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IGNORED

Monetieri storici


antvwaIa

Risposte migliori

ci sono vendite di questi articoli nelle aste?

mobili bellissimi..

R.

Purtroppo no

Ci sono monetieri , molto belli spesso in mogano ma dal 1800 in su

Per rispondere a Sku, si ma sono artigiani molto rari e ancora pou' cari. Uno mto bravo che ha lavorato anche per la regina d'Inghilterra e'morto una decina d'anni fa . ...

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Salve,

il punto sta nel fatto che oggi sono pochi coloro che si possono permettere di pagare un artigiano il tempo che egli impiega a costruire opere d'arte del genere, senza contare il costo del materiale grezzo, appunto la regina Elisabetta può permettersi artigiani del genere, e personalmente penso che senza la nobiltà di una volta oggi non potremmo ammirare capolavori di pittura, scultura, architettura di cui l'italia oggi ne è piena, con ciò non voglio di certo omaggiare la nobiltà ma voglio solo dire che da sofferenze , soprusi e angherie  oggi possiamo "godere" di meravigliosi capolavori, basti pensare alla chiesa e alle indulgenze senza di esse oggi, probabilmente, non potremmo ammirare la cupola di Michelangelo.

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Awards

Questo è vero, ma secondo me solo in parte. Nel passato credo che il collezionista dava un'enorme importanza ad assicurare alla sua collezione una presentazione artisticamente importante, mentre il collezionista moderna è molto più incentrato sull'acquisto delle monete che dei suoi complementi, quali sono i libri numismatici e, per l'appunto, i monetieri. Non è da dimenticare che tutti i grandi collezionisti del passato ci hanno lasciato delle meravigliose biblioteche, non di rado addirittura più importanti delle stesse loro collezioni: il collezionista moderno generalmente dedica una frazioni infitesimale delle sue risorse alla biblioteca numismatica: certamente non gli verrebbe mai in mente di rinunciare a un prezioso e bellissimo sesterzio, per esempio il Porto di Ostia, per utilizzare quella stessa cifra per far realizzare da un bravo artigiano un bel mobile monetiere davvero di pregio.

 

...personalmente penso che senza la nobiltà di una volta oggi non potremmo ammirare capolavori di pittura, scultura, architettura di cui l'italia oggi ne è piena...

 

Oggi la sperequazione tra ricchi e poveri non è minore di quella che c'era due o tre secoli fa. La differenza, sostanziale, è che allora le classi "alte" erano anche colte e spendevano tantissimo in cultura e praticavano il mecenatismo. Le classi "alte" attuali sono costituite, con poche eccezzioni, da cafoni arricchiti che si distinguono per la loro ignoranza e grettezza.

Quando vedo assistere ad una prima della Scala le madame ingioiellate e i loro coniugi vestiti come pinguini, provo un senso di profondo disagio pensando a quanti appassionati restano fuori dal Teatro perché non possono permettersi di pagare il biglietto d'ingresso: quando poi questi cafoni vengono intervistati, tutta la loro crassa ignoranza viene alla luce.

Quanto differenza rispetto, per esempio, all'imperatore Leopoldo II, grande appassionato di musica, che nel 1792 apprezzò talmente tanto l'estreno dell'opera di Cimarosa "Il matrimonio segreto", che invitò a Corte tutti gli artisti, cantanti e orchestrali, per offrire loro una cena suntuosa e poi chiese che fosse bissata l'Opera intera. Gli imperatorucoli di oggi preferiscono le escort ai grandi artisti!

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Questo è vero, ma secondo me solo in parte. Nel passato credo che il collezionista dava un'enorme importanza ad assicurare alla sua collezione una presentazione artisticamente importante, mentre il collezionista moderna è molto più incentrato sull'acquisto delle monete che dei suoi complementi, quali sono i libri numismatici e, per l'appunto, i monetieri. Non è da dimenticare che tutti i grandi collezionisti del passato ci hanno lasciato delle meravigliose biblioteche, non di rado addirittura più importanti delle stesse loro collezioni: il collezionista moderno generalmente dedica una frazioni infitesimale delle sue risorse alla biblioteca numismatica: certamente non gli verrebbe mai in mente di rinunciare a un prezioso e bellissimo sesterzio, per esempio il Porto di Ostia, per utilizzare quella stessa cifra per far realizzare da un bravo artigiano un bel mobile monetiere davvero di pregio.

 

 

Oggi la sperequazione tra ricchi e poveri non è minore di quella che c'era due o tre secoli fa. La differenza, sostanziale, è che allora le classi "alte" erano anche colte e spendevano tantissimo in cultura e praticavano il mecenatismo. Le classi "alte" attuali sono costituite, con poche eccezzioni, da cafoni arricchiti che si distinguono per la loro ignoranza e grettezza.

Quando vedo assistere ad una prima della Scala le madame ingioiellate e i loro coniugi vestiti come pinguini, provo un senso di profondo disagio pensando a quanti appassionati restano fuori dal Teatro perché non possono permettersi di pagare il biglietto d'ingresso: quando poi questi cafoni vengono intervistati, tutta la loro crassa ignoranza viene alla luce.

Quanto differenza rispetto, per esempio, all'imperatore Leopoldo II, grande appassionato di musica, che nel 1792 apprezzò talmente tanto l'estreno dell'opera di Cimarosa "Il matrimonio segreto", che invitò a Corte tutti gli artisti, cantanti e orchestrali, per offrire loro una cena suntuosa e poi chiese che fosse bissata l'Opera intera. Gli imperatorucoli di oggi preferiscono le escort ai grandi artisti!

 

Questo è vero, ma secondo me solo in parte. Nel passato credo che il collezionista dava un'enorme importanza ad assicurare alla sua collezione una presentazione artisticamente importante, mentre il collezionista moderna è molto più incentrato sull'acquisto delle monete che dei suoi complementi, quali sono i libri numismatici e, per l'appunto, i monetieri. Non è da dimenticare che tutti i grandi collezionisti del passato ci hanno lasciato delle meravigliose biblioteche, non di rado addirittura più importanti delle stesse loro collezioni: il collezionista moderno generalmente dedica una frazioni infitesimale delle sue risorse alla biblioteca numismatica: certamente non gli verrebbe mai in mente di rinunciare a un prezioso e bellissimo sesterzio, per esempio il Porto di Ostia, per utilizzare quella stessa cifra per far realizzare da un bravo artigiano un bel mobile monetiere davvero di pregio.

 

 

Oggi la sperequazione tra ricchi e poveri non è minore di quella che c'era due o tre secoli fa. La differenza, sostanziale, è che allora le classi "alte" erano anche colte e spendevano tantissimo in cultura e praticavano il mecenatismo. Le classi "alte" attuali sono costituite, con poche eccezzioni, da cafoni arricchiti che si distinguono per la loro ignoranza e grettezza.

Quando vedo assistere ad una prima della Scala le madame ingioiellate e i loro coniugi vestiti come pinguini, provo un senso di profondo disagio pensando a quanti appassionati restano fuori dal Teatro perché non possono permettersi di pagare il biglietto d'ingresso: quando poi questi cafoni vengono intervistati, tutta la loro crassa ignoranza viene alla luce.

Quanto differenza rispetto, per esempio, all'imperatore Leopoldo II, grande appassionato di musica, che nel 1792 apprezzò talmente tanto l'estreno dell'opera di Cimarosa "Il matrimonio segreto", che invitò a Corte tutti gli artisti, cantanti e orchestrali, per offrire loro una cena suntuosa e poi chiese che fosse bissata l'Opera intera. Gli imperatorucoli di oggi preferiscono le escort ai grandi artisti!

purtroppo i tempi cambiano...anche se in peggio!!!

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Definirli monetieri è riduttivo: sono delle vere opere d'arte. Meriterebbero un posto all'interno di un qualsiasi museo solo per come sono fatti, anche se fossero vuoti. Sicuramente il mecenatesimo ha influito non poco alla realizzazione di opere che ci sono state tramandate. Purtroppo anche oggi c'è chi vorrebbe fare il mecenate, ma l'ottusità e l'ignoranza di qualcuno mette il bastone tra le ruote, adducendo il fatto che la donazione non è altro che una forma di pubblicità, invece di prenderla come sostegno del patrimonio. (senza fare nomi, la donazione per sistemare il Colosseo)

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Quando comprai il mio monetiere, del finale del secolo XVI, lo feci per collocarvi la mia collezione di trachy dei Comneno-Angelidi e mi costò assai di più di quanto avessi complessivamente speso per formare la mia collezione, che pure è tra le 2 o 3 più complete che ci siano. Non mi pentii mai di aver speso quel considerevole importo per il monetiere anziché per comprare monete.

Tuttavia devo ammettere di essere un collezionista anomalo, in quanto mi interessa studiare la moneta assai più che possederla. Ormai sono più d'uno i venditori su ebay che mi conoscono in quanto non compro le monete di mio interesse che mettono in asta, ma offro una decina di euro in cambio di una fotografia con buona definizione. E infatti posso ben definirmi un ex-collezionista senza rimpianti.

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Quando comprai il mio monetiere, del finale del secolo XVI, lo feci per collocarvi la mia collezione di trachy dei Comneno-Angelidi e mi costò assai di più di quanto avessi complessivamente speso per formare la mia collezione, che pure è tra le 2 o 3 più complete che ci siano. Non mi pentii mai di aver speso quel considerevole importo per il monetiere anziché per comprare monete.

Tuttavia devo ammettere di essere un collezionista anomalo, in quanto mi interessa studiare la moneta assai più che possederla. Ormai sono più d'uno i venditori su ebay che mi conoscono in quanto non compro le monete di mio interesse che mettono in asta, ma offro una decina di euro in cambio di una fotografia con buona definizione. E infatti posso ben definirmi un ex-collezionista senza rimpianti.

Secondo me anche questa è una forma di collezionismo, diverso dagli standard conosciuti. Hai  cambiato passo , preferisci lo studio da foto anzichè da moneta vera. A questo punto aspettiamo di vedere qualche tuo elaborato.

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Secondo me anche questa è una forma di collezionismo, diverso dagli standard conosciuti. Hai  cambiato passo , preferisci lo studio da foto anzichè da moneta vera.

 

"Collezionare" foto di monete non mi pare una diversa forma di collezionismo, bensì di documentazione.

 

 

A questo punto aspettiamo di vedere qualche tuo elaborato.

 

Non capisco la tua osservazione. Dal 2009 ad oggi, quindi in circa 6 anni mi sono stati pubblicati 6 libri di numisnatica antica e circa 40 articoli, tra quelli in spagnolo e in italiano, sempre di numismatica antica (la dimensione degli articoli che scrivo generalmente va da 20 a 60 pagine).

 

Tieni presente che il mio tema principale di studio non è la numismatica, ma l'antropologia: in tutto ad oggi ho circa 25 libri pubblicati e proprio in questi giorni sto presentando il mio ultimo libro.

292nsif.jpg

Modificato da antvwaIa
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Questo è vero, ma secondo me solo in parte. Nel passato credo che il collezionista dava un'enorme importanza ad assicurare alla sua collezione una presentazione artisticamente importante, mentre il collezionista moderna è molto più incentrato sull'acquisto delle monete che dei suoi complementi, quali sono i libri numismatici e, per l'appunto, i monetieri. Non è da dimenticare che tutti i grandi collezionisti del passato ci hanno lasciato delle meravigliose biblioteche, non di rado addirittura più importanti delle stesse loro collezioni: il collezionista moderno generalmente dedica una frazioni infitesimale delle sue risorse alla biblioteca numismatica: certamente non gli verrebbe mai in mente di rinunciare a un prezioso e bellissimo sesterzio, per esempio il Porto di Ostia, per utilizzare quella stessa cifra per far realizzare da un bravo artigiano un bel mobile monetiere davvero di pregio.

 

 

Oggi la sperequazione tra ricchi e poveri non è minore di quella che c'era due o tre secoli fa. La differenza, sostanziale, è che allora le classi "alte" erano anche colte e spendevano tantissimo in cultura e praticavano il mecenatismo. Le classi "alte" attuali sono costituite, con poche eccezzioni, da cafoni arricchiti che si distinguono per la loro ignoranza e grettezza.

Quando vedo assistere ad una prima della Scala le madame ingioiellate e i loro coniugi vestiti come pinguini, provo un senso di profondo disagio pensando a quanti appassionati restano fuori dal Teatro perché non possono permettersi di pagare il biglietto d'ingresso: quando poi questi cafoni vengono intervistati, tutta la loro crassa ignoranza viene alla luce.

Quanto differenza rispetto, per esempio, all'imperatore Leopoldo II, grande appassionato di musica, che nel 1792 apprezzò talmente tanto l'estreno dell'opera di Cimarosa "Il matrimonio segreto", che invitò a Corte tutti gli artisti, cantanti e orchestrali, per offrire loro una cena suntuosa e poi chiese che fosse bissata l'Opera intera. Gli imperatorucoli di oggi preferiscono le escort ai grandi artisti!

 

Buona giornata

 

Ricordo di aver letto qualche anno fa, che il Dr. Valletta, A.D. della Fiat negli anni 60, prendeva una remunerazione pari a ca. 20 volte quella di un operaio della stessa Fiat; non credo proprio che oggi Marchionne si accontenterebbe di tanto .... se va bene prenderà 200 volte la retribuzione di un operaio....

 

 

saluti

luciano

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"Collezionare" foto di monete non mi pare una diversa forma di collezionismo, bensì di documentazione.

 

 

 

Non capisco la tua osservazione. Dal 2009 ad oggi, quindi in circa 6 anni mi sono stati pubblicati 6 libri di numisnatica antica e circa 40 articoli, tra quelli in spagnolo e in italiano, sempre di numismatica antica (la dimensione degli articoli che scrivo generalmente va da 20 a 60 pagine).

 

Tieni presente che il mio tema principale di studio non è la numismatica, ma l'antropologia: in tutto ad oggi ho circa 25 libri pubblicati e proprio in questi giorni sto presentando il mio ultimo libro.

292nsif.jpg

Chiedo umilmente scusa. E' la prima volta che vedevo il tuo nome. Pensavo fossi un "novellino" invece sei una colonna della letteratura. I miei più vivi complimenti. Chiedo ancora scusa per la gaffe.

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