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Cristiani, impero e Filippo I


cancun175

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In una recente discussione è stato affrontato, tra le pieghe, il discorso difficilissimo sul ruolo della penetrazione cristiana nella caduta dell'Impero romano. Ho deciso di documentarmi nello specifico con la lettura di due libri: uno critico sulle persecuzioni e uno più "neutrale",anzi tendenzialmente cristiano. In entrambi si delinea la figura di Filippo l'Arabo come primo imperatore cristiano o, almeno, "quasi cristiano". sarebbe stato il primo a cancellare dalla monetazione le divinità classiche e l'avrebbe fatto nel 247-248.in occasione delle celebrazioni del Millenario di Roma. Le notizie, anche curiose, trovate sull'argomento dell'evoluzione del cristianesimo a Roma sono state numerose: della simpatia dei Severi si sapeva. Prima notizia curiosa: Settimio tollerò la prima persecuzione "dei" cristiani contro i pagani avvenuta ad opera di un re caucasico federato. Alessandro Severo firmò l'autorizzazione alla costruzione della prima chiesa "pubblica" a Roma (di quella di Dura Europos si sapeva). Sua madre Giulia Mamea partecipava attivamente alle lezioni di Origene ad Alessandria d'Egitto. E via avanti: quando avrò finito di leggere posterò un intervento organico sulla materia (il cristianesimo a Roma dalle origini a Costantino). Ora vorrei limitare la discussione a Filippo l'Arabo. Posto qui una moneta coniata in occasione del Millennio (RIC 162c). Conoscete monete coniate successivamente con l'immagine di divinità classiche?

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Ciao Paolo, so che forse potra' sembrare un po' un sofisma, ma la moneta stessa del Millenario era e resta pagana. La cerimonia del millenario era quella dei Ludi Saeculares, giunti - pur con differenze di calcolo nel corso degli anni - al Millennio appunto. Ed erano celebrazioni pagane al 100% (ancora secoli dopo Zosimo considerava il loro abbandono dopo Diocleziano come la rottura della pax deorum e una delle cause della fine dell'Impero).

Sulla scia di alcuni autori (m.Sordi e H.Rahner) mi permetto di considerare Filippo come imperatore simpatizzante, ma nn cristiano.

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Che Filippo sia stato simpatizzante cristiano o vero cristiano forse e' dovuto alla sua origine siriana , all' epoca quasi una roccaforte del cristianesimo .

"Eusebio di Cesarea racconta, nella sua Storia ecclesiastica, che Filippo era cristiano e di aver sentito dire che un vescovo avrebbe proibito a Filippo di unirsi alla preghiera pasquale prima di essersi confessato ; Giovanni Crisostomo afferma che Filippo fu il primo imperatore cristiano e che Babila, vescovo di Antiochia, avrebbe proibito di unirsi alla preghiera pasquale a un imperatore; Babila sarebbe poi morto durante le persecuzioni contro i cristiani di Decio, ordinate, secondo Eusebio, proprio in opposizione a Filippo. Sempre Eusebio, infine, riporta una lettera scritta da Origene a Marcia Otacilia Severa .
La conversione al cristianesimo di Filippo è dubbia (vedi Santa Apollonia uccisa, durante il regno di Filippo l'Arabo, da una sommossa popolare anticristiana cui parteciparono pure soldati dell'impero) dato che altri scrittori non cristiani non ne fanno menzione e dato che, durante il regno di Filippo, si continuò a praticare la religione romana tradizionale di Stato. L'affermazione di Eusebio è probabilmente motivata dalla tolleranza dimostrata da Filippo nei confronti dei cristiani, specie se confrontata alle persecuzioni ordinate dal suo successore Decio."

Anche le emissioni monetarie , come ben specifica @@Druso Galerio , non sembrano avvalorare la tesi della sua cristianita' , un esempio tra tanti il Tempio con la Dea Roma

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@@Druso Galerio, non ho letto Sordi, ma è pluricitata nel libro che sto leggendo (Barzanò, "Il cristianesimo nell'impero romano da Tiberio a Costantino"). Io mi sono fatto questa idea: non possiamo considerare la faccenda in una logica di contrasti definiti. Ammesso e non concesso che Filippo fosse cristiano, lo era con tutte le contraddizioni che quel periodo imponeva. E con le limitazioni che gli imponeva il ruolo. Per farti un esempio attuale: io sono per impostazione culturale di sinistra decisa, ma per una vita ho lavorato con incarichi dirigenziali in un giornale di destra. E' evidente che i miei articoli e l'impostazione del giornale che producevo erano piegati al "contenitore". Non che scrivessi cose completamente avulse da ciò che pensavo, ma c'era modo e modo di scriverle. Se Filippo fosse stato cristiano era pur sempre al vertice di una struttura "pagana" e non poteva ignorare questa contingenza. Che so, ricopriva anche cariche "pagane" per istituto (esempio: quella di Pontefice massimo), doveva insomma mediare tra ciò in cui credeva e l'ambiente che doveva gestire.Come dice Legio II Italica, la cristianità di Filippo è riportata da numerose fonti antiche e la persecuzione di Decio fu, più che altro, un grande "repulisti" politico. In altre parole, siamo in un momento particolare: i contatti di Origene, non solo con Otacilia, ma anche con le donne dei Severi ne sono testimonianza. Verissimo anche che abbia influito la matrice orientale del cristianesimo e anche la dilagante "moda" orientale che dilagava nell'intellighentia romana, violentemente contestata dal popolo (la fine di Eliogabalo testimonia). Quello che occorrerebbe stabilire, e che risolverebbe i problemi, è se "dopo" le monete per il Millenario, siano state battute monete con divinità. Se non ce ne sono state, il problema è sostanzialmente risolto. Ma non vale, purtroppo, il contrario.

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@@Legio II Italica, una moneta con Roma nel tempio, potrebbe anche essere proprio l'immagine del compromesso. Se fosse una celebrazione della "dea Roma" o di "Roma" era una valutazione che poteva essere tranquillamente lasciata alle diverse sensibilità. Filippo è morto nell'estate del 249, le celebrazioni del Millennio furono dell'aprile 248. E' in questo anno che dobbiamo trovare monete con l'immagine evidente di divinità classiche (tipo Giove). Quanto al martirio di Apollonia, come scrivi, è da inquadrare in moti popolari. Molto spesso le persecuzioni non furono ispirate dagli imperatori, ma vennero dal basso. E altrettanto spesso gli imperatori giustificarono persecuzioni (fino all'ultima, di Galerio) proprio con istanze popolari.

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Certo non e' un caso che Decio, subito dopo il regno di Filippo, venisse indicato come "restitutor sacrorum"; e' l'indicazione di come almeno una certa parte tradizionalista auspicasse un certo ritorno al paganesimo "classico".

Ma non perche' sotto Filippo vi fossero stati concreti avvicinamenti, anche "politici" al cristianesimo.

Per quanto posso ipotizzare, Filippo si interesso' al cristianesimo nei termini, chesso', di un Alessandro Severo: sincretistici, nn certo ostili, in buona parte intellettuali nel senso neoplatonico che la parola aveva al tempo, ma cmq inseriti in un contesto variegatamente politeista, lontano anche dal futuro pseudomonoteismo giulianeo per quanto anch'esso neoplatonico.

In quest'ottica la "restaurazione" deciana e' quella del paganesimo romano-italico vs la "globalizzazione teologica" orientale, in cui era compreso anche il cristianesimo.

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Cioè, si combatteva l'impostazione culturale "orientale". Possibilissimo. Quanto al credo di Filippo, manca qualsiasi controprova. All'epoca i cristiano erano diffusi: al sinodo di Cartagine, una ventina d'anni prima, parteciparono oltre quaranta vescovi. Molti senatori erano apertamente cristiani. Insomma, il "problema" era attuale. Quale fosse stato il livello di cristianità di Filippo...beh credo che resterà 8un mistero. Un problema che ha molte sfumature del bianco e del nero.

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Ciao, intervengo brevemente in questa bella discussione, riservandomi poi di ampliare il mio post.1)Filippo era cristiano, molto probabile ma non certo. .permettetemi di dubitare degli storici romani che erano abili a dare una lettura politica ex post dei fatti.2)ci sono monete di filippo che richiamano il Cristianesimo? Non credo, la dea roma era venerata come tale sin dalla monetazione romano campana; vedi mezza litra con cane cirneco, quindi la dea Roma nel tempio la vedo come celebrazione di roma..i saeculares furono dei festeggiamenti dei 1000 anni di roma tipicamente pagani, se avesse voluto filippo avrebbe potuto utilizzarli per una legittimazione del cristianesimo, ma evidentemente i tempi non erano maturi..concordo con Voi circa la necessità da parte dell'imperatore di rispettare la natura politeista della società romana

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Non la vedo così @@eliodoro. Ritengo sbagliata una contrapposizione cristiano-non cristiano. Non era ancora l'epoca. Sui contatti di Filippo con l'episcopato siriano non ci sono molti dubbi. E anche sulla enorme tolleranza durante il suo regno. Cosa che indusse numerosi senatori ad uscire allo scoperto (la pagheranno con Decio). semplicemente non aveva alcuna intenzione di "imporre" il cristianesimo (non lo farà neanche Costantino un secolo dopo). se era cristiano viveva la fede come fatto privato e "navigava" in un ambiente che era in gran parte pagano. Noi pensiamo che un imperatore facesse quello che voleva, ma non è così. Doveva mediare: con il senato, con l'esercito, con il popolo. L'ambiente era "pagano" e lui in qualche modo doveva assecondarlo (giochi del circo, corse di cavalli, rifornimenti alimentari, donazioni per l'esercito, onori ai senatori, distribuzione delle cariche e via dicendo). Ivi comprese quelle celebrazioni che come Pontefice massimo erano un suo obbligo. Lo stessa Chiesa, nei decenni seguenti, tollererà che "cristiani" (oggi diremmo laici, ma allora questa distinzione non era chiara) con alti incarichi assolvessero mansioni "non cristiane". Ma il fenomeno era diffuso ben prima di Filippo. Il fratello di Vespasiano, cristiano in modo documentato e prefetto dell'Urbe già all'epoca di Nerone, dovrà addirittura assistere al martirio di correligionari. Molti altri senatori cristiani, successivamente, rivestirono incarichi sacerdotali. Non potevano fare diversamente, pena la rinuncia preventiva alla vita politica. E questo nell'ambiente sarebbe stato un grosso guaio. Probabilmente non avremo la prova di niente e tutto rimarrà nell'ambito delle opinioni. E' per questo che, disperatamente, cercavo "la" moneta con un bel Giove nell'ultimo anno di regno. Quella sì che avrebbe smentito tutto.

Modificato da cancun175
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Beh, anche quella sarebbe stata solo una indicazione, da leggere in piu' modi per altro: chiaro segno di reale vicinanza al paganesimo o puro ossequio formale ad esso, necessario ma non sentito?

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Non trovo un "Giove" nella monetazione di Filippo , ma trovo ad esempio una "Virtus" , e' comunque una allegoria militare pagana e un "Marte" ( RIC 7 ) . Comunque la mancanza o scarsezza di divinita' statali pagane nella monetazione filippiana , potrebbe significare solo che una massiccia emissione dei "Seculares" , ricorrenza pagana , ha momentaneamente soppiantato le classiche iconografie pagane , una semplice teoria . Sappiamo inoltre che alcuni Imperatori erano piu' legati a particolari divinita' piuttosto che ad altre , un po' come avviene oggi per i Santi , quindi e' probabile che Filippo , fosse predisposto verso Marte e Dea Roma come divinita' e Virtus , Aequitas , Fortuna , Liberalitas , Victoria , Fides , come allegorie e non su altre , di cui esistono diverse rappresentazioni monetali , ma rimaniamo sempre nel campo delle teorie .

Per @@cancun175 , la supposizione che il fratello di Vespasiano , Flavio Sabino , fosse cristiano e' solo una congettura , non e' mai stato fatto esplicitamente il suo nome legato al cristianesimo in nessun documento ufficiale .

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Allora cerco di chiarire la mia posizione. Certo che ci sono monete con Roma, Virtus etc. Ma sono monete in qualche modo "equivoche". Una potrebbe celebrare Roma in quanto Roma (con relativa personificazione) e l'altra il Valore, in quanto Valore con la relativa personificazione. Più o meno come l'Italia turrita della vecchia lira era l'Italia in allegoria, senza sottendere un "culto" della stessa. Balzanò, storico universitario autore del libro molto documentato che sto leggendo ritiene che Filippo abbia approfittato delle celebrazioni per cancellare le divinità esplicite. Quanto a Sabino, ora vado a cercare la bibliografia dell'epoca sul personaggio. Certo, non ci sono documenti ufficiali.Mma non ce ne sono neanche (ovviamente) sulla sua "paganicità". Quindi, bisogna far riferimento agli storici più vicini. E poi decidere sulla loro attendibilità.

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@@Legio II Italica, l'ipotesi di Sabino cristiano viene dalla Sordi ed è sostanzialmente basata su una serie di fatti concomitanti e documentati. Il primo: la vicinanza della famiglia (Vespasiano e Tito) ad "ambienti cristiani". I cristiani del resto si erano apertamente dissociati dalla rivolta giudaica. Tito, da parte sua, aveva un'amante, la principessa giudea Berenice, che era stata allieva di Paolo a Gerusalemme nel 54. Secondo fatto: Domiziano era stato allevato da Sabino (era orfano di madre e il padre era sempre lontano) e, all'inizio del suo regno, aveva tenuto un atteggiamento più che tollerante verso i cristiani. Al punto di far far carriera, fino al consolato, al senatore cristiano Flavio Clemente (figlio di Sabino) e di designare uno dei suoi figli come erede al trono. L'inversione di tendenza avvenne per un'improvvisa deriva teocratica di quel principe e cominciò con una persecuzione contro gli stoici poi sfociata in una persecuzione contro i cristiani. Come cristiani furono uccisi il senatore, console e cugino Flavio Clemente e un altro influente senatore, Acilio Glabrione.La moglie di Clemente, Flavia Domitilla, fu esiliata a Ponza. E, attenzione!, con lei fu esiliata a Ponza, un'altra Flavia Domitilla, che era nipote di Domiziano. Di tutto questo ci parla Dione Cassio. Il limite di questa ricostruzione è uno: l'imputazione agli illustri convertiti non fu propriamente l'esplicita adesione al "cristianesimo", ma di "aver adottato costumi giudaici". Quindi, alcuni studiosi (Frend, Smallwood, Rabello) tendono a vedere la persecuzione di Domiziano più come antigiudaica che anticristiana. Che Domitilla fosse cristiana, però, che lo duce uno storico che fiorì tra il II e il III secolo, Bruzio, che ci è giunto a più riprese tramite Eusebio (Cronaca di Girolamo,, Cronaca Armena, Storia Ecclesiastica). Lo storico Rossi, invece, nega tutto e attribuisce il Dione Cassio a un odio verso Domiziano. Mentre, secondo Speigl, che cita Svetonio (Domiziano, 15) Flavio Clemente fu ucciso <sulla base di un sospetto tenuissimo>. Ma il punto è questo. Essendo il giudaismo, "religio licita", l'accusa di "costumi giudaici" non poteva prevedere la pena di morte. Di qui l'ipotesi che i nobili condannati non fossero ebrei, ma cristiani. All'epoca, infatti, era diffuso l'uso dei cristiani di "coprirsi" con il riconoscere "costumi giudaici" ed evitare così l'accusa di "superstitio illicita, ateismo ed empietà" ed essere esentati dai consueti riti probatori. Un equivoco all'epoca favorito dal fatto che il cristianesimo veniva considerato come una sorta di setta giudaica. Domiziano fu il primo a, diremmo oggi, "dribblare il problema": estese l'obbligo di pagare il tributo imposto ai giudei anche a coloro che "vivevano come i Giudei senza dichiararsi tali". Il pagamento di quel tributo avrebbe obbligato l'accusato a formalizzare la sua adesione al giudaismo, con apostasia aperta e dichiarata (peraltro neanche accettata dalla componente giudaica: una cosa era vivere come i giudei, un'altra essere giudei). Concludendo: forse non abbiamo la certezza che Sabino (il fratello di Vespasiano) fosse cristiano, ma l'intera sua famiglia lo era.

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Ciao , piu' o meno ricordo a memoria qualcosa di quanto hai scritto , ma per risponderti adeguatamente ho bisogno di rileggermi e ridocumentarmi sui classici di Svetonio e Tacito a cui faccio sempre riferimento per l' epoca interessata , forse trovo qualcosa in merito anche in Flavio Giuseppe , ci sentiamo penso domani , buona serata .

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In Tacito sicuramente no e credo neanche in Giuseppe Flavio. In Svetonio non so, ma qualcosa en passant dovrebbe esserci perché rilanciata dal testo che sto leggendo. Ma una cosa mi pare certa (anche se è un'annotazione completamente personale): la "deriva teocratica" di Domiziano mi sembra più che altro una deriva da sensazione di accerchiamento. Un cristiano, o possibile cristiano (il figlio di Flavio Clemente), arrivava per la prima volta a un passo dal soglio imperiale. Penso che fosse troppo anche per un uomo "tollerante". Già 50 anni prima Paolo scriveva con orgoglio di essere riuscito a entrare nella famiglia dell'imperatore (Nerone), ma certo non all'erede (o a suo padre e sua madre).

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Ciao @@cancun175 , nella "Vita di Vespasiano" , di Svetonio , non ho trovato nessun accenno su Flavio Sabino relativo al tema del post , solo notizie sparse e di altra natura . Nelle "Storie" di Tacito , al Tomo 75 , ho trovato un breve commento di Tacito sulla figura di Flavio Sabino , ma nulla che possa rapportarsi al nostro tema , ti riporto il commento di Tacito sulla sua figura , riferito alla momento della lotta tra Vitelliani e Flaviani presso il Tempio di Giove Ottimo Massimo , sul Campidoglio , quando Sabino fu catturato e ucciso dai Vitelliani , contro il volere di Vitellio :

"Era un uomo non certo disprezzabile e mori' in questo modo . Aveva servito lo stato per trentacinque anni procurandosi buona fama in pace e in guerra . Impossibile non dargli atto di onesta' e di giustizia ; pero' parlava troppo e questa fu l' unica colpa che gli ascrisse la voce popolare nei sette anni di regno della Mesia e nei dodici in cui fu Prefetto di Roma . Nell'ultimo periodo della sua vita vi fu chi lo giudico' pigro e chi invece valuto' che avesse senso della misura e non fosse assetato del sangue dei suoi concittadini ; e comunque un fatto dovrebbe essere riconosciuto da tutti : che prima del principato di Vespasiano era lui a rappresentare tutto l'onore dei Flavi"

In questi due storici , piu' vicini storicamente ai fatti , non ho trovato alcun accenno sulla possibile vicinanza o simpatia di Flavio Sabino al cristianesimo , se vi fosse stato il minimo sospetto su un fatto cosi' clamoroso per l'epoca , penso che sarebbe stato certamente almeno accennato dai due storici .

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@@cancun175, @@Druso Galerio, @@Legio II Italica

Ciao,

dando una veloce occhiata ai rovesci delle monete di Filippo l'Arabo, possiamo distinguere le imperiali in cui , come già detto da @@Legio II Italica, non ci sono raffigurazioni di Giove, mentre è presente la Virtus/ Mars.

I rovesci presentano o riferimenti all'esercito, FIdes Exercitus, Concordia, oppure, nella stragrande maggioranza dei casi, oppure la personificazione delle allegorie, come la Felicitas, Annona, LIberalitas, Pax e così via.

Discorso a parte ovviamente per i saeculares.

Monetazione, in verità, non molto diversa da quella di Gordiano III.

Diverso è il caso delle provinciali, in cui sono più numerosi i richiami al paganesimo.

C'è Pan, Macedonia:1632609.m.jpg

Ercole Cilicia:1595760.m.jpg

Zeus - Samaria ( 247 - 249 d.c.)

quindi dopo i festeggiamenti: 725149.m.jpg

Cibele, Samaria: 1914033.m.jpg

Che ne pensate?

Modificato da eliodoro
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Ciao,

il buon (?) Filippo I - Marcus Iulius Philippus nacque a Shahba circa nel 204 d.C.

Fu cristiano? L’origine nella Arabia Petrea come dice Cancun fa supporre che se non lo era manifestatamente era sicuramente entrato in contatto con il culto cristiano. Sicuramente la sua tolleranza verso questi culti, oltre alla provenienza, diede qualche appiglio all’ipotesi che anch’egli, quasi segretamente, aderisse agli stessi.

Un dato comunque è innegabile: le monete da lui emesse non propongono divinità maggiori quali Giove ad esempio. Nella maggioranza si tratta di personificazioni:

  • Felicitas
  • Nobilitas
  • Tranquillitas
  • Virtus
  • Aequitas
  • Annona
  • Concordia
  • Fides
  • Fortuna
  • Laetitia
  • Liberalitas
  • Pax
  • Pietas
  • Roma
  • Salus
  • Securitas
  • Spes
  • Vittoria
  • Poi c’è tutta la serie di leoni, antilopi, nei SAECVLARES etc…

A occhio sfogliando la monetazione direi che le più diffuse sono Felicitas e Aequitas

Qual è l’unica divinità “maggiore” presente?

Marte ...

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MARS d’altra parte lo vedrei in un insieme collegato a VIRTVS (AVG), FIDES (MILITVM) per dare un segnale all’esercito (e in second’ordine al popolo) della forza dell’esercito.

Poco più sfumato e più rivolto al popolo ma con contenuti “muscolari” VICTORIA (AVG), FORTVNA (REDVX), SECVRITAS, ROMAE AETERNAE (ad indicare la continuità di Roma), AETERNITAS (AVG) e quelle collegate ai Giochi Saeculares (per dare gloria alla storia di Roma).

C’è poi il gruppo quasi esclusivamente dedicato al popolo:

Felicitas, Nobilitas, Tranquillitas, Aequitas, Annona, Liberalitas, Laetitia, Pax e magari Concordia. Restano fuori Pietas, Salus e Spes.

Nessun richiamo a Giove, massimo nume di Roma. Dio guerriero simboleggiato dall’aquila con i fulmini sugli stendardi delle Legio. Che pure in seguito è abbondantemente rappresentato sui rovesci…

E se andiamo a vedere le monetazioni provinciali allora dobbiamo tenere conto che spesso richiamano divinità, personaggi mitologici o personificazioni legate alle tradizioni locali. Ad esempio Ercole compare anche in monete bronzee dalla Cilicia in onore di Massimino I.

post-3754-0-80363000-1407441517_thumb.jp

Cilicia, Massimino I (235-238), Bronzo, Tarsus, 235-238 d.C.; AE (g 27,4; mm 36; h 6); Busto radiato, drappeggiato e corazzato a d. , Rv. Ercole stante a d., tiene clava su testa di toro e pelle di leone, Telefo si china in avanti per accarezzare un cervo; dietro, albero con uccelli. SNG Levante 1098; SNG Francia 1613. Rara, mb / bb.

http://www.artcoinsroma.it/auction/view/167/547

Il Zeus di Samaria trova riferimento con un santuario sul Monte Garizim a lui dedicato da Antiochio IV e quindi non mi meraviglia che sia presente sul rovescio di una moneta del periodo di Filippo I (come già per altri Imperatori) emessa alla città di Neapolis che da lui fu elevata a Colonia.

It was, as is believed, made a Roman colony by Philip senior, for the first coins struck by the Samarian Neapolis, in its colonial quality, have the head of that Emperor, and from his reign to that of Volusianus, its coins bear Latin as well as Greek inscriptions. The former run COL. NEAPOL.; or COL. SERG. NEAPOL.; or COL NEAPOL. NEOCORO.

http://www.forumancientcoins.com/numiswiki/view.asp?key=neapolis

post-3754-0-13366200-1407441550_thumb.jp

Neapolis (Samaria), AE, Macrinus, 217-218. Mount Gerizim, temple at the peak made accessible by a steep stairway, lined with small shrines, on the right-hand side path leading to an altar; colonnade below. BMC 59, 90. Rosenberger, CCOP III, 10, 32. From auction Münzen & Medaillen Deutschland 32 (2010), no. 365.

http://www.coinsweekly.com/en/Archive/8?&id=164&type=a

La stessa Cibele è divinità dell’area mediorientale-anatolica…

In conclusione direi che Filippo quasi mai si appella alle tipiche divinità maggiori latine. Forse era intimamente cristiano ma la convenienza politica lo invitava a celare questo aspetto per evitare che il popolo lo osteggiasse...

Ciao

Illyricum

;)

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Ci sono due considerazioni da fare. la prima: il cristianesimo degli esordi è stato un fenomeno cittadino e spesso delle grandi città. Il termine stesso "pagano" deriva da "pagus". era un termine spregiativo nato, credo, nel V secolo. In pratica si accusava che praticava religioni tradizionali di essere un "provinciale". E la conversione delle campagne e delle enclaves provinciali è stato un grande problema per tutta la prima parte del Medio Evo. Il monachesimo itinerante nasce proprio da problemi nell'evangelizzazione della provincia, anche se oggettivamente più legata all'arianesimo e al culto delle divinità familiari o agricole. Comunque, i problemi con l'arianesimo e il paganesimo sono stati così evidenti che la persecuzione cristiana di Teodosio I li accomuna. Non solo: le persecuzioni più sanguinose sono avvenute in Africa e Medio Oriente (ma sempre nelle città, se i cristiani volevano salvarsi andavano fuori), quindi la "resistenza" della tradizione classica è stata non solo visibile più a lungo, ma in qualche modo anche più ostentata. In ogni modo, nel cercare la radice del termine "pagano", mi sono imbattuto in una rapida storia della sua genesi etimologica. Guardate:

http://www.etimo.it/?term=pagano

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Il bellissimo excursus sulle monete di Filippo fatto da @@eliodoro e da @@Illyricum65 evidenzia comunque una netta differenza di comportamento di Filippo rispetto a predecessori e anche successori. Non trovate? Poi, se ho ben capito, anche Marte è raffigurato, ma non richiamato nella legenda, ma accostato a legende che riguardano i soldati. Quindi, poteva essere "letto" in due maniere: o come Marte, o come un soldato armato. Insomma, un compromesso. Del resto non dobbiamo fare una trasposizione della fede come la vediamo oggi (o come la vedeva, per esempio Tedosio I) con la fede (eventuale) di Filippo. se fosse stato cristiano avrebbe dovuto comunque "gestire" la cosa. Cristiano in un ambiente ancora non cristiano, nel quale, anzi, erano molti a vedere quel credo con aperta ostilità. E lui era l'imperatore. Non vedo, invece, alcuna contraddizione con l'assunzione della carica di Pontefice massimo: era un obbligo dell'imperatore. Il primo a rinunciarvi sarebbe stato Graziano e in un contesto completamente diverso. Tra l'altro Graziano governò ufficialmente da Treviri prima e da Milano poi e credo che fin da Costantino la decisione di spostare formalmente la capitale da Roma non fosse dettata "solo" da motivi tattici o strategici o di gusto, ma "anche" dalla necessità di allontanarla dal centro di potere religioso che si stava delineando e che pensava di poter gestire pur nel rispetto formale delle sfere d'influenza.Tentativo che si sarebbe rivelato ben presto velleitario (vedi le pesanti intromissioni di Ambrogio proprio all'epoca dei Valentiniani).

Modificato da cancun175
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Ciao,

volevo aggiungere al post precedente che la monetazione gordiana assomiglia a quella di Filippo ma contiene richiami a Giove (IOVI CONS e STATORI), ad Apollo e Diana.

Ciao

Illyricum

:)

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@@Illyricum65, è proprio questo il punto che ha fatto pensare (non solo noi, ma anche gli apologisti, quindi "storici" molto più vicini di noi ai fatti anche se di parte) alla cristianità di Filippo. Quello di Gordiano, imperatore assai tollerante, è un comportamento diverso. "Tollerante", appunto. ma legato alla religione tradizionale. In Filippo c'è qualcosa di diverso. E non credo che potremo essere noi, qui, a risolvere il problema. Possiamo, però, capirlo.

Modificato da cancun175
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E poi, ma non vorrei scoperchiare un pozzo senza fondo, c'è il problema legato alle donne. Sono state le donne il principale veicolo della prima cristianizzazione. Anche nella famiglie imperiali. Le donne dei Severi costituiscono un caso eclatante, ma non solo loro. Prima e dopo. Penso anche a Gallieno e Salonina. Pochi lo sanno, ma fu Gallieno (e non Costantino) il primo a fare un editto di tolleranza. E fu Alessandro Severo (quindi sua madre Giulia Mamea) il primo a consentire la costruzione di una chiesa a Roma.

Modificato da cancun175
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