gpittini Posted March 16, 2013 Share #1 Posted March 16, 2013 DE GREGE EPICURI Non sto scherzando: se ho letto bene, si tratta di Badr-al-Din Lulu, della dinastia dei Luluidi di Mossul. E' un dirham di bronzo, pesa 9,0 g. e misura 24 mm; è del periodo 631-657 dell'Egira, corrispondente a 1233-1258 d.C. Presente nell' asta Busso-Peus cat. 363 al n. 6304, Schrift. Artuk 1272, SS 68. Al D., testa diademata a sinistra entro un quadrato; nelle 4 lunette, scritte arabe. Al R., scritta araba su 4 righe; nel giro, scritta completa (suppongo con la shahaddà). 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gpittini Posted March 16, 2013 Author Share #2 Posted March 16, 2013 Rovescio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
karnescim Posted March 16, 2013 Share #3 Posted March 16, 2013 la moneta è affascinante ed interessantissima ma più che Lulu mi sembra Zio Fester.............. come mai la rappresentazione umana in una moneta mussulmana? non è fuori luogo? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gpittini Posted March 16, 2013 Author Share #4 Posted March 16, 2013 DE GREGE EPICURI Nel mondo islamico, non sempre e non ovunque è esistita la proibizione delle immagini. Nel mondo persiano, ad esempio, per molti secoli le figure umane e animali sono state utilizzate. Ma anche i Selgiuchidi e altri gruppi e dinastie anatoliche hanno rappresentato figure umane, e questo vale (intorno al XII-XIII secolo della nostra era) anche per Ayyubbidi e Artukidi. L'integralismo iconoclasta si è affermato lentamente, come altri aspetti più estremisti dell'Islam. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Afranio_Burro Posted March 17, 2013 Share #5 Posted March 17, 2013 ma la proibizione delle immagini non vale solo in ambito religioso? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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