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IGNORED

quattrini di maria teresa , studio conii


Risposte migliori

Comunque c'erano due correnti di pensiero ben definite, una per unire e uniformare le monetazioni dell'Impero e non prevedere una zecca a Milano, l'altra che lo riteneva invece giusto, sempre sotto controllo comunque imperiale, come è finita lo sappiamo ora,

Mario

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be la monetazione austriaca subisce una riforma nel 1745 con l introduzione della monetazione uniforme per me questo spiega il declino della zecca di milano

dopo la guardo ma ho il sentore che almeno il 40-50% delle monete elencate descritte saranno austriache.

ci sara` pieno di svanziche

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  • 2 settimane dopo...

Ho letto un interessante contributo di Giulio Gianelli " La zecca di Milano e le parpagliole di Maria Teresa in una relazione del 1760 " su RIN 1983.

Ci sono dei riferimenti che possono essere utili per questa discussione sui quattrini di Maria Teresa che riporterei per magari avere qualche spunto in più :

" I quattrini milanesi di rame del valore di tre denari, pur non essendo monete abusive, in quanto emessi dallo Stato, non erano propriamente monete di grida. Per strano che possa sembrare, le casse pubbliche le utilizzavano nei propri pagamenti ma non le accettavano in sede di incasso. Il possessore di numerario di questo tipo poteva cambiarlo abusivamente sul mercato in moneta di grida pagando un premio che variava nel tempo e da luogo a luogo. La relazione stessa ci dice che tale aggio nell'ottobre del 1760 era pari al dieci per cento. Ciò significa che occorrevano, per esempio, 110 lire formate da quattrini e da moneta abusiva in genere, per ottenere 100 lire formate da monete d'oro e/o parpagliole e pezzi da cinque soldi.

Certamente l'insufficiente circolazione di questa specie giustifica in parte l'abnorme afflusso nello Stato di Milano di monete sussidiarie forestiere scambiate ad un valore abusivo superiore a quello intrinseco e a quello vigente nei luoghi d'origine. "

Quindi poca circolazione, e questo lo avevamo visto dalla conservazione splendida di queste monete, utilizzate per pagamenti dallo Stato in uscita, ma non utilizzate in entrata con un aggio del dieci per cento nei concambi.

Quindi forse poca fortuna e vita breve per queste monete, nel clima del disordine monetario milanese, almeno per il tipo con data, indubbiamente questa visuale del Gianelli può meritare qualche riflessione ancora,

Mario

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mah

io non sono d accordo

puo` darsi che non avessero potere liberatorio se presentate in pagamenti consistenti , nel senso non ti accettavano 20 lire in sacchetti di quattrini , ma di sicuro circolavano

se non erro servivano 10 quattrini per fare una parpagliola e 20 per un 5 soldi (quindi 100 per una lira)

per cui e` facile che se ti presentavi con 100 quattrini non te li accettavano volentieri e te li cambiavano in una lira , lo stesso succede oggi con i centesimi o i penny , provate a pagare 5 euro con monete da 1 o 2 centesimi e vedete che succede.

detto questo c e` da capire quanto valesse questo quattrino , cosa ci si comprava , e cosa si comprava con un 5 soldi o una lira

secondo me vista l elevata emissione di quattrini di carlo II , e dei filippi il mercato era saturo , se guardate i quattrini MLNI DVX son piuttosto comuni e son tutti circolati , delle volte con segni di circolazione di oltre 40 anni.

questo per me avvalora ancora di piu` la tesi che questi quattrini di maria teresa siano delle prove non destinate alla circolazione e porto a supporto della mia tesi l unico conio conosciuto per queste monete e il fatto che finora non ne e` saltata fuori ancora una circolata.

da qui si capisce che la monetazione all interno del ducato era assai scarsa con buone emissioni di quattrini e di filippi ma con niente o molto poco in mezzo cosa che secondo me e` intrigante , presumo che parte di questo vuoto fosse colmato dalle emissioni austriache di 20 . 10 kreuzer etc etc

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mah

io non sono d accordo

puo` darsi che non avessero potere liberatorio se presentate in pagamenti consistenti , nel senso non ti accettavano 20 lire in sacchetti di quattrini , ma di sicuro circolavano

se non erro servivano 10 quattrini per fare una parpagliola e 20 per un 5 soldi (quindi 100 per una lira)

per cui e` facile che se ti presentavi con 100 quattrini non te li accettavano volentieri e te li cambiavano in una lira , lo stesso succede oggi con i centesimi o i penny , provate a pagare 5 euro con monete da 1 o 2 centesimi e vedete che succede.

detto questo c e` da capire quanto valesse questo quattrino , cosa ci si comprava , e cosa si comprava con un 5 soldi o una lira

secondo me vista l elevata emissione di quattrini di carlo II , e dei filippi il mercato era saturo , se guardate i quattrini MLNI DVX son piuttosto comuni e son tutti circolati , delle volte con segni di circolazione di oltre 40 anni.

questo per me avvalora ancora di piu` la tesi che questi quattrini di maria teresa siano delle prove non destinate alla circolazione e porto a supporto della mia tesi l unico conio conosciuto per queste monete e il fatto che finora non ne e` saltata fuori ancora una circolata.

da qui si capisce che la monetazione all interno del ducato era assai scarsa con buone emissioni di quattrini e di filippi ma con niente o molto poco in mezzo cosa che secondo me e` intrigante , presumo che parte di questo vuoto fosse colmato dalle emissioni austriache di 20 . 10 kreuzer etc etc

Hai letto la lista delle monete del Verri ? Anche quel documento ha la sua valenza, credo ed è da tenere in conto, alla fine il circolante era quello....

Mario

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si l ho vista ,

di sicuro il circolante era quello

e se ci fai casi si nominano i quattrini a 3 denarii e mancano quelli di maria teresa , mentre vengono elencati i precedenti

motivo di piu` per considerarli come prove non circolanti!

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  • 1 mese dopo...

tutti dello stesso conio

tutte monete diverse

e sopratutto tutte in alta conservazione al contrario degli altri quattrini che son lisci

a conferma delle nostre ipotesi che queste non sian state emesse

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