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Cosimo III piastra 1683 r2


Risposte migliori

Salve amici,

posto una delle piastre di cui feci due foto prima di metterla riposta al sicuro.

spero vi piaccia.

descrizione:

Cosimo III 1683 piastra 1683 R2

la moneta rappresenta al diritto il granduca e al rovescio il battesimo di Cristo sul fiume Giordano dal Santo San Giovanni battista, in alto la colomba simbolo dello spirito santo, in basso le onde del fiume, rocce e cespugli.

non so se le foto rendono la bellezza di questa moneta..

la tranciatura del tondello era consueta all'epoca,(in questa è praticamente quasi integra) dal 1676 proprio Cosimo III ordinò la ponderazione dell'argento per sopperire alla richiesta e coniazione delle nuove monete.

Le tranciature del tondello sparirono con la prima piastra al Torchio idraulico del 1684 che riportava la scritta sulla fustella della sua integrità.

furono coniate per soli due anni e sono rarissime, assomigliano più alle monete moderne e i rilievi sono meno alti di quelle precedenti.

qualcuno sa dirmi le tirature riportate sul Pucci delle piastre Medicee di Cosimo III?

io ho solo il di Giulio...riporta r2

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Il Pucci non si esprime in rarità, ma con la tiratura. Le rarità sono nel MIR, che comunque è molto ben fatto per Firenze. La piastra del 78 è coniata in 108.928 esemplari, e quella del 79, ben più rara, in 49.005

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Pongo una domanda in merito alle tirature e quindi alle rarità.

Mi domando come vengono date le rarità allora!

Pongo un esempio di monete del periodo dei Medici, una piastra del 1679 di Cosimo III viene indicata r o al massimo r2 con tiratura al di sotto delle 50000 monete coniate, invece per altre come per Cosimo III tollero di Livorno 1670 di estrema rarità, avete la tiratura? a me il di Giulio la indica r3 ma vedo sulle aste la dicitura di estrema rarità.

Facciamo il paragone.

Il di giulio riporta tutte le date 1676 1677 1678 come rare, mentre il 1679 come molto rara, il 1680 e 1683 molto rara e anche il 1684.

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E' una bella domanda questa che potrebbe far nascere qualche riflessione importante, devi tener conto sicuramente che la tiratura non credo sia il solo parametro utilizzato dai vari autori dei MIR, sicuramente hanno anche fatto delle considerazione sulla reperibilità degli esemplari, passaggi in asta, presenza in collezioni pubbliche e private....

Sarebbe interessante sentire l'autore Alessio Montagano del MIR Firenze che ogni tanto ci legge, ma magari anche Alessandro Toffanin autore del MIR Milano che altrettanto ogni tanto ci segue.

Di certo Montagano dice nell'introduzione che la rarità è un campo aperto a continue modifiche e oscillazioni, inoltre possono sempre uscire notizie di ritrovamenti, tesoretti, collezioni occulte, credo sia un tutto in divenire e che comunque presenti comunque una certa arbitrarietà di attribuzione, infatti spesso ci sono dati sulle stesse monete discordanti, sentiamo altri pareri....l'argomento merita....

Modificato da dabbene
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Trovata la tiratura dall altro post di @@dabbene del tollero di Livorno 1670 di 20520 pezzi, se questa é di estrema rarità una la piastra 1679 di Firenze con 49005 pezzi dovrebbe non essere tanto da meno.o

Il di giulio riporta r3 per il tollero e r2 per la piastra.

Vedendo invece gli aggiornamenti in questi decenni dalla pubblicazione del di Giulio direì un r4 per il tollero 1670 e un r3 per la piastra 1679.

Sentendo anche voi il Pucci riporta le sole tirature e forse é la miglior cosa..mentre il MIR mette le sue rarità come il di Giulio.

Modificato da fofo
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Riguardo alle raritá, la tiratura non é chiaramente determinante, pur essendo un indice di rilievo: un esempio semplicissimo e ricorrente é riferito al momento in cui un nominale nuovo succede ad un altro nominale piú vecchio, ed il secondo viene fuso per sopperire alla produzione del primo: in questo caso, seppure la coniazione piú antica possa aver avuto una tiratura maggiore, la sua reperibilitá sul mercato puó essere inferiore alla successiva. Un altro esempio é quello di monete conosciute in un buon numero di esemplari, di cui quasi tutti di proprietá pubblica o musealizzati, e quindi non collezionabili. Inoltre le monete, dopo che hanno terminato il loro corso possono rimanere occultate, oppure essere distrutte, utilizzate con altri scopi (e quindi modificate nella forma), o rifuse.

Tutte queste variabili sono complementari ai dati di produzione, e non sempre danno un risultato congruente.

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@@fofo

Anche il Pucci da la rarità delle monete, ti allego la pagina di tuo interesse.

Concordo con Magdi sulla rarità delle monete, una bassa tiratura non basta per fare una rarità.

Saluti Marfir

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Ringrazio @@Marfir per la scheda.

Ci sarebbe molto da dire, questa scheda é ancora più diversa da quella del di Giulio e dalla catalogazione su uscite e cartellini vari delle aste.

Qui il tollero 1670 di Cosimo risulta solo r2 invece sul di giulio r3 sulle aste viene catalogato estremamente raro.

Altro esempio le pezzedellarosa il 1684 é un anno r2 per il di giulio qui é quella n/c

la pezza 1701 esce su quasi tutte le aste é quella più comune e quo invece é un r2 .

mhaa io non so a cosa fanno realmente riferimento a questi punti.

Poi per quanto riguarda i tolleri di Livorno il porto si ferma alla data 1704, io ne ho diversi e qull anno é un r2 qui sul Pucci no.

Gli altri anni sono per le fortezze?

insomma io sinceramente non capisco troppo le rarità se poi non tornano nella realtà e nelle coniazioni.

Trovo troppa differenza tra quel che leggo tra Mir, Pucci, di Giulio.

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salve a tutti

per quanto riguarda le rarità mi sembrava di aver letto che il Pucci ha osservato le apparizioni dei diversi pezzi nelle aste per un certo numero di anni, ma non trovo più dove ho letto questa notizia..

comunque @@fofo complimenti per la moneta

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insomma io sinceramente non capisco troppo le rarità se poi non tornano nella realtà e nelle coniazioni.

Trovo troppa differenza tra quel che leggo tra Mir, Pucci, di Giulio.

E' chiaro che la rarità, essendo una qualità percettiva può variare da autore a autore. Ad esempio ci sono alcune monete medievali catalogate comuni sul MIR toscana, che io personalmente ho visto molto raramente in collezioni pubbliche e private, e reputo molto rare (un paio in particolare). E' probabile che l'autore ne abbia trovate molte in collezioni private che io non ho visto; avessi dovuto compilare le rarità del MIR, non avendole mai viste, o almeno avendole viste poche volte, avrei espresso una rarità più elevata. Ad ognuno poi spetta, attraverso i passaggi in asta e le monete visionate nei musei, ai mercatini, dagli amici... crearsi un parere personale sulla rarità di una moneta.

Io non sono in grado di assegnare una rarità determinata alle monete del Granducato, perchè non è la monetazione che prevalentemente colleziono, non prendo appunti sui cataloghi d'asta e non ricordo tutte le varianti a mente; contrariamente a quello che faccio per le medievali toscane :)

Modificato da magdi
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Mi fa piacere che la moneta in questione piaccia, @cippiripi76 cerco di prenderle al meglio possibile.

questa a parere mio è un spl pieno, forse spl+.

ne vidi una soltanto in fdc passare su nomisma un anno fa, con un escrescenza di metallo notevole al rovescio, ma era eccezionale, fece più di 4000 se non sbaglio.

condivido il pensiero di @@magdi una persona si farà col tempo la sua opinione, cercando e valutando vedrà meglio quali sono le effettive rarità sul mercato di alcune monete, i libri servono per la catalogazione e indicazione di varianti o tipologie, alcuni danno un indicazione di rarità espressa da mercati di 40 anni fa..altri di 20 anni ecc..

bello anche il Medioevale Toscano..

poi vi posterò un altra moneta e mi direte che rarità ha sul Pucci e la sua tiratura.

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