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Ipotetico aes signatum


L. Licinio Lucullo

Risposte migliori

Caro @@numa numa, il problema non é tanto quello di creare categorie concettuali che permettano di "manipolare" agevolmente classi di materiali.

Cio' (come ho scritto sopra) é assolutamente legittimo, ed é pratica comune ed indispensabile in alcuni casi, in quanto utile.

Ma, credo, nel momento in cui le si usa bisognerebbe sempre tenere a mente che di categorie moderne si tratta, e verificarne costantemente l'utilità. Questo soprattutto nel caso in cui tali categorie si sono collocati materiali eterogenei, culturalmente, tecnicamente, storicamente, ecc.

Queste due accortezze dovrebbero essere metodo irrinunciabile: cio' che poteva essere utile ieri come approssimazione e schematizzazione, su una certa base di conoscenze, puo' essere inutile o dannoso oggi, su una base di conoscenze piu' ampia.

La "categoria" dei quadrilateri ha come pregio quella di identificare oggetti che presentano una certa omogeneità relativamente agli aspetti citati sopra, tra l'altro di forma... quadrilatera. Ritengo che l'utilizzo di tale termine convenzionale sia utile. Cio' non esclude che domani, alla luce di eventuali nuove informazioni, potrebbe risultare ambigua e quindi non più utile. Per il momento credo che tenga bene la strada e che sia utilissima.

Quella dell"aes signatum", al contrario ritengo sia assolutamente dannosa, per moltissimi motivi, Assieme a quella a quella di "aes formatum": perché non parlare semplicemente di lingotti, specificandone le caratteristiche principali (a panella, ad ascia, a barra liscia, a barra con spina di pesce, frammenti di lingotto di forma non identificabile, ecc...). Là ancora sarebbero categorie, ovvio, ma credo infinitamente più utili (e soprattutto meno dannose).

L'aes grave... Un altro esempio dei limiti delle categorie concettuali...

Cos'é l'aes grave?

Una categoria tecnologica, che identifica monete prodotte con la tecnica della fusione?

Oppure una categoria numismatica, che identifica emissioni prodotte in un contesto principalmente centro italico caratterizzate da determinate caratteristiche ponderali che favorivano l'adozione della tecnica della fusione?

Nel primo caso con questa categoria idintificheremmo solo i fusi, magari includendo pure quelli siciliani (come fa il Vecchi, per fare un esempio)

Nel secondo lasceremmo in pace i "conetti" agrigentini, ma dovremmo necessariamente includere i sottomultipli coniati delle serie romane ridotte.

Siamo sicuri che tutti coloro che usano questa categoria, che dovrebbe essere la piu' "tranquilla" e consolidata, la usano allo stesso modo?

Modificato da g.aulisio
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come scrivevo sopra la categoria dell'aes formatum, nonostante i natali illustri, evidenzia certamente dei limiti.

Ho richiamato sopra appositamente la categoria dell'aes grave per illustrare i limiti che tali categorizzazioni impongono.

Probabilmente il concetto di AES GRAVE viene definito da tutto il materiale descritto nell'opera dello Haeberlin, che pero' include l'aes signatum ed i quadrilateri.

Vista la vastità della letteratura che convenzionalmente fa riferimento a queste categorie, riformare tale nomenclatura probabilmente sarebbe possibile solo se, in presenza di fonti certe, se ne potrebbero riscrivere termini e descriverne i termini.

Credo infine che queste problematiche non siano circoscritte all'ambito numismatico, ma siano ben comuni a tutte quelle discipline che devono fare i conti con insieme di elementi che presentano caratteristiche comuni che vanno classificati e categorizzati.

Un po' di tolleranza non servirà la causa della soluzione piu' ortodossa ma probabilmente quella della piu' pratica :)

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Se mi parli di tolleranza temo proprio che non ci siamo capiti.

E sinceramente chiamare con lo stesso nome cose che nulla hanno a che vedere l'una con l'altra, e nel contempo chiamare con nomi diversi cose analoghe, non mi sembra affatto pratico (o meglio utile). Tant'é che nella letteratura da te citata ognuno utilizza queste definizioni come meglio ritiene con i risultati sopra descritti.

Dopodiché, non si tratta di fare referendum e di riformare terminologie. Ognuno utilizzi i termini che gli convengono di più. Ed ognuno sia libero di dimostrarne l'ambiguità ed inconsistenza. Ci si puo' accontentare dell'antica (anzi, solo vecchia) favoletta aes rude->aes formatum->aes signatum, oppure si puo' considerare la realtà, per quanto a noi conosciuta, nella complessità che ci forniscono le evidenze materiali. Sono scelte. Ad ognuno la sua.

Per la cronaca: nell'Haeberlin sono rappresentati lingotti vari, pesi, quadrilateri, oggetti votivi, di tutto un po'. Ma la definizione di aes grave (per quanto tale sia il titolo dell'opera) viene data solo alle emissioni monetali (con pezzi rotondi, per intenderci) fusi e... coniati.

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per quadrilateri intendiamo solo i lingotti con un disegno, giusto? Per capire io: quelli censiti da Crawford, quello con punta di lancia/anfora pure attribuito a Roma e quello con la A barrata... non ce ne sono altri, giusto?

Modificato da L. Licinio Lucullo
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per Lucullo

si per "quadrilateri" si intendono convenzionalmente i pani in bronzo rettangolari di peso vario ma compreso tra poco meno di 1kg fino a poco piu' di 2kg con raffigurazioni di diverso tipo su entrambe le facce . Essi sono descritti da diversi autori, una delle desrizioni dei tipi piu' completa è quella riportata in Thomsen.

Per Aulisio

Vedo che questo è per te un punto particolarmente delicato.

Inutile stracciarsi le vesti. La pubblicistica ha finora considerato solo delle categorie confuse (ma ripeto si potrebbero fare decine di esempi similari in numismatica o anche in altre discipline) proprio perche mancano delle fonti certe che permettano delle categorizzazioni ben definite. Servirebbe uno studio che ponesse ordine e delimitasse gli ambiti per ciascuna classe di oggetti.

Ma ci sono sufficienti elementi per poterlo condurre in porto? Se si perche, da esperto e appassionato della materia quale sei non ci pensi tu ? Basterebbe anche un articolo che proponga con rigore la logica che sostieni su queste colonne.

PS

vedo che la celia del mio riferimento all'AES GRAVE Haeberliniano è scivolata via, never mind :)

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Caro Numa, la cosa di cui credo ci sia meno bisogno é quella di creare nuove "categorie concettuali".

Al contrario il punto credo che sia quello di usare con estrema cautela tale strumento, specie nel momento in cui esso non é "neutro", ma è al contrario intriso di significati portatori di ipotesi interpretative che potrebbero essere non più accettabili.

Ritengo quindi che sia meglio riferirsi a barre e panelle con il termine (quasi) neutro di "lingotto" specificandone la forma, o agli astragali di bronzo con la definizione di "astragali in bronzo" (che si tratti di oggetti votivi, o strumenti atti alla pratica di giochi d'azzardo, o entrambi, sono ipotesi interpretative) evitando di raccogliere le tre fattispecie nella categoria "aes formatum". E cosi' via.

Qualora si volesse intervenire con rigore su questo tema (e forse sarebbe ora che qualcuno lo facesse) mi auguro non sarebbe per proporre un "cambio della guardia" rispetto alle vecchie categorie, quanto piuttosto per togliere di mezzo incrostazioni secolari che in qualche modo sono di pregiudizio (quando riproposte acriticamente, per inerzia) ad un avanzamento della comprensione di fenomeni complessi, mal documentati, ma estremamente importanti in quanto fondativi per la nascita ed interallacciati al primo sviluppo della monetazione italica.

PS

Non mi pare sia scivolato via niente :)

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Concordo che sarebbe ottimo riuscire a rimuovere le "incrostazioni" concettuali stratificatesi nel tempo. Per farlo ci vorrebbe una "sistematizzazione" della materia , magari che inquadrasse cronologicamente le varie produzioni, cui quindi si potrebbe fare riferimento definendole con i nomi delle categorie di specie (pani di bronzo, asce, lingotti ramo secco, etc.) evitando il ricorso a categorizzazioni generiche e astratte (aes signatum etc.). E' possibile ma occorrerebbe uno studio "forte" che, facendo progredire il lato cronologico , ad esempio (oppure altrettanto importante sarebbe quello metrologico) si guadagnasse una legittimazione che renderebbe poi piu' facile l'adozione dei nuovi riferimenti di nomenclatura.

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