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Centora Hoards


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Riferisco la storia come mi è stata raccontata; forse è incompleta o inesatta, e me ne scuso. Ma ormai, sono passati tanti anni...Mi è stato detto che qualcosa è uscito su bollettini locali (archeologici? numismatici?), ma non sono riuscito a reperirli.

Aggiungo una dedica per Illyricum, instancabile ricercatore e studioso di hoards britannici:

"Forse se ne sarebbe potuto saper di più se, invece di cercar lontano, si fosse scavato vicino" (A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. X, a proposito della monaca di Monza). Ovviamente ha solo un valore metaforico, non voglio indurre Andrea ad attività archeologiche illecite, per di più all'estero!

Le vicende si svolgono a Centora (in sloveno oggi Centur, frazione di Capodistria di 148 abitanti). Il piccolo centro è a sud del torrente Cornalunga, non lontano dalla strada consolare Tergeste-Pola che, attraverso la sella di Babici, porta nella Val Derniga. Ai tempi la località si chiamava naturalmente Centuria, a causa dell'insediamento militare posto su una vicina altura.

Nel 1935, quindi siamo nel Regno d'Italia, un contadino arando un campo trova un'anfora già spezzata, che contiene circa 3000 follis della tetrarchia, da Massimiano a Costantino (circa dal 295 al 310). Le monete vengono consegnate al museo di Pola; all'inizio della guerra però vengono spostate a Trieste (perchè?), successivamente restituite al Museo di Pola.

Ma nel 1938 si trova un'altra anfora, sembra con 4000 follis. La signora Anna, proprietaria del campo, ne vende 2000 al Museo di Pola, perchè la Legge del 1939 non è stata ancora promulgata (ma non ce n'era già una del 1909 o giù di lì?) ed altre 2000 a Trieste, dove le pagano meglio.

In piena guerra (e che guerra, da quelle parti!) nel 1944 il Signor Lazzaro trova un altro tesoretto, prevalentemente costituito da monete di Massenzio, le nasconde in un contenitore fatto di tegole, ci pianta sopra una bandiera (chissà quale bandiera...) e le lascia lì fino alla fine della guerra.

Dopo la guerra le disseppellisce, ma non vi so dire se in periodo Zona B o dopo il 1954. La sua coscienza civica e socialista lo induce a consegnarle al Comune di Capodistria, che le manda al Museo di Lubiana dove tuttora si trovano. Non riceve però se non un sentito ringraziamento socialista. Questo lo induce a vendere a Trieste, tramite un intermediario di prodotti agricoli, un po' di monete che si era tenuto (ma non tutte).

Però la polizia titina lo viene a sapere e comincia a dargli noia, ed anche a cercare. Lui però ha nascosto bene le monete che gli restano. E cosa fa? Per evitare noie, le scioglie in acido solforico, e ottiene dell' ottimo solfato di rame per le sue viti. Perde le monete, ma produce del verduzzo veramente squisito (o forse era malvasia, non so).

Già così, pare si fossero rinvenuti 70-80 Kg. di monete. Ma non è finita.

Nel 1962 alcuni giovani triestini sconfinano e, poco rispettosi dell'archeologia e della sovranità jugoslava, vanno a Centora a cercar monete, non so bene con quali mezzi (c'era già il cercametalli? davvero non lo so). Ne trovano circa 6000 e le ri-interrano i tre posti diversi, perchè il rientro a TS col gruzzolo è difficile. Ma anche stavolta la polizia socialista è accorta, e individua uno dei 3 nascondigli; anche queste finiranno a Lubiana. I triestini però riescono a recuperare le altre due parti, le portano in Italia e le mettono sul mercato. Fine della storia (per ora!).

Morale: l'Inghilterra è lontana, sia prima che dopo il 1939.

Modificato da gpittini
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Ciao Gianfranco,

"Forse se ne sarebbe potuto saper di più se, invece di cercar lontano, si fosse scavato vicino" (A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. X, a proposito della monaca di Monza).

Mai dedica fu così azzeccata... lo sai che non ne sapevo assolutamente niente? Mi hai segnalato un ritrovamento monetale a poche decine di chilometri da casa che mi era assolutamente ignoto!

Dovrei trovare:

Matijassic, R.: Il ripostiglio di monete romane di Centora (Centur),
custodito presso il Museo archeologico dell'Istria di Pola. -
Atti Rovigno,12(1981-82), 33-52.

Per evitare noie, le scioglie in acido solforico, e ottiene dell' ottimo solfato di rame per le sue viti. Perde le monete, ma produce del verduzzo veramente squisito (o forse era malvasia, non so).

Sarà stata sicuramente della Malvasia, il vitigno della zona assieme al Refosco... ma che orrore...

Ciao e grazie per l'interessante notizia

Illyricum

:)

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I riferimenti completi del lavoro sono:

Autor/-in f-pfeil.gifMatijašić, R.. Titel Il ripostiglio di monete romane di Centora (Čentur), custodito presso il Museo archeologico dell’Istria di Pola. Impressum 1981-82. Umfang 33-52, Taf. GT/Serie/Haupttitel Atti. Centro di ricerche storiche, Rovigno, 12.1981-82 Besitzende Bibl. Rom. Sign.: Z Ital 722 Magf-info.gif

Si troverebbe nel magazzino della biblioteca germanica di Roma. Se non riuscite a trovarlo, posso prenotarlo per la prossima settimana e farlo fotocopiare e quindi scansionarlo.

Una storia veramente interessante. Avevo vagamente sentito parlare di importanti ritrovamenti di folles vicino al confine triestino, ma non conoscevo dettagli.

D'altra parte in Croazia sono avvenuti molti importanti ritrovamenti, solo in parte custoditi nei musei locali. Circa trenta anni fa ci fu un grosso ritrovamento di argentei quasi tutti SPL e FDC di Diocleziano e successori....

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ciao,

Si troverebbe nel magazzino della biblioteca germanica di Roma. Se non riuscite a trovarlo, posso prenotarlo per la prossima settimana e farlo fotocopiare e quindi scansionarlo.

se ci scappa un invio ti segnalo il mio indirizzo in MP... :D

Graz<ie

Illyricum

:)

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Dei ritrovamenti di Centuria, senza dubbio una cassa militare (e per giunta derivante potenzialmente da un episodio militare poco o per nulla noto), se ne parlo tanto tempo addietro, ma non ritrovo la discussione.

Ricordo però che citai l'articolo uscito su due numeri del bollettino della Società Friulana di Archelogia, ai quali rimando.

http://www.archeofriuli.it/files/Bollettino_1_2005.pdf

http://www.archeofriuli.it/files/archeologia_2_2005.pdf

Il catalogo del ripostiglio, di Aleksander Jelocknik, si dovrebbe trovare ancora in vendita.

Lo ricordo, non molto tempo addietro, sul sito delle edizioni quasar, a poco tra l'altro, circa 16 euro.

Un'aggiunta.

Un paio di anni addietro il Prof. Callegher relazionò, ad un'assemblea della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, sul tema: “I soldati sulla collina di Centuria: gli stipendi nascosti”.

Qualcuno è a conoscenza se esistono gli atti di tale relazione.

Data la mia passione storico/militare sull'esercito del tardo impero sarei interessato.

Chissà se in tale relazione saranno stati citati anche i ritrovamenti archeologici (fondazioni, pozzi, ecc.) di quella che, certamente, era una postazione militare romana; ritrovamenti archeologici dei quali non sono mai riuscito a trovare articoli o notizie in genere più approfonditi.

Amici giuliani...sapete qualcosa in più del poco a conoscenza del sottoscritto ?

Modificato da Flavio
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Per la verità esistono due pubblicazioni di Jelocknick, uno del 1973 (di 225 pagine) e uno del 1983 (di 95 pagine), che particamente descrivono tutto il materiale noto dai ritrovamenti di Centuria.

Credo siano bilingui, in sloveno e in inglese.....

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Per la verità esistono due pubblicazioni di Jelocknick, uno del 1973 (di 225 pagine) e uno del 1983 (di 95 pagine), che particamente descrivono tutto il materiale noto dai ritrovamenti di Centuria.

Credo siano bilingui, in sloveno e in inglese.....

Vero !!!

Bilingui.

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Amici giuliani...avete notizie ?

Ciao Flavio,

come già affermato non ne sapevo nulla. Ho cercato qualche riferimento su alcuni testi che ho a casa ma oltre alla già riferita presenza di un insediamento romano probabilmente militare con funzione di controllo territoriale e sul tratto stradale attiguo, niente.

Ciao

Illyricum

:)

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  • 4 anni dopo...

Ciao,

aggiungo alla bibliografia tematica un recente testo di B. Callegher:

https://www.scribd.com/doc/272154821/Un-milione-di-denari-sulla-collina-di-Čentur-Bruno-Callegher

Ciao

Illyricum

;)

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