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IGNORED

Tessere mercantili del Guinigi


apollonia

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Supporter

Buonasera

 

Mi hanno regalato in anticipo per l'Epifania queste due riproduzioni delle tessere mercantili del Guinigi.

Tessera di I tipo

 

post-703-0-91340900-1420406074_thumb.jpg

Metallo color oro: 5,086 g, 23,5 mm.

 

Tessera di II tipo

 

post-703-0-67187000-1420406100_thumb.jpg

Metallo bianco: 4,431 g, 24 mm.

 

Antichissima famiglia lucchese, i Guinigi erano ricchissimi mercanti e banchieri che politicamente dovettero la loro fortuna a Francesco Guinigi, uomo ricco e lungimirante che si adoperò per salvaguardare la libertà di Lucca. Nel Medioevo la città era dominata dai Guinigi che dal 1400 al 1430 ottennero la signoria di Lucca con Paolo, lo sposo di Ilaria del Carretto.

 

So che le tessere mercantili dei Guinigi erano una sorta di carta di credito del 1300, ma non ho idea del significato delle raffigurazioni sul diritto (aquilotto e rosette; P e rosette) e sul rovescio (chiavi e rosette), che non hanno relazione con lo stemma alla croce di vaio della famiglia Guinigi.

Qualcuno che s’intende di tessere medievali conosce il significato di queste raffigurazioni? E’ possibile che il numero e la distribuzione delle rosette lungo il contorno fossero un’indicazione del controvalore in denaro della tessera?

 

 

apollonia

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L'aquilotto è posato su un oggetto che, con gli occhi di oggi, potrebbe sembrare una spugna o qualcosa del genere.

Con gli occhi del medioevo, perchè non pensare a un qualcosa che assomiglia all'aquila sulla balla di lana che è il simbolo (anche araldico) dell'arte dei Mercatanti, o di Calimala?

calimala.jpg

(da: http://italien21ptlyon.unblog.fr/2010/05/06/51/)

 

 

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Supporter

L'aquilotto è posato su un oggetto che, con gli occhi di oggi, potrebbe sembrare una spugna o qualcosa del genere.

Con gli occhi del medioevo, perchè non pensare a un qualcosa che assomiglia all'aquila sulla balla di lana che è il simbolo (anche araldico) dell'arte dei Mercatanti, o di Calimala?

calimala.jpg

(da: http://italien21ptlyon.unblog.fr/2010/05/06/51/)

 

Perchè no? Le arti della lana e della seta fecero rinomati i Lucchesi su tutti i mercati d'Italia e d'Europa.

 

 

apollonia

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Supporter

Nello specifico (dalla Treccani in rete)

 

GUINIGI, Michele. - Terzo e ultimo figlio di Lazzaro di Bartolomeo, nacque a Lucca intorno agli anni Trenta del Trecento; apparteneva al ramo della famiglia che a Lucca più di tutti fu coinvolto in vicende politiche, oltre che economiche, nel secolo XIV. Dedito fin da giovanissimo all'attività di mercante, si impose rapidamente quale figura di sicuro prestigio non soltanto a livello cittadino, quanto piuttosto a livello internazionale.

Molti documenti provano la sua parte attiva nel commercio, in particolare della seta e dei panni di lana. Fu socio di primo piano nella compagnia intitolata al cugino Dino di Nicolao Guinigi, nella quale era presente gran parte dei suoi congiunti.

 

apollonia

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Supporter

Sempre dalla rete

 

Le case della potente famiglia dei Guinigi sorsero già nel Trecento, formando un complesso che copriva ambo i lati della via omonima. Caratteristica comune era l’impianto romanico-gotico lucchese, con il pianterreno a loggia su pilastri in pietra e archi in laterizi decorati. I due palazzi (quello annesso alla Torre e quello di fronte, sempre su Via Guinigi) furono costruiti alla fine del XIV secolo: sono esempi di architettura gotica, caratterizzata dalla presenza di trifore e quadrifore ad arco acuto, che si aprono sulla facciata di mattoni. Originariamente le arcate del pianterreno si aprivano verso la strada; queste arcate furono chiuse nel Cinquecento, per ricavarne delle stanze, che prendono luce dai finestroni con cornice in pietra arenaria.
La Torre s’innalza all’angolo tra via Sant’Andrea e via delle Chiavi D’Oro. Costruita in pietra e mattoni, la Torre dei Guinigi è alta 45 metri e si distingue da tutti gli edifici del centro storico. Tra le torri medievali, appartenute a famiglie private, essa è l’unica che non sia stata mozzata o abbattuta nel XVI secolo. Dalla sommità - che si raggiunge dopo 25 rampe di scale, per complessivi 225 gradini, abbastanza agevoli - si può ammirare il centro della città e il paesaggio delle montagne circostanti, le Alpi Apuane a nord-ovest, gli Appennini a nord-est ed il monte Pisano a sud. Sulla cima della torre si trova un giardinetto pensile, costituito da un cassone murato riempito di terra, nel quale sono state messe a dimora sette piante di leccio. Non si sa esattamente quando il giardino fu realizzato, ma in un’immagine contenuta nelle Croniche di Giovanni Sercambi (secolo XV), si può vedere che tra le tante torri di Lucca ve n’era una coronata d’alberi. Si suppone dunque che l’impianto sulla Torre Guinigi sia molto antico, anche se i lecci oggi presenti sono stati sicuramente ripiantati nel tempo.

 

Non è che la chiave abbia a che vedere con una delle vie nei cui pressi sorgeva la Torre della famiglia?

 

 

apollonia

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Supporter

La P sulla tessera di II tipo potrebbe essere l’iniziale del nome di Paolo Guinigi, per volontà del quale fu edificata a partire dal 1413 Villa Guinigi come “residenza di delizie”.

Nel 1403 Paolo sposò Ilaria del Carretto, una giovane donna proveniente da Savona definita dalle cronache come di incredibile bellezza e molto ben educata. Nel 1404, il giorno della vigilia di Natale, Ilaria diede alla luce Ladislao, e l’8 dicembre dell’anno dopo, tra indicibili dolori, morì partorendo la sua seconda figlia, che fu chiamata Ilaria Minor.

 

Paolo Guinigi era un uomo di cultura e affidò a Iacopo della Quercia la costruzione un monumento funebre di tipologia non comune in Italia, di fatto una enorme cappella signorile nel transetto della chiesa che tutti possono ancor oggi ammirare nel Duomo di Lucca.

 

 

Nel raccogliere queste notizie ho appreso che Paolo Guinigi, dopo esser stato spodestato nel 1430, fu fatto rinchiudere dal duce di Milano Gian Galeazzo Visconti nel carcere di Pavia dove, dopo appena due anni, morì all’età di cinquantasei anni.

 

 

apollonia

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  • 2 settimane dopo...
Supporter

Tra i gettoni dei cosiddetti ‘Lombard Bankers’, le famiglie di banchieri delle città del Nord d’Italia che espansero la loro attività e guadagnarono una crescente influenza in gran parte dell’Europa, ve ne sono due pubblicati dal Mitchiner in relazione con le due tessere mercantili del Guinigi.

L’aquila a sinistra sul diritto e la lettera ‘P’ (Pisa) sul rovescio suggerisce l’attribuzione del primo alla città di Pisa.

 

post-703-0-13879800-1421447998_thumb.jpg

 

Da notare che la lettera ‘P’ è stata anche raffigurata sui gettoni coniati dai Pulci di Firenze, e che l’aquila è stata usata come simbolo da parecchie famiglie tra cui gli Agolanti di Firenze e Bologna, i Dati di Milano e i Valori di Firenze.

 

La chiave sul secondo gettone è il logo della famiglia Riccardi di Lucca, che aveva uffici anche a Firenze e a Roma e rapporti in Inghilterra e in Francia.

 

post-703-0-04847300-1421448016_thumb.jpg

 

La tessera del Guinigi di I tipo nasce dall’associazione aquila-chiave e quella di II tipo dall’associazione ‘P’-chiave.

 

 

apollonia

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  • 8 anni dopo...
Il 16/1/2015 alle 23:41, apollonia dice:

Tra i gettoni dei cosiddetti ‘Lombard Bankers’, le famiglie di banchieri delle città del Nord d’Italia che espansero la loro attività e guadagnarono una crescente influenza in gran parte dell’Europa, ve ne sono due pubblicati dal Mitchiner in relazione con le due tessere mercantili del Guinigi.

L’aquila a sinistra sul diritto e la lettera ‘P’ (Pisa) sul rovescio suggerisce l’attribuzione del primo alla città di Pisa.

 

post-703-0-13879800-1421447998_thumb.jpg

 

Da notare che la lettera ‘P’ è stata anche raffigurata sui gettoni coniati dai Pulci di Firenze, e che l’aquila è stata usata come simbolo da parecchie famiglie tra cui gli Agolanti di Firenze e Bologna, i Dati di Milano e i Valori di Firenze.

 

La chiave sul secondo gettone è il logo della famiglia Riccardi di Lucca, che aveva uffici anche a Firenze e a Roma e rapporti in Inghilterra e in Francia.

 

post-703-0-04847300-1421448016_thumb.jpg

 

La tessera del Guinigi di I tipo nasce dall’associazione aquila-chiave e quella di II tipo dall’associazione ‘P’-chiave.

 

 

apollonia

 

Mi permetto di rispolverare questa discussione, sperando di fare cosa gradita, per mostrare i due esemplari della mia collezione corrispondenti a quelli pubblicati dal Mitchiner. 
 

il primo:077B1094-C689-44D8-83F4-BA883425F624.png.71286f5f4d3cae7c4f65d2e4db73d43e.png3CBD333A-1194-4706-97A2-04A731D5CCDB.png.305ee44c25d429ade378d907bc0d7eae.png

il secondo, speculare:FCF315DF-926F-4F77-B825-67C89DEC5C34.jpeg.80160745a30b4ca2d860fe2340313373.jpeg

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