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Trasamundo?


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Questo piccolo bronzo pesa 1,2 g. e misura 10,5 mm., e la possiedo da molti anni. Al D. busto diademato a dx.; sulla sinistra, al posto delle normali lettere, ci sono 5 foglioline, o comunque oggetti allungati romboidali; la parte dx è fuori tondello. Al R., una vittoria verso sinistra che regge una corona; semnbra che abbia in testa un berretto frigio! E a dx. anche qui vedo 5 "foglioline".

Ho sempre considerato questa moneta come imitativa, ma senza altre specificazioni. Ora però nel volume di Arslan del 1978 (Le monete di Ostrogoti, Longobardi e Vandali, Catalogo delle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano) vedo una grandissima somiglianza con i nummi attribuiti a Trasamundo (anni 496-523), precisamente quelli riportati fra i Vandali ai nn. 14,15,16 e 17. Si fa anche riferimento a Hahn p.132 n. 16, ed a Wroth p. 20 n. 21. Che cosa ne pensate?

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Salve Gianfranco,

si tratta di un nummo anonimo protovandalo del V secolo d.C. di zecca del Nord Africa, sono attribuiti al periodo di Genserico/Onorico

D/ testa diademata, busto drappeggiato/corazzato di imperatore a dx - pseudolegenda costituita da rombi.

R/ la Vittoria che avanza a sx con corona e ramo di palma. Nel camp a sx I - pseudolegenda costituita da rombi.

Riferimenti: Asolati pag.172 n.15 - Lulliri pag.95 n.178 - Wroth tav.III n.10

Marcus Didius

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DE GREGE EPICURI

Confesso: questa l'ho presa per pochi soldi in un mercatino, circa 7 anni fa, assieme ad altre 3 o 4 considerate tutte imitative. Riscuotevano pochissimo interesse, e allora anch'io non ero molto in grado di avanzare ipotesi.

Molte grazie a Marcus Didius per l'aiuto, ottimo come sempre!

Modificato da gpittini
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  • 4 mesi dopo...

DE GREGE EPICURI

Questo piccolo bronzo pesa 1,2 g. e misura 10,5 mm., e la possiedo da molti anni. Al D. busto diademato a dx.; sulla sinistra, al posto delle normali lettere, ci sono 5 foglioline, o comunque oggetti allungati romboidali; la parte dx è fuori tondello. Al R., una vittoria verso sinistra che regge una corona; semnbra che abbia in testa un berretto frigio! E a dx. anche qui vedo 5 "foglioline".

Ho sempre considerato questa moneta come imitativa, ma senza altre specificazioni. Ora però nel volume di Arslan del 1978 (Le monete di Ostrogoti, Longobardi e Vandali, Catalogo delle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano) vedo una grandissima somiglianza con i nummi attribuiti a Trasamundo (anni 496-523), precisamente quelli riportati fra i Vandali ai nn. 14,15,16 e 17. Si fa anche riferimento a Hahn p.132 n. 16, ed a Wroth p. 20 n. 21. Che cosa ne pensate?

Nel mio nuovo testo - in corso di pubblicazione - ne colloco l'emissione all'epoca della sovranità di Genserico, Unerico e la prima parte del regno di Guntamondo (seconda metà del V secolo d C.).

Emissioni vandaliche a nome di Onorio

Monetazione bronzea. Peso: da 0.53 a 1, 53 gr. (25 esemplari catalogati).

D/ Pseudolegenda costituita da rombi. Busto paludato e diademato a d.. R/ Pseudolegenda di rombi. Vittoria elmata, marciante verso s., tiene una corona con la mano destra e un ramo di palma con la sinistra, nel campo, a s, sigla di zecca; bordo di contorno tratteggiato.

mariesu

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Modificato da mariesu
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DE GREGE EPICURI

Molte grazie per le ulteriori indicazioni, e complimenti per il libro, che spero arriverà alla biblioteca della SNI a Milano.

gianfranco

Si figuri, è stato un piacere; disponibile, nei limiti delle mie possibilità, per ogni ulteriore chiarimento sulla monetazione vandalica, le monete della Sardegna vandalica e le monete battute nella zecca isolana, nei primi decenni del VI secolo d.C., dal primo re della Sardegna Goda. Presenterò il mio nuovo libro al convegno di Verona di fine novembre.

Giuseppe Lulliri

Modificato da mariesu
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  • 2 mesi dopo...

Tutti e tre gli esempi sopra postati sono "vittorie vandale andanti" di tipologia b o c e corrispondono tutte a Unerico. Quelle di Guntamundo e Trasamundo sono di tipologia d oppure e.

In particolare dare alle primissime emissioni l'esempio di gpittini (quindi fine regno di Genserico o inizio di Unerico); alla metà del regno di Unerico quella di marcus Didius (quanto pesa?); alla fine del regno di Unerico o forse al primo anno di Guntamundo (quindi anteriore alla sua riforma) quella postata da Mariesu. Con la riforma di Guntamundo, probabilmente verso il 485-487, il peso della vittoria viene stabilito in 1/500 di libbra latina, cioè 0,61 g, e tale rimane sino alla fine: ovviamente la variabilità del peso della singola moneta può essere notevole, ma quando si considerano lotti sufficientemente importanti (nel nostro data-base ne abbiamo alcune centinaia) la media del peso appare correttamente centrata un poco al di sotto di quel valore, a causa dell'usura delle monete stesse.

4pax.jpg

E' interessante notare che la vittoria vandala, coniata da Unerico (forse anche già negli ultimi anni di Regno di Genserico) sino alla conclusione del regno di Trasamundo, dunque per circa cinquant'anni, progressivamente sia diventata sempre più stilizzata sino ad essere un vero e proprio disegno astratto. Ciò non fu per imperizia degli incisori, poiché al dritto il busto del sovrano non fu mai stilizzato, ma venne sempre disegnato in modo tradizionale.

Altra caratteristica notevole è il fatto che non imita le vittorie teodosiane o di Valentiniano III, bensì quelle di Maggioriano (notate la forma della corona e il "gonnellino" triangolare).

Antvwala

(Disegno originale di proprietà del Gruppo di Studio sulla monetazione vandala - riproduzione proibita).

Modificato da antvwaIa
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AntvwaIa: "in particolare dare alle primissime emissioni l'esempio di gpittini (quindi fine regno di Genserico o inizio di Unerico); alla metà del regno di Unerico quella di Marcus Didius (quanto pesa?)"

1 - g. 1,000;

2 - g. 0,980.

Marcus Didius

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Tanto per completare il discorso:

La tipologia a), vittoria andante leggiadra, è conosciuta in tre soli esemplari e il suo peso medio è di circa 0,57 g. Presumibilmente può assegnarsi al regno di Unerico. Il busto al dritto è ben realizzato, con brevi tratti rettilinei. Vi è pseudo-legenda tanto al dritto quanto al rovescio realizzata con trattini o, talvolta, nel rovescio anche con lettere mal disposte che imitano la legenda VICTORIA. Al dritto non vi è costanza nei tratti somatici del busto, che con ogni probabilità non si propone di ritrarre una personaggio specifico: talvolta è privo dei due laccetti. In quanto ne conosciamo solamente tre esemplari, non è possibile trarre conclusioni su questa tipologia.

La tipologia b), vittoria andante dinamica, rappresenta circa il 16% delle vittorie reali e il peso medio è di circa 0,98 g (con un’ampia escursione: da 0,34 a 1,39 g). Presumibilmente può assegnarsi al regno di Unerico. In questa tipologia è presente una caratteristica che poi si perde: si tratta di un disegno nel campo del rovescio, alla sinistra della vittoria, costituito da quattro trattini orizzontali, per lo più separati dalla vittoria per mezzo di una linea arcata e perpendicolare agli stessi. Il disegno del conio non è stilizzato, sebbene un po’ schematico: la gamba a destra appare marcatamente allungata verso l’esterno, a dare l’idea del movimento, e il corpo è proiettato in avanti; il prolungamento della veste suggerisce l’idea del prigioniero trascinato per i cappelli, come nelle salus teodosiane; è presente una linea orizzontale alla base, quasi a formare un esergo; il corpo è ben suddiviso in tre parti – busto, bacino, gambe – generalmente con la vita molto stretta, ciò che dà al bacino un aspetto quasi triangolare.

Il busto al dritto per lo più è ben realizzato e spesso mostra un volto un po’ allungato dai tratti somatici ben definiti e che potrebbe corrispondere a un ritratto (forse Unerico?), ma che ricorda anche quello delle monete di Onorio. E’ sempre presente una pseudo-legenda, tanto al dritto come al rovescio, realizzata con trattini verticali, rombi allungati, oppure piccoli globi.

La tipologia c), vittoria andante statica, rappresenta circa il 23% delle vittorie vandale e il peso medio è di circa 0,84 g (con un’ampia escursione: da 0,27 a 1,56 g). Rispetto alla tipologia precedente, il disegno appare più tozzo, anche se in alcuni casi la differenza tra le due tipologie non è sempre evidente. Sembrerebbe essere successiva alla tipologia b) e crediamo che possa essere assegnata ai regni di Unerico e Guntamundo. Spesso nel campo a sinistra è presente un tratto verticale; altre volte dei globetti. Il disegno del corpo appare più schematico di quanto non lo sia nel tipo precedente, ma sempre di fattura discreta. Il bacino assume la forma di un trapezio isoscele, mentre la parte sottostante è resa con linee verticali parallele, ciò che dà un’impressione di staticità, così come l’insieme del corpo, rigidamente verticale.

La fattura del busto è molto variabile: in alcuni casi realistica e di gusto imperiale, in altri abbastanza stilizzata. Nei tipi dove la vittoria è più simile a quella “andante dinamica”, il volto è prevalentemente allungato, come in quella tipologia; invece nei nummi dalla vittoria più tozza, il busto presenta una testa tonda: forse il primo ritratto corrisponde a Unerico e il secondo a Guntamundo, ma è solo un’ipotesi priva di elementi certi di riscontro. Al dritto spesso è presente una pseudo-legenda che può essere realizzata con trattini, come nella tipologia b), presente solo occasionalmente al rovescio.

La tipologia d), vittoria moderatamente stilizzata, rappresenta circa il 35% delle vittorie vandale e il peso medio è di circa 0,59 g (con un’ampia escursione: da 0,35 a 1,30 g). Questa tipologia va assegnata al finale del regno di Guntamundo e a quello di Trasamundo. Infatti in alcuni rari esemplari al dritto è leggibile DNR CVNTΛ, ciò dimostra inequivocabilmente che questa tipologia è successiva alle due precedentemente descritte. La rarità degli esemplari riconducibili a Guntamundo fa pensare che vada collocata al finale del suo regno e la brusca riduzione di peso rispetto alle tipologie precedenti, calato di oltre 1/3, rende plausibile collocare la sua apparizione in coincidenza con la riforma monetaria di Guntamundo

La legenda presente al dritto per lo più corrisponde a DNRG TΛSΛ, ma con molte varianti, mentre non sembrano esserci esemplari di questa tipologia con pseudo-legenda. Talvolta nel campo a sinistra appare una lettera, più raramente altri simboli, ma più frequentemente il campo è libero. Non è più presente la linea orizzontale alla base della figura e, soprattutto, la figura è molto schematica. La testa della vittoria è resa con un disegno ovale, pieno oppure circolare, e la parte sottostante al bacino con cinque linee verticali (raramente, quattro o sei).

La fattura del busto al dritto generalmente è abbastanza valida: anche in questa tipologia, come in quella precedente, si osservano i due tipi di capo – allungato e rotondo - ma con prevalenza del disegno arrotondato.

La tipologia e), vittoria molto stilizzata, rappresenta circa il 21% delle vittorie vandale e il peso medio è di circa 0,55 g (con una escursione particolarmente ampia: da 0,14 a 1,00 g). Questa tipologia, la cui separazione dalla precedente appare spesso incerta, andrebbe ritenuta conseguenza di scarsa perizia degli incisori. Essa appare contemporanea alla tipologia d). Qualche volta è presente un globetto nel campo che, tuttavia, per lo più è libero. Non di rado la parte inferiore del corpo è separata da quella superiore con una linea marcata ed è assai più larga. Così come è particolarmente ampia l’escursione del peso, anche il disegno è notevolmente incostante; in alcuni casi richiama quello delle vittorie moderatamente stilizzate, e in tal caso distinguere le une dalle altre diventa soggettivo; in altri casi è chiaramente diverso e probabilmente si tratta di nummi imitativi di quelli reali.

Il busto al dritto è molto difforme: si passa da ritratti di buona qualità, ad altri molto rozzi, il che, considerando anche la grande escursione dei pesi, fa pensare che in essa confluiscano tanto le vittorie reali, per lo più con legenda DNRG TΛSΛ, quanto monete imitative.

La tipologia f), vittoria esasperatamente stilizzata, rappresenta circa il 3% delle vittorie vandale e il peso degli esemplari noti è inferiore a 0,45 g.. In questo caso è impossibile individuare un archetipo di disegno, che per lo più è talmente stilizzato da rendere irriconoscibile la figura della vittoria. Probabilmente si tratta di nummi imitativi di quelli reali. Il busto a volte è altrettanto stilizzato quanto la vittoria, altre è assai rozzo. Non vi sono esemplari con legende, ma solo con pseudo-legenda. Questa tipologia, di peso ridotto è da ritenersi imitativa e non regia.

(testo tratto dalle annotazioni del Gruppo di Studio sulla monetazione vandala)

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Salve a tutti,

ho postato solo i R/ di due esemplari vandali di cui ancora avevo le immagini, chiedo venia, e riparo al danno:

1 - g. 1,000;

2 - g. 0,980.

Marcus Didius

post-14680-0-36393800-1386145302_thumb.j

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Modificato da Marcus Didius
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Sono entrambe molto belle. Nella prima, nel campo della vittoria a sinistra, è visibile un simbolo caratteristico costituito da una linea verticale leggermente curvata e alla sua sinistra quattro trattini orizzontali che vanno verso il bordo del nummo.

tidu.jpg

Inizialmente credetti trattarsi di un simbolo numerale, indicativo del valore 4, ora questa interpretazione devo escluderla. Ad un certo punto questo simbolo cessa di essere presente. Sospetto, ma non ho prove concrete per sostenerlo e quindi è solo un'ipotesi di lavoro, che questo simbolo nel rovescio sia proprio delle vittorie di Unerico.

Ovviamente le immagini che havete postato, e i relativi pesi, le ho già incamerate nel data-base insieme alla sigla che riporta il vostro nick.

E' questo ciò che intendo quando scrissi su questo e su altri forum che la partecipazione in un forum implica sempre un do ut des, espressione che suscitò indignazione su tuttonumsimatica. Ognuno dà quanto può, non importa se molto o poco.

Io potevo dare delle informazioni per inserire queste vittorie tue in un contesto storico-numismatico più generale: e questo ho dato. Voi potevate dare le immagini postate e l'indicazione del peso di ciascheduna moneta: e questo avete dato. Dunque il do ut des ha funzionato perfettamente.

Non vi pare?

Modificato da antvwaIa
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Nulla da eccepire e non posso fare a meno di complimentarmi per le belle foto (è la dimostrazione che si riesce a fare foto anche di monetine piccolissime), utili, assieme al peso, per un valido data-base, ancora più indispensabile quando si tratta di monetine difficili da classificare e da inquadrare.

Questa è seria collaborazione....

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Non conosco la monetazione vandala. Però vorrei fare un'ipotesi su quei quattro trattini. Potrebbe trattarsi di un residuo della legenda ridotta ormai a trattini anonimi. Ho notato infatti che anche sul dritto, intorno alla testa, ci sono trattini molto simili.

Arka

Modificato da Arka
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E' una interpretazione molto plausibile, quella di Akra. Tuttavia non escluderei che abbia un diverso significato, in quanto quel simbolo di cui prima postai il disegno, appare in modo ripetitivo, ovvero 4 trattini, e sempre 4 (neppure un essempio con 3 o con 5), isolati da eventuali altri trattini della pseuolegenda, e separati dalla vittoria da quel tratto più lungo curvato; inoltre si trovano sempre nella stessa posizione.

Ciò che m'incuriosisce maggiormente, è che appaiono solamente nelle vittorie di tipologia b, quella che abbiamo definito "andante dinamica", e appaiono grosso modo nel 50% dei casi. Nelle vittorie di tipo c, "andante statica", in quella stessa posizione spesso si trova una pseudolegenda, ma non assume mai quella precisa forma, neppure in un caso, in quanto manca sempre la linea verticale leggermente curva che separa i 4 trattini dalla vittoria medesima.

Aggiungo un esempio:

zkkt.jpg

Ovviamente, il fatto di avere un data base con circa 300 immagini ci aiuta moltissimo a identificare dettagli e associarli a una o all'altra delle tiplogie che, un po' arbitrariamente, abbiamo individuato.

Arbitrariamente perché la separazione tra la tipologia d, "moderatamente stilizzata", e la tipologia e, "molto stilizzata", non sempre è ben chiara. Invece è molto chiara per tutti gli altri casi.

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