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Inviato

Salve,

Mi incuriosiva avere un'idea del potere di acquisto di un grosso matapan, non ho purtroppo trovato nessun riscontro su internet.

Qualcuno potrebbe gentilmente aiutarmi?

Grazie mille


Inviato (modificato)

Dipende da quale grosso matapan, partono da 15 euro, a seconda della conservazione, per arrivare sopra ai 5000 nel caso di alcune zecche imitative...

Modificato da magdi
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Inviato

Scusa, mi sarò sicuramente espresso male. A me incuriosiva sapere cosa si poteva comprare a Venezia nel 1250 con un grosso matapan! :-)

Immaginavo di tornare indietro nel tempo con una manciata di monetine consunte e mi chiedevo cosa ci avrei potuto comprare.


Supporter
Inviato

Credo che il nostro Eolo intendesse, quanta roba si potesse comprare con un grosso.

e a quanto si potrebbe rapportare al giorno d'oggi, in euro.

Credo (ma gli esperti di Venezia potranno contraddirmi se necessario) che al suo apparire il grosso corrispondesse ai tempi all'incirca allo scudo dell'unione monetaria latina come potere d'acquisto, diciamo intorno ai 25-30 euro.

mentre il ducato corrispondeva nella circolazione al marengo e quindi aveva un valore in termini di potere d'acquisto intorno alle 250-300 euro grossomodo.

Poi ovviamente con l'inflazione, il valore del grosso crollo, e difatti sparì dalla circolazione, sostituito da moneta argentea più pesante, avente sempre, il potere d'acquisto intorno ai 30 euro

il fatto che tali monete rispondevano ad un'esigenza quotidiana, ossia avere una moneta di valore tale da poter essere utile per gli acquisti fu la ragione del loro successo, e la ragione del loro declino quando l'inflazione le rese inutili e troppo piccole per le transazioni.

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Inviato

Grazie mille azaad, bhe non morirei di fame ma sicursmente dormirei all'addiaccio :-)


Supporter
Inviato

Buon pomeriggio

 

Nel periodo al quale fai riferimento, era difficile che un "popolano" andasse a fare la spesa con un grosso; questa moneta era specifica per le grosse (appunto) transazioni, la gente comune usava i "piccoli" cioè i denari.

 

Erano proprio due valute distinte che avevano circuiti differenti, pur potendo, all'occasione, integrarsi.

 

Ti allego il link di una discussione di qualche tempo fa e relativa al soldo che percepivano i marinai .... già ti può dare un'idea; se questa sera trovo altro  .... integro. :pleasantry:

 

http://www.lamoneta.it/topic/80112-il-soldo-dei-rematori-di-galea/?hl=%2Brematore#entry867017

 

saluti

luciano

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Supporter
Inviato

comunque il mio è solo un'ida sul valore del numerario all'epoca. I più esperti sulla moneta in particolare potranno entrare nei dettagli, aggiungere ed eventualmente correggermi. ;)


Inviato

@@Eolo

considera che con un quartarolo pagavi il passaggio su un ponte di barche :D quindi con un grosso quanti passaggi potevi fare? :D

  • Mi piace 1
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Inviato (modificato)

Grazie mille per le risposte: sicuramente potrei avere passaggi su ponti di barche a non finire lol !

Sorge spontanea un'altra domanda: qual'era il potere di acquisto di un piccolo? Lol

Modificato da Eolo

Inviato

dipende dal periodo.

Nel 1204 (presunta data di emissione del grosso) un grosso valeva 24 denari piccoli per poi passare a 26 molto velocemente (cioè 2 soldi e 2 piccoli)

ma nel 1332 a causa della forte svalutazione il grosso valeva 48 denari piccoli o 4 soldi (fonte Wikipedia). E' in questa situazione di grande difficoltà economica che

Francesco Dandolo applica la riforma per contrastare la concorrenza delle zecche vicine emettendo il mezzanino dal valore di 16 denari piccoli ed il

soldino dal valore di 12 denari piccoli.

A causa della crisi delle carestie  il costo della manodopera era aumentato facendo calare le rendite delle Signorie.

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Inviato (modificato)

dipende dal periodo.

Nel 1204 (presunta data di emissione del grosso) un grosso valeva 24 denari piccoli per poi passare a 26 molto velocemente (cioè 2 soldi e 2 piccoli)

ma nel 1332 a causa della forte svalutazione il grosso valeva 48 denari piccoli o 4 soldi (fonte Wikipedia). E' in questa situazione di grande difficoltà economica che

Francesco Dandolo applica la riforma per contrastare la concorrenza delle zecche vicine emettendo il mezzanino dal valore di 16 denari piccoli ed il

soldino dal valore di 12 denari piccoli.

A causa della crisi delle carestie il costo della manodopera era aumentato facendo calare le rendite delle Signorie.

Grazie, riformulo: cosa ti potevi comprare con un piccolo? (Ovviamente a grandi linee senza necessariamente entrare troppo nello specifico) Modificato da Eolo

Supporter
Inviato

Gli addetti che lavoravano nel 1442 nella zecca di Venezia, avevano una retribuzione fissa (bassa) ed una parte variabile chiamata "cottimo" perchè concessa solo al raggiungimento di determinati standard.

 

Orbene, per ogni marca di metallo lavorato (gr. 238,50 circa) per coniare i piccoli:

 

i 2 Gastaldi prendevano 3 piccoli (da dividersi)

i 2 Scrivani e il Pesatore ausiliario prendevano 3 piccoli (da dividersi)

il Pesatore ufficiale prendeva 2 piccoli

 

se pensi che ogni piccolo pesava circa un grammo, hai voglia a volumi di metallo lavorato per poter guadagnare qualche soldo!

 

luciano

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Inviato (modificato)

Il dilemma su "cosa si comprava al tempo X con una moneta del valore di Y" credo sia stato ormai sviscerato all'inverosimile, senza però poter mai giungere ad una conclusione. Ricordo, anni fa lessi che con un sesterzio di Nerone potevi comprarti un boccale di vino (con inevitabili paragoni tra un esemplare, magari FdC di svariate migliaia di euro, ed un corrispettivo in vino di pochi euro).

 

Il problema, di cui io non sono assolutamente esperto, è che il paragone tra valute distanti secoli è sempre molto opinabile.

 

Per esempio, le lire del regno di V.E.II paragonate alle lire della repubblica avevano un valore estremamente più alto. Figuriamoci voler far corrispondere un piccolo del XII secolo con un euro attuale in termini di potere d'acquisto.

 

Sono cambiate talmente tante cose da allora che forse l'unico modo di pensare a un "cambio" tra valute di differenti periodi storici sia considerare un unico metro di misura, che ne so... un tot di pane.

 

Dopodiché, ovviamente, per fortuna esistono per quasi tutti i periodi delle specie di "liste" di spesa, che sono gli unici documenti storici contemporanei che possiamo considerare. Per Venezia siamo abbastanza fortunati, ci sono un sacco di documenti del passato.

Modificato da gigetto13
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Inviato

Il dilemma su "cosa si comprava al tempo X con una moneta del valore di Y" credo sia stato ormai sviscerato all'inverosimile, senza però poter mai giungere ad una conclusione. Ricordo, anni fa lessi che con un sesterzio di Nerone potevi comprarti un boccale di vino (con inevitabili paragoni tra un esemplare, magari FdC di svariate migliaia di euro, ed un corrispettivo in vino di pochi euro).

Il problema, di cui io non sono assolutamente esperto, è che il paragone tra valute distanti secoli è sempre molto opinabile.

Per esempio, le lire del regno di V.E.II paragonate alle lire della repubblica avevano un valore estremamente più alto. Figuriamoci voler far corrispondere un piccolo del XII secolo con un euro attuale in termini di potere d'acquisto.

Sono cambiate talmente tante cose da allora che forse l'unico modo di pensare a un "cambio" tra valute di differenti periodi storici sia considerare un unico metro di misura, che ne so... un tot di pane.

Dopodiché, ovviamente, per fortuna esistono per quasi tutti i periodi delle specie di "liste" di spesa, che sono gli unici documenti storici contemporanei che possiamo considerare. Per Venezia siamo abbastanza fortunati, ci sono un sacco di documenti del passato.

Ecco bravo era proprio una di queste "liste della spesa" che io chiedevo, tanto per curiosità, niente di scentifico ma soltanto per avere un'idea più approfondita di questi piccoli oggettini metallici, mezzi scoloriti e consumati, che tutti noi collezioniamo e coccoliamo con amore e cura


Inviato

vedrai che @@417sonia ti troverà qualche chicca ;)

 

magari anche di secoli successivi, corre voce che lui sia esperto del periodo di Francesco Foscari, magari tra le sue carte trova qualche cosa.

 

Ovviamente l'invito è aperto a tutti, si intende.

 

un chilo di pane quanto costava?


Supporter
Inviato

vedrai che @@417sonia ti troverà qualche chicca ;)

 

magari anche di secoli successivi, corre voce che lui sia esperto del periodo di Francesco Foscari, magari tra le sue carte trova qualche cosa.

 

Ovviamente l'invito è aperto a tutti, si intende.

 

un chilo di pane quanto costava?

Buona serata

 

Eh... magari; sembra talmente tanto facile, invece non è così; provare per credere. Fatevi un "giretto" in rete e vi accorgerete che di notizie di questo genere, ce n'è poco o nulla.

 

Tutto gravita in tariffe, capitolari e consuetudini ben conservate in Archivi di Stato o di Comuni, ecc. ecc. Forse c'è anche qualche cosa in saggi di storici ed economisti, ma non sono disponibili e scaricabili .... e se c'è qualcosa di accessibile che ci dia queste informazioni, io non l'ho trovato. :pardon:

Posso riportare qualche dato che ho a disposizione, ma molto parziale e relativo al XV secolo:

 

1 libbra di carne di bove, soldi 2 e 3 di vitello;

1 paio di polli piccoli, soldi 13;

1 gallina, soldi 12;

1 cappone, soldi 18;

2 gallinacce, soldi 10;

2 pernici, soldi 19;

10 libbre di storione, soldi 18;

1 carro di legna, soldi 34 e piccoli 6

 

Dati estrapolati da un vecchio articolo tratto dal "Saggio sui prezzi" di Bartolomeo Cecchetti (libro che non ho trovato scaricabile in rete).

 

saluti

luciano

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Inviato (modificato)

Luciano, sei un grande!

Certo c'è un secolo di differenza rispetto al periodo dei matapan ma è comunque una grande immersione nella quotidianità della vita e delle monete del tempo.

Modificato da Eolo

Supporter
Inviato

Buona giornata

 

Cercando in rete, pur non trovando il costo del pane, sono riuscito a trovare una pubblicazione che riguarda il mercato dei grani di Udine nei secoli XVI – XVIII); molto interessante e che vi consiglio di leggere.

 

http://www.storiadivenezia.net/sito/saggi/fornasin_mercato.pdf

 

Giacché a quel tempo la Patria del Friuli era parte integrante del Dominio della Serenissima, pur con tutte le specificità di quell'area, possiamo farci un'idea del costo del frumento, giacché la moneta con la quale lo si paga è veneziana.

 

Va considerato anche che il frumento, in tutto il Dominio e come tante altre granaglie (grani o biade) e derrate alimentari, era soggetto ad un "calmiere" dettato dalle autorità.

 

Ovvio che determinare il costo del frumento in base a quanto si legge nell'articolo, è un esercizio largamente indicativo, giacché questo è variabile nel tempo; non solo, anche la moneta con la quale lo si paga subisce una costante erosione e quindi i calcoli che ho fatto e che seguono, non possono che avere una valenza molto limitata; giusto per avere un esempio.

 

Ma il prezzo del pane?

 

Tenendo conto che al prezzo del frumento bisogna aggiungere i costi di trasporto ( a Gemona, ad esempio, costava il 15% in più rispetto a quanto lo si pagava a Udine); il costo dei "pistori" che lo riducevano in farina e dei "forneri" che lo trasformavano in pane, io ritengo che l'aumento incidente sulla materia prima oscilli prudenzialmente dal 40% al 70% in più.

 

Dai dati riportati nell'articolo, considerando che:

1 Staio = 120 Libbre grosse = Kg. 57,24

1 Libbra grossa = gr. 477

1 Lira = 20 Soldi = 240 Denari (o Piccoli)

Il Frumento costava Lire 19 per Staio

 

Mi risulta che 1 Kg. Di frumento costava ca. 79,66 Denari, cioè 3 Soldi e 19 Denari.

 

Se non mi sono "incartato" si può desumere approssimativamente che il pane costasse al chilo, da Soldi 5 : 11 a Soldi 6 : 15

 

saluti

luciano

  • Mi piace 1

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