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IGNORED

senza parole........ altro spreco a pompei


rick2

Risposte migliori

Io non lo so tu di dove sei, ma l'intera campania ormai dopo essere stata depredata dalla "conquista" chiamata "unione", e dopo essere passata come tutta l'italia alla Repubblica è passata dall'abbandono, al Popolo, alla Camorra. Napoli e l'intera Campania sono della Camorra ormai.
Non c'è più niente da fare, inutile pensarci.
Via Foria una strada di Napoli è larga quanto gli Champs-elysee , perchè il progetto della Citta era in GRANDE !
Ci sono palazzi di una bellezza mai vista in tutto il mondo ,come palazzo Satriano citato da Goethe,palazzo Calabritto,palazzo Mirelli ( chiamato nel 600 meraviglia sopra tutte, per le statue che lo adornavano)

o palazzo Cellamare, palazzi principeschi con giardini interni ,palazzi strappati alla Nobiltà da lavandaie e pescivendoli ,i predecessori di chi adesso comanda ed affossa in un pantano di Me**a tutto quello che rimane, detto questo anche i palazzi dello stesso popolo erano opere d'arte.
A Roma Mussolini volle il popolo spinto fuori dalla città ,fu creata una periferia,una periferia con dei punti cardine.
A Napoli no.

E comunque a Pompei figuriamoci quanto hanno depredato

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Modificato da alessandr0
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Supporter

Da almeno 30 anni i fondi economici di qualsiasi natura siano statali o europei servono quasi esclusivamente per assunzioni clientelari o a scopo elettorale.

Cade una colonna ? Ne parlano i giornali ? Arrivano i soldi e ricomincia lo show......

Naturalmente il nome di Pompei famoso nel mondo porta allo scandalo, magari qualche volta facciamo un discorso sui Campi Flegrei, la mia terra, con le case costruite a due passi dall'Anfiteatro di Pozzuoli o i ristoranti costruiti sugli inpianti termali di Baia o con Cuma che solo oggi grazie alle due Università napoletane sta rivedendo un po di luce

come disse quel grande ministro delle finanze italico con la cultura non si mangia........

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Non è che ciò che sto per dire non faccia prima di tutto male a me, perché so bene che il patrimonio culturale e di tutti, ma visto in che condizioni versano l'unica soluzione che mi viene in mente, per fermare questo scempio che con il lungo andare distruggerà tutto, é la privatizzazione fatta a favore di persone capaci (possibilmente del territorio) che sappiano valorizzare questo enorme patrimonio. Sarebbe un bene per lo stato, che oltre ad incassare del denaro, taglierebbe i fondi che comunque non vanno nella direzione giusta, ed un bene per i cittadini visto che probabilmente il privato avrebbe più interesse a valorizzare il proprio investimento.

Non pensate che non stò pensando a tutti i contro e le difficoltà che ciò implicherebbe ma è veramente l'unica soluzione che si può applicare in un tempo relativamente breve .

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Awards

solo in Italia il termine "privatizzare" mette paura.. basterebbe dare in concessione i nostri monumenti: pensate quanto potrebbe pagare un marchio di moda per "affittare" Pompei per una serata... un po' la filosofia che è stata applicata col Palazzo delle Esposizioni dell' E.U.R....

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In questo momento al British Museum a Londra con circa 300 pezzi provenienti dagli scantinati di Pompei stanno realizzando l'Evento più importante della loro storia per numeri di visitatori e per incassi fatto coi nostri tesori.

Certamente anche i beni culturali, se catalogati, esposti, ben valorizzati, possono diventare evento culturale, di immagine e permettere anche un ritorno economico ; i beni culturali sono il nostro petrolio, bisogna valorizzarli e poi avere il giusto ritorno economico, io credo che il turismo estero culturale ma anche italico apprezzerebbe e ci darebbe il giusto ritorno ed apprezzamento.

Modificato da dabbene
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In questo momento al British Museum a Londra con circa 300 pezzi provenienti dagli scantinati di Pompei stanno realizzando l'Evento più importante della loro storia per numeri di visitatori e per incassi fatto coi nostri tesori.

però certi scantinati possiedono pezzi più prestigiosi di quelli esposti. nei grossi musei non vige la regola dell'esporre il meglio e mettere a deposito i pezzi di second'ordine: l'esposizione è allestita in maniera da fornire un quadro coerente ed esaustivo, senza per questo dover esporre la crema delle collezioni.

Modificato da BiondoFlavio82
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Leggere su un giornale come il Sole 24 Ore che parla di economia di questa Mostra a Londra coi pezzi di Pompei mi ha fatto pensare ; ovviamente il Sole non parla dei pezzi esposti e di queste considerazioni ma fa riflessioni in termini di ritorno economico, se è stato fruttuoso o meno, la notizia era in prima pagina coi dati precisi e la risposta è si, la cultura volendo può diventare business, forse può creare posti di lavoro, indotto, forse può aiutare anche il paese trascinando il turismo, certamente deve diventare nel caso anche " azienda", è come minimo da riflessione tutto questo.

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In questo momento al British Museum a Londra con circa 300 pezzi provenienti dagli scantinati di Pompei stanno realizzando l'Evento più importante della loro storia per numeri di visitatori e per incassi fatto coi nostri tesori.

Certamente anche i beni culturali, se catalogati, esposti, ben valorizzati, possono diventare evento culturale, di immagine e permettere anche un ritorno economico ; i beni culturali sono il nostro petrolio, bisogna valorizzarli e poi avere il giusto ritorno economico, io credo che il turismo estero culturale ma anche italico apprezzerebbe e ci darebbe il giusto ritorno ed apprezzamento.

Ciao Mario

ti riferisci a questa mostra attualmente in programmazione al British ?

Coins and the Bible

17 May – 20 October 2013

Due considerazioni:

la prima è che ogni mostra al British è relaizzata per "catturare" l'attenzione del pubblico , dei visitatori, sollecitando il loro interesse e curiosità.

Quindi partiamo da un prodotto ben confezionato con professionisti del museo ed esterni che "sanno" come allestire delle mostre ricercate ed interessanti.

La seconda considerazione parte da piu' lontano, ovvero da una cultura di musei/mpostre/esposizioni etc. che viene "diffusa" dalle istituzioni culturali stesse.

Mi spiego meglio. Il pubblico è maggiormente reattivo, piu' preparato ad "accogliere" un'offerta culturale ampia ma anche ben ricercata e approfondita.

Mi duole molto dirlo ma oltre alla valorizzazione del nostro patrimonio che come sappiamo è spesso (ma non sempre) carente, il lavoro da fare è una diffusione dell'amore/passione per la cultura in profondità.

Se non si prepara "chi" dovrà usufruire dell'offerta culturale, hai voglia a dissodare il campo, seminarlo, innaffiarlo e curare i suoi frutti (ovvero il nostro "patrimonio culturale") se poi non c'è chi puo'/vuole cogliere i frutti dall'albero.

Questo lavoro di preparazione deve partire dalle Scuole, dalla formazione scolastica e familiare che possono essere naturalmente assistite molto validamente dalle migliaia di strutture/associazioni/circoli culturali (compreso il nostro Forum) sparsi in tutta Italia. Ma la prima spinta, il primum movens deve partire dalle nostre strutture educative. E qui torniamo allo Stato che ha come compito quello di farci conoscere e "amare" il nostro territorio.

Essere nati e vivere in un Paese cosi bello e ricco di Arte e Storia non è solo un piacere ma implica, a mio avviso anche un "dovere" di conoscerlo, rispettarlo, conservarlo per tutti coloro che lo vorranno consocere assieme o dopo di noi.

All'estero, soprattutto nei Paesi anglosassoni ma anche in Francia, Spagna etc. questa passione per la valorizzazione delle proprie cose è molto piu' forte e coimcia dalla scuola primaria.Anche in Italia si fa già parecchio ma molto di piu' potrebbe essere efficacemnete fatto in questa direzione.

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La mostra è Life and Death in Pompeii and Herculaneum Live, allego il link dove si fanno alcune considerazioni relative sia al successo della stessa sia sulla capacità da parte dei musei inglesi di attirare redditi e di generare risorse anche tramite l'autofinanziamento, è evidente che in questi casi il trovare adeguati sponsor commerciali sia fondamentale, ma credo che se il prodotto è valido anche in Italia questo possa avvenire.

http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/art/musei/2013-07-06/pompei-british-museum-101833.php

Modificato da dabbene
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Qui invece entriamo direi nella denuncia anche abbastanza forte da quanto leggo, a voi per eventuali riflessioni...., ovviamente dal web ne potremmo trovare diverse altre da leggere basta cliccare British Museum, pezzi di Pompei.....

http://blog.ilgiornale.it/franza/2013/07/23/i-resti-archeologici-di-pompei-spostati-a-londra-al-british-museum-in-italia-musei-e-siti-archeologici-ad-iniziare-dal-colosseo-sono-chiusi-o-in-sciopero/

Modificato da dabbene
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scusate ma chiedo una spiegazione: e' a Ercolano invece che grazie alla gestione e spesa di un ricco privato ( o fondazione privata ? ) le cose vanno assai meglio che a Pompei o sbaglio ? mi sembrava di aver letto qualcosa del genere da qualche parte ma non ricordo bene i dettagli.

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Mentre qui parliamo di soldi e cultura, certamente uno stile diverso di riflessioni,

http://www.propostalavoro.com/benessere-e-lavoro/crisi-e-cambiamento/pompei-ed-ercolano-in-prestito-al-british-museum

250.000 visitatori in tre mesi..

mettiamo un prezzo "politico" medio di 5 euro a biglietto, togliendo deduzioni/ingressi gratuiti etc si avrebbe attorno al milione di euro.

Quanti restauti ci avrei potuto cominciare a fare a beneficio del sito di Pompei ?

cosa ci impedisce di fare altrettanto a casa nostra visto poi che una buona parte dei pezzi provengono proprio dalle nostre collezioni/siti ?

Qualcuno vuole inviare la news del British e le nostre considerazioni al Ministro Bray ? :)

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Il prezzo del biglietto variava da 12,5 sterline a 15 sterline, al 6 luglio c'era stato un incasso di 3,946 milioni di sterline, ma mancavano ancora 3 mesi, quelli estivi, i più importanti dal punto di vista turistico.

A fine mostra verrà fatto un film della mostra che sarà presentato in oltre 1.000 sedi di 51 paesi col relativo ulteriore indotto, il triste del tutto che viene fatto con beni culturali italiani che sono divulgati da inglesi che su questo ottengono spendide performance finanziarie, mah....

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Supporter

Per quello che riguarda il potenziale flusso di turisti stranieri posso essere d'accordo con voi.

Da persona che dirige un museo e lavora per altri, o cura esposizioni in Italia, avendo studiato anche presso istituzioni museali inglesi, vi dico però che gli inglesi ai loro musei si recano in visita più e più volte e partecipano alle loro attività culturali, mentre - ahimè - molti italiani non hanno visitato neppure una volta i musei delle loro città o paesi.

Altro dato riguarda il prezzo di eventuali biglietti di ingresso. Per entrare al museo del quale mi occupo il prezzo del biglietto intero è 3,00 euro, ridotto 1,50 euro. In occasione delle principali festività ed eventi locali fino a qualche anno or sono facevamo pagare il biglietto a prezzo ridotto, incrementando il numero delle visite del 2-3% soltanto. Negli ultimi anni abbiamo provato con l'ingresso gratuito, aumentando il numero degli ingressi in quei giorni dal 10 al 30 %.

Quindi: pur di non pagare neppure l'equivalente del prezzo di un caffè o cappuccino (a seconda delle zone della nostra penisola) gli italiani medi tendenzialmente non entrano nei musei, anche se potenzialmente ci potrebbero essere belle esposizioni.

Questi sono dati di fatto, con tanto di rilevazioni a livello locale ed anche regionale toscano, ad esempio.

Molte sono dunque le falle del sistema, e tanto ancora si deve migliorare nel modo di valorizzare i siti archeologici ed i musei italiani. Ma ciò non può andare che di pari passo ad un cambiamento profondo di mentalità dei cittadini...

Un saluto MB

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Purtroppo non c'è l'abitudine di pensare ai Musei come a luoghi piacevoli, dove poter passare una giornata, magari in compagnia, ad imparare qualcosa ed a lustrarsi gli occhi con le tante meraviglie esposte.

Ma la colpa è "nostra", dovremmo abituare i bambini a visitar Musei come li abituiamo a giocare a palla od a passeggiare nei parchi.

Il cambiamento si può effettuare solo così, cercando di interessare i giovani alla Cultura, penso che si dovrebbero "inventare" soluzioni per riuscire ad interessarli.

Forse pensando a quello che a loro attira di più. Ciao

Modificato da giovanna
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Awards

Vi racconto un episodio accaduto di recente a mio figlio Riccardo.

Come probabilmente saprete io vivo fortunatamente in Germania.

Una mattina che lo accompagnato all'istituto, mi ferma la dirigente e mi dice "sà Riccardo e stato scelto per andare al museo inseme altri dell'istituto" "ah bene" faccio io e "quanto costa?" lei mi risponde "nulla deve soltanto dare qualcosa da mangiare e i vestiti in caso piova" e quindi io gli chiedo " e a che museo vanno?" lei mi dice" un museo allestito per il compositore Mozart" io meravigliato "Mozzart?" si mi fa lei c'é una giuda che farà da cicerone" (sempre a costo zero).

La cosa potrebbe sembrare normale se si trattasse di ragazzi, ma mio figlio Riccardo ha appena 5 anni è l'istituto e un asilo. Vi chiedo voi quanti bambini a 5 anni ( ma anche adulti) conoscete che sono andati a visitare una mostra su Mozart ?

Non vi racconto la sua euforia al ritorno dl museo e quante cose ha raccontato (non è che tutte le ho capite :blum: visto come ancora si esprime) ma é cosi che si accende la curiosità dei ragazzi.

Invece in Italia quando si sentono quelle storie che i ragazzi si devono portare la carta igienica da casa perché la scuola non la mette a disposizione? Storie che fanno accapponare la pelle, il peggio é che non ci sono miglioramenti all'orizzonte.

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Awards

http://www.ilgiornale.it/news/interni/ultimo-spreco-pompei-anzich-riparare-i-danni-si-assumono-25-956095.html

sempre peggio

io veramente prenderei il forcone adesso per tutti questi parassiti !

Mi sembra un articolo di pura propaganda politica. Non vedo quale sia la sua utilità su questo forum.

Per il resto, condivido le valutazioni di @@monbalda. Il problema, ridotto all'osso, è che gli Italiani visitano troppo poco i musei e amano spendere in altre cose. Il discorso è forse diverso per quanto riguarda le mostre, che per l'effetto novità (anche quando di nuovo c'è proprio poco) riscuotono mediamente più successo.

Non capisco nemmeno il senso del secondo articolo de "Il Giornale", quello relativo alla mostra del British su Pompei.

Che dire di un incipit come questo?

"Proprio così, per visitare nuovamente Pompei sono dovuto andare a Londra al British Museum"

Che oggettività, vien da pensare!

E continua:

"Mi sono mangiato le dita, perché la mostra l’avrei voluta a Milano a Palazzo Reale o a Roma al Quirinale."

Ma perché avrebbe voluto vederla a Milano o a Roma? Forse a Milano e a Roma non si organizzano già mostre a sufficienza? E anche molto ben fatte, aggiungerei.

Basta andare avanti due righe e si capisce perché avrebbe voluto vederla a Milano:

"E invece niente, cilecca a Roma e cilecca a Milano dove il Sindaco Pisapia è alle prese con l’aumento dei parcheggi da settembre e con il caso degli stilisti Dolce & Gabbana. Sponsor della mostra italo-londinese Goldmann Sachs."

Forse tutta una polemica politica, anche in questo caso?

Scusate, non voglio fare a mia volta polemica, ma a questi articolisti non mi sembra proprio che stia davvero a cuore Pompei.

Modificato da Bartolus
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pur di non pagare neppure l'equivalente del prezzo di un caffè o cappuccino (a seconda delle zone della nostra penisola) gli italiani medi tendenzialmente non entrano nei musei.

Niente di più vero... Il concetto vale anche in senso più lato. Provate a offrire alle scuole corsi di approfondimento culturale sulla storia del territorio: sarebbe sufficiente che ogni bambino contribuisse con un paio d'euro all'anno (all'anno!! Con 5/10 euro all'anno si potrebbero tenere interi cicli di laboratori e seminari!!!), ma vi sarà risposto che le famiglie non hanno denaro da spendere per attività extrascolastiche!

Agevolmente potrete poi verificare che tante attività, anche del tutto slegate dall'istruzione, sono promosse e patrocinate, purché gestite da personale gradito al dirigente scolastico o ai docenti interni!!

Ho visto persino licei statali attivare indirizzi sperimentali (cosa è mai un liceo scientifico ad indirizzo musicale!?) solo per inserire parenti e figli di insegnanti influenti della scuola!!

è inutile sbattersi per offrire un buon prodotto se il pubblico ritiene la cultura un bene superfluo!!

Modificato da BiondoFlavio82
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Buona sera al forum...Bartolus ha perfettasmente ragione v'è da dire però che la polemica politica, purtroppo nel nostro paese ... come dire, viene da sè...te la propinano su di un piatto d'argento con infinite occasioni che è difficile definire di buona cultura politica e sociale...Buona serata a tutti da nonno Cesare

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