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Panorama Numismatico maggio 2013


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Salute

in Panorama Numismatico di maggio 2013 troviamo pubblicati i seguenti articoli:

Curiosità Numismatiche Pag. 3.Si parla del crollo del campanile di San Marco a Venezia avvenuto nel 1902 e dell'emissione monetale sanmarinese per commemorare il centenario della ricostruzione del campanile e G.Graziosi,autore dell'articolo ,ci illustra monete e medaglie coniate in tempi passati che raffigurano detto campanile.


- Raffaele Iula, Il vero volto di Agrippina Maggiore: un’analisi, nuove prospettive – Pag. 7.L'autore,possiamo quasi dire,che riabiliti,con questo articolo,la figura di Agrippina narrandone la storia di questa donna con obiettività ed evidenziando le sue doti di stratega in politica,non dimenticando di illustrarci il Sesterzio che la raffigura.


- Gabriele Lepri, I Ludi Saeculares nella monetazione di Domiziano – Pag. 13. In questo articolo andiamo a leggere sull'antica festa nata a Roma per chiedere protezione divina e che fu rappresentata sulle monete coniate sotto l'impero di Domiziano.


- Mario Veronesi, Un quattrino inedito della zecca di Reggio Emilia. Ipotesi di attribuzione a Ercole II d’Este – Pag. 19.Veronesi ,in questo articolo,partendo dalla documentazione conosciuta sulla Zecca di Reggio emilia,cerca di collocare cronologicamente l'inedito quattrino e di individuare chi lo ha coniato


- Giorgio Fusconi, Gli Antiquiores romani. Le monete coniate dalla zecca di Roma da Adriano I (772-795) a Benedetto VII (975-983). Addendum. Seconda Parte - Pag. 25.Aggiunte al libro di Fusconi


- Davide Fabrizi, Alessandro Giarante, Vincenzo Palleschi, Un enigmatico 4 soldi dell’ultimo papa re – Pag. 41.I tre hanno studiato un raro 4 Soldi ,emesso sotto il pontificato di Papa Pio IX, venduto in un'asta numismatica a Vicenza nel 2012.


- Ronaldo Bertozzi, Borghesi-Tonini: carteggio con bugia. A proposito di una misteriosa monetina di Carlo Malatesta – Pag. 49.In questo articolo possiamo leggere su di uno scambio di lettere fra studiosi a riguardo di una rarissima moneta emessa a Rimini tra la fine del sec.XIV e gli inizi del XV.


- Notizie dal mondo numismatico – Pag. 55.Le emissioni per la Sede Vacante e le prime monete emesse con la raffigurazione di Papa Francesco I dalla Zecca delle Isole Cook

-Avviata la collaborazione fra il Medagliere del museo Nazionale Romano e la Società Numismatica Italiana
-Recensioni – pag. 59."MIR -Italia Meridionale Continentale"di M.Chimienti e F.Rapposelli


-Mostre e convegni – Pag. 62


-Aste in agenda – Pag. 63

In copertina: Papa Francesco I. Cook Island, moneta da 1 dollaro della serie “Habemus Papam”, dedicata a papa Francesco I.

--Salutoni

-odjob

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Modificato da odjob
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Ricevuta la rivista e mi complimento con i nostri amici, autori dell'interessante articolo sul 4 soldi di Pio IX!

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Concordo con Liutprand. Articolo ben argomentato e molto interessante. Un bravo agli Autori.

Ricevuta la rivista e mi complimento con i nostri amici, autori dell'interessante articolo sul 4 soldi di Pio IX!

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Mi accodo ai complimenti per l'articolo sul 4 soldi, estendo i complimenti anche a Raffaele Iulia, sempre più attivo e preparato.

Ciao, Giò

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Ma confrontarsi con bizerba(sul 4 Soldi) non sarebbe una buona idea?non so se è stato già fatto.In tal caso si acquisirebbero più certezze in merito alla moneta.

--Salutoni

-odjob

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Ma confrontarsi con bizerba(sul 4 Soldi) non sarebbe una buona idea?non so se è stato già fatto.In tal caso si acquisirebbero più certezze in merito alla moneta.

--Salutoni

-odjob

Ho finito di leggere l'articolo e nella bibliografia si fa riferimento anche all'articolo di bizerba pubblicato ne Il Giornale della Numismatica di aprile 2013,ma forse bizerba può sapere qualcosa in più sulla coniazione e circolazione del 4 Soldi in oggetto

--odjob

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L'ottimo articolo di @@bizerba62 su CN (che a dire la verità non sapevamo si occupasse anche di questa monetazione, altrimenti gli avremmo certamente fatto leggere il nostro articolo in anteprima) è incentrato sugli aspetti normativi della transizione da lira pontificia a lira italiana. Nel suo articolo abbiamo infatti ritrovato (e citato) la menzione esatta del decreto che metteva fuori corso i 4 soldi pontifici e ne obbligava il ritiro già nei primissimi mesi dopo l'occupazione di Roma, informazione non banale perché conferma che la coniazione della nostra variante (che presenta segni di usura da circolazione in tutti e tre gli esemplari noti) dovette essere coeva a quella della moneta "ufficiale". Ciò detto, l'articolo di bizerba si occupa di coniazioni "ufficiali" e noi siamo ragionevolmente sicuri che questa variante non sia citata in alcun documento noto né sia presente in alcuna collezione pubblica. Lieto di essere smentito :)

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Ciao a tutti.

Ringrazio innanzitutto Alessandro (Paleologo) per l'apprezzamento rivolto al mio studio.

L'articolo sul passaggio dalla lira pontificia alla lira italiana era nelle mani del Direttore Ganganelli da ottobre 2012 ed è stato solo un caso (credo) vederlo pubblicato nel numero di aprile del G. d. N., giusto un mese prima del Vostro.

Non sapendo, reciprocamente, che intendevamo cimentarci in questa materia, non abbiamo potuto coordinarci per tempo......vedremo di rimediare se ci saranno altre occasioni di lavorare sulla numismatica pontificia del XIX secolo. :good:

Non sono abbonato a P.N. e quando ho saputo dell'articolo che gli amici lamonetiani avevano scritto sulla moneta da soldi 4 “variante”, ho approfitttato della presenza dello stand di Nomisma a Verona per acquistare una copia della rivista.

Ho letto il saggio e l'ho trovato molto documentato ed interessante. Ricambio quindi i complimenti a tutti gli Autori. :hi:

In merito alle ipotesi sulla provenienza e sulla natura della “variante” in esame, non dispongo di elementi documentali che possano fornire risposte precise.

Tuttavia potrei, come hanno fatto gli amici lamonetiani nell'articolo, proporre alcuni spunti di riflessione partendo dalle risultanze obbiettive emerse dal Loro studio.

A giudicare dall'indagine spettrografica eseguita, la percentuale di zinco nel tondello della “variante” è vistosamente superiore (da 3 a 5 volte maggiore) rispetto a quella rilevata negli esemplari normali e coevi analizzati.

Orbene, ciò significa che la lega della “pasta” utilizzata per produrre quel tondello aveva una composizione anomala rispetto alla previsione legale, che stabiliva che essa dovesse essere composta “di una lega ternaria di parti novantacinque di rame, quattro di stagno e una di zinco”.

Dovremo quindi ipotizzare, se assumessimo che la “variante” proviene dalla zecca che:

a) sia stata preparata in zecca una “pasta” assolutamente difforme da quella “standard” stabilita dalle prescrizione legali previste per la produzione dei tondelli di tutte (nessuna esclusa) le monete pontificie in bronzo, coniate all'epoca (1868);

b) lo scopo di tale “variante” non sarebbe però molto comprensibile;

b1) non si giustificherebbe infatti come prova o saggio monetale, posto che in questo caso si sarebbe trattato di prova o saggio “singolarmente” tardivi, avuto riguardo al fatto che la moneta per la circolazione veniva battuta fin dal 1866 (ed in un considerevole numero di esemplari);

b2) ma non si spiegherebbe neppure come tentativo di coniare una moneta “nuova” da 4 soldi in lega di rame di diverso aspetto, considerato che l'aumento fino a cinque volte dello zinco nella lega non pare determinare differenze “sensoriali” significative, se non, forse, un colore lievemente più chiaro nella “variante”.

Nell'articolo non si riporta se la visione diretta e comparata della “variante” con la moneta normale metta in evidenza differenze di colore immediatamente percepibili, ma dalle foto pubblicate non sembra che l'aumento dello zinco determini in modo significativo tale conseguenza.

Insomma....le monete poste a confronto, al primo impatto sembrano piuttosto simili fra loro.

b3) ma non si spiega neppure la ragione per la quale si sarebbe dovuto coniare, nel 1868, una moneta in rame con lega variata, del valore di 20 centesimi, quando nel sistema monetario del Regno d'Italia e della U.M.L., a cui lo Stato pontificio si era uniformato già da due anni, tale moneta era prevista solo in argento.

c) infine la mancanza del simbolo di zecca nella “variante” in esame, il peso calante, le difformità delle impronte al dritto e di alcuni caratteri delle legende.

Ho dato un'occhiata al Pagani (Prove e progetti ecc.) per vedere se vengano censite monete di prova di Pio IX del periodo decimale e constatare la presenza o meno in esse del s. d. z..

A pag. 123 del testo si menziona, esclusivamente, l'esistenza di lamine di un 100, un 50 ed un 20 lire (manca però la foto della lamina del 50 lire) e non vi è alcuna indicazione di produzioni o studi premonetali in bronzo.

Nelle foto che riproducono le lamine del 100 e del 20 lire, il simbolo di zecca “R” è comunque presente.

Lascia dunque perplessi il motivo per il quale la zecca non avrebbe dovuto imprimere il proprio simbolo sulla “variante” in argomento o avrebbe dovuto produrre conii diversi (seppur marginalmente) per produrla.

Dette queste cose e pur con tutte le doverose cautele del caso, mi sentirei più orientato a schierarmi con coloro che, nell'articolo di Alessandro & Co., vengono indicati fra quelli che ritengono la “variante” un falso d'epoca.

Saluti. :hi:

Michele

Modificato da bizerba62
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Supporter

Buon pomeriggio

ritirato oggi dalla cassetta della posta.....il vostro articolo non me lo perdo di sicuro, ma visto chi ci ha messo mano, sono certo che sarà interessantissimo.

:clapping: saluti

luciano

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Supporter

Buona giornata

letto....... e me lo sono ingollato come un bicchiere d'acqua fresca, tanto è scorrevole, lineare, mai banale; è molto interessante ed è veramente intrigante il fatto che non ci sia un perché sia stata coniata.

Ho letto anche ciò che pensa Michele ma, sarà dovuto alla mia assente esperienza relativamente a questa monetazione ed ai relativi falsi, ma..... accipicchia se è fatta bene!

C'era ai tempi una tecnologia "privata" che consentisse la coniatura di monete così ben fatte? Perchè poi non ce ne sono di più in circolazione?

Credo che la coniatura di monete di così basso valore, abbia scopo solamente se fatta "alla grande"; vero è che i falsari potrebbero essere stati scoperti quasi subito, interrompendo le loro ambizioni ma, se così fosse, forse, ne avremmo traccia nei giornali dell'epoca, o nei rapporti di polizia........la scoperta di una zecca clandestina fa sempre notizia, e all'autorità serve pubblicizzare l'operazione di polizia per dimostrare che "non c'è trippa per gatti". :pleasantry:

Personalmente non ci vedo nemmeno la prova o progetto fatta uscire clandestinamente dalla zecca; salvo che allora ci fosse già un mercato numismatico agguerrito per accaparrarsi la variante. Mah, questo non è oggetto delle mie letture e non lo posso sapere :unknw:

E se la soluzione fosse semplicemente - superficialità -

Una prova non ufficiale che servisse per testare l'utilizzo di una lega differente, magari per smaltire dello zinco presente in zecca, che non sapevano come altrimenti utilizzare? Visto il risultato "modesto" e poco "apprezzabile" il progetto non ha avuto un seguito e per superficialità il tondello è stato distribuito insieme a quelli ufficiali.....tanto chi ci fa caso, anche se manca la R e ci sono 2 stelline al posto di 1? Il colore, le dimensioni, l'iconografia...non sono così differenti.

In ogni caso abbiamo un nuovo "cold case" e ci sia augura che anche trovi la sua risoluzione. Bravi a tutti coloro che ce lo hanno fatto conoscere.

Luciano

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  • 2 settimane dopo...

Mi accodo a quanti si sono complimentati coi nostri amici per l'articolo sul 4 soldi.

Da bibliotecario, poi, non posso che apprezzare il fatto che si siano ricordati di ringraziare, in calce al loro saggio, anche il personale di una Biblioteca dei cui servizi hanno usufruito.

Questa è una cosa che pochissimi fanno, quasi nessuno direi.

E che perciò rende maggior merito agli autori.

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- Ronaldo Bertozzi, Borghesi-Tonini: carteggio con bugia. A proposito di una misteriosa monetina di Carlo Malatesta – Pag. 49.In questo articolo possiamo leggere su di uno scambio di lettere fra studiosi a riguardo di una rarissima moneta emessa a Rimini tra la fine del sec.XIV e gli inizi del XV.

Ho trovato quest'articolo bello e avvincente.

Scritto benissimo, con uno stile insolito e pieno di quella sana curiosità e voglia di saperne di più che fa della numismatica, così intesa, una meravigliosa compagna

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Le bellissime monete di Domiziano ed i "ludi saeculares"nell'articolo di Gabriele Lepri ancora una volta spiegano al lettore come,nell'antichità,le monete non erano intese solo come mezzo d'acquisto ma anche come mezzo di propaganda.

--Salutoni

-odjob

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Snello, concreto e convincente , ho trovato l'articolo di Mario Veronesi " Un quattrino inedito della zecca di Reggio Emilia-ipotesi di attribuzione a Ercole D'Este"

Di questa zecca , attiva per 353 anni, se ne parla poco!... fa piacere leggere di questi nuovi studi, che ci auguriamo siano solo l'inizio.

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  • 3 mesi dopo...

Salve a tutti, volevo comunicarvi che l'articolo sul 4 soldi è ora disponibile per il download nella sezione articoli di Lamoneta

http://www.lamoneta.it/tutorials/article/89-un-enigmatico-4-soldi-dellultimo-papa-re/

e anche, nella versione pubblicata in cartaceo, sul sito di Panorama Numismatico

http://www.panorama-numismatico.com/un-enigmatico-4-soldi-dellultimo-papa-re/

oltre che sul profilo di Lamoneta su Academia.edu

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