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Denari romani ripassati al laser


cliff

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Sembra che si stia diffondendo negli ultimi tempi un nuovo tipo di restauro "aggressivo" che permette di ridefinire al laser i denari romani, ripassando i rilievi e rendendo i fondi assolutamente piatti, regolari e lucenti. Praticamente l'effetto è simile a quello dei bronzi ribulinati e rifatti, anche se per l'argento non si usa il bulino ma il laser.

Nei forum stranieri si è iniziato a parlare di queste nuove tecniche anche perchè i denari che hanno ricevuto questo trattamento ultimamente sono arrivati in gruppo nelle aste.

In particolare nella prossima asta Gorny sembra ne sia presente piu' di uno, che posterò qui sotto. Chiaramente il fine di questi interventi è prettamente economico: far salire di un grado di conservazione denari rari e quotati (quasi sempre i denari che subiscono questo trattamento sono i denari imperatoriali, Giulio Cesare, Augusto piu' i denari imperiali del primo secolo). Che dire, mi piacerebbe sapere qualcosa in piu' di queste tecniche di restauro, l'unica cosa che posso notare è che questi denari sembrano un po' tutti uguali...

 

Ecco alcuni esempi:

 

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Inviato (modificato)

Oltretutto con i moderni database di immagini risulta a volte semplice per i collezionisti rintracciare i denari nella loro vita precedente e affiancare l'immagine pre e post "trattamento":

 

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Qui un utente si è divertito a confrontare questo ritratto di Antonio nel "pre" (sotto) nel "post" (sopra a sinistra) affiancandolo poi con un altro esemplare con lo stesso conio non reinciso (sopra a destra):

 

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Un altro aspetto che non mi è chiaro è se con questa tecnica è in alcuni casi possibile aggiungere un velo di argento sopra i rilievi in modo da avere piu' materiale e spessore utile da "scolpire" (i capelli di Antonio qui sembrano ricresciuti miracolosamente, quasi come quelli di un altro Antonio, Conte... :rofl:  ) .

Modificato da cliff
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Inviato (modificato)

C'è pero' anche un altro problema, e non da poco...

Ossia se questa tecnica della reincisione laser (se confermata), che di fatto uniforma e rende molto simili tutti i denari trattati nei campi e nei rilievi "smoothed", viene applicata a dei falsi di buona fattura? Che cosa potrebbe succedere?

Come minimo che si mescolerebbero ancor di piu' le carte, già abbastanza confuse....

 

Ecco che ad esempio, sempre nella stessa asta, ci sono dunque anche un'altra serie di denari, che presentano il trattamento analogo e pero' convincono meno.... i rispettivi conii alle volte sembrano non esistere, oppure essere di stile non consono o con tondelli incoerenti....

 

Che atteggiamento tenere dunque di fronte a esemplari come questi? E' solo un effetto del trattamento subito a renderli "strani" o c'è di piu'?

 

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Modificato da cliff
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Oltretutto con i moderni database di immagini risulta a volte semplice per i collezionisti rintracciare i denari nella loro vita precedente e affiancare l'immagine pre e post "trattamento":

 

attachicon.gifimage1.jpeg

attachicon.gifVesp_Gorny1.jpg

 

 

Qui un utente si è divertito a confrontare questo ritratto di Antonio nel "pre" (sotto) nel "post" (sopra a sinistra) affiancandolo poi con un altro esemplare con lo stesso conio non reinciso (sopra a destra):

 

attachicon.gifAntony Tooling Comparison.jpg

 

 

Un altro aspetto che non mi è chiaro è se con questa tecnica è in alcuni casi possibile aggiungere un velo di argento sopra i rilievi in modo da avere piu' materiale e spessore utile da "scolpire" (i capelli di Antonio qui sembrano ricresciuti miracolosamente, quasi come quelli di un altro Antonio, Conte... :rofl:  ) .

bisognerebbe conoscere i pesi  del Marcantonio di prima e dopo l'intervento per capire se è stato aggiunto del materiale sui capelli.

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un paio di anni fa c'era stata una discussione di un utente che aveva trovato le foto di un denaro di Giulio Cesare passato da mb a spl

con un realizzo attorno ai 10.000 euro o dollari. in quel caso si parlava di argento riportato sui capelli.

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Ringrazio il grande Cliff per l'inquietante rassegna dei denari. A me semplicemente fa piangere....

Eclatante l'esempio di Marco Antonio. Se uno vuole iniziare a studiare una emissione, con tanto di analisi dei conii, diventa matto, a meno di non riconoscere (come in questo caso) il trattamento prima e dopo il laser. Infatti il rinnovo della capigliatura rende l'esemplare difforme dall'originale conio e potrebbe indurre all'errore, facendo credere all'esistenza di un nuovo conio, con tutti i problemi anche scientifici e tutto questo semplicemente per migliorare la qualità della moneta e renderla più pregiata sul piano economico. Ma la moneta è rovinata per sempre e non può tornare indietro. E' un vero crimine....!

Ovviamente sarebbe molto utile conoscere meglio questa tecnica e concordo sull'importanza di conoscere bene il peso, per verificare se esiste anche appposizione di nuovo metallo....

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Temo che ormai il fenomeno per alcune monetazioni sia ormai al di là dei limiti della gestibilità. Le uniche monete che possono essere prese in considerazione, per scopi scientifici, sono quelle provenienti da scavi e ritrovamenti documentati. Quelle presenti sul mercato, se prese in considerazione in lavori scientifici ed in assenza di esami diretti ed approfonditi, rischiano solo di portare a cantonate.

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Awards

Oltretutto con i moderni database di immagini risulta a volte semplice per i collezionisti rintracciare i denari nella loro vita precedente e affiancare l'immagine pre e post "trattamento":

 

attachicon.gifimage1.jpeg

attachicon.gifVesp_Gorny1.jpg

 

 

Qui un utente si è divertito a confrontare questo ritratto di Antonio nel "pre" (sotto) nel "post" (sopra a sinistra) affiancandolo poi con un altro esemplare con lo stesso conio non reinciso (sopra a destra):

 

attachicon.gifAntony Tooling Comparison.jpg

 

 

Un altro aspetto che non mi è chiaro è se con questa tecnica è in alcuni casi possibile aggiungere un velo di argento sopra i rilievi in modo da avere piu' materiale e spessore utile da "scolpire" (i capelli di Antonio qui sembrano ricresciuti miracolosamente, quasi come quelli di un altro Antonio, Conte... :rofl:  ) .

 

Povero Antonio. Chissà cosa direbbe l'artista di quel conio, che (eccezionalmente per la monetazione romana) vi appose anche la propria firma.

Modificato da Filippo1948
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Ormai stiamo passando, anche nella monetazione classica, alla ricerca del fiore di conio eccezionale.... visto che ci siamo, facciamo un parrucchino anche a Giulio Cesare visto che era calvo...la questione, però, è sempre la stessa...i nuovi facoltosi acquirenti di monete, con la loro spasmodica ricerca della perfezione, stanno falsando l'intero mercato numismatico..

Modificato da eliodoro
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Supporter

Ciao

ci mancava anche questa!!!!!!

Silvio

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purtroppo sempre piu' gente preferisce collezionare monete in SPL e questa ne e' una malata conseguenza(sia per chi distrugge la moneta,sia per chi l'acquista con consapevolezza o ignoranza),per quel che mi riguarda la numismatica non e' un investimento,onore alle monete consunte,riposate in pace amen

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Oltretutto con i moderni database di immagini risulta a volte semplice per i collezionisti rintracciare i denari nella loro vita precedente e affiancare l'immagine pre e post "trattamento":

attachicon.gifimage1.jpeg

attachicon.gifVesp_Gorny1.jpg

Qui un utente si è divertito a confrontare questo ritratto di Antonio nel "pre" (sotto) nel "post" (sopra a sinistra) affiancandolo poi con un altro esemplare con lo stesso conio non reinciso (sopra a destra):

attachicon.gifAntony Tooling Comparison.jpg

Un altro aspetto che non mi è chiaro è se con questa tecnica è in alcuni casi possibile aggiungere un velo di argento sopra i rilievi in modo da avere piu' materiale e spessore utile da "scolpire" (i capelli di Antonio qui sembrano ricresciuti miracolosamente, quasi come quelli di un altro Antonio, Conte... :rofl: ) .

Come direbbe Conte... AGGHIACCIANTE!

Ciao

Illyricum

;)

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Discussioni come questa aiutano. Ci leggono anche all'estero, anche là dove ci sono i nuovi collezionisti. Potrebbe arrivare anche a loro il messaggio e magari smettono di comprare monete di questo tipo, facendo così terminare rapidamente questo tipo di trattamento.

Bravo @@cliff..!

 

Arka

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Supporter

Logica conseguenza di un mercato senza controllo e di una mandria di pecore pronte a comprare tutto.

Il solo e serio problema è che stanno distruggendo una parte delle monete antiche collezionabili, visto che queste ormai antiche non lo sono più, ma insomma da una decina d'anni lo facevano con i bronzi sopratutto all'inizio con tanto di applausi era il momento di passare all'argento.....

Delle pecore che comprano di tutto, se son pecore non se ne accorgeranno mai

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Temo che ormai il fenomeno per alcune monetazioni sia ormai al di là dei limiti della gestibilità. Le uniche monete che possono essere prese in considerazione, per scopi scientifici, sono quelle provenienti da scavi e ritrovamenti documentati. Quelle presenti sul mercato, se prese in considerazione in lavori scientifici ed in assenza di esami diretti ed approfonditi, rischiano solo di portare a cantonate.

Sono totalmente d'accordo. Ormai gli esemplari che provengono dalle aste non sono più affidabili ai fini di un approfondito studio numismatico, per esempio l'analisi dei conii e della loro successione. Si può solo ricorrere alle monete provenienti da ritrovamenti e depositate nei Musei e a quelle di collezioni antiche ben documentate.

In quanto alle monete presenti in commercio e dichiarate essere di provenienza da ritrovamenti noti, non vi è nessuna certezza che lo stato visibile di conservazione sia davvero quello originale: infatti vi sono collezionisti che si dedicano a collezionare le monete provenienti da determinati ripostigli/tesoretti, per cui tale provenienza ne incrementa anche di molto il prezzo commerciale. Niente di strano, quindi, che:

a) siano "migliorate" monete davvero provenienti da ritrovamenti noti

b) siano dichiarate come provenienti da ritrovamenti noti monete che hanno una diversa origine

 

Questo stato di cose in buona parte è causato dagli stessi collezionisti che, come giustamente dice @@eliodoro, sono "anche nella monetazione classica, alla ricerca del fiore di conio eccezionale" e, citando @@luigi78, sono solo "una mandria di pecore pronte a comprare tutto".

 

Molti anni fa, su questo stesso forum, scrissi provocatoriamente, ma neppure troppo provocatoriamente, che il collezionismo numismatico delle monete antiche dovrebbe essere permesso solo a persone debitamente "abilitate" a seguito di un'adeguata istruzione storico-numismatica. Resto della stessa idea, anche se è chiaramente irrealizzabile.

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Dobbiamo guardarci :

1) dai falsi,

2) dai bronzi raschiati , spatinati , ripatinati, bulinati , rettificati, riveduti e corretti, eccetera

3) dalle monete provenienti forse da scavi illegali e a rischio sequestro con quel che segue.

4) Adesso anche da denari "laserati" ( si può dire Laserati ? ) e magari pure ri-argentati.

 

Ma chi cavolo ce lo fa fare di collezionare monete antiche?

 

Non che le altre siano immuni da taroccamenti e p.....e varie, ma insomma............... :unknw:

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Fate come mi sono ridotto a fare io: il numismatico senza monete. 
Le studio, le classifico, ci perdo tempo, ma non le compro più.

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Concordo con te @@Afranio_Burro (infatti la mia è una posizione programmatica che - sistematicamente - trasgredisco) ma vero è che determinate situazioni ti fanno proprio perdere l'entusiasmo dell'acquisto.
Venti anni fa non era così!  :cry:

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