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Regno di Napoli: Coronato Aquila sigla T


Risposte migliori

Ciao a tutti,

anche se colleziono monete di Napoli, ho voluto aggiungere tra miei pezzi questa della zecca d'Aquila, perchè mi sembrava di bella conservazione per il tipo di moneta. Come vi sembra? Qualcuno che conosce il tipo di moneta potrebbe farmi una sua valutazione? Grazie.

 

214qf0i.jpg

9i4h8w.jpg

 

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Ho provveduto ad assegnare il tag ad Abruzzo, è più di BB ed è interessante per lo stacco della leggenda al rovescio IVSTA TVEN. DA

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Moneta davvero gradevole e con un rovescio ricco di significato storico, infatti questa emissione fu coniata successivamente alla Congiura dei Baroni, nel 1488. Esiste una interessantissima variante dove il drago ha un volto di fattezze umane, per rendere ancora più forte l'associazione drago-male-Baroni.

A breve dovrebbe uscire sul GdN un mio breve articolo sulle monetazioni della Congiura, per questo sono "documentato".

 

Complimenti ancora per l'acquisto,

Antonio

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@@francesco77 il mio lavoro è meno approfondito in quanto ha l'intento di spiegare da un punto di vista più storico che numismatico la Congiura anche grazie ad una moneta emessa durante la stessa: il cavallo aquilano a nome di Innocenzo VIII. Il lavoro a cui rimanda il link invece approfondisce meglio il particolare coronato di Ferdinando.

Buona serata,

Antonio

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Ho provveduto ad assegnare il tag ad Abruzzo, è più di BB ed è interessante per lo stacco della leggenda al rovescio IVSTA TVEN. DA

 

France' ... puoi spostare anche questa:  :)

 

http://www.lamoneta.it/topic/130100-laquila-coronato-con-larcangelo-di-ferdinando/?hl=%20coronato%20%20dell#39;aquila

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Fatto!

Possibilmente delle foto scattate alla luce naturale o scansioni luminose. Grazie

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Ho provveduto ad assegnare il tag ad Abruzzo, è più di BB ed è interessante per lo stacco della leggenda al rovescio IVSTA TVEN. DA

France questa volta sbagli. La legenda È seprarqtq IVSTA TVE NDA. Ed è molto interessante perché con questa divisione a 3 lettere c'è un esemplare ad oggi unico, pubblicato dal caro amico Gionata Barbieri in cui evidenzia le sigle I T incise rispettivamente sul volto del drago e sul viso dell'Arcangelo. Credo che tale articolo sia ancora disponibile sul sito di Gionata. Sarebbe interessante confrontare il conio di questa moneta con quella pubblicata da Gionata. Per capire se le sigle I e T sono state apposte successivamente.

Qualcuno bravo con photoshop potrebbe fare qualche "magia" per vedere se si tratta dello stesso conio.

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C'è qualcosa che non torna nei Coronati di Ferdinando I: possibile che all'epoca abbiano prodotto decine di coni uno diverso dall'altro? Osservandone alcuni ho notato che il volto di profilo, nella maggior parte dei casi e in particolari annate, è sovrapponibile, mentre tutto il resto presenta dei leggeri spostamenti e dei pasticci di metallo, perciò mi sono chiesto: quali potevano essere le fasi di coniazione utilizzate?

 

Non vorrei sbagliare ... come sempre mi succede, ma penso che all'epoca avessero escogitato un metodo assai intelligente e cioè, quello di realizzare più coni con parti univoche sia del D/, sia del R/ al fine di semplificarne la realizzazione e prevenire/sostituire con immediatezza quelli stanchi e soggetti a rotture.

 

Ad esempio: Conio solo corona; solo capelli; solo profilo, solo vesti e decorazione, ecc. ecc.

Infatti, se notate, intorno ai capelli e la corona del mio Coronato e … non solo, ci sono solchi più profondi rispetto al fondo, ciò avvalora che parti singole dell’immagine siano state aggiunte durante la fase di completamento dell’insieme.

 

Ho sovrapposto, con identiche linee guida, il D/ del mio a quello di @@Jacopo92 e ho notato che i profili sono sovrapponibili, nonostante piccolissime variazioni dovute ai diversi passaggi di coniazione, perciò tale ipotesi può avvalorare l'idea che più coni siano circolati e utilizzati in diverse zecche del regno offrendo così la possibilità di aggiungere e/o sostituire particolari a secondo delle necessità. 

Fantasie …?

 

Coro Jacopo92

post-26600-0-52737600-1423562387_thumb.j

 

post-26600-0-05617500-1423562476_thumb.j

Coro Sanni

 

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C'è qualcosa che non torna nei Coronati di Ferdinando I: possibile che all'epoca abbiano prodotto decine di coni uno diverso dall'altro? Osservandone alcuni ho notato che il volto di profilo, nella maggior parte dei casi e in particolari annate, è sovrapponibile, mentre tutto il resto presenta dei leggeri spostamenti e dei pasticci di metallo, perciò mi sono chiesto: quali potevano essere le fasi di coniazione utilizzate?

Non vorrei sbagliare ... come sempre mi succede, ma penso che all'epoca avessero escogitato un metodo assai intelligente e cioè, quello di realizzare più coni con parti univoche sia del D/, sia del R/ al fine di semplificarne la realizzazione e prevenire/sostituire con immediatezza quelli stanchi e soggetti a rotture.

Ad esempio: Conio solo corona; solo capelli; solo profilo, solo vesti e decorazione, ecc. ecc.

Infatti, se notate, intorno ai capelli e la corona del mio Coronato e … non solo, ci sono solchi più profondi rispetto al fondo, ciò avvalora che parti singole dell’immagine siano state aggiunte durante la fase di completamento dell’insieme.

Ho sovrapposto, con identiche linee guida, il D/ del mio a quello di @@Jacopo92 e ho notato che i profili sono sovrapponibili, nonostante piccolissime variazioni dovute ai diversi passaggi di coniazione, perciò tale ipotesi può avvalorare l'idea che più coni siano circolati e utilizzati in diverse zecche del regno offrendo così la possibilità di aggiungere e/o sostituire particolari a secondo delle necessità.

Fantasie …?

Coro Jacopo92

attachicon.gifAquila_Coro_Arcangelo_D_Jaco.jpg

attachicon.gifAquila_Coro_Arcangelo_D_Prova.jpg

Coro Sanni

Mi sembra una ipotesi alquanto azzardata.

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Purtroppo non sono riuscito a reperire l'immagine del coronato oggetto dello studio di Barbieri, se qualcuno postasse almeno il rovescio mi permetterebbe di fare la sovrapposizione in trasparenza necessaria a stabilire un'eventuale coincidenza di conii con l'esemplare di Jacopo.

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@@vox79 giusto per non far capire in modo non corretto a chi legge......poi correggimi se sono io che ho capito male.

La legenda al rovescio divisa in tre su di un conio Napoletano (IVSTA   TVE   NDA) esiste anche in altri esemplari, perchè nel CNI ci sono, ma su di uno come quello riportato da Gionata Barbieri, nel suo opuscolo, dove si ipotizzano al rovescio le sigle I e T nascoste nel capo dell'Arcangelo (per la T) e nella raffigurazione della testa del drago (per la I)..... il tondello sarebbe unico. 

Comunque non capisco il nesso con questo che è un conio Aquilano.....forse stò diventando davvero vecchio.

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Forse mi sono espresso male. Bisogna guardare solo la parola TVE NDA. divisa in 2 gruppi di 3 lettere ciascuno. Di questa tipologia ne esiste un esemplare ad oggi unico riportato nello studio citato di Gionata Barbieri. Allego la foto. Come vedete sul volto dell'Arcangelo c'è incisa la T e sul volto del drago una I.

Sarebbe interessante con photoshop capire se il conio è lo stesso usato successivamente con l'apposizione dell'Aquila.

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