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Weber incisore a Firenze falsario ?


Giuseppe

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Oggi mi sono messo a leggere qualche articolo di riviste che avevo "saltato" e nel RIN 1924 ho trovato i Weber incisori di alcune monete a Firenze attorno nel periodo dei primi Lorena "catalogati" come falsari ... immagino però di monete antiche, visto che l'articolo parlava di quelle ...

Solo un paio di righe però; se qualcuno ne sapesse di più sarei curioso di leggere qualche notizia più dettagliata :good:

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Il secondo lavorò per la zecca di Parma mi sembra di ricordare dal 1785.

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Il secondo lavorò per la zecca di Parma mi sembra di ricordare dal 1785.

Grazie Incuso, sò che Firenze lavorò anche monete direttamente (o permettendo ai propri incisori di trasferirsi temporaneamente) per altre zecche vicine.

Quello che mi risulta nuovo (o che non ricordo di aver letto altrove) è che i Weber producessero falsi di monete antiche.

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Grazie Incuso, sò che Firenze lavorò anche monete direttamente (o permettendo ai propri incisori di trasferirsi temporaneamente) per altre zecche vicine.

Quello che mi risulta nuovo (o che non ricordo di aver letto altrove) è che i Weber producessero falsi di monete antiche.

Ciao Giuseppe, in biblioteca ho il volume di Arnaldo Turricchia su Giovanni Zanobio Weber con tutte le sue opere e la sua biografia completa. Ora mi trovo in Abruzzo, appe sarò di ritorno martedì in ufficio ti scriverò qualcosa. Se nel frattempo qualcuno vuol scrivere qualcosina sarebbe meglio. A presto. Francesco

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Sul Weber qualcosa ho trovato nel testo Viani Giorgio - Della zecca e delle monete di Pistoja (liberamente scaricabile, anche dal sito di incuso).

Modificato da Giuseppe
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Il secondo lavorò per la zecca di Parma mi sembra di ricordare dal 1785.

Ciao @@incuso e @@Giuseppe , ho appena consultato velocemente il testo di Arnaldo Turricchia sul Weber ed è riportato in biografia che fu operativo alla zecca di Firenze dal 1770 di sicuro, è ancora incerto se dal 1760 al 1765 fu operativo alla zecca di Vienna. Aveva uno stile tutto suo e molti suoi colleghi affermavano che era un po' scarso come artista e in effetti molte delle sue opere non sono all'altezza di un incisore medaglista di un certo livello. Era nipote di un grande medaglista Lorenzo Maria Weber ma non raggiunse il livello artistico dello zio.

Ebbe il permesso di andare a lavorare nella zecca di Parma tra il 1785 e 1786. Individuare ora in quale periodo e luogo si divertiva a falsificare monete classiche è un po' difficile, però sai che ti dico? Se sfogli l'opera del Turricchia e dai un'occhiata alle medaglie di questo incisore si nota chiaramente un'impronta di gusto classicheggiante, uuhhhmmmmmm ............... argomento interessante.

Sfoglierò meglio nei prossimi giorni il volume e vedrò di capire meglio qualcosa nella schedatura di ogni singola medaglia.

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Interessante argomento questo aperto da Giuseppe. Dal libro di Andrea Pucci sulla "Monetazione minore" dei Lorena si legge che in un documento del 1769, l'incisore Giovanni Zenobio Weber aveva 34 anni, di cui 18 passati al servizio alla zecca di Firenze, anche se entro' a ruolo e quindi con regolare stipendio solo dal 1764. Quindi per quasi tutto il periodo di Francesco I aveva lavorato senza essere regolarizzato dalla zecca. Potrebbe essere quindi che non avendo un lavoro "fisso" fino all'eta' di 30 anni, avesse "sbarcato"il lunario falsificando monete antiche.

Sempre dal Pucci si legge che il Weber era responsabile dei coni dei rusponi da 3 zecchini e delle monete di bolsone da un soldo, duetto e quattrino. Queste ultime hanno quasi sempre un conio molto crudo ed impreciso, quasi che il nostro personaggio fosse preoccupato a svolgere in fretta e furia il proprio lavoro "ufficiale" per dedicarsi maggiormente ad un'altra attivita' che lo appagava di piu'.

Purtroppo il Pucci in questo volume non fa nessun riferimento alla sua attivita' di falsario.

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La maestria incisoria come quella pittorica venne sfruttata da parecchi sino allo scorso secolo, in quegli anni poi, pensate solo agli zecchieri di Modena che nel 600 alleggerivano l'intrinseco dei tondelli, pur avendo contratti importanti, e stiamo parlando di caste importantissime, figuriamoci gli artisti, Michelangelo Merisi fu uno dei tanti..

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