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IGNORED

gregorio XIII


scacchi

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salve

vorrei inserire la foto di questa monetina in catalogo

chiedo il vostro cortese aiuto per la giusta classificazione

grazie a presto

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Direi che è il CNI 98, per i 4 punti che si notano in alto al diritto; corrisponde al tipo illustrato alla nota 6 del catalogo lamonetiano:

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MACGRE/18

Tra l'altro mi pare abbia una bella patina ed una conservazione decisamente buona per la tipologia, complimenti !

Ciao, RCAMIL.

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salve

che dire non conoscendo le varianti a me pare che il libro sia stretto al petto e non al fianco

cofermo le chiavi rivolte all'interno

Modificato da scacchi
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La classificazione dovrebbe essere Muntoni 454 variante (il 455 infatti non ha punti dopo MACERATA, le chiavi di S. Pietro non tagliano la legenda e ne è conosciuto un unico esemplare, appartenente al Medagliere Vaticano). La variante è data dai quattro punti sopra la tiara al posto dei canonici due di inizio e fine legenda.

Saluti,

anto R

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Vorrei segnalare che il quattrino di Gregorio XIII con al R/ San Pietro viene censito dal CNI ai numeri 92-101 (Muntoni 454) e mai viene segnalato che il Santo abbia il nimbo che risulta presente solo nel caso del CNI 102 (Muntoni 455). Inoltre, come già segnalato il libro è stretto al petto con la sinistra e non appoggiato al fianco.

Ritengo quindi sia più appropriato classificarlo come Muntoni 455 e non 454 anche se la punteggiatura indicata in legenda non corrisponde a quella del CNI 102.

Una moneta del tutto simile mi sembra di averla vista di recente su un catalogo a prezzi fissi dello Studio Eugubium, classificata appunto Muntoni 455.

Questo mi fa pensare (ma posso sbagliare) che di questa moneta non ci sia un unico esemplare come sino a poco tempo fa considerato (anche dal Muntoni "con un punto interrogativo").

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Questo mi fa pensare (ma posso sbagliare) che di questa moneta non ci sia un unico esemplare come sino a poco tempo fa considerato (anche dal Muntoni "con un punto interrogativo").

Molto probabilmente essendo monete di piccolo taglio e coniate in una zecca minore i punzoni erano realizzati con varie punteggiature, figure ecc. Di conseguenza credo che le varianti di questa monetazione siano, oserei dire, infinite (parlo dal basso della mia ignoranza).

Saluti,

anto R

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salve

che dire non conoscendo le varianti a me pare che il libro sia stretto al petto e non al fianco

cofermo le chiavi rivolte all'interno

Hai ragione, stamattina sono andato troppo di fretta... raddoppiano i complimenti considerando la rarità aggiuntiva ! ;)

Questo mi fa pensare (ma posso sbagliare) che di questa moneta non ci sia un unico esemplare come sino a poco tempo fa considerato (anche dal Muntoni "con un punto interrogativo").

Sono d'accordo con te, in generale è molto improbabile che di una moneta spicciola, coniata per la normale circolazione, esista un solo esemplare. Al contrario, con tutta probabilità si tratterà solo di esemplari non censiti che pian piano verranno alla luce...

Ciao, RCAMIL.

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grazie di cuore a tutti per la considerazione

anche oggi ho imparato qualcosa fidarsi è bene .............................. :rolleyes:

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A mio parere, tolta la variante del Diritto ove compaiono i 4 puntini che spaziano la scritta sopra la tiara, cosa che già mi è capitato osservare in monete di questa serie, vorrei fare un osservazione su questo Rovescio.

Spesso infatti non si è fatta molta attenzione ai tipi descritti nel Muntoni, infatti il 454 e 455 non si differenziano solo per il libro stretto al petto o al fianco, ma anche per come S. Pietro impugna le chiavi.

Venendo alla moneta postata da Scacchi, da una attenta visione mi pare di notare che il libro non sia stretto al petto ma al fianco e qui di seguito lo evidenzio per facilitarne l'individuazione, mentre quello che invece potrebbe trarre in inganno, secondo me è un drappo della veste... a tutto questo aggiungo l'impugnatura delle chiavi che è palesemente rivolta verso l'alto e pertanto mi fa propendere per il tipo 454 del Muntoni.

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Nota interessante che anche a me era sfuggita ad una visione non proprio attenta, è il nimbo sulla testa del Santo, cosa non comune sui Quattrini di tipo Muntoni 454. Ciò non toglie che negli esemplari che ho avuto la fortuna di possedere e osservare spesso la testa coincide col bordo della moneta e non si riesce a capire bene se ci sia o no. Questa però lo riporta ben evidente al contrario di un esemplare integro che riporto abbinato al Rov. di quella di Scacchi.

post-5268-0-35550900-1359217534_thumb.jp

Venendo alla differenza del tipo descritto dal Muntoni al 454 e il tipo al 455, posto le immagini dei due Rovesci abbinati in modo da poter notare a colpo d'occhio le sostanziali differenze. (prima il 454 poi il 455)

post-5268-0-95621100-1359217645_thumb.jp

Come è facile notare, il secondo presenta le chiavi appoggiate al fianco del Santo e il libro in posizione quasi sfuggente, mentre nel primo è ben stretto sotto il braccio.

Riguardo all'esemplare citato nel listino 25 Eugubium al lotto 787, le chiavi rette da S.Pietro sono alzate ed è anche evidente, quindi propendo per un errore di classificazione.

In conclusione, senza scomodare troppo il CNI dove a volte le descrizioni si sovrappongono in maniera errata o poco precisa, "a mio parere" se si volesse classificare questo esemplare con il Muntoni lo riporterei come 454 Var. (per via di punteggiatura e nimbo) visto che non si accosta al 455 ove la figura del Santo varia molto più significativamente rispetto ad un nimbo o meno.

Devo comunque fare i complimenti a Scacchi per l'interessante Quattrino che presenta la particolarità della testina nimbata e la buona conservazione.

Saluti

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Venendo alla moneta postata da Scacchi, da una attenta visione mi pare di notare che il libro non sia stretto al petto ma al fianco...

Sfrutto la tua immagine di confronto dei due rovesci per dare un'altra chiave interpretativa alla posizione del libro, che forse è giusto leggere come "stretto al petto" nella prima e "lungo il fianco" per la seconda:

post-35-0-82883700-1359280470_thumb.jpg

In pratica l'atteggiamento del braccio e della mano sinistri, pare rimanere il medesimo e con lo stesso scopo, ossia reggere il libro (si nota sempre il pollice sebbene meno evidente sulla prima foto), ma questo assume posizioni differenti, più aderente al corpo (o al petto essendo anche più alto) o più "aperto", sul fianco.

E' il bello di questi piccoli coni fatti a mano, ogni incisore poteva creare una nuova variante semplicemente spostando un punzone dei tanti che lo componevano, e nonostante tondelli ben conservati e gli ingrandimenti di oggi, non è così agevole dare risposte a tutti i dubbi... :rolleyes:

Ciao, RCAMIL.

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Riguardo al libro penso di aver trovato un esemplare della mia collezione che possa chiarire finalmente dove sta messo... :D

Come raffrontati qui di seguito i due rovesci sembrano provenire dallo stesso conio....

e il libro mi pare si trovi anche se confusamente forse per un conio che non ha preso bene o un po' di usura non so, nella posizione di quella accostata e quello in verticale pare proprio un drappo della veste.

post-5268-0-88835800-1359282527_thumb.jp

Saluti

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salve

sfuggente a dir poco

vista l'evidenza dei due casi postati dove il libro è identificabile con chiarezza

seguendo il contorno del braccio in verde evidenziato da recamil sembrerebbe che il libro non ci sia

mentre quello contornato da pistacoppi potrebbe essere parte della veste

se fosse un libro come minimo direi che abbia una forma che si puo solo immaginare

debolezza di conio?

potrebbe essere che il libro non ci sia?

per quello che riguarda la provenienza dallo stesso conio delle due monete a confronto mi pare che la legenda da ore 6 in poi non coincida

Modificato da scacchi
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Riguardo al libro secondo me c'è ma e si vede il doppio tratto orizzontale inferiore... Dalla foto purtroppo non riesco a vedere se si tratta di debolezza... O conio mancante... Bisognerebbe vedere l'oggetto dal vivo.

Riguardo alla coincidenza o meno parlando di monete di quest'epoca ritengo sia davvero difficile trovare esemplari coincidenti perfettamente, come diceva rcamil si approntavano coni velocemente e le produzioni erano massicce da qui la grande quantità di varianti e ibridi che troviamo anche oggi e che sono sfuggite agli studiosi del passato.

Saluti

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