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IGNORED

Scifato/trachy del?


AlxR

Risposte migliori

CIao a tutti,

ho comprato questa moneta sapreste darmi qualche notizia?

Il peso è di 2gr. Diametro 2,3/2,5.

Allego le foto (non sono delle migliori, se necessitate ne carico di altre il prima possibile!!)

Grazie AlxR

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Entrambe le foto sono sotto sopra. Si tratta comunque di un trachy imitativo bulgaro databile all'inizio del XIII secolo. Il prototipo di riferimento è un trachy bizantino di Alessio III. In base alle dimensioni, al peso e ad alcuni parametri iconografici queste emissioni sono state classificate in vari gruppi.

La moneta di Alessio III di riferimento è di questo tipo:

http://www.acsearch.info/record.html?id=507222

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Le contraffazioni e le imitazioni bulgare

La Bulgaria, sottomessa nel 1018 da Basilio II, tra il 1185 ed il 1186 riuscì a liberarsi dalla dominazione bizantina: per la seconda volta nella storia rinacque il regno bulgaro indipendente e Tŭrnovo ne fu la capitale. La rinnovata indipendenza bulgara venne consolidata dall’imperatore Kalojan, salito al trono nel 1196, al quale Innocenzo III riconobbe il titolo reale.

Tra il 1195 ed il 1215-20, nella capitale del regno, Tŭrnovo, prossima alle miniere di rame, e forse anche in altre località, i bulgari coniarono numerosi trachy ad imitazione di quelli bizantini.

In una fase iniziale, si tratta di una vera e propria contraffazione monetaria, in quanto non vi è la volontà di battere una propria moneta, ma di contraffare quella di Bisanzio, mantenendo quanto più possibile invariato tanto il disegno, quanto la legenda. Le differenze sono il risultato di una imprecisa riproduzione dell’originale e non espressione della volontà di differenziare la moneta bulgara da quella di Costantinopoli. Poiché tali coniazioni avvennero durante il dominio dei fratelli Asen, soprattutto lo zar Giovanni III, le contraffazioni bulgare vengono attribuite a questo nome.

I tipi contraffatti sono tre, e corrispondono ai tipi di maggiore diffusione e, durante il regno di Alessio III, le coniazioni bulgare e quelle bizantine sono concomitanti:

  • Manuele I (1143-80): trachy n. 18: Manuele stante incoronato dalla Vergine;
  • Isacco II (1185-95): trachy n. 26: Isacco stante;
  • Alessio III (1195-1203): trachy n. 29-31: Alessio e S. Costantino stanti.

Le contraffazioni bulgare generalmente (ma non sempre) appaiono più rozze, e la legenda è approssimativa. Le differenze sostanziali tra le contraffazioni bulgare e gli originali risiedono nella mancata “codificazione” nell’uso delle perle nel collare, nel pettorale e nel cinturone, nella minore dimensione (diametro e peso) e nell’uso del rame in luogo della mistura.

Poiché tanto il peso quanto il diametro dei trachy originali oscilla ampiamente intorno ai valori caratteristici, spesso è difficile distinguere tra i trachy originali e quelli contraffatti.

Nel caso delle contraffazioni dei trachy di Manuele I e di Isacco II, il diverso materiale utilizzato per il tondello generalmente li rende più facilmente riconoscibili. Le contraffazioni bulgare, non hanno la tipica lucentezza scura, opaca e cerosa che caratterizza i trachy di Manuele I, né tanto meno i residui di argentatura superficiale generalmente presente su quelli di Isacco II. A ciò possono aggiungersi, quando presenti e riconoscibili, le piccole ma importanti differenze nel disegno. Infine, generalmente vi è un ampio divario nella qualità della coniazione e nella regolarità della forma del tondello.

La contraffazione del trachy di Manuele I corrisponde quasi senza eccezione al tipo con al verso Cristo seduto in trono con una stella ad ogni lato.
Per quanto concerne la monetazione di Alessio III, essa è spesso approssimativa e, quindi, non dissimile da quella bulgara contraffatta. Occasionalmente vi possono essere alcuni dettagli atti a differenziare facilmente originale e copia: per esempio, l’uso dello scettro in luogo del labaro. Ma il più delle volte, la loro conservazione è talmente modesta da impedire una corretta e chiara lettura della moneta e non sempre le differenze sono evidenti.

Non è possibile dare un’indicazione univoca per il riconoscimento delle contraffazioni bulgare. In linea di massima, ogni qual volta ci imbattiamo in un trachy con una decorazione della lorica che non corrisponde a quella canonica e a nessuna delle sue varianti, abbiamo una elevata probabilità di essere di fronte ad una contraffazione, tanto più se la fattura è grossolana ed il peso inferiore al dovuto (ma attenzione: vi sono contraffazioni anche di peso superiore a quello caratteristico dell’originale bizantino). Sul tema, esiste un unico studio approfondito, dovuto a Joppich (2007): un tema molto complesso, sul quale restano ancora numerose incognite e che, al collezionista, può facilmente riservare la sorpresa di imbattersi in esemplari non ancora catalogati.

A dimostrazione delle difficoltà insite nel riconoscere e catalogare correttamente le contraffazioni bulgare, è il fatto che il più delle volte i listini d’asta riportano trachy contraffatti attribuendoli ai corrispondenti imperatori bizantini, soprattutto nel caso della monetazione di Alessio III.

Nella misura in cui il prestigio di Costantinopoli e, soprattutto, il suo potere politico ed economico venivano a meno, insieme ad essi veniva anche a meno la convenienza di contraffare i trachy bizantini. Appare a questo punto una fase molto interessante, nella quale i trachy bulgari, pur mantenendo l’iconografia canonica della coniazione di Alessio III, adottano particolari che ne rendono volutamente evidente l’origine. Per questa ragione non è piú corretto parlare di contraffazioni, ma di monetazione imitativa di quella di Alessio III. Questa monetazione imitativa probabilmente fu contemporanea a quella di Alessio III, proseguendo anche successivamente alla detronizzazione dell’imperatore bizantino.

Antvwala

Modificato da antvwaIa
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Le contraffazioni e le imitazioni bulgare

La Bulgaria, sottomessa nel 1018 da Basilio II, tra il 1185 ed il 1186 riuscì a liberarsi dalla dominazione bizantina: per la seconda volta nella storia rinacque il regno bulgaro indipendente e Tŭrnovo ne fu la capitale. La rinnovata indipendenza bulgara venne consolidata dall’imperatore Kalojan, salito al trono nel 1196, al quale Innocenzo III riconobbe il titolo reale.

Tra il 1195 ed il 1215-20, nella capitale del regno, Tŭrnovo, prossima alle miniere di rame, e forse anche in altre località, i bulgari coniarono numerosi trachy ad imitazione di quelli bizantini.

In una fase iniziale, si tratta di una vera e propria contraffazione monetaria, in quanto non vi è la volontà di battere una propria moneta, ma di contraffare quella di Bisanzio, mantenendo quanto più possibile invariato tanto il disegno, quanto la legenda. Le differenze sono il risultato di una imprecisa riproduzione dell’originale e non espressione della volontà di differenziare la moneta bulgara da quella di Costantinopoli. Poiché tali coniazioni avvennero durante il dominio dei fratelli Asen, soprattutto lo zar Giovanni III, le contraffazioni bulgare vengono attribuite a questo nome.

I tipi contraffatti sono tre, e corrispondono ai tipi di maggiore diffusione e, durante il regno di Alessio III, le coniazioni bulgare e quelle bizantine sono concomitanti:

  • Manuele I (1143-80): trachy n. 18: Manuele stante incoronato dalla Vergine;
  • Isacco II (1185-95): trachy n. 26: Isacco stante;
  • Alessio III (1195-1203): trachy n. 29-31: Alessio e S. Costantino stanti.

Le contraffazioni bulgare generalmente (ma non sempre) appaiono più rozze, e la legenda è approssimativa. Le differenze sostanziali tra le contraffazioni bulgare e gli originali risiedono nella mancata “codificazione” nell’uso delle perle nel collare, nel pettorale e nel cinturone, nella minore dimensione (diametro e peso) e nell’uso del rame in luogo della mistura.

Poiché tanto il peso quanto il diametro dei trachy originali oscilla ampiamente intorno ai valori caratteristici, spesso è difficile distinguere tra i trachy originali e quelli contraffatti.

Nel caso delle contraffazioni dei trachy di Manuele I e di Isacco II, il diverso materiale utilizzato per il tondello generalmente li rende più facilmente riconoscibili. Le contraffazioni bulgare, non hanno la tipica lucentezza scura, opaca e cerosa che caratterizza i trachy di Manuele I, né tanto meno i residui di argentatura superficiale generalmente presente su quelli di Isacco II. A ciò possono aggiungersi, quando presenti e riconoscibili, le piccole ma importanti differenze nel disegno. Infine, generalmente vi è un ampio divario nella qualità della coniazione e nella regolarità della forma del tondello.

La contraffazione del trachy di Manuele I corrisponde quasi senza eccezione al tipo con al verso Cristo seduto in trono con una stella ad ogni lato.
Per quanto concerne la monetazione di Alessio III, essa è spesso approssimativa e, quindi, non dissimile da quella bulgara contraffatta. Occasionalmente vi possono essere alcuni dettagli atti a differenziare facilmente originale e copia: per esempio, l’uso dello scettro in luogo del labaro. Ma il più delle volte, la loro conservazione è talmente modesta da impedire una corretta e chiara lettura della moneta e non sempre le differenze sono evidenti.

Non è possibile dare un’indicazione univoca per il riconoscimento delle contraffazioni bulgare. In linea di massima, ogni qual volta ci imbattiamo in un trachy con una decorazione della lorica che non corrisponde a quella canonica e a nessuna delle sue varianti, abbiamo una elevata probabilità di essere di fronte ad una contraffazione, tanto più se la fattura è grossolana ed il peso inferiore al dovuto (ma attenzione: vi sono contraffazioni anche di peso superiore a quello caratteristico dell’originale bizantino). Sul tema, esiste un unico studio approfondito, dovuto a Joppich (2007): un tema molto complesso, sul quale restano ancora numerose incognite e che, al collezionista, può facilmente riservare la sorpresa di imbattersi in esemplari non ancora catalogati.

A dimostrazione delle difficoltà insite nel riconoscere e catalogare correttamente le contraffazioni bulgare, è il fatto che il più delle volte i listini d’asta riportano trachy contraffatti attribuendoli ai corrispondenti imperatori bizantini, soprattutto nel caso della monetazione di Alessio III.

Nella misura in cui il prestigio di Costantinopoli e, soprattutto, il suo potere politico ed economico venivano a meno, insieme ad essi veniva anche a meno la convenienza di contraffare i trachy bizantini. Appare a questo punto una fase molto interessante, nella quale i trachy bulgari, pur mantenendo l’iconografia canonica della coniazione di Alessio III, adottano particolari che ne rendono volutamente evidente l’origine. Per questa ragione non è piú corretto parlare di contraffazioni, ma di monetazione imitativa di quella di Alessio III. Questa monetazione imitativa probabilmente fu contemporanea a quella di Alessio III, proseguendo anche successivamente alla detronizzazione dell’imperatore bizantino.

Antvwala

Grazie mille!! fantastica spiegazione:D

Saluti

AlxR

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La contraffazione bulgara più frequente è quella del trachy di Alessio III, nel cui rovescio ci sono l'imperatore e S. Costantino stanti.

Nel trachy ufficiale, tanto per fare un esempio, il cinturone dell'imperatore può avere due tipi di disegni, mentre quello di S. Costantino è di un solo tipo:

p897.jpg

Nelle contraffazioni bulgare vi sono molte alternative nel disegno del cinturone, ma sono sempre diverse a quelle del cinturone dei trachy ufficiali:

7uby.jpg

Il fatto che il cinturone sia sempre diverso dimostra che vi era la volontà da parte dei bulgari di distinguere le loro coniazioni da quelle ufficiali e non di falsificare conii ufficiali.

Nei trachy ufficiali dei Comneno-Angelidi, la disposizione delle perle nel cinturone, nel bordo della veste, nel pettorale, nella parte superiore e inferiore della veste, costituiva un complesso "linguaggio" che individuava officina emittente, sequenza delle emission e data di emissione. Questo linguaggio è stato oggetto di due studi molto completi e organici da parte di Stephan Joppich:

  1. Stefan Joppich, Die Billon-Skyphaten der Komnenen und Angeloi 1092-1204, Petzlaff Editore, Hameln 2007. Uno studio assai approfondito ed aggiornato sul tema, nel quale vengono riportati con dovizia di dettagli tutte le varianti conosciute: costituisce un testo assolutamente indispensabile per lo studioso ed il collezionista dei trachy di mistura.
  2. Stefan Joppich, Die bulgarische und venezianischen Billon-Skyphaten während der “Lateinischen Besetzung” von Byzanz 1024-1261, Petzlaff Editore, Hameln 2005. Un approfondimento molto specialistico sul tema specifico delle contraffazioni bulgare e delle emissioni latine.

Queste due opere, che purtroppo esistono solamente in tedesco, costituiscono i due studi fondamentali sul tema. Si tratta di lavori molto completi ed esaustivi, forse destinati più allo specialista piuttosto che al collezionista, impostati con un criterio molto schematico, che comunque rende facile l’identificazione del trachy e di ogni sua variante anche al collezionista di media esperienza. Purtroppo le illustrazioni che lo accompagnano, molto poche, non sono all’altezza dell’opera, anche se l’Autore in una comunicazione privata, mi ha detto che nella stesura della seconda edizione avrebbe provveduto a migliorare e ad ampliare la parte iconografica (molti dei trachy riportati nel primo di questi studi appartengono alla mia collezione: ovviamente ho inviato a Stephan tutto il mio archivio autorizzandolo a farne libero uso: ritengo che nessuno abbia il diritto di limitare agli studiosi l'accesso alle informazioni numismatiche che possiede o di negare le fotografie delle proprie monete, nella miglior risoluzione possibile). Per chi voglia dedicarsi seriamente al tema dei trachy di mistura, tanto a quelli imperiali, quanto alle contraffazioni o a quelli imitativi (emissioni latine), queste due opere rappresentano un sostegno assolutamente irrinunciabile.

Antvwala

Modificato da antvwaIa
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Ecco, ad esempio, un confronto tra la figura di S. Costantino in un trachy ufficiale e in'imitazione bulgara:

r3a7.jpg

Il fatto che esista uno studio serio, nonché catalogo, relativo alle coniazioni imitative bulgare dimostra che queste hanno un interesse e una "dignità" numismatica non inferiore alle coniazioni ufficiali.

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Con Stephan fummo a lungo in una giocosa e amichevole concorrenza tra chi riusciva a realizzare la collezione di trachy più completa. Alla fine, le tre grandi collezioni di trachy a livello mondiale furono la sua, quella del bulgaro Valentin Marchev, e la mia. Poi Stephan decise di vendere in blocco la sua collezione: io gli comprai alcuni trachy, tra i pochissimi che mi mancavao (e che mi cedette a un prezzo molto di favore), e il grosso della sua collezione fu acquistata da un lamonetiano. La collezione di Valentin è soprattutto rivolta alle contraffazioni bulgare e alle successive emissioni degli Asen e dei loro successori.

A proposito di Valentin Marchev segnalo il suo catalogo sulla monetazione tardobizantina: l'introduzione e un capitolo dello stesso sono scaricabili da internet: http://www.orthodoxcoins.com/books/catalogue-of-late-byzantine-coins-vol1/intro-chap6.pdf

Modificato da antvwaIa
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