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IGNORED

Il valore di una intera collezione (vero valore)


Ianva

Risposte migliori

Salve a tutti.

Scrivo questa discussione non per discutere su quanto sia aderente al mercato il valore delle monete riportato nei cataloghi vari (ci sono già tantissime discussioni in merito). Vorrei invece provare a trovare un modo, per quelli che come me pensano che il valore riportato su molti di essi non sia aderente alla realtà perchè troppo alto, per riuscire a sapere quanto sottrarre al valore di una collezione partendo dal valore dei cataloghi stessi. Non perchè io ponga il valore davanti al piacere di collezionare, ma perchè mi piacerebbe sapere tutto delle monete che posseggo, anche il valore effettivo a cui si potrebbero vendere. E non parlo di vendere in un negozio dove verrebbero comperate a pochissimo rispetto al valore. Parlo di venderle direttamente al compratore (come ad esempio su ebay) o attraverso altre aste.

Faccio un esempio generico, che non riguarda me (magari!!): se ho una collezione che vale 20000 euro a catalogo, non la rivenderò mai a quel prezzo. Se vendessi una moneta per volta come specificato prima, il reale valore percentualmente sarebbe?... Dovrei togliere il 20 percento?, il 10?, il 30? O di più?

A voi i commenti!

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A mio avviso anche il 40% con il mercato attuale, in netta contrazione, esclusi i pezzi di grande rarità.

Caspita! I pezzi di grande rarità invece mantengono quotazioni piuttosto stabili in entrambi i sensi?

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Diciamo che se possiedi un 20 lire 1902 in FDC e lo hai pagato 35.000 euro anche ora trovi abbastanza velocemente chi ti offre altrettanto....

Modificato da min_ver
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Guest carledo49

E magari fra una decina d'anni ne prendi 70.000....

Si ma.....solo per queste particolari monete. Le altre non avranno certamente questo trend. Ci sarà un appiattimento delle loro quotazioni reali per lungo tempo.

Carlo

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Quanto prendono le case d'asta al conferente, come forchetta tra un minimo e un massimo, per una collezione di (valore al catalogo) 20.000 euro, come nell'esempio di Ianva? Capite che da buoni Genovesi vorremmo saperlo :D

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Quanto prendono le case d'asta al conferente, come forchetta tra un minimo e un massimo, per una collezione di (valore al catalogo) 20.000 euro, come nell'esempio di Ianva? Capite che da buoni Genovesi vorremmo saperlo :D

Giustissimo :)

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Guest carledo49

Se ci saranno incrementi di valore, negli anni, questi saranno minimi e non avranno certo un minimo di paragone con le altre monete "particolari".

Il primo esempio lo ha fatto @@min_ver, dove in dieci anni non sarebbe scandaloso assistere al raddoppio del prezzo pagato; per le altre comuni o con conservazioni non eccelse.....beh, direi che gli incrementi saranno bassini (della serie: una moneta pagata 100, dopo dieci anni potrebbe essere 120-130 al massimo).

Carlo

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Salve a tutti.

Scrivo questa discussione non per discutere su quanto sia aderente al mercato il valore delle monete riportato nei cataloghi vari (ci sono già tantissime discussioni in merito). Vorrei invece provare a trovare un modo, per quelli che come me pensano che il valore riportato su molti di essi non sia aderente alla realtà perchè troppo alto, per riuscire a sapere quanto sottrarre al valore di una collezione partendo dal valore dei cataloghi stessi. Non perchè io ponga il valore davanti al piacere di collezionare, ma perchè mi piacerebbe sapere tutto delle monete che posseggo, anche il valore effettivo a cui si potrebbero vendere. E non parlo di vendere in un negozio dove verrebbero comperate a pochissimo rispetto al valore. Parlo di venderle direttamente al compratore (come ad esempio su ebay) o attraverso altre aste.

Faccio un esempio generico, che non riguarda me (magari!!): se ho una collezione che vale 20000 euro a catalogo, non la rivenderò mai a quel prezzo. Se vendessi una moneta per volta come specificato prima, il reale valore percentualmente sarebbe?... Dovrei togliere il 20 percento?, il 10?, il 30? O di più?

A voi i commenti!

Una moneta da 100 euro in asta , costa, realmente al compratore, tra i 110 e i 120 euro, e al conferente, vanno in tasca tra 90 e 80 euro. Quindi una forbice di 20/40 euro.

Quando compri una moneta da un commerciante, del prezzo che tu paghi a lui, un 25/30% se va in tasse e IVA, e una percentuale deve anche restare in tasca al commerciante sennò lavora alla pari o in perdita e nessuno lo farebbe. Quindi, normalmente, un abbattimento del 40% è da aspettarselo, senza per questo doversi scandalizzare di nulla.

Il discorso è fatto premettendo che la moneta non subisca alcun apprezzamento, come invece avviene spesso per motivi inflazionistici e collezionistici, Applicando questi ultimi, e defalcando la percentuale suddetta si ottiene il valore di vendita medio di una qualsiasi moneta.

Il discorso ha le sue eccezioni, e sono quelle monete che rivestono particolare interesse, per moda o per rarità oggettiva e che , allargandola base collezionistica, mancheranno a sempre più persone che saranno disponibili a pagarle di più pur di averla in collezione.

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Se ci saranno incrementi di valore, negli anni, questi saranno minimi e non avranno certo un minimo di paragone con le altre monete "particolari".

Il primo esempio lo ha fatto @@min_ver, dove in dieci anni non sarebbe scandaloso assistere al raddoppio del prezzo pagato; per le altre comuni o con conservazioni non eccelse.....beh, direi che gli incrementi saranno bassini (della serie: una moneta pagata 100, dopo dieci anni potrebbe essere 120-130 al massimo).

Carlo

Si, condivido l'opinione di Carlo

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.........

Il discorso ha le sue eccezioni, e sono quelle monete che rivestono particolare interesse, per moda o per rarità oggettiva e che , allargando la base collezionistica, mancheranno a sempre più persone che saranno disponibili a pagarle di più pur di averla in collezione.

dai dati statistici eventualmente in vostro possesso, la base collezionistica è in crescita ? Tutti ci auguriamo di sì (e le forze stanno maggiormente nelle nuove generazioni).

Purtroppo sembra che viviamo in un mondo sempre più de-storicizzato, liquido ... forse più sensibile all'appeal dei gadgets elettronici che alle testimonianze storiche (piccole o grandi che siano) da collezionare ...

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A mio avviso la base collezionistica si sta effettivamente allargando.

Tuttavia ho come l'impressione che una non indifferente percentuale dei cosiddetti nuovi appassionati abbia in fondo solo la speranza di fare qualche soldo vendendo monete ritrovate in casa,nelle soffitte, nelle scatole dei nonni, etc. Anche questo, se verificato, e' segno dei tempi (e della crisi).

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Buona sera al forum; "Quanto vale una collezione di monete?" ...molto, molto di più della moneta singola, oserei dire che non ha prezzo, c'è di mezzo una ricerca, più o meno approfondita, a volte storica, una selezione, più o meno accurata, una ricerca di mercato, l'acquisto che in caso d'asta può portare a lievitazioni, come dire, anche eccessive e sopportate, ove possibile se non con sofferenza, certo in virtù di un valore più che reale: virtuale.

Poi la forma di conservazione o di presentazione... i materiali appropriati...poi l'insicurezza di aver fatto acquisti... leciti? a volte...quasi sempre, una letterina od una certificazione non bastano.

Avete presente certi gioielli che spesso le case d'asta immettono sul mercato...non sono pochi coloro che acquistano per la dovizia di pietre presenti nell'opera.. due più due... fa più di quattro; quante pietre ci sono? le tolgo, invece del bracciale, collier od altro ci faccio anelli ed il gioco è datto... due più due ha fatto... otto, il fatto che abbia distrutto un pezzo d'arte...speriamo che non se ne risenta il Prof. Sgarbi...per molti non ha importanza alcun.

Ergo una collezione non ha prezzo, per i singoli pezzi...ci sono cataloghi, aste, rivenditori e chi più ne ha, più ne metta, con i loro prezzi che fanno il mercato.

Grazie per avermi concesso l'oportunità di esprimermi ed un saluto da Nonno Cesare

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Leggo di percentuali in meno rispetto ai prezzi di catalogo:è come parlare del sesso degli angeli

.

Non ci siamo :ogni moneta è diversa da un'altra.I cataloghi/prezziari danno una stima di mercato ma non dobbiamo pensare che tutte le monete nel medesimo stato di conservazione abbiano il medesimo valore economico.

Non mi stancherò mai di dire che una cosa vale quanto rende.

Le monete con pedigree,ad esempio,vengono vendute a prezzi superiori a quelli di mercato.Il mercato lo fanno le aste,ebay e simili,i convegni commerciali,ed i negozi ,in massima parte.

Se ad un collezionista occorrono urgentemente soldi,è costretto a svendere,oppure ci sono quelli che sono puramente collezionisti i quali,ad un certo punto mollano ,non se ne importano più di quello che hanno collezionato fino a quel punto e svendono(ciò genera degli squilibri di prezzo che destabilizzano ,perlomeno per ciò che riguarda le monete di facile aquisto(prezzi relativamente bassi) ,il mercato.

Una moneta frutta di più se è venduta singolarmente o se viene venduta in una collezione?dipende da che moneta stiamo parlando,dipende se il venditore vuole svenderla perché ha bisogno di soldi,dipende dalla sua rarità,se l'hai a doppione,se la vai a sostituire con un'altra in migliore conservazione,dipende dal valore affettivo ecc......Il tutto dipende da un sacco di varianti.

Su Rai5 seguo un programma in cui vi è il protagonista che si è venduto anche l'abitazione ed investe tutti i suoi averi acquistando articoli e prodotti che non conosce bene ed il risultato è che ci stà perdendo.La conseguenza di ciò è che non sa vendere====Se uno sa vendere sa far fruttare al meglio ciò che vende(una cosa vale quanto rende).

--Salutoni

-odjob

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Leggo di percentuali in meno rispetto ai prezzi di catalogo:è come parlare del sesso degli angeli

.

Non ci siamo :ogni moneta è diversa da un'altra.I cataloghi/prezziari danno una stima di mercato ma non dobbiamo pensare che tutte le monete nel medesimo stato di conservazione abbiano il medesimo valore economico.

Non mi stancherò mai di dire che una cosa vale quanto rende.

Le monete con pedigree,ad esempio,vengono vendute a prezzi superiori a quelli di mercato.Il mercato lo fanno le aste,ebay e simili,i convegni commerciali,ed i negozi ,in massima parte.

Se ad un collezionista occorrono urgentemente soldi,è costretto a svendere,oppure ci sono quelli che sono puramente collezionisti i quali,ad un certo punto mollano ,non se ne importano più di quello che hanno collezionato fino a quel punto e svendono(ciò genera degli squilibri di prezzo che destabilizzano ,perlomeno per ciò che riguarda le monete di facile aquisto(prezzi relativamente bassi) ,il mercato.

Una moneta frutta di più se è venduta singolarmente o se viene venduta in una collezione?dipende da che moneta stiamo parlando,dipende se il venditore vuole svenderla perché ha bisogno di soldi,dipende dalla sua rarità,se l'hai a doppione,se la vai a sostituire con un'altra in migliore conservazione,dipende dal valore affettivo ecc......Il tutto dipende da un sacco di varianti.

Su Rai5 seguo un programma in cui vi è il protagonista che si è venduto anche l'abitazione ed investe tutti i suoi averi acquistando articoli e prodotti che non conosce bene ed il risultato è che ci stà perdendo.La conseguenza di ciò è che non sa vendere====Se uno sa vendere sa far fruttare al meglio ciò che vende(una cosa vale quanto rende).

--Salutoni

-odjob

rispetto ai prezzi correnti di acquisto, non di catalogo...è una legge che vale universalmente, fatte le eccezioni suddette.

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@@odjob , io non intendevo certo fare un trattato contenente tutte le possibili sfaccettature, era per avere una idea del caso tipo : ho una collezione di monete "normali" (non quelle da 70000 euro di cui si parlava prima), la voglio vendere e sono un privato: quanti soldi ci faccio all'incirca rispetto ale quotazioni gigante, Montenegro e affini vendendole di persona? Viene fuori una generalizzazione per forza di cose, ma che può dare una idea a quelli come me che non sono degli specialisti, ma collezionano per puro piacere :) Tu dici tutte cose giuste, ma io cercavo di essere più superficiale :)

Modificato da Ianva
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@@odjob , io non intendevo fare un trattato contenente tutte le possibili sfaccettature, era ler avere una idea del caso tipo : ho una collezione di monete "normali" (non quelle da 70000 euro di cui si parlava prima), la voglio vendere e sono un privato: quanti soldi ci faccio all'incirca rispetto ale quotazioni gigante, Montenegro e affini vendendole di persona? Viene fuori una generalizzazione per forza di cose, ma che può dare una idea a quelli come me che non sono degli specialisti, ma collezionano per puro piacere :)

vendendola di persona a chi?ad una casa d'aste?su ebay o simili?ad un negozio?ad un collezionista?

che monete sono?normali?che intendi per normali?

Se vuoi generalizzare vale il discorso che ti ho fatto sopra.Le varianti sono molteplici ed al definirne una si modificano i parametri ,quindi le valutazioni e la rendita.

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Non arrabbiamoci, per "normali" intendo come ho detto quelle monete che collezionano per lo più le persone, cioè non quelle che costano 70000 euro. Per specificare meglio nemmeno 10000 o 5000. Quelle che vanno dai 100 ai 1500-2000.

Con "Vendere di persona" come ho detto precedentemente intendo su ebay o in asta. Specificando meglio su ebay ovviamente non come venditore professionale ma come uno che vende un Po di tutto. In realtà mi hanno interessato molto le risposte relative al vendere a un negoziante perché non conoscevo bene le dinamiche della cosa e ora si (quindi è stato gia risposto a questo). Vendere a un collezionista non ci avevo pensato..

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Guest carledo49

Sicuramente vendendo ad un commerciante ci rimetteresti (il suo "giusto guadagno" lo deve pur fare), vendere ad un collezionista ciascun pezzo singolarmente è una operazione molto lunga e laboriosa, ma è l'unica che ti potrà dare un certo profitto (o perlomeno non ci rimetteresti più di tanto, riferito magari ad alcune monete pagate più delle normali quotazioni di mercato).

Tutto poi è relativo.

Carlo

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