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Fortezza Cosimo III dei Medici 1717 RR qfdc/fdc


Risposte migliori

Buongiorno, metto le foto di questo mio esemplare del 1717 fdc/qfdc con fondi lucenti di Cosimo III. moneta,data molto rara come illustra il Di Giulio RR. Questa moneta venne coniata per dar importanza al porto di Livorno, questo porto che fu sviluppato proprio dalla famiglia Medici, signori della Toscana, contava all'inizio del 1500 circa 500 persone e nella fine dello stesso secolo invece facendo costruire nuove mura e nuovi canali che collegavano Livorno a Pisa gli abitanti erano più di 12000. Questo porto "Franco" aveva inoltre leggi tutte sua e tassazioni molto basse che non riguardavano il contenuto delle navi come per gli altri nel Mediterraneo, ma avevano solo la tassa dell 1 percento del valore sull ancoraggio del porto, seguirono poi le leggi "Liburnine " con Cosimo III, l affluenza di abitanti di ogni Nazionalità e commerci con Inglesi, Spagnoli e Olandesi per il controllo del commercio resero Livorno un Porto da far invidia e che molti come Venezia e Genova si misero a studiare per ottenere lo stesso successo. Grano, spezie, stoffe, bottini depredati fecero si che a Livorno venisse battuta moneta per il commercio e di valore, "pezze della rosa e tolleri" furono i principali divulgatori di questo nostro porto Toscano, ma anche i Luigini per il levante e i mezzi tolleri o quarti di pezze furono emesse anche se meno apprezzate, specie le versioni in oro. questo Tollero, chiamato Fortezza, racchiude in se tutto questo, potere, successo, economia e sviluppo. saluti Fofo

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Molto bassa per il Pucci, nel 1717 è di 14.625, mentre per esempio nel 1707 era di 108.375, è un R2 anche per il Pucci, pregevole moneta iconograficamente, un altro grande esempio complimenti veramente anche questa volta, tra l'altro per anno poco produttivo e quindi raro.

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Supporter

Bella monetona Fofo, come sempre.

Saluti Marfir

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c'è qualcosa che non mi torna...la moneta sopra postata è già presente nel database del nostro catalogo inserita da @@latino , l'impronta della moneta non c'è dubbio che è la stessa e soprattutto è identico lo sfondo della foto e la patina....quindi mi chiedo...@@fofo tu sei anche @@latino?? oppure spiegaci la situazione :)

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-COS3L/1

Modificato da magellano83
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@@magellano83 Latino vide la moneta, ma non la comprò, la presi io.

Credo prese la pezza della rosa del 1707...

io personalmente preferisco questa perché ha la sua patina scura originale e i suoi fondi lucenti.

Niente da togliere alla conservazione della sua pezza.

Questa moneta appartiene a me da circa 4/5 anni...

Su Livorno ci sarebbe molto da dire @@dabbene sulla costruzione di un nuovo lazzaretto, intitolato a San Rocco, per lo sciorino delle merci provenienti da zone sospette di peste.

Fu costruita una nuova e ampia dogana sul canale dei Navicelli, vi si svilupparono assicuratori e monti dei pegni, banche, lo stesso granduca Ferdinando dei Medici prestava i soldi per i commerci tenedo bloccate in cambio merci nei magazzini.

Insomma Livorno a differenza di Pisa non aveva una storia medievale alle spalle e si sviluppò proprio grazie ai Medici.

Fofo

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Intanto spieghiamo che il tollero con la fortezza vecchia di Livorno inizia ad essere coniato nel 1707 e sostituisce quello col porto.

Entrambe fantastiche raffigurazioni, si passa da un simbolo della città a un altro, forse calano i commerci marittimi col Levante e si opta per una immagine che rappresenti comunque la città.

Di certo viene mantenuto anche su questo tollero il motto ET PATET ET FAVET, il buon auspicio rimane con in più il FIDES sotto la fortezza.

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La politica commerciale e di statuto del porto Franco fecero si che a fine del 600 si contassero 21000 abitanti.

Dal libro "Merci e monete a Livorno in età Granducale" leggo che per un ancoraggio di una nave la San Domenico dei Buonaccorsi, a Livorno pagava 5 pezze, in Genova ne pagava 33.

Inoltre le merci vendute entro l anno erano esenti da gabelle e i mercanti favoriti in ogni modo.

Il periodo fu florido anche per via delle guerre tra Spagna e Inghilterra che non poterono bene continuare nel loro intensi commerci nel mediterraneo,che così riuscì ad essere e trasformarsi Livorno in un porto che sfruttava meglio i commerci con loro per rifornimenti di merci sia per stallaggio delle loro.

A Livorno si pptevano trovare merci come , lo zucchero delle Azzorre e dell Americhe, veniva raffinato a Pisa o a Livorno e riesporiato, gli Ebrei ben presenti in questa città, gran mercanti e con parentele in Londra e in Olanda, importarono il caffé, le navi Nordiche portavano Salumi, cioéé pesce salato, baccalà, aringhe, in Italia si consumava il 97,5 percento del caviale esportato dalla Russia, veniva trasportato a Livorno dalla ingelse Muscovy Company, il monopolio Livornese otteneva un giadagno del 60 percento.

Cibi esotici e locali, filati di seta, cotone,stoffe preziose,ferro,piombo,ottone,carta,argento,oro e coralli,tabacco, legnami,specchi,denti di elefante,quadri, cannoni,spezie,oppio erano solo alcune delle merci acquistabili a Livorno.

La East India Company acquistava corallo a Livorno tramite i suoi agenti Inglesi, nel 1670 lasciò che il commercio del corallo passasse gradualmente nelle mani dei mercanti di diamanti.

Importarono a scambio con l India diamanti per corallo, Livorno sorpassò Marsiglia come centro dell industria del corallo.

Inoltre con le navi Granducali partivano le sete più pregiate perr il mediterraneo e per il Nord Europa soprattutto per la Polonia i preziosi damaschi, i lampassi e o drappi lavorati a Firenze e a Lucca.

A Livorno vi era qualsiasi Nazionalità, Persiani,Armeni,Arabi, Levantini della Barbiera e altre parte dell Africa.

L incontro di tanti costumi, culture e confessioni religiose colpisce infatti i voaggiatori illuministi interessati a mettere in risalto il clima di tolleranza che si respirava nella città.

Saluti

Fofo

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questo porto faceva fatturare e incassare nelle tasche dei signori Medici molti molti soldi.

il granduca Ferdinando investiva circa il dieci percento del ricavato per costruire la città ogni anno.

Modificato da fofo
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@@dabbene si é vero quel che dici, sia le pezze della rosa, di cui la prima data del 1665 sotto ferdinando II e poi con Cosimo III i tolleri raffiguranti il porto dal 1670 e poi sempre con Cosimo III dal 1707 i tolleri fortezza coniati per la città di Livorno e i suoi commerci.

@@cippiri76 non l ho letto il libro da te citato, dev essere molto interessante, già in quello delle Merci e monete in età granducale, con la collezione del Re Vittorio Emanuele III con le illustrazioni, racconti appunti mi sembra di tornare indietro a quel periodo.

Quelli erano tempi e che imprese navigare per mare, oceani per commerci di ogni genere...

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Dal libro "Merci e monete a Livorno in età Granducale" leggo che per un ancoraggio di una nave la San Domenico dei Buonaccorsi, a Livorno pagava 5 pezze, in Genova ne pagava 33.

interessante me lo devo cercare, chi è l'autore?

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La politica commerciale e di statuto del porto Franco fecero si che a fine del 600 si contassero 21000 abitanti.

A Livorno vi era qualsiasi Nazionalità, Persiani,Armeni,Arabi, Levantini della Barbiera e altre parte dell Africa.

L incontro di tanti costumi, culture e confessioni religiose colpisce infatti i voaggiatori illuministi interessati a mettere in risalto il clima di tolleranza che si respirava nella città.

vero, merito della tollerante politica dei Medici che fin dalle "leggi livornine" di Cosimo I seppero creare dal niente una città aperta, tollerante capace di accogliere tutti senza domandare da dove venissero o in che fede credessero.

E' interessante ripercorrere le tappe della fondazione della città. Il Granducato aveva bisogno di un porto, quello pisano era ormai inservibile, insabbiato dall'Arno, ed allora inizia con Cosimo I il faraonico programma edilizio urbanistico che ha creato Livorno. Ma una volta costruita la città occorrevano gli uomini che la abitassero, ed allora, alla fine del 500, le leggi livornine che assicuravano uno speciale statuto a chiunque volesse stabilirsi nella nuova città. Léggi che garantivano le più ampie libertà ai nuovi residenti;

"esonerandoli dal pagamento di gabelle ed arrivando a concedere loro la cancellazione dei debiti, l'esonero dalle pene corporali e finanziarie pendenti e persino un salvacondotto per delitti commessi, tranne quelli di eresia, lesa maestà e falsa moneta" (Cipolla)

Agli ebrei veniva assicurato il diritto di professare la loro religione e garanzie che li mettevano al riparo dall'inquisizione, e ricordiamoci che siamo nel secolo delle guerre di religione...

Così a Livorno arrivarono e trovavano protezione, frotte di uomini che spesso avevano qualche peccatuccio sulla coscienza, e dietro a loro altrettante donne (ridacchiano gli altri toscani) a soddisfare un certo genere di appetiti...

La genesi di questa città, inevitabilmente, ha plasmato i suoi abitanti, facendone gli abitanti di un luogo allegramente "atoscano" (questa non è mia ma di Mario Cardinali). Una città diversa dalle vicine, così orgogliose di quella storia di arte e cultura che sembra aver evitato Livorno, semplicemente perché... quando Livorno è stata fondata (ma sarebbe meglio dire rifondata) dai Medici nel cinquecento, tutta la grande stagione artistica del rinascimento era finita o comunque era agli sgoccioli.

Così i livornesi non possono vantare i tesori d'arte di Firenze, Pisa, Siena. La "livornesità" intesa come una particolare apertura verso il mondo è la loro grande ricchezza. Chi ha conosciuto o conosce un livornese di quelli veri (di scoglio, come dicono loro) sa di cosa parlo, la loro generosità, la particolarissima capacità di dire le parolacce senza essere volgari, gli atteggiamenti estroversi, in qualche modo vengono da li..

e vengono da quell'humus culturale anche Mascagni, Fattori e Modigliani.

e scusatemi se sono andato off topic..

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ne ho anche una del 1711 in conservazione leggermente più bassa ma sempre molto bella, un spl + ,questa invece è della massima conservazione e bellezza..

mi piacerebbe vedere una in mano di Gian Gastone delle fortezze, devono essere spettacolari, di quest'ultimo granduca ve ne sono di più in alta conservazione, causa poca circolazione degli ultimi talleri Medicei.

saluti

fofo

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L ho vista, molto bella, un gradino meno conservata di questa, inoltre ha una piccola carenza di tondello sulla perlinatura, ma l spl/fdc ci sta tutto.

@@dabbene credo che sia in complesso un ottimo pezzo anche perché é un R3 per il di Giulio e non si vede passare sulle aste, il prezzo come per tutti i pezzi Toscani visti é piú basso del valore di mercato su quell asta direí di un 30/40 percento.

Considera che un vero spl con patina sua di un anno comune di fortezza siamo sui 1600/1700.

Forse ci provo, ho letto le regole per fare le offerte.

So che in sala ci saranno commercianti e non sará facile prendere delle monete da casa.

Te ci vai Mario???!

saluti

Fofo

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@@dabbene la conservazione minore si vede dai capelli del granduca se sono toccati o leggermente usurati al centro, inoltre la valutazione viene data dal rovescio dalla corona e dalla fortezza sempre se toccata o meno.

Se guardi bene lo vedi.

Mario ci sei mai andato all astr del Crippa? le fa a Milano?

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Ciao,

Alle aste di Crippa spesso partecipo ma non sono del tipo tradizionale con la sala, si fanno offerte on - line , e' tutto telematico e durano alcuni giorni in cui uno può anche rilanciare....a volte va anche bene, a volte male, però in qualche caso tentar non nuoce......

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ti ingrazio @@dabbene per il consiglio, le monete del crippa sono ottime.

forse mi sbaglio su un 30/40 percento in meno del loro valore, direì sono a 1/3 1/4 % del loro effettivo valore.

faccio un esempio su una che è un briciolo superiore a quella di grado, ha lo stesso grado della mia del 1717 ma è la data 1720 ed è R3 come il 1723 su un asta ha fatto la bellezza di:

€5500 nel 2008 ad oggi varrebbe di più, se fai caso ai particolari che ti dicevo sopra riscontri la conservazione.

non sarà facile ma ci proverò

saluti

fofo

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