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Risposte migliori

Inviato

questa seconda monetina, sempre non mia, ha sul dritto una croce gigliata entro circolo, con attorno incisione, leggibili le lettere " + AV     CTO.CO.D"

sul rovescio una H coronata con un punto nel mezzo, entro circolo con incisione, lettere leggibili " +   IC.    S  RG"

Peso 0,8 g  diametro 15mm  spessore 1 mm

Potrebbe essere di Lucca ?

 

Grazie 

 

dzf2p0.jpg

33eo0gh.jpg


Inviato

Facendo un'altra ricerca forse ho trovato che si tratta di un Liard di Desana di Agostino Tizzone con tanto di data 1581.

 

Sapete spiegarmi che moneta è ?

perchè a volte è detta Contraffazione ?


Supporter
Inviato

Divrebbe essere giusta l'identificazione...

Contraffazione perche' era prodotta con una impronta molto simile al liard francese di Henry tanto da farla sembrare quella e spacciarla come tale... Questo non era consentito, perche' danneggiava il commercio e l'autorita' emittente di quella "buona"....


Inviato

Divrebbe essere giusta l'identificazione...

Contraffazione perche' era prodotta con una impronta molto simile al liard francese di Henry tanto da farla sembrare quella e spacciarla come tale... Questo non era consentito, perche' danneggiava il commercio e l'autorita' emittente di quella "buona"....

Grazie per la spiegazione, quindi questa moneta da me postata si può definire tranquillamente Contraffazione del Liard, ma quale valore aveva a Desana ?  quattrino ?


Inviato

In effetti si tratta di un Liard di Desana per Augusto Tizzone.

In allegato l'estratto dal CNI (in ferie non ho altro).

post-20130-0-99288800-1440940872_thumb.j

 

Più che di una contraffazione si tratta di una imitazione perchè in questo caso specifico l'autorità emittente è perfettamente identificabile. La moneta, somigliante al Liard di Enrico di Francia, si insinuava nel torrente del circolante ed era accettata come buona anche se normalmente calante in valore intrinseco (argento contenuto). Va detto che tutte queste monetucole, anche quelle originali (le imitate), più che sul reale valore intrinseco si basavano su di un valore fiduciario. In pratica anche l'autorità emittente dell'originale puntava a guadagnare sulla pelle dei propri sudditi spacciando per un x valore monetaglia di valore intrinseco decisamente inferiore.

 

ciao

Mario

 

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Supporter
Inviato

Mario hai ragione!

Ho scritto contraffazione invece che imitazione per rispondere alla domanda ma la tua risposta è più corretta!

  • Mi piace 1

Inviato

Mario hai ragione!

Ho scritto contraffazione invece che imitazione per rispondere alla domanda ma la tua risposta è più corretta!

Scusami Savo. La tua risposta è arrivata mentre io scrivevo e non l'ho letta, altrimenti ti avrei citato.

In effetti il mio intervento non voleva essere un'integrazione ma era semplicemente contemporaneo. Sapendoti costantemente alle prese con monete imitanti e/o contraffatte ( il Piemonte con Lombardia ed Emilia ne è una delle principali fonti...) penso sia evidente che hai risposto alla domanda sul concetto di "contraffazione".

Un saluto dalle limpide acque provenzali....

ciao

Mario


Supporter
Inviato

Scusami Savo. La tua risposta è arrivata mentre io scrivevo e non l'ho letta, altrimenti ti avrei citato.

In effetti il mio intervento non voleva essere un'integrazione ma era semplicemente contemporaneo. Sapendoti costantemente alle prese con monete imitanti e/o contraffatte ( il Piemonte con Lombardia ed Emilia ne è una delle principali fonti...) penso sia evidente che hai risposto alla domanda sul concetto di "contraffazione".

Un saluto dalle limpide acque provenzali....

ciao

Mario

Beato te !!!

Io al lavoro....

:(


Inviato

Grazie, ho scoperto una moneta che non conoscevo, e grazie per aver risposto alle mie curiosità


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