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IGNORED

Monete dalla Britannia


Illyricum65

Risposte migliori

Ciao,

mi riprometto di postare a breve qualche discussione sul Primo Impero o ad ampio respiro (qualche idea in cantiere ce l’ho) ma … insisto anche stavolta sul Tardo Impero e pure (e ridaje! :D ), con monete provenienti dalla Britannia. In uno dei prossimi progetti cambierò radicalmente area… promesso! Ma, accantonato questo prologo, spazio alle monete …

Ho avuto modo di acquisirle da un rivenditore inglese. E’ da un po’ tempo che, pur essendo sempre attratto dalle monete in oricalco del peso di 20-30 g, provo una certa attrazione per quelle che in altre discussioni datate sono state chiamate affettuosamente “ninnoli” o ... “lenticchie”. E quando si è presentata l’occasione non ho potuto fare a meno di provare un impulso all’acquisto.

Eccole…


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A prima vista niente di tale, anzi, ma osservate i rovesci e il parametro dimensionale costituito dalla carta millimetrata:

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Si tratta di un lotto di esemplari di minimi/minimissimi. E’ da tempo che ne cercavo e non sono molto frequenti. Peter Robinson (Doncaster Museum’s Director) mi disse che a suo parere ce ne sono pochi (rispetto a quanti circolavano al tempo) perché, essendo di dimensioni ridotte, spesso non si sono conservati e con stati dissolti dalla corrosione (o semplicemente aggiungo io, perché spesso trascurati dai ricercatori).

Provengono dall’area Suffolk/Norfolk, contee sud orientali del Regno Unito.

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Ecco l’elenco dettagliato ed alcuni dati fisici. I diametri considerati sono quelli massimi. La descrizione iconografica del rovescio spesso è problematica. Anche il fotografarle spesso è complesso, senza attrezzature specifiche e pertanto vi prego di essere comprensivi in merito alla qualità di certe foto.

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1) D: testa diademata rivolta a dx. Legenda: alcuni caratteri sono presenti ma non ben leggibili a ore 9. R: Iconografia attribuibile al tipo FEL TEMP REPARATIO (FTR) con cavaliere che trafigge il nemico. Legenda: alcuni caratteri sono presenti ma non ben leggibili a ore 8-9. In particolare a moneta in mano vedo bene il gonnello, le gambe ed il busto del soldato romano. Diametro 13 mm, peso 0,9 g.

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2) D: testa diademata rivolta a dx. Legenda: alcuni caratteri sono presenti ma non ben leggibili a ore 9-11 ( … I(?) IN …). R: Iconografia attribuibile al tipo FEL TEMP REPARATIO (FTR) con cavaliere che trafigge il nemico. Legenda assente. In particolare a moneta in mano vedo bene il cavallo a terra, la figura del barbaro cadente e parte di gambe/gonnello del soldato. Diametro 11,3 mm, peso 1,1 g.

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3) D: testa diademata rivolta a sn. Legenda: COSTAN... (ore 7-11). R: Incerto. Mi pare di notare a dx una figura eretta. Diametro 1,13 mm, peso 0,6 g.

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4) D: testa diademata rivolta a dx. Legenda: alcuni caratteri sono presenti ma non ben leggibili a ore 1-4. R: Iconografia attribuibile al tipo FEL TEMP REPARATIO (FTR) con cavaliere che trafigge il nemico. Legenda: …E(?)L T… ore 9-11. In particolare a moneta in mano vedo bene il soldato romano e il barbaro aterra che solleva il braccio in difesa. Diametro 1,06 mm, peso 0,8 g.

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5) D: testa diademata rivolta a dx. Legenda: assente. R: Incerto. Una figura eretta (si notano gambe, gonnello e parte del busto) richiama il tipo SALVS REIPVBLICAE ma il braccio dx, di solito piegato, è rivolto verso il basso, parallelo quasi al busto stesso. Diametro 10 mm, peso 0,4 g.

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6) D: testa rivolta a dx; quell’occhiello che sembra un occhio in realtà è il naso e l’occhio è rappresentato da un punto in rilievo. Legenda: assente. R: Incerto, forse attribuibile al tipo FEL TEMP REPARATIO (FTR) con cavaliere che trafigge il nemico. In particolare a moneta in mano si nota quella che dovrebbe essere la parte inferiore della scena (gambe, corpo del cavallo (?)). Diametro 10,2 mm, peso 0,6 g.

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7) D: testa radiata rivolta a dx. Legenda: sono presenti alcuni deboli rilievi che potrebbero rappresentare un tentativo di resa di simboli alfabeti. Legenda assente, presenza di parziale figura femminile (?) che regge uno scettro lungo a destra ed indossa un copricapo con falde. In campo dx un circolo sembra una “O”; nell’insieme mi sovviene il tipo PAX AVG di Carausius con segni F O tra i campi. Diametro 1,03 mm, peso 0,5 g.

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8) D: piccola testa (diademata?) rivolta a dx. Legenda: assente. R: due figure contrapposte reggono un’asta terminante superiormente con un triangolo. In pratica un GLORIA EXERCITVS ad uno stendardo in miniatura. Diametro 9,3 mm, peso 0,4 g.

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9) D: testa rivolta a dx. Legenda: assente. R: assolutamente indecifrabile. Legenda assente. Diametro 8,9 mm, peso 0,3 g.

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10) D: testa radiata rivolta a dx. Legenda: assente. R: presente ma indecifrabile. Potrebbe rappresentare una figura eretta reggente un’asta nella parte destra oppure un altare tipo “DIVO CLAVDIO”. Legenda assente. Diametro 7,6 mm, peso 0,4 g.

Direi quindi un buon lotto di minimi/minimissimi perloppiù costantiniani con presenze di radiati, provenienti da una zona marginale ma ben romanizzata tra l’altro nel III-IV secolo ben frequentata da truppe (presenza di fortificazioni del Saxon Shore). Vengono riferite al V secolo e l’ipotesi è plausibile, ipotizzando una produzione locale di monete in un contesto scarsamente servito da flusso monetale. In pratica dei surrogati che imitavano quello che ancora circolava ad uso dei “small changes” ovvero delle piccole spese quotidiane. “Lenticchie” utilizzate per acquisti giornalieri… Il problema è che son poco documentate negli hoard, quando rinvenute e sembra siano presenti già del III secolo; oppure non sono contestualizzate nei depositi (scarsi nel V secolo) proprio perché moneta di necessità e di scarso valore intrinseco.

Vi passo il testimone per commenti e considerazioni varie su quanto esposto e sul tema minimissimi.

Ciao

Illyricum

:)

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Credo che se ne trovino proprio poche. Non erano monete da tesaurizzare e neanche da "proteggere". Sono andate, quindi, disperse in unità o gruppetti esigui. La conseguenza è che, trovate, non vengono riconosciute come monete. Siete mai stati in un museo? Guardate quello che c'è nelle teche (non parlo di monete, ma per esempio di ceramica): spesso quello che è esposto lo prenderemmo a calci (o lo ignoreremmo) se lo trovassimo nel nostro giardino. Non lo riconosceremmo come oggetto di interesse archeologico. Provate a pensare a queste monetine (le foto ingrandite non danno l'idea di quanto siamo piccole) su un terreno dello stesso colore e tutte corrose. E pensatele non in ammassi giganteschi, ma isolate. Anche un ricercatore con MD (legale nel Regno Unito) le ignorerebbe. Acquistano "visibilità" se cercate: se trovate per esempio, accanto a altre monete o nel corso di uno scavo archeologico. In altre parole. Sono come gli angeli: ci sono, almeno ci crediamo, ma non si vedono.

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Ciao Cancun...

non capisco cosa intendi per "cambiare il tiro"... :) sto solo allargando il tema "Britannia" oltre il III secolo! Sto sempre monitorando le uscite relative ai Roman Britain's Hoard e dal momento che cercare monete antecedenti al III secolo è difficile estendo le ricerche al IV e V. ;) Con un occhio ai periodi seguenti... ;) che ne sono la logica evoluzione.

Le domande sono:

cosa valevano 'sti ninnoli?

chi li usavano?

chi li emetteva?

A voi la parola... e quindi vi diró cosa mi sta frullando in testa!

Ciao

Illyricum

:)

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Secondo me sono emissioni locali d'emergenza. Come le "barbariche" del III secolo. Più si allenta la presenza romana, più aumentano. E' anche possibile che siano realizzate con il frazionamento di monete precedenti: un modo per realizzare più monete con la stessa quantità di metallo. Persino con il frazionamento di un antoniniano di Tetrico (che non brillava certo per corposità in metallo) se ne potevano realizzare tre o quattro! Ovviamente valevano pochissimo e, come ho detto, è per questo che non se ne trovano quante si dovrebbe: non erano tesaurizzate e neppure nascoste per paura dei ladri. Sono semplicemente andate disperse o si sono "disfatte" fino al punto da essere oggi irriconoscibili come monete.

Modificato da cancun175
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Sí, questa è la mia sensazione... la condizione di relativo abbandono della Britannia (provincia periferica mantenuta in quanto produttiva) alle sue sorti, che si manifesta compiutamente quando nel 410 Honorius alle richieste di aiuto risponde piú o meno con un "arrangiatevi" deve avere radici piú antiche. Ridotta la presenza militare spostando truppe in settori considerati preminenti in termini strategici o per tentare sortite continentali, la presenza di Roma si limitava probabilmente all'amministrazione e a incassare tasse e tributi. I locali, a loro volta, cominciarono ad emettere monete utili per la vita quotidiana. Oppure gli stessi possidenti locali (?) anticipando lo status medioevale con autoritá centrale e sottoposti. Nel periodo d'altra parte la stessa Roma emetteva ninnoli che tutti conosciamo come AE4... ;) Probabilmente presero ad esempio le monete precedenti che ancora circolavano, stando a questo lotto: FEL TEMP, GLORIA EXERCITVS e radiati.

Ci puó stare come lettura?

Ciao

Illyricum

:)

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DE GREGE EPICURI

Complimenti Andrea, e fatti tentare ancora! Quanto alle singole monete, concordo sostanzialmente in tutto, forse con un paio di osservazioni. La prima potrebbe essere anche ufficiale o...al limite dell'ufficialità (credo che ci si possa esprimere anche così!) La n.9 potrebbe anche essere radiata, anche se non si vede bene quello che ha in testa. Al R potrebbero esserci delle "forme geometriche" mal decifrabili, che sono piuttosto frequenti specie nei minimissimi. A me però fa pensare ad un altare o ad una colonna cui è sovrapposta una sfera.

Quanto ai discorsi generali: credo siano in genere dei ritrovamenti singoli. Se trovate in gruppo, non sono dei tesoretti, ma i cosiddetti "ripostigli domestici", le piccolissime somme che la gente teneva in casa per le necessità quotidiane. Io credo che ne siano state coniate molte, ma appunto: nel terreno non si vedono, essendo piccole; nei veri tesoretti sigillati di solito non ci sono, perchè valevano troppo poco; e disperse nel terreno (l'Inghilterra è umida, non è come ad Antiochia) si consumano. Comunque si trovano molti più radiati imitativi (anche piccoli) che imitative costantiniane.

E' vero che probabilmente venivano spesso coniate dividendo monete precedenti. Ma quanto valessero, e se fossero usate a numero (come io penso) o a peso, come sostengono alcuni, non è chiaro. Ma, dico io, se fossero state usate a peso (in sacchetti), perchè mai far la fatica di trasformare e suddividere monete precedenti?

Modificato da gpittini
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Ciao Gianfranco,

La prima potrebbe essere anche ufficiale o...al limite dell'ufficialità

sono d'accordo ma aspettavo di avere un conforto in questa mia sensazione ...

La n.9 potrebbe anche essere radiata

lo è quasi sicuramente, ho sbagliato io nella descrizione ...

In cuor mio mi aspettavo un tuo riscontro: so che sei attratto da questi "ninnoli"...

Ciao

Illyricum

:)

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Che lotto! Complimenti.

Se non ho capito male si tratta anche di un unico ritrovamento e non di un lotto composto per la vendita, è corretto? Se così fosse acquista un valore aggiunto notevole.

Con buonissima probabilità si tratta non di una tesaurizzazione, ma di una somma tenuta "in disponibilità" a uso e consumo domestico oppure un singolo pagamento (ammesso che si tratti di un ritrovamento composto solo da queste 10 monete o poche altre di più).

Da evidenziare come imitazioni costantiniane siano assieme a quelle radiate di ultima generazione (i cosiddetti minimi) il che ci pone due interrogativi: si tratta di una produzione in realtà mai interrotta oppure di un uso continuato di vecchia moneta che ben era compatibile dimensionalmente con i minimi di nuova generazione?

Circa il loro valore, non ritengo plausibile un legame con il peso. Credo piuttosto avessero un valore nominale quale fosse non è semplice da determinare. La logica punta ad escludere l'uguaglianza con il prototipo ufficiale per il semplice fatto che con un antoniniano o una feltemp si potevano tranquillamente ricavare quattro minimi anche con il semplice frazionamento del tondello originario e la successiva coniazione sopra ogni quarto. Quindi, sempre a logica, dovevano avere un valore inferiore... ma di quanto?

Sempre a logica, vista la scarsa affluenza di moneta circolante, punterei ad escludere il puro frazionamento per divisione e quindi dovevano valere più del "quarto dell'originale" (antonianiano o feltemp) se non altro per consentire anche il "giusto" guadagno a chi le produceva.

In un ottica di mercato potrebbero aver avuto un valore più vicino al mezzo ant./feltemp. che al quarto... ma la sua determinazione, in assenza di riscontri certi credo non possa essere determinata.

Di certo sono il fermo immagine di un'economica periferica di una regione altrettanto periferica che, sebbene romanizzata, si stava smarcando sempre più rapidamente dal sistema romano sia dal punto di vista politico che economico e sociale.

In quest'ottica fa benissimo Andrea ad ampliare i suoi orizzonti ben oltre al III secolo perché queste monete (e questa fase della monetazione) rappresentano i primi passi verso una monetazione autonoma del territorio che non va vista come un susseguirsi di fasi tra loro slegate bensì come un continuum di eventi ben connessi tra loro.

Ancora complimenti!!!

PS avevo visto la discussione in tarda serata, ieri. La notte mi ha fatto meditare, spero non a sproposito! :)

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Ciao,

Se non ho capito male si tratta anche di un unico ritrovamento e non di un lotto composto per la vendita, è corretto? Se così fosse acquista un valore aggiunto notevole.

Questo non lo so, attendo risposta in merito dal venditore cui ho espresso una richiesta in tal senso. So che erano in vendita 3 lotti costituiti da 10 esemplari cadauno.

Circa il loro valore, non ritengo plausibile un legame con il peso.

Anch'io sono di questo avviso.

In un ottica di mercato potrebbero aver avuto un valore più vicino al mezzo ant./feltemp. che al quarto... ma la sua determinazione, in assenza di riscontri certi credo non possa essere determinata.

E pure qui concordo. Un valore corretto potrebbe essere attorno alla mezza unità. Ma siamo nel campo delle ipotesi...

Di certo sono il fermo immagine di un'economica periferica di una regione altrettanto periferica che, sebbene romanizzata, si stava smarcando sempre più rapidamente dal sistema romano sia dal punto di vista politico che economico e sociale.

La mia impressione è sempre quella: Britannia e certe zone della Gallia anticipano in un certo senso l'avvento del Medio Evo. Lo so che sembra in un certo senso un'eresia ma:

- le città sono i centri dove si esprime il sistema amministrativo del governo centrale e presentano un certo livello di "romanizzazione"

- le aree rurali sono caratterizzate dalle Ville, in pratica delle grandi aziende agricole che tendono ad essere autonome. Ci sono ville con tempio privato, servizi (manifattura di utensili, terme), con un certo numero di uomini a servizio che non sono schiavi nel senso classico del termine ma lo sono a tutti gli effetti. Il dominus locale aveva sicuramente diritti su coloro che lavorano nella struttura e che dalla fine del IV secolo erano legati alla terra dall' adscriptio glebae. Tra servi ed adscripticii (coloni legati alla terra) non c’era nessuna differenza: ambedue erano sottomessi alla potestas di un padrone e, mentre lo schiavo con patrimonio proprio poteva essere manomesso, il colono poteva essere venduto insieme alla terra che lavorava. Certe ville sono cinte da mura e, se ben ricordo un testo incentrato sul Tardo Impero, potevano difendersi in caso di attacchi da parte di barbari o sbandati (bacaudae?).

Oltre a questi in Britannia ci saranno state sicuramente delle piccole fattorie abitate da genti di tradizione locale dai cui prodotti traevano la (difficile) sussistenza.

A prescindere dall'ultimo inciso, come non pensare ad un paragone con la curtis medioevale con il signore della stessa?

E in questo quadro, come non pensare che magari gli stessi dominus nelle loro proprietà non utilizzassero le loro officine per battere qualche "simil-moneta"? Magari da usare nella "micro-economia" della proprietà?

Già nel IV secolo Costantino diede molto risalto nella sua attività legislativa alla cosiddetta “libertà per ricompensa” che prevedeva la liberazione dello schiavo che denunciava all’autorità pubblica delitti quali la coniazione di monete false oppure gli omicidi, i rapimenti.

Tralasciando gli omicidi, questo sta a significare che lo stesso Imperatore era a conoscenza della vastità del fenomeno legato all'emissione di monete non ufficiali da parte di "dominus" locali...

La notte mi ha fatto meditare, spero non a sproposito!

Grigioviola, non penso che abbia argomentato a sproposito ... e al caso... io l'ho fatto in pieno giorno!!!

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao,

questa la risposta del venditore inglese:

These tiny coins are not a hoard - they are individual find from a broad area.

Quindi monete non da un deposito circoscritto ma trovate disperse sul territorio (ribadisco, genericamente Suffolk/ Norfolk).

Ciao

Illyricum

:)

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il che fa venire meno alcune mie considerazioni circa la contemporaneità di circolazione/produzione delle distinte tipologie costantiniane/radiate, ma - sempre a mio avviso - le fa venir meno solo se collegate a queste monete intese come hoard, per il resto mi sento di sostenerle ancora: queste tipologie monetarie sicuramente hanno circolato assieme. Circa la loro produzione contemporanea forse, in assenza di riscontri certi, forse entriamo nell'azzardo... però dimensionalmente sono molto simili e non è da escludere che esistessero ancora delle "sacche produttive" di radiati imitativi minimi (che ormai avevano perso qualsiasi riferimento dei loro tipi ufficiali) mentre altrove venivano prodotte simil-costantiniane a uso locale.

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  • 1 anno dopo...

Ecco uno degli ultimi arrivati dalla Britannia, un minimo da 9-10 mm per 1,28 gr:

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Il tipo imitato è il FEL TEMP con guerriero che abbatte soldato a cavallo. In mano si vede abbastanza bene il soggetto al rovescio.

Fa parte di un lotticino di sei monete, tutti minimi from uk che vanno dai 7 ai 10 mm e da 0,80 a 1,30 gr circa. I più sono radiati, ma un paio no. Dei due non radiati questo è quello che trovo più affascinante.

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Ecco uno degli ultimi arrivati dalla Britannia, un minimo da 9-10 mm per 1,28 gr:

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Il tipo imitato è il FEL TEMP con guerriero che abbatte soldato a cavallo. In mano si vede abbastanza bene il soggetto al rovescio.

Fa parte di un lotticino di sei monete, tutti minimi from uk che vanno dai 7 ai 10 mm e da 0,80 a 1,30 gr circa. I più sono radiati, ma un paio no. Dei due non radiati questo è quello che trovo più affascinante.

Bell'esemplare con un rovescio estremamente stilizzato.....

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Ciao @@grigioviola ,

ho atteso prima di inserire una risposta al tuo post. Perchè ho voluto sentire un mio amico britannico che quindi ha il polso diretto della situazione locale, non mediata da quanto si rinviene scritto, dalle pubblicazioni sui minimi che si riesce a trovare o dai passaggi in asta (che possono fuorviare le nostre impressioni).

 

In breve anch'egli ritiene che vi siano due periodi per i minimi:

  • un primo collocabile alla fine del III secolo (che egli inquadra in un non meglio definibile periodo antecedente il ripristino dell'autorità centrale romana). In questo periodo egli include anche il fenomeno dei "barbarous radiates". Il loro numero è HUGE ovvero enorme (ma ritengo assommi anche le imitative).
  • un secondo con imitativi laureati collocabile anche prima all'abbandono post-onoriano. Vi fu il blocco di arrivi di nuovi nominali, quelli in circolazione nascosti e persi. I consigli cittadini (hordo?) tentarono di rimediare alla scarsità, magari sperando in un ritorno dell'autorità centrale (era già accaduto in due occasioni nel III secolo) ma le materie prime erano scarse e quindi i prodotti furono ridotti di diametro e peso. In fin dei conti anche le monete centrali del periodo sono piccole (AE4). I laureati - afferma - sono meno comuni dei minimi radiati del III secolo e questo potrebbe indicare che il popolo preferì ricorrere all'economia di scambio. Per vendere una gallina al mercato preferivo portarmi a casa due belle pagnotte che una manciata di monetine magari non accettate da tutti! Conclude affermando che a suo avviso la data del 410 è aleatoria: la crisi in Britannia comincia con Maximus Magnus e Constantinus III quando le truppe vengono spostate sul continente e quindi l'esercito, emanazione del controllo imperiale sul territorio, è praticamente scarso quando non assente. La sua funzione viene svolta da milizie costituite da abitanti locali. La cesura del 410 è solo simbolica, poco cambia in realtà rispetto agli anni precedenti. La popolazione è romana , pardon, romanizzata, mantiene lingua, usi e costumi di tradizione romana (specie nelle città) e ciò per almeno altri cento anni o più, essendoci evidenze di persistenze di abitati di tipo romano in aree che in seguito vengono considerate abitate da Sassoni.

Ciao

Illyricum

:)

 

PS: dimenticavo: il minimo che hai postato non corre alcun dubbio di esser scambiato per una ufficiale con quel ritratto e quel rovescio così stilizzati!

Modificato da Illyricum65
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Analogo peso e diametro, qui abbiamo invece un minimo radiato, quindi di prima fase, fine III secolo.

Ancora una volta il tipo ufficiale è ben riconoscibile nonostante non vi sia legenda leggibile, ma solo parti degradte:la PIETAS di Tetrico II dove, di tutti gli strumenti sacrificali, è rimasta solo la brocca.

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Condivido in pieno l'inquadramento storico e temporale della produzione in due fasi distinte. Mi piacerebbe recuperare una lista completa dei ritrovamenti e ripostigli per valutare la situazione del cicrolante

Modificato da grigioviola
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  • 3 settimane dopo...

Per gli amanti della Britannia e delle monete romani ivi circolanti, vi segnalo questo testo in cui mi sono imbattuto recentemente: http://etheses.dur.ac.uk/1501/1/1501.pdf

 

Si tratta di "The circulation of money in Roman Britain from the I to III century" di Creighton John, Durham University, (1992).

Modificato da grigioviola
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Ecco qui un altro minimo dalla Britannia... devo ancora rilevare il peso.

 

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AE / 9-10 mm / ..gr

D\ Testa diademata a destra; legenda "[...]STN[...]"

R\ Soldato atterra nemico da cavallo; legenda assente, in esergo "[...]T[...]"

 

Da evidenziare il particolare dell'inversione delle lettere alla legenda al dritto (STN invece di CONSTANTIVS), il bel nasone bitorzoluto e la ripresa al rovescio della zecca all'esergo.

A tal proposito, vi chiedo: da quale zecca poteva provenire il prototipo preso a riferimento per l'imitazione? ...giacché credo sia fuori da ogni dubbio che si tratta di un bel minimo imitativo coniato in area britannica!

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Ecco qui un altro minimo dalla Britannia... devo ancora rilevare il peso.

 

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AE / 9-10 mm / ..gr

D\ Testa diademata a destra; legenda "[...]STN[...]"

R\ Soldato atterra nemico da cavallo; legenda assente, in esergo "[...]T[...]"

 

Da evidenziare il particolare dell'inversione delle lettere alla legenda al dritto (STN invece di CONSTANTIVS), il bel nasone bitorzoluto e la ripresa al rovescio della zecca all'esergo.

A tal proposito, vi chiedo: da quale zecca poteva provenire il prototipo preso a riferimento per l'imitazione? ...giacché credo sia fuori da ogni dubbio che si tratta di un bel minimo imitativo coniato in area britannica!

Ciao  @@grigioviola,

bello il ritratto con un grosso nasone...

Si potrebbe pensare Tessalonica...

Modificato da eliodoro
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Ciao,

ritengo difficile decifrare la sigla in essergo riportata da un artigiano poco letterato... ;)

Il ritratto è un terno al lotto, l'essergo fa... gamma? T? S?? ... ma siamo sicuri che quei simboli vogliano dire qualcosa?

 

Ciao

Illyricum

:D

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Sì quasi sicuramente non è determinabile la zecca dell'eventuale prototipo... Mi devo accontentare di un generico Costanzo un po' pinocchio :D

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  • 1 mese dopo...

Per gli amanti del genere... direttamente dall'Inghilterra, la nuova entratante (visto che non è ancora entrata! :D ):

 

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AE, 8 mm, 0,2 gr

D\ Testa radiata fortemente stilizzata a dx, senza legenda.

R\ Figura femminile (Vittoria alata?) a sx, traccia di legenda "[...]DI[...]"

 

Purtroppo la foto del rovescio è fuori fuoco, per il momento non posso farci nulla visto che l'ho presa dall'inserzione di vendita.

Si tratta dell'ennesimo minimo del tipo radiato (precedente quindi a quelli imitanti la serie FEL TEMP REPARATIO) e, come per la stragrande maggioranza di quelli noti, l'elevata stilizzazione ha un forte rimando all'arte celtica che rende questi piccoli ninnoli estremamente affascinanti e intriganti (almeno per il sottoscritto!).

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