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  1. Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E.
  2. Buongiorno, segnalo la pubblicazione della mia monografia dal titolo "Le monete milanesi di Carlo V". L'Opera tratta ed illustra tutte le emissioni caroline coniate dalla zecca di Milano, fornendo inoltre tutti gli approfondimenti necessari per avere una visione multidisciplinare della materia. Trovano uno spazio dedicato anche le figure dei Maestri incisori, le suggestive medaglie monetiformi, un'enigmatica tessera e quelle emissioni oggi non reperite o rifuse ancor prima di entrare in circolazione. Non potevano certo mancare un repertorio delle principali vendite pubbliche aventi significativi nuclei della monetazione trattata, l'illustrazione delle affascinanti falsificazioni d'epoca e qualche piccola "rivoluzione" (con solide basi documentarie!) come quella riguardante la catalogazione dello scudo "dei Giganti". I materiali monetari sono ordinati secondo un'inedita impostazione cronologica, creando così una vera e propria narrazione di queste prestigiose emissioni tanto apprezzate sia dai numismatici sia dagli storici dell'arte. L'acquisto dell'Opera è possibile unicamente presso le principali librerie online, Amazon ed ovviamente il sito dell'Editore. Prezzo di copertina: 49,90 € ISBN 9791221498295 141 pagine Immagini a colori Copertina rigida Pagine in carta patinata da 130g/m2 Formato 17x24 cm Buona lettura Antonio Rimoldi
  3. Grazie a @gpittini: con le precedenti discussioni aperte sul denaro imperiale di Enrico II e sul denaro terzolo mi ha spinto ad approfondire la monetazione milanese tra XI e XII secolo, che pensavo di conoscere per sommi capi ma che invece presentava per me alcuni importantissimi punti oscuri... e, di questione in questione, mi ha portato a riprendere un argomento che mi aveva già affascinato, cioè la monetazione progressivamente svalutata delle due grandi zecche imperiali dell’Italia nord-occidentale - Milano e Pavia - al passaggio tra XI e XII secolo... a quest’ultimo argomento dedicherei un excursus riassuntivo ad uso e consumo di chi si avvicina alla tematica, ma che spero possa attirare commenti e puntualizzazioni da parte degli esperti (e ce ne sono parecchi, qui!). Come corollario di quanto sono andato a rivedermi sui denari enriciani di Milano, rimando alla discussione aperta da @gpittini, sperando di attirare anche lì nuovi contributi, anche se gli “enriciani di Milano” erano già stati “sviscerati” in una ormai vecchia ma sempre interessante discussione! Questo era il mio punto di partenza... tra i molti spunti di questo articolo, uno dei più importanti riguardava la persistenza di diffusione del denaro “papiensis” e del denaro “mediolanensis” nelle aree orientali del Piemonte (vercellese, casalese ed astigiano per quanto riguarda il denaro “papiensis” e novarese, area nord-orientale del vercellese, biellese ed alessandrino per quanto riguarda il denaro “mediolanensis”) anche nei primi decenni del XII secolo, quando però nelle fonti documentarie compaiono denominazioni nuove delle due monetazioni: • per i denari di Pavia, si comincia a parlare di “denarii novi [papienses]”, “denarii novi albi [papienses]“, “medianae monetae” ed “albae medianae monetae”; • per i denari di Milano, compare la denominazione “denarii veteres” sottontendendo la presenza di altri denari evidentemente “novi”... oltre alla esplicita citazione di “denarii bruni”. Non a sproposito richiamerei quindi gli Annales del genovese Caffaro che, parlando delle monete in circolazione a Genova nei primi decenni del XII secolo (principalmente denari pavesi), riferisce la comparsa di “novae monetae brunitae” dapprima (nel 1102) e di “monetae minores brunitae” poi (nel 1115). Cercando di ricostruire il circolante in Piemonte tra XI e XII secolo (come ho già in altre sedi detto), restava da dare un “volto” a questi denari “novi”... Per quanto riguarda Pavia, l’identificazione delle “novae monetae” con effettivi reperti mi è sembrata alquanto difficoltosa, come già segnalato da Mario Limido e Giorgio Fusconi nel loro dettagliato e documentato articolo del 2011: “per ora possiamo solamente indicare come bruni o bruneti [cioè, rispettivamente, i “novi bruniti” ed i “minores bruniti” del Caffaro] quei denari enriciani che appaiono di peso calante e di più basso titolo in argento da cui deriva un aspetto più scuro.” In effetti ho cercato a lungo denari pavesi che potessero essere classificati tra i “bruni” o “bruneti”... con scarso risultato... questo è l’unica altra immagine suggestiva trovata online, dopo gli esempi mostrati da Limido e Fusconi:
  4. Scadenza: 5 mesi e 4 giorni

    • VENDO
    • BB

    Milano, Carlo II: Mezzo Filippo 1694 RRR D/ CAROLVS II REX HISPANIARVM Busto del re a destra, sotto la data (1694). R/ DVX MEDIOLANI Stemma coronato. Zecca di Milano Crippa 8/ CNI 102-4 AR/ 13,20 g/ BB Moneta di elevatissima rarità e prestigio, difficile da reperire anche in questa conservazione. Contattatemi in privato per ulteriori informazioni, valuto offerte congrue.

    € 179,99

    Piedimonte Matese, Campania - IT

  5. Buonasera ragazzi, Spero sia la sezione opportuna per sottoporvi questo mio desiderio. Vorrei chiedere se tra noi lamonetiani c'è per caso qualcuno che possiede il testone milanese di Ludovico il Moro e che magari vorrebbe cedere. Chiedo qui per evitare di andare in negozio. Valuto anche altri testoni Milanesi eventualmente. Ringrazio in anticipo per l'attenzione. Fabrizio.
  6. Sesino

    Collezione pesi monetali

    Buongiorno ragazzi, apro questa discussione in quanto possiedo questa piccola collezione di pesi monetali vari e mi piacerebbe avere da voi un parere sul suo valore. Lo chiedo perché sto valutando degli scambi e delle cessioni. Nello specifico troviamo pesi monetali: Ducato di Milano (che secondo me sono un po' più rari). Genova (1 pezzo, credo dello scudo castello). Savoia e Venezia Dobbla di Spagna e Dobbla di Portogallo. Alcuni pezzi esteri mai identificati. Ho fatto per comodità una foto unica, ma ovviamente se necessario posso fornire per ciascuno i dati ponderali. Se qualcuno avrà piacere a darmi un suo parere, o a commentare, di certo sarà per me cosa gradita. Un caro saluto e un augurio per una buona giornata.
  7. Recentemente mi sono posto una domanda : abbiamo parlato nel tempo tanto dei denari ottoniani di Lucca, di Pavia, ma di Milano poco... eppure ci sarebbe molto da dire e molto è stato detto e forse altro si dirà ancora.... Mancava un po' di bibliografia specifica sull'argomento, ora è arrivata e le scuse allora sono poche....il MIR Milano di Toffanin, il BDN Materiali 12 ( che trovate anche on line ) di Gianazza, il recente Crippa sull'epoca medievale....e allora dico esercitiamoci anche un po' e vediamo se abbiamo capito e cosa ci potrebbe essere ancora da dire ....da dire c'è sempre.... E allora i libri ci sono....mancano le monete....una mi è capitata ed è il meglio per la leggibilità e conoscenza che si può avere per queste monete. E' un Ottone III di Sassonia, nella monetazione milanese non è semplice riconoscere un Ottone II da un III, non abbiamo il TERCIVS della pavese, le leggende sono uguali, bisogna andare su altri particolari.... Parto dalle leggende : D/ + IMPERATOR, OTTO disposto a croce R/ AVG + MED IOLA NIV a tutto campo su quattro righe Peso gr. 1,18 - diametro 18 mm., AG Gli ottoniani milanesi in generale hanno delle loro caratteristiche comuni, vediamone alcune : 1) scodellatura ( o a bordo rialzato per Travaini) 2) Immobilizzazione tipo per OTTO al diritto disposto a croce 3) nome città sempre più evidente Accenno solo qualche motivo ( e ce ne possono essere tanti altri ...) per catalogare questo come Ottone III e non II 1) i pesi diminuiscono ( circa da 1, 25 gr. a 0, 80 ) 2) i diametri diminuiscono circa 18 mm. contro per Ottone II circa 20 - 21 mm. ( anche il diametro interno è più piccolo ) 3) La R è chiusa e non aperta come in Ottone II ( con la stanghetta e non senza per essere più chiaro ) 4) lettere più piccole e ad alto rilievo 5) frequenti schiacciature di conio al diritto che non permettono la totale leggibilità della leggenda ( in questo caso siamo un po' nell'eccezione ) 6) cerchi perlinati di solito irregolari o incerti 7) cambiamenti nelle lettere, nei cunei, globetti, nella crocetta o nelle crocette e per questo lascio a voi.... 8) le O di OTTO disposte orizzontalmente Vi lascio un pò divertirvi , la leggibilità è totale, direi che è un pezzo per tutti, da divulgazione, per conoscere le lettere e altro, occhio alla crocetta, alla G inclinata col cuneo, al NIV, alla M e a come è la P....basta ho forse detto troppo.... :blum:
  8. PegasusOlbia

    Negozi Numismatica Milano

    Gentilissimi, da tempo vado cercando in rete qualche negozio affidabile di numismatica a Milano. Specificatamente, sono interessato alla monetazione greca, romana (specie imperiale) e primo-bizantina. Mi rivolgo a voi, certamente più navigati ed esperti del campo, per avere qualche info\nome a riguardo. Cordialmente
  9. Un saluto a voi tutti, amici lamonetiani e colleghi di numismatica! Quest'oggi vorrei condividere con voi il mio primo acquisto ufficiale di questo 2021. Direttamente proveniente dall'ultima asta Nomisma e-live, si tratta di una piccola monetina dal peso di poco più di 2 grammi. Esile e minuta, rappresenta la tipologia di più basso valore dell'intera monetazione napoleonica in Italia. D'altronde, cosa può esserci più in basso del povero centesimo? ? Nonostante sia considerata una moneta comune (specialmente per quel che riguarda la zecca di Milano), non è affatto semplice da trovare in alta conservazione. Dopotutto si tratta della tipica moneta usata dal popolo e, quindi, destinata a circolare molto. Entrando nello specifico, l'esemplare in mio possesso presenta in alcuni punti dei riflessi di rame rosso, accompagnati da un buon lustro complessivo del metallo. Altro punto di forza, che mi ha spinto ad acquistarla, sono i rilievi ben definiti e delineati, in particolar modo a livello della corona ferrea al rovescio (vedasi, ad esempio, i pallini) e, soprattutto, della capigliatura di Napoleone, considerato il principale punto debole della sua intera monetazione. I "contro" sono, invece, quell'irregolarità del bordo ad ore 7 (ovviamente non si tratta di un colpo ma di un difetto derivante dal conio) e alcune piccole screpolature al dritto sul volto di Napoleone. Queste ultime sono molto accentuate dal mega-ingrandimento fotografico ma, ricordando che il diametro del centesimo è inferiore ai 20 mm, ad occhio nudo sono pressoché invisibili. Detto ciò, lascio a voi ulteriori commenti e opinioni a riguardo. P.S. Ho visto che sul nostro catalogo manca la foto proprio del centesimo di Milano del 1807. Appena avrò modo, sarò lieto di aggiungere le immagini del mio esemplare.
  10. Vorrei chiedere agli esperti del forum perché per il 20 lire 1812 Zecca Milano (Crippa 26/E – MIR 489/5 – Varesi 161 – Gigante 91) la valutazione della rarità si discosta così tanto: RR in Crippa e MIR Milano mentre C in Varesi e Gigante (anche se 91a è classificato R3). Grazie.
  11. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: 1,90g Diametro: diametro maggiore 16mm Metallo Presunto: rame Ciao a tutti, se possibile vorrei avere informazioni su questa moneta che ipotizzo essere di Carlo II, se potete darmi qualche link per saperne di più circa la rarità e eventualmente valore. grazie a chi mi risponderà
  12. favaldar

    Ducatone 1582

    Vi posto questo Ducatone 1582 perchè nonostante non conosco bene questa monetazione e mi è scappato il MIR Milano mi piacerebbe saperne di più e sopratutto avere le vostre considerazioni riguardo questo tondello in particolare. Grazie a tutti. ps: viene dagli USA non pensavo di averlo preso e nessuno mi ha contatto fino ad oggi con una semplice lettera indirizzata a mio nome mia la via e la città ma lo stato Germany. Non si può partecipare ormai a certe aste troppi casini. Scusate il fuori tema.
  13. vwgolf

    Filippo III° ?

    Buon giorno a tutti, visto che ho molto tempo libero... ( reclusi in casa!) volevo approfittare delle vostre competenze: per dare un nome a qualche "rottame" cosi da abbassare il livello della scatoletta delle indecifrabili , almeno per me, grazie a tutti. p.s. questo è il più bello.... le altre sono molto peggio.
  14. Ciao, non ho mai frequentato questa sezione, ma sono assiduo frequentatore del forum ormai da un bel po’... Ma le mie competenze si limitano ad una piccola parte della monetazione classica, motivo per cui vi chiedo un aiuto per rispondere alla domanda di un caro amico che si è mostrato sensibile alla storia e alle monete di Milano, e che per cominciare pensava agli Sforza, certamente molto evocativi per chi è nato e vive a Milano. Devo confessare di aver fatto alcune ricerche, ma di non esserne venuto a capo... Pertanto vi pongo alcune domande: - quali testi suggerireste ad un neofita per studiare la monetazione degli Sforza? Pensavo a qualcosa di semplice e introduttivo, e ad un altro testo più completo per successivo approfondimento - quale o quali nominali suggerireste per un primo acquisto relativamente poco impegnativo ma significativo, una volta intrapreso lo studio s’intende, per dargli modo di sognare con un tondello in mano? Grazie per i vostri (spero numerosi) commenti! ES
  15. Buongiorno a tutti, durante le festività mi sono messo a riguardare qualche spicciolo milanese in mi possesso e ho trovato questa moneta. Perdonate le foto ma sono fatte col cellulare per pigrizia. Tutto sommato direi che si è comportato bene a livello fotografico. Ora ci chiedo se questa classificazione anche a vostro parere potrebbe essere corretta. Ho il dubbio che possa essere la variante della Trillina senza rosette e quindi R5. Ecco i dettagli: Filippo II Re di Spagna e di Milano (1556 - 1598) D/ simbolo REX HISPANIARVM iniziale F tra due simboli R/ simbolo MEDIOLANI DVX campo inquartato con aquila e biscia Rif. Crippa 51/E - MIR 335/5 Peso: 0,4 Gr. - Diametro: 10 mm (bordo irregolare, punto più ampio) Ringrazio in anticipo chiunque abbia piacere a dare un parere su questa piccola "monetina popolare". Un caro saluto e un augurio per una buona giornata.
  16. Guarda annuncio Milano, Carlo II: Mezzo Filippo 1694 RRR Milano, Carlo II: Mezzo Filippo 1694 RRR D/ CAROLVS II REX HISPANIARVM Busto del re a destra, sotto la data (1694). R/ DVX MEDIOLANI Stemma coronato. Zecca di Milano Crippa 8/ CNI 102-4 AR/ 13,20 g/ BB Moneta di elevatissima rarità e prestigio, difficile da reperire anche in questa conservazione. Contattatemi in privato per ulteriori informazioni, valuto offerte congrue. Inserzionista Alex0901 Date 12/08/2019 Prezzo € 179,99 Category Zecche italiane e Preunitarie  
  17. Buona sera, Da qualche settimana sul sito della numismatica Crippa, è presente una nuova sezione nella quale sono proposti contributi sulla monetazione milanese redatti da collezionisti-studiosi sotto la supervisione di Silvana e Paolo e Crippa del quale è anche presente un contributo diretto. Credo valga la pena ( per chi non lo avesse già fatto) di darci una sbirciata . http://www.crippanumismatica.com/curiosità-milanesi Ho cercato per vedere se il tema fosse già stato proposto, ma mi sembra di no; in caso contrario chiedo venia per la duplicazione. Buona notte.
  18. in arrivo: ENRICO II DI SASSONIA (1014-1024) Denaro. D/ IMPERATOR al centro, HINRIC ( L’occhio di chi leggeva, muovendosi, faceva il segno della croce) in tre righe. R/ ΛVG || MED || IOLΛ || NIV || scritto in quattro righe. Crippa, 1
  19. Il prossimo evento organizzato dall'Associazione Culturale Quelli del Cordusio si terrà il giorno 29 settembre 2018 sabato alle ore 10 in Ambrosiana dal titolo " Momenti storici ". Cosa sarà " Momenti storici " ? Sicuramente storia, ma anche simboli, identità di Milano. Relatore sarà Monsignor Marco Navoni, Viceprefetto Ambrosiana e verterà, come da Locandina allegata, su Sant'Ambrogio visto nella sua iconografia che muta tra religione, politica e società e che avrà per forza di cose riflessi anche sulle nostre monete, ma si parlerà anche di un altro simbolo quale la Palma voluta dal Cardinale Federico Borromeo, appena restaurata e ritornata in Ambrosiana che poi al termine si potrà vedere. Un mix incredibile che passerà da Sant'Ambrogio, al Cardinale Federico Borromeo, a Leonardo da Vinci che definì la Cripta di San Sepolcro " il vero mezzo di Milano ", a San Carlo Borromeo che lì pregava, a un monetiere del 1030 da cui tutto in fondo partì... Storia, monete, simboli per chi vorrà il 29 settembre con noi con incontro all'ingresso di Via Cardinal Federico 2, Milano alle ore 10,00 per poi procedere insieme nella Sacrestia Monumentale di San Sepolcro. Necessaria la prenotazione per soci e anche non soci, ingresso gratuito in via eccezionale per la Conferenza, si raccomanda la puntualità perché alle 10,15 le porte della Sacrestia verranno chiuse. Seguirà per chi vorrà un aperitivo nell'attiguo Bar Spadari. Ambrosiana 29 settembre 2018.pdf
  20. Mi sembra doveroso riportare anche qui il link della discussione che è ora nella sezione generalista, è il minimo che possa fare... Ovviamente ogni commento sarà gradito anche qui e chi vorrà partecipare all'inaugurazione del 12 maggio sabato ore 10 potrà dirlo anche in questa discussione.
  21. Raccontiamo un'altra storia che diventa realtà, Milano ne ha tante in questo periodo, in Ambrosiana in un mese ne avvengono due, una più importante dell'altra, la prima l'unicum dell'esposizione di monete della Zecca di Milano accessibile a tutti, la seconda che ora vi racconterò a tappe quella del ritorno dopo mesi di restauri da parte del Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali " La Venaria Reale " della palma, che era presente nella Cripta di San Sepolcro adiacente alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, un simbolo di Milano e della sua storia. Un po' di storia : la palma in rame e bronzo venne realizzata per volere del Cardinale Federico Borromeo nel 1600, viene riconosciuta come essere simbolicamente il punto zero di Milano, il punto che per Leonardo da Vinci è da considerarsi il vero centro di Milano. In una mappa del Codice Atlantico che è ora a Parigi ma che nella Cripta si conserva una copia Leonardo indica questo punto dove sarà collocata la palma " il vero mezzo di Milano ". La palma fu realizzata dal Cardinale per rappresentare ed essere simbolo di " sapienza e rigenerazione " e collocata lì non casualmente : quel punto è l'ombelico della antica Milano e della civitas romana, sia in termini geografici sia etico morali, perché si trova accanto alla copia esatta del sepolcro di Cristo realizzato nel 1100. Il manufatto ormai presentava segni di corrosione ormai difficilmente recuperabili, un comitato di cui mi sono sentito onorato di essere un partecipante attivo ha deciso di far fare dei restauri definitivi e ormai improcrastinabili. Ora lunedì sera a Milano in Ambrosiana di fronte alle autorità cittadine la palma troverà un luogo ritenuto idoneo per tornare a rappresentare la città. Ci saranno più post che andranno oltre all'inaugurazione alla quale avrò la fortuna di partecipare, aggiungo ancora un paio di riflessioni, se devo pregare questo è il posto più mistico che Milano ha secondo me, infatti lo faceva abitualmente San Carlo, qui abbiamo un incrocio incredibile di opere nel tempo, la pavimentazione con pietre del foro romano ancora con evidenti i solchi dei carri, gli affreschi e la struttura medievale, i capitelli in parte medievali e in parte del 1600 periodo dei Borromeo e della fondazione dell'Ambrosiana. Quindi nell'approntare il restauro di questo manufatto, Milano recupera un simbolo religioso, storico, dove i grandi sono passati e ritenuto il vero centro storico essendo stato fondato nel 1030, il Duomo sempre centro storico è, ma centro moderno rispetto alla Cripta.
  22. L'ASSOCIAZIONE CULTURALE QUELLI DEL CORDUSIO PRESENTA APERITIVO NUMISMATICO CON LA PROF.SSA LUCIA TRAVAINI MILANO, 5 GIUGNO, ORE 18,30, HOTEL GALLES, PIAZZA LIMA 2 Posto la locandina ufficiale dell'evento a cui seguirà in Milano la presentazione del nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusio con la consegna dello stesso ai soci presenti e un aperitivo veramente numismatico e conviviale. Vista l'eccezionalità dell'incontro e della relatrice è gradita, poiché la sala è per 50/60 persone, una conferma della vostra presenza o qui o meglio ancora sulla nostra mail [email protected]
  23. Parte il secondo importante evento culturale numismatico dell'Associazione Culturale Quelli del Cordusio. Dopo Res nummariae mediolaneses, tutto dedicato interamente alla zecca di Milano, ora l'Associazione compie un percorso diverso, il Cordusio chiama " la penisola numismatica ". E' la possibilità di dare realmente la voce e la parola ad altri autorevoli esponenti della nostra numismatica, di periodi e bacini geografici diversi, in poche parole come da titolo, la nostra penisola numismatica. In locandina ho voluto mettere simbolicamente i due loghi, quello dell'Associazione e quello dell'immagine di tutta la nostra penisola, per rappresentare il connubio con altre realtà, altre identità. Partiamo quindi con questi esponenti di svariata estrazione, alcuni anche sul forum, grandi divulgatori, grandi temi, io penso che sarà veramente una grande giornata per la nostra numismatica. Noi ci mettiamo a disposizione, in futuro vorremo altre voci, altri relatori, vediamo da Milano di fare divulgazione, ma non escludo assolutamente che questo non si possa ripetere in altre città italiane, perché no ? Confermato streaming per avvicinare, massima comunicazione a 360 gradi, lo sforzo associativo è veramente notevole a tutti i livelli ma vogliamo avvicinare tutti e cercare di andare anche oltre il solo mondo numismatico. Ingresso libero per tutti, 80 posti a sedere, sabato mattina, stesso Hotel di Res nummariae mediolanenses, il centralissimo Hotel De La Ville in Via U. Hoepli 6 , tra Duomo e San Babila. Vi aspettiamo numerosi e sarà un piacere avervi nostri ospiti, soci e non soci. Quindi via allora con " Colori e monete della penisola numismatica "..... Locandina colori e monete pdf.pdf
  24. A volte è bello e giusto ricordare perché poi partì anche da qui, o fu semplicemente un momento molto importante per Quelli del Cordusio, per Lamoneta, per i giovani. Pagina estremamente significativa, eravamo nel 2015, molti di questi giovani ci sono ancora, scrivono o sono soci o sono qui, Lamoneta entrò nella porta principale nel primo Convegno NIP a Milano nel mondo culturale e numismatico che contava e conta dove organizzammo questo evento appositamente per i giovani con regali di libri ritenuti il segno della cultura, premiazioni, spiegazioni di cosa è Lamoneta, fu un momento virtuoso ma di evidente legittimazione verso il mondo esterno. E' bello e giusto ricordare per noi, per i giovani stessi, per chi non c'era ancora sul forum, prima di noi ci fu Arslan e credo che l'onda lunga su Milano partì proprio quel giorno, direi esclusiva per Lamoneta da youtube, datata, ma per me pagina storica, virtuosa, da incorniciare e portare da esempio.... https://www.youtube.com/channel/UC5nm6n3VR_APJknfgE03giw
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