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Salute
il n°304 di Panorama Numismatico ci riserva i seguenti articoli:

Gianni Graziosi in Curiosità numismatiche – Pag. 3 Ci parla del mito di Europa ed Europio e delle raffigurazioni sulle monete e banconote 
Roberto Diegi, Com’era veramente Costantino? La fisionomia del primo imperatore cristiano attraverso le sue monete – Pag. 7.L'autore ,fra i vari ritratti su monete,di Costantino ci aiuta a farci distinguere quello più somigliante all'Imperatore

 

Raffaele Iula, Alcune tracce di legittimazione politica nella Napoli del XVI secolo. Un comune esempio numismatico – Pag. 13 Le monete di Giovanna di Castiglia e Carlo V ed il pensiero dell'autore sulla legittimazione che cercò Carlo V a Napoli coniando monete insieme alla madre.

Giovanni Santelli e Alberto Campana, La zecca di Brescello – Pag. 17 In questo articolo è menzionato il piccolo centro emiliano di Brescello che divenne molto importante nel secolo XVI e che emise belle monete le quali,oggi,sono molto rare

 

Francesco Di Rauso, Una decorazione borbonica inedita del 1842 per il Real Monte Ortiz y Villalobos – Pag. 29 L'autore ci parla di una rarissima medaglia borbonica del Pio monte Ortiz Y Villalobos che aveva la finalità la comunità spagnola femminile nel Regno di Napoli

Fabio Robotti, Chiese romane per Leone XIII e Pio XII – Pag. 33 Per questi due Papi furono eretti due edifici sacri dedicati ai santi loro omonimi ed in questo articolo ,oltre a leggere sulla storia dell'edificazione di questi edifici,andiamo a conoscere le medaglie che furono coniate che immortalano i due edifici

  
Maurizio Carsetti, Il dollaro perduto del ‘64 – Pag. 41 Trattasi di una ricerca storico/numismatica per appurare dell'esistenza o meno ,sul mercato numismatico,di autentici dollari americani del 1964 interamente in argento

Mirella Comino-Monpier, Un museo per Buja, Città d’Arte della Medaglia – Pag. 51 Andiamo a leggere,in questo articolo,delle travagliate vicende che portarono alla definitiva sede del Museo dedicato all'antica arte incisoria ed ai suoi maestri nella città friulana di Buja

Giuseppe Carucci, Copeco e denga – Pag. 54 L'autore ha compiuto una ricerca per appurare il perché si trovassero impressi su alcuni pesi in ferro i nomi di due monete russe

Recensioni – Pag. 55"Quaderno di Studi IX,2014"AA.VV.;"Le monete di Rimini"di L.Bellesia

Emissioni numismatiche 2014 – Pag. 58

Mostre e Convegni – Pag. 62

Aste in agenda – Pag. 63

In copertina: Teodoro Duclère, Vista di Napoli con il Vesuvio (1837 ca.); F. Martorelli, Ritratto di Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, 1844, Caserta, Museo della Reggia. Napoli, medaglia per il Real Monte Ortiz y Villalobos, bronzo dorato, 1842 (mm 71 x 58,5).

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Modificato da odjob

  • 2 settimane dopo...
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ieri ho letto l'articolo di Raffaele Iula @@Caio Ottavio , molto interessante: avrei anche un quesito da porgli .......  :good:


Inviato

@@francesco77 l'ho letto anch'io ..... quale è il quesito ? scrivi .......

L'articolo di Raffaele mi è piaciuto molto, ben scritto con un rapporto storia/monete davvero eccellente; le ultime righe le ho trovate molto interessanti.

 

Riguardo l'articolo di Francesco, davvero interessante, inedito ... non conoscevo ne il decreto ne la medaglia, un tassello ulteriore da aggiungere a questa monetazione sempre in aggiornamento; peccato per le firme.....cavolo vorrei sapere chi l'ha incisa. :crazy:

 

Complimenti ad entrambi. 


Inviato

All'articolo riguardante la Zecca di Brescello che emise belle monete che oggi sono molto rare voglio aggiungere che

per il Ducato d'oro la scritta al R/ NOSTRAE. SPES. CERTA .SALVTIS significa SICURA SPERANZA DELLA NOSTRA SALVEZZA(probabilmente è stata presa dai versi pasquali di Ausonio)

per lo Scudo d'argento la scritta al D/OMNIS: NOBILITAS: A: DEO: EST.significa OGNI NOBILTA'VIENE DA DIO

per il quarto di Scudo la scritta al D/LAPSA ANCILI E COELO significa SCUDI CADUTI DAL CIELO(proviene dalla antica tradizione religiosa romana secondo cui sarebbe caduto dal cielo uno scudo al Dio Marte e venne custodito sul Palatino nel tempio a lui dedicato dai sacerdoti della confraternita dei Salii insieme ad altri 11 scudi realizzati dal Re Numa Pompilio ed il primo giorno di marzo,quando si apriva la stagione dedicata alla guerra,i sacerdoti portavano in processione gli scudi danzando(Salii deriva da salio,cioè danzare):gli scudi venivano riportati nel tempio il 24 maggio,e ciò avveniva ogni anno.Quando gli scudi erano fuori dal tempio era vietata qualsiasi impresa)

per il Giulio il motto al D/NOBILITAS ESTENSIS fu utilizzato largamente sulle monete da parte degli Este

per il Sesino abbiamo al R/BRIXILII SECVRITAS che,come si è detto nell'articolo,s'intende,dal momento che vi è la raffigurazione del castello di Brescello a tre torri,la specifica della raffigurazione della sicurezza di Brescello

 

--Salutoni

-odjob


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Riguardo all'articolo di Iula "Alcune tracce di legittimazione politica nella Napoli del XVI secolo. Un comune esempio numismatico"riporto quel che scrive Bernareggi sulla figura storica di Carlo V:"non un grande diplomatico e neppure un grande condottiero,ma un cavaliere ed un gentiluomo;forse non un genio,ma una personalità che superava quella di molti principi del suo tempo;una natura scrupolosa,coscienziosa,tenace,dedita al dovere;infine un uomo che viveva tra due età e,ancor più,tra due concezioni del vivere,e che per questo,riassumeva,nelle sue intime contraddizioni,urti e contrasti giganteschi di popoli,di generazioni e di ideali"

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Riguardo all'articolo di Iula "Alcune tracce di legittimazione politica nella Napoli del XVI secolo. Un comune esempio numismatico"riporto quel che scrive Bernareggi sulla figura storica di Carlo V:"non un grande diplomatico e neppure un grande condottiero,ma un cavaliere ed un gentiluomo;forse non un genio,ma una personalità che superava quella di molti principi del suo tempo;una natura scrupolosa,coscienziosa,tenace,dedita al dovere;infine un uomo che viveva tra due età e,ancor più,tra due concezioni del vivere,e che per questo,riassumeva,nelle sue intime contraddizioni,urti e contrasti giganteschi di popoli,di generazioni e di ideali"

 

Interessante capire con quale criterio venne all'epoca indicato su alcune monete (tra cui quelle napoletane) la I di Giovanna e la C di Carlo mentre in quelle coniate a Città del Messico la C di Carlo precede l'iniziale della madre. Secondo voi c'è una spiegazione?  :help:  :help:

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ho appena finito di leggere l'articolo di Francesco Di Rauso, complimenti!

 

apprezzo tanto una ricerca come questa che, partendo dal rinvenimento del documento metallico, va presto a ricercare le fonti documentarie inerenti, per rapportarle insieme, in quella che risulta infine una ricerca scientifica.

 

se leggerete l'articolo, quanto ho scritto vi risulterà evidente, particolarmente in un punto! ;)

 

se invece l'avete già letto... vi invito a dire già da ora secondo voi qual'è. ahahahah

Modificato da antonio1980
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Mi aggiungo ai complimenti a @@francesco77 per l'articolo..

e gli fornisco una traccia per un ampliamento della storia del Reale Monte Villalobos... che successe, con l'avvento del Regno d' Italia, al Monte Ortiz y  Villalobos?
Se ne occupò la Camera dei Deputati:

http://archivio.camera.it/patrimonio/archivi_del_periodo_repubblicano_1948_2008/acp01/documento/CD3000001690

Rimanendo al Regno di Napoli, molto interessante l'articolo di Raffale Iula...

Adesso passo alla lettura  degli altri articoli...

Modificato da eliodoro
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Mi riprometto di affrontare in questa sede un discorso di approfondimento sul mio studio tra giovedì e venerdì prossimo. Sarebbe interessante indagare l'argomento da un punto di vista socio culturale con l'aiuto di qualche utente di Napoli ..... ma anche da un punto di vista numismatico. Ferdinando II decretò l'emissione di questa medaglia l'8 aprile 1842 sostenendo certamente una spesa non indifferente. .... chi ha avuto modo di leggere qualche documento d'epoca si renderà conto dei costi di produzione di un conio d'acciaio. Sarebbe poi interessante fare qualche ipotesi sulla paternità della medaglia attraverso un costruttivo confronto con altre medaglie. @@Rex Neap

Modificato da francesco77

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Le corone di Aragona e Castiglia erano separate e lo sono state fino a quando Carlo V non le unificò.

 

Mettiamo in chiaro una cosa: Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia erano rispettivamente re di Aragona e re consorte di Castiglia e regina di Castiglia e regina consorte di Aragona. Una volta morta Isabella, la corona di Castiglia passò alla figlia Giovanna con re consorte Filippo il bello d'Asburgo. Per le mire di potere sulla corona di Castiglia nacquero le situazioni ambigue attorno alla figura di Giovanna.
 
Nel 1504 Isabella, nel testamento, stabilì che alla propria morte Ferdinando avrebbe dovuto restituire la Corona di Castiglia alla figlia Giovanna. Cosa che non avvenne.

Con la morte di Filippo il bello (1506) Ferdinando si autoproclama reggente di Castiglia adducendo alla figlia una forma di pazzia e facendola imprigionare. Nel 1516 muore Ferdinando e il potere che dovrebbe passare alla figlia passa al nipote Carlo.

Nel 1520 Giovanna viene liberata dai rivoltosi, in cerca di legittimazione per la loro rivolta.

Nel 1521, dopo la repressione della rivolta dei Comuneros, Carlo prende il potere riconosciuto da tutti gli spagnoli.

 

 

Numismaticamente

 

Per l'Europa quasi sicuramente sono coniazioni precedenti al 1521 e sulle monete veniva riportato il nome di Giovanna regina di Castiglia e Carlo suo reggente, come è riportato anche durante altri periodi di reggenza (Carlo II e madre, ad esempio) viene prima il nome del re e poi quello del reggente.

Per le zecche americane, invece, si parla di coniazioni quasi sicuramente avvenute dopo il 1523, anno di costituzione del viceregno di Nuova Spagna.

 

Nel 1523, ricordiamo, i ruoli di Giovanna e Carlo sono gli stessi e, in quanto equivalenti, viene data importanza al regnante maschio da cui il nome di Carlo viene prima di quello di Giovanna

 

@@francesco77 spero siano soddisfatti i tuoi dubbi :D

Modificato da Layer1986
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Per ovvi motivi, visto anche la lista che hai trascritto nell'articolo di potenziali persone attive nel Gabinetto d'Incisione, restringerei il campo a solo due: Luigi Arnaud e Scipione Catenacci.......diciamo che ci stò lavorando.  ;)

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Finalmente è arrivata la copia di Mazo, ho subito letto l'articolo sul Dollaro del 1964, se non fosse che si parla degli USA penserei ad una storia di emissione tutta nostrana, infatti ci sono tutte le condizioni perchè questa vicenda se fosse avvenuta in Italia, non avrebbe stupito poi più di tanto.

 

Comunque tutto il mondo è paese, anche oltreoceano hanno commesso i loro errori.

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Finito di leggere il numero di questo mese, bello l'articolo che fa vedere come l'Imperatore Costantino venne rafigurato durante la sua vita, da quando era giovane fino a quando maturo ormai rimase solo al comando di tutto l'Impero.

 

Bello anche l'articolo che parla del mito di Europa, utilizzata molto spesso su banconote e monete.

 

Complimenti anche a tutti coloro che hanno scritto in questo numero.


Inviato

Le corone di Aragona e Castiglia erano separate e lo sono state fino a quando Carlo V non le unificò.

 

Mettiamo in chiaro una cosa: Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia erano rispettivamente re di Aragona e re consorte di Castiglia e regina di Castiglia e regina consorte di Aragona. Una volta morta Isabella, la corona di Castiglia passò alla figlia Giovanna con re consorte Filippo il bello d'Asburgo. Per le mire di potere sulla corona di Castiglia nacquero le situazioni ambigue attorno alla figura di Giovanna.

 

Nel 1504 Isabella, nel testamento, stabilì che alla propria morte Ferdinando avrebbe dovuto restituire la Corona di Castiglia alla figlia Giovanna. Cosa che non avvenne.

Con la morte di Filippo il bello (1506) Ferdinando si autoproclama reggente di Castiglia adducendo alla figlia una forma di pazzia e facendola imprigionare. Nel 1516 muore Ferdinando e il potere che dovrebbe passare alla figlia passa al nipote Carlo.

Nel 1520 Giovanna viene liberata dai rivoltosi, in cerca di legittimazione per la loro rivolta.

Nel 1521, dopo la repressione della rivolta dei Comuneros, Carlo prende il potere riconosciuto da tutti gli spagnoli.

 

 

Numismaticamente

 

Per l'Europa quasi sicuramente sono coniazioni precedenti al 1521 e sulle monete veniva riportato il nome di Giovanna regina di Castiglia e Carlo suo reggente, come è riportato anche durante altri periodi di reggenza (Carlo II e madre, ad esempio) viene prima il nome del re e poi quello del reggente.

Per le zecche americane, invece, si parla di coniazioni quasi sicuramente avvenute dopo il 1523, anno di costituzione del viceregno di Nuova Spagna.

 

Nel 1523, ricordiamo, i ruoli di Giovanna e Carlo sono gli stessi e, in quanto equivalenti, viene data importanza al regnante maschio da cui il nome di Carlo viene prima di quello di Giovanna

 

@@francesco77 spero siano soddisfatti i tuoi dubbi :D

 

Per la cronaca, fino al 1535 le colonie Spagnole in America non avevano il diritto di coniare moneta sia perchè non ne avevano bisogno sia perchè venivano rifornite direttamente dalla madre patria (assieme a tutti i beni di prima necessità, visto che l'unica finalità degli spagnoli in America era rappresentato dal recupero di materie prime: argento, oro, legno pregiato, ecc...)

 

L'11 maggio 1535 su ordine dei regnanti fu istituita la zecca di Città del Messico con l'autorizzazione a coniare solo monete in argento 

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  • 2 settimane dopo...
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Salve.

Per iniziare, mi sento in dovere di ringraziare sentitamente tutti per i loro messaggi riguardanti il mio articolo sulle emissioni di Carlo V e Giovanna d'Aragona. Mi scuso se passo a rispondere solo adesso in questa discussione, chiedendo venia per il mio non voluto ritardo.

Passo subito a rispondere al quesito posto da @@francesco77 prendendo atto anche delle considerazioni che sono già state espresse in questa sede.

La richiesta di Francesco mi sembra peraltro molto interessante e potrebbe fornire un ulteriore spunto di ricerca per le particolari serie monetali che furono emesse in questo periodo per i sovrani spagnoli. Vorrei far notare un particolare: le monete d'oro di zecche spagnole che ho pubblicato a pag. 15, figg. 2, 3, 4 presentano, nelle legende di D/, il nome della regina Giovanna che precede sempre quello di Carlo, mentre i busti dei sue personaggi sono variamente disposti, nel senso che, nell'esemplare in fig. 3, è il profilo di Giovanna a fronteggiare quello di Carlo, mentre nel doppio ducato in fig. 4 accade esattamente il contrario. Queste due emissioni, come ho avuto modo di spiegare nel corso dell'articolo e come giustamente ha qui sottolineato il buon @@Layer1986, furono protagoniste, a partire dal 1520, del disegno politico di Carlo V per il suo riconoscimento da parte dei Comuneros in rivolta. In questo caso, dunque, sia il nome che il ritratto di Giovanna appaiono sulle monete in qualità di "garante" del potere che Carlo stava acquisendo in Spagna, dove era la madre Giovanna ad essere riconosciuta legittima erede. La serie enea napoletana si data, invece, in un lasso temporale immediatamente precedente alla rivolta dei Comuneros spagnoli (1516 - 1519) quando cioè Carlo aveva bisogno della figura della madre per instaurare un proprio dominio, anche nelle province dell'Impero spagnolo e dunque soprattutto a Napoli. Venendo al punto focale della questione, io penso che l'ordine secondo cui furono disposti i nomi, ovvero prima quello di Giovanna e poi quello di Carlo sia sulle emissioni napoletane che su quelle spagnole, ha la sola funzione, se ammettiamo il caso che essi siano stati disposti in tal modo volontariamente, come penso sia avvenuto, di legittimare le pretese di Carlo V sulla Spagna, adoperando la figura della madre, e di conseguenza il prestigio di cui godeva presso gli spagnoli, come "copertura" per la sua autorità regia. Concordo quindi con quanto detto altresì dal già menzionato Layer, ovvero che le zecche coloniali spagnole del Nuovo Mondo non coniarono moneta prima del 1535 ed infatti, nella didascalia che ho scritto per la fig. 5 (mezzo real d'argento della zecca di Città del Messico) affermo che tale moneta fu battuta negli anni Trenta del Cinquecento e che essa fu tra le prime coniazioni della zecca cittadina. In questo caso le lettere che costituiscono le iniziali di Giovanna e Carlo sono disposte in ordine mutato, ovvero con la K di Carlo prima della I di Giovanna. Anche nella legenda di D/, infatti, il nome di Carlo precede quello di sua madre, dimostrando come gli equilibri politici erano già mutati dopo la fine della rivolta dei Comuneros (1520 - 1525) di appena quindici anni prima: l'autorità di Carlo V nei Paesi sottoposti al governo spagnolo era più salda, nonostante tutto, però, il sovrano asburgico decise di non correre rischi e di intraprendere anche nelle Americhe lo stesso motivo di legittimazione che aveva usato in Europa, adoperando sempre il prestigio della madre come "copertura". Questa volta, però, come abbiamo detto, l'autorità di Carlo si era rafforzata e ciò gli permise di "scavalcare" la madre che aveva in questo modo esaurito il suo ruolo politico e si apprestava a cadere nell'oblio.

Un grazie particolare va dunque a Francesco che mi ha permesso così di ampliare anche qui sul Forum un discorso che avevo concepito come breve nota di approfondimento.

A lui vanno altresì i miei più sinceri complimenti per l'ottima ricerca che ha condotto nel presentare l'interessantissima decorazione borbonica protagonista del suo lavoro, avvincente come sempre.

Colgo l'occasione per augurare a tutti gli utenti del Forum una buona Pasqua. :)

Modificato da Caio Ottavio
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Mi accodo a @@Caio Ottavio ,che esorto a continuare a scrivere di "pazzi"magari scrivendo sulla rivolta fiorentina dei"Pazzi"ed associandola alla Numismatica,nel fare i complimenti al ragazzo panfresco77 che si è cimentato nello studio del "vessillo"borbonico del 1842 realizzato per il Real Monte Ortyz y Villalobos.

Vi è da dire che @panfresco77 ,al pari di una leggiadra donzelletta che di primo mattino sa dove portarsi per cogliere il suo mazzo di margheritine,così egli ha saputo scovare nei meandri degli scritti storici informazioni che lo hanno portato a risolvere l'arcano sulla produzione della decorazione borbonica di cui ci ha parlato in questo numero di Panorama Numismatico.

 

--Salutoni

-odjob 

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