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Siamo scrupolosi negli acquisti numismatici?


antvwaIa

Risposte migliori

Avevo aperto una discussione a proposito delle vendite che l'ISIS sta realizzando con diversi canali, per mezzo di compiacenti simpatizzanti e di terze persone assai ciniche: esso è sttao chiuso perché alcuni lo hanno fatto degenerare in un dibattito politico fuori posto nel forum: forse con piacere di chi non ama che, invece, si discuta seriamente di quanto davvero siamo scrupolosi negli acquisti delle monete per le nostre collezioni, ovviamente mi riferisco a monete antiche.

Essere davvero scrupolosi significa non limitarsi ad accertare che l'acquisto che si effettua non presenti "rischiosità legale": significa accertare davvero se acquistando una determinata moneta non si sta commettendo un'azione che pur non perseguita dalla legge è tuttavia immorale.

 

Nel caso delle monete vendute dai terroristi dell'ISIS, delinquenti feroci che si nascondono dietro una falsa bandiera di "purezza e integralismo religioso", chi le acquista su ebay o tramite facebook, nuovo canale di vendita dal punto di vista dei controlli più anonimo di ebay, è ben noto l'uso che essi ne fanno dei fondi che raccolgono: acquistare queste monete, lorde di sangue, vuol dire rendersi complici di tali delitti.

 

Questo è, ovviamente, un caso estremo ma che, purtroppo, non è isolato: ora è l'ISIS, ma prima era la guerra contro l'Irak o quella contro l'Afganistan.

 

Ma senza andare nei conflitti, molte delle monete che appaiono in vendita su diversi canali hanno un'origine quanto meno dubbiosa. Mi piacerebbe ricevere un coro di risposte che affermino "io assolutamente non compro mai una moneta per la quale vi sia anche solo il sospetto di un'origine illecita". Ma temo che non sia così. Ovviamente, però, nessuno pubblicherebbe l'affermazione opposta.

 

Il collezionismo è un'attività culturale legata ad aspetti poco razionali, addirittura "viscerali". Il collezionista è una persona che nella ricerca dell'oggetto che manca alla sua collezione è compulsivo. Qualche volta, non esita ad allungare anche la mano (di rado per fortuna), ma spesso quando s'imbatte nella preda ambita non si pone troppi quesiti sull'origine della stessa e sulla liceità del suo acquista, limitandosi ad assicurare che lo stesso non comporti per lui dei rischi legali. Ma, accertato che l'acquisto non presenta rischi di sorta, si preoccupa di appurare se con esso non contribuisce a danneggiare un patrimonio conoscitivo importante?

 

Colpa di questa situazione è anche un sistema legislativo che ha un errore originale enorme: non essere capace di distinguere tra conoscenza e possesso. Per combattere il possesso, lotta per lo più vana, contribuisce alla distruzione della conoscenza, che è ciò che davvero conta.

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Quella che poni, caro Antvwala, è una domanda retorica. Già Tu stesso dici che l'unica risposta possibile è quella ''politicamente corretta''. E' come chiedere a messa chi ha tradito il coniuge. Quante mani si alzerebbero..?

Tuttavia la morale è una cosa delicata. Quanti si chiedono come e con cosa sono fatti i vestiti che comprano? E da chi e come viene allevato e coltivato il cibo che mangiano?

Vari anni fa su questo stesso forum ho discusso a lungo e piuttosto animatamente con un giovane archeologo su ''conoscenza e possesso''. Alla fine ognuno è rimasto con le proprie idee.

Quello che succede in Asia dimostra come non esista un ''custode perfetto''. Spero che il caso scoppiato in Asia faccia meditare non solo i collezionisti, ma anche i funzionari dello stato...

 

Arka

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Certo, arka, non mi aspetto che nessuno dica che è pronto ad acquistare comunque una moneta interesante, anche sapendo che la sua origine è "nebulosa".

Mi basta rammentare questo fatto e proporre una riflessione, una progressiva presa di coscienza e quindi assunzione di responsabilità.

Quando si acquista una moneta con un'origine clandestino, si commnette sempre un danno grave, né per il fatto che la moneta sia comune o di modesta conservazione il danno è minore: infatti entrando nel mercato clandestino, la moneta viene decontestualizzata mentre è proprio la contestualizzazione della moneta l'informazione fondamentale che essa trasmette.

Se poi il commercio numismatico è uno strumento di finanziamento di attività di gravità sociale, allora l'acquisto diventa assai più grave.

Una volta dietro al commercio minuto della moneta antica di origine illecita, c'erano appassionati ricercatori con il metaldetector che alimentavano soprattutto una loro passione: decontestualizzavano così l monete, a volte "pasticciavano" il terreno di zone archeologiche, ma il danno restava circoscritto al tema numismatico.

La delinquenza organizzata non perde mai occasioni d'introdursi in nuove sfere d'attività illecita e di prenderne possesso. Non mi stupirei se si fosse introdotta anche in questo settore e se non lo ha ancora fatto, siamo sicuri che non lo farà domanié? E allora anche il provento ottenuto dalla vendita delle monete raccolte clandestinamente sarà destinato ad attività di grande danno sociale: il commercio della droga, la prostituzione minorile, l'usura.

Per non parlare della situazione drammatica - la commercializzazione di reperti archeologii e di monete portata avanti dall'ISIS - all'origine di questa discussione.

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Essere davvero scrupolosi significa non limitarsi ad accertare che l'acquisto che si effettua non presenti "rischiosità legale": significa accertare davvero se acquistando una determinata moneta non si sta commettendo un'azione che pur non perseguita dalla legge è tuttavia immorale.

 

 

la morale è una cosa soggettiva. per me vegetariano magari è immorale mangiare carne, per un archeologo magari è immorale possedere privatamente archeologia, per un collezionista di monete magari è immorale in campo numismatico solo ciò che non è legale.

 

in tv ho sentito che il traffico archeologico è secondo come introiti solo al traffico di armi, ma non so se è vero....

 

il fatto è che quando compri in un'asta non hai quasi mail il pedegree e allora che si fa ? si comprano monete solo col pedegree che sono poche ?

 

anche potendo determinare quali monete di un'asta sono provenienti da scavi illegali e quali no si evitano solo quelle illegali o si dovrebbe boicottare tutta l'asta o quel commerciante che le vende ?

 

io suppongo che le monete vendute legalmente in asta hanno una alta percentuale di monete trovate illegalmente e allora se così è e non si vuole partecipare a questo malfatto bisognerebbe non più comprare monete antiche. quante monete antiche del territorio italiano vendute oggi furono trovate dopo il 1909 e dunque per la legislazione italiana teoricamente appartenenti allo stato italiano ? io penso sia una percentuale alta. per stimarle si potrebbero guardare i cataloghi d'asta prima del 1909 e quelli di oggi e vedere quante monete sono comparse sul mercato dal 1909....

 

prima della guerra in siria la siria esportava legalmente (per la legislazione siriana) molti oggetti archeologici. e allora che si fa ? si può comprare un vasetto in vetro romano proveniente dalla siria ma non un altro paese ? la siria inoltre era una dittatura e per me appare anche amorale sostenere una dittatura comprando materiale che esporta.

Modificato da coinzh
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Sgombriamo il campo da qualsiasi connotazione politica ed esaminiamo i reperti potenzialment sensibili.

 

1) Contrassegnamo sulla carta geografica con A le zone controllate;

2) Contrassegnamo con B le zone non direttamente controllate ma sostanzialmente interne alle zone controllate (ho visto la mappa di quelle controllate, sono a macchia di leopardo)

3) Contrassegnamo con C le zone vicine (esterne) che potrebbeo essere controllate a breve, dove però è probabile già ora il venir meno di un controllo

 

Dopo questo lavoro, nelle tre categorie sopra indicate, si individuano i siti sensibili intesi come siti archeologici in senso stretto (1) ed i siti museali (2) da dove le monete possono essere "estratte" o sottratte.

 

Altro passo è quello di individuare categorie monetali che, statisticamente, possono trovarsi in quei siti o sono custodite in quei musei.

 

Ultimo passo è individuare i reperti più preziosi.

 

Mi spiego meglio: la tale moneta dal valore molto alto può trovarsi in un museo che è in una zona direttamente controllata: il rischio è alto.

Modificato da Polemarco
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ma veramente vi state preoccupando dei soldi che l'Isis può ricavare dalla vendita di monete antiche ?

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la morale è una cosa soggettiva. per me vegetariano magari è immorale mangiare carne, per un archeologo magari è immorale possedere privatamente archeologia, per un collezionista di monete magari è immorale in campo numismatico solo ciò che non è legale.

 

Con la differenza che il vegetariano opera una scelta su se stesso, altri invece vorrebbero imporre la loro morale al fondoschiena altrui (che per me non va mai bene, da qualsiasi parte questa arrivi).

:)

Le leggi cambiano in continuazione. Quello che é legale oggi era illegale ieri o lo sarà forse ancora domani, e quello che era da pena di morte l'altro ieri oggi é legale.

Quello che é legale non é detto che sia sempre "giusto" e viceversa.

Rimane una sola cosa... Il buon senso. Quindi, siamo rovinati :)

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la morale è una cosa soggettiva. per me vegetariano magari è immorale mangiare carne, per un archeologo magari è immorale possedere privatamente archeologia, per un collezionista di monete magari è immorale in campo numismatico solo ciò che non è legale.

Le usanze e le preferenze, anche alimentari, sono soggettive: ma i principi morali anche se nel tempo hanno un'evoluzione nella loro lettura, sono oggettivi. Dire che sono soggettivi piace a tantissima gente perché così giustifica comportamenti eticamente inaccettabili.

 

 

 

....in tv ho sentito che il traffico archeologico è secondo come introiti solo al traffico di armi, ma non so se è vero....

Drammaticamente vero!

 

 

 

 

....in tv ho sentito che il traffico archeologico è secondo come introiti solo al traffico di armi, ma non so se è vero....

Drammaticamente vero!

 

 

....anche potendo determinare quali monete di un'asta sono provenienti da scavi illegali e quali no si evitano solo quelle illegali o si dovrebbe boicottare tutta l'asta o quel commerciante che le vende ?....

Ritengo sia doveroso evitare l'acquisto di monete di provenienza illegale o anche solo dubbiosa. Così come andrebbe boicottato il commerciante che scientemente vende monete false, andrebbe boicottato anche quello che scientemente vende monete di provenienza dubbia.

 

 

....io suppongo che le monete vendute legalmente in asta hanno una alta percentuale di monete trovate illegalmente e allora se così è e non si vuole partecipare a questo malfatto bisognerebbe non più comprare monete antiche....

Questa mi pare un'illazione. Sono convinto che vi siano commercianti seri che si astengono dal porre in vendita monete dalla provenienza incerta. Credo (e mi auguro) che buona parte delle monete antiche in vendita nelle aste non abbiano origini illecite ma siano vendite di collezioni a seguito della morte del collezionista e della successione ereditaria.

Evidentemente ho un'opinione migliore della tua dei commercianti numismatici.

 

 

 

....prima della guerra in Siria la Siria esportava legalmente (per la legislazione siriana) molti oggetti archeologici: e allora che si fa ?....

Se la legislazione di un Paese consente legalmente la vendita di monete o artefatti archeologici, non tocca a noi diventare i paladini della salvaguardia del loro patrimonio archeologico, tenendo in conto un aspetto molto importante: che il patrimonio nazionale si può difendere assai bene anche consentendo la vendita di monete e artefatti archeologici previa comunicazione alle autorità preposte alla sua salvaguardia, come avviene in Inghilterra o in Israele.

 

 

....la Siria inoltre era una dittatura e per me appare anche amorale sostenere una dittatura comprando materiale che esporta.....

Forse certi giudizi lapidari e molto occidentali andrebbero evitati. La "democrazia statunitense" è stata fautrice di un colpo di stato sanguinosissimo nei confronti della democrazia cilena quando fu eletto un presedente non di loro gradimento.

Sarebbe meglio se gli occidentali guardassero prima alle travi nei loro occhi che nei fuscelli degli occhi altrui: Gesù così dicendo citò il suo grande maestro, Rav Hillel.

Ma vi pregherei di evitare di rovinare nuovamente questa discussione scivolando nella politica.

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...Le leggi cambiano in continuazione. Quello che é legale oggi era illegale ieri o lo sarà forse ancora domani, e quello che era da pena di morte l'altro ieri oggi é legale.

Quello che é legale non é detto che sia sempre "giusto" e viceversa....

Legalità ed etica non sono sinonimi. Il concetto di legalità cambia nel tempo: duecento anni fa la schiavitù era legale, oggi non più. Ma ridurre un individuo in schiavitù era riprovevole duecent'anni fa come lo è oggi.

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Legalità ed etica non sono sinonimi. Il concetto di legalità cambia nel tempo: duecento anni fa la schiavitù era legale, oggi non più. Ma ridurre un individuo in schiavitù era riprovevole duecent'anni fa come lo è oggi.

 

 

Anche l'etica cambia col tempo. Sicuramente non esiste un etica arcaica o primordiale omnicomprensiva di tutto il giusto (o si e me la sono persa?).

A meno che non si voglia andar a finir di parlar di natura e DNA umano; ma se così fosse, temo che molti concetti etici odierni salterebbero e molti comportamenti umani naturali sarebbero animaleschi e prevaricatori.

Comunque personalmente temo tutte le persone che fanno della morale e dell'etica (non di rado confluenti in estremismi religiosi) applicata agli altri, il loro baluardo di vita.

Da qualsiasi parte essi stiano.

Ciao.

Modificato da Monetaio
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Legalità ed etica non sono sinonimi. Il concetto di legalità cambia nel tempo: duecento anni fa la schiavitù era legale, oggi non più. Ma ridurre un individuo in schiavitù era riprovevole duecent'anni fa come lo è oggi.

 

 

per un cannibale era riprorevole mangiare il prossimo ? mi pare che si stia andando fuori strada.

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Il fatto che vi siano nazioni - prima ho fatto l'esempio dell'Inghilterra e di Israele - che difendono molto bene il loro patrimonio archeologico pur non impedendo la vendita di monete e manufatti, mi pare che dimostri che la scelta italiana, altamente repressiva e di alta ambiguità, non sia quella più efficace per poteggere il patrimonio nazionale.

 

La vendita tra una moneta che proviene da un tesoretto trovato nel Galles e uno trovato nell'alessandrino è enorme: nel primo caso il tesoretto è stato denunciato alle autorità pertinenti che hanno rilevato e così conservato la conoscenza numismatica connessa con tale tesoretto; nel secondo caso non c'è stata nessuna denuncia e documentazione per cui la conoscenza numismatica è stata irrimediabilmente distrutta.

 

Ma fino a quando il legislatore non comprenderà l'enorme differenza che esiste tra conoscenza e possesso, e che ciò che è veramente un bene patrimoniale è la conoscenza e non il possesso, l'Italia continuerà ad essere un Paese il cui patrimonio archeologico verrà continuamente distrutto e trafugato.

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Per antvwala:

Vorrei un elenco dei principi morali ed etici oggettivi e immutabili nel tempo per favore.

L'italia conobbe il divorzio tardi per morivi morali ed etici creduti allora forse oggettivi. Stesso discorso per le unioni civili o matrimoni gay. Paesi in cui i gay come oscar wilde andavano ai lavori forzati ora hanno il matrimonio gay.

Modificato da coinzh
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Il fatto che vi siano nazioni - prima ho fatto l'esempio dell'Inghilterra e di Israele - che difendono molto bene il loro patrimonio archeologico pur non impedendo la vendita di monete e manufatti, mi pare che dimostri che la scelta italiana, altamente repressiva e di alta ambiguità, non sia quella più efficace per poteggere il patrimonio nazionale.

 

La vendita tra una moneta che proviene da un tesoretto trovato nel Galles e uno trovato nell'alessandrino è enorme: nel primo caso il tesoretto è stato denunciato alle autorità pertinenti che hanno rilevato e così conservato la conoscenza numismatica connessa con tale tesoretto; nel secondo caso non c'è stata nessuna denuncia e documentazione per cui la conoscenza numismatica è stata irrimediabilmente distrutta.

 

Ma fino a quando il legislatore non comprenderà l'enorme differenza che esiste tra conoscenza e possesso, e che ciò che è veramente un bene patrimoniale è la conoscenza e non il possesso, l'Italia continuerà ad essere un Paese il cui patrimonio archeologico verrà continuamente distrutto e trafugato.

 

Concordo.

Sicuramente l'archeologo tipo, meno.

Modificato da Monetaio
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Per antvwala:

Vorrei un elenco dei principi morali ed etici oggettivi e immutabili nel tempo per favore.

L'italia conobbe il divorzio tardi per morivi morali ed etici creduti allora forse oggettivi. Stesso discorso per le unioni civili o matrimoni gay. Paesi in cui i gay come oscar wilde andavano ai lavori forzati ora hanno il matrimonio gay.

Continuate a scantonare sui cannibali, sui gay, perché non c'è maggior sordo di chi non vuol udire, né maggior tonto di chi non vuol comprendere.

Il fatto è che gran parte dei collezionisti, non solo numismatici, pur di assicurarsi il "pezzo" di loro interesse mettono non solo la sordina ma anche un lucchetto alla loro coscienza.

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Per antvwala:

Vorrei un elenco dei principi morali ed etici oggettivi e immutabili nel tempo per favore.

L'italia conobbe il divorzio tardi per morivi morali ed etici creduti allora forse oggettivi. Stesso discorso per le unioni civili o matrimoni gay. Paesi in cui i gay come oscar wilde andavano ai lavori forzati ora hanno il matrimonio gay.

Pregherei di non deviare dal tema principale della discussione (cosa che finirebbe per farla degenerare nuovamente), che è quello esplicato da antvawIa:

Il fatto è che gran parte dei collezionisti, non solo numismatici, pur di assicurarsi il "pezzo" di loro interesse mettono non solo la sordina ma anche un lucchetto alla loro coscienza.

 

PS. Se volete discutere di morale e legalità, da un punto di vista più generale, aprite una discussione in Agorà.

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Pregherei di non deviare dal tema principale della discussione (cosa che finirebbe per farla degenerare nuovamente), che è quello esplicato da antvawIa:

Il fatto è che gran parte dei collezionisti, non solo numismatici, pur di assicurarsi il "pezzo" di loro interesse mettono non solo la sordina ma anche un lucchetto alla loro coscienza.

 

Non mi si trova d'accordo con "gran parte dei", il resto é evidente nel quotidiano. Comunque é con questa affermazione che si torna ai motivi  di chiusura del precedente post...

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Da questi pochi post si comprende perchè il cercare di introdurre le questioni etiche in ambito collezionistico si sia presto arenato.

stesso è successo per la politica in generale. il problema si è risolto annullando la moralità e passando dalla giustizia diventi legge, alla legge corrisponde alla giustizia.

 

queste strade sono improduttive. credo. mio parere personale.

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Ma il problema di rick2 non era certo il fatto di sostenere le sue posizioni (che, personalmente, non sono totalmente distanti dalle mie...) Ognuno è tenuto a rispettare le leggi del paese in cui vive, ma è liberissimo di dire che sono insensate e/o disgustose. Certo che se ad ogni post ripeti la stessa identica cosa, finisci per distruggere le discussioni. Il senso di questa discussione, però, mi sembrava incentrato sul fatto che qualcuno preferisca tapparsi occhi, naso ed orecchie, se fiuta l'affare

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.... Il senso di questa discussione, però, mi sembrava incentrato sul fatto che qualcuno preferisca tapparsi occhi, naso ed orecchie, se fiuta l'affare

Infatti. Ma evidentemente c'è chi preferisce scantonare.

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Non mi piace il binomio collezionista - delinquente. Non è così. La percentuale di malandrini fra i collezionisti sicuramente non è superiore a quella di tutte le altre categorie umane. La stragrande maggioranza è costituita da persone perbene. Potrebbe esserci qualcuno che non ci pensa. Allora la cosa migliore che possa fare il forum è lanciare un messaggio: se non siamo sicuri della lecita provenienza asteniamoci dall'acquisto.

 

Arka

Modificato da Arka
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Ciao Arka. In nessun modo abbinerei l'idea di collezionista-delinquente: ci mancherebbe altro! Non dubito che la grande maggioranza dei collezionisti siano persone oneste e se tra loro ce ne può essere qualcuno disonesto, è perché in qualunque consesso di persone nel mezzo ci sono anche alcune che sono disoneste.

Piuttosto mi soffermerei sul carattere compulsivo proprio del collezionismo. Sebbene sono ormai anni da quando ho smesso di collezionare monete, dedicandomi solamente a documentarle virtualmente e a studiarle, tuttavia colleziono fotografie antiche relative al mondo indigenista cileno e in quello il mio comportamento è compulsivo quanto quello di qualunque altro collezionista.

Il collezionismo è irrazionale: in fin dei conti il valore intrinseco degli oggetti che collezioniamo è nullo: essi acquistano un valore, del tutto fittizio, perché viene loro dato solo e unicamente dai collezionisti. Quando trent'anni fa iniziai a collezionare foto antiche indigenista, in Cile non lo faceva nessuno e quando m'imbattevo con belle immagini nei mercatini delle pulci le potevo comprare allo stesso prezzo di una cartolina: poi sono apparsi alcuni libri molto belli dedicati allo studio della fotografia indigenista (popolazioni della Terra del Fuoco, mapuche e dell'altipiano ), essi hanno "suggerito" ad altre persone la ricerca di immagini analoghe, è nato e si è diffuso questa forma di collezionismo e ora una fotografia indigenista interessante, ovviamente originale, la si compra solo tirando fuori alcune centinaia di dollari, se non qualche migliaia, come quella dell'esempio che posto per la quale mi sono stati offerti 5000 dollari e che comprai vent'anni fa per meno di un euro (allora c'erano ancora le lire: mi costò l'equivalente di 500 lire):

29uyi4l.jpg

 

Faccio questo esempio solamente per spiegare che non mi metto da parte giudicando dall'estreno il comportamento compulsivo dei collezionisti, ma lo vedo in me stesso. Mi rendo conto che anch'io, di fronte ad una bella fotografia indigenista che manca nella mia collezione, trovando che la vende sono assai tentato ad acquistarla senza farmi troppe domande sulla sua origine: eppure basterebbe che mi soffermassi un poco a pensarlo per rendermi conto che questa sua origine potrebbe non essere proprio lecita.

 

Quello stesso collezionista che se trovasse per strada un portafoglio con dentro 50.000 euro in contanti si farebbe in quattro per trovare il legittimo proprietario e restituirlo, perché è uuna persona onesta e ci tiene ad essere onesto, di fronte alla monetina che manca alla sua collezione scatta in lui la compulsività che lo spinge ad acquistarla senza porsi troppe domande se non quella se per caso tale acquisto possa causargli dei problemi.

 

E' qui che dovrebbe avvenire un grosso salto di qualità etica nel collezionista (me compreso): al momento dell'acquisto dell'oggetto desiderato, anziché porci solamente la domanda se tale acquisto potrebbe comportarci domani eventuali problemi legali, chiederci se questa vendita è anch'essa un granello di sabbia che contribuisce alla distruzione del patrimonio culturale.

Quando poi viene fuori che il venditore è un prestanome di organizzazioni criminali, allora la gravità della transazione diventa enorme e a questo punto credo che la compulsività che caratterizza il comportamento di ogni collezionista non sia più un alibi accettabile. Tale transazione non si deve fare né vale giustificarla dicendo: "se non la compro io la comprerà qualcun altro e quindi tanto vale".

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Ciao.

 

"Non mi piace il binomio collezionista - delinquente"

 

Neanche a me.

 

Tuttavia, qualcuno che acquista i reperti frutto dei saccheggi di siti archeologici deve pur esserci.....altrimenti non capisco come questo fenomeno delinquenziale possa essere così diffuso, tanto da risultare secondo solo al traffico d'armi, in termini di "fatturato".

 

A questo proposito, segnalo un ciclo di 4 puntate su RAI Storia (Canale 54 del Digitale terrestre) dal titolo Art Detective, che si occupa di altrettante inchieste sul fenomeno del commrcio illegale di reperti archeologici.

 

http://www.ufficiostampa.rai.it/dl/UfficioStampa/Articoli/RAI-STORIA-AL-VIA-ART-DETECTIVE-b0ce831d-d4ab-4ce4-bd73-0d7a1ea2dd0e.html

 

Ieri 8 giugno, alle 21:20, è andata in onda la prima puntata sulla vicenda del Trapezophoros di Ascoli Satriano.

 

M.

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