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IGNORED

Prove e progetti di V.E. III


Risposte migliori

Ciao,

l'acquisto, la vendita e la detenzione delle prove e progetti della monetazione di V.E. III sono illegali in Italia (salvo per i progetti dello stabilimento Johnson di Milano), così non si vedono spesso...

nella vicina Svizzera un noto venditore ebay sfoggia una bella serie... vi posto le immagini senza riferimenti alle aste... alcune non le avevo mai viste

Ciao

R

PROGETTI

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PROVE

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i-2l1923prova.jpg

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esiste un interessante catalogo d'asta Varesi" PROVE PROGETTI E SAGGI DEL REGNO D' ITALIA" del 20 novembre 1997 catalogo che comprende alcuni pezzi della collezione "Piper" pezzi anche di rarità R5

Modificato da Fid
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Belle monete ,peccato per i prezzi alti proposti da questo svizzero :)

Comunque qualcosa di legale e + economico si trova anche in Italia

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  • ADMIN
Staff

Rebo che studio stai compiendo? Inoltre dove si trovano informazioni sui progetti?

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Stò facendo uno studio, insieme ad un amica numismatica, che avevo conosciuto qui, su lamoneta, ha delle monete, molto strane, devo dire, siamo riusciti a stento ad arrivare alla conclusione che potrebbero essere prove e progetti, dello stabilimento Johnson di Milano, però, alla fine, seppur io non sia un grande numismatico ed ella si sia avvicinata da poco alla numismatica, ci siamo riusciti.

Stò pubblicando online, il nostro treguardo, con molta pazienza, però, non vi dò il link, prima di aver finito e per correttezza verso gli amministratori di Lamoneta.

Di materiale, ce n'è davvero poco, online sopratutto, non ho trovato che brevi indicazioni e riferimenti, libri, ho trovato un qualcosa, volto alla medaglistica, poi, ho trovato alcune informazioni qui

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  • ADMIN
Staff

Mi sembra che tutte le prove johnson riportino perlappunto johnson come "segno di zecca"

2lire_prova_j.jpg

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Alcune prove o progetti hanno talvolta SJ oppure johnson oppure nulla

Inoltre le sigle degli incisori e degli scultori cambiano se operanti per la Johnson o per la zecca di Roma

Ad esempio : PC era la sigla di Pietro Canonica per lo stabilimento Johnson, mentre per la zecca di Roma era usato P C M oppure P CANONICA

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purtroppo non si possono più collezionare queste fantastiche monete, dalle notizie che ho, tutto nacque da un'asta varesi, dove apparve una ampia collezione di queste prove, di proprietà, se non erro, del nipote di un carissimo amico del Re. Una famosissima rivista del settore (omissis) si sdegnò davanti a cotanta rarità e bellezza alzando così il polverone che portò al sequestro (in corso d'asta) e al decreto d'illegalità. Se si pensa che nella collezione reale ci sono monete prova, si conprende che allora le monete non sono uscite illegalmete o truffaldinamente dalla zecca, ma era prassi comune, anche se forse non correttissima, farne un uso consapevole, mirato e proprio delle stesse monete prova. Oggi e chissà per quanto altro tempo ancora, le indagini sono in fase di stallo perpetuo e credo che ormai, considerati i "tantissimi cambi di proprietà" la magistratura non possa più risalire alle fonti della vicenda. A mio avviso inoltre la tiratura è stata volontariamente accentuata ben oltre le necessità di fabbricazione per creare un mercato collezionistico di rarità aggiuntivo. Il Re era un maestro nel trovare metodi e sistemi per coniare monete rare che superassero immediatamente, all'atto della coniazione, il valore nominale. Io personalmente, come tutti credo, sono affascinato da queste monete e rimpiango molto il fatto che ce le hanno sottratte, a noi collezionisti

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Fior di Conio,

Non è esattamente come da Lei riportato.

Senza entrare nel dettaglio del perchè e percome le monete siano uscite dalla zecca, faccio presente che già nel 1914 erano vendute in asta pubblica e che S.M. il Re era presente in sala alla vendita (Rodolfo Ratto - Milano).

1- Tutto nasce non dalle monete di prova del Regno ma dagli Euro, e dall'uscita illegale di queste monete dalla zecca prima dell'entrata in vigore dell'euro come monete unica.

2- Nel corso delle indagini per accertarne le responsabilità sono emersi dal regolamento della zecca una presunta "il-lecita" vendita delle prove nel corso degli anni in contrasto con il regolamento della zecca stessa. A tutt'oggi non esiste alcuna documentazione certa sul fatto che le prove non potessero essere cedute a terzi. Non solo ma il regolamento è stato emesso dalla Regia zecca sotto Umberto I e decaduto con l'istituzione dell I.P.Z.S.

3- Nel prosieguo delle indagini si è manifestata la mancanza di alcune prove o sostituzioni dal museo della zecca e dalla collezione reale. (Quindi furto, pertanto qualsiasi prova mancante alla zecca potrebbe essere oggetto di ricettazione).

4- La rivista cui Lei fa riferimento è Cronaca Numismatica e l'articolo porta firma Dr. Traina, il quale non mi pare abbia alzato il polverone sulle prove del Regno.

5- I sequestri non sono avvenuti durante la vendita in asta, ma dopo alcuni mesi. L'asta non è stata sospesa. Se così fosse stato le monete nonn sarebbero state vendute e non vi sarebbe stata conetstazione.

6- Non esiste alcun decreto di illegalità, tanto che le prove confiscate sono state restituite agli acquirenti, che hanno fatto opposizione.

7- Rimane da definire chi abbia la lecita proprietà del bene al momento in custodia agli acquirenti finali. Una volta definita la proprietà e che le monete mancanti alla zecca verranno reintegrate sono abbastanza fiducioso che si riaprirà il mercato di queste monete di prova.

8- Le indagini non sono in fase di stallo perpetuo come da Lei, riportato anzi. In tempi recenti è stato pubblicato un articolo sul corriere della sera edizione romana che afferma l'opposto.

9- Concordo pienamente che sono state coniate in numero maggiore, sicuramente non come prova o campione ma principalmente per ostentazione e donativo (si dice che il Re omaggiasse con alcune moneta di prova coloro che inviavano monete per la raccolta Reale, si suggerisce la lettura de: Lucia Travaini -

Storia di una passione, Vittorio Emanuele III e le monete. II Edizione € 28,00) e ciò manca nelle iscrizioni dei registri di zecca. Quindi le autorità competenti si sono ritrovate a dover sequestrare delle monete .... mai emesse.

10- Vittorio Emanuele III ha coniato in 3 monete che all'atto dell'emissione avevano valore superiore al nominale e come tale erano vendute - 100 lire 1923, 20 lire 1923, 100 lire 1925. 5 Lire 1901 fu venduto direttamente dalla zecca per rifarsi delle spese di coniazione una volta sospesa la produzione. 5 lire 1914 entrò in corso legale e fu tesaurizzata non dal Re ma dalla popolazione, moneta anacronistica per una nazione che si accingeva ad entrare in guerra. Di altre emissioni a fine speculativo da parte della Zecca (non del Re, siamo seri) non ne sono al corrente.

Per avere un panorama completo delle prove e progetti emessi da Vittorio Emanuele III è sufficiente oltre al catalogo d'asta della vendita Varesi sopraindicato, il catalogo della Vendita Negrini Collezione Generale Rocca ed il noto Prove e Progetti del Regno d'Italia di A. Pagani.

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grazie picchio,

preziose e dovute precisazioni in merito, la mia era un'esposizione dei fatti un po grossolana senza i preziosi dati alla mano di cui ha impreziosito la discussione. Un tassello autorevole in più sulla conoscenza dei fatti (o misfatti)

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  • 1 anno dopo...
Guest utente3487

Buonasera.Sarebbe possibile avere qualche ulteriore notizia in merito alle aste a cui si riferisce e alle quali avrebbe partecipato VE III? "" faccio presente che già nel 1914 erano vendute in asta pubblica e che S.M. il Re era presente in sala alla vendita (Rodolfo Ratto - Milano)."""

Grazie.

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Vendita curata da Rodolfo Ratto - Monete di Zecche Italiane, Milano 21 - 4- 1914, lotti 93 al 125.

Vendita Santamaria 28.5.1926 monete del Regno d'Italia e delle colonie. In questa seconda vendita non era presente S.M. ma ne era ampiamente al corrente, e furono poste in vendita numerose prove.

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