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IGNORED

Io sono tranquillo sulla mia identità sessuale...


antvwaIa

Risposte migliori

Se si ha fede non ci di può porre nel mezzo  con un "altro punto di vista ". Sarebbe un primo passo  verso la negazione dei principi in cui si crede! Per un credente ciò  che conta è il messaggio di dio dal quale  nel corso della vita ci si può  anche allontanare,  ma è  solo  a questo punto che si inizia ad anteporre  il proprio io, il proprio  piacere,  le proprie convinzioni,  il proprio  egoismo innanzi all'unica  strada che ci rende davvero  liberi. 

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Non è questione di anteporre o posporre la fede, ma di condurre un dialogo, quando il caso anche prescindendo da una posizione dottrinale.

Essendo questo un forum di numismatica con una agorà destinata a trattare altri temi (tra i quali sono giustamente esclusi quello politico e quello religioso), mi pare opportuno che in questo specifico contesto qualsivoglia discussione possa solamente essere svolta su un piano non dottrinale.

Ovviamente se avessi aperto questa discussione sul forum "cattolici apostolici romani", nel quale di quando in quando intervengo, sarebbe logico e addirittura scontato che ogni intervento faccia riferimento a una posizione fideistica e dottrinale: ma su questo forum mi pare che invece sia del tutto fuori posto.

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Nella manifestazione ufficialmente di sostegno della famiglia "regolare e normale" ma di fatto contro l'apertura alla "legalizzazione" delle coppie omosessuali, tra gli oratori ufficiali a difesa della famiglia ci stava anche questo predicatore secondo il quale "il femminicidio colpa delle mogli che non amano più il marito":

 

http://www.huffingtonpost.it/2015/06/23/kiko-arguello-femminicidio_n_7643056.html?ref=fbpr

 

E' un caso estremo, certamente, aggiungerei che patologico. Ma è la conseguenza estrema che ha il suo inizio in un ragionamento che nega alla donna uguaglianza con l'uomo, anche nell'esprimere la sua sessualità (che ha il diritto di vivere promiscuamente, se così le aggrada), e, soprattutto, che nega che possa esistere un concetto "diverso e alternativo" di famiglia.

 

Ho cercato quanto più possibile di mantenere questa discussione in termini laici, aconfessionali, ma purtroppo spesso coloro che si sono mostrati contrari all'accettazione della coppia omosessuale con diritti paritetici a quella eterosessuale, lo hanno sempre fatto da un punto di vista confessionale. Non hanno mai manifestato un loro intimo pensiero al proposito, ma hanno fatto riferimento all'insegnamento della chiesa e alla sua dottrina.

Questa incapacità di porsi davvero da un punto di vista laico, che non significa né anticlericale né ateo, è ciò che rende così difficile il dialogo con chi, invece, ha nella dottrina di una fede (qualunque sia questa fede) una premessa indiscutibile.

Il tuo intervento mi pare contraddittorio Antwala,

 

un conto è pretendere, giustamente, che alle diverse opinioni sia concesso di esprimersi indipendentemente dall'appartenenza o meno a culti, confessioni, partiti, etc.

 

Un altro è pretendere che il parere di chi si basa su una fede, faccia un passo indietro e prescinda da essa, perchè solo così sarebbe "laico". Perchè dovrebbe? In realtà non esiste una base neutra uguale per tutti su cui impostare i postulati della questione. Chi sarebbe autorizzato a stabilirla, e con che criterio vien messo sù questo "a priori" laico?

 

Entrambi i tipi di pareri danno pari valore ad una discussione, e quello laico non ha particolari meriti adi partenza, nè quello confessionale particolari debolezze congenite ai fini del contraddittorio.

 

Un parere avverso alla propaganda omosessuale che parta da ragioni "laiche" ha gli stessi meriti in termini di contributo alla discussione di uno con radici confessioni. Magari si potrà (ed è lì poi il succo) discutere della loro validità di merito, ma la loro origine non conta.

 

Anche perchè, compiendo il tuo stesso errore al contrario, si potrebbe dire che chi parte da basi laiche "non comprende" o peggio è "incapace di capire" un punto di vista che origini da fondamenti religiosi.

 

Non sarebbe corretto.

 

Le idee si discutono nel merito, non in base alla loro origine.

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Se si ha fede non ci di può porre nel mezzo con un "altro punto di vista ". Sarebbe un primo passo verso la negazione dei principi in cui si crede! Per un credente ciò che conta è il messaggio di dio dal quale nel corso della vita ci si può anche allontanare, ma è solo a questo punto che si inizia ad anteporre il proprio io, il proprio piacere, le proprie convinzioni, il proprio egoismo innanzi all'unica strada che ci rende davvero liberi.

Se si ha fede? Se si ci vuol dire cattolici forse. ... si può aver fede in modi diversi. Essere cristiani ma non cattolici. Oppure aver fede senza accettare l'intercessione di alcun altro UOMO. Di certo chiunque voglia dirsi cristiano non può giudicare il prossimo suo, può solo amarlo. Sentirsi depositari di una verità assoluta è sempre un errore, infatti la stessa dottrina romana è cambiata nel corso della storia. Ho imparato nello studio della filosofia e della storia ad aver sempre paura di persone che quando sostengono una tesi utilizzano il punto esclamativo. Di contro apprezzo molto chi esprimendo il suo punto di vista utilizza spesso il punto interrogativo. Il clero ha sempre suggerito di restare nell'ignoranza, di lasciar fare a loro, in fondo se non ti poni domande e accetti supinamente ciò che ti verrà imboccato sarà più facile entrare nel mondo dei cieli. Fortunatamente c'è stato chi ha corso grandi rischi per poter condurre i propri studi ed esporre le proprie teorie. Per questo ora tutti sanno che la terra non è piatta e gira intorno al sole. Si figuri che ho frequentato una scuola cattolica alle medie ed abbiamo iniziato il programma di storia senza che ci venisse raccontato della preistoria. Non accettavano le teorie darwiniane e nemmeno hanno avuto il coraggio di propinarci Adamo ed Eva, hanno fatto che iniziare dalla scrittura cuneiforme. Allora, memore di ciò che avevo imparato alle elementari, ho domandato dei dinosauri e degli uomini primitivi. Avevo 11 anni non volevo certo polemizzare mi pareva solo strano. Risultato genitori convocati e invito a rivolgersi ad una scuola statale.

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Cafarra e' un ultra-ultra-ultra conservatore, per usare un eufemismo.

Ci metterei anche reazionario, codino e medioevale.

A mio parere rappresenta ormai una minoranza anche nella chiesa cattolica.

Tutta questa discussione a commento della sua ennesima sparata mi sembra una perdita di tempo. Come commentare le uscite di Salvini sui campi rom...

Modificato da giulira
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Awards

Si certo possiamo avere fede in tanti modi diversi! Ma se si è cattolici si devono rispettare i principi della fede cattolica e non ha senso farsi il proprio credo personale dicendo "ciò che mi chiedi di fare è giusto", oppure, "ciò che mi chiedi di fare è sbagliato" e, quindi, faccio diversamente, avendo poi però la convinzione di aver fatto bene!

 

Bisogna vere la contezza, pur sbagliando, che si ha sbagliato e che per la tua fede quella cosa fatta chiede una riparazione!

 

Per cui se rubo anche una mela, a prescindere dalla valenza del furto lo devo confessare al sacerdote per non avere quella violazione sulla coscienza.

 

chi ti parla è uno che quando si deve confessare non fa mica i salti di gioia! :-) ed è strano detto da un cattolico!

 

Però arrivare a pensare che ho sbagliato e comunque va bene così, tanto, "chissà che avrò fatto mai!", mi sembra per me stesso ipocrita!

 

Su alcune posizioni radicate della chiesa si può certo discutere dal punto di vista della didattica e dell'insegnamento! E' di oggi la notizia che il Papa, con riferimento alle persone omosessuali vuole istituire nelle diocesi dei percorsi di accoglienza, per chi lo vuole, semplicemente per far sentire la vicinanza della chiesa alla persona (cosa sacrosanta e giusta!). La chiesa non vuol far sentire diverso nessuno, anzi, esclude tutte le forme di condanna.

 

La Chiesa condanna la pratica dell'omosessualità, ma sa ben specificare all'omosessuale che vuole avvicinarsi a Dio cosa lo stesso deve fare e come deve porsi, facendogli capire il giusto punto di vista a cui uniformarsi! sempre nel rispetto delle libertà di tutti.

 

Dio ha creato l'uomo libero di scegliersi la via che vuole, quella buona o quella cattiva!

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Non riesco a capire bene il filo logico della discussione:

 

1- si è partiti da un'identità sessuale

2- si passati ai diritti inviolabili di ciascun individuo

3- si è poi andati a negare i diritti di altri

4- tutto attraverso condimenti religiosi, filosofici, medici....

 

Vi ci vuole uno specialista veramente bravo.......

 

In primis tutti possono fare OGGI ciò che più gli aggrada. Se poi si ricevono delle critiche si deve avere pazienza perché nella vita tutti siamo stati o saremo criticati per qualche scelta. Se ci da fastidio una critica vuole dire che non siamo convinti della scelta, e non bisogna incolpare sempre gli altri.

Se veramente sono convinto di qualcosa non mi interessano le opinioni demolitrici degli altri consociati.

 

In secondo luogo i diritti e le libertà di un soggetto finiscono dove iniziano quelle di un altro. Questo non è solo diritto ma una questione di buon senso.

Quindi se uno è credente non deve essere criticato per questo fatto, così come l'omosessuale non vuole essere criticato per le sue scelte.

Oggi si sta vivendo un fanatismo laico, attenzione che poi questo è un boomerang e ritornerà indietro.

 

In terzis si deve aprire un discorso molto complesso: i bambini sono soggetti o sono oggetti di diritto?

La risposta sarebbe ovvia: sono titolari di diritti, che vengono però gestiti dai genitori (o da coloro che ne hanno la tutela) nei loro interessi.

Però ho notato che si parla dei diritti delle coppie omo ad adottare i minori.

Scusate ma quali diritti? Le adozioni sono un diritto delle coppie (etero ed omo) , ma quando mai?

Dove c'è scritta una corbelleria del genere?

 

C'E' SOLO IL DIRITTO AD ESSERE ADOTTATI, CIOE' IL DIRITTO DEL MINORE AD AVERE UNA FAMIGLIA E NON DELLE COPPIE O DI SINGOLI INDIVIDUI.

L'adozione è un gesto di solidarietà e non di egoismo: non posso avere figli allora ne prendo uno. I bambini non sono cani o altre bestioline che si vanno a comperare in un negozio o a prendere in un canile.

Quindi se il diritto è del minore, logica vorrebbe che questi ricevesse la più completa biologicamente delle opzioni per una più sana crescita.

E quale potrà essere la scelta più completa?

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Ha ragione ARES III: il filo logico è stato costantemente sconvolto dagli interventi che in qualche modo si rifanno a un magisterio della chiesa.

La discussione l'ho aperta su due enunciati ben precisi: quanto dice l'antropologia culturale e quanti dice l'antropologia fisica / medicina in merito all'omosessualità e su questi due enunciati ho invitato i foristi a dare un parere. Parere che, ovviamente, può essere di condivisione o di non condivisione.

Purtroppo gl'interventi scantonarono subito sugli aspetti fideistici, che rispetto totalmente, ma che sono del tutto fuori luogo in questa discussione proprio perché è iniziata sulla base di due enunciati che non possono essere discussi in termini fideistici. Per cui la discussione è costantemente scantonata, tanto che Ares giustamente dice che non se ne capisce più il filo logico.

Non ho assolutamente nulla contro la religione: al contrario, è un tema che m'interessa moltissimo, e infatti partecipo nel forum Cattolici Apostolici Romani, conservatore e di stretta osservanza papale, in un forum ortodosso, e soprattutto in forum ebraico gestito da rabbini: soprattutto quest'ultimo in quanto, al non possedere la religione giudaica nessuna teologia, consente una grande libertà di discussione che, invece, manca al cristianesimo in quanto si basa su dogmi che non possono essere messi in discussione.

Il fatto è che per me, laico, è possibile dialogare in un forum fideistico perché evidentemente riesco a comprendere una logica fideistica e in qualche modo ad "entrarci" culturalmente. Invece chi parte da una posizione fideistica non riesce assolutamente a discutere un tema di carattere etico e sociale senza esporre un punto di vista che non è il suo in quanto tale, ma è l'insegnamento della chiesa che ha fatto proprio.

 

Allora provo a riproporre il tema iniziale nei suoi due enunciati:

 

L'antropologia culturale afferma che spesso gli omofobi sono persone con una marcata pulsazione omosessuale che temono in se stessi e che respingono adottando atteggiamenti omofobici anche molto intolleranti.

L'antropologia fisica, così come la medicina, affermano che la frontiera tra i due sessi dal punto di vista cerebrale è imprecisa poiché nessuno ha un cervello totalmente maschile o femminile.

 

Siete d'accordo o in disaccordo con quanto sostiene l'antropologia?

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in disaccordo nel merito e nel metodo: non credo che in entrambe le discipline esista un parere unico e approvato da tutti i rappresentanti di quella branca. Anzi, tutt'altro.

Specie la prima affermazione mi pare una sciocchezza, la classica bubbola fatta per creare imbarazzo e vincere a tavolino un duello verbale.

 

Inoltre, esistono altri punti di vista, sempre relativi alle scienze (sociologia, biologia, etnologia, e altre ancora) che avrebbero e hanno voce in capitolo. Basare il tutto sull'antropologia mi pare limitante.

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Dato che questo è il tema penso che l'antropologia , sia essa culturale che fisica, sono scienze empiriche che possono avere delle valenze solo se rapportate ad un determinato ambito culturale e temporale.

 

Io mi domando le ricerche effettuate da queste discipline (attenzione ci sono alcuni che dubitano perfino della loro scientificità) quanto precise siano, cioè quanto siano state dettagliati e ampi i campioni di indagine ?

Questo è importante perché se vogliamo dare delle affermazioni scientifiche bisognerebbe cercare di essere il più possibile precisi.

 

Per esempio, fino a un centinaio di anni fa si era convinti in modo scientifico che i salassi fossero non solo utili ma anche necessari per la guarigione di determinate malattie, come la dissenteria indotta fosse considerata un ottima terapia per ripulire l'organismo da altre malattie.

Oggi sappiamo che queste "terapie" sono controproducenti ed anzi debilitano ancor di più l'organismo già sofferente di altri mali, conducendo anche alla morte del paziente.

 

Quindi per dare una risposta vorrei chiedere ad @@antvwaIa sulla base di quali elementi queste scienze affermano ciò.

Un po' di tempo fa (fino al 1999 se non mi sbaglio) la scienza in Italia diceva che l'omosessualità era una malattia mentale, quindi io personalmente non mi attendo grandi illuminazioni dalla scienza, piuttosto aspetterei ancora per dire qualcosa.

Inoltre alcuni studi olandesi, un po' vecchiotti affermavano che negli omo uomini il gene X era più grande di quello Y, e da questo avevano ipotizzato questa parafilia, perché tecnicamente l'omosessualità è una parafilia.

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ARES III: persone oscurantiste ci sono e ci saranno sempre. Credo che ci sono medici che tutt'ora dicono che l'omosessualità è una malattia. Tuttavia i primi passi verso una reale comprensione di questo stato (che di stato si tratta e non di vizio) sono sorti intorno alla terza decade del secolo XX. Un grande passo avanti è stato poi compiuto con la mappatura delle zone cerebrali e con la determinazione delle significative differenze che ci sono tra cervello maschile e femminile.

La dimensione dei geni è un aspetto privo di importanza: non so se il gene X sia più grande o più piccolo di quello Y, e francamente non capisco quale importanza o significato ciò possa avere.

L'approccio scientifico per tutte le discipline è molto mutato negli ultimi 50 anni, facendosi più prudente nelle affermazioni e documentando molto di più i fatti prima di pronunciarsi e descriverli.

Allo stato attuale, penso che quanto afferma l'antropologia, tanto culturale quanto fisica, sia ben documentato.

 

L'antropologia culturale ha constatato in più occasioni che dietro una marcata avversione all'omosessualità ci sia il timore di accettare in se stessi una pulsazione omosessuale. La fonte principale dell'antropologia culturale, su questo tema, sono gli studi effettuati da psicologi e psicolanalisti. Bisogna ovviamente distinguere tra situazioni di omosessualità contingente (di necessità, come per esempio la carcerazione), e quelle di omosessualità temperamentale: la prima è transitoria mentre la seconda è permanente.

Gli studi effettuati su omosessuali, tanto maschi come femmine, da neurochirurghi hanno evidenziato che l'omosessuale generalmente (ma non semrpe) ha una configurazione cerebrale che corrisponde al sesso opposto.

 

Ovviamente una struttura genitale incoerente con quella cerebrale rappresenta un difetto fisico. Quindi il dibattito se l'omosessualità costituisca o meno un "disturbo" è certamente molto aperto. Non è possibile modificare la struttura cerebrale ma è possibile modificare, anche se in modo generalmente incompleto, quella genitale e normalmente si dà questa soluzione.

 

E' interessante osservare che vi sono casi documentati di individui che non vogliono risolvere chirurgicamente la contraddizione che vivono, pur potendo farlo, in quanto l'accettano come parte della loro personalità: questa vivenza in positivo di una situazione di ermafrodismo mi pare interessantissimo. A dire il vero, non pensavo che ci fosse e immaginavo che ogni omosessuale desiderasse correggere chirurgicamente quello che lui vive come una genitalità errata, ma ho letto relazioni di psicologi che si sono trovati a gestire persone che, invece, vivevano positivamente il loro stato.

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ARES III: persone oscurantiste ci sono e ci saranno sempre. Credo che ci sono medici che tutt'ora dicono che l'omosessualità è una malattia.

 

Caro Antwala,

 

quel che resta da chiarire è a quale titolo le chiami oscurantiste.

Esistono fior di scienziati che espongono dati e ricerche che mettono in evidenza le contraddizioni dell'ideologia gender e la sua veridicità scientifica.

Sono pochi? No

Godono di poca copertura mediatica? Sì, perchè per qualcuno non conta se le argomentazioni siano valide o meno nel merito, ma se aderiscono ad una opinabile idea di "progresso".

Se poi la realtà è diversa....accidenti alla realtà.

 

Esistono luminari come Pail McHugh, per esempio, che hanno prodotto studi approfonditi che smontano i luoghi comuni spacciati per scienza riguardo gender, transessualità, etc.

E certo non sono i frati immaginari usciti da "Il nome della rosa" che qualcuno vorrebbe dipingere, ma scienziati con curriculum a tutta prova.

 

Quindi non parliamo di una improbabile concordanza assoluta della comunità scientifica da cui si escluderebbero pochi sciocchi "oscurantisti". Semplicemente, non è vero.

 

Per fortuna, la scienza è tutto meno che democratica: non conta la maggioranza, non conta quanti studiosi aderiscano o meno ad una teoria. Conta se essa è scientificamente vera e non il suo appeal rispetto allo "spirito del tempo".

Anche Galileo, da prima qualcuno citato, era solo o quasi nel proporre le sue teorie. Eppure, il tempo e la scienza gli han dato ragione, non importa se la maggioranza dei suoi contemporanei lo considerasse in errore.

Modificato da Druso Galerio
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Scusa @@antvwaIa ma stai confondendo omosessualità con transessualismo.

L'omo è attratto da soggetti dello stesso sesso ma non è detto che abbia problemi con il proprio corpo, mentre il transessuale vuole modificare il proprio corpo perché si sente di un genere differente rispetto a quello che la natura lo ha fornito .

 

Sono due realtà diverse l'omosessualità e il transessualismo.

 

Per questo errore potresti essere lapidato al Gay Pride . Altro che integralisti religiosi..... :rofl:

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La conformazione cerebrale è una parte del proprio corpo e l'uomo attratta da persone del proprio sesso è perché, generalmente, cerebralmente apparyiene al sesso opposto.

Poi esiste anche l'omosessualità esclusivamente psicologica, e lì si va in un altro campo.

Ma tornando all'omosessualita causata da una divergenza tra sessualità genitale e cerebrale, spesso, quando ce ne sono i mezzi, sfocia nella transessualità.

Trovo interessante il fatto che vi siano ermafroditi che vivono positivamente la loro situazione.

L'ermafroditismo è un caso ancora diversa dalla mera omosessualità, in quanto non vi è semplicemente una genitalità fisiologicamente normale ma incoerente con la cerebralità, ma una genitalità oggettivamente ambigua.

Sarebbe interessante il contributo di un ginecologo se nel forum ce ne fosse qualcuno che stesse seguendo questa discussione.

 

Druso Galerio: hai ragione, mi sono espresso male. Quando parlo di medici oscurantisti mi riferisco unicamente a quei medici che risolvono tutto pensando che la persona è malata nel senso di viziosa.

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Premesso che rispetto ogni pensiero esposto in questa discussione, vorrei esprimere qualche considerazione.

 

Non penso che la religione abbia il diritto di decidere a chi attribuire dei diritti: gli omosessuali non chiedono di sposarsi in chiesa, ma di assistere il partner malato sul letto di un ospedale e di aver diritto a ricevere la pensione una volta scomparso il compagno/la compagna di una vita (semplificando di molto la questione; sono i primi due esempi che mi vengono in mente). Non vedo che problemi possano arrecare questi diritti ad una persona eterosessuale e cristiana.

 

Credo che i cristiani abbiano diritto di protestare contro un'eventuale legge che riconosca agli omosessuali questi diritti: non perchè cristiani, ma perchè sono cittadini italiani con diritto di esprimere la propria opinione. Non credo però che possano essere imposti i dogmi della religione cristiana a tutta l'Italia: perchè l'Italia è uno stato laico e perchè in Italia esiste il diritto di professare anche altre religioni.

 

Agli omosessuali consiglierei, però, di limitare manifestazioni tipo "Gay Pride", per non peggiorare l'immagine che il cittadino medio ha di loro. Lo stesso dicasi per le "effusioni" amorose: sia chiaro, non perchè non ne abbiano diritto; semplicemente perchè in Italia non siamo pronti. Sinceramente, però, mi disgustano certe effusioni eterosessuali, piuttosto che certi casti baci omosessuali.

 

Da un punto di vista più scientifico credo che l'omosessualità sia un "fatto" del tutto naturale in gran parte delle specie animali, umani compresi. Come si colleghi l'omofobia all'omosessualità non saprei: non escludo che la teoria dell'antropologia culturale sia corretta, ma credo che l'omofobia dipenda molto anche dal contesto culturale in cui si cresce.

 

Riconosco di non essere in grado di esprimere un parere personale sui transessuali, nascite in provetta, madri surrogate...E' un mio limite.

 

Le adozioni da parte di coppie omosessuali sono un argomento delicatissimo. Io mi ero posto una domanda: se un giorno io e mia moglie dovessimo morire, preferirei che i nostri figli fossero affidati a persone omosessuali che possano amarli o ad un istituto? La mia risposta è stata semplice :)
Non credo che un bambino cresciuto da omosessuali possa avere particolari problemi, se educato in modo adeguato: la paura è che diventi omosessuale? Gli omosessuali sono figli di eterosessuali quindi non vedo un problema per questo aspetto :)

 

Pensieri in libertà, nel rispetto di tutti i partecipanti :) Ma mi rendo conto di essere tornato off-topic e me ne scuso.

Modificato da Matteo91
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Awards

Tutti noi siamo d'accordo (religiosi, atei, laici, agnostici....) che ognuno a casa propria può fare ciò che vuole (avere rapporti omo od etero) e allo stesso tempo condanniamo ogni attacco di tipo razzista nei confronti di tutti.

Ma allora una domanda sorge spontanea: cosa caspiterina ci frega se uno è razzista perché omo represso o perché etero bigotto (o altro ancora perché ci sono anche bisessuali, ecc....)?

 

Una persona che attacca i diritti di qualcuno è un delinquente che deve essere fermato dalla giustizia. Basta. Il resto sono chiacchere superflue.

 

A @@Matteo91 voglio dirti che già esistono forme di tutela per i conviventi, perché quello che tu dici non sono solo dei problemi degli omo, ma di tutte le coppie di fatto., quindi anche etero.

Esistono contratti, testamenti, assicurazioni, deleghe, ecc.... il discorso che la maggioranza della popolazione non li conosce o non è in grado di usufruirne dati gli elevati costi in alcuni casi. Qui sì che lo Stato potrebbe operare qualcosa con facilitazioni fiscali, detrazioni, ........

 

Non che non voglia riconoscere dei diritti, ma questi potrebbero essere ottenuti già ora utilizzando gli strumenti giuridici a disposizione, senza andare a cercare il pelo nell'uovo o il nomen juris dell'istituto giuridico.

Modificato da ARES III
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......  Si figuri che ho frequentato una scuola cattolica alle medie ed abbiamo iniziato il programma di storia senza che ci venisse raccontato della preistoria. Non accettavano le teorie darwiniane e nemmeno hanno avuto il coraggio di propinarci Adamo ed Eva, hanno fatto che iniziare dalla scrittura cuneiforme. Allora, memore di ciò che avevo imparato alle elementari, ho domandato dei dinosauri e degli uomini primitivi. Avevo 11 anni non volevo certo polemizzare mi pareva solo strano. Risultato genitori convocati e invito a rivolgersi ad una scuola statale.

Questo oscurantismo è proprio di chiunque parta da una posizione dogmatica, ovvero da una "verità rivelata" che non può essere messa in discussione.

Ho sentito più volte persone spaare a zero cono Darwin che farebbe discendere l'uomo dalla scimmia le quali, alla domanda se avevano letto qualche opera di Darwin, rispondevano che no e che non le avrebbero lette mai perché contrarie alla Sacra Scrittura. Come si può criticare un libro che non si ha letto?

E' terribile vedere l'enorme ritardo della scuola nel far conoscere ai giovani gli enormi progressi avvenuti negli ultimi vent'anni grazie alla tracciatura del DNA umano e allo studio del Mta mitocondriale che ha cambiato radicalmente la nostra conoscenza dell'essere umano.

Per esempio, quante persone sanno se davvero sia esistita o meno una Eva, cioè una donna dalla quale geneticamente deriviamo tutti? O dire quando questa donna è vissuta? C'è ancora chi crede che l'uomo di Neanderthal avesse un aspetto scimmiesco!

 

Al margine: se coloro che sono credenti e hanno nella Bibbia un testo rivelato e, soprattutto, la leggessero davvero con attenzione, si accorgerebbero che la prima donna creata da Dio non è Eva!

Modificato da antvwaIa
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Antwala hai iniziato discussione con l'intervento  di un vescovo!  Bene, dalle parole di un vescovo hai espresso  critiche! Hai usato termini  come odio  e omofobia che nessuno in questo gruppo,  seppur con opinioni  diverse, ha fortunatamente manifestato! 

A mio parere il vescovo  ha detto bene! tutto! Quindi il primo contesto  di discussione da cui partire è religioso. Ripeto  nuovamente : che ti aspettavi che dicesse il vescovo? per primo  lo hai criticato e poi dici che l'aspetto religioso non rientra nella discussione. 

A tutti vorrei dire : volere  o desiderare  un qualcosa  non corrisponde  per forza a vantare  diritti! anzi....

Precisiamo  meglio : è  bello fare tutte le cose che ci piacciono, non è  detto però che vadano fatte  per forza e che  le stesse  siano lecite  perché  la massa usa farle, quindi diventano "normali " nel quotidiano! 

Modificato da legioprimigenia
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C'è niente da fare: non si riesce a superare il concetto fideistico: "Quindi il primo contesto  di discussione da cui partire è religioso."

No: sei tu che sei incapace a partire da un contetso che non sia quello religioso.

Ma non c'è maggior sordo di chi non vuol sentire, quindi questa è ormai una discussioe tra sordi.

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E credimi! Il sordo non sono certo  io!  ti sei incartato da te stesso  nella discussione! quello che sto cercando solo di far capire a molti  che  in un mondo senza morale tutto è  lecito!  Al di fuori della religione in senso lato, c'è molta immoralità mascherata da normalità!  La chiesa  per fortuna riesce  ancora a bilanciare l'immoralità dilagante vuoi che sia volontaria vuoi che sia frutto di inconsapevolezza!

 

Anche il Grillo parlante veniva preso  a martellate da pinocchio! E pinocchio non era certo un ragazzo  colto! 

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  • ADMIN
Staff

 La chiesa  per fortuna riesce  ancora a bilanciare l'immoralità dilagante vuoi che sia volontaria vuoi che sia frutto di inconsapevolezza!

 

A me sembra che l'opinione della chiesa sulle coppie omosessuali sia decisamente immorale... Non sono mica tanto convinto che Gesù l'approverebbe.

 

Sul resto però mi sembra lecito partire da presupposti diversi (religioso o laico) e ovviamente non arriverete mai a un punto di conciliazione.

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Incuso è il pensarla come vogliamo che ci fa credere liberi, è l'agire come vogliamo  che ci fa credere liberi, ma essere liberi di fare tutto ciò che vogliamo non ci rende davvero liberi di amare il mondo come dovrebbe essere  amato!

 

Ci crediamo padroni di tutto a partire dal ns corpo ma noi non siamo  padroni di nulla, nemmeno della ns vita!  Ci è  stato  dato tutto in custodia! Che ci piaccia  o no! Ovviamente non mi aspetto di convincere  nessuno. ..

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Ecco appunto . Quindi non tacciare di immoralità ciò che immorale non è , e non parlare di salvatori dell'umanità di chi non salva proprio nulla , anzi ..

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Awards

Cosa e' morale e cosa no?

Ripeto, ad uso di chi auspica certi mutamenti sociali, le mie domande: qual'è il criterio con cui stabilite che certe azioni sarebbero un diritto?

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Credo che ognuno abbia il diritto di vivere la sua vita a modo suo, nel limite in cui l'esercizio di questo suo diritto non limita quello delle altre persone. E credo che lo Stato abbia il dovere di garantire a ogni individuo il rispetto di questo suo dirittto, senza fare propri preconcetti fideistici e senza discriminare alcuni rispetto ad altri solo su base ideologica.

 

L'arroganza di molte persone che si dicono religiose diventa manifesta quando esse mostrano di credere che morale ed etica siano un patrimonio proprio solamente di chi è religioso. Questa è manifestazione di arroganza, ma anche di profonda ignoranza.

Anche i laici hanno e difendono principi etici e moralistici e lo fanno perché credono in un principio e non per averne un premio dopo la morte, come invece avviene per molti di coloro che li difendono solamente da un punto di vista fideistico.

 

Ovviamente (per fortuna!) ci sono persone profondamente religiose, ben preparate nelle loro idee, che proprio in quanto preparate ben conoscono ed apprezzano i valori etici e morali del laicismo e non hanno difficoltà a sostenere le loro idee sulla base di contenuti oggettivi, senza nascondersi dietro la dottrina della chiesa.

Modificato da antvwaIa
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