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Moneta di necessità napoleonica


picchio

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In Francia la situazione è critica già dal 17 dicembre 1789 quando l'Assemblea decide di utilizzare i beni ecclesiastici come pegno per i debiti dello Stato. L’avversione della Rivoluzione ai privilegi del clero non si limita a questo, ed il 12 luglio 1790 si passa all’approvazione della costituzione civile del clero, (il riordinamento delle diocesi in base ai dipartimenti con la soppressione di 52 diocesi, da 135 a 83, e ridotto di molto il numero delle parrocchie ; il clero rientrava nell’apparato statale la retribuzione da parte dello Stato dei vescovi, parroci e vicari con elezione democratica dei vescovi e dei parroci, da parte delle assemblee dipartimentali - così come per qualsiasi altro funzionario statale).

L'Assemblea per altro non si rende conto che non possono essere rivisitti statalmente i Dogmi del Credo ed, infatti, non riesce ad trovare prelati che accettino questo nuovo organigramma e che a loro volta ordino nuovi prelati "statali". I pochi che aderirono dopo pochissimo tempo si dissociarono comunque.

L'avversione dell'Assemblea Nazionale verso la chiesa di Roma porta, IL 4 settembre 1791 all'annessione dei Feudi Papali in Francia di Avignone e del Contado Venassino (sotto l'egida papale dal 1274); ultimo atto di rilievo dell'Assemblea Nazionale che il 30 settembre cede il passo all'Assemblea Legislativa.

Il passaggio dall’Ancien Régime alla monarchia costituzionale lo avvertiamo immediatamente nella monetazione del 1792 con l’introduzione dello scudo da 6 livres.

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Monarchia Costituzionale (14 settembre 1791 - 21 gennaio 1793) al nome di Luigi XVI

Demi-écu dit aux branches d'olivier 1792 / I sem Parigi Argento grammi 14,580 diametro 33,11mm

D/ LUD XVI DGFR - ET NAV REX, busto in uniforme con ordine di Santo Spirito a sinistra, parrucca lunga con capelli legati dietro la nuca, nel taglio della spalla B. DUVIV, sotto leopardo a sinistra , orlo in grana di riso.

Rv: SIT NOMEN DOMINI BENEDICTUM (lira) 1792, nel campo scudo coronato con tre gigli tra due rami di ulivo legati alla base, sotto A , orlo in grana di riso

Contorno DOMINE giglio SALVUM giglio giglio FAC giglio REGEM (A)

Moneta Rara

Riferimenti : Revolution 7/20, Ciani 2189, Dr.607 - Duplessy.1709 , Gadoury 355.

Sebbene assai impropriamente, considero le emissioni di Luigi XVI con il Genio al rovescio una sorta di moneta di necessità, il Re di fatto non era più il monarca che regnava in Francia, i suoi poteri delegati l’Assemblea ed era “assediato” ed arrestato il 21 giugno 1791 con la famiglia reale francese a Varennes mentre tentano la fuga dalla Francia; il 25 giugno il Re verrà dichiarato "sospeso", quindi le emissioni del 1792 avvengono si con l’effige del Re, ma questi “assediato” o meglio in stato di prigionia.

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La Monarchia Costituzionale (14 settembre 1791 - 21 gennaio 1793)

Ecu 6 Livres, 1792 AN IV, Lione Argento grammi 29,273 diametro 38,42mm

D/ LOU.IS XVI ROI - DES FRANCOIS testa nuda del re a sinistra, sotto al collo segno , in esergo 1792 .

Rv: REGNE DE LA LOI. nel campo Genio della Rivoluzione stante a destra con penna d'oca incide sulle tavole CONST/ITUTION, ai lati testa d’aquila e fascio sormontato da berretto frigio - gallo D (Lione), in esergo L’AN 4 DE LA / LIBERTE'.

Moneta Molto Rara.

Riferimento : Mazard 18, Gadoury 55, Revolution 40

Notiamo da subito come la rappresentazione del sovrano sia assai meno edulcorato, la legenda dal latino cede il passo al francese, ma soprattutto non è più REX DEI GRATIA per volontà divina e quindi inviolabile ed intoccabile. Foschi presagi del destino già rappresentati sulla moneta. Al rovescio troviamo i simboli della rivoluzione, Il Genio, il fascio sormontato dal berretto frigio, il gallo. Una rappresentazione del Duprè assolutamente simbolica e fortemente innovativa (che poi troveremo anche sulle monete in oro di Napoli di Ferdinando IV / I). La rottura con la monarchia è completata dalla velata menzione alla presa della Bastiglia: AN 4 DE LA LIBERTE'.

Con questo tipo monetale termina la rappresentazione della monarchia sulla monetazione francese per circa un ventennio, riappare nel 1814 con le emissioni di Luigi XVIII.

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Il 1792 è l’anno dei grandi eventi che consacrano, di fatto, il potere assoluto all’Assemblea Legislativa.

Ai primi di gennaio l’Assemblea da l’ ultimatum a Leopoldo II di recedere dall’occupazione del Belgio, ed alla morte di questi, l’anatema trasferito al figlio Francesco II del S.R.I., rimane senza esito; la Francia dichiara guerra all’Imperatore e Re d'Ungheria e di Boemia.

I fermenti popolari, lo spirito di riscatto, unità nazionale, e l’avvicinarsi della guerra si fondono assieme il 25 aprile: quando viene cantato per la prima volta nel salone del Municipio di Strasburgo il Chant de guerre pour l'armeé du Rhin che diverrà presto l'inno nazionale con il nome de La Marsigliese.

Tre giorni dopo 28 aprile: le truppe francesi del generale Biron entrano in Belgio ma la controffensiva austriaca condotta dal generale Beaulieu le sconfigge a Quiévrain il giorno dopo e le mette in fuga. Gli esiti incerti della campagna del Belgio portano l’Assemblea Legislativa ad una nuova chiamata popolare e dichiara "la patria in pericolo"; ma il 15 luglio le truppe austriache conquistano Orchies ed il 18 entrano in Bavai.

A questo punto l’Europa è unita nel sopprimere la rivoluzione e ricollocare i Borbone sul trono transalpino – il 25 luglio il Duca di Brunswick redige un "manifesto" destinato ai parigini ove li minaccia di un'esemplare vendetta se non si sottometteranno al loro re, quindi l’accordo fra Piemonte ed Austria in chiave antifrancese.

Per tutta risposta il 10 agosto le Tuilleries sono saccheggiate dalla folla. L'Assemblea decide l'elezione di una Convenzione per la riformulazione della Costituzione in previsione dell’abolizione della monarchia. Alla fine di agosto La Fayette si arrende agli austriaci, il Duca di Brunswick attraversa la frontiera con il grosso dell'armata degli emigrati ed, i prussiani pongono l'assedio a Longwy che capitolerà il giorno 22 di agosto, poi l'assedio a Verdun che capitolerà il 2 settembre.

I francesi decidono di spostare il fronte invadendo la Savoia che in due settimane è occupata; il 29 settembre le truppe francesi del generale Anselme saccheggiano Nizza.

Al Nord l’esercito francese consegue brillanti vittorie che obbligano gli austro prussiani al ritiro da Verdun e Longwy ed il 14 novembre i francesi entrano in Bruxelles

Il 21 settembre la Convenzione proclama la Repubblica, e dichiara il proprio diritto di intervento "ovunque un popolo voglia conquistarsi la libertà". In buona sostanza possono intervenire a loro piacimento in ogni dove in Europa. Elemento questo che porterà i francesi, ad occupare i vescovati tedeschi, ed infatti, dopo aver decretato l’annessione della Savoia alla Francia; il 2 dicembre inizia la campagna di Germania con la presa delle città di Weißenburg, Spira, Worms, Magonza e Francoforte sul Meno. La veemente reazione prussiana obbliga il generale Custine (infelice sorte sulla ghigliottina durante il Terrore ) il 6 gennaio 1793 a ritirarsi su Magonza.

Da tutto ciò abbiamo un quadro assai confuso degli eventi, come meglio si conviene, storicamente dalla notte dei tempi, quando si ha un problema in casa si tende a spostarlo in casa altrui. Così la guerra civile in atto a Parigi si sbroglia portandosi a paladini degli oppressi, con la chiamata alle armi per la difesa della libertà. Un appello all’unità nazionale e la Convenzione appena nata sposta l’esercito del Nord sul Reno, ed annette la Savoia, ed il saccheggio di Nizza. Si compie così il programma che dopo l’annessione della Corsica aveva ancora un paio di angoli da sistemare al di la delle Alpi. Certo i problemi ci sono e sono scomodi e spinosi; una famiglia reale in prigionia, di cui non si sa tanto bene che fare perché comunque ha governato per Dei Gratia e può l’uomo andare contro il volere di Dio ? Ma è solo uno dei problemi che attanagliano i francesi: crisi economica che sfocia nelle campagne del Nord e della Savoia, paralisi del sistema statale, spie ovunque, delazioni ed dobbiamo ancora giungere al Terrore.

Nel “Chaos” si batte moneta nel 1793 con l’effige del Re ghigliottinato il 21 gennaio 1793, (la moglie il 16 ottobre dello stesso anno). Si cambia allora il diritto con l’immagine del sovrano con una più sobria corona di rami di quercia ed il valore nel campo, nel giro REPUBLIQUE FRANCOISE. Non si tratta certo di moneta di necessità neppure ossidionale, ma l’ultima tipologia di scudo palesemente rivoluzionario, in quelli successivi sparisce il fascio littorio, il berretto frigio ed altri elementi che hanno caratterizzato i primi anni della rivoluzione.

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Manca moneta corrente, spicciola, minuta per il commercio, già nel 1791 si era ovviato al problema producendo moneta in “metal de cloche” letteralmente tradotto in metallo delle campane, recuperato con le spogliazione dei beni ecclesiastici .

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Modificato da picchio
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Se lo Stato non è in grado di provvedere … si stampano miniassegni come negli anni ’70 ? Beh i francesi sono dei signori e battono moneta privata per ovviare al fastidio.

Si crea così una monetazione privata (monnaies de confiance) e parallela a quella statale, che inneggia alla rivoluzione e fa grande leva sullo spirito giacobino della popolazione.

I più famosi furono i fratelli Monneron che con la Société Monneron frères impestarono la Francia dei loro buoni, con numerosissime emissioni a seconda delle necessità, con l’utilizzo del flan brunì (ricoprendo la superfice con una amalgama liquida in lega di mercurio e rame – con l’evaporazione del mercurio ad altre temperature si passava alla lucidatura del tondello con un brunitore). I Monneron, tre fratelli sono figli di Charles Claude Ange Monneron (è uno solo !) mercante con la compagnia delle indie, deputato agli Stati Generali del 1789, e poi membro della commissione di sorveglianza del commercio nel 1794. I tre figli a loro volta Deputati e sono Jean Louis, Pierre Antoine e, Joseph Francoise Augustin.

Iniziano l’attività producendo e vendendo monete con i fatti della Rivoluzione, tale è il loro prestigio che sfruttando la mancanza di moneta contattano Boulton a Soho con officina assai bene organizzata in grado di produrre a bilanciere una 20na di pezzi al minuto. Utilizzo di matrici per la riproduzione del conio e, validi incisori come Droz e Dupre rendono al meglio lo sforzo economico dei Monneron.

Stamparono o coniarono come il lettore preferisce qualcosa come 55 tonnellate di bronzo, 2.250.000 monete pari ad un valore di 225.000 lire. Troppo per passare inosservato ed il 3 maggio 1792 la Convenzione vieta l’emissione di moneta di necessità privata, inutile dire che fecero bancarotta … ma l’idea era buona !

Vi raffiguro alcuni esempi di monetazione privata dei Fratelli Monneron.

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Monnaies de Confiance (1791-1792) zecche private Fratelli Monneron

5 Soldi 1790 anno IV Parigi Rame grammi 24,410. diametro 37,87mm.

D/ VIVRE LIBRES - OU MOURIR. scena del giuramento alla Fête de la Fédération, in alto PACTE FÉDÉRATIF. ed in esergo 14 JUILLET./ 1790 et DUPRÉ F. Rv : REVOLUTION FRANÇAISE in alto nel giro esterno, nel campo su nove linee : MEDAILLE/ DE CONFIANCE/ DE CINQ-SOLS/ REMBOURSABLE/ EN ASSIGNATS/ DE 50#. /AU DESSUS./ L'AN IV. DE LA/ LIBERTÉ MEDAILLE QUI SE / VEND/ CINQ-SOLS/ Contorno BON POUR LES 83 DEPARTEMENTS (b) ↓

Reynaud 2f Mazard 145

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... post-682-0-34513300-1371592786_thumb.jpg post-682-0-22595700-1371592801_thumb.jpg

.... ed altre due emissioni di queste monete di necessità ricche di simbolismo massone.

Come ho un attimo di tempo aggiungo qualche nota ... sarà una lunga storia .... a queste neppure pensavo prima di iniziare a scrivere !

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Ho letto fino ad ora soltanto la prima parte...stasera spero di avere il tempo di leggere anche il resto...intanto le faccio i complimenti per la interessantissima disamina...se anche altri utenti del Forum dovessero avere monete inerenti tale discussione, li pregherei di non essere timidi e di contribuire con altre foto e commenti...;)

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Un'altra bella discussione da stampare, rilegare e custodire gelosamente :) anche perché tratta uno dei periodi storici a cui sono più legato "numismaticamente parlando" :)....complimenti sinceri e buon proseguo.

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Bellissime monete (come sempre del resto). In particolare lo scudo di Calonne ed il mezzo scudo 1792.

Mi sarei permesso di postare un non comune scudo per la zecca di Pau del 1786 ma ormai sarei OT.

A rileggerLa presto con la continuazione!

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L’assedio di Magonza da parte dei Prussiani è da considerarsi tra i grandi eventi della rivoluzione francese. La città fu conquista dai francesi guidati dal generale Custine in soli due giorni, con un colpo a sorpresa il 21 ottobre 1792, e posto in assedio dai prussiani il 6 aprile 1793 (per facilitare il lettore preferisco porre le date mediante il calendario gregoriano e non rivoluzionario – 17 germinale an 1). L’assedio perdura per due mesi ad opera dei prussiani sotto il comando il Federico Guglielmo II di Prussia in persona, troppo alta è la posta in gioco, e la credibilità dell'esercito prussiano messa in discussione. La difesa francese è sostenuta dai generali Doyrè, Dubayet e Meunier e 22.000 uomini. Per la prima volta il governo della rivoluzione è riconosciuto dagli altri stati sovrani europei, infatti, nel carteggio per lo scambio dei prigionieri la documentazione reca come parti il Re di Prussia e la Repubblica Francese. La difesa della città non più sostenibile dai francesi capitola il 22 luglio 1793 stretta d’assedio da un esercito di 80.000 uomini. Dei 22.000 uomini che iniziarono la difesa di Magonza, 17.000 si arresero ed è loro permesso di abbandonare la città solo con la garanzia che non avrebbero più combattuto contro le potenze alleate. Sono prontamente mandati, dalla Convenzione, in Vandea dove stroncano l’insurrezione realista trovandone la morte.

Le monete dell’assedio di Magonza battute dai francesi sono molto simili ai tipi in rame in uso in Francia con il fascio al diritto ed il valore d’altro canto. Sono in lega di bronzo, di modesta qualità di conio ed artistico, e presumibilmente opera dell’incisore Sticler. I valori battuti sono da 5, 3 e 1 Sol, nessuna di queste monete è rara, anche se di difficile apparizione, sotrattutto per i due valori minori, in bella conservazione.

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V.G. pag. 64 n. 400-403 cita anche, senza illustrarle, delle tessere per il pagamento del pedaggio del ponte di Magonza, ne comparse una una decina di anni fa ed era una palese copia restituita dal disegno. Personalmente non le ho mai viste.

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12 Denari coniato dalla monarchia costituzionale che è stato preso ad esempio la monetazione ossidionale di Magonza.

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Un passo indietro, solo per porre l'attenzione del lettore su una emissione di necesità che rappresenta una delle monete di necessità più significative e note della rivoluzione.

Come precedentemente detto nei primi anni della rivoluzione si è verificata l'immediata contrazione della circolazione di moneta buona, in argento ed ancor più d'oro, e fu giuoco forza dover battere moneta di necessità con metal de cloche. Solitamente le emissioni non hanno grande contenuto artistico quasi sempre ridote all'essenziale con la sola espressione del valore. Come ogni regola vuole la sua eccezione e la moneta progetto medaglia da 2 soldi della Convenzione Nazionale è probabilmente il migliore esempio.

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2 Sols Essai 1792 AN I Lione MDC grammi 51,046 diametro 39,09 mm

D/ LIBERTE FRANÇOISE, busto a sinistra della Libertà Francese, sovrapposta ad asta sormontata da berretto frigio: nel taglio del collo GALLE; in esergo, L'AN I. DE LA R. F.

Rv: A LA / CONVENTION / NATIONALE / PAR LES / ARTISTES REUNIS / DE LYON. / __ / PUR METAL / DE CLOCHE / FRAPPEE EN / MDCCXCII nel campo in corona di due rami di foglie di quercia legati alla base e giunti in alto.

Maz 318a, VG 338, Hennin 387, Ciani 317, Julius 227

La moneta/Essay/medaglia è opera prima di Andrè Galle (1761-1844) alla zecca Parigi ed è stata presa a campione per rilevanti incisioni numismatiche negli Stati Uniti d'America.

Il peso varia da 32 grammi a pied fort come questo di 51 grammi, per questa ragione sono propenso ad escludere si tratti di una moneta ma più verosimilmente di un saggio o bozzetto di eventuale monetazione, è pur vero che mi sono capitati esemplari che presentavano chiare consunzioni da circolazione commericale.

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Il 1793 inizia nel modo più cupo possibile con l’esecuzione capitale di Luigi XVI il 21 gennaio,

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(invito il lettore a porre la propria attenzione sul dettaglio dell'esecuzione capitale al rovescio, ove, l'incisore pone cura maniacale nel dettaglio al punto di rappresentare la testa decollata di Luigi XVI, mostrata al popolo).

La Convenzione deve dimostrare all’Europa la propria determinazione, dopo l'annessione di Nizza alla Francia, è assetata di successi militari per aumentare il consenso politico, il 1º febbraio la Convenzione dichiara guerra all'Inghilterra ed allo Statolder dell'Olanda che verrà invasa dalle truppe francesi comandate dal generale Dumouriez il 17 febbraio. In una sorta di autocelebrazione quale unica repubblica popolare del vecchio mondo dichiara guerra all’Ancien Régime ovunque si trovi - 1º marzo: decreto di annessione del Belgio alla Francia, e meno di una settimana più tardi, il 7 marzo la dichiarazione di guerra alla Spagna; inizia la guerra del Rossiglione, che durerà due anni. Si forma la prima coalizione (Austria, Prussia, Province Unite, Inghilterra, Spagna e Portogallo) contro la Francia (Il Regno di Sardegna vi aderirà il 20 aprile) ed il 25 marzo si concretizza l’alleanza di Inghilterra e Russia contro la Convenzione.

Mentre la Convenzione porta il conflitto fuori dai Patrii confini scoppia l’insurrezione in Vandea, repressa da Parigi con rara ferocia.

In Belgio la Convenzione alterna vittorie a débâcle ma il 4 luglio: il generale Moreau sconfigge ancora gli austriaci dell'arciduca Carlo nella battaglia di Rastadt

Dopo la Vandea anche la Corsica insorge il 26 maggio, sotto l'impulso di Pasquale Paoli, si ribella definitivamente alla dominazione francese.

Il 10 luglio la Convenzione nazionale nomina per appello nominale un nuovo Comitato di salute pubblica, composto da nove membri, a cui affidare la direzione politica e militare della Repubblica rivoluzionaria; è l'inizio del periodo detto comunemente Il Terrore; tre giorni dopo Carlotta Corday assassina Jean-Paul Marat

23 luglio: Magonza è occupata dai prussiani del Duca di Brunswick dopo un assedio di quattro mesi e i francesi vorranno rientrarvi in possesso quanto prima, ciò pone le basi alla monetazione di necessità dei Vescovi Elettori germanici.

1º agosto: decreto di adozione del sistema metrico-decimale.

22 agosto: Massimiliano Robespierre è eletto Presidente della Convenzione.

5 ottobre: adozione del calendario rivoluzionario francese in sostituzione di quello gregoriano (12 mesi di 30 giorni cadauno, un "periodo supplementare" di 5 o 6 giorni a fine anno, inizio dell'anno il primo vendemmiaio corrispondente al 22 o 23 settembre gregoriano); durerà fino a tutto il 1805.

12 ottobre: la Convenzione emana un decreto che ordina la distruzione della città di Lione, con relativo assedio ed emissione di monete che non ho mai visto di persona ma rappresentate sul VG con dovizia di particolari.

16 ottobre: esecuzione capitale di Maria Antonietta, il figlio Luigi XVII muore nella Torre del Tempio l'8 giugno 1795.

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(questa medaglia, postuma nel periodo della restaurazione e del "pentimento" per le atrocità del Terrore sono raffigurati Luigi XVI, la moglie Maria Antonietta d'Asburgo e la sorella "madame" Elisabetta di Borbone ghigliottinata anch'essa il 10 maggio 1794)

16 novembre: il generale Dugommier, che ha sostituito il generale Carteaux al comando dell'armata d'Italia, approva il piano per l'attacco alla fortezza di Tolone, caduta in mano inglese ad agosto, elaborato dal giovane Napoleone, che per la prima volta è citato nelle cronache della rivoluzione.

Sebbene non abbia trattato alcuna moneta ossidianale, considero questo passaggio fondamentale per il proseguo della mia considerazione sulla monetazione ossidionale. Fine della dinastia diretta dei Borbone in Francia, e per la prima volta compare il nome di Napoleone Buonaparte.

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Nel 1794 gli inglesi, chiamati da Pasquale Paoli che offre l'isola alla Corona Britannica, sbarcano in Corsica in gennaio (la lasceranno nell'ottobre del 1796).

A Parigi le teste di nobili, meno nobili, militari, artigiani, politici, semplici cittadini continuavano a rotolare sotto l'incessante lavoro della ghigliottina, anche Georges Jacques Danton viene ghigliottinato. il 5 aprile. Contuinua la campagna contro le città vescovili germaniche nonostante il trattato dell'Aia in cui l'Inghilterra finanziia un esercito di 62.000 prussiani contro la Francia.

18 maggio: il generale francese Jean Victor Marie Moreau sconfigge a Tourcoing le truppe anglo-austriache al comando del principe Federico, duca di York e di Albany e dal principe di Coburgo. A Francia che aveva già dichiarato guerra alla Savoia il 20 maggio l'esercito francese varca il Moncenisio e giunge alla Novalesa; vengono fermati all'ingresso in Val Maira ed in Val Pellice.

A Parigi in pieno Terrore il 4 giugno Massimiliano Robespierre è eletto all'unanimità Presidente della Convenzione, il popolo è stanco delle continue decapitazioni, non esesti più alcuna garanzia per il cittadino ed una semplice delazione è sufficiente a "perdere la testa"; sul patibolo centinaia di vittime di regolamenti di conti personali che nulla avevano a che vedere con la questione politica.

26 giugno: vittoria del generale Jourdan sugli austriaci del duca di Coburgo nella battaglia di Fleurus, dopo pochi giorni entrano a Brusselles

Durante questi eventi assistiamo all’assedio di Maastricht e alla produzione di monete di necessità degli stati germanici in guerra con la Francia.

Dopo la vittoria francese nella battaglia di Fleurus del 26 giugno 1794 l’esercito austriaco si ritirò verso Bruxelles per poi assestarsi verso est lungo il fiume Mosa.

In agosto l’esercito francese riprese l’offensiva sconfiggendo gli austriaci, guidati dal generale Carlo Giuseppe de Croix conte di Clerfayt, nei pressi del fiume Ourthe. La roccaforte austriaca di Maastricht, nella quale erano acquartierati circa 9.000 soldati, rimase isolata e i francesi la cinsero d’assedio ai primi di settembre del 1794 ma il grosso delle truppe francesi, guidate dal generale Jean-Baptiste Kléber, si spostò verso est attaccando le linee austriache sul fiume Roer.

All’inizio di ottobre Kléber, battuti gli austriaci, fece ritorno a Maastricht dando manforte al resto delle truppe francesi che continuavano ad assediare la città. Il principe Carlo d'Assia-Kassel, governatore di Maastricht, si rifiutò di cedere. Durante i lavori di trinceramento alcuni soldati francesi scoprirono una caverna con dei sotterranei immensi che davano accesso alla roccaforte. Riuscirono ad accedere all’interno ed appiccare un grande incendio, che fiaccò la resistenza della popolazione.

Il 1 novembre Klèber fece bombardare la città che, devastata, dopo tre giorni capitolò

Finalmente il 27 luglio (9 Termidoro): truppe fedeli alla Convenzione occupano il Municipio di Parigi: il giorno dopo Massimiliano Robespierre viene ghigliottinato insieme al fratello Augustin, a Saint-Just ed altri; è la fine del periodo detto Il Terrore.

L'assedio di Maastricht è il primo vero assedio portato dai francesi ad uno Stato Sovrano, quindi le monete sono emesse dagli olandesi. E' una monetazione che non esiterei a definire singolare ed in qualche modo ci ricorda le magnifiche onche battute a Zara nel 1813. La monetazione ossidional è generalmente molto semplice al contrario della monetazione di necessità che il più delle volte assai ricercata, come vedremo assieme per le emissioni dei vescovi germanici.

Le monete emesse, e certamente coeve all'assedio sono due nominali: il 100 stuivers ed il 50 stuivers, in realtà due tondelli in argento punzonati al diritto e perfettamente lisci al rovescio. Questi sono gli unici che Numismatique et Change considera come autentici. Monete apocrife, emesse durante il periodo appena posteriore al termine della dominaziona francese per celebrare lo stoicismo della popolazione che resistette per mesi sono altri due pezze da 100 stuivers, con Traiectum ad Mosam (assedio alla mosella, il fiume che attraversa Maastricht) ed il punzone al rovescio, e la seconda con Obsessa, Di queste due emissioni, su una concordo assolutamente con Numismatique et Change (ed è riportata nell'opera di Mailleit sulla monetazione ossidionale e compare nel catalogo di vendita del 1886), mentre la seconda pezza francamente per esecuzione potrebbe anche essere coeva, in più c'è notizia dell'esistenza della moneta nell'immediata restaurazione. Infine, una piastra di Luigi XV contromarcata da 100 stuivers 1794 anch'essa prodotta a metà 800 dato che poi compare in collezioni più o meno di quel periodo e già da allora dato per apocrifo. Ho il piacere di poter presentare al lettore tutti gli esemplari, di poterne citare la provenienza, il peso, gli assi di conio, al modo che se ne possa fare la Sua più che valida opinione, non che poterlo agevolare con le mie personali valutazioni.

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a sinistra - Assedio Francese di Maastricht (Settembre - Novembre 1794)

100 Stuver 1794 Maestricht

Argento grammi 30,319, diametro 40,80mm

D/ 1794 - stella a cinque punte - I00 St. - L.E in monogramma in corsivo

Rv: liscio

Contorno rigato obliquo

Moneta rara Collezione Bramsen n. 134, Parigi 21/11/12

Riferimento: Maillet LXXVI, 17, V.G. 449, Hennin 640, De Mey Poindessault 1068, Delmonte 756, asta de Ferrari 1922 n. 852 ff 52

a destra - Assedio Francese di Maastricht (Settembre - Novembre 1794)

50 Stuver 1794 Maestricht

Argento grammi 16,738, diametro 34,67mm

D/ 1794 - stella a cinque punte - 50 St. - L.E in monogramma in corsivo

Rv: liscio

Contorno rigato obliquo

Moneta Molto Rara forse Rarissima.- Provenienza Jules Florange, Parigi 1926 per 150ff.

Riferimento: Maillet LXXVI, 18, V.G. 450, Hennin 641, De Mey Poindessault 1069, asta de Ferrari 1922 n. 853 ff 60

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Assedio Francese di Maastricht (Settembre - Novembre1794)

100 Stuber 1794 Maestricht Argento grammi 30,865 diametro 40,46mm

D/ TRAIECTUM AD MOSAM, in alto rametti di olivo, nel campo in cerchio perlinato stella a cinque punte.

Rv: 1794 - stella a cinque punte - I00 St. - L.E in monogramma

Contorno obliquo rigato

Moneta contraffatta estremamente rara.

Riferimento: Maillet LXXVI 16, V.G. 446 , De Mey Poindessault 1067, Davenport 1854.

Provenienza coll. De Ferrari la Renotiere Parigi 28.5.1922, n. 851 per 550 ff

La moneta merita l’attenzione del lettore per la sua peculiarità di essere autentica al diritto e contraffatta al rovescio. Se ne conoscono alcuni esemplari è presente, il mio presenta al rovescio una legenda con caratteri bombati impensabili neppure durante un assegno. Fu pagata una cifra esorbitante nel 1922, per dare un parametro di spesa nella stessa asta il 12 lire 1798 della Repubblica Ligure f.d.c., moneta già ai tempi conosciuta per essere di grande rarità fu aggiudicata a 600 ff (sigh … avessero preso quella, buona e 40.000 euro risparmiati !).

La moneta è citata in tutta la bibliografia che tratta l’assedio di Maestrich e solo recentemente è stata messa in discussione la sua autenticità. Va notato un dettaglio, che forse ai lettori meno attenti potrebbe essere sfuggito: le due diverse patine della moneta al diritto ed al rovescio e questo perché i due lati della moneta hanno subito due trattamenti diversi. Personalmente sono portato a pensare che si tratti di una manomissione dell’originale avvenuto nei primi anni della Restaurazione considerato che, si ha notizia e disegno già poco dopo la more di Francesco I d’Asburgo Lorena.

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Pongo l’attenzione del benevolo lettore che sin qui mi ha accompagnato nel cammino nell’osservazione della monetazione di necessità dei burrascosi anni della rivoluzione francese, su una moneta edita da Maillet ripresa dal VG n. 447 ed ancora da Davenport n. 1855 e non più considerata nei testi più recenti che hanno trattato la materia napoleonica, non è menzionata da De Mey e Poindessault e neppure da Le Monnaies Napoleoniennes, (opera di che mostra oggettivi limiti nella compilazione e studio della materia pur essendo ad oggi il più completo riferimento). Numismatique et Change bolla per falsa anche questa emissione come la precedente, e pur con il dovuto rispetto per l’opinione altrui mi sento di dissentire da detta affermazione. In primo luogo la moneta è un progetto o tentativo di monetazione, è certamente coniata, non manomessa, se confrontata con l’esemplare sopra rappresentato si nota che i caratteri della legenda sono differenti, coniati e ben nitidi e non arrotondati.

La moneta come detto è nota a metà dell’800 quando il Maillet inizia la compilazione dell’opera omnia sulla monetazione ossidionale; è in una collezione privata in Olanda da molti anni e nonostante i tentativi d’acquisto dello studioso non viene ceduta dalla famiglia proprietaria. Infatti, elencata al Maillet LXXVI, 15 non è presente nella vendita della collezione del 22 novembre 1886 da Van Peteghem a Parigi. Il magnate Philippe de Ferrari la Renotiere messo a conoscenza dell’esistenza della moneta, tramite un incaricato fece un’offerta irrinunciabile agli eredi e la moneta trasferita nella propria collezione, poi alienata nel 1922 assieme ad una prova in rame di cui si è persa ogni notizia. Di questa emissione in argento sono noti pochi esemplari.

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Assedio Francese di Maastricht (Settembre – Novembre 1794)

100 Stuber 1794 Maestricht

Argento grammi 22,160, diametro 42,32mm, spessore di 1,74 mm

D/ TRAIECTUM AD MOSAM ramo di olivo, nel campo entro perlinatura stella a cinque punte.

Rv: URBE 1794 OBSESSA ramo di olivo, nel campo entro perlinatura I00 - STRS Contorno rigato obliquo.

Moneta Estremamente Rara

Maillet LXXVI, 15 , VG 447, Davenport 1855

ex coll. De Ferrari la Renotiere, (di cui al n 850 prova in bronzo)

Modificato da picchio
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Per finire la serie delle monete apocrife certe o presunte non che di quele effettivamente coniate questa "curiosa" emissione da sempre considerata apocrifa ed effettivamente i caratteri utilizzati per la contromarca si discostano leggermente da quelli del 100 stuiver 1794 uniface.

Anche in questo caso si tratta di una moneta certamente autentica con una probabile contromarca artefatta e posteriore. Certo è che comunque sia, la moneta appare di ottima qualità, con ribattiture e incrostazioni, perfetta per un assedio

In più è stato scelto come "host" alla contromarca una moneta del peso del 100 stuber !

Assedio Francese di Maastricht (Settembre - Novembre 1794)

Piastra Luigi XVI 1794 Maestricht

Argento grammi 30,280, diametro 43,48mm

D/ contromarca su piastra di Luigi XVI , 1794 - stella a cinque punte - I00 St. - L.E in monogramma in corsivo

Rv: incassato

Contorno scritta in rilievo

Moneta Rarissima

Asta Sotheby's Collezione Brand n. 550 17/5/84

Riferimento : VG 450, De Mey - Poindessault 1069 in nota

Moneta apocrifa, coniazione posteriore al 1848 probabilmente in Belgio

Per dovere d'informazione il LMN già precedentemente cita riporta, qui tradotto in italiano che "... numerose opere di riferimento trattano dell'esistenza di una moneta da 50 stuivers in bronzo e reimpressa su vecchi scudi francesi, non l'abbiamo mai vista e sono probabilmente falsi". Mi domando, non sarà che per fare il catalogo di una monetazione così vasta e complessa, sei mesi non bastino ?

In primo luogo i "vecchi scudi" sono in argento, quindi come può essere una emissione in bronzo su scudi d'argento ? Poi sarebbe stato il caso di citare la fonte, ed infine ... non è che i vecchi scudi sono contromarcati da 100 stuivers come questo e non da 50 stuivers, ed aggiungo che neppure io ne ho mai visto uno, anche perchè nessuno ha mai scritto di averlo visto.

Nella collezione De Ferrari è citato ed illustrato anche un 5 stuivers, pur esso fasullo.

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  • 1 mese dopo...

Ho finito solo ora di leggermi e rileggermi tutta la discussione, davvero interessante e servirà da spunto per ampliare la mia collezione napoleonica :)

Grazie Picchio!

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  • 1 anno dopo...

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