma al diritto. Ma quello che mi ha colpito e che ritengo interessante, come già accennato, è la raffigurazione al verso. Il venditore assegna la moneta al tipo RIC VII 561 che riporterebbe "palm branch", cioé ramo di palma, tra le due stelle e che Alberto Trivero Rivera nel suo articolo su wildwinds definisce come ramo di alloro. Ma nella descrizione manca totalmente la segnalazione di quell'oggetto/simbolo/"coso" che pare cadere in picchiata nella schiena della povera lupa (Due bambini hanno detto che pare una cicogna infilzata) o, al contrario, sorgere da essa. A me pare una mano rivolta verso l'alto ma, ripeto, non ho assolutamente idea di che possa essere. A voi, amici, che pare? un errore di conio o un qualcosa che al momento non sono in grado di riconoscere? Mi piacerebbe che @antvwaIa partecipasse alla discussione anche perché se fosse una variante potrebbe inserirla nella sua casistica. Allego le immagini fornite dal venditore in quanto non ho ancora avuto la possibilità di effettuare io stesso delle riprese fotografiche. DIRITTO ROVESCIO
  3. ARES III

    Sestante ?

    Buongiorno Ho visto su un sito una moneta in bronzo dal peso di 5,76 g (diametro non pervenuto) indicata come sestante romano. Vista lo stile, che è un po' inconsueto rispetto a quello che sono abituato a vedere, mi piacerebbe chiedere: 1- se effettivamente è un vero sestante romano? 2- ed il suo valore economico? Grazie. PS: chiedo venia per le foto, sono quelle del sito.
  4. Come accennato nella mia precedente discussione ([una moneta e una storia] Maxentivs pro Vrbe Sva - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo), lo scontro tra Massenzio e Costantino fu presto inevitabile ed avvenne al Ponte Milvio, il 28 ottobre del 312. La vittoria, come sappiamo, arrise a Costantino. Massenzio, sconfitto, vi perse la vita. Il crollo finale del regime di Massenzio possiede una eccezionale testimonianza archeologica: la scoperta nel 2005 delle sue insegne imperiali sul colle Palatino, dove furono sepolte dagli sconfitti per impedire che finissero nelle mani dell’odiato nemico. Sono conservate presso il Museo Nazionale di Palazzo Massimo, a Roma. Io ho avuto la possibilità di vederle dal vicino in occasione della mostra “Costantino 313” tenutasi al Palazzo Reale di Milano nel 2013 per commemorare il cosiddetto “Editto di Milano”. Sono splendide, in particolare lo scettro con il suo bel globo verde. Dopo Ponte Milvio, Costantino (in parallelo con le azioni volte consolidare il suo dominio) si applicò coscientemente per soppiantare Massenzio nel cuore dei Romani con una oculata campagna propagandistica. Non deve quindi stupire che Costantino sia ricorso al più potente strumento allora disponibile: le monete. Il RIC VI riconosce tre monete, tutte coniate a Roma nel 313: la 303, la 304 e la 312. Vediamole nel dettaglio. Cominciamo dalla 303 e 304: Si tratta di due monete aventi al rovescio la legenda LIBERATORI VRBIS SVAE: Ecco la 303: Della 304 non ho trovato una immagine (magari qualcuno di voi mi può aiutare). Essa si distingue dalla 303 in quanto il busto di Costantino e’ laureato, drappeggiato e corazzato (E) anziché solo laureato e corazzato (D); inoltre la 304 e’ stata coniata dalla 3^ officina (T), mentre la 303 dalla seconda (S). Tuttavia, sono noti esemplari “non in RIC”: Questa e’ la RIC VI 303 ma della terza officina (T): Ed ecco la RIC VI 304, ma seconda officina (S): Ed ora passiamo alla RIC VI Roma 312: Qui il rovescio e’ dunque RESTITVTOR VRBIS SVAE Queste monete LIBERATORI VRBIS SVAE e RESTITVTOR VRBIS SVAE sono strettamente collegate alla serie CONSERV URB SVAE di Massenzio. Tuttavia, mentre il dritto e’ logicamente cambiato (ora vi ci appare l’effigie di Costantino), il rovescio e’ lo stesso (sempre la dea Roma seduta dentro un tempio), ma con una legenda del tutto diversa: LIBERATORI VRBIS SVAE alternato a RESTITVTOR VRBIS SVAE, che identificano senza ombra di dubbio Costantino come vincitore del tiranno (“liberator”) e come restauratore (“restitutor”) della pace e della giustizia nella città di Roma, ora identificata come “sua”, nello stesso modo che aveva usato Massenzio nella sua serie (in cui si era identificato come “conservatore”, “protettore”). Particolare il fatto che entrambi i tipi siano stati coniati a Roma nel 313; probabilmente furono emessi per il consumo immediato del popolo di Roma: il messaggio doveva essere forte e chiaro. Con Costantino le parole non sono mai banali. Le parole “liberatori” (addirittura al dativo, una vera e propria dedica) e “restitutor” rappresentano appieno lo sforzo del vincitore di rappresentare il suo rivale Massenzio non come un mero usurpatore, ma come un tiranno dal quale il Senato ed il popolo romano erano stati liberati. E’ una differenza sottile, ma non da poco. Allarghiamo ora per un attimo un po’ il discorso. E’ da notare come, di pari passo alla produzione delle serie succitate da parte della zecca di Roma, anche altre zecche abbiano prodotto monete volte ad enfatizzare lo stesso tema. Ecco allora i tipi : ROMAE AETER AVGG di Londinium (es. RIC VI 269): ROMAE RESTITVTAE: sempre Londinium (es. RIC VI 272): RECVPERATORI VRB SVAE di Arelate (es. RIC VII Arelate 33): Anche queste produzioni terminano presto. Si chiude, infatti, nel 315 con il tipo RESTITVTORI LIBERTATIS da dalle zecche di Ticinum e Treviri: RIC VII Treveri 23: e’ in bianco e nero, ma e’ un solido RIC VII Ticinum 31: solido anche qui Come detto sopra, in Costantino nulla e’ casuale, anche la scelta di queste ultime zecche. La scelta di Londinium potrebbe essere legata (questo e’ un mio pensiero) al forte legame con la Britannia. Basti pensare che, alla morte del padre Costanzo Cloro, furono proprio le truppe di stanza ad Eburacum a nominarlo addirittura augusto nel 306. Quanto a Ticinum , in realtà significa Mediolanum dove Costantino si recò dopo aver lasciato Roma. Proprio a Mediolanum, nel febbraio del 313, si celebrò il matrimonio tra la sorellastra Costanza e Licinio, che sancì l’alleanza tra i due augusti. Fu poi in quella sede ed in quella occasione che fu promulgato il cosiddetto Editto di Milano, che fu stabilito il nuovo assetto dell’impero e che fu programmata la guerra contro Massimino Daia. Non dimentichiamo poi il ruolo che la città aveva avuto come capitale occidentale durante la prima Tetrarchia ed anche la sua posizione strategica. Quanto a Treviri, sappiamo che fu a lungo capitale imperiale dove Costantino risiedette come Cesare e dove svolse una intensa attività edilizia, a dimostrazione del forte legame con questa città. Ricordiamo, a titolo di esempio, la Basilica Palatina: Ma a Treviri tornò anche dopo aver lasciato Milano per affrontare una campagna contro Franchi e Germani e vi celebrò anche i decennalia del regno, proprio nel luglio del 315. Quanto ad Arelate, ricordiamo che proprio Costantino vi aveva trasferito la zecca di Ostia (se ne e’ già parlato). Come detto, Costantino lasciò Roma nel gennaio del 313. Il brevissimo lasso di tempo trascorso in città fa emergere tutta la sua capacità di statista in grado di riconquistare la fiducia e il rispetto del Senato e del popolo romano con una vera transizione ideologico-religiosa (se così si può dire) , anche se certo la forza degli eserciti ebbe il suo peso (oltre che grande uomo di stato era anche un grande uomo di armi). Non dimentichiamo come Costantino fosse arrivato a Ponte Milvio, ovvero sotto l’egida dell’ ”In hoc signo vinces”, paladino di Cristo contro il pagano Massenzio. Se guardiamo alle monete su postate, però, non vi sono ancora simboli cristiani, ma addirittura c’e’ ancora un tempio pagano e una dea (anche se questa dea e’ Roma). Inutile dire quindi che, al momento della sua partenza, una tale radicale trasformazione non era stata ancora completata, anche se certamente era avviata nella giusta direzione. Ne e’ una ulteriore prova la costruzione dell’Arco ordinata dal Senato poco tempo dopo, nel 315: La cosa per noi interessante e’ nella iscrizione: Al centro dell'attico è presente la seguente iscrizione: «IMP(eratori) · CAES(ari) · FL(avio) · CONSTANTINO · MAXIMO · P(io) · F(elici) · AVGUSTO · S(enatus) · P(opulus) · Q(ue) · R(omanus) · QVOD · INSTINCTV · DIVINITATIS · MENTIS · MAGNITVDINE · CVM · EXERCITV · SVO · TAM · DE · TYRANNO · QVAM · DE · OMNI · EIVS · FACTIONE · VNO · TEMPORE · IVSTIS · REM-PUBLICAM · VLTVS · EST · ARMIS · ARCVM · TRIVMPHIS · INSIGNEM · DICAVIT ·» «All'imperatore Cesare Flavio Costantino Massimo Pio Felice Augusto, il Senato e il popolo romano, poiché per ispirazione divina e per la grandezza del suo spirito in una sola volta con il suo esercito ha vendicato lo Stato, per mezzo di una giusta guerra, sia dal tiranno che da ogni sua fazione, dedicarono questo arco insigne per trionfi.» Le parole chiave sono sicuramente INSTINCTV DIVINITATIS: Costantino ha vinto per “ispirazione divina”. Ma di quale dio? Non vi e’ ancora un accenno diretto al Dio dei Cristiani, anche se dietro lo si intuisce chiaramante. E’ ancora un po’ presto per una affermazione esplicita, ma e’ questione di poco. E poi colpisce anche la parola “DE TYRANNO”: come detto su, nella sua politica propagandistica, Costantino ha liberato Roma non da un semplice usurpatore, ma da un vero e proprio tiranno. Insomma, le parole sono pietre, nel vero senso della parola. Quanto alla attività edilizia iniziale, in riferimento all’area del foro, a Costantino (che trovò molti monumenti – o almeno i due principali, ovvero il tempio di Venere e Roma e la cosiddetta Basilica) non solo già progettati e strutturati, ma anche quasi del tutto conclusi o prossimi alla conclusione, non restò che eseguire sia l’eventuale e non precisabile completamento strutturale e decorativo sia, più probabilmente, la dedicazione o ridedicazione con il suo nome. Proprio nel periodo che seguì la vittoria su Massenzio, iniziò inoltre la costruzione della sua prima basilica, quella del Laterano. Si è molto discusso su questa collocazione ‘periferica’ della cattedrale. L’interpretazione più in voga è quella che mostra un Costantino assai prudente che non vuole urtare l’aristocrazia e la popolazione stessa, ancora in forte maggioranza pagana, e preferisce quindi inserire la cattedrale il più lontano possibile dal centro della vita pubblica, ove si trovavano anche molti luoghi sacri della religione pagana. O forse, più prosaicamente, la basilica era così grande che difficilmente poteva essere collocata nell’affollato centro cittadino? Della vecchia basilica, oggi resta il nucleo principale del cosiddetto Battistero Lateranense: In vicinanza, Costantino iniziò anche la costruzione del nuovo palazzo imperiale, chiamato Sessorium (sui resti del vecchio palazzo di Elagabalo agli Horti Spei Veteris) dove risiedette la madre Elena. Di esso rimangono i resti delle Teme Eleniane e il cosiddetto tempio di Minerva Medica, in realtà una splendida aula decagona con cupola. Vi era anche una chiesa (oggi chiesa di Santa Croce in Gerusalemme) che doveva contenere le reliquie di Cristo trovate dalla madre Elena in Terrasanta. Successivamente al periodo che ci interessa, Costantino effettuerà poi una intensa attività edilizia in senso “cristiano” che esula dalla attuale discussione. Per chi vuole approfondire alleghero’ una lettura. Fonti: - RIC volume VI - Constantine the Great-- History and Coins (constantinethegreatcoins.com) - Iconografia_di_Costantino.pdf - Roma_costantiniana.pdf Le_iconografie_monetali (1).pdf Ciao da Stilicho
  5. Questa discussione nasce in primis dal mio amore per la Città Eterna. Poi dalla curiosità di approfondire la conoscenza di un imperatore (e delle sue monete) di cui sapevo un po’ poco, forse anche per un retaggio scolastico, quando Massenzio veniva considerato il “cattivo” contrapposto al “buono”, ovvero Costantino. Questa fu, infatti, la sfiga di Massenzio: aver sfidato un “monstrum”. Ma per nostra fortuna, le cose non stanno proprio così. Come al solito, cominciamo da una moneta: IMP C MAXENTIVS P F AVG: testa di Massenzio, laureata, a destra R: CONSERV VRB SVAE: Roma elmata, drappeggiata, seduta di fronte, con la testa a sinistra, in un tempio esastilo, con un globo nella mano destra ed uno scettro nella sinistra con uno scudo a fianco; come acroteri del tempio due Vittorie e sul frontone una corona ESERGO: RBQ : Zecca di Roma, quarta officina. RIC VI Roma 210 Il dritto ci mostra la classica iconografia della prima tetrarchia, dove i ritratti imperiali sono piuttosto statici, inespressivi e stereotipati, con scarsa personalizzazione dei tratti somatici. Massenzio (indistinguibile dagli altri augusti legittimi del tempo) appare con il viso largo e squadrato, il collo tozzo e muscoloso, la mascella volitiva, gli zigomi forti e sporgenti, la barba e i capelli cortissimi e curati. Lo sguardo è fiero, quasi truce, ad indicare chiaramente l’autorità e la forza. Insomma, un vero militare. Il rovescio presenta una legenda significativa: Massenzio è il “conservatore” della grandezza di Roma, il suo “protettore”. Roma è rappresentata in un grande tempio esastilo, come una divinità che ha in mano i destini del mondo (il globo) che governa (lo scettro) con le armi (lo scudo e l’elmo). Ciò ad indicare la sua supremazia, quale Città Eterna, sulle altre città dell’Occidente, in particolare su Milano e Treviri che l’avevano scalzata dal suo ruolo di capitale unica dell’impero. Ma non solo: Roma rivendica la sua supremazia anche sulle città dell’ Oriente. Proprio ad Oriente, in effetti, si stava spostando il baricentro del mondo romano. Massenzio si erge a difensore delle prerogative dell’Urbe quale centro nevralgico dell’impero in opposizione alla politica di provincializzazione voluta da Diocleziano e dalla prima tetrarchia da cui lui fu bandito quale tiranno. La tipologia che ho postato non è l’unica per questo rovescio. Ecco, a Ticinum, la RIC VI 106: Roma, seduta in un tempio tetrastilo con in mano un globo ed uno scettro, viene incoronata da una Vittoria stante di fronte a lei, con un prigioniero tra di loro: Sempre a Ticinum, la RIC VI 108: Roma, seduta in un tempio tetrastilo con in mano un globo ed uno scettro viene incoronata, da una Vittoria stante alle sue spalle.... Qui (ancora a Ticinum!) il globo e’ sormontato da una Vittoriola (RIC VI 105): E che dire del dritto di questa (ritorna Ticinum), la RIC VI 103? La veste di Massenzio e’ splendida.... Come si e’ visto, Ticinum mostra una certa varietà di rovesci della stessa serie; e’ un particolare davvero interessante. Ma quella che più mi piace e’ questa. Siamo ad Aquilea: RIC VI 113: Si nota una scena ancora più rappresentativa, in cui Roma, seduta nel tempio, dona il globo proprio a Massenzio. Ritengo questa moneta davvero splendida, anche per la ricchezza della scena con ben tre personaggi (c’è anche un prigioniero), quasi un piccolo quadro incorniciato dalle strutture architettoniche del tempio, anch’esso con decorazione davvero ricca. Infatti, ha un frontone del tutto particolare con la rappresentazione della lupa e dei gemelli, ulteriore richiamo al passato mitico di Roma cui Massenzio e’ particolarmente legato. E’ interessante notare come monete CONSERV VRB SVAE siano state coniate anche a nome di Massimiano e di Costantino I. Ecco Massimiano: Ed ecco Costantino I augusto: E Costantino I cesare: Quindi Costantino appare sia come augusto che come cesare. La spiegazione e’ nei tribolati avvenimenti di quegli anni convulsi. Lungi da me il raccontarne la storia (ogni vota che li rivedo scopro qualcosa di nuovo o capisco qualcosa di diverso) ma giusto per orientarci ecco il variare delle titolature di Costantino nel tempo: -dal fine luglio 306 a inizio autunno 306: augusto -da inizio autunno 306 a fine 307: cesare -da fine anno 307 a novembre 308: augusto -da novembre 308 a metà anno 310 : cesare -da metà anno 310 in poi: sempre augusto Da perderci la testa... Ma perché questo rovescio compare anche con Massimiano e Costantino I? Faccio un piccolo passo indietro… Ho trovato rovesci con CONSERVATORES VRB SVAE, ovvero al plurale. Ciò forse ad indicare una sorta di alleanza e di comunione di intenti tra Massenzio, Massimiano e Costantino contro Galerio (e Severo). Ecco la RIC VI 84a: Con il tempo i rapporti tra i tre si deterioreranno e Massenzio diventerà quindi l’unico CONSERV VRB SVAE, l’unico protettore della sua città. Ma veniamo all’Urbs Sua, a Roma. Conclusa l’età severiana che era stata caratterizzata dalla costruzione di monumenti significativi, i turbolenti decenni centrali del III secolo non videro significative realizzazioni edilizie. Si dovette attendere il regno di Aureliano perché nell’Urbe fossero nuovamente aperti grandi cantieri. Proprio con Aureliano, la città iniziò a cambiare volto, cominciando ad assumere l’aspetto di una città tardo imperiale. Infatti, per difendere la capitale dalle incursioni barbariche che ormai minacciavano direttamente la penisola italica, Aureliano decise di cingere la città con un poderoso circuito murario, che da lui prese il nome. Un decennio più tardi la città aveva perso il ruolo di capitale. Massimiano, chiamato da Diocleziano nel 285 a reggere la parte occidentale dell’impero, le aveva preferito Milano, meglio situata da un punto di vista strategico-militare. Ciò nonostante, a Roma Massimiano intraprese una intensa attività edilizia. C’era in primo luogo da provvedere alla ricostruzione ed al restauro degli edifici colpiti dal grande incendio che aveva devastato l’area del foro nel 283, durante il regno di Carino. Tra essi la Curia Iulia, completamente ricostruita come la possiamo vedere tutt’ora. La sua attività edilizia non si limitò a questo; infatti, furono costruiti anche nuovi edifici quali ad esempio le Terme di Diocleziano. Si arriva quindi a Massenzio. Per Massenzio Roma era e restava la vera ed unica capitale. L’Urbe con le sue millenarie vicende, i suoi dei, le sue leggende, era il vero centro propulsore della storia. Nessuna città poteva rivaleggiare coi i suoi templi, le sue strade ed i suoi monumenti. Campione di una linea politica tutta incentrata nella riaffermazione della gloria di Roma, egli non poteva che espandere ulteriormente il precedente programma di edilizia monumentale promosso da Massimiano caricandolo di forti valenze ideologiche attraverso il recupero dei valori tradizionali, dei culti e dei miti ancestrali (vedi Marte, i Dioscuri, Romolo fondatore…) espressi anche sulle monete (non solo quelle coniate a Roma). La basilica colossale che aveva deciso di edificare sul vecchio colle della Velia (la “Basilica di Massenzio” nel foro) lo avrebbe mostrato al mondo intero... Ogni volta che vado a Roma mi soffermo a guardare impressionato le colossali arcate ai cui piedi mi sento piccolissimo. Ma Roma era già una città grandiosa, con i templi degli antichi, primo fra tutti quello di Venere e Roma che per Massenzio aveva un forte significato simbolico e che quindi fece ricostruire in forme ancora più monumentali (come si apprezza in parte ancora oggi): Il tempio conteneva al suo interno due celle contrapposte: Quella che vediamo oggi e’ quella est (che ospitava la statua di Venere), rivolta verso il Colosseo (parte anteriore della foto). La cella ovest (che conteneva la statua di Roma) è inglobata oggi nella chiesa di Santa Francesca Romana. Insomma, noi del tempio ne vediamo solo metà (ma è una gran metà!). Secondo alcuni è proprio questo tempio quello rappresentato sulle monete CONSERV VRB SVAE. La Via Sacra, resa ancora più maestosa proprio con la sua basilica, fu ulteriormente abbellita. Ci fu inoltre la sistemazione della Meta Sudans, la costruzione di nuovi acquedotti ed il rafforzamento delle mura aureliane. E poi la costruzione di una splendida villa lungo la via Appia con il famoso circo con accanto il monumentale mausoleo di Romolo, suo figlio morto prematuramente a 13 anni, cui aveva dedicato anche un tempio nel foro (il cosiddetto tempio di Romolo). Di tutto ciò restano ancora imponenti rovine, immerse nel verde della campagna romana. Le visitai in occasione del mio ultimo viaggio a Roma prima del blocco totale: rimasi assai colpito davanti alla bellezza dei resti che facevano pensare alla bellezza degli edifici originari, solo lontanamente immaginabile. Il Circo di Massenzio… Il mausoleo di Romolo… Come appare oggi parte del complesso… Come doveva apparire allora… Ed ecco il Tempio di Romolo nel foro romano… Massenzio non si fermò qui. Fece, infatti, ridedicare il Colosso neroniano al figlio Romolo, costruì nuove terme sul Quirinale e ristrutturò i palazzi severiani e le mura aureliane (con il progetto di dotarle di un fossato). A Ostia, infine, aprì una zecca per coniare monete in un luogo più sicuro in quei periodi convulsi e per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Particolarità: in essa non furono coniate monete CONSERV VRB SVAE, ma solo (che mi risulti) una CONSERVATOR VRBIS SVAE, un aureo: Ad Ostia furono coniate altre tipologie, tra cui ricordo le AETERNITAS AVG N…. .…..con la rappresentazione dei Dioscuri in riferimento alla tradizione navale della città. Infatti, Castore e Polluce erano i protettori di marinai. Ma il significato va oltre: va alla propaganda messenziana che enfatizza simboli classici di Roma. Costantino avrebbe completato molte delle opere che il suo sfortunato rivale aveva lasciato incompiute. Non e’ escluso che lo stesso Arco di Costantino possa risalire ad un progetto di Massenzio per celebrare la vittoria sul ribelle Domizio Alessandro. Roma in quanto antica città pagana, raggiunse proprio in quegli anni il suo massimo apogeo architettonico. Di lì a poco Costantino, discretamente, avrebbe iniziato a trasformarla in una città cristiana. Spero di non aver detto inesattezze; in questo caso invito i lettori (so che ci sono tanti “massenziani” nel forum) a segnalarlo senza alcun problema. Ciao e buona domenica da Stilicho Fonti: - Il nostro forum (una vera miniera di sapere) - RIC volume VI - La Roma di Massenzio e Costantino. Palombo Editore - Wildwinds - OCRE - Moneteromane.info
  6. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: Diametro: 1,3 cm Metallo Presunto: bronzo Riuscite mica a dirmi che moneta è e il suo valore? Grazie mille
  7. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: 28grammi Diametro: 4cm circa Metallo Presunto: bronzo ciao a tutti... diversi anni fa il mio nonno materno mi regalò questa moneta dicendomi di averla recuperata a Leptis Magna mentre era in guerra fra Libia ed Egitto... per me è sempre stata una storia leggendaria e credo però sia arrivata l'ora di sapere se questa moneta sia vera o solo un falso... qualcuno ha qualche idea in merito? grazie in anticipo
  8. ARES III

    Vasca misteriosa ritrovata a Roma

    Archeologia, vasca monumentale svela otto secoli di storia La scoperta sulla via Ostiense, nella periferia romana, resta un mistero: non si sa a cosa servisse l'enorme vasca in tufo da più di 40 metri Una vasca monumentale lunga oltre 40 metri, un’articolata stratificazione di edifici e costruzioni su due ettari di terreno, oltre otto secoli di storia. Sofisticate tecniche di scavo hanno permesso la scoperta e lo studio dello straordinario contesto tra via Ostiense e via di Malafede. Ma è ancora mistero sulla sua funzione: non è ancora chiaro a quale scopo potesse servire l’enorme vasca romana di tufo, osservano gli archeologi che studiano il sito. Il ritrovamento è avvenuto a partire dal giugno 2019, grazie alle indagini di archeologia preventiva dirette dalla Soprintendenza Speciale di Roma, in una porzione di territorio molto ampia. "Una scoperta che rinnova lo stupore nei confronti di Roma e delle infinite storie che ha ancora da raccontare. Trovarsi di fronte a un tale rinvenimento ha lasciato sorpresi anche i nostri archeologi". Così la soprintendente speciale di Roma Daniela Porro, commentando i ritrovamenti archeologici di Malafede. "Un contesto ricco e complesso, che sta a testimoniare quanto Roma, anche al di fuori dei suoi confini cittadini, abbia ancora tanto da regalare e da svelare ai suoi abitanti e non solo. Un altro successo dell'archeologia preventiva, essenziale per non disperdere il nostro passato, e per tutelare e per valorizzare territori che, altrimenti, resterebbero inesplorati". "Lo scavo, in tutta la sua grandezza, ci parla di un luogo importante - commenta Barbara Rossi, responsabile scientifico per le indagini archeologiche della Soprintendenza Speciale di Roma -, che ha avuto vita per oltre otto secoli come dimostrano la quantità e soprattutto la qualità delle costruzioni ritrovate, come la vasca monumentale del IV secolo avanti Cristo rinvenuta in tutta la sua ampiezza. L'approfondito studio del gran numero di materiali che questa indagine ci ha restituito e continua a restituirci - legni, terrecotte, oggetti metallici, iscrizioni - ci potrà svelare i segreti di questo straordinario angolo del territorio di Roma". Proprio per questo, spiegano, è in fase avanzata il progetto di valorizzazione in situ dei più importanti ritrovamenti; valorizzazione volta a raccontare le diverse epoche e i vari insediamenti che hanno caratterizzato la zona. Il territorio in cui è compreso anche il fosso di Malafede, abitato fin dall’età preistorica, è stato soggetto a numerose trasformazioni nel corso del tempo, come testimoniano anche i preziosi reperti recuperati durante le indagini archeologiche. https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/archeologia-vasca-monumentale-di-tufo-trovata-a-malafede-sulla-via-ostiense-5bbd1491-321d-4626-9675-e1a977ab37d6.html
  9. Scoperto un sarcofago del VI secolo a.C. nel Foro Romano: è la tomba di Romolo? Una eccezionale camera sotterranea è stata scoperta a Roma, dove sorgevano l’antica piazza del Comizio e l’edificio della Curia. Al suo interno vi era un sarcofago in tufo lungo circa 1,40 metri, associato a un elemento circolare, probabilmente un altare. Il sarcofago era stato scavato nel tufo del Campidoglio e dovrebbe pertanto risalire al VI sec. a.C. L’incredibile ipotesi è che potrebbe essere il sepolcro di Romolo, fondatore della città di Roma. Le indagini archeologiche erano iniziate un anno fa sulla base del lavoro dell’archeologo Giacomo Boni all’inizio del ‘900. I documenti di Boni avevano consentito di ipotizzare la presenza di un sepolcro (un heroon) dedicato a Romolo nel Foro Romano, a pochi metri dal sito del Lapis Niger e dalla piazza del Comizio. Il sito si trova sotto la Curia e, evidentemente, era stato preservato per il suo significato simbolico. Secondo la lettura di un testo di Varrone, coincide col luogo della sepoltura di Romolo, proprio dietro le tribune del Foro Romano (i rostri repubblicani). Non è un caso che la camera sotterranea scoperta sia sull’asse del Lapis Niger, la pietra nera indicata come luogo funesto perché correlato alla morte di Romolo. Ulteriori dettagli dello scavo saranno illustrati venerdì dalla direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, e dalla squadra di archeologi e architetti coinvolti nella ricerca. https://www.google.com/amp/s/ilfattostorico.com/2020/02/17/scoperto-un-sarcofago-del-vi-secolo-a-c-nel-foro-romano-e-la-tomba-di-romolo/amp/
  10. ARES III

    Aedes Vestae

    Nella sezione delle monete romane repubblicane ho aperto una discussione che ha preso una bellissima piega degna di essere divulgata anche nella sezione Storia e Archeologia. Naturalmente tutto il materiale è frutto dell'impegno e dell'ingegno di @L. Licinio Lucullo che mi ha suggerito le modalità di questa nuova discussione. Tutto è partito da questa moneta di Cassio Longino con la rappresentazione nel rovescio del tempio di Vesta ( come @apollonia docet).
  11. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Buonasera a tutti, ho trovato questa moneta in un contenitore con altre monete e volevo chiedervi qualche informazione in più e eventualmente anche quanto potrebbe esserne il valore. Vi ringrazio per l’aiuto. Umberto Peso:24 gr Diametro: 30 mm Metallo Presunto: bronzo
  12. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: 36 gr Diametro: circa 5 cm Metallo Presunto: bronzo (?) Sale ragazzi, non ho idea di cosa potrebbe essere. L’ha trovata un mio parente in un cassetto e me l’ha regata, dice di provenire da suoi parenti che gliel’hanno ceduta. Ma non ho idea se possa essere un falso o di che periodo si tratti. Potete Aiutarmi?
  13. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: 3,36 g Diametro: 22,5 mm Metallo Presunto: Buongiorno, desiderei avere qualche informazione su questo presunto semisse di Adriano, il colore della patina non mi convince molto... D/ Hadrianvs Avgvstvs R/ cos (presumo III, ma non vedo nulla) SC. Ringrazio anticipatamente!
  14. Salve ricevuta in eredità da nonna , deve essere un denario , argento , non ho un bilancino di precisione per sapere peso... molto ben definita dal vivo, sapete qualcosa di questa moneta ? Valore interessa poco ma se avete notizie in merito giusto per sapere . grazie mille (ho foto migliori )
  15. Salve gentili utenti, vorrei avere, se possibile, più informazioni riguardanti questa moneta. Rinvenuta nella collezione di mio nonno. https://ibb.co/pQnvrGW https://ibb.co/SBFDtBZ non riesco a caricare le immagini poichè troppo pesanti rispetto allo standard. i link li trovate qua sopra.
  16. Il 29 gennaio andrò a Roma per alcuni giorni, viaggiando come turista per visitare questa città. Oltre a scattare foto e mangiare la pizza, comprerò anche monete italiane per la mia collezione. Sono interessato a interessanti fiere dell'antiquariato a Roma, dove troverò le lire d'argento del Regno d'Italia. Sarei molto grato per ogni luogo specifico. Saluti dalla Polonia.
  17. Massimo Di Stefano

    Moneta romana?

    Salve a tutti, trovai circa 40 anni fa questa moneta, a Chieti. Ridotta malissimo.....qualcuno saprebbe dirmi qualcosa in più se la riconoscesse? Grazie e buona Domenica.
  18. salve, sono pieno di lire ma queste mi sembrano le più interessanti, non so quanto valgano e vorrei saperne qualcosa. grazie mille https://imgur.com/a/Y8Q00Ju
  19. Salve , non sono molto esperto in materia e chiedo a voi esperti una valutazione di autenticità e di valore su questa moneta. Secondo delle ricerche su internet dovrebbe essere di origine romana Grazie in anticipo per le risposte
  20. JammaNMR

    Gioco Divinità sulle monete

    Salve a tutti curiosando in piazzetta ho visto il gioco proposto da @Gaetano95 “quanto riusciamo ad andare indietro” e l’ho trovato molto interessante sia per la quantità di monete esposte sia per le didascalie e curiosità legate alle stesse. unica pecca? Che con le date si arriva solo ad un certo punto e gli appassionati di monete antiche sono stati esclusi.. così mi son detto perché non proporre un gioco altrettanto divertente e interessante che coinvolga tutti? (Si spera hehehe) Regole: 1 postare le immagini di una moneta che riporti al dritto o rovescio una divinità di qualunque genere (eccetto imperatori o re divinizzati) tali divinità non possono essere ripetute (altrimenti avremmo una valanga di Roma con copricapo alato) 2 la moneta deve appartenere alla vostra collezione 3 inserire una breve didascalia con una curiosità relativa alla moneta proposta. spero davvero che questo gioco possa coinvolgere tutti anche perché le divinità sono presenti da sempre fino ai giorni nostri (basti pensare a Britannia o a Italia sulle monete moderne).
  21. Alex0901

    Giustiniano I: Follis Roma (?)

    Salve a tutti! In questo periodo mi sto dedicando alla visione di alcune monete bizantine, al fine di apprenderne le principali caratteristiche ed acquisire le giuste capacità, mediante i vostri insegnamenti, di valutare da me l'autenticità di suddetti esemplari (e sono consapevole di avere ancora qualche impegno "bibliografico" con qualcuno, che a breve porterò a termine (-; ). Detto ciò, vorrei porre alla vostra attenzione questo , che sembrerebbe un Giustiniano della Zecca di Roma; eventualmente, me ne confermereste l'autenticità? E perché no, parlarci un po' di quest'affascinante monetazione) ? Aspetto risposta in trepidante attesa, grazie mille per tutto anticipatamente. Alessandro
  22. Legio II Italica

    Sepolcro dei Sempronii

    Il Gruppo Archeologico Romano nelle sue molteplici attivita' organizza per il 25 Maggio 2018 una visita al Sepolcro dei Sempronii presso Via della Dataria al Quirinale , nel Link i dettagli : http://www.gruppoarcheologico.it/sepolcro-dei-semproni-25-maggio/ Per notizie storiche e archeologiche circa il Sepolcro , da Wikipedia : Il Sepolcro dei Sempronii è un'antica tomba della fine dell'età repubblicana situata a Roma all'estremità occidentale del colle Quirinale, in via della Dataria sul fianco del Cortile di San Felice. Il sepolcro fu scoperto nel 1863 ed è dotato di una facciata in blocchi di travertino rivolta a sud-ovest, cioè verso il clivo che dal Campo Marzio saliva verso una porta nelle mura serviane. Analogamente al sepolcro degli Scipioni, la tomba si ergeva su un alto zoccolo, oggi interrato, dove si apre l'arco di accesso vero e proprio. Da qui un corridoio voltato con blocchi di travertino (tufo nell'ultimo filare) portava alla cella, della quale oggi resta solo un piccolo tratto in opera laterizia, tra i più antichi esempi di questa tecnica conosciuti. Sopra l'arco di ingresso si legge l'iscrizione: Cn[aeus] Sempronius Cn[aei] f[ilius] Rom[ilia] / Sempronia Cn[aei] f[ilia] soror / Larcia M[anii] f[ilia] mater. Quindi i proprietari della tomba erano Gneo Sempronio, sua sorella e sua madre. Sopra l'iscrizione si vede un fregio a palmette con una cornice a dentelli e ovuli. Il coronamento della tomba è scomparso. Esempi simili sono il sepolcro di Gaio Publicio Bibulo presso il Campidoglio e uno verso la Porta Salaria, che hanno permesso una datazione di poco posteriore alla metà del I secolo a.C. Dal nome della madre : Larcia , sospetto un' origine etrusca della famiglia proprietaria del Sepolcro , il cui nome originario etrusco , poi latinizzato , potrebbe essere stato : Larcnas , nome archeologicamente attestato su antiche iscrizioni etrusche trovate a Bolsena ed Orvieto ; il Sepolcro non e' visitabile privatamente perché facente parte del complesso del Palazzo del Quirinale , quindi la visita del 25 Maggio e' una ottima occasione per visitarlo .
  23. Ciao a tutti, Queste sono altre monete tra quelle che ho ritrovato, potete cortesemente aiutarmi ad identificarle,ed eventualmente a conoscerne il valore? Grazie mille in anticipo.
  24. Ale1900

    Pio XII , Anno XI 1949

    Vi presento la mia splendida damigella di 69 anni: MEDAGLIA ANNUALE UFFICIALE DEL VATICANO - 1949 PIO XII – Eugenio Pacelli Dritto: Profilo del Pontefice Rovescio: Allegoria della Religione Cattolica, posta al centro, tenente sulla mano sinistra il Vangelo, mentre a destra la Croce. Ai lati due angeli con due scudi con scritto: VERITAS e IUSTITIA. Metallo: Argento 986/1000 Diametro: 44 mm Grammi: 38 gr Artista: Aurelio Mistruzzi Tiratura della medaglia: 2500 ca. Il tema della medaglia dell'anno 1949, XI del pontificato di Pio XII, richiamava alla “Difesa della Fede cattolica”. Medaglia Fondo Specchio
  25. roman de la rose

    Atalarico

    Di certo so che si tratta di monetazione Ostrogota, poi per quello che mi han detto si tratta di un 10 nummi zecca di Roma, chiedo cortesemente a chi ne sa più di me delucidazioni ringrazio in anticipo la moneta ha un diametro di mm. 18 e pesa grammi 3.06 ps per quanto riguarda la legenda entro la corona di alloro qualè la legenda esatta? la foto come sempre non rende molto, la moneta è di un verde un pò piu acceso di quella in foto
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