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IGNORED

Sapete dirmi chi potrebbe essere l'Imperatore?


teodato

Risposte migliori

Vi allego l'immagine di una monetina grande come um pisello (termine usato dal venditore) mi ci sono alambiccato ma non ho proprio idea di che Imperatore si tratti.

C'è qualcuno disposto a darmi una mano?

post-1966-1154089677_thumb.jpg

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Il tipo e' quello della moneta celebrativa di Costantinopoli (rappresentata elmata al D.) con al R. la Vittoria su prora, coniata sotto i Costantinidi. Purtroppo non si riesce a leggere la zecca, per una precisa identificazione, comunque lo stile mi pare quello ufficiale -aspetto conferme dagli esperti del periodo-.

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Ma è bizantina?

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no. concordo con avgvsts (almeno in parte). La moneta è la commemoprativa di Costantinopoli. Dico "in parte" perchè io non sono convinto sia ufficiale, opterei per l'imitazione

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Ringrazio i cortesi utenti che hanno voluto partecipare alla discussione, immaginavo che fosse barbarica nello stile come avevo supposto nel sottotilo della discussione ma non riuscivo a leggere le lettere, ora mi pare di leggere più chiaramente VRBS.

Chissà quale popolazione aveva imitato la moneta Romana! Penso che non lo sapremo mai a meno che una moneta simile non venga trovata in qualche sito archeologico.

Grazoe a tutti

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Quindi è un'imitazione barbarica del III-IV sec. d.c..

Ma queste imitazioni barbariche circolavano nell'impero o fuori?

140891[/snapback]

cito Luigi (tacrolimus)

La classe delle imitazioni barbariche è molto eterogenea, ma sostanzialmente il termine è usato per indicare uno stile crudo (per non dire rozzo) non emissioni delle popolazioni che invasero l'impero romano provenendo dall'est.

E' un termine probabilmente improprio, anche per l'accezione dispregiativa che sottintende, a cui preferisco il temine imitazione (o imitazione di stile barbaro), ma è ormai ampiamente utilizzato.

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crivoz:

Le monete oggetto del post sono a parere mio fra le piu' interessanti e meno studiate della monetazione classica...

La moneta romana e' stata per secoli cio' che rappresenta oggi il dollaro e piu' recentemente l'euro per gli scambi mondiali e le popolazioni poste ai confini dell'Impero ( e sovente anche falsari gallici e britannici) hanno iniziato a copiare molto presto le monete in bronzo ed in argento...molto piu' raramente quelle in oro (oggetto invece di falsificazioni in discrete quantità nei regni indiani).

Sovente frazionavano monete a corso legale e da ogni parte ricavavano un'altra moneta..ne sono prova alcuni antoniniani ritrovati nelle Gallie segnati a spicchi e mancanti di alcuni quarti, ritrovati però nelle immediate vicinanze.

Questo spiega perche' una buona parte dei radiati barbarici (concordo anche io pero' nel definire barbarici un termine un po' troppo dispregiativo) siano di peso e diametro ridotto.

I ritratti sono sovente caratterizzati da un eccesso di linee e non sempre le interpretazioni di legende e rovesci sono veritiere...

Pensate che in un museo inglese (Colchester mi pare) c'e' una copia britannica di un bronzo di Lucio Vero (o Marco Aurelio..non ricordo bene) con al rovescio i due imperatori che si stringono la mano (CONCORDIA AVGUSTORVM). Ebbene il falsario, interpretando male il rovescio l'ha' trasformato in un pescatore che tiene alla lenza un grosso pesce . Da non credere...

Proprio ieri sera, solleticato dall'interessante post, ho rispolverato la mia sezione "barbarica" e ho trovato in particolare un paio di pezzi interessanti.

Un radiato del diametro di pochi millimetri di diametro con un testa di circa 3 mm di dimensione...probabilmente la piu' piccola che abbia mai visto impressa. Gli ae4 del basso impero sembrano sesterzi in confronto. La postero' a breve per documentare visivamente quanto sopra riportato.

Ci sarebbe poi un denario anche se OT per questa discussione di Caracalla giovane con capelli a spazzola e soprattutto rovescio con crescente lunare e stelle...mai visto per i giovani severi...ma utilizzato dall'usurpatore Pescennio Nigro con SAECULI FELICITAS.

Sinceramente sono convinto che questi "bronzi" abbiano il potere di risvegliare in noi un desiderio ancestrale, quello del dove, come, quando e perche'... proprio a causa dello scarso interesse che hanno suscitato finora nella maggior parte dei collezionisti a imputabile allo stile e della scarsa quantità di informazioni che ri riesce a reperire a riguardo.

I cataloghi d'asta poco per volta iniziano pero' a proporle in sezioni distinte, ispirati probailmente da un parco clienti oggigiorno piu' propenso ad accetarle e ricercarle...e dallapossibilità di buni realizzi.

Un consiglio quindi...iniziamo a metterle da parte...prima o poi arriverà anche un testo di riferimento per assegnarle correttamente a zone geografiche e popolazioni.. Per ora costano relativamente poco e danno comunque soddisfazioni anche a numismatici esigenti.

Non sono brutte...sono solo diverse...

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ancora Luigi:

Le aree di produzione delle imitazioni barbariche di bronzi romani tardo imperiali sono sostanzialmente quella britannica e quella del Danubio.

Una prima grande classe comprende le imitazioni degli antoniniani e comprendono imitazioni più o meno grossolane di Claudio II, Tetrico I e II, Vittorino, etc.

La seconda classe riguarda le imitazioni delle emissioni di Costantino e della sua famiglia.

Più rare le imitazioni di monete di Arcadio, Onorio e Teodosio, a quanto ne so.

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