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IGNORED

L'ultimo tentativo di Marco Aurelio


Legio II Italica

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La conquista della Germania e dei territori limitrofi , in modo definitivo e duraturo nel tempo , rimase un sogno di Roma mai realizzato per molteplici motivi . Il primo a sognare questa conquista fu Giulio Cesare dopo aver sottomesso la Gallia , ma il suo assassinio pose momentaneamente fine a questo progetto ; lascio’ in eredita’ morale ad Ottaviano Augusto proseguire in questo intento , ma la famosa disfatta di Teutoburgo indusse Augusto a fermare il confine dell’ Impero sulla linea del Reno . In verita’ precedentemente a questa decisione finale di Augusto , avvenuta in sua tarda eta’ , che cambio’ il corso della storia di Roma , gli eserciti romani invasero piu’ volte i territori germanici quasi fino al fiume Weser con il progetto definitivo di arrivare all’ Elba , che secondo i progetti di Cesare e di Augusto avrebbe dovuto segnare il confine definitivo della conquista germanica . Alcuni anni dopo la tragedia di Varo e la morte di Augusto poi , Germanico in effetti nel corso della seconda spedizione germanica arrivo’ all’ Elba , ma queste vittoriose e sanguinose marce militari furono piu’ che altro volte a vendicare i morti e la trappola di Teutoburgo , oltre che a ripristinare il nome e la potenza di Roma presso i Barbari . Anche Tiberio in precedenza , sotto il principato di Augusto , fu sul punto di riuscire in questa ambita e sognata impresa germanica , ma la spaventosa e lunga rivolta dei Pannoni e dei Dalmati durata circa cinque anni pose di nuovo fine al grande progetto .
Praticamente da questo periodo storico fino all’ epoca di Marco Aurelio la situazione , a parte sporadiche e qualche volta disastrose spedizioni militari oltre il Reno e Danubio tentate dai Flavi , in particolare da Domiziano , rimase immutata .
Arriviamo cosi’ all’epoca di Marco Aurelio quando sembro’ che tutta la Germania e il mondo dei Parti si fossero coalizzati insieme contro Roma ; Marco Aurelio e Lucio Vero non poterono far fronte simultaneamente ad entrambi i pericoli anche a causa di una feroce e lunga epidemia di peste che falcidiava l’ Impero , si dette quindi la precedenza alla conclusione della guerra partica con l’ invio sul fronte di Lucio Vero , mentre i generali di Marco Aurelio tennero in qualche modo a bada i Germani in attesa della fine del conflitto orientale . Ma a questo punto leggiamo qualche passo della Storia Augusta alla Vita di Marco Aurelio relativa a questo tragico periodo , Tomo XII e successivi :

“ Mentre era in coso la guerra partica ne scoppio’ un’altra contro i Marcomanni che i luogotenenti riuscirono a trascinare per le lunghe in attesa che terminassero le operazioni in oriente e che si potessero concentrare tutte le truppe sul nuovo fronte . E quando la incipiente carestia aveva gia’ fatto nascere nel popolo il sospetto della guerra , Marco dichiaro’ in Senato che sul fronte germanico era necessaria la presenza di entrambi gli Imperatori , benche’ Vero fosse appena rientrato dopo ben cinque anni di assenza ……..La guerra marcomannica suscito’ tanto panico che Marco chiamo’ Sacerdoti da ogni parte , celebro’ anche riti stranieri e purifico’ la Citta’ con ogni sorta di sacrifici espiatori rinviando la partenza di sette giorni per celebrare anche il Lettisternio secondo il rito romano , intanto la pestilenza mieteva tante vittime………Infine gli Imperatori partirono in divisa da guerra perche’ ormai i Vittuali e i Marcomanni suscitavano disordini dappertutto mentre altri popoli che erano fuggiti sotto la violenta pressione dei Barbari del Nord minacciavano di entrare in guerra anch’essi se non fossero stati accolti entro i confini dell’ Impero……..Condusse felicemente la guerra contro i Germani e concluse personalmente con successo pari al valore la terribile guerra marcomannica che aveva presentato difficolta’ senza precedenti e per di piu’ era scoppiata in concomitanza con una grave pestilenza che aveva mietuto molte vittime sia tra il popolo che tra i soldati . Dopo aver sbaragliato i Marcomanni , i Sarmati , i Vandali , i Quadi , gli Svevi i Rossolani , gli Alani , i Bastarni e tanti altri popoli germanici , celebro’ a Roma il trionfo……..”

Sempre dalla Storia Augusta sappiamo che per risanare le finanze dello Stato , dissanguato da queste lunghe , lontane e costose guerre , Marco Aurelio mise in vendita all’asta nel Foro di Traiano parte del tesoro imperiale per non essere costretto ad aumentare le tasse ai cittadini e il ricavato fu sufficiente a risanare le casse statali esauste per le lunghe guerre ; inoltre talmente furono gravi per lo Stato queste tre guerre Marcomanniche , durate in pratica quasi ininterrottamente dal 167 al 179 , che Marco Aurelio fu costretto ad arruolare nell’ esercito gli schiavi , i gladiatori e i briganti della Dalmazia , tante furono le perdite dell’ esercito per morti e feriti nelle battaglie e per la pestilenza ; così prosegue la Storia Augusta :

“……….Aveva intenzione di trasformare la Marcomannia e la Sarmatia in altrettante provincie romane e avrebbe attuato il suo progetto se non fosse intervenuta la ribellione di Avidio Cassio in Oriente………Comunque egli ( Marco Aurelio ) abbandono’ il teatro della guerra contro i Marcomanni e i Sarmati e parti’ per affrontare Cassio ………”

Con questa inopportuna e disastrosa ribellione di Avidio Cassio finisce il grande sogno della conquista permanente della Germania perche’ non portata a termine da Marco Aurelio ormai ad un passo dalla vittoria definitiva , progetto che non sara’ piu’ ripreso materialmente da altri Imperatori fino alla fine dell’Impero . Occorre dire che la conquista della Germania , se fosse avvenuta e che non avvenne per lo spostamento dell’ esercito di Marco Aurelio in oriente contro Avidio , non fu studiata e programmata a tavolino , ma sarebbe stata la conseguenza della risposta romana all’ invasione dei Marcomanni e Quadi .
Fu tatticamente giusta la decisione di Marco Aurelio di lasciare incompiuta la conquista della Germania per correre ad affrontare Avidio in oriente ? forse a noi moderni conoscendo i fatti successivi , no , ma non conoscendo nei particolari tutta la storia e i motivi che indussero Marco a non completare il suo progetto di creare le due nuove provincie di Marcomannia e Sarmatia , prima di dedicarsi ad Avidio , non possiamo fare altro che “fidarci” dei motivi della sua decisione .
Vediamo ora cosa ci tramanda l’archeologia e la numismatica in piu’ rispetto a questi passi della Storia Augusta .
Dagli altorilievi della Colonna Antonina a Roma , da Luciano , da alcuni passi di Cassio Dione , Storia Romana e da Ammiano Marcellino sappiamo che durante la prima invasione di Barbari , le guarnigioni romane in Pannonia , due Legioni piu’ ausiliari , furono spazzate via dai Marcomanni e Quadi comandati dal Re Ballomar , arrivando fino ad assediare Aquileia in quanto il confine orientale delle Alpi era sempre stato il punto debole dell’ Italia , facilmente attraversabile , per entrare ed invadere l’ Italia .
La risposta romana tardo’ ad arrivare a causa della guerra in corso contro i Parti , ma arrivo’ , nonostante immense difficolta’ e fu sul punto di giungere ad una clamorosa svolta epocale che avrebbe cambiato il corso della storia europea……… ma la visione della vecchia germana che apparve minacciosa un tempo alle Legioni romane circa 150 anni prima , ammonendole a non oltrepassare i confini del Reno , forse riapparve nuovamente alle Legioni di Marco e fu la fine definitiva di un sogno ; anche le ombre dei morti romani di Teutoburgo rimasero indelebili nei ricordi e nella memoria degli uomini .
Sotto in foto alcune monete e un medaglione attestanti la sottomissione della Germania , secondo il progetto di Marco Aurelio da dividere in due provincie : Marcomannia e Sarmatia . Due immagini della Colonna Antonina

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Ciao @@ARES III , bella osservazione , occorre dire pero' che dopo la caduta dell'Impero occidentale i popoli germanici si accorsero amaramente del vuoto di civilta' provocato da questo disastro epocale provocato da loro e in parte dall' Impero orientale , cercarono nella loro limitatezza di ripristinare questa civilta' perduta ; quasi tutte le cariche politiche , amministrative , giuridiche erano tenute da Romani . Esempi magnifici di lungimiranza politica furono le figure germaniche di Teodorico , di sua figlia Amalasunta , di Carlo Magno .

Sotto un rarissimo aureo e sesterzio con la Virtus Aug mentre attraversa il Reno su di un Ponte : questo ponte riportato sulle due monete non dovrebbe essere quello famoso di Traiano sul Danubio perche’ da Cassio Dione sappiamo che : “.....Ma Adriano temendo che per i barbari , una volta sgominate le guarnigioni a presidio del ponte , (Dobreta) fosse molto facile passare in Mesia , fece rimuovere la sovrastruttura di quest’opera” .

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Ottima ricerca storica... però eccepisco su un fatto:

“……….Aveva intenzione di trasformare la Marcomannia e la Sarmatia in altrettante provincie romane e avrebbe attuato il suo progetto se non fosse intervenuta la ribellione di Avidio Cassio in Oriente………Comunque egli ( Marco Aurelio ) abbandono’ il teatro della guerra contro i Marcomanni e i Sarmati e parti’ per affrontare Cassio ………”

questo riporta la Historia Augusta. Fonte storica e quindi correttamente da segnalare. Ma bisogna filtrare l'informazione da un punto di vista romanocentrico, vizio in cui il tetso spesso rincorre. Propagandisticamente questo dato è "politically correct"... l'Augusto vuole infliggere al nemico barbaro la giusta punizione per aver osato varcare la frontiera e saccheggiare il territorio dell'Impero.

Ma quanto corrisponderà alle reali intenzioni? Marco Aurelio aveva vuotato le casse imperiali, recuperato qualsiasi forza disponibile... e parliamo di Marco Aurelio, buon imperatore ma "filosofo", non un Traiano "imperatore guerriero"... quasi sempre impegnato in campagne militari ma dove era costretto a cimentarsi... ;)

Molto più remunerativo scagliarsi contro Avidio Cassio (che la stessa Historia Augusta riferisce in accordo con Faustina per ascendere al trono imperiale dopo le false voci della morte di Marco Aurelio, a scapito di Commodo - e ciò col senno di poi non sarebbe stato magari così funesto per l'Impero ;) ) al di là dei discorsi di facciata significava assicurarsi i tributi del ricco Oriente, evitare di instabilizzare ancora di più il settore orientale e non ultimo mantenere il controllo dell'Egitto, schieratosi con Cassio e come noto "granaio di Roma.

Altro tocco politically correct del testo: l'Augusto non voleva scontrarsi con un altro romano e si rammarica per l'uccisione dell'usurpatore per mano dei suoi stessi soldati...

Ciao

Illyricum

:)

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Interessante argomento, come del resto tutti quelli introdotti in questa sezione dal ns. Legio II Italica (che per ns. fortuna si gode la pensione curando ed approfondendo i Suoi notevoli interessi culturali e... tralasciando la pesca... o magari trova il tempo anche per questa :D ).

Tra l'altro, le Legioni II e III Italica furono formate da Maurco Aurelio proprio...per l'occasione, a disposizione dell'altrettanto nascitura "praetentura Italiae et Alpium expeditione Germanica".

Controversa, in questa "usurpazione", la figura di Faustina. Personalmente trovai (e trovo) molto esauriente la disamina sull'argomento da parte di Maria Teresa Schettino, contenuta nel volume di scritti d'autori vari : "amnistia perdono e vendetta nel mondo antico"; lettura che consiglio agli interessati.

L'epoca di Marco Aurelio segnò di fatto un cambiamento epocale ai confini dell'impero romano, ed in particolare sul limes germanico.

I "barbari" germanici non erano più i "vecchi barbari", anche militarmente, ed ai loro stessi confini (dall'altro lato) stavano cominciando a subire quelle pressioni che, a seguire, avrebbero dato loro il noto filo da torcere.

La politica romana del braccio forte militare, comprese le spedizioni punitive in profondità nel territorio nemico, ormai chiaramente mostrava la corda.

Sarebbe stato il momento di modificare la politica stessa nei confronti delle popolazioni germaniche, ma ciò allora non avvenne (e forse proprio non sarebbe potuto avvenire), come pure non avvenne dopo (e non ci riuscì infine nemmeno Stilicone, prima della discesa inarrestabile verso la fine della pars occidentis, ma del resto era già forse troppo tardi).

Ehilà Illy...i Marcomanni ed i Quadi, che per altro si spinsero sino a Verona, ad assediare Aquileia...quasi sulla soglia di casa eh :shok: ?

Fu la prima volta, dopo un paio secoli d'italica pace, che i barbari in armi violavano il suolo d'Italia.

Senza dimenticare che se Aquileia resistette (e ne aveva la capacità, come pure ebbe successivamente) viceversa il territorio ed altre città, come Opitergium (rasa al suolo), se la passarono molto, ma molto, peggio.

Si trattò di un evento certamente epocale, ed ancora Ammiano, oltre due secoli dopo, lo ricorda, nelle sue "Storie".

Le fonti coeve tuttavia non l'affrontano, viceversa, con particolare incisività, ed intenzionalmente, per evidenti motivi..."biografici".

Ad oggi, comunque, ancora si discute sulla data precisa dell'invasione marcomannica d'Italia, se avvenne nell'anno 167, o 168 od ancora 170 d.C.

Sull'invasione dei Quadi e Marcomanni, ed in particolare sull'assedio di Aquileia, è molto esaustivo il saggio di Claudio Zaccaria : "Marco Aurelio ad Aquileia e provvedimenti dopo la calata dei Marcomanni in Italia", contenuto nel testo "Roma sul Danubio; da Aquileia a Carnutum lungo la via dell'ambra" (testo purtroppo assai costoso).

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Ciao @@Flavio , infatti il periodo storico di Marco Aurelio e' uno dei miei preferiti tra altri della lunga storia romana ; come pesca o caccia no , pero' ho altri interessi scientifici , ma la storia , l' archeologia e la numismatica , piu' teorica che pratica , sono al primo posto .

Conosco i libri dell' "ERMA" ne ho qualcuno , purtroppo i prezzi in genere sono proibitivi , per pochi fortunati , anche se da un po' tempo alcune edizioni vengono scontate fino al 70% .

Purtroppo molte fasi delle guerre marcomanniche rimarrano per noi oscure , comprese le date precise , e' lo scotto che paghiamo , come per tante altre informazioni , per la caduta e il disastro culturale che segui' la fine della civilta' antica .

Per chi e' appassionato di questo argomento consiglio la lettura , oltre a quelli citati da te , di : "Roma e le Provincie del Danubio" a cura di Livio Zerbini , Autori Vari , edito da Rubbettino , per "Laboratorio di Studi e ricerche sulle Antiche provincie Danubiane" , Universita' di Studi di Ferrara , pagine 499 .

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