Vai al contenuto
IGNORED

L'Italia e i suoi Tesori trafugati


Legio II Italica

Risposte migliori

Sappiamo tutti che l’Italia e’ terra ricca di Tesori archeologici nascosti , trovati in tutti i tempi ed anche ai giorni nostri , tale ricchezza e’ stata spesse volte rinvenuta fortuitamente o nel corso di scavi regolari , molte volte a seguito di scavi clandestini , spesso venduta illegalmente e dispersa ; ora arricchiscono forse alcune collezioni private , ma anche alcuni Musei nazionali esteri ; uno dei piu’importanti ritrovamenti , forse il piu’ ricco , di oggetti preziosi di epoca romana mai avvenuti sul territorio italiano , che per una serie di circostanze sfavorevoli dovute anche alla mancanza di amor patrio , pecca di noi italiani , non e’ piu’ in Italia , bensi’ in Francia , nonostante il suo possesso fu chiaramente fraudolento e lo Stato italiano non intervenne per reclamarne il legittimo possesso …..... , parliamo di quello di Boscoreale .
Il famoso Tesoro di Boscoreale , composto di 109 pezzi di oreficieria soprattutto in argento risalente al I secolo d.C. , piu’ oggetti vari .

Fu rinvenuto nel 1895 a seguito di scavi in una antica Villa romana chiamata della Pisanella , nella contrada Pisanella-Settermini a Boscoreale a circa 24 Km. da Napoli , attualmente conservato a Parigi presso il Louvre .
Il tesoro costituito da 109 pezzi , comprende un servizio da tavola e tre specchi in argento , più alcuni oggetti personali d’ oro . Venne rinvenuto il 9 aprile del 1895 presso l’ ambiente della villa che ospitava il torchio per la spremitura dell'uva della villa , quindi probabilmente nascosto in questo luogo non regolarmente abitato , per preservarlo da qualche pericolo incombente .
Gli scavi della villa erano iniziati nel 1876 ad opera del proprietario del terreno in cui si trovava parte della villa , un certo Modestino Pulzella , ma dovettero essere interrotti in corrispondenza dell'appezzamento confinante, di proprietà di Angelandrea De Prisco . Alla morte di questi nel 1894 i figli vennero autorizzati a riprendere gli scavi nel loro terreno , nei quali rinvennero i preziosi pezzi . Nel maggio successivo alla scoperta i pezzi , esportati clandestinamente in Francia dai fratelli Canessa , antiquari (?) napoletani , furono successivamente all’ acquisto clandestino , donati al museo del Louvre da un barone , nobile francese , che li aveva acquistati per mezzo milione di franchi . Il Barone acquistò nel settembre dello stesso anno altri cinquantaquattro oggetti del servizio da tavola , donandoli ancora al museo e venne in seguito imitato da altri collezionisti che avevano acquistato altri pezzi del tesoro , mentre i monili d'oro vennero acquistati dall'amministrazione dei musei nazionali . Con la realizzazione di una copia della testa di Agrippina , conservata al British Museum di Londra , l'intero tesoro venne ricomposto ed esposto nella "sala dei gioielli antichi" al Museo del Louvre.
Gli scavi della villa furono poi ripresi nel maggio 1896 sotto la vigilanza dell'archeologo Angiolo Pasqui , rimettendo in luce tutto il fabbricato : si trattava di una villa rustica , composta da una parte urbana , cioè la residenza padronale , a nord-ovest , e da una pars rustica , gli ambienti produttivi e di servizio , nella zona orientale . Il tesoro era stato rinvenuto del torcularium , che al momento dell' eruzione del Vesuvio nel 79 , era uno degli ambienti più sicuri della villa , probabilmente il proprietario diede ordine a un uomo di fiducia di occultarlo in attesa di tempi migliori . Ma ormai , con l'esportazione clandestina , il danno irreparabile al nostro patrimonio e la beffa nazionale erano stati consumati .
Se pensiamo che tutto questo ricco tesoro era stato trovato in una normale villa rustica di campagna , non riesco ad immaginare queli ricchezze potevano esserci in una Domus nobiliare a Roma o nelle ville suburbane degli Imperatori o dei ricchi Senatori e funzionari dello Stato .
Mi piacerebbe aprire una discussione sui tesori italiani trafugati illegalmente ed ora esposti nei musei esteri , facendo riferimento solo ai reperti storici antichi , chi ha notizie sicure in merito , le esponga .

Sotto alcuni oggetti del Tesoro

post-39026-0-52118600-1407844226_thumb.j

post-39026-0-85362600-1407844234_thumb.j

post-39026-0-94488400-1407844245_thumb.j

post-39026-0-27622800-1407844256_thumb.j

post-39026-0-31589000-1407844263_thumb.j

post-39026-0-67693000-1407844274_thumb.j

post-39026-0-11059900-1407844285_thumb.j

post-39026-0-26666300-1407844297_thumb.j

post-39026-0-34875200-1407844309_thumb.j

post-39026-0-36407000-1407844336_thumb.j

post-39026-0-99984800-1407844351_thumb.j

post-39026-0-38073700-1407844366_thumb.j

post-39026-0-82326200-1407844379_thumb.j

Link al commento
Condividi su altri siti


una ferita aperta mai rimarginata,riusciro' a curarla solo quando il tesoro tornera' a casa,a proposito,un obelisco noi l'abbiamo anche restituito,con tutti i costi che ci sono stati dietro a carico nostro,ora,visto che napoleone e' morto da un pezzo,e con lui il diritto di fare bottino dei tesori delle terre conquistate,questo non rientra nel caso,e potrebbero anche fare un passo in avanti...

Link al commento
Condividi su altri siti


per come vengono trattati i monumenti e i reperti in Italia e tutta l'inutile burocrazia appresso... meglio che questi rimangano in Francia...

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao @@massi75rn , immagino purtroppo che la ferita , direi pero' nazionale , non si rimarginera' , l' Italia come sai a livello internazionale non e' molto considerata , oltre a casi umani che conosciamo , altri di restituzione di nostri tesori portati all' estero illegalmente sono molto molto rari . A proposito dell' obelisco restituito all' Etiopia , speriamo che l' Egitto non rivoglia indietro gli Obelischi presi dai Romani , ma noi ormai con gli antichi Romani non abbiamo piu' nulla a che fare ( purtroppo ) :rolleyes:

Modificato da Legio II Italica
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao.

È controverso che il "tesoro di Boscoreale" sia da annoverare tra gli scavi clandestini ed i trafugamenti all'estero.

Questa, almeno, è la "campana" di un discendente dello scopritore:

http://www.deprisco.it/tesoro/nota.htm

Che poi vi siano anche numerose casistiche di beni usciti illecitamente dal nostro Paese, questo è indiscutibile; così come vi sono innumerevoli casistiche di beni che dovrebbero trovarsi nelle pubbliche raccolte ma che........sono spariti e non si sa che fine abbiano fatto.

Oppure ci sono ma non sono fruibili dal pubblico.

Se non si è in grado di custodire ed esporre adeguatamente un "tesoro culturale", che alla fine dei conti è un patrimonio dell'umanità e non di una ristretta comunità, non sarà forse preferibile che se ne occupi chi ha i mezzi e le capacità per farlo?

Saluti.

Michele

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Se non si è in grado di custodire ed esporre adeguatamente un "tesoro culturale", che alla fine dei conti è un patrimonio dell'umanità e non di una ristretta comunità, non sarà forse preferibile che se ne occupi chi ha i mezzi e le capacità per farlo?

Ecco, partirei da questa frase (del tutto condivisibile) per dare il mio modesto parere. Certo, sarebbe preferibile avere quì i tanti tesori fuggiti (spesso trafugati) all'estero, tipo questo (http://www.metmuseum.org/toah/works-of-art/03.23.1) rinvenuto a pochi chilometri da casa mia. Siamo però certi che la nostra sensibilità, come popolo, ma soprattutto come istituzioni, assicurerebbe una migliore fruizione di cotanti tesori? Lascio volutamente da parte la parola "tutela", usata una miriade di volte a sproposito dai tanti responsabili di musei o soprintendenti per giustificare la mancanza di accesso a tanti siti o tesori culturali della nostra storia. Parliamoci chiaro, il restauro e la tutela del nostro patrimonio sono sacrosanti, ma sono stufo di sentire la parola "tutela" per nascondere le altrui inadempienze o inefficienze varie. Non è giusto generalizzare, ma spesso è così. In un museo, alla richiesta educata di un genitore, peraltro straniero, di fare una foto al bambino di fronte ad una vetrina (non c'era nessun divieto) ho sentito un custode, dopo essere intervenuto in malo modo, giustificarsi così "in teoria la foto in questa sala sarebbe possibile, ma il soprintendente sta ultimando uno studio su questi pezzi, perciò le foto si potranno fare solo dopo l'uscita sulla stampa dell'articolo". Per me è aberrante. Significa che i nostri beni storici ed archeologici sono/sarebbero (a volte?) privatizzati dai funzionari da noi pagati? Ripeto, non voglio generalizzare, ma ritengo che tutela e fruibilità al momento possano essere assicurati all'estero ALMENO allo stesso livello dei nostri migliori musei. Gli oggetti, i nostri tesori culturali, come rileva giustamente Bizerba, sono patrimonio dell'umanità, perciò è bene che l'umanità stessa ne fruisca e ne assicuri l'accesso e la fruibilità anche alle generazioni future. Noi pensiamo a quello che abbiamo già, che è veramente tanto, cerchiamo di migliorare l'esposizione di quanto visibile e a rendere fruibile almeno una piccola parte di quanto nascosto (abbandonato?) nei depositi, oltre ad assicurarne opportuni restauri e tutela (questa si).

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


sono d'accordo su molti punti,ma per cortesia,sfido chiunque a trovare un museo che non esponga il tesoro di boscoreale,stiamo parlando qualcosa di prestigioso,non di monete o anfore(con tutto rispetto per queste)

Link al commento
Condividi su altri siti


sono d'accordo su molti punti,ma per cortesia,sfido chiunque a trovare un museo che non esponga il tesoro di boscoreale,stiamo parlando qualcosa di prestigioso,non di monete o anfore(con tutto rispetto per queste)

Hai ragione. Tutti lo esporrebbero, eppure.... Nei nostri musei, nei depositi, esistono opere d'arte del nostro passato paragonabili per importanza storico/artistica col tesoro di Boscoreale. Eppure sono nei magazzini. Penso al Museo Archeologico di Napoli, per esempio, ma anche ad altri del centro/nord. Ed è un peccato. Non tutto si può esporre, chiaramente, ma un'agenda per inventariare, restaurare, fotografare ed esporre, magari in mostre tematiche temporanee quanto c'è di inaccessibile esiste? Poi, giustamente, andiamo a rivendicare le opere trafugate all'estero (tutte da banditi, ovvio. Ma sempre senza la connivenza, il silenzio, o altro da parte di personaggi infedeli da noi pagati? Me lo chiedo, non lo so. Voi che ne dite?), ma dimentichiamo quello che rimane sepolto nei nostri depositi, soggetto ad incuria e, forse, anche a furti. Vogliamo dirlo? Meglio allora tenere parte dei nostri tesori all'estero.

Link al commento
Condividi su altri siti


Hai ragione. Tutti lo esporrebbero, eppure.... Nei nostri musei, nei depositi, esistono opere d'arte del nostro passato paragonabili per importanza storico/artistica col tesoro di Boscoreale. Eppure sono nei magazzini. Penso al Museo Archeologico di Napoli, per esempio, ma anche ad altri del centro/nord. Ed è un peccato. Non tutto si può esporre, chiaramente, ma un'agenda per inventariare, restaurare, fotografare ed esporre, magari in mostre tematiche temporanee quanto c'è di inaccessibile esiste? Poi, giustamente, andiamo a rivendicare le opere trafugate all'estero (tutte da banditi, ovvio. Ma sempre senza la connivenza, il silenzio, o altro da parte di personaggi infedeli da noi pagati? Me lo chiedo, non lo so. Voi che ne dite?), ma dimentichiamo quello che rimane sepolto nei nostri depositi, soggetto ad incuria e, forse, anche a furti. Vogliamo dirlo? Meglio allora tenere parte dei nostri tesori all'estero.

E quando si parla di aprire musei privati o dare solo in prestito reperti a mostre private nazionali ed internazionali tutti gridano allo scandalo. Son troppo forti gli italici :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Non è che noi italiani, sempre bravi a fare i piagnoni, ci siamo mai tirati indietro nel prenderci tesori archeologici altrui. Diciamo che la storia ha pareggiato le cose, qualcosa abbiamo dato e qualcosa abbiamo preso.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Scusatemi , pero' credo che il post stia deviando verso il campo delle polemiche , anziché trattare di storia ed archeologia limitandoci ai fatti specifici .

Capisco che sia facile anche involontariamente parlare di diritti e doveri dei Musei , pero' sono problematiche ampliamente dibattute anche in altre occasioni di post simili , quindi penserei se siete d'accordo di fermare il post a questo punto , grazie .

Tutte le notizie riportate nel post a proposito della storia riguardante la scoperta e il seguito del Tesoro , sono ampliamente disponibili a tutti e documentate in rete , su Wikipedia , da cui provengono .

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Vorrei solo far notare che i beni artistici ed archeologici hanno rilevanza in modo consistente nella popolazione solo quando questa ha un livello culturale maturo, conseguente non solo ad un elevato livello istruttivo ma soprattutto quando i suoi bisogni primari sono stati soddisfatti.

Soltanto quando sono appagati i bisogni primari ci si può occupare di CULTURA.

Questa mia breve premessa è stata necessaria per far riflettere che i beni culturali possono essere tutelati solo quando le persone hanno "la cosiddetta pancia piena" altrimenti questi beni sono solo sassi vecchi e cocci rotti, utili solo ad essere venduti a gente strana ma ricca.

Non sorprende che i primi archeologi furono proprio persone "arricchite" [non voglio però generalizzare troppo] da attività commerciali, vedi Schliemann.

E anche la maggior parte dei paesi che importano (o trafugano?) beni di questo genere sono i cosiddetti Paesi Ricchi a discapito dei paesi di origine (Poveri) .

L'Italia è stata per molto tempo assieme alla Grecia, Egitto e Iraq uno dei più grandi fornitori della cultura antica, un FAST FOOD di arte e reperti per chiunque li trovasse.

Oggi invece che si sta un po' meglio [rispetto ai secoli precedenti.....non parliamo di crisi globale di questi ultimi anni] siamo tutti dei sostenitori e dei paladini intransigenti di questi beni, guardando qualche volta dall'alto in basso Paesi meno fortunati che svendono o tutelano poco i loro tesori culturali.

Tuteliamo il nostro patrimonio, a non facciamo i fanatici.

  • Mi piace 3
Link al commento
Condividi su altri siti


Vorrei solo far notare che i beni artistici ed archeologici hanno rilevanza in modo consistente nella popolazione solo quando questa ha un livello culturale maturo, conseguente non solo ad un elevato livello istruttivo ma soprattutto quando i suoi bisogni primari sono stati soddisfatti.

Soltanto quando sono appagati i bisogni primari ci si può occupare di CULTURA.

Questa mia breve premessa è stata necessaria per far riflettere che i beni culturali possono essere tutelati solo quando le persone hanno "la cosiddetta pancia piena" altrimenti questi beni sono solo sassi vecchi e cocci rotti, utili solo ad essere venduti a gente strana ma ricca.

Non sorprende che i primi archeologi furono proprio persone "arricchite" [non voglio però generalizzare troppo] da attività commerciali, vedi Schliemann.

E anche la maggior parte dei paesi che importano (o trafugano?) beni di questo genere sono i cosiddetti Paesi Ricchi a discapito dei paesi di origine (Poveri) .

L'Italia è stata per molto tempo assieme alla Grecia, Egitto e Iraq uno dei più grandi fornitori della cultura antica, un FAST FOOD di arte e reperti per chiunque li trovasse.

Oggi invece che si sta un po' meglio [rispetto ai secoli precedenti.....non parliamo di crisi globale di questi ultimi anni] siamo tutti dei sostenitori e dei paladini intransigenti di questi beni, guardando qualche volta dall'alto in basso Paesi meno fortunati che svendono o tutelano poco i loro tesori culturali.

Tuteliamo il nostro patrimonio, a non facciamo i fanatici.

Attualmente, ma anche prima, lo Stato italiano non tutela una benemerita ceppa. E sia lo Stato italiano che gli pseudo intellettualoidi, di cui questo paese è pieno, sono contrari ad una liberalizzazione ed una privatizzazione di monumenti e reperti. Preferisco che reperti come questi rimangano nei paesi "sciacalli" (così definiti da alcuni, non certo da me), piuttosto che farli marcire nei magazzini dei nostri musei o sottoterra o tenuti in esposizione tanto per senza cura e salvaguardia.

Qualche tempo fa si leggeva che in medio oriente un pescatore ritrovò una statua credo di epoca ellenica (?) e tentò di venderla per quattro soldi sul mercato nero. è stata salvata in tempo e presto verrà accolta in qualche museo americano. Non so voi ma preferisco che rimanga là piuttosto che torni in un posto dove, oltre che non essere apprezzata, rischia anche di essere distrutta. Se uno Stato per i motivi più disparati, parlando per l'Italia mettiamo in campo un diritto ridicolo e un menefreghismo e ignoranza generale, non può permettere di tutelare il patrimonio artistico che ha, beh che venga trasferito da qualche altra parte affinché questo venga preservato.

Preferisco anteporre la tutela del patrimonio mondiale ad un nazionalismo da 4 soldi.

Modificato da collezionistabari
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Vedo che non siete d'accordo a chiudere il post , come proposto da mio intervento n° 12 , quindi vi assumete le vostre eventuali responsabilita' .

Link al commento
Condividi su altri siti


D'accordo Legio, torniamo pure al focus della discussione.....fammi però prima stringere la mano virtualmente ad ARES III e collezionistadibari, i cui ultimi interventi sono in completa sintonia con il mio pensiero.

Quanto al tesoro di Boscoreale, come ho già scritto non sono affatto persuaso che sia un caso di trafugamento clandestino di opere d'arte.....se ritieni posso anche entrare nel merito.

Altrimenti possiamo anche occuparci di altri casi acclarati di trafugamento clandestino all'estero di opere d'arte.

saluti.

michele

Modificato da bizerba62
  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


@@Legio II Italica credo che legio Italica avrebbe voluto una discussione molto più storica , e personalmente vorrei provare a riesumare la discussione ,poiché potrebbe essere d'aiuto e di confronto a tutti :) ,

@@massi75rn rispetto ciò che hai detto ma non lo condivido , per un motivo semplice : non è storia . Partiamo da questo presupposto , se l'allora generale in capo dell'Armata d'Italia avesse utilizzato la forza , ad ora staremmo parlando della prevaricazione militare contro la debolezza della penisola preunitaria , mentre dato che di mezzo ci sono dei trattati , ora gli storici li definiscono " arma con la quale si tolse il patrimonio all'Italia " , giudizio adeguato al contesto che condanna l'esecutore materiale indipendentemente da ciò che avrebbe fatto . Invece di perderci nella solita retorica anti-francese e pro italiana , analizziamo per un attimo i fatti e scopriremmo che , vi era un ordine ed un progetto ben preciso da parte del direttorio , per de localizzare gli oggetti d'arte , nella capitale universale della Rivoluzione . In tale progetto i militare potevano semplicemente eseguire onde non venire liquidati difronte al comitato di salute pubblica che , dal 1793 aveva adottato nelle sue modalità di controllo la figura del "commissario militare" , il cui compito era sorvegliare e sopratutto deferire nel caso di semplice sospetto . Ora , non nego che vi sia stato anche un certo zelo a riguardo ma non si può altrettanto negare che vi furono progetti ed ordini scritti , inviati all'allora Generale dell'armata d'Italia ed a tale proposito , riporto un estratto della Direttiva per il generale in capo dell'armata d'Italia del 6/03/1796 : " il Direttorio insiste, prima di terminare la presente direttiva , sulla necessità di di assicurare il sostentamento all'armata d'Italia , all'interno ed attraverso i paesi occupati e di fornirle , grazie alle risorse offerte dai luoghi , tutto ciò di cui potrà avere bisogno . Il generale esigerà forti tributi , e la metà del loro importo verrà versato nelle casse riservate al pagamento dell'armata " ; è però altresì corretto dire che , per la prima parte il direttorio emise dei pagherò , per ogni requisizione di grano , frumento e viaria come è noto dalla lettera del 9/03/1796 .

C'è da aggiungere un aspetto non minoritario a riguardo , ossia la fine che avevano fatto le "nostre" opere d'arte . Molte delle requisizioni , imposte dai trattati come ammortizzamento dei danni di guerra e quindi dei pagamenti aurei , venivano requisite nei conventi , nelle collezioni private , negli scantinati delle chiese , luoghi che di certo non avevano molto a che fare con la bellezza di tutti e per tutti . Se quindi da una parte si condanna l'azione , dall'altra si dovrebbe ammettere l'opera di letterale salvataggio dall'oblio di molti dipinti .Ma questo ovviamente non è tutto , difatti è noto o dovrebbe essere che sia il Reale istituto Nazionale che il Gabinetto numismatico di Brera sono creazioni del governo napoleonico , come anche le mostre organizzate dallo stesso governo nella pinacoteca omonima e le mostre , che vi furono fatte , a tale proposito si considera che dal 1809 al 1813 la quantità di quadri nella pinacoteca accrebbe da 150 unità a circa 900 . Evidentemente non era così maltrattata l'Italia di come si vorrebbe far credere , considerando poi che la legislazione per i reperti archeologico si inasprì e non poco , basti considerare il decreto del 13/12/1811 emanato da Gioacchino Napoleone per la tutela degli scavi di Pompei o , ad esempio la tutela adottata nei confronti del patrimonio romano , dalla commissione per gli stati Romani che , liquidava in toto il governo pontificio , del quale si deve riconoscere l'ottima legislazione in merito .

PS : nel Louvre l'80% delle opere d'arte sono state legalmente acquisite , molte provengono da collezioni private come quella del cardinale Richelieu , altre sono state acquistate come la collezione borghese , mentre molte vennero acquisite dal governo di Napoleone III .

Sperando d'aver fatto cosa gradita , saluto .

Modificato da ilcollezionista90
Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao @@ilcollezionista90 , per quello che riguarda la tua citazione nei miei riguardi , hai colto nel segno , meglio parlare degli aspetti storici . Avventurarci in polemiche con i Musei nazionali gia' tante volte manifestate nel Forum , credo serva a poco , la situazione e' quella che e' , sicuramente insufficiente , ma quando un Ministro della Repubblica di un precedente governo disse che "la cultura non porta soldi" , c'e' poco da sperare in meglio , e' proprio la nostra scarsa cultura verso il passato , nelle sue varie dimensioni , che ci blocca ; il discorso sarebbe troppo lungo per essere affrontato per scritto .

Link al commento
Condividi su altri siti


ilcollezionista90,ti ringrazio per la spiegazione,ma quello che mi rammarica,ed il nocciolo della questione,e' prorprio che le collezioni vengono acquisite regolarmente,fuori dal loro contesto,invece di stare nel posto dove dovrebbero essere.i frontoni del partenone al british museum ne sono un esempio,ma e' meglio chiudere qui,la discussione come dice legio,e' uscita dai binari.ciao

Link al commento
Condividi su altri siti


@@massi75rn io la vedo così : consideriamo l'arte come un dono dell'artista all'umanità , di modo che , e credo che personalmente sia anche la visione più corretta , non abbia ne paese ne confine . Se dovessimo essere coerenti e zelanti fino in fondo , l'Italia avrebbe il 30-40% in meno di monumenti o oggetti d'arte , cominciando dal museo egizio di Torino e finendo con i cavalli di san marco :) .

Saluto

Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao.

Scusate, ma non ho ancor ben capito quale sia il tema di questa discussione.

Mi era sembrato di intendere che si volesse trattare il tema dei tesori archeologici rinvenuti in Italia e trafugati all'estero; in proposito, si citava il tesoro di Boscoreale, aggiungendo che "il suo possesso fu chiaramente fraudolento".

Poiché dal punto di vista storico (che poi è quello che sembra interessare maggiormente i partecipanti alla discussione) il ritrovamento del tesoro e la sua cessione non è affatto pacifico che rientri in un'ipotesi di frode ai danni dell'allora Regno d'Italia e di conseguente sottrazione fraudolenta (ciò che riporta in proposito wikipedia non costituisce necessariamente "il Verbo", giacché sappiamo tutti come vengono alimentati i commenti che vengono cola' inseriti da chiunque abbia voglia di farlo....), mi permettevo di far notare che l'esempio del tesoro di Boscoreale non era, storicamente, un caso acclarato di saccheggio del nostro patrimonio culturale e di trafugamento all'estero.

Detto questo, noto però che la discussione prosegue in relazioni a casi di presunti "trafugamenti all'estero" che nulla hanno a che vedere con l'ipotesi prospettata all'inizio della discussione, poiché rientrano nell'ambito di vicende belliche o comunque di occupazione militare, durante i quali non possiamo tecnicamente parlare di "trafugamenti" ma di altre situazioni proprie di tali periodi storici, che si legittimano in base a norme e/o consuetudini di diritto internazionale.

Ad esempio, il diritto di "fare bottino" è un istituto tipico del diritto consuetudinario internazionale (non necessariamente arcaico) che legittima l'occupante ad appropriarsi dei beni dell'avversario sconfitto (istituto che anche noi italiani, come già è stato ricordato in precedenza, abbiamo applicato largamento a danno delle comunità sottomesse).

Ma ciò, ripeto, non rientra nelle ipotesi "tecnico-storiche" di trafugamento ma semmai di legittimo esercizio del diritto o, quanto meno, del diritto di colui che in un dato momento "è il più forte".

Dunque, quando parliamo di trafugamento di beni culturali da parte di Napoleone, dei Tedeschi, degli Italiani ecc. durante i periodi di guerra o di occupazione militare di un territorio straniero, stiamo trattando un tema indubbiamente interessante ma certamente molto diverso da quello inizialmente proposto in questa discussione e che mi sembrava si volesse trattare.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
Link al commento
Condividi su altri siti


Assolutamente si può riesumare ciò che si vuole........facevo solo notare che se si avvia una discussione di tipo "storico" su determinate vicende, a forza di "riesumare" fatti che con l'oggetto della discussione non ci azzeccano nulla, si rischia di fare confusione.

Non mi sembra "storico" equiparare un "bottino di guerra" al tesoro di Boscoreale o ad uno scavo archeologico abusivo con successiva cessione del materiale (a titolo oneroso) all'estero.

Questo è ciò che penso......ma non pretendo che anche gli Altri la pensino allo stesso modo...

Saluti.

Michele

Link al commento
Condividi su altri siti


@@bizerba62 premettendo che , rispondevo ad un utente che aveva giustamente espresso una sua opinione , ma tant'è è inutile dilungarsi oltre , dato che il mio intento era ben altro :)

Buona giornata

Modificato da ilcollezionista90
Link al commento
Condividi su altri siti


non volevo proseguire la discussione,per rispetto di legio che la voleva terminare perche' giustamente andata fuori dai binari,premesso questo,io non ho equiparato un bottino di guerra al tesoro di boscoreale,la mia e' stata una battuta in quanto,gia' tante opere se ne sono andate con le guerre,figuriamoci con gli scavi abusivi,ed ho scritto apposta"questo non rientra nel caso".detto questo,scavo o bottino,posso essere risentito se le opere non sono piu',e persino a volte frammentate,dal loro contesto originale?

Link al commento
Condividi su altri siti


Ospite
Questa discussione è chiusa.
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.