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IGNORED

Kaunos


ARES III

Risposte migliori

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Scusa, tetrobolo o emidramma? 

 

Nelle emidramme il volto della donna mi sembra sia sempre rivolto dalla parte opposta, cioè non verso il grifone. E' per questo motivo che hai dei dubbi?

 

 

apollonia

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@@ARES III

 

Il mio interesse e la mia conoscenza della monetazione di Cauno è marginale in quanto riguarda solo i tetradrammi di Alessandro Magno con l’ascia bipenne o labrys (connessa al Labirinto di Cnosso) come simbolo e un bronzo con il volto di profilo di Alessandro (v. la discussione ‘Le monete più attraenti di Alessandro Magno’). Però avevo notato che dalla zecca di Cauno provengono vari nominali in argento (stateri per la maggior parte, ma anche dramme, emidramme, triemioboli) che per la raffigurazione della dea Iris sul diritto, la messaggera degli dei con tanto di ali e calzari alati, sono chiamati ‘winged Carians’.

Iris è inginocchiata in corsa verso destra o verso sinistra, con la testa rivolta dalla parte opposta.

La particolarità della tua moneta è che, a differenza di quanto avviene per la maggior parte dei ‘winged Carians’, Iris guarda il grifone. Ho visto però che questo è il caso anche di un'emidramma pubblicata e molto simile alla tua.

 

post-703-0-90120300-1428439716.jpg

CARIA, Kaunos. Circa 490-370 BC. AR Hemidrachm (12mm, 2.39 g). Winged female figure in kneeling-running stance left, head right / Griffin standing right, raising forepaw, within dotted square within incuse square. Konuk Period I, 27-30 (dies not listed); SNG Keckman 812. VF, toned, light porosity.

 

Quindi, fermo restando che il mio parere non è quello di un esperto, credo che la tua moneta, porosa e probabilmente ripulita, sia autentica.

 

 

apollonia

 

 

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Segnalo questo lavoro sull'antica monetazione di Cauno:

 

KORAY KONUK, The Early Coinage of Kaunos', in R. Ashton and S. Hurter (eds), Studies in Greek Numismatics in Memory of Martin Jessop Price (London, 1998), p. 197-223, pl. 47-50.

 

 

apollonia

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Grazie @@apollonia  .

 

Di nulla. Approfitto del tuo post per una nota mitologica su Iris.

 

Iris (per I Greci) o Iride (per i Romani) è una dea minore dell’Olimpo, messaggera degli dèi e personificazione dell'arcobaleno. Era figlia di Taumante e dell'oceanina Elettra, e sorella delle tre terribili Arpie. E’ citata nel passo dell’Iliade in cui si dice che Zeus incitò Iris dall'ali d'oro a portare in fretta un messaggio.

A differenza di Ermes, la "veloce" Iris non appartiene al culto ellenico, ma solo al mito. Per questo era un personaggio mitologico non venerato dai Greci eccetto che nell'isola di Ecate presso Delo, forse per l'aiuto che aveva dato in quel luogo a Latona partoriente. È vestita di "iridescenti" gocce di rugiada ed è proprio per la sua luminosità di colore variabile che la membrana dell'occhio si chiama "iride".

Il compito specifico della dea Iris era quello di annunciare agli uomini messaggi funesti, dal momento che era Ermes il dio che portava messaggi propizi da parte degli dèi. Iris svolge il suo compito di messaggera grazie a grandi ali d'oro con le quali corre rapida a portare gli ordini di Zeus e di Era agli altri dei o agli uomini. Scendeva sulla terra per portare i suoi messaggi camminando sull'arcobaleno, che segnava il suo percorso in quanto era considerato la traccia dei suoi piedi nella discesa dall’Olimpo verso la terra. L’arcobaleno era ritenuto a sua volta messaggero degli dei in quanto, come un ponte a metà tra terra e cielo, simboleggiava il suo ruolo di mediatore tra i due mondi.

Benché sorella di quei mostri alati che erano le Arpie, creature con viso di donna e corpo d'uccello, Iris era rappresentata sotto le spoglie di una bella e giovane donna, fornita d'ali (ma non sempre), con il caduceo, calzari alati, un manto scintillante di vari colori e le vesti smosse dal vento per la rapidità del volo. In alcune tradizioni viene riportato che era la moglie di Zefiro.

Secondo la leggenda Iris era la messaggera specialmente di Zeus nell'opera di Omero. Versioni successive ne fanno la messaggera di Era, sotto il cui trono dorme. La sua funzione trovava la più rituale applicazione nel recarsi, su incarico di Zeus, negli Inferi ad attingere acqua dallo Stige per i giuramenti degli dei. Era particolarmente addetta al servizio di Era, e spesso le veniva attribuito anche l'ufficio di saggia guida e consigliera. La leggenda dice che Iris purificava Era con profumi quando questa ritornava dagli Inferi all'Olimpo. Era aveva per Iris un grande affetto poiché lei le portava soltanto buone notizie. Si raccontava poi che Iride rubò un unguento ad Era e fuggì nascondendosi presso il letto di una puerpera, poi in un corteo funebre ed infine nel lago Acherusia negli Inferi, dove venne purificata dai Cabiri. Secondo un’altra leggenda Iris avrebbe rubato una volta gli oli e le essenze di bellezza di Era per donarli ad Europa, di cui Zeus si era invaghito, e per fuggire l’ira della dea si sarebbe rifugiata negli Inferi.

Al pari di Ermes esegue il compito di messaggera degli dei, in particolare di Zeus ed Era, e di tramite tra questi ed i mortali, soprattutto nell’Iliade (nel testo in greco si possono contare quarantadue ricorrenze della parola Iris), mentre nell’Odissea questo ruolo è esclusivo di Ermes.

Nell'Eneide appare, incaricata da Era, quando aleggia sul capo della morente Didone e recidendole un capello con una formula rituale, pone fine all'agonia della regina abbandonata. Poi svolge ancora una missione per Era. Prese le sembianze dell'anziana Beroe, convince le donne troiane ad incendiare le navi della flotta di Enea per rimanere in Sicilia. Ancora viene inviata, sempre da Era, ad avvertire Turno che Enea si è allontanato dal campo per incontrare Evandro e che è, quindi, il momento più propizio per attaccare i Troiani. Nell'Iliade viene inviata a Troia per avvisare Priamo ed Ettore dell'attacco che i Greci stanno preparando. Iride esegue l'ordine assumendo le sembianze di Polite, figlio di Priamo, che spesso fungeva da vedetta, spiando il campo nemico.

 

 

apollonia

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