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Gettone prigionieri di guerra Genova


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Inviato

Gettone prigionieri di guerra Genova valore 5
 
Questo gettone dovrebbe essere stato utilizzato nei campi di concentramento , collocati a Genova , per i prigionieri austro - ungarici della Prima Guerra Mondiale

https://sites.google.com/site/renatebrianza/home/la-grande-guerra-1915-1918/i-prigionieri-della-grande-guerra

http://www.comune.genova.it/content/genova-ricorda-i-prigionieri-austro-ungarici-sepolti-al-cimitero-di-staglieno

http://www.storiaverita.org/?p=818

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Supporter
Inviato

Qual è il significato della scritta centrale? 

 

 

apollonia


Inviato

Mi e' stato riferito che dovrebbe trattarsi del nome dello spaccio interno , ma non ho ancora trovato riscontri


Inviato

Un bel gettone :good:

 

Genova, a quanto se ne sa, è stato l'unico campo di prigionia italiano, sia della prima che della seconda guerra mondiale, a utilizzare gettoni metallici, in tutti gli altri gli "ospiti" venivano forniti di buoni cartacei.

 

Il gettone dovrebbe essere in zinco, e avere un diametro di 17 mm.

Il valore 5 sta ovviamente per 5 centesimi (5 lire sarebbero state un sacco di soldi :D) e, oltre a questo, sono conosciuti gettoni da 10 e 50 centesimi.

 

Dovrebbe trattarsi di un gettone piuttoso raro, poiché il Campbell (Prisoner of War and Concentration Camp Money of the 20th Century), non dà valutazioni economiche, mentre quota, unico tra i gettoni di Genova, quello da 10 centesimi, a ben 65 dollari per una conservazione VF (quotazione però vecchiotta :rolleyes:).

 

petronius :)

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Inviato

Grazie per le informazioni


Inviato (modificato)

Prisoner of War and Concentration Camp Money of the 20th Century by Campbell

Libro interessante , provero' a trovare una copia della seconda edizione

Modificato da piergi00

Inviato

E' quella che ho io, anche se risale ormai al 1993 resta comunque un testo fondamentale (quotazioni a parte) per chi voglia conoscere la storia di queste particolari emissioni.

 

petronius :)


Inviato

Trovato e acquistato :rolleyes:


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Inviato

Genova - Gettone Campo Prigionieri di Guerra 1915-1918 da 5 centesimi

 

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Zinco: 1,144 g, 17 mm.

 

 

apollonia


Supporter
Inviato

Genova - Gettone Campo Prigionieri di Guerra 1915-1918 da 10 centesimi

 

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Zinco: 1,408 g, 20 mm.

 

 

apollonia


Supporter
Inviato

Genova - Gettone Campo Prigionieri di Guerra 1915-1918 da 25 centesimi

 

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Zinco: 1,483 g, 21 mm.

 

 

apollonia


Supporter
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Genova - Gettone Campo Prigionieri di Guerra 1915-1918 da 50 centesimi

 

post-703-0-36733800-1441404694_thumb.jpg

 

Zinco: 2,645 g, 25 mm.

 

 

apollonia


Supporter
Inviato

Genova - Gettone Campo Prigionieri di Guerra 1915-1918 da 1 lira

 

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Ottone: 4,435 g, 25 mm.

 

 

apollonia

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Inviato

Per il gettone da una lira su Ebay un venditore richiedeva 80 euro


Supporter
Inviato

Ho anche questo esemplare (ottone: 4,260 g, 25 mm)

 

post-703-0-67508500-1441448379_thumb.jpg

 

 

apollonia


Supporter
Inviato

E quest'altro (ottone: 3,887 g, 25 mm)

 

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apollonia


Supporter
Inviato

Mi e' stato riferito che dovrebbe trattarsi del nome dello spaccio interno , ma non ho ancora trovato riscontri

 

Personalmente trovo la scritta troppo raffinata come stile per lo spaccio interno di un campo di prigionia, ma più adatta a un bar o a una caffetteria di Genova nella Belle Époque.

Quindi credo siano le iniziali del produttore dei gettoni: G maiuscola seguita da d e b minuscole (quest’ultima con sghiribizzo finale), tutte unite fra loro.

 

Però resto anch'io in attesa di riscontri.

 

 

apollonia


Inviato

Ho trovato un articolo di un giornale locale (fonte web),dove si parla del campo di concentramento n°52 Calvari. Nello stesso si racconta che " i prigionieri facevano escursioni nelle località vicine.....è arrivavano a Calvari con dei carri per prelevare il pane dal locale forno".

Quindi l'ultima ipotesi di @@apollonia potrebbe essere vera(usavano i gettoni per comprare il pane).

Infine per caso mi sono imbattuto nel buono cartaceo(foto 2 fonte web) molto probabilmente in uso nel campo di Calvari, perché porta la firma del colonnello Dino Castelli Taddei comandante del campo.

Quindi può essere che quando uscivano utilizzassero i gettoni mentre per uso interno esistevano i buoni cartacei (@@petronius arbiter sono menzionati nel tuo libro?).

Ultima cosa - solo per i più fantasiosi!- guardate la firma del buono cartaceo....adesso guardate la fir(eeehhmm)....scritta al centro del gettone.....notato niente?

Saluti Simone.

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Supporter
Inviato

Il campo prigionieri di Coreglia Ligure in provincia di Genova era in funzione nei primi anni ’40, durante la seconda guerra mondiale.

Nella prima guerra furono istituiti campi per i prigionieri austro-ungarici in varie città di tutta la penisola tra cui Genova e bisognerebbe stabilire qual è questo campo, che potrebbe essere citato in qualche testo come i libri di Alessandro Tortato, La prigionia di guerra in Italia 1915 – 1919, Mursia, Milano, 2004, e di Giovanna Procacci, Soldati e prigionieri italiani nella Grande guerra. Con una raccolta di lettere inedite, Bollati Boringhieri, Torino, 2000.

 

Quanto alla firma sul buono cartaceo e sul gettone, anche con molta fantasia ho dubbi che ci possa essere una correlazione.

 

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apollonia

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Inviato (modificato)

Nel terzo link che ho postato ad inizio discussione si parla di forti genovesi dove erano ammassati i prigionieri austriaci :

La storia dei “campi” genovesi dell’epoca della Grande Guerra non è molto conosciuta. Sta di fatto che tra il 1915 e il 1918, negli antichi forti della Superba furono reclusi centinaia di nemici della Patria. Tra le mura di Forte Sperone, Forte Ratti e Forte Begato dimorarono non meno di 900 prigionieri austroungarici buona parte dei quali utilizzati per svariati lavori di costruzione e manutenzione di strade e per il rimboschimento dell’area del Peralto. Il lavoro dei prigionieri incominciò nell’aprile del 1916. “Fino a quella data – scrisse Montan – rimanemmo internati parte a Forte Begato e parte a Forte Castellaccio”.

Modificato da piergi00
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Inviato

Se vi interessa qualche notizia sui forti di cui stiamo parlando posso darvi qualche informazione oltre a quelle facilmente reperibili da Wikipedia:

 

1- Il Castellaccio : le sue origini e la sua denominazione risalgono al 1318 poi più volte ampliato e rifatto, oggi è la sede dell'Istituto Idrografico della Marina e una stazione radio per comunicazioni marittime, con alloggi e archivi.

 

2- Forte Ratti : prende il nome dal proprietario terriero del luogo, il forte sorse dove nel 1747 c'erano le ridotte e i trinceramenti costruiti per affrontare gli austro-piemontesi, oggi il suo stato di conservazione è compromesso dal totale abbandono.

 

3- Forte Sperone: costruito sopra una fortezza ghibellina in legno del XIV secolo, nel dopoguerra fu completamente abbandonato e le strutture hanno subito un completo degrado, negli anni '50 sul lato a mezzogiorno è stata costruito un edificio per i servizi della Guardia di Finanza che ne ha alterato il prospetto originario, oggi è gestito dal Comune per varie manifestazioni.

 

4- Forte Begato : troviamo l'esistenza di un castello in questa zona negli annali di Giorgio Stella nella cronaca del settembre 1319, poi più volte ampliato e rifatto, oggi è chiuso e in abbandono.

 

 

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Inviato

Infine per caso mi sono imbattuto nel buono cartaceo(foto 2 fonte web) molto probabilmente in uso nel campo di Calvari, perché porta la firma del colonnello Dino Castelli Taddei comandante del campo.

Quindi può essere che quando uscivano utilizzassero i gettoni mentre per uso interno esistevano i buoni cartacei (@@petronius arbiter sono menzionati nel tuo libro?).

 

I buoni cartacei sono menzionati sia nel Campbell, che li classifica semplicemente come P.G. 52, senza indicazioni geografiche, che nel catalogo Cartamoneta Italiana di Franco Gavello del 1996, che li attribuisce al campo n. 52 di "Pian della Careglia", e li classifica genericamente R3 (genericamente perché sono tali tutti i buoni di un lungo elenco che comprende la maggior parte dei campi, mentre sono pochi i campi i cui  buoni sono classificati R4, e ancora meno quelli da R5).

Oltre al buono da 1 lira in foto, risultano emessi da questo campo quelli da 2, 5 e 10 lire.

 

Infine, è impossibile che utilizzassero i gettoni metallici quando uscivano e i buoni cartacei per uso interno, semplicemente perché i primi sono della Prima Guerra e i secondi della...Seconda ;)

A utilizzare gettoni metallici, poi, sempre secondo il Campbell, è stato solo il campo di Genova nella Grande Guerra, nessun altro campo italiano li ha emessi, né nella Prima né nella Seconda Guerra Mondiale.

 

petronius :)

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Inviato

I buoni cartacei sono menzionati sia nel Campbell, che li classifica semplicemente come P.G. 52, senza indicazioni geografiche, che nel catalogo Cartamoneta Italiana di Franco Gavello del 1996, che li attribuisce al campo n. 52 di "Pian della Careglia", e li classifica genericamente R3

Penso ci sia stato un errore nel nome della località .. Il campo di concentramento n52 che rimase in attività dal 1941 al 1943 sorgeva in "Pian di Coreglia " frazione del piccolo ma, antico comune di Coreglia Ligure già menzionato intorno all'anno mille .

Discussione molto interessante

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Inviato

Penso ci sia stato un errore nel nome della località ..

 

Sì, lo penso anch'io ;)


Inviato

Grazie @@petronius arbiter per la risposta. Dopo qualche post...mi sono allineato anch'io con la WW1...

Ho trovato due cartoline (fonte web)che i prigionieri di forte Ratti(Monteratti) e forte Sperone hanno inviato nelle loro rispettive patrie.

Compare un timbro con la stessa dicitura del gettone: PRIGIONIERI DI GUERRA-GENOVA.

Simone.

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