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  1. Illyricum65

    Costantino e il campo militare

    Ciao, recentemente sono passate presso un noto venditore inglese alcune monete costantiniane interessanti e che mi appresto a presentarvi. Provengono da una collezione ora messa in vendita e qui menzionata http://www.lamoneta.it/topic/155032-antoniniano-di-alletto-e-pedigree/#comment-1763351 La prima è emessa a nome di Costantino Date: C, 319 AD Rev: VIRT EXERT, Plan of Roman camp; in middle, Sol standing left, extending hand and holding globe; •TSЄ• in ex Size: 19 mm Weight: 3.04g Ref: RIC VII 69 Provenance: Ex John Casey Collection Condition: Dark patina with clear detail · GBP 125,00 · Circa EUR 148,26 La seconda è a nome di Crispus Date: C, 319 AD Rev: VIRT EXERC, Plan of Roman camp, Sol standing in the middle, raising hand and holding globe; •TS•D. in ex Size: 19 mm Weight: 3.49g Ref: RIC VII 67 Provenance: Ex John Casey Collection Condition: Pitted surfaces with dark patina · GBP 103,01 · Circa EUR 122,17 A parte un’evidente errore di accoppiamento tra immagini e descrizioni (vedasi segno di zecca in essergo) si tratta di due monete non rarissime ma nella mia modesta esperienza nemmeno frequentissime in asta, raggiungendo di solito discrete quotazioni. Le monete provengono entrambe dalla stessa collezione già citata da @grigioviola . Dalla lettura delle descrizioni, oltre a evidenziare l'errore succitato, nasce il mio interrogativo.
  2. Buongiorno. Ho ritirato oggi una monetina delle serie Vrbs Roma/lupa romana che ho acquistato perché incurosito dal disegno nel campo al rovescio che non ho ritrovato in letteratura e che non riesco a identificare. Questi i dati generali forniti dal venditore as is: Constantine I (306-337 AD) - C, 333-334 AD - Trier Mint. Obv: VRBS ROMA, helmeted and mantled bust of Roma left. Rev: She-wolf standing left, suckling the twins (Romulus and Remus); two stars above; (palm branch)//TRP Ref: RIC VII 561 Diametro: 16mm Peso: 2.35g Come è possibile vedere dall'immagine la dimensione del tondello è leggermente più piccola rispetto al conio così che non si riesca a leggere nella sua interezza l'elmo di Urbs Roma al diritto. Ma quello che mi ha colpito e che ritengo interessante, come già accennato, è la raffigurazione al verso. Il venditore assegna la moneta al tipo RIC VII 561 che riporterebbe "palm branch", cioé ramo di palma, tra le due stelle e che Alberto Trivero Rivera nel suo articolo su wildwinds definisce come ramo di alloro. Ma nella descrizione manca totalmente la segnalazione di quell'oggetto/simbolo/"coso" che pare cadere in picchiata nella schiena della povera lupa (Due bambini hanno detto che pare una cicogna infilzata) o, al contrario, sorgere da essa. A me pare una mano rivolta verso l'alto ma, ripeto, non ho assolutamente idea di che possa essere. A voi, amici, che pare? un errore di conio o un qualcosa che al momento non sono in grado di riconoscere? Mi piacerebbe che @antvwaIa partecipasse alla discussione anche perché se fosse una variante potrebbe inserirla nella sua casistica. Allego le immagini fornite dal venditore in quanto non ho ancora avuto la possibilità di effettuare io stesso delle riprese fotografiche. DIRITTO ROVESCIO
  3. Salve a tutti; in questi giorni ho riesumato la mia vecchia collezione di monete (quindi probabilmente posterò alcuni annunci?); quando ho iniziato ero un bambino, e ovviamente compravo qualsiasi cosa mi capitasse a tiro senza chiedermi se fosse autentica. Ho questa moneta romana, presumibilmente dell’età di Costantino; è molto usurata, quindi non so se si riesce a capire qualcosa dalle foto. Secondo voi può essere autentica? grazie mille a chi risponderà, ciao!
  4. Buongiorno, ho trovato questo interessante video che descrive bene il quadro al termine della Tetrarchia e la battaglia decisiva per la sua fine. Approfitto dell'occasione per creare un post "multimediale". Ok, la Storia... ma le monete? Ve le propongo di seguito in quanto testimonianze dei protagonisti dell'evento. Gli sconfitti: LICINIO I: https://www.coinarchives.com/8537309bcff9d6960ecf0ddeca7a9abd/img/roma/020/image00687.jpg Roma Numismatics Ltd > Auction XX Auction date: 29 October 2020 Lot number: 687 Price realized: 48,000 GBP (Approx. 61,943 USD / 53,123 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Licinius I AV Aureus. Nicomedia, AD 321-322. LICINIVS AVG OB D V FILII SVI, bare-headed, draped, and cuirassed bust facing / IOVI CONS LICINI AVG, Jupiter, holding Victory on globe in right hand and sceptre in left, seated facing on high-backed throne set on platform inscribed SIC•X• SIC•XX• in two lines; at feet to left, eagle standing left, head right, holding wreath in beak, SMNΔ in exergue. RIC 41; Depeyrot 31/1; Alföldi 262; Calicó 5094; Hunter -. 5.30g, 22mm, 11h. Fleur De Coin. Very Rare; in an exceptionally high state of preservation - certainly one of the finest specimens known. From the Long Valley River Collection; Ex Numismatica Ars Classica AG, Auction 100, 29 May 2017, lot 631 (hammer: CHF 70,000); Ex A. Tkalec AG, 24 October 2003, lot 412. This aureus is immediately striking for its facing portrait, a conceit rarely seen on Roman coins up until this date and not fully adopted until decades later in the 4th Century. Gold issues of Maxentius and Constantine bearing facing portraits, dating to the 310s, are the most obvious candidates for the inspiration behind this example, although some apparent innovation is extant in this aureus. The coins of the later Roman empire and onwards into the Byzantine period that are most associated with facing portraits routinely portray their subjects in a formulaic and generic manner, with little to distinguish between the physiognomical characteristics of the various emperors depicted, whereas this portrait of Licinius intimates at an intention to reflect his genuine appearance; a continuation and development of the images on the coins of Maxentius and Constantine, which were still heavily influenced by tetrarchic ideals of uniformity. When considered alongside the best known sculptural portrait of Licinius in the Vatican Museums (XL VII 19 (511 B)), there are parallels in Licinius' depiction on this coin. Although the aureus' portrait is inherently more schematic by virtue of its medium, it is possible to see similarities in the wide eyes, positioned slightly too close together, the raised brows and the pronounced lines around his mouth and nose. A marble head in the Kunsthistorisches Museum in Vienna has also been attributed as Licinius in a compelling argument by R. R. R. Smith (The Public Image of Licinius I: Portrait Scuplture and Imperial Ideology in the Early Fourth Century, The Journal of Roman Studies, vol. 87, 1997, pp.170-202), in which he specifically cites its relationship to the numismatic portraits as part of his reasoning behind the attribution (p.188). This further metes out the view that there was an attempt at individuality in the image of Licinius presented here. While the obverse of this coin illustrates stylistic idiosyncrasy, the symbolism of the reverse iconography is indicative of the unsettled times in which this aureus was issued. In terms of technical skill and artistry, the die cutters have surpassed the quality on the obverse, achieving extraordinary detail in the depiction of Jupiter enthroned, but the semantic context of this image provides an insight into the state of the relationship between Licinius and his co-emperor Constantine in this period. At surface level this coin, minted seemingly as part of his decennalia issue, can be read as Licinius simply giving thanks for his first ten years of co-rule with Constantine and seeking divine favour for another ten years, however the presence of OB D V (ob diem quinquennalium) in the obverse legend denotes this as marking the fifth year since his son, Licinius II, was pronounced Caesar. The presence of Jupiter, a standard type at Nicomedia, is a reflection of the differing faiths between the two emperors; as Constantine moved closer to monotheism and the Christian God, adopting the Chi-Rho symbol as a regular shield and standard device, Licinius staunchly upheld the supremacy of the traditional Roman pantheon, affiliating himself with Jupiter, who is portrayed as his patron and protector on most of his coinage. It is somewhat ironic that the year of his decennalia in 317 perhaps marked the end of peaceful co-rule with Constantine, and by the time at which this particular coin was issued it would be only a few years before the outbreak of civil war between the two emperors in 323. This conflict played out across several battles and eventually resulted in Licinius' defeat at the Battle of Chrysopolis in 324 where Constantine's army fought under standards emblazoned with the Chi-Rho symbol, opposing Licinius' battle lines which were adorned with images of the gods of the Roman pantheon. Thus did the battlefield aptly mirror the succinct imagery of their respective coinage on a monumental scale. Estimate: 45000 GBP https://www.coinarchives.com/640e80e326f7412e2327d478ad5f56f8/img/roma/e78/image01778.jpg Roma Numismatics Ltd > E-Sale 78 Auction date: 17 December 2020 Lot number: 1778 Price realized: 55 GBP (Approx. 74 USD / 61 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Licinius I BI Nummus. Antioch, AD 321-323. IMP C VAL LICIN LICINIVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust to right / IOVI CONSERVATORI, Jupiter standing to left, holding Victory on globe and sceptre, eagle with wreath before, captive behind; X-IIΓ in right field, SMANTZ in exergue. RIC VII 35. 3.49g, 18mm, 11h. Extremely Fine. Very Rare. From a private UK collection. Estimate: 75 GBP https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1761703&AucID=4049&Lot=1778&Val=98d70cf511a883350169042469581a1c MARTINIANUS: https://www.coinarchives.com/fc70d71a7fa226e4de0a82732db23200/img/roma/020/image00695.jpg Roma Numismatics Ltd > Auction XX Auction date: 29 October 2020 Lot number: 695 Price realized: 1,900 GBP (Approx. 2,452 USD / 2,103 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Martinian Æ Nummus. Nicomedia, AD 324. D N M MARTINIANO P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right / IOVI CONSERVATORI, Jupiter standing left, holding Victory on globe in right hand and eagle-tipped sceptre in left, captive on ground to right, X-IIΓ above, eagle to left holding wreath in beak; SMNΔ in exergue. RIC 46. 2.46g, 20mm, 11h. Good Very Fine. Very Rare. From the inventory of Roma Numismatics Ltd. Estimate: 2500 GBP https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1714731&AucID=3897&Lot=695&Val=da70245082275691765b19474e59ffc5
  5. Stilicho

    Cercate il sole

    C’è una canzone dei The Beatles che si intitola Here comes the sun . E’ stata scritta e cantata da George Harrison ed è contenuta nell’album Abbey Road del 1969, uno dei miei preferiti (anche se quello che preferisco in assoluto e’ il cosiddetto White Album). Si dice che il brano sia stato composto in una soleggiata giornata di inizio primavera, mentre George si trovava a casa di Eric Clapton, grande chitarrista e suo grande amico. Here comes the sun….Il sole, appunto. Il testo di questa canzone mi piace molto, mi mette di buon umore. In questi giorni tristi e bui lo vedo come un auspicio: Here comes the sun……It ’s all right….va tutto bene, andrà tutto bene. Questa richiamo ai Fab Four mi serve per introdurre il quiz di oggi che per l’appunto ha come protagonista il sole. Il quiz e’ rivolto soprattutto agli appassionati ed ai neofiti. Del resto, io stesso appartengo a questa categoria e non sarei pertanto in grado di pensare quiz più elaborati. Comunque, e’ chiaro che il quiz sia aperto a chiunque voglia partecipare. In fondo, lo scopo del gioco e’ quello di parlare delle nostre amate monete. Quindi ogni contributo sarà ben gradito, perché sicuramente arricchirà la discussione. La tavola da gioco e’ sempre la stessa: una serie di monete di età costantiniana che avete già visto in un altro quiz. Le monete vanno dalla A alla T e questa volta si tratta di cercare la moneta (o le monete) che hanno “il sole”. Quindi: cercate il sole! Buona serata e buon anno da Stilicho
  6. Buongiorno, in ottica approfondimento per i neofiti, con la presente discussione intendo riprendere una serie del IV secolo già più volte presentata nel passato ma di cui curiosamente non vedo passaggi recenti nel Forum. Avendo meno visibilità in questo periodo, forse a scopo didattico può esser utile rendergliela, a giovamento dei meno esperti. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che pur essendo la Numismatica del periodo imperiale un campo molto vasto dopo anni di vita del Forum si giunge ad un punto per cui molti temi sono già stati sviscerati precedentemente (oppure quelli nuovi sono troppo specialistici o di nicchia per richiamare l’interesse della maggior parte degli utenti). Ritengo pertanto che nuovi contributi su temi già trattati possano fungere da arricchimento alle discussioni precedenti oppure - perché no? - da riepilogo e di summa di quanto già espresso in precedenza. Oggi volevo trattare una serie non troppo corposa o spettacolare ma certamente interessante: le POSTUME COSTANTINIANE, emesse (ovviamente) dai sui immediati successori, in particolare Costantino II e Costanzo II. Spesso sono indicate con il valore di “mezzo follis” (ovvero valore di frazione dell’unità di base e quindi dati fisici ridotti) ma più correttamente si può dire che si tratta di AE4 ( http://modoetianumismaticae.com/Classificazione%20grandezza%20monete%20romane.html ) ovvero bronzetti inferiori ai 17 mm di diametro. Tralascio volutamente le commemorative/postume emesse da Costantino stesso ancora in vita. Iniziamo dalla più comune: Costantino che ascende al Cielo su quadriga. 9 Sept 337- late 347 Obv: DV CONSTANTINVS PT AVGG - Veiled head right Rev: Emperor, veiled to right in quadriga; the hand of God reaches down to him. In exergue SMANA RIC VIII Antioch 39 Costantino velato guida una quadriga che lo porta al cielo; in alto la Manus Dei lo accoglie. Serie emessa nelle zecche di Treveri, Lugdunum, Arelate, Heraclea, Costantinopoli, Nicomedia, Cyzicus, Antiochia, Alessandria con un diametro medio attorno ai 15-16 mm. Il grado di rarità è variabile, di solito sono emissioni abbastanza comuni per Nicomedia, Cyzicus, Antiochia, Alessandria e Costantinopoli, rare o scarse quelle provenienti da zecche occidentali. Degna di segnalazione la presenza della Mano di Dio ( https://it.wikipedia.org/wiki/Mano_di_Dio ); rappresenta il debutto di questo simbolo sulle monete romane che comparirà anche in emissioni successive (https://www.cointalk.com/threads/manus-dei-on-roman-coins-and-byzantine-seals.295293/ ). In pratica una revisione cristiana delle serie pagane legate all'Apoteosi degli Augusti/e
  7. "L'attività della zecca di Aquileia nell'età di Flavio Costantino." - M. Asolati View File L'attività della zecca aquileiense nel periodo costantiniano. Submitter Illyricum65 Submitted 01/05/2020 Categoria Monete Antiche  
  8. "Highly deceptive forgeries of Costantine's SPES PVBLIC coinage." - L. Ramskold View File Analisi di alcuni esemplari falsi di SPES PVBLIC. Submitter Illyricum65 Submitted 01/05/2020 Categoria Monete Antiche  
  9. "Constantinian Arles and its Christian minters." - C.M. Odahl View File Articol sull'attività della zecca di Arelate e la presenza di maestranze cristiane. Submitter Illyricum65 Submitted 01/05/2020 Categoria Monete Antiche  
  10. "Constantine the Great. The coins speak." - V. Clark View File Tesi di laurea incentrata sulla produzione monetale costantiniana. Submitter Illyricum65 Submitted 01/05/2020 Categoria Monete Antiche  
  11. "Iconografia di Costantino." - F. Guidetti View File L'iconografia di Costantino sulle monete e nella ritrattistica monetale. Tratto da "Costantino I. Enciclopedia costantiniana sulla figura e l'immagine dell'Imperatore del cosiddetto Editto di Milano 313-2013." Submitter Illyricum65 Submitted 26/04/2020 Categoria Monete Antiche  
  12. "Empero"Constantine the man and the mith." - J.H. David jr. View File Analisi sull'uomo Costantino e il suo Mito. Submitter Illyricum65 Submitted 26/04/2020 Categoria Monete Antiche  
  13. Massenzio

    Ostia, la città e la zecca

    «Decidemmo (Minucio,Ottavio,Cecilio) di recarci a Ostia, piacevolissima città, affinché i bagni di mare fungessero da blanda cura adatta a prosciugare gli umori del mio corpo… In quel momento infatti, superato il solstizio d'estate, l'autunno volgeva ad un clima più temperato. All’alba dunque ci dirigemmo al mare per passeggiate su e giù sulla spiaggia, affinché l’aria, spirando dolcemente, vivificasse le nostre membra, e per provare il grande piacere di sentire la sabbia cedere mollemente sotto i nostri passi... Attraversato ormai lo spazio interno della Città ci trovammo sul libero lido. Lá un’onda leggera si distendeva bagnando l’estremo lembo sabbioso della spiaggia, e quasi livellandolo per la nostra passeggiata. Così, camminando lentamente e tranquillamente, costeggiavamo il litorale appena incurvato, ingannando la via con racconti... Ma una volta consumato uno spazio di cammino bastante al nostro discorso, volti indietro i passi ripercorremmo la stessa strada: e giunti dove alcune piccole imbarcazioni, tratte in secca, riposavano poggiate su travi di quercia perché il contatto con la sabbia umida non le rovinasse, vedemmo dei bambini che, gesticolando, facevano a gara nel gioco del lancio dei cocci in mare». A questo punto Cecilio propone: «Ora sediamoci su questi frangiflutti di pietre costruiti per proteggere le terme e protesi in profondità verso il mare: potremo così riposarci del cammino e discutere più seriamente» Alcuni cenni Leggendo il testo in apertura che io tanto amo e spesso cito (lo avevo fatto anche in un altro post su Ostia che però non trovo) molti che vivono a poco distanza dal mare potranno riconoscere come le abitudini antiche siano come quelle attuali, una passeggiata in spiaggia respirando brezza marina, affondando i piedi nella sabbia e guardando bambini giocare con l’acqua. La città costiera ha vissuto alterne fortune, anche successivamente all’apertura di Portus che ne ridimensionò l’importanza come porto relegandola a un ruolo amministrativo. Nelle sue vie risiedevano quelle gilde, corporazioni e uffici di rappresentanza che permettevano gli scambi commerciali tra le varie provincie e Roma. Ostia ha permesso uno studio diverso rispetto a Pompei, la seconda è rimasta sigillata a quell’autunno del 79 d.C. lasciando più o meno intatto tutto fino a quel fatidico momento, Ostia invece ci permette di viverne le alterne vicissitudini fino al decadimento completo. La zecca Nonostante Meiggs ritenga che Ostia abbia battuto monete a ridosso della seconda guerra punica con certezza possiamo solo affermare che la zecca è stata attiva per quasi un quinquennio tra il 308 e il 313 d.C. La zecca venne qui stabilita per coniare in un luogo lontano dai tumulti interni, lontano dagli insicuri confini e sicuramente per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. I motivi quindi appaiono svariati, l’iconografia con busti militari fu presente sin da subito proprio per la remunerazione delle truppe, la necessità di avere un luogo sicuro lontano dalla tumultuosa Roma in cui coniare moneta in metallo nobile trova riscontro nella sequenza delle emissioni dove appare evidente che inizialmente venisse coniato solo oro e argento entrambi con marchio di zecca POST, nella seconda emissione gli argentei successivamente mutano dall’iniziale POST(delta) a MOSTB, MOST(gamma) e MOST(delta), segno di zecca presente poi nelle primissime emissioni bronzee. Le maestranze ostiensi non provenivano da Cartagine come saltuariamente viene riportato, ci sono evidenti differenze sia stilistiche che produttive con la zecca africana, il personale che operò a Ostia proveniva da Roma, zecca con la quale lavorerà in stretta collaborazione pur rimanendo comunque completamente autonoma. Vienne, Kunsthistorisches Museum, Münzkabinett, 25338. Londres, The British Museum, Department of Coins and Medals, R 0137. La zecca operò in tre distinte fasi, la prima in cui conio solo aurei e argentei, la seconda in cui coniò tutti e tre i metalli e la terza più duratura in cui la produzione si attesto su moneta aurea e bronzea. L’ubicazione della zecca è ancora oggi a noi sconosciuta, probabilmente ubicata all’interno delle vecchie mura della città, sarebbe plausibile immaginarla sotto al tempio capitolino, dove il tesoro cittadino veniva conservato ma tesi comunque difficile accettare se si pensa al caos che il centro cittadino doveva generare. Le quattro officine ostiensi batterono indistintamente moneta bronzea e argentea mentre la moneta aurea venne coniata esclusivamente dalla prima officina. L’iconografia dominante nella monetazione ostiense di Massenzio, tipologia emessa per tutto il periodo, è rappresentata dai Dioscuri con legenda AETERNITAS AVG N, riferimenti alla tradizione navale della città quali protettori dei marinai e riferimento a quella propaganda messenziana che enfatizza i simboli di Roma, restituzione dei principi classici da parte dell’imperatore. La produzione monetaria di Massenzio si concentrava su due tipi principali, AETERNITAS AVG N per Ostia e CONSERV VRB SVAE per Roma. Diritto: IMP C MAXENTIVS P F AVG, busto nudo con lancia e scudo visto da dietro. Rovescio: AETE-RNITAS AVG N, I Dioscuri Castor e Polluce l’uno di fronte all’altro tengono i cavalli per briglie, all'esergo MOSTQ. RIC VI Ostia - (2 esemplari censiti) L’iconografia come accennato in precedenza è fortemente incentrata sin dall’inizio sulla campagna militare e rappresentata da busti militari e sin dal 309 d.C. appare la FIDES sui rovesci argentiferi cosa che non avviene a Roma nel medesimo periodo, coniazioni destinate al pagamento dei soldati e alla costruzione della flotta per la campagna militare. Diritto: IMP C MAXENTIVS P F AVG, testa laureata rivolta a destra. Rovescio: AETERN-I-T-AS AVG N, la Fides stante a sinistra tiene due stendardi, all'esergo MOSTS. RIC VI Ostia 43 Massenzio non abbracciò la riforma monetaria attuata da Constantino in Gallia nel 310 d.C. che porto il nummo argentifero a 1/72 di libbra romana, mantenne un peso teorico di circa 6 grammi con un modulo di circa 24mm equivalente a 1/48 di libbra romana. Altri due nominali bronzei si affiancavano alla produzione di nummi argentiferi, una moneta dal peso teorico di 3,25 grammi che potremmo definire mezzo follis e quello che viene oggi chiamato terzo di follis con peso che arrivava a quasi 2 grammi. Nel secondo periodo il mezzo follis ostiense è conosciuto con la raffigurazione di Massenzio in pelle leonina, è un nominale coniato limitatamente ed è completamente assente il modulo più piccolo. Nel terzo periodo invece il mezzo follis è piuttosto frequente, ipotizziamo un valore di 12,5 denari comuni ma qui fa la sua apparizione il terzo di follis che a sua volta è piuttosto raro. Personali conclusioni mi portano a fare due riflessioni, il circolante nel primo periodo non necessitava di nominali più piccoli, veniva largamente utilizzato il nummo argentifero e sporadicamente si aveva bisogno di moneta di taglio inferiore come il mezzo follis forse perché era ancora largamente circolante la frazione radiata diocleziana, immediatamente dopo però si è avuta la necessità di coniare un modulo più piccolo, forse per un livellamento dei prezzi al ribasso, come potrebbe essere per la documentata carestia che si ebbe nel 309 causata dalla mancanza di approvvigionamento di grano da parte dell’africa, si ha quindi necessità di circolante per quei servizi essenziali come le terme o le latrine e sulle quali sarà importante tornare più avanti. La penisola italica si presenta ancora instabile e tumultuosa, dal 310 d.C. vediamo un tentativo di Massenzio di legittimare la porpora imperiale agli occhi del popolo con delle emissioni di consacrazione dinastiche in cui vengono rappresentati i legami con il padre Massimiano, il genero Galerio e il cognato Constanzo. Diritto: DIVO MAXIMIANO PATRI MAXENTIVS AVG, testa velata rivolta a destra. Rovescio: AETERNA MEMORIA , un'aquila rivolta a destra sulla cupola del tempio esastilo, porta destra aperta, all'esergo MOSTT. RIC VI Ostia 25 Dopo la morte di Massenzio la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese coniando moneta aurea e bronzea a 1/72 di libbra romana quindi adeguandosi alla riforma monetaria costantiniana attuata nel 310 d.C. I nummi argentiferi vengono coniati per i tre augusti, Costantino, Licinio e Massimino, rappresentati con busti Laureati e corazzati, laureati drappeggiati e corazzati e laureti drappeggiati e corazzati visti da dietro. Il RIC riporta anche un quarto busto laureato e drappeggiato accoppiato al rovescio GENIO POP ROM presente nell’ANS ma del quale non si trova traccia. C’è pero un quinto busto (o quarto se non si considera quello ANS) laureato e corazzato visto da tre quarti che ho iniziato a catalogare differentemente nonostante i testi non riportino tale variante, ha una rappresentazione stilistica differente sia nella ritrattistica sia appunto per il busto leggermente spostato. Sulla sinistra dell'immagine seguente sono riportati i busti canonici più comuni, sulla destra la variante. I rovesci coniati sono principalmente GENIO POP ROM, SOLI INVICTO COMITI e S P Q R OPTIMO PRINCIPI quest’ultimo tipo forse per riconoscenza verso Domizio Alessandro con il quale Costantino aveva stretto un’alleanza contro Massenzio qualche anno prima. Queste tre coniazioni sono piuttosto abbondanti e presentano alcune varianti stilistiche. La chiusura della zecca avvenne nel 313 d.C. con la necessità di Costantino di decentralizzare la produzione e di onorare il supporto della provincia Gallica aprendo nella città una nuova zecca. Arles celebra l’avvenimento con due belle monete in cui viene rappresentata la partenza e l’arrivo della moneta in città. E’ importante sottolineare come si possa notare che venga rappresentata Roma che lascia partire la moneta, questo sottolinea la visione dell’amministrazione costantiniana che vedeva nella zecca di Ostia una succursale di quella di Roma, proprio contrariamente a quanto aveva fatto Massenzio. Arles quindi batte moneta stilisticamente di scuola italiana, le maestranze ostiensi infatti raggiunsero in parte Arles e in parte Roma mentre il maestro di zecca continuò a lavorare a Ticinum. Paris, Bibliothèque nationale de France, Département des monnaies, médailles et antiques, acq. 1985/380. Paris, Bibliothèque nationale de France, Département des monnaies, médailles et antiques, acq. 2005/211. Ma cosa circolava, come si viveva, come si spendeva e risparmiava a Ostia? Lo vedremo più avanti.
  14. "Una collezione di piccoli e medi bronzi della zecca di Londra." View File Catalogo di una collezione di monete londinesi andata all'asta (ed utile come confronto). Submitter Illyricum65 Submitted 22/04/2020 Categoria Monete Antiche  
  15. "Two Enigmatic Issues of London: The Rare Stars over T/F and ‘Right Star over I/I Mintmarks." - Clooke / Toone View File Indagine su due emissioni monetali non comuni della zecca di Londinium. Submitter Illyricum65 Submitted 22/04/2020 Categoria Monete Antiche  
  16. "Les Deux Emissions Londiennes PLN* et *PLN." - H. Huvelin View File Articolo su due emissioni londinesi a nome di Costantino. Submitter Illyricum65 Submitted 22/04/2020 Categoria Monete Antiche  
  17. favaldar

    Nominali differenti?

    Esistono nominali differenti di questa moneta? La piccola è di g.1,67 e mm.14,6 la grande di g.2,58 e mm.18,2 Grazie F.
  18. Illyricum65

    Roma Eterna

    Ciao, ultimo arrivo atto ad ampliare il panorama delle tipologie costantiniane presenti nella mia raccolta. Se di solito prediligo le emissioni londinesi con escursioni in Gallia, questa volta ho acquisito un esemplare proveniente dall’Urbe. Si tratta di una ROMAE AETERNAE acquistata da venditore professionale tedesco. Emissione del 318-319 d.C. , pressoché coeva della SAECVLI FELICITAS e della PAX PERPETVA, con il fine di trasmettere sicurezza al popolo per la ritrovata stabilità seguente la guerra civile tra Costantino e Licinio I (316) che portò all’elezione dei cesari Crispo, Costantino II e Licinio II (317). Il tipo fu poi sostituito con la BEATA TRANQVILLITAS. La moneta inoltre era utile a commemorare i quindecennalia di Costantino, indicati dalle lettere XV incise dalla Vittoria sullo scudo. I rilievi sono discretamente conservati, con un ritratto elmato a mio avviso molto gradevole. RIC VII Roma 146 Obv: CONST-ANTINVS AVG; busto elmato e corazzato rivolto a destra. Rev: ROMAE AETERNAE; Roma seduta verso destra reggente uno scudo sul quale incide XV; in esergo R / […] 20 mm 3.27g Rara. Se la prima lettera in esergo può essere intuita, la seconda è ancora più incerta pertanto resta indecifrabile. Potrebbe essere P, Q, T o S ma ciò non influisce sul numero di RIC. A dirla tutta un amico (che ringrazio per la me ne aveva sconsigliato l’acquisto proprio per l’assenza dell’officina ma considerando che · Si tratta di una moneta rara (o perlomeno non comune) · I rilievi sono in genere ben conservati · Mi ha colpito la decorazione dell’elmo e il suo stato · Non ultimo, un buon rapporto qualità/prezzo ho deciso di non seguire il suo consiglio (comunque gradito). L’alternativa con il ritratto elmato a destra potrebbe essere il RIC 194 che presenta però in esergo un criptogramma che tendo ad escludere. Per chi fosse interessato ad approfondire il tema, vi segnalo il link http://www.constantinethegreatcoins.com/ROMAE/ Per ultimo, come curiosità, il fatto che le parti inferiori sia dell’obverso che del reverso siano entrambe meno impresse mi fa supporre che i due conii (quello di martello e quello di incudine) non fossero perfettamente allineati sullo stesso asse. Trovate? Ciao Illyricum
  19. Illyricum65

    Discreto lotticino costantiniano

    Buongiorno, non so voi ma in questo ultimo periodo non trovo grossi affari sul web. Ovvero riscontro meno esemplari interessanti e a prezzi mediamente più alti. Ma forse è una mia sensazione... più si colleziona e più si diventa selettivi nella scelta. Proprio negli ultimi giorni ho scovato un lotticino di epoca costantininiana acquistato dalla terre galliche del nord. Tipi tutto sommati comuni ma con un buon rapporto prezzo/qualità (6 € a esemplare mi pare un ottimo prezzo) e contraddistinti dalla provenienza da zecche galliche e britannica tranne una. In genere sono varianti non comunissime, a dispetto dei tipi. Ve le presento, anche se le foto non rendono giustizia (sono ben leggibili e con patina bruna superficiale). Prima le due londinesi, le cui emissioni rappresentano sempre uno dei miei interessi. - Londinium RIC VII 48, IMP LICINIVS P F AVG Busto laureato e corazzato rivolto a destra/ SOLI INVICTO COMITI, Sol radiato stante verso sinistra, globo nella mano sinistra e destra sollevata. MLN in esergo, S F nei campi. 315-316 d.C. Rated R 2 secondo il RIC, S secondo il Clooke Toone (14 esemplari censiti nei 4 hoard di riferimento). - Londinium RIC VII 30 var. (assenza di P o P F prima di AVG) Toone 37; Bourton on the Water hoard 1432; Sarzeau hoard 1831, IMP CONSTANTINVS AVG Busto laureato e corazzato rivolto a destra/ GENIO POP ROM, Genio stante verso sinistra, torre o modius in testa, reggente cornucopiae nella mano sinistra e patera nella destra. MSL in esergo, S F nei campi. 314 d.C. Rated R 4 secondo il RIC, R secondo il Clooke Toone (1 esemplare censito nei 4 hoard di riferimento).
  20. Salve a tutti, la monetazione della famiglia di Costantino è estremamente interessante e sono certo di trovare qui qualcuno che saprà risolvere il mio dubbio. Dopo la morte di Costantino, il figlio Costantino, che fino a quel momento aveva coniato monete da Cesare, divenuto imperatore dà il via alla coniazione di monete con la leggenda CONSTANTINUS PF AVG (e simili). praticamente la setssa usata dal padre. Dal momento che anche i tipi del rovescio e i ritratti sono molto simili, mi chiedo come si possa distinguere con certezza una moneta di Costantino augusto coniata dal padre da una analoga coniata dal figlio... sui cataloghi ho visto delle attribuzioni che mi lasciano perplesso e mi chiedo se esista una regola che consenta l'identificazione certa. Grazie
  21. Salve a tutti! Chiedo gentilmente il vostro parere riguardo all'autenticità, e identificazione se risulta autentica, di questo follis ridotto di Costantino. Grazie e a presto! Xenon97
  22. italov.

    Chi mi aiuta a trovare il RIC?

    Con queste scritte non riesco a trovare il RIC. Mi aiutate? Grazie Italo Diam.: 18 mm. pero : 2,39 g.
  23. O'trebla

    Un bel ritratto 1

    Ho acquistato questa monetina, ma il venditore (inghilterra) si è sbagliato e me ne ha mandata una molto simile ma di zecca diversa..per farsi perdonare e per assicurarsi un feedback positivo, mi ha spedito quella giusta e mi ha regalato l altra, due al prezzo di una meglio di così..ve le mostro, le trovo davvero gradevoli entrambe. Ecco la prima..
  24. O'trebla

    Un bel ritratto 2

    Ed ecco l altra..
  25. Buonasera. Dopo aver chiesto l'autenticità della monetina di Costantino, con l'elmo, chiedo gentilmente la veridicità di questa. Premetto che a me da una sensazione alquanto strana, di falsità...Secondo voi?
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