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Segnali di...fumo dalla Sanità in Italia


Liutprand

Risposte migliori

Negli ultimi giorni le cronache ci hanno riferito di alcuni eclatanti casi di quella che nel gergo viene definita "malasanità". Certamente alcuni casi possono essere imputati alla casualità, contro cui c'è poco da fare. Ma emergono alcune notizie ed immagini scioccanti per un Paese occidentale: da sei mesi ad un anno di attesa per una tac o una risonanza magnetica, idem per visite molto specialistiche, immagini di pazienti parcheggiati su lettighe di fortuna nei corridoi, addirittura in alcuni ospedali si fuma tranquillamente! Eppure i dati dell'Ocse dicono che che come percentuale di spesa sanitaria rispetto al PIl l'Italia è nella media...allora c'è qualcosa che non quadra. Si tratta di riorganizzare tutto? Troppi ospedali? Personale non preparato? Non lo so...ma so che un Paese si presenta attraverso i suoi servizi: sanità, scuola, trasporti...e in tutti questi settori - direbbe Bartali - l'è tutto da rifare.

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purtroppo nella sanità, come nella scuola e altre realtà di servizio statale, ci sono persone che hanno la "vocazione", sono preparate e responsabilizzate. Però ci sono anche persone che pur di avere uno stipendio e mettere su famiglia, si buttano in un mestiere senza essere molto preparate.  Mio nipote si è salvato perché al pronto soccorso il medico si è subito accorto che c'era una peritonite perforata. 

 

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E' difficile trattare un argomento del genere in poche parole ma cercherò di spiegare il mio punto di vista.

Uno dei problemi della sanità italiana è la carenza di personale (nonostante la percentuale di medici/popolazione sia tra i più alti d'Europa).

http://www.corriere.it/salute/14_febbraio_21/i-medici-stressati-turni-lunghi-commissione-ue-contro-l-italia-f39ec01e-9ad7-11e3-8ea8-da6384aa5c66.shtml 

Altra criticità è la c.d. medicina difensiva e le spese per i contenziosi aziendali/ospedalieri derivati da un ripensamento della giurisprudenza in ambito sanitario:

http://www.corriere.it/salute/13_gennaio_22/commissione-errori-sanitari-relazione_ebae89ee-649f-11e2-8ba8-1b7b190862db.shtml

Infine, le differenze regionali in termini di spesa e qualità dei servizi tra regione e regione, oltre che i debiti passati che pesano sul bilancio.

http://www.newwelfare.org/2011/09/25/le-differenze-regionali-nella-governance-della-spesa-sanitaria-la-sanita-alla-sfida-del-federalismo/

Nonostante questo, la sanità in Italia può definirsi, nonostante qualche caso balzato all'attenzione della cronaca, soddisfacente, comparando indici c.d. indiretti (come l'aspettativa di vita alla nascita o la mortalità infantile) che appaiono comparabilii ad es. a quelli del Regno Unito.

http://www.who.int/countries/ita/en/

http://www.who.int/countries/gbr/en/

A margine, ovviamente, c'è anche un problema di preparazione pratica (non basta solo sapere ma anche saper fare) di cui buona parte di responsabilità hanno le università (ma sarebbe un discorso troppo lungo da affrontare in questa sede).

Insomma, anche in questo caso, buona parte del problema è politico.

Tanto per fare alcuni esempi...

Per fare una TC o una RM occorrono mesi?

Evidentemente il numero di apparecchi è insufficiente per il bacino d'utenza e non è certo colpa dei sanitari (se non per quella quota di esami prescritti senza necessità).

Non ci sono posti letto o per accedere ad una visita al P.S. occorrono ore? Idem, come sopra.

Modificato da Littore
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le-differenze-regionali-nella-governance-della-spesa-sanitaria

Io metterei questo al primo posto.. È vero che a livello generale siamo messi abbastanza bene e comunque in linea con i migliori paesi europei ma d'altro canto ci sono ancora troppe differenze tra una regione e l'altra... Non so se a qualcuno di voi è capitato di andare in un ospedale qualsiasi campano (posso parlare solo della mia regione) e poi in uno lombardo o emiliano, e mi dica se ci sono o meno delle differenze...
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Eppure i dati dell'Ocse dicono che che come percentuale di spesa sanitaria rispetto al PIl l'Italia è nella media...

 

No, siamo ben oltre la media, in positivo.

 

Secondo questa ricerca di Bloomberg, stilata in basi ai dati forniti da Banca Mondiale, Fmi e Oms, e che tiene conto di aspettativa di vita, costo del sistema sanitario in percentuale sul Pil, costo del sistema sanitario pro-capite, variazione dell’aspettativa di vita rispetto al 2013 (anni), variazione del costo della sanità pro capite, variazione del Pil pro-capite e inflazione, l'Italia ha, o dovrebbe avere, il terzo sistema sanitario più efficiente al mondo, inferiore solo a quelli di Singapore e Hong Kong (quest'ultima considerata come autonoma rispetto al resto della Cina), due entità minuscole e altamente sviluppate, che non si possono per il resto paragonare a noi, che di fatto saremmo primi tra i grandi paesi

 

http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=23729

 

La classifica, che più sotto potete vedere nel dettaglio, presenta non poche sorprese, e se una Francia (ottava) e una Gran Bretagna (decima) sono più o meno nella posizione che ci si potrebbe aspettare, lo stesso non si può dire della Germania, solo 23esima, o di Danimarca e Austria, rispettivamente al 34° e 35° posto (su 51 paesi)

 

http://www.bloomberg.com/visual-data/best-and-worst/most-efficient-health-care-2014-countries

 

La classifica, come tutte quelle del genere, può probabilmente essere opinabile, ma io non credo che variando qualche parametro il nostro paese precipiterebbe dal terzo agli ultimi posti, al massimo potremmo perdere qualche posizione, ma saremmo sempre nella parte alta della classifica.

 

Eppure le disfuzioni nel nostro sistema sanitario ci sono, anche se la mia impressione è che spesso alcuni episodi, anche tragici, vengano ingigantiti dai media e, ma questo è già più comprensibile, dai parenti delle vittime. Non siamo più capaci di accettare la morte come un fatto naturale, e specie quando accade a giovani, o giovanissimi, dev'essere per forza colpa di qualcuno, medici, ospedale, il sistema sanitario nel suo complesso....invece, purtroppo, la gente muore, a prescindere :(

 

Questo non siginifica che i casi di incapacità e incuria non ci siano, anche gravi, e quando avvengono è giusto denunciarli e perseguire i responsabili, ma anche qui, come in altri campi, bisognerebbe evitare di cadere nella facile caccia alle streghe.

 

Discorso diverso per quanto riguarda le attese per un esame, una visita specialistica, l'attenzione prestata a chi si presenta a un Pronto Soccorso. Lì il problema, come già evidenziato, è politico, ci sono medici e infermieri che si fanno il mazzo (posso testimoniarlo di persona) ma che non possono arrivare a fare tutto.

 

petronius

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E' difficile trattare un argomento del genere in poche parole ma cercherò di spiegare il mio punto di vista.

Uno dei problemi della sanità italiana è la carenza di personale (nonostante la percentuale di medici/popolazione sia tra i più alti d'Europa).

http://www.corriere.it/salute/14_febbraio_21/i-medici-stressati-turni-lunghi-commissione-ue-contro-l-italia-f39ec01e-9ad7-11e3-8ea8-da6384aa5c66.shtml

Altra criticità è la c.d. medicina difensiva e le spese per i contenziosi aziendali/ospedalieri derivati da un ripensamento della giurisprudenza in ambito sanitario:

http://www.corriere.it/salute/13_gennaio_22/commissione-errori-sanitari-relazione_ebae89ee-649f-11e2-8ba8-1b7b190862db.shtml

Infine, le differenze regionali in termini di spesa e qualità dei servizi tra regione e regione, oltre che i debiti passati che pesano sul bilancio.

http://www.newwelfare.org/2011/09/25/le-differenze-regionali-nella-governance-della-spesa-sanitaria-la-sanita-alla-sfida-del-federalismo/

Nonostante questo, la sanità in Italia può definirsi, nonostante qualche caso balzato all'attenzione della cronaca, soddisfacente, comparando indici c.d. indiretti (come l'aspettativa di vita alla nascita o la mortalità infantile) che appaiono comparabilii ad es. a quelli del Regno Unito.

http://www.who.int/countries/ita/en/

http://www.who.int/countries/gbr/en/

A margine, ovviamente, c'è anche un problema di preparazione pratica (non basta solo sapere ma anche saper fare) di cui buona parte di responsabilità hanno le università (ma sarebbe un discorso troppo lungo da affrontare in questa sede).

Insomma, anche in questo caso, buona parte del problema è politico.

Tanto per fare alcuni esempi...

Per fare una TC o una RM occorrono mesi?

Evidentemente il numero di apparecchi è insufficiente per il bacino d'utenza e non è certo colpa dei sanitari (se non per quella quota di esami prescritti senza necessità).

Non ci sono posti letto o per accedere ad una visita al P.S. occorrono ore? Idem, come sopra.

Un problema sono anche i DRG, ovvero i rimborsi per prestazione...

E quello del personale è il problema maggiore: è inutile investire in apparecchiature o strutture se poi non vengono utilizzate in modo efficiente (per abbatterne il costo) perchè manca personale!

Ciao

Illyricum

:)

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