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Risposte migliori

Ciao a tutti,

continuo il viaggio nel mondo degli Aragonesi, attraversando gli albori dell'et࠭oderna.

Vi posto il mio nuovo piccolo acquisto:

Sestino di Giovanna la Pazza; quasi BB (dal vivo 蠭eglio)?

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Nel fine settimana, poi, ho terminato due bellissimi libri: "Le monete degli Angioini in Italia Meridionale" firmato a quattro mani da @@fedafa e @@zecche del sud.

Un bellissimo viaggio nel Medio Evo del Regno di Napoli, dove brillava questo ruolo di maestri di zecca, nato come vero e proprio appalto privato spesso nelle mani dei banchieri toscani. Mi ha, poi, particolarmente colpito, il ruolo delle famiglie nobiliari sorrentine e scalesi che, in cambio di forti prestiti per sostenere le spese di guerra, ottennero, oltre al ruolo di maestri di zecca, anche, in pegno, la corona del re stesso, colma di gemme.

Scusatemi, per le imprecisioni, ma sto scrivendo senza libro davanti.

Bellissimo anche quello di Pietro @@Rex Neap intitolato "Maestri di zecca ed incisori della zecca napoletana dal 1278 al 1734", un approfondito studio sui maestri di zecca, di prova ed incisori della zecca napoletana, che mi 蠳tato particolarmente utile, in quanto mi ha permesso di risalire ai maestri di zecca leggendo le iniziali di nome o cognome sulle monete. Credetemi, cosa non da poco, per me.

Purtroppo, non sono riuscito ad individuare il maestro di zecca indicato con la lettera L sul cavallo giࠤa me postato ed emesso a nome di Federico III, in quanto, vi 蠴otale incertezza sulla sua individuazione.

Vabb謠non vi ammorbo pi con queste scoperte da novellino :D :D

Saluti Eliodoro

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Ciao a tutti,

continuo il viaggio nel mondo degli Aragonesi, attraversando gli albori dell'età moderna.

Vi posto il mio nuovo piccolo acquisto:

Sesino di Giovanna la Pazza; quasi BB (dal vivo è meglio)?

3532D.jpg3532R.jpg

Nel fine settimana, poi, ho terminato due bellissimi libri: "Le monete degli Angioini in Italia Meridionale" firmato a quattro mani da @@fedafa e @@zecche del sud.

Un bellissimo viaggio nel Medio Evo del Regno di Napoli, dove brillava questo ruolo di maestri di zecca, nato come vero e proprio appalto privato spesso nelle mani dei banchieri toscani. Mi ha, poi, particolarmente colpito, il ruolo delle famiglie nobiliari sorrentine e scalesi che, in cambio di forti prestiti per sostenere le spese di guerra, ottennero, oltre al ruolo di maestri di zecca, anche, in pegno, la corona del re stesso, colma di gemme.

Scusatemi, per le imprecisioni, ma sto scrivendo senza libro davanti.

Bellissimo anche quello di Pietro @@Rex Neap intitolato "Maestri di zecca ed incisori della zecca napoletana dal 1278 al 1734", un approfondito studio sui maestri di zecca, di prova ed incisori della zecca napoletana, che mi è stato particolarmente utile, in quanto mi ha permesso di risalire ai maestri di zecca leggendo le iniziali di nome o cognome sulle monete. Credetemi, cosa non da poco, per me.

Purtroppo, non sono riuscito ad individuare il maestro di zecca indicato con la lettera L sul cavallo già da me postato ed emesso a nome di Federico III, in quanto, vi è totale incertezza sulla sua individuazione.

Vabbè, non vi ammorbo più con queste scoperte da novellino :D :D

Saluti Eliodoro

Grazie mille Elio, un intervento davvero piacevole il tuo. Sei certo di non avere idee sulla L presente nei cavalli? In passato alcuni studiosi hanno scritto qualcosa.

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Grazie mille Elio, un intervento davvero piacevole il tuo. Sei certo di non avere idee sulla L presente nei cavalli? In passato alcuni studiosi hanno scritto qualcosa.

ciao @@francesco77,

rileggendo il libro di @@Rex Neap, le sigle I e L sui cavalli di Federico risultano di difficile attribuzione...

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Bravo @@eliodoro ...hai imboccato la giusta strada, leggi, leggi e leggi .... poi osserva, osserva e osserva quante più monete possibili (la rete ed il forum son un enorme vantaggio di questo secolo) ........ per chi ne ha veramente voglia, questa monetazione non è per niente "satura".

Ho scritto quello che hai letto perchè effettivamente sotto Federico III quelle sigle sono fuori datazione, almeno per la I ... riguardo alla lettera L invece avrei anche un'ulteriore annotazione da evidenziare (quindi rispondendo anche a Francesco) e cioè che il de Cambrario (quindi toccando anche il periodo di Ferdinando I) non fu un maestro di zecca, ma un incisore chiamato a Napoli per lavorare alcuni conii di monete ......... "gli incisori non siglavano monete".

Ciao

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@@eliodoro ... ritorniamo alla moneta con la quale hai aperto la discussione ...... hai letto come sono state sciolte/decifrate le grandi lettere posizionate sotto la Corona ?

Non lo so Pietro, mi serve il Tuo intervento.

Sicuramente penso che il sestino di Giovanna e Carlo sia, forse, la produzione monetaria napoletana più sciatta e brutta.

Tra l'altro la monetazione successiva di Carlo V, oltre ad essere abbondante, la trovo piuttoso ben fatta

A proposito, quali erano le patologie di cui soffriva Giovanna per essere, poi, definita La Pazza? E soprattutto era effettivamente pazza o è stata fata fuori per la Ragion di Stato?

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Non lo so Pietro, mi serve il Tuo intervento.

Sicuramente penso che il sestino di Giovanna e Carlo sia, forse, la produzione monetaria napoletana più sciatta e brutta.

Tra l'altro la monetazione successiva di Carlo V, oltre ad essere abbondante, la trovo piuttoso ben fatta

A proposito, quali erano le patologie di cui soffriva Giovanna per essere, poi, definita La Pazza? E soprattutto era effettivamente pazza o è stata fata fuori per la Ragion di Stato?

Quando hai una moneta sotto gli occhi e soprattutto se la moneta è tua la devi esaminare nei minimi dettagli e particolari; fatti delle domande e ricerca sempre delle risposte ... lo scritto c'è, fortunatamente esiste, e negli ultimi tempi in questo campo si stanno facendo ricerche importanti, basta saperlo ricercare in chi ha scritto chè e che cosa.

Mi permetto di darti questi consigli, perchè da come ho interpretato i tuoi interventi sei all'inizio e con tantissima voglia di conoscenza....tutti hanno iniziato così. ;)

Vai a pag. 59 del mio "libricino" ... nell'ultima parte dello scritto trovi quello che potrebbe essere la risposta.

Riguardo alla tua osservazione su Carlo V sono del tuo stesso parere, ma solo se lo riflettiamo su questo periodo storico e fino al 1665, perchè da Carlo II a seguire la "musica" cambia.....eccome se cambia.

Riguardo Giovanna e le sue peripezie......bhè che devo dirti, questa è storia, in rete ci sono pagine e pagine relative alle vicende vissute di questa sovrana.

Alla prossima.

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Scusami @@eliodoro per la risposta tardiva.

Prima di tutto ti ringrazio per l'apprezzamento del libro.

Per la moneta ti è stato detto tutto. Si tratta di un nominale coniato in grande quantità e ricco di varianti.

Spesso vi sono varianti nell'interpunzione (anellini o doppi anellini, globetti ed altro) a volte presenti anche nel campo della moneta (nel tuo caso mi pare di vedere uno di questi anellini tra la L e la I della legenda POPVLI) e nelle losanghe che dividono i caratteri I e C che, come indicato, corrispondono ai nomi della regina e di suo figlio. Anche quest'ultime lettere possono presentarsi di fattura diversa. Tutto questo a conferma della grande mole di coniato.

La variante più caratteristica è quella riguardante la corona che sovrasta le lettere I C che può essere di tipo definito reale (come nel tuo esemplare) o di tipo definito radiata.

Quest'ultima più rara della precedente e solitamente le monete appartenenti a questa variante si presentano di fattura più "rozza". Te ne posto un esemplare.

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Scusami @@eliodoro per la risposta tardiva.

Prima di tutto ti ringrazio per l'apprezzamento del libro.

Per la moneta ti è stato detto tutto. Si tratta di un nominale coniato in grande quantità e ricco di varianti.

Spesso vi sono varianti nell'interpunzione (anellini o doppi anellini, globetti ed altro) a volte presenti anche nel campo della moneta (nel tuo caso mi pare di vedere uno di questi anellini tra la L e la I della legenda POPVLI) e nelle losanghe che dividono i caratteri I e C che, come indicato, corrispondono ai nomi della regina e di suo figlio. Anche quest'ultime lettere possono presentarsi di fattura diversa. Tutto questo a conferma della grande mole di coniato.

La variante più caratteristica è quella riguardante la corona che sovrasta le lettere I C che può essere di tipo definito reale (come nel tuo esemplare) o di tipo definito radiata.

Quest'ultima più rara della precedente e solitamente le monete appartenenti a questa variante si presentano di fattura più "rozza". Te ne posto un esemplare.

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Ciao Davide @@fedafa,

grazie per il prezioso contributo.

Effettivamente è presente l'anellino tra le lettere L e I sul sestino. Dopo due giorni in acqua deminaeralizzata, è diventata più leggibile la moneta.

Ti faccio e Vi faccio una domanda: E' normale che la moneta abbia un andamento di tipo sinusoidale?

Tale forma della moneta dipende dalle modalità di battitura?

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Ti faccio e Vi faccio una domanda: E' normale che la moneta abbia un andamento di tipo sinusoidale?

Tale forma della moneta dipende dalle modalità di battitura?

Se ti riferisci al fatto che il tondello si presenta "ondulato" non credo dipenda dalla battitura ma credo che il problema sia dovuto "agli acciacchi dell'età".

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