Vai al contenuto
IGNORED

Le monete del regno di Godas


antvwaIa

Risposte migliori

Giuseppe Lulliri nel numero di gennaio del 2008 di Cronaca Numismatica pubblicò un articolo dal titolo Il regno e le monete di Goda che ritengo non abbia ricevuto tutta l'attenzione che merita: infatti si tratta di una scoperta molto rilevante dal punto di vista della numismatica e, oserei dire, addirittura eclatante da quello della storia. Infatti, prima che venisse pubblicato questo articolo, si sapeva dell'esistenza di questi nummi in quanto riportati su Lulliri-Urban 1996 (ma equivocando la legenda), ma non era noto che agl'inizi del VI secolo fosse sorto un Regno di Sardegna. Per quanto effimera possa essere stata la sua durata, la sua importanza storica è indiscutibile.

Sperando di stimolare una discussione davvero felice, tanto dal punto di vista numismatico quanto storico, in merito a questo Regno, avvio la stessa riportando per esteso l'articolo di Lulliri.

09bz.jpg

ym2k.jpg

4jdq.jpg

79vn.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Come avevo premesso prima, Giuseppe Lulliri aveva compreso l'esistenza delle monete di Godas e le aveva descritte nel libro scritto nel 1996 insieme a Maria Bonaria Urban, Le monete della Sardegna vandalica - Storia e numismatica. Aggiungo qui di seguito quanto indicato nel testo di quel libro e le 17 monete di Godas illustrate nello stesso.

Si potrebbe obiettare che Lulliri non fu il primo a pubblicare una moneta di Godas in quanto egli fu preceduto da C. Amante Simoni che ne pubblicò una fotografia su "Il contributo numismatico" in L'archeologia romana e altomedioevale nell'Oristanese (Atti del Convegno di Cuglieri, 22-23 giugno 1984, Taranto). Tuttavia Amante Simoni l'attribuiva, erratamente, a Pertarito e quindi il merito del suo corretto riconoscimento spetta unicamente al Lulliri.

Nel 1996 la legenda di questo raro nummo veniva erroneamente letta VBER CVD (governatore Godas), e quindi non ne veniva compresa immediatamente l'enorme importanza, ciò che invece venne sottolineata dall'articolo su Cronaca Numismatica del 2008.

mq8l.jpg

4qa7.jpg

L'errata lettura iniziale della legenda, successivamente corretta, è dimostrazione di quanto sia utile prima di pubblicare uno scritto, dialogare con persone in grado di dare il loro contributo. Infatti ciò che trasse in inganno il Lulliri fu il fatto che la legenda stessa va letta a partire da ore 13, anziché 18, oltre al fatto che nel lato sinistro essa appare capovolta. Un medioevalista probabilmente avrebbe indicato immediatamente la chiave corretta di lettura, in quanto corrisponde a una modalità medioevale, anziché antica.

jqe4.jpg

Antvwala

Modificato da antvwaIa
  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


Sono in attesa che Giuseppe Lulliri intrevenga in un tema al quale spetta e spetterà anche in futuro un ruolo di protagonista. Poiché non lo fa, vado avanti con la disanima di quanto ha pubblicato.

Nel suo recente libro, a mio vedere il capitolo sulle monete di Godas rappresenta il pezzo davvero forte e in grado di far tralasciare le tante mende. Riporto dunque tutte le immagini in esso riportate aggiungendo, ove disponibile, anche l'immagine in b/n tratte da Lulliri-Urban 1976. Mi stupisce moltissimo che, stante l'indiscussa importanza di questa documentazione, siano state stampate fotografie di una qualità così modesta, tanto da far rimpiangere quelle del libro Lulliri-Urban che pure non erano il meglio.

Nel lulliri 2013 la monetazione di Godas è descritta in modo più attento e articolato. In essa si distingue:

a) Emissioni precedenti l'insurrezione: serie con scettro e spiga di grano (n. 851, 0,80 g). Anepigrafe. Busto coronato di Godas con scettro e spiga nel campo a sinistra (oggettivamente, io non riesco a riconoscere questi due oggetti).

4sol.jpg

b) Emissioni precedenti l'insurrezione: Serie priva di legenda apigrafica (n. 852-856, peso 0,80-1,20 g). Anepigrafe. Busto paludato e diademato a destra.

b69d.jpg

c) Emissioni precedenti l'insurrezione: Serie con pseuodelegnda di trattini (n. 857, peso 0,780 g). Pseudolegenda. Busto corazzato, paludato e diademato a destra.

gmyk.jpg

d) Monete di Goda (primavera-estate 533): Serie con legenda CVD AREX (n. 858-870, peso 0,40-1,00 g). Busto corazzato e paludato a destra.

hmgt.jpg

e) Monete di Goda (primavera-estate 533): Serie con legenda CVDA REX (n. 871-877, peso 0,45-0,90 g). Busto corazzato e paludato a destra.

6jbx.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Dopo di che, Giuseppe Lulliri nel suo libro riporta numerosi nummi bizantini (o di imitazione bizantina) attribuendoli a Godas e ritenendo che la lettera A, che sta per 1 nummo, abbia il significato di Autocrates. Personalmente ritengo del tutto infondata questa attribuzione e quindi non sto a riportarla. Ovviamente invito Lulliri a riportarla lui stesso, spiegandoci su quali argomenti si fondamenta per attribuire queste serie di nummi a Godas.

Antvwala

Link al commento
Condividi su altri siti


Come avevo premesso prima, Giuseppe Lulliri aveva compreso l'esistenza delle monete di Godas e le aveva descritte nel libro scritto nel 1996 insieme a Maria Bonaria Urban, Le monete della Sardegna vandalica - Storia e numismatica. Aggiungo qui di seguito quanto indicato nel testo di quel libro e le 17 monete di Godas illustrate nello stesso.

Si potrebbe obiettare che Lulliri non fu il primo a pubblicare una moneta di Godas in quanto egli fu preceduto da C. Amante Simoni che ne pubblicò una fotografia in L'archeologia romana e altomedioevale nell'Oristanese. Tuttavia Amante Simoni l'attribuiva, erratamente, a Pertarito e quindi il merito del suo corretto riconoscimento spetta unicamente al Lulliri.

Nel 1996 la legenda di questo raro nummo veniva erroneamente letta VBER CVD (governatore Godas), e quindi non ne veniva compresa immediatamente l'enorme importanza, ciò che invece venne sottolineata dall'articolo su Cronaca Numismatica del 2008.

mq8l.jpg

4qa7.jpg

L'errata lettura iniziale della legenda, successivamente corretta, è dimostrazione di quanto sia utile prima di pubblicare uno scritto, dialogare con persone in grado di dare il loro contributo. Infatti ciò che trasse in inganno il Lulliri fu il fatto che la legenda stessa va letta a partire da ore 13, anziché 18, oltre al fatto che nel lato sinistro essa appare capovolta. Un medioevalista probabilmente avrebbe indicato immediatamente la chiave corretta di lettura, in quanto corrisponde a una modalità medioevale, anziché antica.

Con una A retrograda, peraltro aperta, ossia, priva di traversa centrale, e la R ugualmente capovolta e leggibile solo nella parte superiore, così da farla sembrare un B, credo che anche il medievalista più avveduto le avrebbe lette UB (E). Ma guarda caso...come oramai di consueto tu trovi sempre qualcosa da obiettare ....ogni volta prima il dolcetto poi l'amaro...molto amaro :sorry:

Link al commento
Condividi su altri siti


Dopo di che, Giuseppe Lulliri nel suo libro riporta numerosi nummi bizantini (o di imitazione bizantina) attribuendoli a Godas e ritenendo che la lettera A, che sta per 1 nummo, abbia il significato di Autocrates. Personalmente ritengo del tutto infondata questa attribuzione e quindi non sto a riportarla. Ovviamente invito Lulliri a riportarla lui stesso, spiegandoci su quali argomenti si fondamenta per attribuire queste serie di nummi a Godas.

Antvwala

In altra sede ho più volte risposto a questa tua richiesta, credo, con validi argomenti a sostegno della mia ipotesi. Non credo sia il caso di ricominciare con la medesima diatriba anche qui, entra nell'altro forum e rileggiti quanto ho scritto.... poi, se vuoi, puoi postare il tutto anche in questo topic.

mariesu

Link al commento
Condividi su altri siti


In altra sede ho più volte risposto a questa tua richiesta, credo, con validi argomenti a sostegno della mia ipotesi. Non credo sia il caso di ricominciare con la medesima diatriba anche qui, entra nell'altro forum e rileggiti quanto ho scritto.... poi, se vuoi, puoi postare il tutto anche in questo topic.

mariesu

A mio vedere, attribuire a Godas nummi di Giustiniano e Giustino II è una fregnaccia. Ovviamente questa è semplicemente la mia opinione. Hai la possibilità di ribattere e far valere le tue ragioni qui e subito: perché non o fai?

Non farmi rientrare nell'altro forum (tuttonumismatica) perché le ragioni che hai addotto già le ho lette e anche in quel forum ti avevo detto che mi parevano assurde (commettendo lreato di lesa maestà!).

E' più sensato discuterne qui: o hai timore che anche altri ti dicano le stesse cose che ti dissi io?

Antvwala

Link al commento
Condividi su altri siti


Sono in attesa che Giuseppe Lulliri intrevenga in un tema al quale spetta e spetterà anche in futuro un ruolo di protagonista. Poiché non lo fa, vado avanti con la disanima di quanto ha pubblicato.

Nel suo recente libro, a mio vedere il capitolo sulle monete di Godas rappresenta il pezzo davvero forte e in grado di far tralasciare le tante mende. Riporto dunque tutte le immagini in esso riportate aggiungendo, ove disponibile, anche l'immagine in b/n tratte da Lulliri-Urban 1976. Mi stupisce moltissimo che, stante l'indiscussa importanza di questa documentazione, siano state stampate fotografie di una qualità così modesta, tanto da far rimpiangere quelle del libro Lulliri-Urban che pure non erano il meglio.

Nel lulliri 2013 la monetazione di Godas è descritta in modo più attento e articolato. In essa si distingue:

a) Emissioni precedenti l'insurrezione: serie con scettro e spiga di grano (n. 851, 0,80 g). Anepigrafe. Busto coronato di Godas con scettro e spiga nel campo a sinistra (oggettivamente, io non riesco a riconoscere questi due oggetti).

4sol.jpg

b) Emissioni precedenti l'insurrezione: Serie priva di legenda apigrafica (n. 852-856, peso 0,80-1,20 g). Anepigrafe. Busto paludato e diademato a destra.

b69d.jpg

c) Emissioni precedenti l'insurrezione: Serie con pseuodelegnda di trattini (n. 857, peso 0,780 g). Pseudolegenda. Busto corazzato, paludato e diademato a destra.

gmyk.jpg

d) Monete di Goda (primavera-estate 533): Serie con legenda CVD AREX (n. 858-870, peso 0,40-1,00 g). Busto corazzato e paludato a destra.

hmgt.jpg

e) Monete di Goda (primavera-estate 533): Serie con legenda CVDA REX (n. 871-877, peso 0,45-0,90 g). Busto corazzato e paludato a destra.

6jbx.jpg

"(oggettivamente, io non riesco a riconoscere questi due oggetti)".

Di pure tu cos'altro potrebbero essere...

Posto il bronzetto fig.126/851, così da poter vedere meglio i dettagli; e il più bel bronzetto di Goda, fig. 871 della nuova edizione,foto ad alta risoluzione.

mariesu

PS se puoi togli quelli che hai postato tu perchè quelle immagini fanno letteralmente schifo...!

post-5876-0-22425400-1387481064_thumb.jp

Modificato da mariesu
Link al commento
Condividi su altri siti


Nel 2013 risultano mancanti 7 nummi di Godas che invece erano presenti nel 1996:

tg7l.jpg

E questo cosa vuol dire...? Mica ho pubblicato tutti i nummi che ho scannerizzato o fotografato....

Link al commento
Condividi su altri siti


A mio vedere, attribuire a Godas nummi di Giustiniano e Giustino II è una fregnaccia. Ovviamente questa è semplicemente la mia opinione. Hai la possibilità di ribattere e far valere le tue ragioni qui e subito: perché non o fai?

Non farmi rientrare nell'altro forum (tuttonumismatica) perché le ragioni che hai addotto già le ho lette e anche in quel forum ti avevo detto che mi parevano assurde (commettendo lreato di lesa maestà!).

E' più sensato discuterne qui: o hai timore che anche altri ti dicano le stesse cose che ti dissi io?

Antvwala

Io caro antwala sono un vero e proprio temerario.........niente mi fa paura! Figurati i tuoi giudizi. Per quanto concerne i nummi con A, da me attribuiti a Goda, la differenza tra i nostri punti di vista, oltre alle motivazioni che già conosci, sta nel fatto che io credo che in alcuni coni il personaggio effigiato sia Giustino I, tu, invece, credi si tratti di Giustino II; se così fosse, ma lo dovresti in qualche modo dimostrare, potresti avere ragione tu e la mia sarebbe una delle mie solite cantonate...chi vivrà vedrà.

mariesu

Link al commento
Condividi su altri siti


Partecipare in un forum significa dare informazioni. Per esempio, quanti nummi di Godas ci sono. Quindi nella mia frase "nel 2013 risultano mancanti 7 nummi di Godas che invece erano presenti nel 1996" non vederci nessuna dietrologia. Mi stupisce moltissimo che hai pubblicato un'enorme quantità di vittorie imitative, che iconograficamente non costituiscono nessuna novità, e invece hai scelto di pubblicare i nummi importantissimi di Godas in misura così parziale. Al tuo posto avrei fatto il contrario: una selezione di vittorie e un vero e proprio corpus dei nummi di Godas. Ma ovviamente ognuno fa le proprie legittime scelte.

Giuseppe Lulliri scrive: "PS se puoi togli quelli che hai postato tu perchè quelle immagini fanno letteralmente schifo...! "

Vedi che non è vero che siamo sempre in disaccordo? Sono totalmente d'accordo con te: le immagini che hai pubblicato nel tuo libro fanno letteralmente schifo. Tutte!

Ma le due foto che hai postato ora, invece, sono molto belle. Quindi, quando vuoi, sei capace a postare delle belle immagini!

Per quello che ho il dubbio che quando posti delle immagini che "fanno letteralmente schifo", è perché lo vuoi.

Per quanto concerne il nummo 126/851, non avevo scritto che non è vero che a destra del busto ci sta uno scettro e una spiga, ma semplicemente ce ci sono due oggetti che oggettivamente non riuscivo a riconoscere. D'altra parte, era difficile distinguere alcunché su immagini che tu stesso dici che fanno letteralmente schifo (e che sono quelle del tuo libro).

Ora i due oggetti si vedono bene: ma, perdonami, continuo a non capire cosa siano.

Piuttosto m'incuriosisce il volto, in quanto sembra esserci sovrapposto un tridente. Mi verrebbe da pensare che tanto quel "tridente" come i due oggetti rettlinei a sinistra del busto possano essere stati incisi sul conio in un secondo momento. Cosa ne dici?

Sarebbe certamente una bellissima cosa se indicassi dei dati di peso precisi. Scrivi due digiti, ma in realtà ne misuri solo uno, in quanto il secondo è 0 oppure 5, dunque stimato molto grossolanamente. Il peso è molto importante in una moneta.

Comunque ho molto gradito questa bella fotografia dei nummi 126/851 e 871. Grazie.

In quanto ai nummi con la A cerchiata, insisto che sarebbe una cosa buona che argomentassi tu stesso il perrché li attribuisci a Godas. Certamente che posso postare io le immagini dei due libri e indicare perché ritengo del tutto infondata la tua attribuzione: ma in un forum è cosa buona e giusta che ci sia un contraddittorio e non un monologo. Un'attribuzione ritenuta infondata anche da "numismatici della fama di Arslan, Hahn, Metlich, Morrisson ecc., che assegnano questa monetina alla zecca di Cartagine e autorità imperiale a Giustiniano", ma si sa che nei lavori di questi personaggi "manca una vera dissetazione puntuale e precisa come la tua e i loro studi spesso appaiono generali e con una precostituita convinzione". Sperando che questi numismatici nel frattempo siano riusciti finalmente a dissetarsi, mi piacerebbe leggere "le tue argomentazioni e le prove addotte che appaiono ineccepibili", come scrivono nel forum tuttonumismatica.

Antvwala

PS) I nummi è meglio fotografarli, non scannerizzarli....

Modificato da Arka
Link al commento
Condividi su altri siti


Guardando le fotografie dei nummi di Godas, che nel Lulliri 2013 in tutto sono solo 27, mi stupisce la frequenza con la quale appaiono nummi che sembrano provenire da uno stesso conio d'incudine:

852, 853 e 855

874 e 876

872 e 873

Una frequenza così elevata di monete provenienti da uno stesso conio è stata osservata nei casi in cui sia stato trovato il deposito di una zecca, cosa avvenuta ma comunque sempre molto eccezionale.

Link al commento
Condividi su altri siti


....scusate ma leggervi è uno spasso... :rofl: :rofl: mi sembrate una coppia sposata da 50 anni...cmq complimenti ad entrambi per il lavoro che state svolgendo... :good:

Link al commento
Condividi su altri siti


Giuseppe Lulliri: non capisco proprio perché cambi i colori delle monete quando le pubblichi nei tuoi libri. Forse per renderli più variopinti?

Per esempio, in quello tuo recente, il nummo di Godas n. 858 l'hai pubblicato di un colore arancione intensissimo, tipo guscio di gran seola scottata (senza maionese): ma il colore vero è del tutto diverso! Infatti è verde, non arancione!

Con quale criterio hai modificato i colori delle monete? per metterli in relazione con le legende? oppure è solo affinché la tavola nel suo complesso fosse più allegra?

7ueh.jpg

Delle monete di Godas, ciò che più mi piacciono sono i ritratti e l'espressione acuto dello sguardo: mi ricorda tanto il Trota....

Modificato da antvwaIa
Link al commento
Condividi su altri siti


Vediamo se riusciamo a trovare un punto preciso di collaborazione reciproca.

Le seguenti monete per quanto riguarda il dritto sembrano provenire dagli stessi tre conii d'incudine:

852, 853 e 855

874 e 876

872 e 873

Se tu, Lulliri, posterai delle immagini di qualità adeguata di queste 7 monete, io potrei a partire da loro ricostruire per quanto possibile il "disegno del conio" usando la tecnica di sovrapposizione d'immagine (della quale ho padronanza) e nell'arco di massimo 24 ore postare qui il risultato grafico, del quale tu potrai disporre liberamente nel caso ti possa servire per realizzare una pubblicazione di queste monete, sviluppando maggiormente quan do già scritto per Cronaca Numismatica (cosa che sarebbe auspicabile). Cosa ne dici?

Antvwala

Link al commento
Condividi su altri siti


In attesa che Giuseppe Lulliri batta un colpo e ci dica se gli fa piacere collaborare a ricostruire il conio di quelle tre monetina, inizio ad analizzare l'enigmatico nummo con la A inserita in un cerchio, che nel suo libro Giuseppe attribuisce a Godas. Concordo con lui che gran parte di questi nummi possano essere stati battuti in Sardegna, e mi pare molto probabile, ma ritengo che essi appartengano a un periodo successivo: quello della dominazione bizantina.

Devo prima di tutto fare una premessa. Nel suo recente libro Lulliri pubblica le immagini di oltre 80 nummi di questa tipologia. E' un nummo non solo enigmatico, ma anche molto raro. La collezione da lui pubblicata costituisce il più ampio data base di questa tipologia di cui abbia notizia! Ritengo che sia da considerarsi davvero eccezionale, a prescindere da quale sia la corretta attribuzione, in quanto offre una panoramica di un'ampiezza mai pubblicata prima d'ora. Quindi non posso che celebrare questa collezione, pur lamentando la scarsa qualità delle immagini (sta in lui correggere questa menda).

Pima di passare alla discussione di questo nummo, nel quale la A per lo più è letta dai numismatici come numerale (= 1), vorrei premettere che non darei così per scontato che davvero essa sia rappresentativa del nummo unitario, in quanto il peso non conferma tale interpretazione.

Ma prima di ogni altra cosa vediamo questa tipologia che Lulliri ha giustamente diviso in tre gruppi (e dalla cura con cui ho ricomposto le immagini e ho cercato con photoshop di migliorarne per quanto possibile la leggibilità, Giuseppe non può non constatare con quanta attenzione, addirittura pignoleria, analizzo il suo libro e immagino che ne sarà soddisfatto: in fin de conti, quando una pubblica qualcosa lo fa con lo scopo che sia preso in considerazione).

a) Serie con lettera G sottostante:

2nyp.jpg

b) Serie con stella sottostante:

zt75.jpg

c) Serie senza simboli sottostanti:

xqdo.jpg

0enu.jpg

89sz.jpg

xi9q.jpg

Da quest'ultima serie ho separato altri due gruppi poiché mi sembra che possa essere utile discuterli separatamente:

d) Serie dei nummi con legenda riconducibile a Giustiniano o Giustino II:

6o2s.jpg

e) Nummi che non possono essere inseriti in nessuna serie per il loro carattere di unicità:

37ow.jpg

Modificato da antvwaIa
Link al commento
Condividi su altri siti


Giuseppe Lulliri: non capisco proprio perché cambi i colori delle monete quando le pubblichi nei tuoi libri. Forse per renderli più variopinti?

Per esempio, in quello tuo recente, il nummo di Godas n. 858 l'hai pubblicato di un colore arancione intensissimo, tipo guscio di gran seola scottata (senza maionese): ma il colore vero è del tutto diverso! Infatti è verde, non arancione!

Con quale criterio hai modificato i colori delle monete? per metterli in relazione con le legende? oppure è solo affinché la tavola nel suo complesso fosse più allegra?

7ueh.jpg

Delle monete di Godas, ciò che più mi piacciono sono i ritratti e l'espressione acuto dello sguardo: mi ricorda tanto il Trota....

Preferisco lasciar perdere le sciocchezze che scrivi,,,andiamo al dunque. Vedi carissimo...questo è un bronzetto di Goda di cui uno studioso sardo mi ha cortesemente inviato le immagini, brutte davvero! Chi me le ha inviate - via e mail - ha mia precisa domanda, mi assicurava che i colori erano quelli, colori che anche a me sembravano e sembrano assurdi. Be sai chi è lo studioso...??? è uno dei 3 esperti del tuo gruppo....il tuo collaboratore sardo, di cui, preferisco non fare il nome, ma se proprio lo vuoi sapere sono pronto a farlo.

gl

Link al commento
Condividi su altri siti


Suvvia, Giuseppe! La vita è musica, ritmo e colore!

Battute a parte, nonostante certe perplessità iniziali dovute al prezzo elevato e a quanto ne avevo sentito dire, incaricai un amico di comprae per mio conto il tuo libro in quel di Vicenza: quando vidi questo mare di nummi con la A cerchiata mi convinsi di aver speso bene quei 45 euro, perché neppure mettendo insieme tutto ciò che avevo, delle più disparate provenienze, sarei riuscito a vederne un insieme così vasto!

Modificato da antvwaIa
Link al commento
Condividi su altri siti


Ma se è un nummo che hai venduto tu!

Nella mia precedente attività, ovviamente un settore compreso nella ragione sociale presentata alla camera di commercio di Cagliari, trattavo anche la numismatica (nonostante l'attività sia cessata nel 2008, se si cerca nell'web "Museo Norace", Pula, se ne troverà ancora traccia), pertanto, è molto probabile che abbia venduto qualche moneta anche al tuo socio: vendita accompagnata da regolare scontrino fiscale e coppia della mia fattura d'acquisto, da cui la lecita provenienza. Se Angelo ti avesse detto di aver acquistato dalla mia ditta quel nummo di Goda, ma non credo assolutamente che te l'abbia detto, credo invece che la tua sia una delle solite malevoli insinuazioni, ti avrebbe detto il falso. Figurati... se quel Goda fosse stato davvero mio non lo avrei mai ceduto, ma custodito gelosamente nella mia collezione, collezione che a Dio piacendo avrà come giusta destinazione finale una sezione apposita del Museo Archeologico di Domus de Maria.

E visto che sei tu ad averlo tirato in ballo (e per questo tuo gesto scellerato adesso rischi di perdere uno dei tuoi tre validi collaboratori; io al suo posto non ci penserei due volte, credimi, ti manderei immediatamente a quel paese) postando una sua moneta, sua e non mia, quella moneta io non l'ho mai vista ne toccata, ma ho avuto, e l'ho pubblicata, solo quella orribile foto, che nonostante con colori orribili ha le impronte ben leggibili. L'Angelo in questione è lo stesso Angelo a cui tu, per non spendere 40 miserabili euro, nonostante quel mio libro ti interessi non poco, sicuramente molto molto più di quanto vorresti far credere, hai chiesto di scannerizzare e di inviartelo...e questo non ti fa certo onore, ne a te, e neppure al mio caro amico conterraneo per averti dato retta. A questo punto, visto che Angelo è presente in questo forum, mi pare come "marcus didius", spero di non sbagliare, credo sia doveroso che intervenga e chiarisca la questione, ossia, dica pubblicamente se quanto tu affermi è vero o no, ossia, se è vero che ha acquistato da me quella moneta.

Peccato, cominciavo quasi a prenderci gusto, l'ennesima delusione! Credo ormai che sia davvero impossibile dialogare con te. Altro che parlare di numismatica, tu sei uno che un giorno si e pure l'altro mi costringe a dovermi difendere da insinuazioni di ogni tipo, no Alberto, con te c'è il serio rischio di diventare matti (forse tu lo sei già...), non credo proprio sia il caso continuare, e questo credimi mi dispiace non poco, ma con te non si può proprio discutere pacificamente....

mariesu

Modificato da mariesu
Link al commento
Condividi su altri siti


Suvvia, Giuseppe! La vita è musica, ritmo e colore!

Battute a parte, nonostante certe perplessità iniziali dovute al prezzo elevato e a quanto ne avevo sentito dire, incaricai un amico di comprae per mio conto il tuo libro in quel di Vicenza: quando vidi questo mare di nummi con la A cerchiata mi convinsi di aver speso bene quei 45 euro, perché neppure mettendo insieme tutto ciò che avevo, delle più disparate provenienze, sarei riuscito a vederne un insieme così vasto!

Qui manca questa tua affermazione: Ma se glielo hai venduto tu! Anche qui mi costringi a intervenire perchè altrimenti non verrebbe capito il senso della mia successiva risposta.

mariesu

Modificato da mariesu
Link al commento
Condividi su altri siti


Infatti: avendo avuto dei dubbi sul fatto che fossi stato tu a vendere quel nummo, ho cancellato quel post e ti chiedo scusa per aver detto che lo avevi venduto tu.

In quanto al fatto che tu avessi un'attività di commercio numsimatico, posso confermare che mi consta che hai sempre venduto monete alla luce del sole e fornendo ogni volta regolare fattura fiscale e che tale tua attività è sempre stata assolutamente legittima.

Questo per dare a Cesare quel che è di Cesare e a Giuseppe quel che è di Giuseppe!

E' ora sorridi! Sto celebrando seriamente e sinceramente questa straordinaria marea di nummi di una tipologia molto rara e che sei riuscito a mettere insieme! :)

Piuttosto, sino ad ora mi sono limitato a postare le immagini del libro di Giuseppe e, giustamente, lui potrebbe chiedermi: ma dove sta un tuo contributo? E avrebbe perfettamente ragione.

Ora, datemi qualche minuto, e inizierò a dare anch'io un mio contributo a questa discussione.

Link al commento
Condividi su altri siti


Inizierò con un discorso che so che piace poco all'amico Arka: la statistica e, precisamente, le curve di distribuzione.

Ecco quella del peso dei nummi con la A cerchiata (ci sono quelli di Lulliri, integrati da un altro centinaio):

21ll.jpg

Questa curva ci dice una cosa importantissima: non esiste una tipologia di nummo cosiddetto "A in cerchio" ma ci sono tre diverse famiglie di nummi che hanno in comune quest'iconografia al rovescio ma che rappresentano realtà molto diverse.

Una prima grande famiglia è quella con un peso medio centrato intorno a 0,55-0,60 g e che mi pare che potrebbe rappresentare quella dei nummi battuti in Sardegna. Da osservare che questo peso medio li colloca molto al di sotto dei nummi di Godas, ma significativamente al di sopra delle vittorie imitative.

Una seconda grande famiglia è quella con peso medio intorno a 0,85 g e che, forse, potrebbero essere nummi di Giustiniano o Giustino II battuti dalla zecca di Cartagine.

La terza famiglia, molto più ridotta, è quella con peso medio intorno a 1,45-1,65 g: si tratta di un peso del tutto incompatibile con quello proprio di un nummo ed è per questa ragione che scrissi anteriormente che mi pare pericoloso dare per scontato che la lettera A sia un numerale, ma è corretto considerare anche ipotesi alternative. Mi pare molto improbabile che questa terza famiglia sia di orgine sarda, ma ovviamente non lo posso escludere a priori.

Antvwala

Link al commento
Condividi su altri siti


Il libro l'ho preso io da R-R a Verona per Alberto...........per il resto mi piacerebbe che la discussione tornasse sul piano squisitamente numismatico (e mi rivolgo a tutti e due indistintamente), perchè ormai questi bisticci avrebbero stancato, almeno me.

Maurizio

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Infatti: avendo avuto dei dubbi sul fatto che fossi stato tu a vendere quel nummo, ho cancellato quel post e ti chiedo scusa per aver detto che lo avevi venduto tu.

In quanto al fatto che tu avessi un'attività di commercio numsimatico, posso confermare che mi consta che hai sempre venduto monete alla luce del sole e fornendo ogni volta regolare fattura fiscale e che tale tua attività è sempre stata assolutamente legittima.

Questo per dare a Cesare quel che è di Cesare e a Giuseppe quel che è di Giuseppe!

E' ora sorridi! Sto celebrando seriamente e sinceramente questa straordinaria marea di nummi di una tipologia molto rara e che sei riuscito a mettere insieme! :)

Piuttosto, sino ad ora mi sono limitato a postare le immagini del libro di Giuseppe e, giustamente, lui potrebbe chiedermi: ma dove sta un tuo contributo? E avrebbe perfettamente ragione.

Ora, datemi qualche minuto, e inizierò a dare anch'io un mio contributo a questa discussione.

Non solo per aver detto che ho venduto io quel nummo ma anche e soprattutto per aver detto che lo avevo colorato per abbellirne l'insieme.....a me i colori (a olio) piace metterli sulla tela....

Modificato da mariesu
Link al commento
Condividi su altri siti


Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.