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IGNORED

Denario legionario


nunzio

Risposte migliori

Nell'uovo di pasqua ho trovato questa moneta :D :D .

Causa decentramento e usura non sono riuscito a risalire alla legione di riferimento :( . Potreste aiutarmi?

Il venditore mi ha detto che è stata coniata dalla zecca di Patrasso (???????). Nel retro, sopra l'aquila si vede una R. Grazie per l'aiuto.

Nunzio

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Ciao Nunzio

Risalire alla Legione sarà impossibile.

A mio parere non è una R ma una P ed è graffita... a tal proposito ho visto altre monete del periodo con una P graffita... io ho ipotizzato che lo "sfregiatore" abbia voluto far riferimento a Pompeo..

agrì

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Grazie mille Agrì!

Avrei un'altra curiosità, in questi denari, a quanto ne so io, sono presenti 30 legioni, ma da quali zecche sono stati coniati?

Grazie

Nunzio

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Ciao Nunzio,

Ti trovi di fronte a quella che Lucano definiva moneta castensis. La serie dei denari legionari di Antonio reca al rovescio l'indicazione della legione per la paga della quale erano coniati: con 30 legioni al soldo di Antonio, è praticamente impossibile risalire per quale di essa sia stato coniato questo denario. I Denari legionari di Antonio, infine, furono coniati, a causa della mancanza di argento in Egitto, con un titolo molto scarso, in qualche caso addirittura prossimo al 60%. L'ipotesi è che siano state coniate, in buona parte, nella zecca di Patrae...

Oltre alle emissioni in argento, che rimasero comunque in circolazione per almeno un secolo, visto che sono stati ritrovati nelle ciotole dei bottegai di Pompei, si conoscono alcuni rarissimi aurei (RRC 544/1-7).

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Potresti indicarmi l'opera in cui Lucano parla della moneta castensis?

117669[/snapback]

Penso nella Farsaglia, poema in cui Lucano narra le vicende della guerra civile tra Cesare e Pompeo: l'opera, infatti conosciuta anche come La guerra civile, prende il titolo dalla famosa battaglia di Farsalo del 48 a.C..

Se ci riesco provo a trovarti anche il passo in questione ;)...

Modificato da chersoblepte
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Ecco il passo:

Lucano, Farsaglia; I, 379-380

si spoliare deos ignemque inmittere templis,

numina miscebit castrensis flamma monetae;

Se (mi ordinassi) di spogliare gli dei e d'incendiare i templi,

la zecca castrense scioglierebbe le statue dei numi;

I versi in questioni sono estrapolati dal discorso del primipilo Lelio, che, a nome dell'esercito comunicava la fedeltà delle legioni a Cesare ed il loro desiderio di continuare l'impresa che andava delineandosi; poco prima era stato descritto il discorso dello stesso Cesare una volta superato il Rubicone e giunto a Rimini.

L'edizione a mia disposizione dell'opera riporta questa a nota a proposito dei versi sopra proposti:

"Versi piuttosto oscuri; il tempio di Giunone Moneta (ammonitrice), posto sul Campidoglio, diede il nome alla zecca di Roma, situata nei pressi; qui sembra alludere alla facoltà dei comandanti militari, in casi di particolare necessità, di emettere moneta per i bisogni delle truppe (moneta castrensis), facoltà che fu esercitata da Cesare allorché prese possesso di Roma, e insieme all'uso di fondere statue di divinità conservate nei templi per procurarsi materiale per coniare monete."

Modificato da chersoblepte
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Grazie chersoblepte, appena mi sarà possibile leggerò quest'opera che sembra molto interessante! :D :D

Ma non dovrebbe essere d'argento?

Si, penso sia la patina a renderla di questo colore.

Nunzio

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Ciao :)

l'argento patina di nero. Non è proprio patina, è la percentuale di metallo non nobile contenuta nella lega che risale in superfice, esattamente come succede al servizio di posate nella nonna:)

Nel 99% dei casi viene tolta, raramente i venditori te la fanno vedere

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Come si toglie?

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Ma perche' dovete toglierla...???

I denario legionari venivano coniati con un tenore di argento molto basso, essendo coniati da zecche itineranti. E' quindi sovente ti trovarne di scuri soprattutto quando la conservazione non e' particolarmente elevata.

Sono stati coniati sicuramente dalla Legio I alla Legio XXIII anche se alcuni musei ne presentano esemplari dubbi che porterebbero la coniazione fino alle Legio XXX.

Di alcune esistono versioni con numerazioni diverse, per esempio la Legio XIX si trova anche come XVIIII, altre con titoli Classicae, LYbicae..

Ne esistono poi due, sempre della serie legionaria, come con legenda diversa e precisamente "Chortis Speculatorum" e "Chortium Praetorianum".

Quello che pero' pochi sanno e' che di alcune legione esistono anche gli aurei... :o

Modificato da crivoz
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Dovrei toglierla o conviene lascirla senza correre il rischio di rovinare la moneta?

Nunzio

117993[/snapback]

Non toccarla lasciala cosi, togliendo la patina potrebbe peggiorare.

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Come si toglie?

117950[/snapback]

Ma perche' dovete toglierla...???

Non ho detto di toglierla, sono solo curioso di sapere come si tolgono questo tipo di (se così vogliamo chiamarle) patine.

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Come si toglie?

117950[/snapback]

Ma perche' dovete toglierla...???

Non ho detto di toglierla, sono solo curioso di sapere come si tolgono questo tipo di (se così vogliamo chiamarle) patine.

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Beh..in tal caso... :D batuffolo di cotone inumidito di succo di limone allungato con acqua....

Quelli che lucidano le monete utilizzano anche il bicarbonato...l'ho visto fare..ma i cristalli non disciolti rigano la moneta... :blink:

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X Gianluca

Non ti devi meravigliare della esistenza di denari con patina.

Guarda questo denario con patina color "cioccolato" e dimmi chi potrebbe avere il coraggio di distruggerla....

agrì

ps. il denario è già stato postato su questo Forum..

post-42-1146062021_thumb.jpg

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Guardando il denario postato dall'ottimo Agrippa di L. Caecilius Metellus. coniato presumibilmnte nel 96 a.C. in Roma. Crawford 335/1; Sydenham 611; Kestner 2655; BMCRR Italy 724; Babelon Caecilia 46a.

Noto che la patina "cioccolato" copre in parte dei dettagli soprattutto al rovescio.

mentre al diritto si legge L. METEL dietro alla testa laureta di Apollo e A. ALB. S. F davanti sempre chiara è la stella a sei punte sotto al troncato del collo. Al Rovescio invece la dizione C. MALL a sinistra è completamente coperta da una incrostazione, Roma seduta sulla pila di scudi con la Vittoria che la incorona è ben visibile, come pure ROMA all'esergo. Quindi nel complesso l'unico problema, se così lo vogliamo considerare è nella parte sinistra del tondello al R/

Personalmente, pur nutrendo rispetto per i 2100 anni di patina, in questo caso trovo che ne diminuisca il dettaglio data la densità, le tracce di incrostazione al rovescio possono limitare la completezza della moneta nel suo insieme. Certo togliere una patina di questo spessore potrebbe anche essere peggio della cura. Sovente accade che sotto questa "coperta" pesante il tondello non sia più brillante ma resti opacizzato, nel qual caso il danno sarebbe maggiore.

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