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Tarì da Classificare. Sicilia?


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caro vox,

ho cercato la moneta nei cataloghi (come penso avrai fatti tu) ma purtroppo non l'ho trovata, nel senso che non ho trovato questo particolare disegno.

Questo ovviamente non vuol dir nulla, in quanto potebbe essermi sfuggita, o addirittura essere una siciliana non catalogata (Al aziz?)

Purtroppo non so leggere il cufico, a mio avviso basilare per chi colleziona siciliane medievali, ma mi piacerebbe imparare, quantomeno in maniera basilare.

Se conoscete teste o ancora meglio, un sito in internet, dove imparare i rudimenti, mi fareste un piacere ad inserirlo.

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@@vox79 Enzo ho fatto un pò di ricerche sui testi in mio possesso e credo che sia un tarì di Gisulfo II per Salerno, Spinelli n° XXIX (Tv.I n° 20) e XXX (tv.I n° 21).

Però per averne la certezza bisogna ingrandire la foto, ma quella che hai postato e troppo a bassa risoluzione e quindi i caratteri non si distinguono bene.

Il fascicoletto di

Modificato da claudioc47
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@@vox79 Enzo ho fatto un pò di ricerche sui testi in mio possesso e credo che sia un tarì di Gisulfo II per Salerno, Spinelli n° XXIX (Tv.I n° 20) e XXX (tv.I n° 21).

Però per averne la certezza bisogna ingrandire la foto, ma quella che hai postato e troppo a bassa risoluzione e quindi i caratteri non si distinguono bene.

Il fascicoletto di

hahaha ecco perche' non lo trovavo :) ... ho consultato un sacco di libri sulla Sicilia , ma Salerno non mi era venuto in mente.

La legge del contrappasso ... hahah aver pubblicato un libro su Salerno e non volerlo guardare per classificare le monete hahahah :)

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Ciao @@vox79

Opterei per il tarì di Salerno della prima metà dell'XI sec. (n 22 di Le monete delle zecche minori della Campania Vol III di Alberto D'Andrea e di Vincenzo Contreras).

Ti allego le scansioni delle pagine inerenti ai tari.

Puoi darmi maggiori indicazioni del fascicoletto di Bernardi per imparare a leggere il cufico (dove e come reperirlo)

segue altro messaggio

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Modificato da angel
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Ciao @@vox79

Opterei per il tarì di Salerno della prima metà dell'XI sec. (n 22 di Le monete delle zecche minori della Campania Vol III di Alberto D'Andrea e di Vincenzo Contreras)

Ti allego le scansioni delle pagine inerenti ai tari

segue altro messaggio

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hahaha ecco perche' non lo trovavo :) ... ho consultato un sacco di libri sulla Sicilia , ma Salerno non mi era venuto in mente.

La legge del contrappasso ... hahah aver pubblicato un libro su Salerno e non volerlo guardare per classificare le monete hahahah :)

Vedi che succede a scrivere troppi libri!!!! hahahaha

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@@vox79 Enzo ho fatto un pò di ricerche sui testi in mio possesso e credo che sia un tarì di Gisulfo II per Salerno, Spinelli n° XXIX (Tv.I n° 20) e XXX (tv.I n° 21).

Però per averne la certezza bisogna ingrandire la foto, ma quella che hai postato e troppo a bassa risoluzione e quindi i caratteri non si distinguono bene.

Il fascicoletto di

Ma no, i tari di Gisulfo per Salerno hanno diametro maggiore e un aspetto diverso rispetto a quanto appare da questa foto . Questa sembra un tari siciliano , Palermo , del secondo periodo della dominazione araba successiva agli emiri Aglabidi

Qual ' e' comunque il peso e diametro ?

Domenica sera rientro alla base e magari riesco a fornire qualche dato in piu'

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Ciao @@vox79


Il listino a prezzi fissi n 5 /2014 della Numismatica Picena al lotto 648 riportava un tarì di Salerno. Il prezzo mi sembrava buono, ma quando chiamai, lo stesso giorno in cui mi arrivò il catalogo, era stato già venduto.



Puoi darmi indicazioni sul libretto di Bernardi per interpretare le leggende cufiche.


post-19012-0-08663000-1414782048_thumb.j

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Buonasera,

intervengo solo ora perché mi sono accorto adesso della discussione.

Pur in assenza di dati fondamentali quali peso, diametro e una foto decente, particolarmente necessaria per cercare di "capire" il cufico, mi sento di escludere con certezza Salerno, sia per la presenza particolare del doppio cerchio, sia per lo stile delle lettere, o meglio di quel poco che riesco a vedere.

Sicuramente le fattezze ci riportano alla Sicilia araba o al Nord Africa. Non ho la possibilità di consultare i sacri testi ma potrei azzardare (ma merita assolutamente conferma) Al Mu' izz?

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Buonasera,

intervengo solo ora perché mi sono accorto adesso della discussione.

Pur in assenza di dati fondamentali quali peso, diametro e una foto decente, particolarmente necessaria per cercare di "capire" il cufico, mi sento di escludere con certezza Salerno, sia per la presenza particolare del doppio cerchio, sia per lo stile delle lettere, o meglio di quel poco che riesco a vedere.

Sicuramente le fattezze ci riportano alla Sicilia araba o al Nord Africa. Non ho la possibilità di consultare i sacri testi ma potrei azzardare (ma merita assolutamente conferma) Al Mu' izz?

Anch'io avrei pensato ad Al Mu izz , tra le emissioni piu' comuni siciliane della dominazione araba , oppure anche Al Zahir. Vedremo se riusciremo a sciogliere il dubbio con qualche trsto alla mano ..

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Confermo che dovrebbe trattarsi di un robai emesso sotto Al - Muizz (935-975). Siqilliyah 343 Egira =954-55. Califfi Fatmidi quindi.

Lo Sphar descrive diversi tipi tra il n. 10 e n. 13. Non ho tempo adesso per identificare il tipo esatto , sperando di non essermi sbagliato di Califfo ;)

Segnalo pèer questa monetazione anche l'eccellente lavoro di Norman Douglas Nicol:

A Corpus of Fatimid Coins

Trieste 2006

un corposissimo, è il caso di dirlo, volume di oltre 500 pagine in grande formato che è il lavoro definitivo per tutte le emissioni Fatimidi.

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Buona Giornata @@vox79

Il tarì da te postato potrebbe essere questo presentato all' ASTA NUMISMATICA RANIERI N. 7 Lotto n° 806 - SICILIA - Al Mu’izz, Califfo Fatimide, 935-975. Robâî. Al Mu’izz, Califfo Fatimide, 935-975. Robâî.

Au gr. 1,03 Leggenda circolare. Rv. Rv. Leggenda circolare. Spahr 10 BB Lotto 806 Prezzo di partenza 200,00 €

Il che conferma l'ipotesi di @@numa numa

post-19012-0-23189700-1415461292_thumb.j

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Salve vi posto l'immagine del muezzino probabile modello della moneta in discussione. La data su queste monete é incisa sul cerchio piú esterno.

post-6806-0-56590600-1415472537_thumb.jp

Dico modello per via del doppio cerchio lineare non presente in nessuno dei tipi riportati per Al-Mu'izz e poiché, come riferisce il Tarascio, questa moneta fu imitata anche dopo la morte del califfo dai principi cristiani di Capua , Amalfi e Salerno per il commercio con il Nord-Africa in quanto gli arabi accettavano esclusivamente moneta con le scritte coraniche: Kalima

Modificato da scalptor
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"La monetazione di Al-Mu'izz fu la piú intelligente del tempo. Per evitare la cattiva abitudine invalsa specie presso gli ebrei sayrafi (cambiavalute) di tosare le monete e, non bastando come freno la rigida legislazione esistente (taglio delle mani) viene emesso il muezzino moneta con tre scritte circolari, divise da cerchi e con globetto centrale. Tosando la scritta esterna automaticamente il Dinar diventa 1/2 dinar ed il dirhem 1/2 dirhem. tosando il secondo giro, il 1/2 dinar diventa robai ed il 1/2 dirhem, 1/4 di dirhem. Con questo sistema la truffa cessa di esistere e la moneta non subisce sfregio." (Tarascio, p 51)

Chi ricorda da chi fu poi ripreso questo sistema quasi 7 secoli dopo ?

PS La moneta dell'asta Ranieri non corrisponde al tipo 10 dello Spahr, anzi, guardando meglio, a nessuno dei tipi riferiti ad Al-Mu'izz e riportati dallo Spahr

Modificato da scalptor
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E questa é l'immagine di uno dei muezzini del Nummarium islamico e normanno della Biblioteca di Palermo con la trascrizione fonetica per coloro che volessero cominciare a impratichirsi con l'arabo : )

post-6806-0-44004300-1415474787_thumb.jp

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